10.31.2009

 

E no che non si dimette ... quando mai?

"Se ci fosse una condanna in processi come questi, sentirei il dovere di resistere al mio posto per difendere la democrazia e lo stato di diritto". (silvio berlusconi corruttore)

È una frase presa dall’ultimo libro di bruno vespa, che nemmeno ha la pretesa di essere un libro di barzellette. Questa frase spiega perché non ho mai comprato né letto, la carta igienica in formato libro prodotta da quel tale.

Ma è anche una frase che dice assai di più, non di chi ha avuto la faccia tosta di pronunciarla, ma di chi pur non avendo nemmeno bisogno di farsela dire, perché tanto ovvia e scontata, continua imperterrito a non comprendere quale sia l’anomalia politica, etica e morale di un paese che ha per padrone governante un malfattore.

C’è chi di fronte ad un’affermazione tanto ridicola quanto vergognosa sorride, c’è chi si indigna per almeno trenta secondi, c’è infine chi non ci troverà nulla né di strano né di discutibile. Credo che questi ultimi siano in maggioranza, e poi sarebbero quelli che non si stupirebbero nemmeno se domani un telegiornale aprisse la sua pagina politica dicendo: “Si è riunito oggi nella sede del Carcere di Opera a Milano, il consiglio dei ministri …”

Ora si vocifera anche del Lodo Cassazione; un paio di codicilli abilmente inseriti nella legge Finanziaria in discussione al senato, che tornerebbero utili al corruttore del consiglio, per ridurre il risarcimento da pagare a De Benedetti per il Lodo Mondadori. In pratica, la furbata ad personam, ridurrebbe al 5% l’importo da pagare per chiudere il contenzioso in atto.

Non mi va nemmeno più di scrivere che non viviamo in un paese normale, che dovremmo cacciarli a calci nel culo. Non ho nemmeno voglia di sperare in un nuovo e ricco Piazzale Loreto. L’ho scritto così tante volte che mi sono venuta a noia da sola. Ho la forte tentazione di iniziare a sperare in un condannato al governo, che continui ad uscire imbellettato come e peggio di una prostituta sugli schermi televisivi, a dirsi paladino della democrazia e della libertà, persino – con la faccia come il culo – dello stato di diritto. Guardare il mondo che mi circonda franare ogni giorno un metro più in basso, e stabilire alla fine e con certezza quale sarà il limite di sopportazione del gregge di imbecilli che popola questa landa desolata.

Vorrei davvero.

Rita Pani (APOLIDE)


10.30.2009

 

Una manciata di domande

Dovremmo iniziare a pretendere - e non chiedere cortesemente – di sapere. Dovremmo insistere nel porre domande, e non fermarci alle dieci classiche rimaste là, appese, come lettera morta. Dovrebbero diventare migliaia le domande reiterate quotidianamente, fino a quando non si ottenga una risposta accettabile e non offensiva per la nostra intelligenza.

Purtroppo però, la risposta che oggi si attende più di ogni altra è conoscere finalmente il nome di “chiappe d’oro”, probabilmente perché così ci sarebbe da ridere ancora un po’, senza nemmeno dover sborsare i soldi per il biglietto del cinema.

Io invece vorrei sapere chi, come e perché è stata tolta la vita a Stefano Cucchi. Se è vero che è arrivato in carcere già massacrato, e come dice il ministro della guerra la russa i carabinieri sono stati corretti, quale entità è riuscita a fratturargli la schiena e la mascella, rientrargli un occhio nell’orbita? Possiamo chiedere al ministro Al Fano, scrivano di leggi ad personam, di non offendere una famiglia che soffre e l’intelligenza di un popolo che non si arrende?

E’ lecito sapere quale sia la realtà della pandemia suina in Italia? Ho visto il primo quarto d’ora di un telegiornale dedicato all’argomento, e mi ha invaso un fortissimo senso di nausea. Ricordo che lo stesso telegiornale, circa un mese fa, in collegamento da Pomezia, fece vedere i camion della Croce Rossa lasciare il deposito, col loro preziosissimo carico di vaccini. Ricordo il primo medico, assunto agli onori della cronaca in qualità di primo vaccinato d’ Italia. Oggi ci dicono che il nostro è il paese più a rischio, ma ci dicono anche che la malattia non è rischiosa. Che l’influenza è suina ma non dobbiamo chiamarla suina. Che è in arrivo il picco della pandemia, che è dieci volte più pericolosa di una comune influenza, ma è anche molto leggera. Tutto e il contrario di tutto: dire nulla, come sempre.

Possiamo sapere quanto è grave l’infiltrazione mafiosa nelle maglie dello stato? Il pentito Spatuzza sarà riascoltato nell’ambito del processo per associazione esterna alla mafia, del senatore dello Stato dell’utri, già condannato in primo grado a nove anni di galera. Il pentito andrà in aula a testimoniare che, dell’utri e berlusconi divennero i referenti politici della mafia. E’ lecito chiedere a questo governo di dimettersi? E se la condanna a dell’utri venisse confermata, con le dichiarazioni del pentito agli atti, avremmo o no il diritto di chiedere al presidente del consiglio di spiegare la sua posizione, senza cadere nella tentazione di ammorbare tutti con la classica formula del “magistrato = comunista?”

E c’è un’ultima domanda che vorrei porre a Fini: “Perché non spende due minuti del suo tempo, per spiegare cosa davvero significa cessare l’attività del Parlamento per dieci giorni, in quanto non esiste copertura finanziaria per le leggi in discussione?”

Io ci posso provare a rispondere, ma sarebbe bello sentir dire da un rappresentate autorevole di questo governo, che qualunque legge noi cittadini si stia aspettando, una volta tanto per noi e non per lui, non si discute nemmeno, perché non c’è un euro a disposizione. Questo spiega anche perché tutte le riforme annunciate con la solennità dell’urgenza, sono solo pagliacciate a copertura della verità. Il Parlamento italiano, in questo anno e mezzo nefasto ha pressoché lavorato esclusivamente per aggiustare i fatti privati di berlusconi, e distruggere quel poco che ci era rimasto, di scuola, lavoro, libertà e democrazia.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Stefano Cucchi, ammazzato dallo stato.

Ho visto sul web le foto di Stefano Cucchi, il ragazzo poco più che trentenne arrestato perché trovato in possesso di una modica quantità di sostanze stupefacenti, e morto dopo un paio di giorni di prigione, e sette di ospedale. Quelle immagini, questa notte non mi lasceranno dormire. Non posterò nemmeno il link, certa che se vorrete saprete reperirle nella Rete.

Dai verbali dell’interrogatorio a Tarantini (amico personale e fornitore di puttane a berlusconi):

«Nel giugno insieme a mia moglie ed a Massimo Verdoscia e famiglia deci­demmo di prendere in affitto una villa in Sarde­gna per un importo di circa 70.000,00 euro, che pagammo io, per un importo maggiore, e Mas­simo Verdoscia. Prima di andare in Sardegna, io, Massimo Verdoscia e Alessandro Mannarini (anche lui iscritto nel registro degli indagati per cessione di droga, ndr ) decidemmo di ac­quistare un quantitativo di circa 50-70 grammi di cocaina ed un quantitativo più ridotto di 'MD' (una droga sintetica simile all’ecstasy, ndr ).

Poi ci sono i transessuali, che raccontano a più riprese di quanto sia importante l’assunzione di cocaina, per partecipare degnamente alle feste organizzate per risollevare il morale a Marrazzo, e – a quanto pare – non solo a lui. “I piatti di cocaina”, così la descrivono quelli che la gente invidia, quelli che sono i modelli da imitare per la società italiota, i VIP.

Ma le foto di Stefano Cucchi, non riesco a scordarmele. Il volto tumefatto, la schiena livida. Quanta era la modica quantità? Io, che pure qualche canna me la sono fatta, non saprei dire quanto sia il peso da mischiare al tabacco di una sigaretta. So però che una sigaretta normale pesa un grammo, e di solito si indica con “modica quantità” quella che può bastare a chi la utilizza. So che non compro marijuana, perché conosco la legge, e per una canna puoi finire in galera, sebbene qualche volta vorrei per non dovermi più avvelenare col Voltaren, che placa il dolore ma non cura la mia schiena.

E la legge è appunto quella che ha potuto condurre un ragazzo a morire bastonato in carcere. La legge scritta per proibire a noi, quel che è lecito e lussuoso per altri, quasi normale.

Rita Pani (APOLIDE)


10.28.2009

 

Pure la polizia


Taglio dell’IRAP da gennaio, ma forse no. Mini taglio, per fare il paio con la finanziaria “light”. L’annuncio della propaganda fa riferimento a una riduzione della tassa per le piccole imprese, quelle che contano fino a 50 operai e che non licenziano. Però non si può fare nemmeno questa; non c’è copertura. Va bene, ma non preoccupatevi, tanto ora arriva il gruzzoletto reperito dallo scudo. Sì ma non si tocca perché lo si deve investire. Politica economica? Finalmente si pensa alla crisi? Ma nemmeno per sogno! Si avvicinano le elezioni regionali, e come si usa fare in queste occasioni, c’è bisogno di reperire fondi da distribuire agli enti locali, per asfalti dell’ultim’ora, per abbellimenti che nessuno ha richiesto, per cambiare lampioni laddove non ci sono nemmeno i soldi per pagare l’energia elettrica e le strade, la notte, restano al buio. Danari da sperperare, da far sparire dopo averne annunciato la spesa. Tasse da abbassare per far scordare al popolo italiota in che mani siamo, e in che mani potremo restare. Semplice propaganda elettorale, un po’ meno evidente di quella che fa la lega, continuando a tenere bene salde in mano, e stringendo forte le palle di berlusconi.

E sempre per non abbandonare il clima ridanciano, che accompagna le cronache politiche di questo povero paese ormai in preda alla follia, ecco la manifestazione di protesta delle forze dell’ordine. Difficile raccapezzarsi avendo a memoria gli stessi, impegnati ad allontanare vecchiette armate di manifesti artigianali, con su scritta una frase di protesta verso l’imperatore. Sentendoli poi chiamare buffone un ministro, ad un tratto non si comprendeva più se la celere stesse scortando il corteo pronta a rivalersi sui facinorosi, o se invece partecipasse alla protesta. La questura si è persino astenuta dal comunicare il numero di partecipanti, temendo di cadere in un conflitto di interessi.

Noi invece torneremo in piazza il 5 dicembre, senza forconi purtroppo, ma sarà ugualmente importante per contarci, per guardarci in faccia, con o senza bandiere, con o senza partiti. Ci sarà anche la polizia ovviamente, ma non fidiamoci. Non è detto che quel giorno stiano dalla parte giusta.

Rita Pani (APOLIDE)


10.27.2009

 

E allora facciamocela una bella risata.

Sembra che ci sia ancora chi non riesce a fare a meno di pensare qualche battuta comica su Marrazzo, sembra proprio che il filone d’oro non sia ancora esaurito. Io pensavo, visto che non risulta essere indagato, che le sue dimissioni bastassero a far cessare la ridarella cronica. Invece no. Fa ancora ridere.

Allora, mi chiedevo, quanto ci farà ridere la vicenda Mills? Ma poi mi sono ricordata che viviamo in Italia, e che gli italioti, al massimo possono capire le barzellette su Totti. Se la verve comica si arricchisce di un pochino di sagacia in più, è meglio spiegarla la barzelletta. Ed è orribile farlo, perché ogni volta è come se si dicesse a chi non ha compreso, tutta la sua ottusità.

C’era una volta un tizio che corruppe un avvocato inglese, pagandolo 600 mila dollari affinché mentisse o fosse reticente, testimoniando nei processi ALL IBERIAN e per le tangenti pagate a uomini della Guardia di Finanza. Il corruttore (ma anche l’imputato) si chiamava silvio berlusconi, in seguito diventato presidente del Milan e anche del Consiglio. Si dà il caso, che a un certo punto della storia, la Presidenza del Consiglio italiana, si costituì parte civile nel processo contro l’avvocato Mills, condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di galera, e a pagare come risarcimento alla presidenza del consiglio 250.000 euro. Il corruttore, facente funzione di Presidente del Consiglio, allora pagò i suo avvocati anche deputati, affinché scrivessero un Lodo che lo tenesse a riparo dalle conseguenze giudiziarie, adducendo come scusa il fatto che un presidente del consiglio, non avesse tempo da perdere a seguire tutti i procedimenti penali che incombevano sul suo capo ricoperto di peli. La Consulta, fatta di comunisti, come sappiamo gli disse che per quanto megalomane ancora non era imperatore, e che quindi avrebbe dovuto sottostare alla legge come un comune mortale. Oggi la Corte d’Appello, non solo ha confermato che berlusconi pagò Mills, quindi è un corruttore, ma ha anche confermato che il corrotto dal presidente del consiglio, dovrà pagare alla presidenza del consiglio, il risarcimento stabilito.

Se non hai capito la barzelletta allora sei un italiota, e io non te la spiego.

Non credevo che avrei mai potuto farlo, ma stasera voglio chiudere con una citazione di Antonio Di Pietro:

'' In un Paese civile, in uno stato di diritto, ci sarebbero state subito le dimissioni del presidente del Consiglio che è un acclarato corruttore giudiziario e, come tale, dovrebbe stare nelle patrie galere piuttosto che alla presidenza del Consiglio ''

Rita Pani (APOLIDE ridens)


10.26.2009

 

Pronto, Piero? Sono silvio…


P: silvio chi?

s: il presidente del Milan, del consiglio, del fan club emmenomalechesilviociè, ma ti chiamo in qualità di proprietario della Mondadori …

P: buongiorno presidente, dimmi …

s: senti, i miei giornali mi informano che gira un video su di te, in compagnia di un paio di nerboruti e tettoruti transessuali … l’ho visto, mi sono anche eccitato, ma ho deciso di non pubblicarlo perché non vorrei buttartelo al culo …

P: peccato …

No, non è andata così la telefonata tra i due Presidenti, ma è così che mi piace immaginarla, perché almeno avrebbe un senso, nella storia della Repubblica italiana. Un altro piccolo spaccato della storia democratica d’Italia, che si sta scrivendo per un pubblico adulto, in cui il proprietario dei giornali di gossip, ma anche presidente del consiglio, chiama il presidente di una Regione non per esortarlo a recarsi prima dai magistrati e poi dimettersi, ma di recarsi a Milano a pagare il pizzo.

Qualcuno oggi tenta di disegnare su berlusconi l’abito del buon padre di famiglia, o quello della brava persona che di fronte ad una vicenda di cui lui ben conosce i risvolti, non approfitta per infliggere il colpo finale al nemico, ma anzi gli tende la mano. Invece il vestito che realmente indossa, questo losco figuro, uso al malaffare, è il solito di sempre: quello di chi non solo non ha il minimo senso dello stato e della legalità, ma nemmeno ne conosce il significato. Conferma semmai quello che tutti già da un pezzo sappiamo, ossia che c’è chi non è soggetto alle leggi dello stato, ma uso ad applicare per sé stesso le regole non scritte simili a quelle di “un’onorata società”.

Rita Pani (APOLIDE)


10.25.2009

 

Normalmente anormale.


Io direi anomalo; il modo in cui questo paese pullulante di itaiolti, assume digerisce ed espelle i fatti ai quali volenti o nolenti ci tocca assistere. In meno di 48 ore si è arrivati a discutere, o meglio a stabilire se sia più immorale essere invischiati in uno scandalo sessuale oppure in un altro. Risultato scontato: berlusconi “almeno” andava con le donne. Qualunque articolo, opinione da forum, tentativo di discussione sul degrado morale di un’intera classe dirigente, finirà intasata da commenti da caserma, allusioni becere sul comportamento umano, e la presa di posizione bipartisan che stabilisce l’inviolabilità della vita privata. Volendo c’è anche di peggio, come per esempio un utente di un social network che posto innanzi al problema di ricattabilità del potere politico, risponde: “alle feste in Sardegna c’era la cocaina per gli ospiti, a via Gradoli era per loro.” Questo probabilmente vuol dire che un buon padrone di casa, non fa mancare nulla ai suoi ospiti; per esempio un buon padrone di casa astemio, comprerà comunque del buon vino per la cena. Un altro, bevitore, non solo lo comprerà ma lo berrà anche. Se al posto del vino c’è cocaina, equivale lo stesso principio.

Così si sta scrivendo questa nuova “pagina politica” italiana, non più palazzi istituzionali, docce reiterate, lettoni di Putin, spacciatori, papponi, aerei di stato, ma appartamenti dei servizi segreti in via Gradoli, carabinieri al soldo di [ ? ], migliaia di euro spesi per sollazzarsi, uomini senza mutande, e auto blu. E temo che non sarà una storiella che scorderemo in fretta, ci sarà da sguazzare ancora per molto, sapendo tutto ciò che sarà utile per non sapere nulla di utile.

In questi casi, almeno a sinistra, si tende a rimpiangere Enrico Berlinguer. Io vorrei tornare ancora un po’ indietro, fino a rimpiangere Enrico De Nicola, il primo presidente della Repubblica Italiana, che per prima cosa dopo essere stato designato alla carica più importante, rifiutò lo stipendio di 12 milioni di lire al mese. Erano altri tempi, ovviamente, e si arrivava da una guerra e una disastrosa monarchia piegata dal fascismo.

Magari ora mi toccherà autoaccusarmi di demagogia spicciola, e semplicismo utopistico, ma credo che se “fare politica” diventasse finalmente un lavoro, retribuito secondo formale contratto più simile a quello di un semplice lavoratore che non a quello di un calciatore, metà dei problemi di questo paese sarebbero risolti. Ci raccontano spesso la favola che, lo stipendio d’oro di un politico, sia elargito a nostra tutela. Dicono che serva a preservare il politico stesso dalla “tentazione” di cedere alla corruzione. Questa spiegazione, sapendo quel che sappiamo, ci fa ribaltare dalle risate ma è proprio questa la motivazione addotta. Noi sappiamo invece che non solo lavorano un giorno ogni tre, che vivono di privilegi da sultani, che prendono mazzette, che riescono a trasformare spesso persino le loro intere famiglie in cosche di malaffare, eppure sono là a dettare le leggi che regolamentano le nostre vite. Si massacrano gli omosessuali per strada e non si consente una modifica di legge contro l’omofobia, ma si pagano migliaia di euro a un trans {mica solo Marrazzo eh?}, non si tutelano le coppie di fatto, perché tanto loro possono garantire il futuro alle loro compagne, rischiamo la galera per una sana canna, e loro si sfondano di cocaina, se rubi per necessità vai in galera, loro sono collusi con la mafia eppure governano. Potrei continuare ad oltranza con banali esempi di dispotica diseguaglianza, e tutto sarebbe ridondanza.

Giusto sarebbe pagare un politico poco più di duemila euro al mese, e che faticasse quanto un carpentiere che lavora a cottimo. Se questo fosse il contratto di lavoro per un “dipendente” dello stato, avremmo certezza che quello sarebbe un lavoro adatto soltanto a chi lo farebbe con amore e passione. E state certi che nessun lavoratore che deve campare la famiglia spenderebbe due o tre mila euro per una notte di cocaina e sesso. Ma chissà, in quest’Italia dove tutto è normalmente anormale, a quel punto calerebbero i prezzi di certi articoli.

Rita Pani (APOLIDE)


10.24.2009

 

Io voto Forcone

Per carità, noi poi siamo bastardi, e ci piace curvare l’angolino della bocca. Che sia un Trans, o una Escort, sempre di Ford si tratta. Solo che mi pare chiaro un unico concetto: non si devono dimettere, dobbiamo dimetterli a suon di forconi. A me personalmente non mi allontana dalla politica sapere che il “più pulito ha la rogna”, semmai il contrario: diventa per me esortazione a non votare mai più col naso turato, il meno peggio.

Indiscrezioni sconvolgenti, leggo oggi in un articolo. Sconvolgente è per me non leggere della manifestazione di ieri a Roma, nella quale cento o centocinquanta mila persone hanno bloccato la città. Erano insegnanti, operatori della sanità, e persino i nostri eroi: i vigili del fuoco; uniti da sindacati di cui a stento si sente parlare, e dei quali non si ricordano nemmeno a memoria le sigle.

E’ sconvolgente che per dar spazio a notizie quotidiane di puttane, trans, cocaina, pioggerellina di marzo che pare tempesta, quasi non si sappia delle migliaia di calabresi che oggi manifestano ad Amantea, perché vorrebbero sapere di che morte stanno morendo.

Sconvolge apprendere che una vicenda come quella di Diabolik e Eva Mastella, si sia ridotta alla classica cronaca di una persecuzione giudiziaria di un paese sovvertito da giudici comunisti.

E’ impensabile che noi, semplici elettori, non sappiamo più far valere il nostro diritto di cacciare chi sbaglia, dai posti di potere che comunque col nostro voto, cosciente o meno, abbiamo distribuito. Che sia per mafia, per peculato, per mignotte di ogni genere sessuale, ci si presentano baldanzosi: “No: non mi dimetto.” Sono sempre illazioni, persecuzioni, mire golpistiche di comunisti.

Per questo scrivevo, urge dimetterli a calci in culo, ripristinare un minimo di senso etico e morale, secondo il quale, chi ruba va in galera, chi è mafioso ci fa col 41 bis, e ad ognuno il giusto pegno per il reato commesso.

E un pensiero anche per la tanto agognata libertà di stampa: è importante sicuramente sapere che genere di debosciati abbiamo messo a governare la cosa pubblica, ma se tra l’articolo su una puttana, e quello su un trans, ci infilassimo tutto il resto, dalla crisi economica reale ossia quella descritta da chi la crisi la vive, alla tragedia quotidiana vissuta da ex lavoratori, forse riusciremo finalmente ad avere non solo la libertà di stampa, ma anche la libertà di riprenderci il mal tolto: l’orgoglio di poterci dichiarare italiani senza arrossire dalla vergogna.

Rita Pani (APOLIDE senza se e senza ma)


 

C'era una volta la politica ...

Che palle questi del PD, così banali, fanno una campagna elettorale parlando con la gente, dichiarando cose a volte sensate, altre di sinistrina. Nemmeno un brivido, che ne so? Franceschini che mostra il filmato di Bersani, sigaro in bocca, vestito con un grembiulino non da massone, ma da maggiordomo, con le chiappe di fuori. Bersani che ricatta Marino con immagini che lo ritraggono intento a giocare al dottore con la Binetti, oppure Franceschini che molesta un prete. Niente. Parole e parole, e non si arriverà mai da nessuna parte.

Ma guardando i fatti reali, di questo paese senza più aggettivazioni possibili, se non altamente insultanti, resta il fatto che oramai a compiere i ricatti siano delegati i carabinieri. Quattro per la precisione che si sarebbero scomodati, rischiando il lavoro e la galera, per la modica cifra di 20.000 euro a testa. Allora la domanda alla quale nessuno risponderà mai è: “Qual è il reale prezzo della commissione, e chi è il mandante di questo golpetto da Italietta?”

La cosa triste è che la storia dei popoli è scritta dalla politica, e io non oso pensare cosa si studierà a scuola, quando quest’era barbarica sarà finalmente cessata. E spero vivamente di non dovermi mai trovare a raccontarla ai miei nipoti, come, in un modo o nell’altro, c’è stato chi ha potuto raccontare a me quel che per età non ho vissuto.

I racconti della fame, per esempio, se vi è capitato di ascoltarli narrati dai vecchi, avevano sempre il profumo del pane e la meraviglia dello zucchero, e poi … fuori c’era la guerra. Noi potremo dire che sì, c’era la fame ma non si vedeva, perché c’era sempre l’immagine di questo o di quello che si accompagnava con una zoccola. La mafia era al governo, tutti lo sapevano ma si faceva finta di niente. Anzi, a furia di sentir parlare di senatori collusi, indagati, processati e condannati, si dubitava quasi che fosse vero, ma si era certi delle puttane. C’era la crisi, le famiglie spendevano solo quel tanto che bastava a dimostrare al vicino di casa che tutto andava per il meglio, ma non si mangiava come una volta, come quando c’era la fame della guerra, e il pane ancora aveva il profumo del pane. Si comprava pane imbustato al supermercato, che non aveva sapore, ma il giorno dopo lo potevi usare per spaccare la vetrina di un negozio e portarti via quattro salami appesi. Però i politici rubavano e tangentopoli che si credeva finita, era invece stata istituzionalizzata. E anche questo si sapeva, ma poi al telegiornale ti dicevano, senza vergogna, che “Lady Mastella era a Roma in esilio” … sì, proprio in esilio, come se fosse la moglie del Re, e i giudici avessero sovvertito un paese.

E qua mi fermo, prima d’essere assalita dalla grande voglia di abbandonarmi al turpiloquio.

Rita Pani (APOLIDE)


10.22.2009

 

Il paniere di vespa.


Prima che me lo dica qualcuno, sì, io sono comunista, ho tre narici, sono nipote di Stalin, mangio bambini bolliti, e peggio di tutto voglio abolire la proprietà privata.

Che effetto fa, in un paese in cui si muore per povertà, in cui non si riescono a pagare le bollette, a mettere insieme il pranzo con la cena, in cui finalmente le banche devono fare la cortesia di sospendere i pagamenti dei mutui non solo a chi ha perso il lavoro, ma persino a chi ha perso un coniuge, leggere la nevrastenia di bruno vespa, urtato per non aver visto il suo contratto rinnovato?

C’è qualcuno che riesce a spiegarsi perché per il contratto di un lavoratore precario a contratto di schiavizzazione la retribuzione è ferma a sei anni fa, mentre il contratto di vespa prevede un incremento di inflazione del 22%? Esistono forse più statistiche, o magari quella esatta è quella che solo vespa può far rivalere in fase contrattuale? Il contratto dei metalmeccanici approvato con i finti sindacati qualche giorno fa, prevede un aumento di 15 (quindici) euro mensili a partire dal 2010.

Ho letto le signorili dichiarazioni dell’esimio puzzone, che è riuscito a tirare in ballo anche i contratti che la RAI fece a Enzo Biagi, e per fortuna anche la pronta risposta di Loris Mazzetti.

Non sono i soldi a far di un figuro simile una persona. D’altronde non ci si poteva attendere il silenzio dignitoso da uno che la dignità l’ha persa da tanto. Si facesse pagare a botta, come ha sempre fatto la D’Addario dal suo utilizzatore finale, tanto è lo stesso.

Rita Pani (APOLIDE)


 

La libertà è un'altra cosa

Cosa ne penso del gruppo Facebook “uccidiamo berlusconi?” La stessa cosa che penso dei film di Lino Banfi, quando ancora si faceva il riporto e “parleva così!” Però ci sono persone convinte che aderire a quel gruppo sia simbolo di libertà, e questo sì, mi procura tristezza e preoccupazione. Perché la libertà è un’altra cosa. La libertà è soprattutto qualcosa che di questi tempi, dobbiamo difendere. Per avere libertà, bisogna innanzitutto “essere liberi”. Se posso continuare a protestare perché sullo stesso social network esiste un gruppo “per coloro che vogliono uccidere Marco Travaglio”, molti gruppi razzisti e xenofobi inneggianti allo sterminio dei migranti, o qualche gruppo di sottosviluppati mentali che inneggiano al massacro dei gay, è proprio perché probabilmente ho a cuore il concetto di libertà, e mai infilerei il mio nome, nella nuova arma di distrazione di massa. Perché è soltanto questo il fine ultimo del ministro del lodo Al Fano.

Nulla che riguardi il premier di Palazzo Grazioli accade per caso in Italia, e basta unire le tesserine del puzzle per rendersene conto. E’ in atto l’assalto alla Rete da parte di questo regime, e prima ce ne accorgiamo, prima riusciremo a concentrarci in difesa di quella libertà senza la quale, molti altri italiani diverrebbero italioti. Guarda caso, proprio la settimana scorsa è partita la campagna di demonizzazione di Facebook, con l’esilarante sondaggio proposto dal fedele cane fede, con la chiarissima domanda posta ai suoi ascoltatori decerebrati: “Facebook = sì, no.” Il risultato è stato ovviamente un plebiscito per i sì. A cosa non era dato sapere se non dopo il risultato, per cui fede sentenziò che il 78% dei votanti aveva sentenziato Facebook sì ovvero no.

Il motivo per cui il governo acceleri con l’opera censoria verso il social network è scontato: la velocità di propagazione delle notizie e la possibilità che queste raggiungano un target di persone molto giovani, e non ancora abituate a sfogliare i giornali on line, o ricercare notizie censurate, o semplicemente offuscate dalla propaganda che tende a mettere in risalto il nulla, per deviare il pensiero della gente.

Stessa operazione per Youtube, archivio storico delle eminenti figure che governano questa povera Italia. È di oggi la notizia delle migliaia di querele da parte di totò cuffaro, verso chi ha osato commentare il filmato nel quale si poteva osservare il picciotto rampante, aggredire verbalmente il giudice Falcone, poi ucciso dalla mafia.

C’è bisogno della Rete per far circolare le informazioni sull’Aquila e sullo scempio della politica da fiction che costringe la gente nelle tende a 5° sottozero, per far sapere chi è il tizio strano che governa, per spiegare a mia nonna che utilizzare calzini turchesi non è un reato, mentre lo è pedinare un giudice. Ecco perché il ministro Al Fano ha smesso di scrivere lodi ed ha acceso un PC.

Rita Pani (APOLIDE)


10.21.2009

 

L'Italia è una penisola circondata da un mare di merda.

L’Italia è una, unica e indivisibile, tenuta insieme da una lunga tradizione e cultura del falso in atti d’ufficio, della corruzione, della concussione, della mafia. Carabinieri a Milano come a Ceppaloni, dalla moglie di Abelli e dalla moglie di Mastella. Basta quindi parlare di due “Italie” e due velocità. La merda è un mare di merda, e l’Italia una penisola.

Perché vince berlusconi, e perché la sinistra ha smesso di esistere? Perché chi veramente crede che questo stato di cose debba necessariamente cambiare, non ha alcuna rappresentanza politica, e chi a queste cose ci ha fatto il callo, o addirittura le avvalla con ignoranza o opportunismo, trova la sponda su cui attraccare in un governo che premia il malaffare.

Basti pensare che è in atto una disputa interna al pdl, per stabilire se, colui che si dice essere il rappresentate politico del Clan dei Casalesi, sia o no candidabile alla presidenza della regione Campania, per comprendere quale sia il grado di declino etico e morale di questo paese. In un luogo civile, in una “Fantasylandia” al contrario (Svezia, Norvegia, Congo) un problema del genere non sarebbe mai stato posto in merito alla candidatura di un sospetto mafioso, nemmeno per il ruolo di amministratore di condominio. In Italia invece, il presidente del consiglio avvalla la sua candidatura “perché ricco di famigghia e quindi si paga la campagna elettorale da solo.” E tralasciamo il fatto che questa persone è anche un sottosegretario dell’attuale italico governo.

Dall’altra parte ci siamo noi, quelli di cui dicevo prima. Non duri e puri, semplicemente onesti e senzienti. Una valanga di partiti comunisti monocellulari, un uomo di destra che ricopre il ruolo di estrema sinistra, l’UDC di Casini che vanta tra i suoi uomini di spicco Totò Cuffaro, e il PD momentaneamente impegnato ad assegnare il ruolo di segretario, e che per voce di Franceschini ieri rivendicava il merito di “aver fatto fuori i partitini”. Certo nessuno ha fatto notare al candido ragazzotto che così facendo “ha fatto fuori la garanzia democratica di un paese”. Il poveretto avrebbe dovuto in seguito soffermarsi a pensare, e questa è opera ormai inutile e dimenticata.

La soluzione ci sarebbe: azzerare i vertici dei partiti, obbligare tutti alle dimissioni e alla pensione (che tanto loro la prendono sicuro) e riprendere in mano la politica. Certo lo so da me che è un discorso di pura utopia, perché in fondo in fondo, il male peggiore dell’Italia è l’assoluta e colpevole abitudine alle cose.

Sono ladri? Lo sappiamo, e quindi? Aspettiamo il nuovo messia. (Io a votare andrò sempre, ma annullerò la scheda in modo inequivocabile, perché nemmeno ci si può fidare a lasciare schede bianche in questa penisola circondata dal mare.)

Rita Pani (APOLIDE)


10.20.2009

 

Operetta: secondo atto

Farsa, farsa, farsa, operetta e avanspettacolo. Ministre ballerine e ministri “Ciccio Formaggio”. Sintesi di un governo di destra, e un opposizione comparsa. Si presentano proposte di legge per consentire agli extracomunitari di votare alle amministrative, proposte che nemmeno arriveranno in aula per essere discusse, e permetteranno di sprecare molto tempo, e si discute se sia il caso o meno di insegnare la religione islamica agli islamici, o se sia il caso di obbligarli alla dottrina cattolica come un tempo fecero i crociati col fuoco e le spade. Discutere di tutto per discutere di nulla.

E noi stiamo sempre nel mezzo, pubblico ammorbato, intento a sperare nella rivolta del calzino.

Quando ieri ho sentito il ragionier ugo tremonti proclamare il valore aggiunto del posto fisso, mi sono ribaltata dalle risate, sapendo che ci sarebbero toccate tutte le illuminate dichiarazioni che inevitabilmente sono seguite, da parte di sindacalisti che già da tempo hanno optato per la scomoda posizione a 90 gradi, e politici che hanno venduto gli schiavi a Confindustria. Ho riso ancor di più quando i giornali non hanno saputo resistere alla tentazione di indire il sondaggio tra i lettori: “Favorevole o contrario al posto fisso?” che un po’ equivale a chiedere: “Preferisci mangiare e campare o morire di fame?”

Al ragioniere della finanza creativa e della finanziaria dimagrante “light” qualcuno deve aver sussurrato all’orecchio ovvietà quali: “col cazzo che la banca ti dà un mutuo se non ha garanzie” o “non esistono più i negozietti di alimentari del dopoguerra, che ti danno il pane a libretto”.

Per il mago della finanza, per il quale non necessariamente due più due fa quattro, l’Italia non ha un sistema idoneo a mantenere la flessibilità del lavoro. Ma non è esattamente così. L’Italia non è un paese civile nel quale le regole hanno un significato, ed essendo regole debbano essere seguite; l’Italia è semplicemente un paese disonesto, nel quale la flessibilità del lavoro si è trasformata in schiavitù, che ha permesso agli schiavisti di affamare il lavoratore e garantirsi un maggior guadagno personale.

Il ministro che scopre l’acqua calda, e che probabilmente voleva lanciare un messaggio tra le righe alle amiche banche, ha fatto emergere un altro dato fino ad oggi tenuto nascosto per non ledere la sensibilità del popolo votato al sogno e all’ottimismo: “In Italia la povertà esiste e inizia anche ad uccidere. In Italia c’è chi muore di stenti e chi si ammazza per la disperazione di non saper più come campare la famiglia. In Italia la gente fa fatica a pagare le bollette, le banche pignorano le case, la gente inizia a domandarsi se non sia il caso di portarsi dietro qualcuno, mentre si sprofonda nel baratro.”

Ma le ballerine sul palco di questa Italia ridicola si fanno di lato questa mattina, Ciccio Formaggio si leva il cappello, ed entra in scena il nano del nano: “Il posto fisso è una ricetta antica!” E che poteva dire il ministro più inutile degli ultimi 150 anni? Lui, che fino a ieri asseriva che in Italia la povertà non esiste, e che è un’invenzione dei comunisti?

Che tristezza!

Rita Pani (APOLIDE)


10.19.2009

 

Turchese … come la costa.


A Portotorres ci sono operai in lotta. A Cagliari gli agricoltori bruciano balle di fieno di fronte alla sede di Equitalia, perché temono l’esproprio delle loro terre. Numerosi comitati spontanei nascono in difesa di coste ancora vergini. 525.000 metri cubi di cemento, di proprietà di marina berlusconi, stanno per colare sulla Costa Turchese, dopo anni di Resistenza e buon senso. Lavoro e prosperità per il popolo sardo? “0”. Si sa da sempre come funziona, grosse imprese italiane, lavoratori rumeni a nero, edifici che i sardi vedranno solo da fuori e da lontano, perché di solito all’inizio delle strade addobbate che portano alla ricca vita altrui c’è una sbarra che i sardi non potranno oltrepassare. Poi qualcuno ci sarà fuori, armato di macchina fotografica per riprendere un’auto dai vetri oscurati e poter giurare, mostrandola agli amici, che là dentro c’era Tizio oppure Caio.

Il Sardegna il piano casa passa, nonostante i veti dei tribunali, e nonostante sia una legge palesemente peggiorativa della precedente, e siamo chiamati ancora una volta a protestare e farci ignorare, perché se è vero che esiste una Sardegna che pensa e reagisce, non è abbastanza simile alla Corsica per farsi sentire. Poi c’è l’altra Sardegna, quella che baratta una stanza in più in casa sua con qualche ettaro di costa da regalare all’invasore, quella che si è fidata di una telefonata di un millantatore e ha perso il lavoro, quella che pur sapendo che il candidato alla regione era il figlio del commercialista di berlusconi, che come regalo per la maturità ebbe una vacanza ad Arcore, lo ha votato ugualmente, sapendo che avrebbe messo la nostra terra in mano a un uomo di paglia (ma non solo di paglia). Molti di questi ora piangono, e verrebbe da dire che è bene così, che ancora è troppo poco. Anzi, se non si sapesse che persino il nucleare è una bufala creata ad arte per dirottare danari nelle tasche dei soliti noti, verrebbe da augurarsi che tocchi proprio a voi, l’esproprio delle terre, e il pericolo costante di una fuoriuscita di acqua cristallina e pura, come quella che di solito vien fuori dalle centrali nucleari, che andasse ad irrigare i terreni dei vostri parenti, o quelli di chi vi fornisce da mangiare. Ma vi salva il fatto che alla fine prevarrà la coscienza di chi protesterà anche per voi automi imbecilli.

E non è solo il piano casa, ma anche l’ampliamento delle zone militari già famose per aver regalato alla nostra terra la “Sindrome di Quirra”, i tumori leucemici, i bambini nati deformi che contribuiranno a garantirvi il sogno e la speranza che solo un santo dei miracoli come berlusconi poteva promettervi. Ci vuole un posto per testare gli aerei senza piloti, quelli che uccidono senza far rimordere la coscienza a nessun eroe. Si farà in Sardegna e porterà prosperità, lavoro e morte.

Ma è piano casa anche in Lombardia, anche se non se ne parla, e così un piccolo comune in provincia di Bergamo, riunisce il consiglio comunale (lega e pdl), in seduta ordinaria alle dodici e trenta di un sabato qualunque. C’è da approvare un articoletto nuovo per il piano casa. Si stabilirà che in una piccola zona protetta del Parco dei colli, si potrà aumentare la cubatura degli edifici presenti. All’unanimità il consiglio approva. La cucina della villa di calderoli potrà essere ampliata.

Rita Pani (APOLIDE)


10.18.2009

 

C'è stravaganza e stravaganza

Se un giudice con i calzini turchesi è stravagante, cos'è un ministro della Repubblica che indossa camicia, cravatta e giacca mentre sta in mutande?



R.

 

Augias Corrado ... che venne dal freddo

Scrivevo ieri della poca fantasia degli sceneggiatori del governo, e ci devo tornare oggi, che si sprecano le dichiarazioni solidaristiche verso il corruttore del governo, minacciato da una fantomatica nuova formazione terroristica, così nuova da scombinare il sistema rivolgendosi al Riformista, anziché a Repubblica o il Corriere, probabilmente ritenuti troppo comunisti persino dai rivoluzionari. Insomma, se da un lato ci si rivolge agli industriali per non investire in pubblicità su Repubblica, gli si potrà fornire gratis con la pubblicazione di un testo così allarmante?

Ricordate? Era – mi pare – il 2006 quando alcune sconvolgenti rivelazioni emersero dalla commissione Mitrokhin, la fabbrica di bufale commissionate da berlusconi, a partire dal 2002: “Romano Prodi era un agente del KGB”. Poca fantasia e stupidità, come scrivevo ieri, che tuttavia ci fecero ridere, a sinistra, per svariato tempo, soprattutto leggendo i commenti alla notizia dei forzidioti, che giuravano sui loro figli e gioielli di famiglia, sulla veridicità della minchiata cosmica. In realtà sarebbe bastato guardare il serafico viso di Prodi per ridere fino alle lacrime, ma invece si discusse a lungo della presunta attività dello 007 de noantri. Il confezionatore di bufale, e bene ricordarlo, pagato profumatamente dai contribuenti italiani, per ricoprire quel ruolo, oltre quello di senatore, era il servo paolo guzzanti, ora pentito.

Ci risiamo. Il giornale, l’unico giornale che davvero ha al suo interno una spia, tale farina meglio noto come l’agente betulla, ha iniziato la caccia alle spie di Repubblica, e da oggi ha iniziato a pubblicare l’elenco seguendo un preciso ordine alfabetico: Augias Corrado spia dell’Est. Il giornalista scrittore, mentre si trova in viaggio, ha commentato la diffamazione con sdegno e incredulità. Ora io invece attendo il primo forzidiota che mi dirà: "Invece no, è possibile. Lo dice il giornale. "(E sono sicura che ci sarà perché l’Italia brulica di idioti forzidioti).

E così si inaspriscono le disparità di questo paese negletto, nel quale il governo tenta in tutti i modi di tappare la bocca alle voci libere, siano essi veri giornalisti o blogger, social network o forum, ma utilizza i giornali del presidente del consiglio per diffamare ed oltraggiare l’onorabilità di chi avversa il sistema semplicemente facendo il suo lavoro.

Rita Pani (Nome in codice Guevina)


10.17.2009

 

C'è fermento? Puntuali arrivano le minacce al premier

Che patetico lo sceneggiatore della fiction italiana. Omino privo di fantasia, scrive gialli sempre uguali, nei quali alla fine non si saprà mai con certezza chi è il colpevole, anche se il lettore saprà tutto fin dall’inizio. Una microspia grande quanto una scatole di scarpe, un petardo dentro un cassonetto a quaranta chilometri dalla villa del palazzinaro, una minaccia di morte, un cavalletto che non lo colpisce ma gli procura una enorme ferita al collo, ed ora di nuovo le minacce inviate per lettera al Riformista.

Lo sceneggiatore è un collaboratore a progetto, un consulente che entra in azione ogni qual volta si annusa la stanchezza e lo sdegno di un popolo (questo sì reale e non astratto, come quello citato dal proprietario di mediaset) inizia ad alzare la voce. E fateci caso, o sono rivoluzionari o sono comunisti.

È sempre una figura utile lo sceneggiatore, un po’ stupido, ma utile; se non altro a coprire col tappeto dell’idiozia la merda che pian piano sale a galla di questo paese squinternato. I giudici sono di nuovo in agitazione per il caso “calzini turchesi”? No, i giudici sono in agitazione per il disegno di smantellamento del CSM. All’Aquila protestano i comunisti infiltrati che fingono di essere abruzzesi? No, protestano le persone che avendo la casa solo danneggiata non hanno diritto ad averne un’altra solida e stabile, e nemmeno hanno diritto ad avere i soldi per mettere al sicuro la loro. Sono ancora dentro le tende per scelta loro, in quanto sovversivi, o perché i container che non si dovevano approntare ad Aprile sono ora in fase di realizzazione quando inizia a nevicare?

La gente mormora, il consulente entra in azione. Ma l’abbiamo detto, è stupido, quindi non corregge le bozze che aveva scritto dopo la prima contestazione dell’Aquila, o dopo l’apparizione del presidente di questo o quel consiglio, a Roma nell’immediatezza del respingimento del lodo Al Fano, e si scorda di cambiare la data della scadenza dell’ultimatum; in Italia può accadere che una lettera del diciassette Ottobre, rechi come data ultima di approvazione del diktat la data del giorno prima.

Quel che secca è che bene o male, in un rastrellamento di “comunisti”, prima o poi troveranno quelli buoni da sbattere in una galera per qualche anno, in attesa che tutto si sgonfi e torni ad essere esattamente quel che è: una minchiata. L’ennesima.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Ma sempre de berlusconi stai a parlà?

Dice: ma sempre de berlusconi stai a parlà? E certo risponno, perché je frega un cazzo a quarcuno che anche oggi il lavoro ha ammazzato un operaio?

E c’è qualcuno che ha fatto le pulci al nuovo contratto dei metalmeccanici, che abbatteranno il costo della vita con 19 euro e cinquanta netti, in più al mese? Forse il governo ha varato qualche decreto pro popolo, mentre ero distratta? E’ iniziato il recupero delle sostanze nocive in mar di Calabria? Hanno fermato qualcuno di quei malavitosi che ha messo le mani in Abruzzo? (no, non lui, altri) Qualcuno ha spiegato ai messinesi cosa voleva dire quando ha detto: “faremo come in Abruzzo”? Perché se fanno come in Abruzzo, con il contributo statale per “la sistemazione autonoma” degli sfollati, fino a 600 euro a nucleo familiare, ma comunque non più di 100 euro a persona, allora è bene che si sappia che in Abruzzo questi soldi, fino al mese scorso, non li aveva ancora visti nessuno, e questo mese non so. Ma a Dicembre inizieranno i lavori per il ponte, mica …

Berlino veniva distrutte dalle bombe, e Hitler nel suo bunker rimirava la maestosa riproduzione della città imperiale che avrebbe costruito.

Qual è il senso della giornata politica che stiamo per archiviare? Non sappiamo ancora bene di che pasta sia fatto il giudice Mesiano ma sappiamo che va dal barbiere con i calzini turchesi, fuma e si siede sulle panchine. Forse si scaccola anche, e sono certa che se così è ce lo faranno sapere a breve.

Sapete quale è stata la notizia di oggi? Che se lui sarà costretto a pagare 750 milioni di euro adempiendo ad una sentenza, NON POTRA’ PIU’ FINANZIARE GLI STUDI AL GRANDE OSPEDALE CHE VI FARA’ VIVERE 120 ANNI.

Il governo dell’ottimismo e della speranza, ha infilato per via anale in molti italioti la forza del sogno, ed ora che non basta più, si rilancia.

Conosco una donna che non avrebbe desiderato tanto, ma solo che suo marito non morisse nel cantiere della ditta dove lavorava a nero da 12 anni, a 37 anni, mentre lei era incinta di una bimba, che ora ha due anni e chiama papà lo zio.

Iniziamo a fare qualcosa di concreto? Ridiamo la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, e il pezzetto di cervello a chi è stato lobotomizzato. Parliamo alle persone.

Rita Pani (APOLIDE)


10.16.2009

 

Fascismo stravagante

Il maniaco perde consensi con la velocità con la quale ha perso i capelli? Bene! Allora che si cambi la costituzione, anche da soli, e dopo ci rivolgeremo al popolo. Questa è la nuova minaccia/promessa che arriva oggi da Sofia. Presto l’Italia che ha eletto il malfattore si ritroverà felice di avere un dittatore. Auguri!

Molti anni fa lessi il Piano di Rinascita della Loggia P2 e rabbrividii; poi capii che il Piano era stato attuato da berlusconi, e mi preoccupai. Era un’epoca diversa, non andava ancora di moda parlarne, e anzi quando ne scrissi per la prima volta qualcuno disse che ero matta. Ieri ho sentito un esponente leghista dire che secondo il suo partito, l’unica riforma della giustizia possibile, sia la nomina dei pm eletti dai cittadini; poi ho letto che prima di lui questa idea l’avevano avuta Ciancimino e Totò Riina, ma non ho nemmeno perso tempo a rabbrividire. Ho solo pensato a una magistratura votata dagli stessi cerebrolesi che hanno votato per un corruttore. A dire il vero, ogni volta che un esponente di questo governo insinua nelle povere menti sgombre degli italiani lo spauracchio comunista, mi ricordo anche altre dichiarazioni di Totò Riina, e mi chiedo: “Chi governa veramente l’Italia?”

Da qualche anno in Italia è palese anche il restauro del fascismo, ma nemmeno di questo si può parlare, perché al massimo ti dicono che sei un comunista. Però è emblematica la notizia che ho appena letto, sul pedinamento compiuto da una troupe di canale 5, del giudice Misiano, reo di aver scritto una sentenza contraria all’imperatore. Da quel che leggo, si voleva insinuare il dubbio che il suo comportamento fosse “stravagante” (strano o anormale) perché aveva le calze di un certo colore, perché attendeva il suo turno dal barbiere, perché fumava. Un uomo, un cittadino, un giudice, seguito e sbeffeggiato in una televisione del condannato a pagare. Chi ha avuto la possibilità di leggere qualche libro, sarà in grado di trarre le dovute analogie con le pratiche del ventennio in materia di delazione e calunnia, tese a rovinare la credibilità e l’onore degli oppositori. Questo però è soltanto un uomo che ha fatto il suo mestiere. Ci farà rabbrividire? Forse sì, ma imputeremo per questo il freddo arrivato anzitempo.

E che penseremo tra qualche anno, se veramente si accerterà che l’Italia oltre che esportare democrazia, si è perfettamente integrata col sistema di corruzione di quei paesi che siamo andati a liberare? Non so se sia vero che si è arrivati a pagare tangenti persino ai Talebani, ma perché non crederci visto che siamo il paese in cui un corruttore ci governa? E le famiglie degli eroi prodotti da tanto impegno altruistico si chiederanno perché i loro figli, mariti, padri sono morti ugualmente? Per ora di certo sappiamo solo che la guerra in Iraq ha fruttato un contratto petrolifero per l’Eni, e ce lo dobbiamo far bastare.

Dov’è la sinistra? Dov’è l’opposizione? Attendono forse uno scenario da rivolta sudamericana per comprendere che è giunto il tempo di muoversi? Sì, Berlusconi cadrà, e non sarà per mano nostra, delle opposizioni frammentate o disperse. Cadrà per mano loro e semplicemente verrà sostituito con un altro, meno egoista, meno psicolabile, meno monomaniaco, più gestibile e presentabile al mondo che ci guarda e ride.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Libertà di cazzeggio


E come si fa a restare seri, in questa burletta di Paese?

Il fatto è che oggi ad Anno Zero c’è stata una “new entry”, non ne conosco il nome, ho una memoria selettiva che elimina ciò che non è importante: il vice direttore del giornale. Quando li vedo, questi rappresentati a difesa dell’imperatore, mi figuro sempre la gioia e l’eccitazione che avrebbe provato Lombroso se avesse vissuto in questi tempi.

Perché a guardarli bene in faccia, partendo da calderoli e finendo a questa new entry, ci sarebbe da scrivere un trattato sulla fisiognomica. Non è che si limitano ad essere imbecilli: è che sono anche brutti ogni oltre limite.

E poi l’apoteosi: il promotore del nobel 2010 per silvio berlusconi. Mentre non riuscivo a trattenere le lacrime per le risate (quasi meglio di Vauro), dinnanzi a quell’ auto clonato che elencava le doti taumaturgiche del sultano, ho domandato a chi mi stava accanto: “ma cazzo, quello domani mattina esce da casa?” Oh sì, evidentemente sì, e magari nella sua totale imbecillità, non si porrà nemmeno il problema di essere riconosciuto, additato e deriso, come la peggior mignotta apparsa in TV negli ultimi 150 anni.

Rita Pani (APOLIDE)

Implemento con video delle ore 0.58 è valsa la pena di attendere che apparisse su you tube




10.15.2009

 

Comunicazione di servizio

41 commenti devono essere moderati. Mi dispiace per chi non vedrà apparire il suo commento, ma non ho né il tempo, né la voglia di spulciare tra l'uno e l'altro per eliminare le perle di saggezza che quotidianamente mi arrivano via e-mail.
Detto questo, per ovviare a parte del problema, pubblico di gran fretta questo commento, senza il quale nessuno di noi sarà in grado di comprendere gli accadimenti di Pistoia.

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "L'eccellenza.":

signora apolide, in attesa che si degni di rendere pubbliche le mie risposte al post precedente, in cui la informavo sulla reale portata delle accuse rivolte ai fermati di Pistoia di lunedì sera, mi pregio altresì di renderla edotta che quei fermi sono stati trasformati in misure di custodia cautelare (domiciliari e carcere), e smpre con l'accusa di devastazione a CasaPound e aggressione con lesioni personali, non "organizzazione di contro-ronde antifasciste". Se vorrà dare un'occhiata ai link che le ho riportato nell'altro post, provenienti da fonti di sinistra, vedrà che ho ragione. Del resto, a tutt'oggi gli stessi CARC pistoiesi negano ogni responsabilità in merito a queste accuse, mentre ammettono tranquillamente che erano in assemblea proprio per organizzare contro-ronde.
Certo della sua onestà intellettuale, che sicuramente farà sì che lei non ceda alla tentazione di pubblicare commenti scomodi che smentiscano quanto da lei affermato (un errore lo possono commettere tutti, del resto), e sempre perché privo di account sulla sua piattaforma, mi firmo per esteso con nome e cognome.
Cordialmente (io certo non le direi mai "si fotta", ho ricevuto una discreta educazione)
Gian Marco Corselli

Detto questo, confermo quanto da me detto in precedenza, ossia che il bliz (RASTRELLAMENTO) effettuato dalle forze dell'ordine, era una solenne montatura. Aggiungo inoltre che realtà vergognose come quelle delle organizzazioni neo fasciste/neo naziste dovrebbero essere chiuse da uno stato civile e democratico, senza alcun bisogno di azioni da parte di nessun cittadino.
Ed ancora, per chi ne volesse sapere di più, consiglio Indymedia che riporta le voci di chi era presente e sa di cosa sta parlando.

da www.radiondadurto.org

12 Ott. Ore: 11.13 - PISTOIA: TRE ANTIFASCISTI ARRESTATI PER I FATTI DI CASA POUND
Tre antifascisti sono stati arrestati questa mattina per l' irruzione nella sede di Casapound di Pistoia, avvenuta ieri sera . Gli arrestati sono accusati di devastazione, saccheggio, lesioni e violenza privata. Un ragazzo, secondo quanto reso noto dalla questura, è stato solo denunciato perch minorenne. Stessa sorte per altri otto antifascisti. Per tutta la notte decine di esponenti di sinistra hanno sostato davanti alla questura chiedendo la liberazione di venti fra compagni e compagne fermati dalla Questura pistoiese già nella tarda serata di ieri. Fra i fermati e gli arrestati diversi esponenti dei Carc, Comitati di Appoggio per la Resistenza al Comunismo, che però smentiscono con forza la versione della Polizia: E' una montatura, eravamo tutti in riunione assieme ad altre realtà antifasciste dicono i compagni pistoiesi quando gli agenti hanno fatto irruzione nei locali fermandoci tutti. Il servizio da Pistoia con Lino, dei Carc

Un'ultima precisazione: non mi paga nessuno. Questo è un blog comunista, fazioso, non necessariamente democratico, a giorni stalinista, altre volte negro, omosessuale, disagiato, disabile, e che pure s'incazza.
R.

 

L'eccellenza.


La ministra brambilla riferisce l’intenzione di “organizzare un pool” per mostrare agli italiani e all’estero le nostre eccellenze. Perché il problema è lo sputtanamento in atto da parte della stampa comunista sia italiana che estera, che rema contro spinta dall’anti italianità, e incapace di attenersi alla regola dell’ottimismo.

In principio ho pensato che non ci fosse bisogno di un pool per stilare una classifica delle nostre eccellenze; sono sotto gli occhi di tutti: le scuole a cui crollano i soffitti, un popolo ignorante che non legge libri e giornali, il popolo di Internet che diminuisce per i costi proibitivi di un servizio scadente, gli ospedali che chiudono, la ricerca affossata dai tagli, la corruzione istituzionalizzata, l’evasione fiscale risanata da scudi e alabarde spaziali, piogge che portano via vite umane e case, un puttaniere maniaco al governo, lavoro nero, spazzatura incendiata sulle strade, trasporti inefficienti o fautori di stragi, reti idriche da terzo mondo, autostrade in costruzione da trent’anni, criminalità organizzata, criminalità giovanile, le ronde, il razzismo, la negazione del diritto di studio ai disabili provocata dalla sparizione degli insegnanti di sostegno, l’omofobia che ci procura una reprimenda dell’ONU, il razzismo, le riorganizzazioni dei partiti fascisti, la repressione …

Dopo ho pensato che sono proprio una dannata comunista anche io, e ho dovuto ammettere che per quanto riguarda il turismo, è vero che abbiamo l’eccellenza:

La nostra terra, il mare, i monumenti, le chiese e l’arte, la cucina con i prodotti mediterranei.

Ma siccome insisto ad essere comunista:

La terra violentata dagli abusi edilizi, dalle fogne a cielo aperto, dalle discariche abusive, gassificatori che bruciano qualunque cosa e producono arsenico e diossine, la devastazione di anni e anni di industrializzazione selvaggia che la terra l’ha avvelenata, gli incendi su commissione che hanno devastato i panorami, ma procurano aree edificabili anche nei parchi nazionali,l’amianto che non si riesce a smaltire e si occulta abusivamente.

Il mare: con le navi dei veleni inabissate, i depuratori delle fogne mancanti o non funzionanti che ad agosto fanno galleggiare la merda tra i bagnanti, la promessa di centrali nucleari, la raffineria di petrolio che fa il pieno di gasolio ai pesci, i cadaveri dei migranti, la svendita del demanio, le basi militari.

Le chiese e l’arte: laddove non devi pagare il biglietto per entrare non vi è più nulla, il patrimonio artistico o archeologico stipato in magazzini in affitto, la carenza di restauratori, la chiusura delle accademie d’arte, i musei costretti a chiudere, il Vaticano che se ne fotte e spende diversamente gli introiti dei mancati pagamenti allo stato italiano, un governo che se si tratta di arte e cultura vuol tagliare tutto tranne i 20 milioni di euro dati alla lega per il film storico girato in Romania.

La cucina: e qua è dura veramente. Diossina nelle mozzarelle, verdure cresciute con ormoni, frutta che non ha sapore, discariche nei campi agricoli, maiali in parlamento …

Però la ministra ha un piano: dare la possibilità agli alberghi a cinque stelle di aprire i casinò.

Rita Pani (cittadina onoraria del Burundi)


 

Influenza maiala


10.14.2009

 

Ai confini della fantasia.



MILANO - Vaccinata in Italia la prima persona contro il virus H1N1 responsabile dell'influenza A. A ricevere gli anticorpi è stato Giorgio Ciconali, medico e direttore del servizio di igiene pubblica della Asl di Milano. Ad effettuare l'operazione è stato Luciano Bresciani, assessore alla Sanità della regione Lombardia, ma anche medico e cardiochirurgo.
"Abbiamo appena varato la sconfitta del virus suino" ha dichiarato Bresciani subito dopo aver iniettato il primo vaccino.


Bisogna far sapere a questi signori, che c’è tra di noi chi non guarda i reality show. Bisogna dire loro che c’è gente che supera quei momenti di indolenza estiva, o pigrizia autunnale, al fresco di un fico o involta dentro un plaid, leggendo un bel libro o guardando un film da un dvd.

Abbiamo spezzato le reni al maiale? Stiamo forgiando una nuova generazione di ragazzi di sana e robusta costituzione? Vi ucciderà la fame, ma non un’influenza?

Mi preoccupa e non poco lo zelo col quale tentano di rasserenare l’animo degli italiani, e non sono più tanto sicura che si tratti di una grandiosa operazione di marketing a cura della Novartis. Cosa c’è veramente dietro questa vaccinazione di massa, senza precedenti? Cosa stanno testando sulla nostra (vostra) pelle?

I dubbi penso in questo caso siano legittimi, e mi dispiace non avere risposte certe.

Quel che so è che se da un lato i giornali arrivano a dirci anche il nome e cognome del primo beato che ha sconfitto il virus suino, dall’altra parte il governo ha dovuto scomodare Topo Gigio – un sorcio – per insegnarci le basi dell’igiene personale. Per non parlare delle dirette TV con le quali veniva mostrata persino la preparazione dei convogli che avrebbero portato a destinazione la preziosissima sostanza.

Tutta questa operosità per salvarci la vita è davvero esemplare, soprattutto considerando che c’è anche un altro dato importante oggi, oltre il nome dell’eroe milanese: più di un miliardo di persone soffrono la fame, e il dato allarmante è che sono aumentati nei “paesi ricchi”. E’ un sesto della popolazione mondiale, oggi, ad aver fame.

Quando inizierà la campagna di vaccinazione in Africa? Quanto sono demagogica! Agli Africani abbiamo già donato: l’ebola e l’AIDS.

Rita Pani (APOLIDE)


10.13.2009

 

Non è poi così grave incendiare un gay

Strano davvero questo parlamento. Per il voto sulla costituzionalità dello scudo fiscale, in aula mancavano una cinquantina di parlamentari del PD. Il lodo Al Fano è passato con un fischio e un battimano, la legge sull’omofobia è stata solo una farsa, durata mesi. Ma di cosa si trattava in sostanza? Di una legge che puntava a introdurre nel Codice Penale l'aggravante per i reati commessi in ragione dell’orientamento sessuale della vittima ovvero per omofobia.

Non sembra fantastico anche a voi, che si siano sollevati dubbi sulla costituzionalità della legge, proprio citando l’articolo 3 della costituzione … quello per cui siamo tutti uguali tranne i negri, i poveri, e gli omosessuali? Per carità, siamo un po’ uguali e un po’ no, visto che proprio in base al concetto di uguaglianza, c’è stato chi ha ventilato l’ipotesi che la legge è uguale per tutti tranne che per il presidente del Milan, ma che ci volete fare: è l’Italia, bellezza.

Le spiegazioni sono andate anche oltre, le trovate qui. E io non commento perché ho già abbastanza guai. Chi glielo spiega a questi falsi moralisti (puttanieri) che è abominevole accostare all’orientamento sessuale di una persona, la pedofilia e incesto? Forse qualla congrega di vescovi che tanto addentro sono nell’argomento? O quello che paga mille euro per veder amoreggiare due lesbiche sul letto di Putin?

Quel che si evince però dai fatti, è che per casini, per il pdl, e per la binetti, incendiare i gay non è poi così grave. Ho letto spesso il Vangelo, ricordo frasi fatte quali “ama il prossimo tuo come te stesso”, non ricordo invece: “massacra pure gli omosessuali per strada che tanto è solo peccato veniale, e te la cavi con due Pater e due Gloria.”

Attendo la campagna di Repubblica in difesa degli omosessuali … Una bella immagine dei lettori col cartello: “pedofilo sarai tu e quel cazzaro che ti governa”. Non la faranno eh?

Rita Pani (APOLIDE)


 

Rassegna stampa

Non c’è:
il fango di Messina, le sue case crollate, i vecchi negli alberghi, i dispersi non trovati;
il freddo abruzzese, la gente nelle tende, i container ancora in costruzione;
l’esplosione della polveriera della ditta Esplodenti Sabino di Casalbordino;
i quattro morti ammazzati dal lavoro di ieri;
l’assoluzione del generale speciale (quello che si faceva trasportare le orate dalla Sicilia alla baita in Alto Adige, con gli aerei militari) che dichiara d’essere un perseguitato di Prodi;
la nave dei veleni che giace in fondo al mare calabrese.
Nulla di più che qualche riga in merito al rinvio a giudizio per l’ennesimo ministro di questo governo di malfattori.

C’è:
un giocatore di calcio che bacia in bocca un suo compagno di squadra;
una ex modella abituata a stare col culo di fuori che vuole vietare alle ragazze mussulmane di usare il velo;
lo spot di una marca di calze che ruba l’Inno di Mameli;
una dichiarazione di Lippi su Totti;
il terrorista che fa scoppiare una scorreggia davanti a una caserma mentre aveva in casa 100 chili di esplosivo (anzi erano 40, e forse dimagriranno ancora domani);
il papa che andrà in sinagoga;
la rovinosa caduta di una pole dancer (e mò che cazzo è una pole dancer?)
il ventilatore senza ventole (forse funziona col solo giramento di balle)

Rita Pani (APOLIDE)


 

Emergenze

Bisogne sforzarsi di guardare più telegiornali. Per abbattere il nemico, lo si deve conoscere. Non bisogna guardare quelli palesemente finti di proprietà del presidente della televisione del consiglio, ovviamente, ma quelli che pensiamo possano essere i meno intaccati dal germe della propaganda; sono i più pericolosi. È facile aspettarsi la propaganda da quel che resta del TG1 o dalle burlette di fede e Italia 1, mentre è più interessante assistere a quello, per esempio di Sky. Sentire cosa dice, come lo dice e soprattutto quello che NON dice.

Se me lo avessero raccontato, per esempio, quel che io ho visto e udito oggi, non ci avrei creduto; avrei detto sorridendo: “Che mi prendi per il culo?” Cinque lunghissimi minuti con un’inviata a Pomezia, al centro della Croce Rossa, dalla quale stavano per partire i camion col vaccino contro l’influenza più bufalina degli ultimi 150 anni. La ragazza, non so se complice o in buona fede, mostrava i muletti carichi di scatoloni con su scritto il nome delle regioni destinatarie di tanta preziosa merda (perché è merda). Il responsabile della Croce Rossa, poi, spiegando che in un paio di giorni tutte le regioni sarebbero state approvvigionate della miracolosa sostanza, avvertiva che la parte più dura di cotanto lavoro sarebbe stata “caricare i traghetti per le isole.” Inutile dirvi che l’immagine conclusiva era un camion che partiva.

Tradotto per i non pensanti: attenzione! State per morire per una malattia che uccide meno di una puntura di zecca, ma noi siamo efficienti, e avveleneremo il 40% della popolazione, che ci ringrazierà persino per il favore ricevuto.

Ovviamente nessuna menzione per il profitto della moglie di sacconi e della miracolosa multinazionale Aventis. Basta dire un giorno sì e uno no, che a nord o a sud, una persona è morta. Il resto si farà da sé, con i vecchietti in fila dai medici a passare un po’ di tempo in compagnia, numeretto alla mano.

L’Italia è preoccupata per il suo futuro. Sono in molti a chiedersi cosa succederà in questo paese. Quello che succederà sta già succedendo da molti anni, lentamente. Un cancro che piano mangia le cellule. E per questo male non c’è nessuno in grado di offrire vaccino, se non noi che sembriamo essere immuni.

Il popolo deve aver bisogno del despota, deve arrivare al punto di trovarsi nella necessità di acclamarlo. Un’epidemia, un terremoto, un’alluvione. Gli extracomunitari che violentano le donne italiane, i negri che rubano il lavoro, i gay che potrebbero traviare i sani ragazzi italiani ai quali non si insegna nulla, se non consumare. Procurare emergenze, e rendere impossibile la loro soluzione con i normali organismi dello stato tagliando i fondi ed eliminando risorse, in modo da poter “risolvere” con il deus ex machina di turno. Ed ecco allora i vaccini, le C.A.S.E. , le ronde, i picchiatori garantiti dal governo di fatti.

E se mai qualcuno iniziasse ad attivarsi per resistere veramente, state certi che anche in quel caso vedrà apparire lo stato dal nulla, con la stessa polizia ridotta all’osso, impossibilitata a rispondere alle normali richieste del cittadino qualunque, che in massa compirà perquisizioni e rastrellamenti, per disperdere le adunate sedizione. È quello che è successo ieri a Pistoia, dove venti persone sono state fermate e momentaneamente private dei loro diritti, perché colpevoli di voler organizzare un coordinamento contro le ronde. Avrebbero dovuto rapportarsi alla cittadinanza, ma quale cittadino si fiderà mai più di venti persone che sono state arrestate e tenute a lungo in Questura?

E questo al telegiornale non lo hanno detto. Ma non dicono nemmeno che siamo sempre più poveri, sempre più disoccupati, sempre più frastornati, e che ormai chi si dichiara favorevole al corso di privatizzazione mafiosa dello stato, è solo un miserabile 30%. L’ha detto l’Eurispes, che già nel 2004 querelò berlusconi, il quale, per far sentire il paese più ricco e gioioso, dichiarò falsi i dati emersi sul rapporto sulla povertà.

Rita Pani (APOLIDE) scusate la lunghezza.


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