1.31.2006

 

Per il pene del nonno...

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guevina@gmail.
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To: guevina@gmail.com
Subject: Settantenni Date: Tue, 31 Jan 2006

Gentile Rita,
La leggo sempre con molta attenzione e spesso concordo col suo modo particolare di osservare il mondo, sebbene io sia un centrista convinto.
Mi sono deciso a scriverle per dirle che a settanta anni si può essere ancora attivi ed abili pur con qualche limite e naturale carenza. Ammetto che essere casti alla nostra età non è un sacrificio così grande da essere preso ad esempio, ma è pur sempre una rinuncia qualora si abbia la possibilità di "sparare qualche cartuccia".
La saluto cordialmente e colgo l'occasione per complimentarmi per il suo ottimo blog.
Santucci

Caro signor Santucci,
grazie per i complimenti; sono davvero felice per lei.
Pubblico la sua mail perchè potrebbe essere di buon auspicio per coloro che guardano al domani con timore e sospetto ;-)
Mi raccomando, spari tanto, faccia una strage!!! :-)
Con simpatia,
R.

 

Questo mondo che gira al contrario

E’ in uscita il nuovo libro di Umberto Eco. Non provo nemmeno a descrivervi la sensazione quando ho letto che anche lui pensa che il mondo stia andando al rovescio. Quante volte ho espresso lo stesso concetto su questo blog! E’ un grosso aiuto quando l’autostima è in calo.
Ho letto anche le dichiarazioni di Prodi a Radio 24 e mi piace pensare che non sia per colpa di una congiunzione astrale favorevole che abbia finalmente iniziato a parlare per noi, a noi. Finalmente un po’ di concretezza, finalmente citati i fatidici 100 giorni.
Il resto ovviamente continua a girare come sempre, ma dobbiamo saperci accontentare.
E’ di ieri l’ultima apparizione di Zawahiri in un filmato nel quale allegro canticchia la tiritera: “Tanto non mi hai preso, tanto non mi hai preso…” e pare che questo abbia fatto infuriare il texano doppiuvvu. Del tutto secondario il fatto che nel tentativo di ucciderne uno, ne siano morti 18, tutti civili, tutti innocenti. E’ il prezzo che pare si debba pagare per la democrazia, sebbene l’Afghanistan sia stato democratizzato e raso al suolo già da tempo.
Quasi nessuna rilevanza è stata data alla notizia del ferimento di un soldato, mio conterraneo, in Iraq, a seguito dell’esplosione di un ordigno. E’ un militare della Brigata Sassari, partito da Cagliari in un gruppo di 200 la settimana scorsa, lo stesso giorno in cui per propaganda elettorale, il ministro della guerra Martino annunciava il prossimo ritiro delle truppe dall’Iraq. Fortuna che non abbiamo avuto un altro eroe al quale dedicare una via, una piazza o una galleria.
Ci sono notizie assai più rilevanti, per esempio le avventure erotiche di Fratel Fedele, per il quale iniziano a contrapporsi le diverse tifoserie; innocentisti e colpevolisti. Avrà davvero violentato una suora ed una ventina di ragazze extracomunitarie? Le intercettazioni telefoniche sono state pubblicate, ma con discrezione; alcune parti sono state tagliate perché ritenute “troppo forti”.
Quanto tempo passerà prima che qualcuno decida di trarne una fiction di successo? Ironia della sorte, il frate maniaco è stato trasferito agli arresti domiciliari nel Santuario dell’Amore, proprio quello che conserva le reliquie di San Valentino, il protettore degli innamorati, lo sponsor dei cioccolatini a forma di cuore che verrà festeggiato il 14 Febbraio prossimo, per la gioia dei commercianti e degli imbecilli.
Ma per un frate Fedele che pare ci dia dentro come un riccio, anche per telefono, ecco il vostro premier che dichiara la sua astinenza, ex voto, fino al … voto.
Se fosse una cosa seria bisognerebbe rispettarla, ma siccome viene da lui non può essere una cosa seria e quindi se ne può parlare. Credo che a furia di tirarsi la faccia e tingersi la rada peluria miracolosamente apparsa sulla sua pelata, guardandosi allo specchio, ed evitando con cura di far scendere lo sguardo sotto la vita, abbia finito col credere davvero di avere ancora trent’anni. La realtà è che sono 70 e a meno che qualcuno non abbia già inventato il trapianto del pene, lasciandocene all’oscuro, non ci sia bisogno di fare voto di castità, ma magari gridare al miracolo quando qualcosa pare vivere di vita propria.
Rita Pani (APOLIDE)

1.30.2006

 

Caro Romano

Caro Romano,
mi sa proprio che s’è fatta una certa…

Ammetto candidamente, e con molto orgoglio di essere comunista; una di quelle che ha fatto in tempo a sentire parlare Berlinguer. Confesso di non vergognarmene e di avere molta nostalgia del mio partito, il glorioso P.C.I.
Tu m’insegni che i tempi sono cambiati e che dobbiamo responsabilmente adeguarci, così fino ad oggi, responsabilmente ci ho provato, ma il compito diventa arduo.
Ogni giorno, da mesi, frugo tra le parole dei giornali, tutti i giornali rimasti leggibili, qualcosa, un indizio per comprendere quali sono le posizioni dell’Unione rispetto alla disastrosa situazione italiana, ma quello che trovo è soltanto l’ultima replica all’ultima sparata propagandistica del miliardario di Arcore. So bene che la bozza del programma dell’Unione è disponibile on-line, ma da brava comunista incallita, non posso fare a meno di scriverti anche per conto della maggioranza degli italiani vessati che non solo non possono accedere alla Rete, ma che probabilmente nemmeno sanno bene cosa sia e come funzioni.
Caro Romano, pensi davvero che la signora del terzo piano possa votarti perché hai detto che berlusconi (non è un refuso, ma solo la mia incapacità di renderlo maiuscolo) finirà col vendere tappeti in TV? Il fatto che tutti sappiano che tu sei un maratoneta e che quindi vinci alla distanza, pensi che sia una garanzia di genuinità? Se a me non fosse rimasta la possibilità di un collegamento Internet, nonostante i 41 anni e la mancanza di lavoro da 18 mesi, credi che potrei seguirti con trepidazione chiedendomi se e quando affronterai “in duello” il teleimbonitore di Arcore?
Caro Romano, noi la buona volontà ce l’abbiamo messa davvero tutta, io personalmente anche molta di più di quanto mai avrei pensato fosse possibile, superando persino la candidatura di Ciriaco De Mita, l’appartenenza alla sinistra di Mastella, la coalizione con Rutelli. Mi sono iscritta alla Fabbrica del Programma assistendo alla sua messa in mora dopo solo alcuni mesi, e sono ancora qua a scriverti come estremo tentativo di convincermi che sia giusto andare a votare.
Perdona la mia presunzione, ma ritengo che dovresti iniziare a spingere il passo, come se fossi in procinto di tagliare il quarantesimo chilometro. Avrei bisogno di iniziare a leggere sui giornali, qualche tua dichiarazione precisa sulle possibilità di un ripristino della legalità, della giustizia sociale, della tutela dei lavoratori, (magari dopo aver espresso qualcosa di sensato in merito alla modifica della legge Biagi), sulla ripresa economica partendo da un corretto e reale controllo sui prezzi in base al reale stato delle retribuzioni degli italiani e non sulla base della pensione di Antonio Fazio. Vorrei sapere che ne sarà delle mie figlie che frequentano scuole statali ormai disastrate dopo l’ulteriore taglio dei fondi a loro destinati del 40% e che tu non ti sei preoccupato di denunciare, impegnato com’eri a rivendicare il tuo diritto d’apparire, sul ripristino del diritto dovere di acculturarsi, sul ripristino della cultura e della civiltà, della democrazia.
A volte, tra noi malati di comunismo e di buoni sentimenti sorge il dubbio che la sinistra, questa sinistra, non possa permettersi il lusso di andare al governo, perché tra noi sappiamo bene quanto potrà essere difficile tentare di ripristinare un livello accettabile di civiltà dopo la devastazione barbarica apportata da questa cosca che ci ha governato per 5 anni, eppure mi piace sperare che il popolo italiano sia meglio di quanto non appaia, e che sarà quindi in grado di accettare qualunque sacrificio. Sappiamo bene che dovremo farne, ma sta a te, che vincendo le primarie hai vinto anche la responsabilità, di spiegarci perché e come dovremo farli.
Caro Romano, è molto probabile che tu vinca le elezioni di Aprile (ma ci saranno davvero?) ma non è triste sapere che non vincerai per merito tuo ma per la disperazione in cui siamo stati gettati?
Vincere “gratis” a mio avviso, renderà voi più deboli e noi ancora più incazzati (perdona il francesismo). Abbiamo bisogno di una “sinistra vendicativa” perché oltre che affamati, siamo stati oltraggiati, e sebbene non sia contemplato il reato di “vilipendio del popolo” noi sentiamo di dover essere risarciti, per esempio con l’azzeramento totale di tutte quelle leggi e riforme epocali, che hanno reso un criminale un uomo libero, un ricco sempre più ricco, che hanno legalizzato il ladrocinio, sancito la regola dell’ignoranza, ucciso la storia e la memoria.
Avrai sempre tempo per andare in TV, a farti tirare una torta in faccia, a ritrovare la tua tata che non vedi da una vita, a fare un giro in bici mentre vespa (no-refuso) ti osserva. Ci sono ancora le agenzie di stampa che volendo, gratis et amore Dei, rilancerebbero qualunque tua dichiarazione. Dicci qualcosa di sinistra, per favore.
Rita Pani (APOLIDE)

1.28.2006

 

Senza memoria non c’è futuro!




Non c’è più rispetto. Non c’è più nulla di “sacro”.
Nemmeno la storia deve avere più senso, se non quello dettato dall’opportunità della propaganda.
Se è vero che non c’è futuro senza memoria, che futuro avremo basandoci su una memoria distorta?
Sono in molti che non sanno “cosa” sono i Giusti, che non sanno degli alberi piantati sulla collina dei Giusti, ma da ieri qualcuno saprà che Quattrocchi era “un giusto”.
E’ vergognoso che si possa denigrare così la memoria collettiva al solo scopo di raccattare qualche voto, o di lusingare quella porzione di popolo che vede ancora legittima e non immorale l’invasione armata di uno stato sovrano; quella gente ancora capace di credere che con una guerra che porta morte, fame, dolore e disperazione si possa esportare la democrazia.
Bisogna avere il coraggio di ristabilire la verità, anche quando si va contro al perbenismo ipocrita.
Perlasca, nel 1944 fingendosi console spagnolo salvò la vita a migliaia di ebrei, Quattrocchi nella migliore delle ipotesi ed anche con u po’ di ipocrisia buonista è un lavoratore morto.
Senza memoria non c’è futuro, e purtroppo per troppe volte questo governo di fascisti ripuliti ha tentato di cancellare la memoria, oltraggiando la Resistenza ed oltraggiando la democrazia.
La memoria è un bene comune, fa parte di tutti noi, e a noi spetta di tramandarla e di insegnare a rispettarla. Oppure non avremo futuro.
Rita Pani (APOLIDE)

1.27.2006

 

Legittima difesa: morto il primo albanese

Ecco il primo.

Quando si fa una legge, bisognerebbe avere la cura di spiegarla per bene al cittadino. Non basta andare in TV a pubblicizzare la libertà d’assassinio senza specificare come e quando la legge stessa entrerà in vigore. Ieri sera ho sentito persino Di Pietro dire che non era d’accordo con la legge, ma che era anche un po’ d’accordo, e poi ‘zappando’ col telecomando m’è parso di scorgere anche l’ingegnere della giustizia disquisire sullo stesso argomento.
Fatto sta che la propaganda ha fatto la sua prima vittima. Come avevo previsto in altro post è un albanese, morto a duecento metri dalla casa che si dice, stesse per svaligiare.
E’ il risultato prevedibile della propaganda populista di un governo agli sgoccioli, che ha bisogno di catturare o confermare i voti degli orientati a destra. Peccato che, come dicevo, la propaganda non serva ad informare e quindi il pavido assassino protettore del vialetto di casa. Sarà processato per omicidio volontario, dato che la legge non è ancora entrata in vigore.
Ci vuole più tempo a digitare il 113 sul telefono o andare a cercare una pistola, aprire la finestra, mirare e sparare? Forse è valido il principio americano: “prima spara e poi chiedi…” o qualcosa del genere.
Le leggi italiane degli ultimi cinque anni, non sono mai davvero chiare e comprensibili, per esempio non ho capito se nel decreto delle Olimpiadi è stato depenalizzato il reato di utilizzo delle sostanze dopanti, o se solo alle olimpiadi tirarsi una canna sarà equiparato a farsi d’eroina, e meno ancora ho capito se tra tutte le droghe è compresa anche la cocaina. In effetti non ho capito nemmeno cosa c’entri il decreto fascista delle droghe con le olimpiadi, ma questo è un altro discorso troppo difficile da affrontare in quest’era di libertà, del “facciamo sempre un po’ come cazzo ci pare”.
Non sono deficiente, ovviamente ho capito benissimo, è solo che mi piace rimarcare l’assurdità dell’era contemporanea, al punto che se viviamo di populismo non vedo perché io non possa lasciarmi andare ad un po’ di sana demagogia.
Avete letto le ultime notizie su Fazio? L’ex governatore della Banca d’Italia nonostante sia stato costretto a lasciare la sua carica, colpito da forti sospetti ed indagato dalla magistratura ha negoziato la sua pensione. 30.000 euro al mese, per 14 mensilità, ed ovviamente esentasse. Conserverà un ufficio a Palazzo, con entrata da ascensore indipendente ed una segretaria, ma è stato duramente punito: non verrà nominato Governatore onorario.
Certo che se fosse vero che in Italia si può sparare ai ladri, se fossi Fazio, inizierei a preoccuparmi seriamente, ma siccome non è vero …
Anche per poter essere ammazzati dallo sceriffo "fai da te" bisogna avere dei requisiti, primo: essere almeno extracomunitario.
Ma vaffanculo!
Rita Pani (APOLIDE)

1.26.2006

 

Tèssera s. f.

Nel mosaico, ciascuno dei piccoli pezzi cubici di legno, di marmo o di altro materiale di vario colore, che lo compongono, e più specificamente detti tessere musive

oggi, com., cartoncino di forma rettangolare, oppure libretto, con varie indicazioni e talvolta anche con fotografia della persona a cui è intestato e che può servire come documento di riconoscimento o attestare diritti particolari.

Leggo su Repubblica che oggi una sorta di mosaico è andato in onda sugli schermi di Canale 5, quando la tessera 1819 ha incontrato la tessera 1816. Esattamente il giorno dopo le dichiarazioni della tessera 1621, la quale affermava di essere pronto a sostenere la rielezione della 1816 a capo del governo.
Troppo sibillino?
Allora mettiamola così: non si arresta l’orda degli affiliati alla loggia massonica P2. Continuano le apparizioni del monopolista di Arcore in tutte le TV, ad elargire perle di pirla a tutti coloro che hanno il fegato di starlo a sentire. Ieri su Sky, oggi ancora su Canale 5 di prima mattina, a far rimpiangere ai malcapitati d’essersi svegliati, o ad imbonire anziani lasciati soli davanti alla TV.
Per chi fosse indietro con i compiti di storia, mi corre l’obbligo di ricordare che la tessera 1621 è quella appartenuta al massone, trafficante d’armi, corruttore, assassino impunito vittorio emanuele di savoia, che appunto ha annunciato insieme a sua moglie di sostenere la candidatura del suo fratello di loggia. Nel caso foste veramente indietro col programma, vi faciliterò ricordandovi che il nobile nullafacente s’è procurato da vivere negli anni, vendendo armi ed elicotteri da guerra (AGUSTA) allo Scià di Persia che poi provvedeva a rifornire paesi come la Giordania, il Sudafrica, Singapore, Taiwan e la Malesia. Le sue intermediazioni finanziarie ebbero un incremento quando stipulò una sorta di Sacra Alleanza con Craxi e i craxisti, finendo dopo nelle mire di quello che fu Mani Pulite. Da qui in poi, spero che abbiate a mente la storia o davvero rischiereste di essere bocciati ad un altro decennio di governo malavitoso berlusconiano, senza possibilità di recupero a Settembre. Anche per ciò che concerne l’assassinio impunito del giovane turista tedesco all’isola di Cavallo, spero siate pronti come pure delle nefandezze dei trascorsi piduistici del Re imbecille, lo stesso che in procinto di rientrare in Italia con salvacondotto firmato dal 1816, fu preso da convulsioni negando di riconoscere la Repubblica. Tra le tante colpe dell’aspirante Re è da segnalare quella di aver generato un successore imbecille quanto lui.
Tornando al massone di Arcore e alla sua fabbrica di perle di pirla, ormai abbastanza da realizzarne un giro collo, ne trovo una esilarante ed inquietante allo stesso tempo, ovvero quella secondo cui il declino economico dell’Italia sarebbe colpa del buco di bilancio del precedente governo della sinistra.
Che ci crediate o no, questa è una tesi che qualcuno riesce a sposare e fare sua, non so se si tratti dei mercenari pagati profumatamente del motore azzurro o cerebrolesi, fatto sta che c’è chi ci crede e allora una domanda sorge spontanea:
“Che cazzo ci sono stati a fare per cinque anni al governo?”
Rita Pani (APOLIDE)

1.25.2006

 

Amico elettore, amica elettrice,
grazie al tuo voto ho potuto raggiungere l’obiettivo concreto di raddoppiare il mio patrimonio in soli 2 anni.
Ecco come:
1) grazie alla legge Gasparri, nel solo anno 2004 la pubblicità per Mediaset è aumentata del 3,8% (circa 1 miliardo e 200 milioni di euro all'anno).
2) l'appalto concesso dal Governo alla Banca Mediolanum, senza asta, per potere utilizzare i 14.000 sportelli delle Poste Italiane, mi ha reso1 milardo di euro all'anno.
3) nel 2001 la Presidenza del Consiglio (governo Prodi) aveva commissionato solo 1 milione e 750 mila euro di spot a Mediaset, nel 2002 la Presidenza Berlusconi ha commissionato 9 milioni e 250 mila euro, ed ha aumentato ogni anno fino agli oltre 10 milioni di euro dell'anno scorso (Economist-London).
4) come assicuratore avrò vantaggi per miliardi di euro dalla nuova legge sulla previdenza assicurativa, già con una serie di norme a mio favore ho incassato qualche centinaia di milioni di euro all'anno in più.
5) ho risparmiato dalla riduzione delle tasse diversi milioni di euro (e con me hanno risparmiato mia moglie, mio fratello e i miei figli, tutti titolari di qualche fetta della mia grande redditizia torta).
6) uno dei produttori italiani di apparecchi per ricevere il digitale terrestre è un'impresa controllata, attraverso la finanziaria Pbf srl, da mio fratello Paolo Berlusconi, e giustamente usufruisce dei contributi statali per il digitale terrestre. (Washington Post).
7) il decreto salva calcio mi ha fatto risparmiare 240 milioni di euro, e la riduzione delle plusvalenze (Tremonti 2002) ha fatto risparmiare a Mediaset 340 milioni di euro.
Caro elettore, cara elettrice,
tutti dicono che c’è crisi ma grazie a questo governo, ora io sono il 25esimo uomo più ricco del mondo. Pensa, nel 2001 ero solo il 48esimo! La crisi è chiaramente una menzogna dei comunisti.
Ti chiedo il voto per altri 5 anni e così anche il nostro Paese potrà dire che un italiano è tra i primi 10 uomini più ricchi del pianeta.
Forza Italia! La forza di un sogno!

silvio berlusconi (BananeMazzette)


 

Finalmente liberi di pulirci il culo con la bandiera.

Non ho mai considerato Ciampi quella figura gigantesca, capace di essere “Presidente di tutti”. L’immagine è quella dell’omino bonario, forse un po’ stanco e soddisfatto, con la pancia piena che conta i giorni che restano per una pensione dorata, senza fatica. Non si è smentito nemmeno questa volta, facendo da arbitro in una partita che si auspicava finisse al 90°. Ha dovuto darlo quel recupero chiesto in tono minaccioso dal giocatore prepotente, simile a quello che “il pallone è mio e giochiamo come dico io”.
Ci sono voluti cinque anni per distruggere un paese, ci vorranno pochi giorni per dargli il colpo di grazia; “devo finire il lavoro” così disse l’unno di Arcore e cos’ sarà. Ci sono anche i conti da pagare alla lega, che non sono pochi e tutti a nostro discapito.
Non bastavano i due gol segnati tra ieri ed oggi dai giocatori della lega, ora dobbiamo aspettarci i rigori.
Nella peggiore copia della democrazia americana, da ieri siamo liberi di uccidere, ma solamente se abbiamo il legittimo sospetto d’esser minacciati, ed anche se solo riteniamo che siano in pericolo i nostri beni. L’iniziativa portata strenuamente avanti dalla lega nasce dall’esigenza di sterminare l’extracomunitario, ladro, assassino e stupratore per antonomasia, ma non esclude la possibilità dell’assassinio del vicino rompi coglioni, del ragazzo di mia figlia che si arrampica alla finestra, di chiunque entri nel nostro giardino non invitato. La possibilità di farsi giustizia da sé mancava proprio alla devastazione della nostra civiltà, ed è l’esempio di come lo stato non riesca nemmeno più a garantire il cittadino, incoraggiandolo a sopperire alle carenze delle forze di polizia; è una delle ultime –speriamo – perle di questo governo della vergogna dell’essere italiani.
Il secondo gol della lega è stato segnato oggi al senato che ha finalmente sancito le regole per il reato d’opinione. Niente più galera per i razzisti per i fascisti e per i leghisti, che da oggi potranno tranquillamente “pulirsi il culo” con la bandiera italiana, rischiando al massimo di pagare un’ammenda. Niente più ergastolo per gli attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità della nazione che saranno ora puniti con un massimo di 10 anni di reclusione.
Come non ripercorrere a memoria i passi salienti di quest’evoluzione? Bossi che si vuol pulire il culo col tricolore, castelli che salta al grido di “ chi non salta italiano è”, borghezio che per sua fortuna è troppo largo per passare dal finestrino di un treno, magari prima disinfettato da lui stesso per eliminare i germi lasciati dai negri.
Inutile dire che si debba vigilare parecchio su questo recupero di tempo prezioso, perché altri gol di mano potrebbero essere segnati senza che il nostro moviolone percepisca l’inganno; magari uno di quelli belli che per decreto e necessità fa in modo che vengano riattivate le centrali nucleari, o che tutti coloro che si chiamano silvio berlusconi, mai e poi mai potranno finalmente finire i propri giorni in galera.
Fortunatamente mi sento ancora in grado di vergognarmi d’essere italiana.
Rita Pani (motivatamente APOLIDE)

1.24.2006

 

Nanu militare

C’è voluta la sagace analisi politica di giovanardi per spiegare finalmente il motivo del contendere che tiene l’Italia stretta, più della morsa del gelo: “Le partite si giocano fino al 90°.” Il quarto uomo, però, dal Quirinale fa sapere che non ci sarà recupero.
Mai visto nessuno in Italia prima d’ora, che arrivasse a minacciare con fare ricattatorio, il Presidente della Repubblica; ora però lo abbiamo visto e presto lo archivieremo, senza nemmeno aver tentato di esprimere lo sdegno. Fa troppo freddo e il gas scarseggia per potercene occupare.
Siamo disposti a tutto ormai, tanto è chiaro che la seggiola dell’impostore di Arcore traballa. Almeno così sembra. Che parli! Che si esponga! Che continui imperterrito ad occupare l’etere trasformando Radio anch’io in Radio solo io, tanto cadrà battuto dalla sinistra. Non è così che la si pensa? Tanto vincerà la sinistra!
Stasera per chi avrà fegato il malavitoso di Arcore terrà il suo show quotidiano all’interno della trasmissione di Paolo Bonolis, si prevedono ascolti da record, perché l’idiozia dilaga insieme al cattivo gusto e ad un certo quid di masochismo. Io non parteciperò ovviamente, perché mi rifiuto categoricamente di starlo a sentire, mi urta, il fastidio per la sua faccia è viscerale. Mi basta leggere le dichiarazioni riportate dalla stampa per farmi un idea del livello vergognoso che abbiamo raggiunto. Un esempio potrebbe essere la responsabilità con la quale questo governo affronta lo sciopero all’aeroporto di Fiumicino; non bastava maroni, il quale afferma che poco importa se Alitalia fallisce, ci voleva la dichiarazione del presidente del consiglio: «C'è da fare un intervento deciso, addirittura "manu militari" nei confronti di coloro che si oppongono... credo si dovrà forse arrivare...». Aggiungendo: «Cerchiamo di evitarlo perché poi possono succedere tragedie e la sinistra se ne potrebbe approfittare».
Capisco che la gravità di questa affermazione non regga il confronto con la gravità delle affermazioni di Antonio Zequila a Domenica in, per le quali fior fiore di studiosi stanno esprimendo dotti pareri, ma certo non è rasserenante in un clima di sfascio totale.

Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.

Ma questo lo diceva Pascal.

RitaPani (APOLIDE)

 

Più case fredde per tutti

Il governo mantiene un’altra promessa: più case fredde per tutti! Grazie al nuovo incentivo statale, sarà possibile comperare un nuovo condizionatore d’aria a prezzi ribassati.
Il che renderà più semplice al cittadino ottemperare alle nuove disposizioni in materia di riscaldamento. Si è infatti pensato che, per far fronte all’emergenza determinata dalla ridotta erogazione del gas da parte dell’Unione Sovietica, sarà necessario diminuirne i consumi.
Pertanto, con adeguato decreto legge elaborato dal ministro Scajola, si fissa quanto segue:

Art. 1 - l’Italia è il paese del sole, pertanto fa caldo;
Art. 2 - di comune accordo con il ministro per la Salute, tutta la cittadinanza, con particolare riferimento alle categorie a rischio rappresentate da bambini e anziani, è invitata a non uscire di casa nelle ore più afose;
Art. 3 - chiunque venga sorpreso dagli organi competenti a far uso di sciarpe e/o cappotti e/o maglioni, dopo processo sommario, sarà soffocato facendogli indossare una dolcevita in pile di otto misure più piccola finché morte non sopraggiunga;
Art. 4 - è stabilito che nelle zone montane non c’è neve. E’ infatti risaputo che il calore favorisce la sovrapproduzione di Pityriasis capitis altrimenti nota come forfora;
Art. 5 - in relazione all'articolo precedente, vengono nominati con la qualifica di esperti nel comitato organizzatore dei giochi olimpici invernali di Torino, i fratelli Bundy, i parrucchieri già campioni del mondo;
Art. 6 - lavarsi con acqua calda è superfluo, perché poi si amplifica la percezione del calore;
Art. 7 - il tè scotta e il caffè fa male;
Art. 8 - la pastasciutta è buona al dente. Il nuovo ministro della Protezione Civile, Vissani, giura che cruda è ancora più buona;
Art. 9 - la carne al sangue fa bene: il ministro Alemanno assicura che addentare una mucca mentre pascola non ha mai causato incidenti di rilievo;
Art. 10 - il suicidio tramite gas sarà sanzionato con un’ammenda pari a euro 8.575,34 e una pena detentiva non inferiore a mesi tre;
Art. 11 - sarà altresì opportuno abbassare i termosifoni di uno/due gradi o, in alternativa, di quattro/cinque centimetri;

Intanto, sfruttando l’occasione, tornano a farsi sentire con maggior vigore i fautori dell’energia nucleare. Giusto ieri, sulla metro, uno di questi paladini sosteneva che sarebbe ora di impiantare delle centrali nucleari anche in Italia, adducendo a motivazione che, tanto, in Francia le hanno e, in caso di incidente, noi vicini ne subiremmo comunque le conseguenze. Devo dire che il brillante ragionamento mi ha persuaso al punto che, abitando sopra un distributore di benzina, sto pensando di tenere due o tre ettolitri di carburante dentro casa perché, tanto, in caso di incidente...
Prosegue nel frattempo lo scontro istituzionale che non c’è tra Berlusconi e il presidente Ciampi. Il presidente del Consiglio, durante la registrazione della sua manifestazione nella trasmissione di approfondimento politico di Bonolis “Il senso della vita”, ha minacciato di posticipare le elezioni qualora il presidente Ciampi non gli conceda almeno altre due settimane di malgoverno. Il presidente Ciampi, terrorizzato da questa intimidazione, è sceso a più miti consigli e ha quindi sommessamente informato il ducetto di Arcore che, se non la pianta, non solo scioglierà le Camere già questa domenica, ma avrebbe anche tanto la voglia di sciogliere personalmente Berlusconi. Nell’acido.
dirtyboots

1.23.2006

 

Chi ne sa di più vince.

Sta diventando impossibile per chiunque seguire passo, passo le dichiarazioni del logorroico di Arcore, ma quelle che non ci sfuggono e sono più palesemente vili, vanno smontate. Purtroppo non è vero che tutti, ma proprio tutti riescano a discernere tra menzogna e realtà, quindi corre l’obbligo di ripristinare un minimo di verità e memoria.
Un tempo si diceva che Craxi avesse la faccia come il culo, oggi dobbiamo ravvederci, in confronto al calvo travestito di Arcore, Craxi era un dilettante.
L’altro giorno, durante una delle sue peggiori farneticazioni pubbliche è arrivato al punto di dire che l’amnistia del 1989 fu uno strumento ad personam, creato appositamente per salvare Prodi da guai giudiziari. Per ristabilire un minimo di verità storica e soprattutto per ripulire l’oltraggio fatto alle nostre intelligenze è doveroso ricordare che la vicenda giudiziaria di Prodi si concluse con un “non luogo a procedere” segno evidente che non venne ravvisata nessuna ipotesi di reato e, se proprio si volesse essere precisi, tra i tanti beneficiari dell’amnistia ci fu proprio il presidente malavitoso di Arcore, "Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non rispondano a verità, smentite dalle risultanze della commissione Anselmi e dalle stesse dichiarazioni rese del prevenuto avanti al giudice istruttore di Milano e mai contestate ... Ne consegue quindi che il berlusconi ha dichiarato il falso, (con) dichiarazioni menzognere... e compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del delitto di falsa testimonianza ... Ma il reato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia". (sentenza della Corte d'appello di Venezia sulla falsa testimonianza di silvio berlusconi a proposito della sua iscrizione alla loggia P2, non appellata e dunque definitiva, 22 ottobre 1990).
E’ bello sapere che il malcontento serpeggia all’interno della cupola di governo; qualche capomandamento non riesce più a celare l’imbarazzo e noi, perfidi, ce la godiamo. Persino quel che resta di bossi ha dichiarato la sua obiezione alla campagna del teleimbonitore.

Non c’è verso, ha assolutamente bisogno di un’altra decina di giorni per “finire il lavoro”, e per questo è andato persino da Ciampi, nel quale ovviamente tutti confidiamo. Qual è il lavoro che deve finire? Due leggi a personam, una sul codice penale, per non rischiare di dover tornare in tribunale, e l’altra è quella sulla par condicio che gli consenta di continuare a dilagare nelle sue televisioni, che a quanto dice, gli mancano tanto.

Sta diventando usanza per il presidente del consiglio (d’amministrazione della Mondatori?) recarsi ai meeting della setta piramidale forza italia, tenendo in mano una copia dell’Unità, auspicando un intervento censorio da parte dell’avvocatura dello stato. Minacce vergognose a parte, se non fosse tragico il vilipendio alla democrazia ci sarebbe davvero da ridere. Basterebbe leggere il giornale, o guardare un TG a caso delle sue reti televisive per comprendere che nulla di quello che esce dalla sua bocca orribile è una cosa seria. Per non parlare dei testi democratici del giornale della lega o delle affermazioni altamente civili dei ministri (dello stato italiano) che alla lega fanno capo.
“L’Alitalia sciopera? Che fallisca pure!” “Gay, droga e Islam” Così la sinistra vuole distruggere l’Italia.
Ma non sarebbe mai abbastanza.

Potrebbe diventare un gioco di società, uno di quelli che si fanno tra amici dopo cena:
Chi ne sa di più?
Come si chiamava lo stalliere mafioso che lavorava a Macherio? A quanti anni è stato condannato dell’utri? Quanti anni di galera deve scontare Previti? A quanti processi penali è stato sottoposto berlusconi? In quanti è stato condannato? In quanti prescritto? Com’è stato colluso con la mafia? Qual’era il numero della tessera d’appartenenza alla loggia P2? Chi lavorava alla banca Rasini, la banca della mafia? Chi ha prestato al cantante di pianobar i soldi per diventare un palazzinaro? A chi ha rubato la villa di Macherio e chi era l’esecutore testamentario della famiglia alla quale era stata rubata?
… Chi ne sa di più vince.
Rita Pani (APOLIDE)

1.20.2006

 

L’OROLOGIO DELLA DISCORDIA


Evviva! Finalmente, anche nella mia scuola è stato installato ed è in funzione un bellissimo orologio marcatempo, per “meglio verificare l’orario di servizio di tutti i dipendenti” (cito il testo del contratto integrativo di Istituto).
E’ ora di smetterla con questi insegnanti ritardatari, fannulloni e lavativi, capaci solo di prelevare lo stipendio e che lavorano 4/5 mesi all’anno… E si lagnano continuamente!
Invece, con questo “rivelatore di presenze automatico” tutti i mali della mia scuola saranno eliminati per sempre, a cominciare dal lassismo dei docenti che saranno costretti a svolgere il proprio dovere.
Mi chiedo: ma le cose stanno veramente in questo modo?
In realtà, la controversa questione dell’orologio marcatempo nasconde e richiama ben altre ragioni, problemi e contraddizioni, insite nel mondo della scuola e del lavoro in generale.
Anzitutto, voglio chiarire che la mia tenace opposizione all’impiego di tale strumento elettronico di controllo, non deriva certo dalla volontà di perorare la “causa” dei nullafacenti e dei lavativi. Oltretutto posso garantire che nella mia scuola non esistono casi gravi di lassismo, anzi. D’altronde sono convinto che il “malcostume”, laddove esista, non si contrasta con il ricorso a strumenti che possono apparire coercitivi. Infatti, per noi insegnanti il vero e principale deterrente contro, ad esempio, la tendenza ad fare tardi a scuola, è costituito dalla responsabilità penale verso gli alunni che sono minorenni. E con ciò la faccenda è a mio avviso risolta.
Dunque, sono altre le ragioni per cui io ho deciso di battermi contro l’adozione di tale sistema di controllo.
Voglio esporle in breve.
Anzitutto contesto i metodi e le procedure assolutamente autoritarie e verticistiche adottate dal dirigente per imporre questo nuovo “arredo” scolastico.
Al di là se siano stati seguiti o meno i passaggi normativi necessari, sia per quanto concerne la delibera del Consiglio di Istituto, sia in sede di accordo contrattuale con le RSU (benché siano ravvisabili vizi formali), occorre segnalare l’atteggiamento di ostinato e arrogante rifiuto di aprire momenti di confronto e consultazione democratica con la base dei lavoratori, a partire dal Collegio dei docenti, nel quale invece si è registrata solo una brutale censura verso ogni richiesta di dibattito sull’argomento.
Questo passaggio di consultazione collegiale e democratica, pur non essendo obbligatorio sul piano strettamente normativo (cosa che è pure discutibile), era ed è moralmente corretto e significativo, soprattutto sotto il profilo della democrazia sindacale, che a quanto pare è diventata un semplice optional!
Tale vicenda conferma che l’introduzione della cosiddetta “autonomia scolastica” (che troppi dirigenti scambiano per tirannia personale) ha accelerato un processo di crisi e di svalutazione dei diritti, delle libertà democratiche e delle norme sindacali a tutela dei lavoratori della scuola, docenti e non docenti.
Inoltre, l’uso dell’orologio marcatempo, che è uno strumento tradizionalmente applicato in luoghi di lavoro quali fabbriche ed uffici, nel momento in cui si va diffondendo anche nelle scuole, costituisce il suggello, anche simbolico, di un processo di aziendalizzazione in atto ormai da anni nella realtà della scuola italiana.
Credo che sia superfluo ricordare che la professione dell’insegnamento non è assimilabile o inquadrabile in una logica aziendalista, date le originali peculiarità che la caratterizzano e la distinguono nettamente dalle funzioni impiegatizie e dalla produzione di manufatti.
Infatti, l’educazione e la cultura non sono merci misurabili, quantificabili o alienabili economicamente.
Il ruolo docente è una professione di tipo intellettuale, che comporta anche impegni straordinari in termini di studio, aggiornamento, preparazione delle lezioni, correzione dei compiti ecc., che vanno oltre l’orario di servizio certificato da una firma o dal timbro del cartellino, a meno che non si decida di installare una macchinetta elettronica anche nell’abitazione di ogni singolo docente.
Veniamo ora ad un altro punto.
Il costo economico di un orologio marcatempo non è di poco conto. Non conosco le cifre esatte, ma certamente si tratta di apparecchiature che, in quanto elettroniche, hanno un prezzo decisamente superiore a 1500 euro, e probabilmente possono superare i 2000/2500 euro. Vi invito a smentirmi.
Ebbene, io mi domando: considerando il misero budget finanziario della scuola in cui lavoro, il cui Fondo di Istituto è di per sé ridotto e limitato nelle sue dimensioni, tale somma non poteva essere investita in modo più proficuo per sovvenzionare progetti e attività didattiche di qualità, così da elevare, ampliare e potenziare l’offerta formativa della scuola? Ciò avrebbe consentito di promuovere e migliorare anche l’immagine della scuola all’interno del contesto socio-ambientale in cui è inserita. Al contrario, l’acquisto di un apparecchiatura indubbiamente costosa ha comportato seri tagli alle spese previste per l’arricchimento dell’offerta culturale.
Queste ed altre motivazioni mi hanno indotto ad espormi contro l’introduzione dell’orologio marcatempo, che è (ripeto) un aggeggio tecnologico inutile e costoso, che suscita reazioni negative e controverse tra i lavoratori.
Eppure c’è chi trae un vantaggio dall’impiego di tale sistema di controllo elettronico.
Tale vantaggio consiste anzitutto nel permettere un controllo a distanza, ossia di evitare e risparmiare al controllore la “fatica quotidiana” di recarsi fisicamente sul luogo di lavoro per verificare l’orario di servizio dei propri dipendenti. Pertanto, il controllo elettronico giova solo al dirigente, che in tal modo non deve nemmeno scomodarsi da casa per effettuare i consueti controlli, che avvengono automaticamente.
Chi è dunque il fannullone o il lavativo della situazione?
Mi auguro di aver messo in luce la netta contraddizione tra le ragioni, più nobili, giuste e democratiche di chi, come il sottoscritto, si oppone fermamente al ricorso a questi sistemi di controllo, da un lato, e dall’altro il carattere verticista e autoritario dei metodi e delle procedure seguite da chi tenta di imporre uno strumento di controllo a distanza, che serve soltanto ad inasprire ed avvelenare i rapporti tra i lavoratori.

Lucio Garofalo

 

ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSO


Shiny Stat mi avvisa che ho superato il limite di accessi giornalieri conteggiabili nella versione free e mi invita a passare alla pro, a pagamento.
Conosco gente che ora starebbe saltando su una gamba sola, col piede nudo sul ghiaino per la felicità, io invece sono incazzata come una bestia, al punto che mi verrebbe da chiudere il blog e mandare tutti a cagare.
So scrivere? Interessa quello che dico? Qualcuno ha bisogno di sapere qualcosa che è difficile sentirsi dire?
No. E’ solo incominciato il grande fratello e quindi almeno ottocento cretini sono finiti sul mio blog, cercando notizie su Augusto De Megni, “famoso” perché quindici anni fa fu vittima di un rapimento da parte di alcuni miei disgustosi conterranei.
I babbei che finiranno sul mio sito oggi, in preda a crisi voieristiche saranno molti più di mille e questo non è per nulla incoraggiante, soprattutto se si pensa che per stare a guardare una quindicina di imbecilli nulla facenti chiusi in una casa, si dovrà pagare e i soldi andranno direttamente nelle tasche di berlusconi, mediante tessera mediaset e per giunta mediante apparecchio di ricezione del digitale terrestre, smerciato da suo fratello, remunerato coi soldi dello stato.
Quindi mi rivolgo a tutti coloro che cercando Augusto De Megni finiranno in questo blog: siete cretini almeno due volte e meritate un altro decennio di governo berlusconi.


Rita Pani (APOLIDE)

 

Sizzigorrendi a'go

Molto si sta dibattendo sull’invasione mediatica del premier: manifesti, stampa, internet, programmi radiofonici e televisivi. Sempre con la vicenda Unipol. Manca solo ancora di vederlo sul monoscopio e in un documentario mentre spiega alla foca monaca che le coop rosse sono associazioni criminali. Ciò ha determinato un notevole incremento nello smercio dei farmaci sedativi e, mentre qualcuno già non ne può più, qualcun altro si diverte nelle immediate adiacenze di palazzo Chigi osservando i carabinieri di guardia in preda a violente crisi ogni qualvolta lo vedono nei monitor di sorveglianza a circuito chiuso. E comunque la moglie sta peggio: lo vede anche nel videocitofono.
Anche Ciampi ha ritenuto di dover ribadire che si prestasse una maggior attenzione agli aspetti politici della campagna elettorale rispetto a quelli giuridici. Berlusconi ha immediatamente fatto sapere che: “... quando il Presidente ha detto che bisogna abbassare i toni, non si riferiva certo a me: io faccio il tifo per il Milan e, quando giochiamo contro la Fiorentina, sono il primo a gridare “Abbasso Toni!” Anche se è un grande attaccante...”
Ha quindi aggiunto: “D'ora in poi voglio spiegare agli italiani tutto quello che abbiamo fatto. Ho la percezione che gli italiani non sanno tutto quello che abbiamo fatto”. Vero. Infatti in giro c’è ancora chi è disposto a votarli.
D’altra parte, non è che gli si possa dar sempre torto, soprattutto quando afferma che ha fatto tanto. In effetti, neanche Totò Riina era riuscito a fare di Cosa Nostra, Cosa Sua.
Intanto, ecco il testo integrale della lettera che Berlusconi ha scritto con Apicella e che invierà ai neonati per informarli circa le modalità di riscossione del bonus:
“Caro bebè, ‘nghè ‘nghèee, ma chi è? Eh, chi è? Ma come chi è: è il tesoruccio del presindetuccio! Madonna... e che è ‘sta puzza? Hai fatto la cacchina santa, amoruccio? Vabbè, tanto è meglio se ti ci abitui subito a stare nella merda! Ah, no, è la mamma che sta cucinando la zuppa di cavoli... Uèèèè ‘ngheee uè! Ecco 1000 euri belli belli uè uè tiè tiè! Corri, su, corri a prenderli! ‘nghè ‘nghè e ancora uè!”
Tra l’altro, con un testo così, non è affatto da escludere che possa partecipare al festival di Sanremo. A dire il vero, ora le priorità sono altre: è inverno, fa eccezionalmente freddo, c’è molto ghiaccio e perciò è facile che le elezioni slitteranno. E, con buona pace di Lunardi, non ci sono catene che tengano: partita rinviata per impraticabilità di campo. Non per nulla, siamo in un paese democratico. Quasi quanto l’Iraq.
Subito dopo, Berlusconi ha scritto anche agli anziani:
“Care zavorre della società economica, inutili parassiti dell’apparato assistenziale e vampiri del sistema sanitario, anche questa volta vi ho pensato. Sebbene molti di voi siano già sul libro paga dei comunisti, voglio dimostrarvi che non nutro rancore nei vostri confronti e ho deciso che, se sarò eletto, vi aumenterò la pensione minima a 800 euri. Così potrete pagare le tasse anche per me, che sono anziano come voi che però non avete uno straccio di amor proprio e non vi fate neanche un misero lifting: l’unica cosa che vi fate tirare sono i sassi che vi lanciano i vostri figli per tenervi alla larga. Se io fossi nei vostri cenciosi pannoloni, mi suiciderei subito dopo avermi votato.”

Ultim’ora. Da oggi si può circolare in due sui ciclomotori 50cc. Purché maggiorenni e si cambi la targa. Una parte del provvedimento permetterà anche ai minorenni di guidare con il passeggero, purché scippatori e si copra la targa.
Pensare che solo l’altro giorno ci si lamentava dei dieci centesimi di aumento per le sigarette, che veniva proprio da dire: “Eh, signora mia... ha visto che prezzi?”
E oggi, allora? Che ci vogliono addirittura cento euro in più per un metalmeccanico...
dirtyboots

 

Bentornato Mister Bin!



Puntuale come la primavera a Marzo, riappare Bin Laden. Nessuno stupore nel vederlo nello schermo, in fondo siamo abituati ai serial TV USA, dove protagonisti muoiono e resuscitano ciclicamente a seconda della volontà del pubblico sovrano. Non so quante volte sia ormai stato ucciso Osama Bin Laden, o quante volte sia morto di malattia, quel che è certo è che ha una buona tempra. Qualche tempo fa è morto anche Ayman al-Zawahri, medico egiziano che nel reality recita la parte del vice di Osama, o meglio appare sempre quando Bin Laden è morto; questa volta evidentemente gli sceneggiatori hanno voluto sorprenderci con uno scambio di ruoli, per rivitalizzare il programma o semplicemente per correggere la bruttura dell’ultima puntata che non aveva avuto degli ottimi ascolti. Era quella in cui gli americani rendevano noto di aver ucciso in Pakistan 18 civili reali e 3 probabili capi di Al Quaida.
Non c’è da stupirsi, la TV americana è decisamente più gradevole di quella italiana. Noi dobbiamo farei conti con ben più miserevoli scenari di fantapolitica che ci aiutano a passare le serate tra amici, tra un gol annullato ed un rinvio dello scioglimento delle camere, sebbene un certo impegno vada riconosciuto anche ai nostri. Questa mattina leggevo divertita il monito lanciato dai DS ai SERVIZI SEGRETI: “state fuori dalla campagna elettorale”. In principio ho pensato ad una rivisitazione di un romanzo di Nikolaj Spasskij ma, al solito, ho dovuto ricredermi perché è tutto decisamente “reality”. D’altronde è prassi comune in ogni democrazia, avere i servizi segreti al servizio di una democratica campagna elettorale, per la ricerca dei faldoni più nascosti di indagini improbabili, o per la fabbricazione stessa delle prove ad hoc. Conosciamo bene la solerzia e la cura con la quale lavorano i servizi segreti.
Inutile dire che il pubblico di uno spettacolo democratico dovrebbe rabbrividire, dinnanzi a queste immagini, ma noi no, siamo abituati a cose assai peggiori, anzi ce le aspettiamo, sotto, sotto, quasi voler confermare la nostra bravura nel saper indovinare i peggiori scenari fantapolitici possibili.
Io, per esempio, continuo ad immaginarne uno: l’esaltato di Arcore che ci impedisce di andare a votare, o che dopo le elezioni si barrica dentro palazzo Chigi con i suoi scagnozzi e qualche guardia prezzolata e che, chiamate due sue telecamere e quattro truccatrici, annuncia alla nazione di aver dovuto occupare il palazzo per non lasciarlo in mano ai comunisti. Fantapolitica, certo, però l’esaltato sta già tentando di rinviare il normale scioglimento delle camere, per porre rimedio a quelle tre o quattro leggi che ancora non ha potuto rigirare a suo favore. Questa tecnica non è prevista nel normale svolgimento di uno show democratico, ma a noi che di normale è rimasta solo la resurrezione di Bin Laden, che ci importa?
Rita Pani (APOLIDE)

1.19.2006

 

Che ansia! Ancora poche ore e ... Inizia il grande fratello

Pensavo si parlasse di più dell’apparizione di Tarek Ben Ammar davanti ai giudici per affermare e smentire le dichiarazioni del suo amichetto di Arcore, invece noto che la notizia resta permanente solo sul Giornale (di proprietà berlusconiana) e per altro in forma mendace: “Ben Ammar: su DS e Genrali confermo le parole di berlusconi”.
Evidentemente siamo così assuefatti che tutto il nuovo diventa subito vecchio.
Per questo probabilmente la memoria ci fa difetto e sembra inutile rimestare nel calderone. Fortunatamente oggi prenderà il via una nuova edizione del grande fratello, così che ci si possa distrarre dai lagnosi piagnistei prodiani e dalla verve comica del farabutto di Arcore. Pare che l’edizione sarà multietnica, e qualora alla fine il vincitore fosse un africano piuttosto che un cinese, non mancheranno le prese di posizione del Governo, da sempre poco incline all’accettazione del migrante. Sarà la riprova che “questi qua” vengono in Italia per rubarci il lavoro e violentare le nostre donne. Non oso pensare poi al caos che ne scaturirà se fosse vera la notizia che da per certa la partecipazione al reality di un mussulmano. Potrebbe scatenarsi una guerra di religione, con duri risvolti in ambito parlamentare, interrogazioni e divieti, fino a paventare la chiusura anticipata dello show. Ma non voglio fare la cassandra; sebbene sia cosciente della gravità di queste mie affermazioni che potrebbero gettare nello sgomento i milioni e milioni di telespettatori in fremente attesa. Già nei giorni scorsi, però, le notizie che arrivavano dal set non erano incoraggianti: le tette della Marcuzzi continuano a crescere nonostante il suo ricorso alla chirurgia estetica per una drastica riduzione dell’apparato mammario. Proprio vero che chi c’ha pane non c’ha denti.
Sembra che mi sia lasciata prendere la mano? Ebbene no! Tranne le mie considerazioni personali, tutto il resto l’ho appreso dalla sezione spettacoli e c u l t u r a del sito di Repubblica, e se non bastasse, sulle stesse pagine è riportata anche un’altra notizia di rilevanza fondamentale per la cultura italiana. La Lecciso esce con Bettarini. Sono solo amici, la signora infatti ha bisogno di disintossicarsi dagli uomini, dopo la sua relazione con Albano Carrisi, però ammette che “oltre il fisico top” c’è un uomo che parla sei suoi bambini. Per restare nello stretto ambito culturale c’è da segnalare l’intenzione della signora Lecciso di darsi al teatro, in una rappresentazione scritta “intorno” a lei, ma se ne parlerà solo in inverno, ovvero dopo che avrà terminato la sua esperienza televisiva. Altra notizia rilevante e che va a smentire l’andamento economico delle esportazioni italiane è che la Lecciso condurrà una trasmissione in prima serata in Spagna.
Sì, mi sta scappando la mano, ma è che ho visto Prodi a Rai News 24. Lamentantosi del fatto che lui era stato presente in video per soli 8 minuti mentre il proprietario monopolista delle televisioni c’era stato per tre ore, ha occupato uno spazio alla radio per parlarci. Che ci ha detto? Proprio quello che non volevamo ascoltare, ovvero che sebbene pensi di abrogare le leggi ad personam, salverà qualcuna delle riforme fatte dal governo piduista. Poi c’è stata la pubblicità: un nuovo salvaslip. Profuma di fiori o profuma di agrumi?
Velo slip fiori e agrumi la sensazione di indossare la natura.
Come ci si sentirà a tenere per tutto il giorno un’arancia tra le gambe? Provate, per favore, e fatemi sapere. Io non me la sento.
Rita Pani (APOLIDE)

1.18.2006

 

Solo 40 minacce di morte? Bugiardo!

Così abbiamo nell’ordine: una telefonata a Ballarò, un’improvvisata ad Uno Mattina ed un’incursione ad ISO Radio. La giornata è lunga, quindi non è escluso che lo si possa ancora vedere apparire alle previsioni del tempo o dentro lo spot di un prodotto lassativo.
L’altro giorno scrivevo che associare il termine verità a berlusconi, era un ossimoro, oggi devo completare meglio la mia affermazione: associare il termine democrazia è, anch’esso, un ossimoro.
Pensare che domenica scorsa, la moglie di Prodi non ha potuto interveniure a Domenica in per presentare il suo libro; i vertici della Rai l’hanno bloccata per non trasgredire alla legge sulla par condicio. Fa ridere? Abbastanza, se si pensa a questo popolo di presentatori, ormai senza mutande, che invece ospitano l’arrogante guitto, che si presenta a sorpresa, in barba a qualunque regolamento, e soprattutto il giorno dopo che non è riuscito a cambiare la legge a suo favore.
Meglio così, verrebbe da dire. Ho sempre sostenuto e sostengo che sia un bene che continui ad insultare il popolo italiano, soprattutto di questi tempi.
Mentre il paese scoppia e i metalmeccanici finalmente rialzano la testa fa bene sapere che un arrogante e ricco omuncolo si scapicolla tra uno studio televisivo ed un altro a dire di essere andato in procura per “levarsi uno sfizio”, oppure per accusare la sinistra di conflitto di interessi, od anche (peggio mi sento) a dichiararsi unico portatore della “verità”.
Credo che non possa fare che bene al popolo, sempre più povero, sempre più schiacciato, sempre più incazzato.
"Dai giudici, che soddisfazione". "I giudici mi hanno chiamato duemila volte. Mi sono tolto una soddisfazione...". Così il premier commenta la decisione di andare in Procura sugli incontri fra il centrosinistra e Bernheim. Salvo precisare: "Ho fatto una battuta...".
Sarebbe stata troppa fatica chiedere al prescritto plurindagato di Arcore, perchè per 2000 volte ha rifiutato di recarsi dai giudici per spiegare le sue posizioni pendenti verso la magistratura?
A proposito di magistratura, sono passate in secondo piano le dichiarazioni del ministro ingegnere prestato alla giustizia, che con orgoglio ieri ha affermato: “Grazie a me, 35.000 prescrizioni “. C’è davvero di che andare orgogliosi del fatto che 35.000 processi non vedranno la fine? Usurai, ladri, evasori fiscali, feccia di ogni genere sarà libera grazie al buon operato del buon governo berlusconi, candidamente schierato da sempre con malavitosi di ogni genere, esclusi negri ed immigrati, ovviamente.
Che dire dell’opportunità di creare un nuovo organo che controlli l’operato del CSM, da sempre organo di controllo della magistratura? Indipendente, si affretta a dire il ministro ingegnere, e noi che facciamo ossimoro del termine democrazia associato a berlusconi, sappiamo bene quanto poco indipendenti siano gli organi di controllo, di questo governo di mafiosi prescritti o condannati.
Concludo, invitandovi a partecipare, se ancora non lo avete fatto, al divertente giochino di Articolo 21, dove vuoi mandare il presidente? e rammentandovi l’ultima colossale bugia del bugiardo di Arcore: “ Ho ricevuto 40 minacce di morte, alcune molto serie.” Nemmeno il coraggio di ammettere che sono molte, ma molte di più di 40 e tutte serissime.
Rita Pani (APOLIDE)

1.17.2006

 

Anche questa è fatwa!

Un certo Matt Sly ha sviluppato una tecnologia che consentirà di ricevere le e-mail anche fra trenta anni. L’iniziativa, che sta riscontrando un notevole successo negli Stati Uniti, mi ha fatto sorgere un inquietante quesito esistenziale: sono coglioni gli americani o erano le Poste Italiane a essere all’avanguardia già venti anni addietro?
Intanto, è tutto pronto a Cape Canaveral per il lancio della sonda Horizons progettata per esplorare i confini del sistema solare. Per arrivare nei pressi di Plutone la sonda della Nasa impiegherà, minuto più minuto meno, nove anni. E’ davvero un bel po’ di tempo... anche se gli esperti del CNR fanno notare che, sfruttando favorevoli congiunzioni astrali, a quell’epoca Dell’Utri dovrebbe essere ancora in galera! Lo so, non c’entra niente, ma una buona notizia fa sempre piacere. Soprattutto di questi tempi.
A proposito di buone notizie: poco prima di Natale, Mike Bongiorno ha annunciato il suo ritorno in Rai per il prossimo Settembre. La buona notizia è che sarebbe stato decisamente peggio ritrovarselo senatore a vita. Comunque, nessuno dovrebbe poter volere così male a un popolo!
Intanto il cinema ce l’ha fatta: ha compiuto 100 anni! Nonostante i Vanzina, verrebbe da aggiungere. Qualcuno, meno incline a festeggiamenti e celebrazioni, si è domandato: cosa ne sarà del cinema tra altri cento anni? Come evolverà questa forma di comunicazione? Qualcun altro, con ancor più evidenti difficoltà a socializzare, ha provato a rispondere, formulando alcune ipotesi secondo cui non è escluso che saremo addirittura in grado di collegarci con la mente. Il che ci permetterebbe di non fare la fila al botteghino e di chiedere al signore davanti a noi di togliersi il cappello senza disturbare gli altri. Purtroppo, masticare pop-corn o patatine senza far rumore continuerà a restare fantascienza anche per il prossimo secolo.
Sinceri auguri, in ogni caso.
Prosegue in Israele (e non solo) la telenovela dedicata al decorso post-operatorio del primo ministro. Proviamo a riassumere le ultime puntate:
Dopo alcuni giorni di coma indotto a seguito dell’operazione al cervello subita, Sharon ha mosso una gamba. “Solo centododici palleggi senza far toccare terra al pallone” commentano i medici, che restano scettici circa le possibilità di recupero del premier israeliano le cui condizioni sono definite stazionarie ma gravi.
Nella puntata successiva, Sharon ha riaperto gli occhi. “Solo un riflesso involontario” si sono affrettati a precisare i medici, aggiungendo che le condizioni rimangono gravemente stazionarie. Poi però scopriamo che durante la notte fa l’occhiolino all’infermiera. “Solo una contrazione nervosa” è stato il prudente commento dei dottori, puntualizzando come le condizioni del paziente restino grastamente vizionarie.
Altra puntata e nuovo colpo di scena: nel corso della visita mattutina, Sharon ha toccato il culo dell’anestesista. “Solo la conferma che la mano, purtroppo, è morta” è stata la nota laconica diramata dai sanitari, che spiegano che le condizioni permangono grazionarie ma stavi.
Verso le undici, Sharon è stato visto in cucina mentre spalmava dello stracchino su una fetta di pane azzimo. Secondo gli specialisti questa è la riprova che le condizioni del premier israeliano volgono rapidamente al peggio: “Solo questione di tempo”. Le condizioni, in questa fase, sono definite grv ma stznr.
Nell'ultima puntata, alle tre del pomeriggio, Sharon è stato notato mentre faceva shopping nel centro di Tel Aviv, approfittando dei saldi in un negozio di scarpe. I medici, dopo un concitato consulto, dichiarano apertamente che ormai le condizioni sono disperate e la fine imminente perciò, dopo averlo accompagnato a fare jogging nel parco dell’ospedale, hanno permesso al rabbino di somministrargli del Viagra. “Solo una pasticca, mi raccomando” è stato l’ultimo bollettino diramato, specificando che le condizioni del paziente restano comunque gheribbult sebbene peristaltz.
dirtyboots

 

Iniziamo a cambiare canale ogni volta che berlusconi è in TV

L’italiano è come un bambino di dieci anni, nemmeno tanto intelligente.
L’italiano è un bambino di quinta elementare che non sta seduto nemmeno al primo banco.
Così ci vede il presidente del consiglio che, scordatosi di entrare nella cabina telefonica per cambiarsi d’abito, è restato vestito da presidente del Milan e ha annunciato la prossima discesa in campo della sua squadra d’aggressione verbale per la battaglia elettorale.
“Una squadra con attacco e difesa.” L’attacco serve a reiterare le minchiate sull’UNIPOL, la difesa dovrà, in modo estenuante, inculcarci i benefici apportati da cinque anni di regime di stampo mafioso piduista.
A noi l’arduo compito di difenderci, semplicemente cambiando canale ogni qualvolta quella ridicola faccia da Michael Jackson ci violenta imponendosi, non gradito, alla nostra vista.
Infondo, dobbiamo comprendere che lo strimpellatore di Arcore, non è in grado di intendere nulla che sia diverso dal lamè, dai lustrini, dal cerone e dall’apporto economico che i dati auditel portano tramite le concessionarie della pubblicità, nelle sue tasche oltremodo gonfie.
Non abbiamo a che fare con un politologo, nemmeno con un uomo dotato di ideale, qualunque esso sia, siamo di fronte ad un piazzista; quale migliore soddisfazione se non quella di sbattere la porta in faccia d un piazzista che ci molesta?
Sta a noi perché di certo non potremo fare affidamento sulla politica buonista del centro sinistra, che non cede alle provocazioni e che invita ad abbassare i toni, mentre dall’altra parte l’imperatore delle banane organizza una massa di mercenari pagati con i soldi che ci ha estorto. Mai una volta che un politico del centro sinistra, cedendo alle provocazioni abbia ricordato ai bambini un po’ tonti la disinvoltura dell’affarista di Arcore, la sua collusione con la mafia, la sua tessera 1816 della loggia P2, il piano di rinascita democratica della stessa loggia, venduta come riforma dello stato; nessuno che si sia preso la briga di contare gli anni di galera che i ministri, i viceministri, o semplici deputati hanno accumulato in questo lustro.
Probabile che ci si debba distinguere per classe ed eleganza, ma è anche probabile che al bambino seduto agli ultimi banchi, e nemmeno tanto intelligente, farebbe bene ragionare sul perché delle cose, per esempio sul fatto stesso che in Italia, il berlusconismo ha consentito che uno dei difensori di berlusconi, presidente del consiglio plurindagato, condannato e prescritto,potesse legiferare in materia di giustizia, arrivando persino a cambiare le regole del processo penale.
Immagino che a quel punto persino l’ultimo imbecille che sta dietro la lavagna inizierebbe a chiedersi come sia stato possibile che un tale avanzo di galera abbia potuto governare l’Italia a suo piacimento ed indisturbato per cinque anni.
So che a quel punto anche il povero Massimo D’Alema dovrebbe renderci conto, ma per questo sì, che c’è ancora tempo.
Rita Pani (APOLIDE)

1.16.2006

 

C’è di che essere felici.


I metalmeccanici non sono estinti. Qualche stoico esemplare, sopravvissuto alla cancellazione sta scioperando in Piemonte. Le notizie che arrivano sono allarmanti, da qualche parte ho letto che “lo sciopero è ad oltranza per quattro ore”.
Purtroppo continuo a farmi prendere la mano dalle questioni prettamente lessicali, per questo resto anche attonita quando leggo la parola “verità” associata a berlusconi; non credo che ci sia bisogno dell’Accademia della Crusca per riconoscere questo come ossimoro.
Notizie sconvolgenti anche dal fronte giudiziario; la Cassazione ha deciso di pronunciarsi in merito alla condanna dell’ex ministro della difesa, previti, dopo le elezioni. Una sorta di par condicio allargata, dettata dagli scioperi previsti degli avvocati e dei magistrati, e dalla richiesta dell’imputato già condannato a 7 (sette) anni di galera per il caso IMI SIR, che sarà troppo impegnato nella campagna elettorale per potersi presentare alle udienze.
Sette anni. Lo stesso tempo che la sonda stardust ha impiegato a raccattare le polveri di cometa in giro per il cosmo. C’era una folla commossa l’altro ieri nello Utah che attendeva fremente l’atterraggio del mega folletto spaziale; tra i tanti erano facilmente riconoscibili, benché travisati, l’ex ministro miccichè e Lapo Elkann.
Il clima della battaglia elettorale resta avvelenato e non piace al professor Prodi, il quale riemerge dal torpore con un aut-aut: “O tutti uniti sotto una stessa bandiera, od ognuno per sé!” La risposta dei partiti dell’ulivo non si è fatta attendere ed è stata soddisfacente, infatti, il professore è stato unitariamente mandato a cagare.
Finalmente si è anche scoperto il vero motivo per il quale il proprietario monopolista dell’editoria, presidente del consiglio, giovedì prossimo non parteciperà al confronto con Massimo D’Alema in TV: “non si può rischiare di andare contro la prima puntata del Grande Fratello”. (Siccome capisco di aver scritto qualche ironica cazzata su questo post, mi corre l’obbligo di garantire sulla veridicità dell’ultima affermazione.)
Ci sarebbe davvero abbastanza per essere felici, persino l’inflazione all’1 e 9 che, scrivono i giornali, ha reso i prezzi a dicembre più “freddi”; ora io non so come sia un prezzo freddo, ma siccome ho anche letto che è in arrivo un’altra ondata di gelo siberiano, spero che queste due informazioni non siano correlate, o non oso pensare che ne sarà di noi tra Luglio ed Agosto.
Rita Pani (APOLIDE)

1.14.2006

 

Me l'ha detto Tarek

Non so bene come si sia evoluto il codice penale, quindi non so se oggi, il procurato allarme e l’intralcio alla giustizia siano ancora reati. Non so nemmeno se le regole per i collaboratori di giustizia siano le stesse di qualche anno fa; ricordo che era fatto divieto di rendere dichiarazioni mendaci, pena la carcerazione. Probabilmente anche queste regole sono state cambiate dalle miracolistiche riforme del governo, perché diversamente l’informatore di Arcore, l’altra sera, non avrebbe dovuto lasciare il palazzo di giustizia se non in manette, circondato da due carabinieri, magari gli stessi protagonisti dell’ultima barzelletta.
Il nostro errore (anche il mio) è quello di essere troppo inclini al sorriso, pronti a ridere per ogni atto sconsiderato di un discutibile uomo che non teme di usare il proprio potere a nostro discapito.
Una delle riforme meglio riuscite a questo governo è stata la demolizione dei punti fermi dello stato, e la giustizia dovrebbe essere uno di quelli. Non è tanto grave che il presidente del consiglio uscente, decida di usare la delazione come arma per la campagna elettorale, ma è gravissimo che utilizzi la magistratura per farlo.
Ho riferito cose di valenza politica che mi sono state riferite da altri.” Già di per sé questa affermazione dovrebbe essere grave, ma ancor più lo diventa quando gli “altri” sono rappresentati dalla persona di Tarak Ben Ammar, al quale i giudici, secondo il calunniatore di Arcore, potranno rivolgersi per avere più dettagliati particolari. Peccato che Tarak Ben Ammar sia la stessa persona che, non presentandosi per due volte consecutive al processo All Iberian, benché citato come testimone, fece sì che il malavitoso potesse cavarsela con la prescrizione per le tangenti a Craxi. Ma siamo in Italia e io non ho sentito nessun politico dei DS accusato in questo modo insulso ed oltraggioso per la nostra intelligenza, ribellarsi dicendo semplicemente quello che è chiaro a me e alla mia memoria, ma temo sia sfuggito dalla maggioranza della memoria collettiva.
Non riesco a comprendere quindi, perché Fassino voglia astenersi dai dibattiti in TV. Non cedere alle provocazioni è sicuramente un bel gesto, ma che non appartiene di certo ai giorni nostri. Quello che non riesco a spiegarmi è perché, non si colga l’occasione, ogni volta che si presenta, di riportare alla luce la storia di un decennio di berlusconismo, ribadendo di volta in volta tutti i passaggi che hanno portato il nostro paese alla soglia della bancarotta, alla radicalizzazione dell’illegalità, alla perdita sistematica dei diritti del popolo.
Siamo troppo signori? Siamo troppo per bene da ribattere colpo su colpo alle offese alla dignità che subiamo proni e zitti?
Sempre per restare in tema di magistratura e legalità, non ci resta che sperare in un ultimo atto dignitoso del presidente della Repubblica, ovvero la mancata firma della legge Pecorella, una legge scritta dal difensore del presidente del consiglio, per salvargli ancora una volta le chiappe dalla galera, per il caso SME. Ma questa sì che è utopia.
Rita Pani (APOLIDE)

1.13.2006

 

Clarence Ray Allen


Il prossimo 16 gennaio in California, Clarence Ray Allen, conosciuto anche come "Orso che corre", compirà 76 anni. Il giorno dopo, il 17 gennaio, sarà eseguita la sua condanna a morte. Allen ha seri problemi di salute, è diabetico e quasi cieco e può spostarsi solo su una sedia a rotelle. Lo scorso mese di settembre ha avuto un attacco di cuore.Lo scorso 6 gennaio gli avvocati di Allen hanno presentato una richiesta di sospensione dell’esecuzione alla Corte suprema della California, al fine di consentire l’esame delle facoltà mentali di Allen, che potrebbero essere compromesse a causa del suo cattivo stato di salute. Secondo i suoi avvocati Allen ha gravi problemi di attenzione e di memoria ed è spesso in uno stato confusionale.Nello stesso giorno il Governatore Schwarzenegger ha negato agli avvocati la richiesta di un’udienza per la grazia, ma ha dichiarato che prenderà in esame i documenti sul caso che gli sono stati sottoposti.Allen è stato condannato a morte nel 1982, accusato di aver commissionato gli omicidi di Bryon Schletewitz, Josephine Rocha e Douglas White. I tre avevano testimoniato contro di lui in un precedente processo per omicidio, per il quale Allen stava scontando la pena all'ergastolo. Secondo i suoi avvocati Allen, un indiano Choctow, è stato condannato a morte in un processo fortemente dominato dal pregiudizio razziale. Inoltre, alcuni testimoni dell'accusa, coinvolti negli omicidi su commissione, hanno ritrattato in seguito la loro testimonianza. Durante il processo hanno dichiarato il falso perché era stato promesso loro che non sarebbero stati accusati dei tre omicidi.Alla fine del 2005 sono stati pubblicati i risultati di uno studio sull’applicazione della pena di morte in California. Lo studio ha dimostrato che la razza dell’imputato e la contea in cui si è processati sono fattori determinanti nei casi capitali, fattori che possono condizionare in modo negativo la sentenza. Per questo motivo dovrebbe essere presentata a breve una proposta di legge per una moratoria sulle esecuzioni durante la quale verrà istituita una commissione che indaghi sul sistema penale californiano.Amnesty International riconosce i diritti e le responsabilità dei governi nel portare davanti alla giustizia coloro che sono sospettati di aver commesso dei crimini, tuttavia l’organizzazione si oppone in modo incondizionato alla pena di morte in tutti i casi, ritenendola una violazione del diritto alla vita e del diritto a non essere soggetti a punizioni crudeli, inumane e degradanti.

- Firma on line questo appello

 

Scompisciamento elettorale

Nemmeno Diogene di Sinope con la sua lanterna avrebbe mai potuto trovare una faccia di culo sì fatta. Non ci sono più metafore atte a spiegare l’andamento di questa Italia miserrima, non c’è più nulla che già non sia stato detto, ribadito, reiterato fino alla noia. Le cronache dei nostri coraggiosi blog rischiano di dover essere solo e soltanto un collage di pezzetti copiati ed incollati dalle agenzie. Non ci resta più nulla da aggiungere per dare risalto, o per ironizzare, nemmeno per dare sfogo alla vena creativa che potrebbe renderci abili a donare un sorriso. Ci hanno rubato pure questo, oramai solo loro i detentori della verve comica.
L’impossibile pare sia stato possibile oggi (ieri?) dopo le 18. berlusconi si è recato in un palazzo di giustizia di sua spontanea volontà, per accusare i DS di un non meglio precisato reato. La suorina del convento, questa notte la passerà in guepiere al lupanare.

«Quali conseguenze avrà il colloquio avuto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi con i pm romani sul caso Unipol?» «Credo nessuna, è stato semplicemente un contributo che il presidente ha ritenuto, su mia indicazione, di dare» Ghedini a Sky

«Bene, era l'ora, anzi se aveva cose da dire su questo argomento era suo dovere andarci prima» commenta il coordinatore della segreteria Ds, Vannino Chiti. «Un Berlusconi così sollecito e collaborativo con i magistrati effettivamente rappresenta una notizia. Sono certo che, con oggi, egli inaugura una nuova stagione che lo vedrà finalmente prodigo di notizie utili alle numerose indagini per le quali, di sicuro, è informatissimo, ma su cui ha sinora taciuto per timidezza» ha detto Franco Monaco, vicepresidente dei deputati della Margherita. «Ora ha imparato la strada, ha maturato fiducia verso i magistrati ed è smanioso di parlare a cuore aperto. Non possiamo che compiacercene», conclude.

Ci tolgono tutto, proprio tutto. Ladri. Ci rubano l’occasione. Oggi, infatti, c’è stata anche l’approvazione della legge pecorella

LEGGE PECORELLA - Proposto su iniziativa del deputato Gaetano Pecorella, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Giustizia della Camera e difensore del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il provvedimento (numero 3.600) modifica il codice di procedura penale.

SCONTRO TRA I POLI - L'opposizione ha contestato il provvedimento definendolo l'ennesima norma «ad personam» che favorirebbe il premier coinvolto in diversi procedimenti giudiziari. Anche l'Associazione Nazionale magistrati ha criticato il provvedimento, ritenendo che avrà come conseguenza un abnorme incremento di ricorsi alla Cassazione.

Concludo questo collage con il maestoso intervento alla camera del deputato Dalla Chiesa:

Bentornati senatori, dalle feste e dai ristori, tutti insieme per votare la gran legge secolare, la più urgente, la più bella legge, sì, la legge Pecorella. Ma quant’è curioso il mondo, nel suo gran girare in tondo, che fa nascere d’incanto una legge che può tanto. E la scrive un avvocato per salvare il suo imputato, che poi, caso assai moderno, è anche capo del Governo, mentre invece l’avvocato è un potente deputato.

Ah, che idea stupefacente, non si trova un precedente, è un esempio da manuale di cultura occidentale che sa metter le persone sopra la Costituzione. E ora è bello edificante che di voci ne sian tante, di giuristi, ex magistrati, di causidici, avvocati, pronti, intrepidi, a spiegare che la legge è da votare, poiché vuole la dottrina che il diritto su una china più virtuosa scorrerà, se la norma si farà.

Ma pensate che bellezza per un reo, l’aver certezza che se il giudice è impaurito o corrotto o scimunito, potrà dar l'assoluzione senza alcuna sconfessione, che il processo finirà e un macigno calerà sull’accusa dello Stato e su chi subì reato. Che trionfo, che tripudio, e per Silvio che preludio ad una dolce terza età, l’assoluta impunità.

Bentornati senatori, per la fine dei lavori; cinque anni incominciati coi tesori detassati, poi vissuti con amore a far leggi di favore: rogatorie, suspicioni, lodi, falsi e prescrizioni, approvate in frenesia e con gran democrazia, che chi c’è non può parlare e chi è assente può votare. Mentre al pubblico in diretta lui giurava: "Date retta, se non si combina niente sui problemi della gente colpa è di opposizioni, Parlamento e Commissioni!".

Bravi voi che con tempismo combattete il comunismo, anche se nell’ossessione ce l’aveste una ragione: falsa è di Marx la tesi che lo Stato è dei borghesi; ci insegnaste voi del Polo che lo Stato è di uno solo. Or votando con l’inchino si completi il gran bottino delle leggi personali, questo sconcio senza eguali. Del diritto sia mattanza. Ma l’Italia ne ha abbastanza".

Insomma, ha fatto meglio di dirtyboots… A noi che cazzo resta?
Rita Pani (APOLIDE)

1.12.2006

 

Gino da Arcore

E’ un lusso avere Gino Bramieri da Arcore come presidente del consiglio, niente tristezze laconiche legate al disagio degli italiani, alla povertà, alle ingiustizie, ai diritti negati: solo barzellette tal volta esilaranti.
Gino da Arcore ieri ha avuto più di un palco sul quale esibirsi con uno dei suo spettacolini, e a dire il vero nel primo tentativo davanti ad un pubblico costituito da polizia e carabinieri non ha fatto molto ridere, ma dopo il guitto, alla rappresentazione d’avanspettacolo al teatro dei Vespasiani ha dato il meglio di sé, quando ha raccontato la storiella di berlusconi che va dai giudici:
“berlusconi dice di avere le prove dei reati dei DS e che quindi andrà dai giudici a denunciare!”
Non so voi, ma io la trovo davvero esilarante, soprattutto se provo ad immaginare le diverse situazioni che potrebbero crearsi: il giudice lo vede e dice: “Tho! Guarda! Giusto lei cercavo…” Oppure un altro: “E’ venuto a costituirsi?” Un altro ancora: “Come è già qua? L’invito a comparire era per la settimana prossima!”
Nelle equazioni della vita, berlusconi che va dai giudici equivale ad una suora di clausura che si reca in un lupanare, e tutti lo sappiamo benissimo, forse lo sa persino lui, ma la campagna elettorale è la campagna elettorale, e l’Italia non è più l’Italia.
Ammetto di non aver assistito direttamente alla rappresentazione della farsa ma di aver appreso dell’ennesima esibizione dai giornali, e se non mi aspettavo di trovare questa mattina le foto del barzellettiere da Arcore che sale i gradini del Palazzo di Giustizia, mi aspettavo almeno le solite frasi di un copione troppo sfruttato: mi sono frainteso, le mie parole sono state mal interpretate dai giornalisti comunisti che sono l’85%. Ma ancora nulla.
Sia chiaro, non sarebbe nemmeno strano che il collaboratore di giustizia di Arcore facesse davvero una denuncia contro i DS, magari mandando avanti uno dei suoi uomini di pezza, magari il senatore Guzzanti con un faldone della sua inchiesta Mitrokhin, che ha sempre dei fogli con l’inchiostro fresco.
Anziché andare avanti regrediamo sempre e dobbiamo aspettarci di tutto in questo periodo pre- elettorale, proprio come una decina di anni fa, quando l’omino ridicolo si presentò alla stampa tenendo in mano una cimice, probabilmente geneticamente modificata, che aveva le dimensioni di una cavia peruviana.
Non si preoccupi l’Unione delle apparizioni TV del Gino d’Arcore, anzi, speri che ve ne siano almeno una dozzina al giorno, perché se pure l’italiano non è sveglissimo non può essere davvero così idiota da cadere nel tranello. Ormai non si tratta più di bugie, si rasenta la fantascienza ed almeno questa, ancora, la si può facilmente riconoscere.
Rita Pani (APOLIDE)

1.11.2006

 

Alemanno frescone blu

Il più pulito ha la rogna e a me non diverte più. E’ stata chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti di Alemanno, sembra che abbia ricevuto un obolo dal signor Tanzi, quello della Parmalat, inoltre altri giudici tirano in ballo il nome di bossi per ciò che riguarda Antonveneta, ma lui smentisce. I DS riuniti in conclave fanno sapere che sono uniti in un solo uomo. E’ tutta la mattina che cerco di immaginare questo intreccio orgiastico di membra, poi però mi eccito allora smetto di pensarci.
Che strano! Passato Natale e le grandi abbuffate ecco che mi si riammalano le galline, mentre poco si dice del grano cancerogeno importato in Puglia ed Emilia, abusivamente, dal Canada. In effetti anche questo avvenne poco prima di Natale ed è stato probabilmente per questo che si è deciso di far scivolare nell’oblio. Vi immaginate intenti ad addentare le tagliatelle della nonna chiedendovi se dentro ci fosse un po’ di ocratossina?
Non è stato dato molto risalto nemmeno alla notizia di indagine ai rappresentanti legali delle ditte interessate che sono : Molino Casillo Francesco di Corato (Bari), Agriviesti srl di Altamura (Bari), Candeal commercio di Foggia e Louys Dreyfus Italia di Ravenna.
Meno che mai siamo stati informati di quali pastifici usino la farina cancerogena, nonostante sia stato imposto di rendere note le aziende alle quali è stato venduto il prodotto e quindi non ci è dato sapere quanta ocratossina al ragù, al pesto, al burro, col tonno mandiamo giù mentre seduti a tavola chiacchieriamo con i nostri familiari, magari mentre dalla TV arrivano le notizie sulle questioni immorali.
Non è importante farci sapere che ci ingozziamo di composti chimici dannosi, l’importante è sapere che il fumo fa male, avvelena anche te, e digli di smettere. Non solo è importante, ma addirittura la legge antifumo è annoverata negli annali dei miracoli riconosciuti al governo dell’unto di Arcore. Il ministero della salute, ha reso noto proprio in queste ore, che grazie alla disposizione dell’ex ministro Sirchia, 500. 000 italiani hanno smesso di fumare. Nemmeno un accenno alla manipolazione della verità. Molti italiani hanno smesso di fumare per via dell’aumento insostenibile del prezzo delle sigarette.
La salute innanzitutto. Cambiarono persino il nome del ministero per affermare questa priorità; non più ministero della sanità, ma della salute…
Il ministro alemanno pare abbia preso “il contributo” per far passare l’autorizzazione del ministero alla produzione del latte “fresco blu” quello che restava fresco anche dopo una ventina di giorni, non a lunga conservazione, ma proprio fresco, fresco, come fosse di giornata. Fa un po’ ridere, ma non dovrebbe. Nemmeno sapendo che molto latte della Parmalat, fresco freschissimo, altro non era che latte in polvere importato dall’Olanda e reidratato in Italia. E pensare che io ho fatto in tempo a conoscere il latte di pecora “imbottigliato alla fonte” che scaldava il vetro verde del bottiglione che mia nonna sterilizzava ogni mattina. Paradossalmente, oggi in Italia è proibito al pastore vendere il latte prodotto dai suoi animali, al dettaglio. Insomma, se io andassi da Ziu Liccu, col bottiglione sterilizzato a farlo riempire di latte appena munto, sarei passibile di sanzioni amministrative, mentre i guai per Ziu Liccu sarebbero ben più gravi, non solo amministrative ma anche penali.
In sintesi, è vietato bere latte, ma è lecito farsi un cappuccino di fresco blù.
Bho! Vado a farmi un panino con pancetta, maionese e ocratossina, poi un bel caffè e una sigaretta per depurarmi.
Rita Pani (APOLIDE)

1.10.2006

 

Re-azione

Ricordate la fabbrica del programma? Ai suoi esordi fui scettica quasi quanto lo fui dei girotondi di Moretti, non perché più intelligente di altri, ma solo perché probabilmente sono stata più attenta di altri a vigilare sull’evoluzione dei costumi politici in questa povera Italia. All’epoca paventai un futuro di cassa integrazione per tutti quei volonterosi programmisti che misero a disposizione del professor Prodi, idee e concetti, talvolta persino astrusi.
Oggi mi sono collegata alla desolazione del sito www.lafabbricadelprogramma.it rendendomi conto una volta di più che non è più tempo di r-esistere, ma è arrivato quello di re-agire.
Deve essere per un rigurgito di dignità, ma io trovo incomprensibile lo stato di assenza demente che riscontro nei militanti politici che fino a ieri pensavo mi facessero compagnia.
Sento intorno a me una sorta di stato di attesa, alimentata dai giornalisti che, giorno dopo giorno promettono imminenti rivelazioni sui nomi dei politici che hanno preso tangenti dalla banda di Fiorani, quasi come fosse una sorta di atto esorcizzante. Quasi come se quando i nomi saranno fatti potremo essere tutti più liberi di pensarci di sinistra.
Il dibattito a sinistra, anche oggi verte sulla “questione morale”: è il caso o no di parlarne? E’ importante? Io non dico che non lo sia, dico semplicemente che il problema non dovrebbe esistere essendo “la questione morale” una delle basi primarie non solo del far politica ma di tutta l’esistenza umana. L’onestà, il rispetto per il prossimo, la pulizia morale, dovrebbero essere quelle cose semplici, chiamate “valori” anche prima dell’avvento di Di Pietro, che ci accompagnano nella quotidianità. Non dovrebbe esserci bisogno di recuperarli per strada se non i fossero persi.
Utopia, lo so. Son cambiati i tempi e i ritmi e troppa gente ci si è adeguata senza difficoltà.
Attendiamo quindi di conoscere ufficialmente i nomi dei politici della Cdl e della Lega, magari anche qualcuno di AN e UDC (che già sforna mafiosi a iosa) per avere il diritto di gridare al ladro per quattro orette consecutive e riprendiamo come se niente fosse accaduto, riponendoci in attesa del prossimo sdegno collettivo, tanto ormai è chiaro che volendo coglierla, l’occasione non manca.
Oggi per esempio possiamo scegliere tra la morte di Fabrizio Quattrocchi o i 75 minuti di presenza TV del verista di Arcore, sul neutrale di BNL o il tifoso dell’UNIPOL. Il materiale non manca soprattutto se prestiamo attenzione alle parole con le quali vengono accompagnati i piattini che ci vengono offerti. Ieri sera ho sentito dire da RAI 1 che il problema dell’UNIPOL era assai più grave del furto di Fiorani perché la UNIPOL raggruppa le COOP e la COOP sei tu! Fiorani rubava anche ai correntisti morti, quindi di certo non sei tu.
Ho anche sentito il commento al video della morte di Quattrocchi: “Vedete la guardia giurata inginocchiata …” La guardia giurata? E’un mestiere pericoloso da sempre ne converranno con me tutte le guardie giurate che rischiano la vita per 800 € davanti agli sportelli bancari o dentro i furgoni del trasporto valori che vengono rapinate e spesso uccise senza nemmeno poter far vedere come muoiono gli italiani.
Volendo potremo anche indignarci per i 1.800 € pagati in due rate dal presidente del consiglio a fronte dei milioni e milioni di € evasi al fisco, ma solo ed esclusivamente se appartenete alla categoria di italiani che paga le tasse e che non ha mai fatto ricorso al condono. Eh sì, perché non è la quantità di ciò che rubi che ti fa ladro.
Rita Pani (APOLIDE)

1.09.2006

 

Unipol Coop, sindaci mafiosi, e…



( Io non sono di sinistra, io sono comunista)

Ho timore che potrà sembrare che io tenti di difendere i DS; questo per me ha la valenza del peccato per il cattolico, me ne dispiace ancor prima di cominciare, però non si può proprio fare finta di nulla, soprattutto quando personalità del calibro di Occhetto e Mussi paiono scendere dal pero con ancora un anello al naso.
Quanta fretta hanno tutti di crocifiggere Fassino! Quanta fretta ha Fassino di ricorrere alla moralizzazione, quanta foga nel dichiarare l’unità di intenti, la coesione, l’indistruttibilità di un alleanza.
Sotto inchiesta per un giorno soltanto le intercettazioni telefoniche, per quasi 24 ore si è persino pensato di indagare il giornalista del “Giornale” che ha spiattellato atti che nemmeno i giudici avevano preso in considerazione e si è automaticamente archiviato il resto, ovvero Gnutti e Fiorani, il presidente del consiglio che probabilmente manovrava i burattini per acquisire l’RCS, i conti della Lega, la banca della Lega, i banchieri della Lega, i ladri di polli, Fazio.
Nelle stesse ore in cui Mussi scopriva l’esistenza delle Coop, Occhetto scordava di aver ucciso il PCI e rimpiangeva Berlinguer e Fassino in linea con la modernità dei tempi che vedono schieramenti a due punte, dopo la discesa in campo per fornire assist, dichiarava di essersi limitato a “fare il tifo”, l’ennesimo sindaco UDC veniva arrestato in Sicilia per reati di mafia, insieme ad altri noti mafiosi; la notizia è ovviamente passata in secondo piano quasi fosse normale, in un paese civile, che un giornale di proprietà del presidente del consiglio riveli notizie riservate che guarda caso, coinvolgono uno dei diretti oppositori nella prossima (ma già vecchia e noiosa) campagna elettorale.
Se questi sono i toni, e se questo è quello che ci aspetta, allora un po’ rimpiango di non essere americana, alle prese coi pantaloni di Bill Clinton.
Forse è che sono troppo legata ai vecchi comizi, quelli che faceva per esempio proprio Enrico Berlinguer, o a quella vecchia politica fatta da noi, semplice base, che osava urlare senza mai cedere alla fatica.
L’intento della destra è quello di farci credere che destra e sinistra pari son, nella logica che se uno fa schifo l’altro fa vomitare, l’intento della sinistra è farci credere che la destra sia brutta e cattiva, sic et simpliciter. Il rischio è che funzioni, dato il tasso di menefreghismo e scarsa partecipazione alla lotta da parte nostra e soprattutto, il rischio risiede nell’ignoranza dilagante e nel bisogno che coglie la maggior parte di noi.
Siamo troppo impegnati a sopravvivere, al punto di non aver più tempo di pensare che con un po’ di sacrificio, di impegno e di lotte potremo riottenere ciò che in questi anni ci è stato tolto. Il diritto al lavoro, il diritto alla sanità, allo studio, alla vita.
Mi pare assurdo assistere alle rivendicazioni di Occhetto e di Mussi, al tentativo di difesa di Fassino, alle querele di D’Alema, mentre annaspiamo per non doverci dichiarare indigenti.
Continuo a pensare che molta responsabilità sia nostra (popolo italiano), perché siamo stati incapaci di far sentire le nostre voci, di ribellarci ad un sistema che ormai ha fagocitato anche quelli che un tempo chiamavo “compagni”, incapaci di proseguire ad occupare le piazze senza essere radunati come un gregge dal pastore di turno che trovava conveniente racimolare un po’ di bestie per il suo armento.
Fino ad oggi mi pareva superfluo continuare ad elencare le malefatte del criminale di Arcore, dalla mafia al digitale terrestre, dai tagli delle tasse agli aumenti indiscriminati che ci hanno reso impossibile vivere, dal regime all’operazione verità, ma invece credo che per l’italiano non sia mai abbastanza.
Troppa stupidità. Mi spiace. Mi spiace al punto che sarei tentata di augurare a molti di coloro che chiamavo compagni un altro decennio di governo berlusconi, solo per il gusto di stare a guardarli mentre si accoltellano per non affondare.
Rita Pani (APOLIDE)

1.04.2006

 

Il razzismo della signora Franca.

E’ difficile accorgersi che un altro anno è iniziato, è tutto così orrendamente uguale a sé stesso da far paura, e non solo. I germi paiono spandersi a velocità curvatura 5 al punto di infettare persino Franca Ciampi col morbo del "fraintendimento e del non capitismo".
A sud la gente è più buona ed intelligente”. L’ha fatta o no questa affermazione la signora Franca?
E’ bastato il sospetto per far gridare il ministro calderoli “al razzista!” In effetti affermazioni di una tale gravità dovrebbero essere meglio ponderate, prima di essere sbattute in mano ad una selva di giornalisti famelici, e la smentita del Quirinale non si è fatta attendere: "Intendevo riferirmi alle qualità della gente meridionale"
A dire il vero questa precisazione ha fatto infuriare ancor di più il ministro moderato calderoli e a ragione. Il razzismo è palese.
Ora io potrei anche continuare a scrivere questa montagna di idiozie con una apparente seriosità, ma siamo in Italia e non posso proprio perseverare nell’oltraggio delle nostre intelligenze.
Calderoli che urla al razzismo è come Pacciani che grida al bruto. Siamo il paese dei CPT, dei migranti massacrati e rinchiusi nei cessi pubblici, dei magrebini morti in silenzio nei lager di Caltanissetta, ma è necessario gridare allo scandalo se una bonaria vecchietta mostra cortesia verso una cittadinanza che la ospita.
Non ci sono dubbi: il nuovo anno è davvero iniziato, infatti sono aumentate anche le sigarette e non più nel modo antipatico col quale aumentavano tempi addietro; vi ricordate? Gli aumenti venivano annunciati a Novembre quando si parlava della legge finanziaria che ancora era una cosa seria. Ora è diverso, sono cambiati i tempi e i modi per cui tutto è una grande sorpresa. Perché incazzarsi a Novembre? Meglio incazzarsi a Gennaio dal tabaccaio, oppure al casello dell’autostrada quando ti accorgi del rincaro delle tariffe, oppure quando ti arriveranno le bollette ritoccate di luce e gas. E poi diciamoci la verità: il governo di meno tasse non prevede gli aumenti, si limita ad applicarli.
Ora il tempo a disposizione sta per terminare e questo dovrebbe metterci molta paura, probabilmente non sapremo mai quante leggi e leggine passeranno in silenzio a sistemare gli ultimi affari della cosca di governo, infilate in pacchetti più visibili e quasi sensati, codicilli illeggibili che sanciranno l’ultima ruberia, l’ultimo favore da rifondere ad altri e non meglio specificati malviventi.
Manca poco e poi saranno elezioni. La campagna elettorale incalza, tra telefonate intercettate, viaggi in Iraq bipartisan, manifesti taroccati già all’origine e corretti dai passanti ormai stufi d’esser stati miracolati, giornalisti sul piede di guerra dopo i vari cambi di squadra per avere una migliore manomissione delle notizie da NON dare al cittadino.
Noi come al solito staremo nel mezzo e divisi in gruppi: i miracolati, quelli che pensano di esserlo e gli increduli che poi sarebbero quelli come me, che guardano coloro che credono di esser stati miracolati e si chiedono con enfasi quasi infantile: “Ma che cazzo avranno in testa?”
Stretti, stretti tra la morsa della destra e della farsa di sinistra che non ha popolo, che non ha combattenti, che non ha più orgoglio e dignità. Un popolo che ha scordato di lottare ma ha imparato a sperare che qualcuno lo possa salvare.
In Messico, Marcos, gira in motocicletta per riappropriarsi della politica, tra il popolo, col popolo e per il popolo.
Noi siamo in Italia, abbiamo mandato avanti Prodi, ma lui va in bicicletta.
Rita Pani (APOLIDE)

1.02.2006

 

LA VOCE DEL PADRONE



OSCURO PERSONAGGIO TESSERA 1816

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