5.31.2006

 

La FAI a proposito della fallace

Alcune precisazioni in merito alle recenti dichiarazioni rilasciate daOriana Fallaci a un settimanale statunitense. Siamo in qualche modo costretti a farle perché - come spesso accade - l'identità e la storia politica degli anarchici sono state utilizzate provocatoriamente e in maniera del tutto distorta. Da alcuni anni, ormai, Oriana Fallaci si fa interprete dei più biechi e viscerali istinti di odio e discriminazione, e il suo livore contro tuttociò che non sia bianco, cristiano e occidentale ha raggiunto livelli talmente parossistici che saremmo tentati di non prenderla più molto sul serio. Ma il delirio xenofobo di un personaggio pubblico come Oriana Fallaci gode, purtroppo, di una copertura mediatica talmente rilevante che, alla fine, un personaggio del genere raggiunge il suo narcisistico scopo: diffondere ideee contenuti di violenza e razzismo anche per soddisfare il proprio desideriodi onnipotenza. Oriana Fallaci, nella sua umana disperazione, incarna quel cortocircuito culturale che da anni ormai affligge il mondo occidentale, lo stesso cortocircuito secondo il quale è giusto e legittimo reprimere in nome della libertà, uccidere per conto della democrazia, discriminare in difesa dell'uguaglianza. Nell'identificare il nuovo nazismo nell'Islam, Oriana Fallaci sembra non accorgersi di essere ella stessa una specie di nazista. Tutte le religioni sono, per noi, uno strumento di potere e di dominio, mala nostra lotta per la libertà da ogni condizionamento clericale o religioso degli individui e della società non ha nulla a che fare con la visione oscurantista di Oriana Fallaci. Gli scontri di civiltà che eccitano tanto la fantasia dei guerrafondai come Fallaci non appartengono al patrimonio culturale e politico dell'anarchismo, perché gli anarchici sono internazionalisti e antirazzisti per definizione. Proprio per questo noi non abbiamo - né vogliamo avere - nulla a che farecon questa persona, la quale farebbe meglio a non millantare amicizie ocomunanza d'intenti con gli anarchici di Carrara o di qualunque altro posto nel mondo. Non si permetta la signora Fallaci, o chi per lei, di usare il nostro nomeper pubblicizzare i suoi deliri di distruzione, siano essi di una moschea in Toscana o di tutto ciò che non rientra nei suoi schemi bigotti e reazionari.
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI
cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org

 

Sono stufa persino di incazzarmi.

Mettiamo che io ora scriva che andrò a far saltare villa certosa, con un gruppo di amici miei anarchici sardi; tempo dieci minuti dal post e la DIGOS mi sfonderebbe la porta di casa. Sarebbe terrorismo, quindi irruzione della polizia, perquisizione e sequestro del mezzo informatico, senza nemmeno un decreto firmato da un giudice, seguirebbe anche il fermo di polizia.
I giornali scriverebbero che una pericolosa terrorista anarcoinsurrezionalistcomunista è stata arrestata mentre progettava di far saltare la villa abusiva di berlusconi, in Sardegna.
Mettiamo che invece oriana fallaci dica che vuol far saltare una moschea, millantando connivenze con ambienti anarchici di Carrara, e che lo faccia a mezzo stampa; il tutto è una risibile provocazione che denota l’acume dell’acculturata giornalista. Non solo, la notizia viene dibattuta nei forum e io, che resto curiosa, trovo addirittura che “non è del tutto sbagliato il concetto…perché gli islamici sono troppi, come i cinesi o i marocchini, spacciano la droga, rubano e se gli uccidi vai in galera…” Ma non solo, perché ho anche trovato che “stiamo arrivando al punto che non ci sono più i crocefissi nelle scuole, e di questo passo, gli islamici riusciranno a portare a termine la loro missione, cioè farci diventare tutti islamici”.
In effetti, in principio quando ho letto “la provocazione”, ho pensato che qualche cretino si era pure mobilitato per farla nominare senatrice a vita, sorridendo per l’imbecillità, poi dopo aver letto le altre amene stronzate, ho compreso che il morbo della coglionaggine ha ormai sopito gran parte della nostra popolazione.
Sono stufa di incazzarmi, sto cercando di smettere. Non ne vale più la pena. Pensavo che fosse finito il tempo in cui i negri erano pericolosi solo perché geneticamente portati a violentare le donne bianche, pensavo che il problema in Italia potesse restare quello dei testimoni di Geova, non per la religione che professano, ma perché ti suonano il campanello di casa alle 7 e 30 della domenica mattina, dopo che hai tirato le 4 bevendo birra e tirandoti una canna. Pensavo che la battaglia si potesse ancora attuare contro gli zingari che ti chiedono l’euro del carrello fuori dal supermercato, invece, grazie a Dio (uno qualunque, va bene anche Allah ) ci siamo evoluti abbastanza sotto l’egida di bossi.
Ecco! Per restare in tema, pure lui caldeggiato per la nomina a senatore a vita, del Regno austro-padano, ovviamente.
Rita Pani (APOLIDE)
PS
Per la DIGOS … L’incipit era solo una provocazione.

5.29.2006

 

Avviso di sfratto…


Dovevano essere il primo avviso di sfratto per Prodi, queste elezioni amministrative, invece pare che siano arrivati gli ufficiali giudiziari ad intimare all’unto di Arcore di levarsi, dalle balle, definitivamente.
Voleva addirittura comprare casa a Napoli, espugnare Roma, occupare le piazze, non pagare le tasse (che novità), chiedere al Presidente Napolitano di indire nuove elezioni, magari di dimettersi, per far posto a gianni letta o adriano galliani, un pupazzo vale l’altro, invece si pulisce il muso con quel che resta di Milano e della Sicilia.
Letizia moratti sindaco. Sono felice davvero. Una così prestigiosa figura, che già tanto bene ha fatto da ministro. Auguro a tutti i milanesi che l’hanno votata che faccia altrettanto bene alla loro città, e che importa se dimenticherà di porre a bilancio i capitoli di spesa? Tanto per governare, basta fare finta, ridurre l’ICI soltanto per casa sua e continuare a far gestire lo smaltimento dei rifiuti alle imprese intestate al fratello del suo “capo”. Per i cittadini di Milano che avrebbero voluto un cambiamento, posso solo sperare che vengano attuate le riforme costituzionali, in modo che si possa frazionare Milano in tanti piccoli quartieri di altre città, magari in Toscana o in Emilia Romagna.
La regione Sicilia vedrà giorni bui. Secondo prassi, da domani Rita Borsellino, si presenterà davanti a tutte le telecamere che incontrerà, comprese quelle dei super mercati o di sorveglianza delle banche a gridare al broglio, non riconoscendo il governo della regione, e pretendendo di poter governare insieme alla mafia, perché così si fa in un paese democratico spaccato in due.
I siciliani che vorrebbero cambiare dovranno avere pazienza ed essere coscienti del fatto che nulla cambia. Vale comunque la stessa regola della Lombardia: fatevi annettere all’Umbria, alla Toscana o all’Emilia Romagna.
Se per berlusconi oggi è stato il giorno dell’ufficiale giudiziario, il 25 e 26 giugno, saranno i giorni della forza pubblica e dell’esercito con i cannoni, anche se sospetto che non ci parleranno troppo del prossimo referendum, o al massimo ci inviteranno ad andare al mare.
Concludo con la bellissima battuta che Maurizio ha scritto in un NG:
Si attende la chiusura definitiva dei seggi per modificare la URL del sito www.ricontiamo.com in www.nonricontiamopiuchemeglio.com

Rita Pani (APOLIDE)

5.27.2006

 

ZAPATERO RISPONDE A bERLUSCONI

Hai fatto 36 riforme? Ma che bravo, io qui ne ho fatte solo cinque o sei, però la Spagna va a gonfie vele e l'Italia va a picco. Pensa che non abbiamo avuto morti in Irak, nessuno piange il padre morto o il marito scoppiato in aria! Qui i gay si sposano e nessuna famiglia ne è stata danneggiata. Tu hai invece provocato trenta e passa morti e quindi hai DISTRUTTO trenta e passa famiglie! Mi ha detto ieri il PM Garcòn che sta lustrando un paio di manette per te, ora che non sei più PdC potrà finalmente arrestarti quale truffatore e falsario per via di Telecinco: ricordi? te l'aveva ricordato anche il buon Schulz, quello a cui hai dato del "kapò".
Sei all'opposiizone col 50,2%??? E che cazzo di legge elettorale hai fatto in Italia? E' una delle 36 riforme? A me però risulta che gli italiani, tutti, quelli dai 18 anni in su, hanno votato alla CAMERA e dato la maggiroanza all'UNIONE. Mi sa che tu sei andato poco a scuola e hai comprato i titoli di studio corrompendo i professori, come hai fatto con gli assessori milanesi, con generali e capitani della finanza, con politici e magistrati alla Squillante. Vero?
Qui si dice che sei un imbroglione scarso: hai fatto prove false per incatsrare Dipietro ma i falsari sono finiti in carcere, non tu che tiri il sasso e nascondi la mano, ma il sasso puzza di medra e ti sgamano lo stesso. Ci hai provato con telekom serbia ma poi l'infame era nella tua Commissione, certo BBOCCHINO (un nome un destino) di AN, poi hai fatto il faslo del Nigergate, ma dio santo, controlla almeno che quando metti la firma falsa di un ministro coincida con la data del faslo! Nelle ultime elezioni, tu, il nobile Previti e il laido Dellutri, coadiuvati dal piduista Cicchitto e dal corrotto Pisanu avete fatto il broglione di 5 punti....meno 24.600 schede!!! Che stronzoni, ne convieni? E' per questo che sei incazzato fascista (nero)? Se ti incarcerano qui a Madrid verrò a portarti le arance.
Tuo ZAPATERO
€rnesto

5.26.2006

 

Per chi si suona il telefono

Il calcio è un affare maledettamente sporco. Per non parlare della puzza dei calzini dopo la partita! Però, grazie alle intercettazioni telefoniche, gli inquirenti hanno potuto determinare che diverse partite del campionato erano più truccate di Platinette. Altri tempi, quelli in cui ci si contentava di Platini...
Inoltre, sembra che tutta la gestione della res pallonara fosse un meccanismo al quale ci si dovesse adeguare, altrimenti si era fatti fuori. La cosa inquietante è che tutti sapevano, ma nessuno parlava. L’esatto contrario di Calderoli, che non sa un cazzo ma parla a vanvera. Il che dovrebbe essere ben più preoccupante, ma è chiaro che mi sbaglio.
Il principale responsabile dello scandalo sembrerebbe essere l’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, che è stato convocato per un interrogatorio in Procura a Roma. Entrando, Moggi ha incrociato Previti che ne stava uscendo. I due si sono salutati cordialmente:
“Ciao, Luciano”
“Ciao, Cesare”
“Vado... poi, magari, ti telefono”
“Vaffanculo”
La stampa si è immediatamente scatenata e l’inchiesta è stata battezzata “calciopoli” o anche “piedi puliti”. Titoli a tutta pagina ci fanno sapere che “Moggi piange” e “Moggi parla”. Dopo “Moggi telefona” si aspettano con trepidazione altre sconvolgenti rivelazioni, come “Moggi ha messo il primo dentino” e “Moggi cammina e fa pipì”.
Intanto, a Napoli, ne è stata creata una statuetta da mettere nel prossimo presepe che lo raffigura con tanto di cellulare all’orecchio. Probabilmente mentre impartisce direttive al Padreterno su dove indirizzare la cometa e gli ordina di non mandargli Erode, ma solo la terna dei Magi. Ma la cosa davvero incredibile è che i magistrati sono riusciti a decifrare le conversazioni telefoniche tra Moggi e Biscardi. In particolare, nella trascrizione di un dialogo tra i due, si può evincere che il conduttore televisivo sospettasse qualcosa. (Lo so, qui forse ci stava bene un punto interrogativo... n.d.a.)
“Ciao, Aldo... sono Luciano”
“Uè, giao Lugiano!”
“Ti volevo dire, per la trasmissione di domani...”
“Ashbetta un addimo, non mi sembrasse brudende al delefono... saresse meglio un biccione”
“Cazzo dici? Che è un biccione?”
“E’ quel voladile che vola e ci si infilassero i messaggi, anghe non shbordivi, nella zamba destra o sinistra o guell’aldra indifferendemende...”
“Eh?!”
“Vabbè, niende... allora, ber domani, dimmi...”
Roba da sedia elettrica. E senza prescrizione!
Comunque, tutta questa vicenda mi ricorda una pubblicità di un prodotto Sky per mettere in stand by la trasmissione, in cui Vialli ipotizzava (testualmente): “Metti che stai guardando la partita e metti che si suona il telefono...”
Già, e mettici pure che è Moggi che ti dice il risultato... comprati una segreteria telefonica e guardati la partita, deficiente!
Anche gli autorevoli opiniotuttologisti hanno espresso, come di consueto, il loro illuminato punto di vista, osservando come gli italiani siano stati traditi, turlupinati e defraudati di quello che avevano di più caro. E’ evidente che la condizione di povertà, non solo economica, degli italiani ha raggiunto, superato e distanziato alla grande il livello di guardia e che ancora siamo ben lontani da “intelligentopoli” e “cervelli puliti”.
Questa crisi dei valori è stata sottolineata anche da Papa Rottweiler che, durante la sua visita in Polonia, ha pronunciato un anatema contro le persone e gli ambienti che oggi vorrebbero falsificare la parola di Cristo. Berlusconi ha commentato: “Alla buon’ora! Sono anni che denuncio che i comunisti deformano tutto ciò che vado dicendo...”
Poi, con lo stile che lo ha sempre contraddistinto, ovvero quello mafioso, ha ammonito: “Stia attenta la sinistra, perché potremmo anche scendere in piazza, minchia!” Ecco, adesso scusate, ma ho da fare; devo preparare il treppiede: metti che si suona l’adunata...
dirtyboots

 

Viva Zapatero.



Non usa i pizzinni silvio berlusconi. Lui, le minacce di stampo mafioso le grida dai palchi, e c’è sempre qualche imbecille prezzolato che le rilancia, acconciandole come fossero cose serie. Non fa paura berlusconi, semmai pena per la sua arrogante ignoranza, quando ricalca tratti e pose di pazzi ben più pericolosi e famosi di lui, che il revisionismo storico tende a relegare all’oblio.
Non mi fa paura perché ho la ferma convinzione che gente come lui dovrebbe essere resa inoffensiva, con quello strumento democratico che si chiama “legge” e che conserva nella mia cultura il solo significato che gli si può attribuire, sebbene l’aspirante imperatore abbia tentato in questi anni, di sconvolgerlo fino a farlo apparire un volgare epiteto offensivo: legge = vendetta dei comunisti.
Dovrebbe far paura invece, a coloro che non hanno avuto modo di riguardarsi la storia recente, e che quindi restano ignari dei pericoli del populismo e della manipolazione del pensiero. Ma come fanno? Non pensano, delegano l’arduo compito al condottiero, guardandosi bene dal costituirsi un’opinione. Pensare alla politica è troppo pesante, e poi arriva l’estate, la prova bikini, la depilazione delle zone a rischio, l’ardua battaglia contro la cellulite, i mondiali di calcio, lo scandalo Moggi, la finanza nella sede del Milan.
“Non toccate le riforme o scateno la piazza.” Ma che significa? Che non è ancora riuscito nel suo obbiettivo primario: uccidere la democrazia.
Si persevera nell’errore quando si tratta il “fenomeno” berlusconi; da un lato giornalisti prezzolati che, come detto, trattano la cosa come seria ed opportuna, dall’altro lato l’analisi di sinistra che lo rigetta come pazzo, eccentrico, quasi il simpatico “sborone” della porta accanto.
Fa sorridere la lettera inviata ai capi di stato; “Colleghi, ho vinto le elezioni ma me ne vado per colpa dei comunisti…” Fa sorridere il continuo attacco alle istituzioni, alla democrazia, alla legalità e persino alla civiltà. Fanno sorridere i suoi alleati, come quel cafone di calderoli, che passerà alla storia per essere stato il ministro delle riforme che non si devono toccare: “Non mangerò più cioccolatini Ferrero…” Fa sorridere persino tremonti, che annuncia in Parlamento di non riconoscere il governo democraticamente eletto. Fa sorridere perché se smettessimo un attimo di ridere dovremo renderci conto che il pericolo non è vinto, non è svanito col risultato elettorale dell’11 Aprile, ma incombe e resiste, nella negazione dell’informazione, nel perseverare del servilismo giornalistico che per esempio tace sull’importanza del referendum del prossimo 25 giugno, data che potrebbe diventare storica, se riuscissimo ad impedire la mutilazione della nostra Costituzione.
Non deve far sorridere quest’onda eversiva che mina i fondamenti della democrazia.
Buone notizie arrivano dalla Spagna: “Riprendono le indagini su Telecinco” ora che il monarca è caduto e non gode più di cortese immunità… Viva Zapatero.
Rita Pani (APOLIDE)

5.25.2006

 

ART.11 L'Italia ripudia la guerra ...

Noi siamo il popolo della pace, il popolo arcobaleno. Abbiamo votato a sinistrrrrrr… abbiamo votato dall’altra parte della destra, perché siamo belli nel nostro vestito a strisce arcobaleno.
Noi siamo quelli dell’articolo 11, dell’Italia che ripudia la guerra, e davvero non ne potevamo più di eroi che tornano in scatola dall’Iraq. Anche per questo abbiamo votato a sin … sinsss…
Era il 14 Settembre, Dont’ attak Iraq. Eravamo tanti. Io me ne andai, invero, quando una comp…un’arcobalena, cessata la sua trepidante attesa, gridò estasiata per l’arrivo di Jovanotti, al quale sperava di poter estorcere un autografo, forse un bacio. Mi spostai e trovai un posto sull’erba di Piazza San Giovanni mentre dal palco si udiva la voce di una cittadina, pacifista irachena gridare la sua paura per una probabile guerra preventiva, di democratizzazione, di liberazione, contro il terrorismo; una guerra pacifica, una pacifica invasione armata.
Eravamo tanti, mi ricordo. Poi berlusconi, l’amico giorg doppiovvù, il piccolo tony mandarono carne da macello a macellare, sebbene l’Italia ripudi la guerra. E il resto è storia. Una guerra lampo, intelligente, pacifica e democratica che è finita ai primi di maggio di qualche anno fa, con una festa in maschera sul ponte di una portaerei americana, con un buffone vestito da aviatore, e con un aspirante Napoleone rammaricato che a Baghdad non funzionassero i semafori. E’ storia. Ma siccome la storia siamo noi, ci abbiamo provato a cambiarla e abbiamo votato a sinissss, dall’altra parte della destra. Da un paio d’anni a questa parte ci sono stati notevoli sviluppi in Iraq; dopo la fine della guerra dove morivano i soldati, ora muoiono i soldati, solo che a colpirli non è più l’esercito di Saddam, ma i terroristi, o i resistenti, o i guerriglieri, o Al Quaida, dipende dall’embedded che riporta i fatti. La guerra è finita perché c’è la democrazia sebbene ancora gli iracheni non se ne siano accorti e continuano a divenire effetti collaterali ai mercati, o mentre fanno la fila per lavorare.
Ma tanto noi abbiamo votato a sinistra, e siamo per la pace. Solo che non sapevamo dei tempi tecnici. Non ce lo aspettavamo proprio. O forse sì?
Il ministro della guerra Martino, ha trascorso il suo ultimo giorno da ministro proprio insieme ai soldati italiani in Iraq, e ha detto: “ Cambierà la natura della missione, resteranno solo gli uomini necessari a … Comunque in autunno torneranno a casa.”
Ma noi abbiamo vinto le elezioni, e noi siamo pacifisti e quindi… I soldati italiani torneranno a casa, bisogna però vedere i tempi tecnici, probabilmente in autunno, ma comunque ne resteranno almeno 800, per garantire la sicurezza dei civili impegnati nella ricostruzione, cambierà quindi la natura della missione.

Metterò la mia bandiera arcobaleno sull’albero dei fichi, perché davvero non mi va di far male ai merli, che come me attendono di vederli maturare. Non andrò mai più a votare a meno che io stessa non sia candidata col glorioso PCI.
Rita Pani (APOLIDE)

5.24.2006

 

Come volevasi dimostrare.

La verginità l’ho persa ormai da tempo, ma mi fa tristezza ammettere d’aver svanito anche l’incanto. Caro Romano, lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Forse le nostre menti sono troppo semplici, abituate a risolvere piccoli problemi di quotidianità, ancorati ai canoni del bene e del male, al punto che non riusciamo proprio a comprendere.
State al governo da due settimane ed ancora non siete riusciti a stupirci (nel bene) lasciandoci con delusione della sorpresa del male.
L’unica cosa che ho notato, è il vostro enorme bisogno di dialogare, quasi aveste paura di finire rinchiusi in un monastero trappista, e non vi importa se il vostro interlocutore non abbia nessuna voglia di stare ad ascoltarvi. Ho notato anche il vostro esasperato bisogno di riappacificazione, persino laddove il nemico non abbia alcuna intenzione di riporre le armi. Non posso esimermi dal domandarmi se voi siate troppo buoni oppure incapaci, opportunisti o semplicemente ancora troppo democristiani.
Come dicevo, la verginità l’ho persa ormai da tempo e non ci sto al vostro falso buonismo. Il vostro reale problema è che berlusconi ha continuato in tutto questo tempo a chiacchierare a voce alta, aiutato dalla RAI che ancora non governate e da tutti gli organi di stampa che lo stesso malavitoso figuro continua a “possedere” e voi non ci potete stare ad essere sospettati d’essere di sinistra.
Affidare la presidenza delle giunte a uomini dell’opposizione è stato un errore di opportunità. Capisco il reale bisogno di tornare alla serietà della politica, ma non era certo quello il primo passo da fare, perché prima di tenere buona una parte dell’opposizione dovevate pensare a risarcire il cittadino italiano di tutti gli scippi che ha subito in un quinquennio di barbarie berlusconiana.
Abbiamo subito il primo schiaffo quando Massimo D’Alema propose fini per la presidenza della commissione esteri, e non riuscimmo a capire, ma che ora, a guidare la giunta sulle elezioni, ovvero l’inchiesta farsa sulla farsa dei presunti brogli, col quale il despota decapitato di Arcore vorrebbe tornare a votare, sia un uomo di forza italia ci fa davvero schifo.
So che siete molto impegnati, ma forse vi è sfuggito che forza italia, nemmeno vi riconosce come governo, e allora?
Avendo perso la verginità, mi aspetto cose peggiori e ben più nefaste da voi. Già una volta vi adoperaste per salvare le televisioni di berlusconi, già una volta non risolveste il conflitto di interessi, già una volta consegnaste il paese in mano ad un’orda di barbari che hanno tentato (e qualche volta sono riusciti) a distruggere quello che la storia ci aveva consegnato, compresa la democrazia e la civiltà.
Noi questo dialogo da voi auspicato non lo comprendiamo, non parliamo e non vogliamo parlare la lingua di chi vorrebbe impiccare i compagni che contestano letizia moratti e che l’attimo dopo gridano “necrofori, venduti” a Rita Levi Montalcini, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi. Non riusciamo a comprendere l’idioma di chi, mentre in Aula si parla di conflitto di interessi, grida: “buuu”, come si fa allo stadio quando il calciatore che ha palla è negro. Forse siamo troppo evoluti.
Non ci siamo proprio, caro Romano. Noi vi ascoltiamo e per ora lo spettacolo sembra una farsa in linea coi tempi che corrono (mala tempora); laddove spunta un microfono arriva un ministro o un sottosegretario che ha qualcosa da dire. Non importa cosa dice, l’importante è dirlo; anche tu, che giusto l’altro giorno ci facevi notare come non fosse ancora giunto il momento della “pacificazione”, ma devi essertene scordato.
Attenzione però, perché noi berlusconi a vita potremmo vederlo solo in galera e non senatore. Caso mai vi pungesse vaghezza . . . . . . . . .
Rita Pani (APOLIDE)

5.22.2006

 

Ma non erano orgoglioni delle riforme?

Prima di tutto, una considerazione: ogni porcata italiana ha sempre la stessa matrice, che spazia tra la vecchia politica sul modello craxiano, la loggia massonica P2, la mafia e di conseguenza i “poteri forti”. Si va dalle stragi (quasi tutte) al caso Calvi, dal rapimento di Manuela Orlandi all’attentato al Papa, tangentopoli e i vari crack, l’omicidio Pecorelli e Ustica. Sono sempre loro, passano gli anni, qualcuno invecchia, qualcuno chirurgicamente ringiovanisce, ma sono sempre loro.
Ma era solo una considerazione, forse anche legata all’inevitabile lettura della interminabile saga di Moggi e del calcio truccato, come i bilanci e come i presidenti.
Non si sa bene se Moggi abbia davvero detto: “Maledetto il giorno che ho incontrato berlusconi” nel buon costume italiano, infatti, ha prontamente smentito di aver concesso l’intervista a QN, ma chissà perché a me viene il legittimo sospetto che…
Non mi va proprio di parlare di calcio, nemmeno dopo aver sentito “presto il Milan avrà un nuovo presidente e sarò io, quindi galliani non deve dimettersi” (giustamente, sennò che fa? Mica può restare disoccupato alla sua età, è così difficile trovare lavoro…) ma obiettivamente è rimasto poco tempo per godere delle dichiarazioni di Napoleone, visto che domenica prossima si voterà per le amministrative e, finita la campagna elettorale, si ritirerà in esilio a veder crollare la collinetta dei pensieri sotto i colpi, spero, di una ruspa guidata da un compagno escavatorista in preda ad orgasmi multipli.
Parliamo di politica. Secondo l’EX presidente imperatore gli italiani all’estero non devono votare perché non pagano le tasse. Questo è un esempio della serietà con la quale si sono improntate le riforme delle quali vanno ancora orgogliosi i rappresentanti della destra; la ex cirielli ha salvato il culo a Previti? Riforma che va tenuta. La gasparri ha fatto arricchire ancora di più berlusconi? Guai a chi la tocca. Si pensava che gli italiani all’estero fossero rimasti fermi a mussolini e i treni che arrivavano in orario, ma si è scoperto che l’italiano all’estero è stato più informato dell’italiano in patria e quindi ha votato a sinistra? Riforma da cancellare.
Manca davvero poco per ritornare alla quasi normalità, sempre che Padoa Schioppa non schioppi dopo aver visto i conti e ci sarà poco da divertirsi se non a vedere Rosi Bindi diventare più compagna del compagno Caruso.
Rita Pani (APOLIDE)

5.20.2006

 

Il vero coglione


5.19.2006

 

A sinistra, non s’è capito un cazzo.



Non c’è nulla su cui riflettere, caro Franco (Francesco?) Marini, ci sarebbe solo da prendere atto e comportarsi di conseguenza. Soltanto oggi, una specie di umanoide, probabilmente un androide uscito da qualche laboratorio, renato schifani, dichiarava al senato che il governo Prodi avrebbe rallentato un’ Italia che già galoppava. Verso dove? Verso il baratro non solo economico, ma etico e morale. La riprova si è avuta oggi, con l’indegno spettacolo offerto da una risma di fascistoidi, sdoganati dalla propaganda berlusconiana, che ha leso le fondamenta della nostra democrazia.
Non c’è nulla su cui riflettere per noi. comunisti, che fino ad oggi abbiamo riflettuto, e soltanto grazie alla pesante riflessione siamo rimasti fermi, calmi e siamo persino andati a votare.
Ogni giorno che passa è una nuova ed aberrante sorpresa, che infondo per me tanto sorpresa non è; pacificazione! Mai questo termine m’è stato più odioso. Con chi, cosa e come dovremo pacificarci?
Non so quante volte ho scritto su questo blog, e direttamente a Romano Prodi, che NOI, vogliamo vendetta, e mai come oggi, mi sono sentita nel giusto ad esigere l’azzeramento delle forze fasciste che hanno insudiciato sessanta anni della nostra storia democratica, ma è evidente che non conviene, che non è cosa.
Abbiamo tollerato le strane alleanze, abbiamo tollerato Mastella al ministero, abbiamo persino soprasseduto al binomio Craxi - Intini, roba da vomitare, alla Farnesina, ma non si può e non si deve tollerare il viscido tentativo di ricomposizione di ciò che da tempo è decomposto.
A me importa poco che si sia ancora in campagna elettorale e che quindi sia lecito ancora sputare sulla civiltà, mi importa assai meno che la destra abbia tenuto certi comportamenti per giustificare atti compiuti durante una campagna elettorale tesa alla demonizzazione dei comunisti che tutto sono tranne che comunisti, a me importa che la parte sana degli eletti e del governo Prodi, tiri fuori i coglioni, e presenti il conto a questa feccia fascista.
Noi vogliamo vendetta. Noi siamo stati castrati, martirizzati da un decennio di barbarie berlusconiana, che puzza di mafiosità quando fischia e dileggia uomini (Andreotti o Ciampi) che fino al giorno prima aveva osannato. Noi siamo stati vittime di un sistema mafioso (Moggi è un dilettante) e vogliamo, dobbiamo essere risarciti. Non possiamo e non vogliamo essere spettatori della pacificazione, D’Alema che chiama Fini, Fini che pensa di rispondere, cortesie a Follini, baci in bocca a Baccini.
Pulizia e Morale, Politica. Sono evidentemente concetti troppo alti per questa sinistra che a mio avviso non ha davvero capito un cazzo. Prendete il caso di Di Pietro e della sua moralità a giorni alterni, roba che i democristiani di un tempo erano paccottiglia, e che ne dite di Mastella che sottolinea il discorso di Prodi al senato come “molto moroteo?” Deve essere l’età ma quasi quasi mi aspettavo anche un appunto sulle impressioni dell’area Zac o della “sinistra DC”… (sì esisteva già).
Sta a vedere che ci tocca sperare nel calcio. Ciò che non ha potuto la figa, lo farà il pallone? Mi spiego: Clinton cadde per la figa, non è escluso che berlusconi cada per il pallone, ma non aspettiamoci mai che a farlo cadere sia la vittima che lui ha per primo mietuto, la politica.
Rita Pani (APOLIDE)

5.17.2006

 

Cose così

Per scrivere qualcosa di mediamente interessante, oggi, basta pescare nel mucchio. Quel che peschi, peschi bene.
Iniziamo da Bertinotti, che pare abbia fatto incazzare, tutta Sua, Santità. Pare non si possa dissentire dal papale pensiero e soprattutto la Chiesa non tollera che si diano lezioni al Papa. Ci sarebbe da chiedersi come mai, il Papa, abbia sentito l’urgenza di infilare la politica italiana in uno dei suoi comizi del mercoledì, o anche cosa spinga il cardinale Ruini alla logorrea che lo coglie praticamente un giorno sì e l’altro pure, ma non si può.
Fatti i ministri! Tutto sommato è andata meglio di quanto ci si aspettava anche se, ad onor del vero, Mastella alla giustizia pare un po’ azzardato. Poi però pensiamo che fino a ieri il ministro della giustizia era castelli … E ci si consola.
Tra poco averrà il più godurioso passaggio politico dell’ultimo decennio, ovvero, berlusconi sarà costretto a donare la campanella della presidenza del consiglio a Prodi, in un rituale passaggio di testimone, mentre bondi, capo chino sul tavolo, sta ancora a contare i voti, perché è importante dire alla metà del popolo italiano che il centrodestra ha vinto le elezioni, e presto tutti potranno svegliarsi e comprendere che è stato solo un sogno, un brutto sogno. Nel frattempo, in attesa del risveglio, berlusconi inde-fesso continuerà a lavorare al nuovo partito della libertà che vedrà al suo interno una squadra juniores. Ha detto proprio così, una sorta di under 21 della politica. Eh! Non riesce proprio a fare a meno della metafora calcistica, nemmeno in questi giorni in cui calciopoli miete le prime vittime. Aldo Biscardi è stato il primo, ha rassegnato le sue dimissioni, ma non ha reso il Rolex.
A proposito di calciopoli, il provider telefonico di Moggi lo ha nominato utente dell’anno, e presto lo premierà con una targa d’oro. 400 telefonate al giorno. E’ la prova che i cellulari non fanno venire il cancro, diversamente il DG della Juventus, sarebbe stato da un pezzo sotto terra.
Anche Pisanu ha chiesto l’intercessione di Moggi, per “dare una mano” alla Torres Calcio. E’ un mondo fantastico! Pensate un po’! Pisanu era il ministro che ha fatto le leggi speciali contro la violenza negli stadi, il ministro che si occupava dell’ordine pubblico alla domenica…
Rita Pani (APOLIDE)

5.16.2006

 

Re: calcio mancino

Debbo essere sincero? Ma sì, va, anche senza che me lo chiediate.
Godo come un maiale. Godono i maiali?
Il calcio? E' quello delle ossa. Il tifo? E' una malattia.
Non è vero che l'Italia sia sempre stato un Paese di fiji de 'na mignotta e di commissari tecnici. Se non altro perché le associazioni calcistiche più affermate sono sorte poco più di un secolo fa, ed in condizioni da ragazzi che giocavano al campetto sotto casa, come peraltro ho fatto io (Romulea, via Sannio, inizio anni '70). Prima? Prima eravamo... Italiani.
Ha ragione Rita: il problema degli spagnoli, voltata pagina della destra, era lo slogan leniniano "basta con la guerra, tutti a casa". E Zapatero è stato di parola. Il problema degli italiani è "basta con lo strapotere delle vecchie signore" (Juve, Milan, ecc.). A ciascuno il suo. Io non sono pronto, mi rifiuto fieramente di lottare per la liberazione sessuale delle donne nell'Angola, ma certo è che sarebbe più degno che spaccar vetrine per legittimare le mazzette di Moggi.

5.15.2006

 

Impossibile astenersi: calciopoli

E’ impossibile restare fuori da “calciopoli” (che neologismo idiota!) che tu voglia o no te lo ritrovi ovunque, non si parla d’altro, se ne parla addirittura di più della morte di Lady Diana. Allora parliamone.
Sembra che sia una davvero un problema importante, al punto che ieri ho sentito il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, dire: “Certo Prodi non si sarebbe mai aspettato di trovarsi al suo esordio davanti ad un problema così grande…”
Ho sentito anche il nano piduista chiedere indietro almeno due scudetti, oltre ai voti della metà degli italiani, da ricontare perché gliene possano rendere almeno un terzo…
Quello che ho sentito non mi ha sconvolto nemmeno un po’, forse perché ritengo che Prodi abbia e debba interessarsi di problematiche leggermente più alte del giro di quattrini che governa lo sport, ovvero i quattrini che non girano in Italia per le note carenze strutturali; mi ha sconvolto molto tutto quello che non ho sentito. Nessuno sembra voler ricordare il decreto salva calcio, i bilanci truccati della Parmalat, il fiume di danaro che scorre insieme ai palloni sul campo, le leggi speciali contro la violenza negli stadi, le persone morte allo stadio, convinti di andarci per fare il “tifo”. Gente che bruciava i treni durante la guerra di fede calcistica, gente che si accoltellava per strada in difesa della squadra del cuore. Danaro e capitali quotati in borsa per far tirare a 22 ricchi “tossicosi” una palla cucita a mano da un bambino del terzo mondo.
Su Repubblica di ieri, erano una dozzina le pagine dedicate al calcio, molte meno quelle dedicate al governo che verrà, che personalmente mi preoccupa assai più del probabile slittamento del prossimo campionato di calcio, nel quale probabilmente anche il Cagliari riuscirà a ritagliarsi un ruolo da protagonista, giocando contro la Ternana ripescata dalla C1 (si fa per dire). Che ne sarebbe dell’Unione se si desse retta alla scellerata pretesa di mettere una guerrafondaia come la Bonino al ministero della difesa? O se invece la spuntasse Mastella? Sarebbe rassicurante averlo ad un ministero così importante?
Bertinotti che da presidente della camera accetta la richiesta della Chiesa di valutare l’attuazione di un amnistia mi lascia più perplessa dell’operato dell’arbitro De Sanctis del quale ignoravo l’esistenza, perché se per fare una cosa giusta Bertinotti deve prendere al balzo un’idea del rispettabile Cardinal Martini, c’è rischio che inizi ad ascoltare le indebite ingerenze del papa tedesco in materia di famiglia, proprio mentre un alto prelato, abbandonato l’abito talare nel cofano della macchina, veniva arrestato a Roma mentre scappava a piedi nascondendosi nei vicoli bui, dopo aver caricato in auto un viados.
Ora è il momento delle riflessioni, leggo sui quotidiani, bisogna stare attenti a chi verrà scelto per rappresentare il nostro paese ai mondiali di calcio. Si rischia molto persino a partecipare, esclamano voci eccellenti del giornalismo italiano, ne va della nostra immagine …
Ma porca puttana! (è impossibile astenersi dal turpiloquio) Dove cazzo erano tutte queste voci eccellenti mentre l’Italia era rappresentata in Europa da berlusconi o peggio ancora da borghezio?
Rita Pani (APOLIDE)

 

UNA FIRMA PER NOTO.


POSSONO CAMBIARE GOVERNI - MA NON SI MIGLIORA SE NON CAMBIAMO NOI E SE IN QUESTO CAMBIAMENTO NON PARTECIPIAMO.
NOTO - e' una citta' della sicilia - dichiarata DALL'UNESCO - PATRIMONIO DELL'UMANITA.
EBBENE - malgrado questo - LA POPOLAZIONE MERAVIGLIOSA - CHIEDE AIUTO :
I COMPAGNI DI NOTO - CI DICONO CHE NON SOLO STANNO TRIVELLANDO QUESTO LUOGO INCANTATO.. PER IL PETROLIO - MA STANNO CERCANDO DI COMPRARE I TERRENI ESPROPIANDOLI AI CONTADINI...
CHE NON SAPENDO COSA FARE CHIEDONO AIUTO - NOTO E' STATA CONSIDERATA - ripeto - UNO DEI PATRIMONI MONDIALI CHE DOBBIAMO CONSERVARE - CAPOLAVORO DELL'UMANITA' - EPPURE DAVANTI AL FATTO CHE GLI AMERICANI TEXANI CI ABBIANO TROVATO PETROLIO - NON IN GRANDE QUANTITA' E MOLTO SCADENTE - STANNO PER DISTRUGGERE PAESAGGI - AMBIENTI - E FORSE PATRIMONI ARCHEOLOGICI.
NOTO e' in gran parte barocca - ricordate la famosa scena dei buddha fatti esplodere dai cosi' detti talebani ? - quelle due enormi statue scolpite nell'incavo di una montagna in afghanistan ? ... tutti ci siamo indignati per quello scempio - dagli archeologi alle persone normali che amano l'arte - cosi' come ci indigniamo sapendo che IRAQ le persone normali sono costrette a nascondere libri antichi e sculture salvate dai bombardamenti americani e dagli sciacalli dei musei mondiali che vogliono rubarle. eppure quando tutto questo accade in ITALIA nel cosi' detto paese civile ... non facciamo nulla - si rimane indifferenti e in questo caso non c'e' solo l'arte da difendere ma anche la natura. vogliamo ricordare inoltre che l'italia potrebbe vivere di archeologia.
gli abitanti di NOTO - CHIEDONO AIUTO - SANNO BENISSIMO CHE IN SICILIA NON PUO' ESISTERE - per ovvi motivi - UN MOVIMENTO COME QUELLO NO TAV - MA LA SITUAZIONE E' EGUALMENTE DRAMMATICA. PER SAPERNE DI PIU' :
http://www.siciliantagonista.org/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=12
http://artenamir.interfree.it

 

Partigiano e golpista

Per far chiarezza: ecco chi è il padre della Moratti. : Partigiano e golpista ecco perché é stato fischiato.
"Paolo Brichetto viene indicato da Edgardo Sogno come uno dei venti componenti dei famigerati "Comitati di Resistenza Democratica", in un'intervista, mai smentita dalle persone citate, pubblicata da Panorama il 21/12/1990. I "magnifici 20", come li chiama, che nel maggio del 1970 fondarono i Comitati di resistenza democratica, Crd, il cui obiettivo era impedire con ogni mezzo che il Pci andasse al potere, anche attraverso libere elezioni. C'erano i luogotenenti della Brigata Franchi: Uberto Revelli, Angelo Magliano, Paolo Brichetto (il padre della signora Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti ndr), Stefano Porta, Adolfo e Cecilia Beria D'Argentine, Vittorio Baudi di Selve; i partigiani di altre brigate: Felice Mautino, Silvio Geuna, Aldo Geraci, Roberto Dotti, Antonio Borghesio, Ugo Colombo; i corrieri di Ferruccio Parri e del Clnai: Guglielmo Mozzoni, Agostino Bergamasco, Edoardo Visconti; e poi vecchi antifascisti di area liberal - democratica come Filippo Jacini, Giorgio Bergamasco, Napoleone Leuman, Ugo e Giancarla Mursia, Domenico Bartoli, Giovanni Sforza, Camillo Venesio e Marco Poma.. Lei sta dicendo che avrebbe sovvertito il risultato di libere elezioni ricorrendo alla lotta armata? Sapevamo che uno dei modi per dissuadere il Partito comunista italiano era creare il "complesso cileno": era bene che i comunisti sapessero che ci sarebbe stata una risposta. E noi allora avevamo preso l'impegno di colpire anche gli italiani traditori che avessero fatto un governo con i comunisti. Oggi la Dc si guarda bene dal dire queste cose, perché ha paura. Ma noi prendemmo l'impegno di sparare contro coloro che avessero fatto il governo con i comunisti. Ha detto sparare, ambasciatore, sparare? Sì, sparare.
Ora, questa vicenda è di quelle che fanno accapponare la pelle: se da una parte l'allora giudice Luciano Violante emise un mandato di cattura per Sogno ed altri indagati per il tentato "golpe bianco", dall'altra, nel 2000, l'allora Presidente del Consiglio Amato, concesse i funerali di stato ad un golpista.
E la pelle la fa accapponare anche perché nella corsa al revisionismo di stampo elettorale, quello che vuole accreditare la fandonia che il 25 aprile sia la giornata di "tutti gli italiani", si commette sempre lo stesso errore: stigmatizzare chi la memoria storica non la considera un optional da usare quando ci pare, ma materia fondante dell'ideale e del pragmatismo politico che passa di generazione in generazione.
Dal sito del PdCI

5.12.2006

 

Impossibile ricordare Borsellino (per par condicio)

Dunque è così: siccome viviamo in un paese libero e democratico, il 23 Maggio prossimo sarà proibito commemorare la memoria dei Giudici Falcone e Borsellino, uccisi dalla Mafia a Palermo, perché … Ci sono le elezioni e la sorella del giudice, Rita Borsellino è candidata a guidare il consiglio regionale. Niente fiction in TV, prevista proprio in occasione della ricorrenza, e non oso pensare cosa saranno le commemorazioni ufficiali. Morì prima il giudice Falcone, quindi immagino che ci saranno palchi e discorsi, stando però bene attenti a non nominare l’altro giudice.
Potrebbe andare pressappoco così: “Ricordiamo qui il giudice Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia a Capaci 14 anni fa, per aver condotto con un altro giudice ed un pool di investigatori, una strenue lotta alla mafia…” L’immagine simbolo dei due giudici sarà censurata, magari da quella orribile striscetta nera che si opponeva sulle tette della star di turno, nei manifesti cinematografici degli anni 70, quelli con Barbara Bouquet vietati ai minori di 14 anni.
Questa non è una delle storie strane che ci siamo abituati a digerire in questa Italia impoverita da cinque anni di barbarie berlusconiana, questa è una storia ridicola, che andrebbe fatta conoscere a chi certo la ignora. La par condicio verso cosa? Verso la mafia? Trasmettendo la fiction sulla storia dei due giudici Falcone e Borsellino a chi si sarebbe arrecato danno? Al candidato del partito mafioso? E dopo si sarebbe mica potuto preparare in tutta fretta una fiction “riparatrice” sulla storia romantica del boss col pannolone o di cuffaro che in diretta TV, nella memorabile trasmissione staffetta tra Maurizio Costanzo e Michele Santoro, gridava con la bava alla bocca che i due giudici erano corrotti?
La stranezza di questa storia, forse risiede solamente nell’innaturale bisogno di avere eroi inventati ed eroi da dimenticare. Durante l’ultima campagna elettorale, sebbene il fratello di un “eroe” contractor fosse candidato, sono state regalate medaglie, intitolate strade e piazze, e in molti ancora si chiedono che ci fosse di eroico nella morte, terribile, di Quattrocchi, mente è palese come sia stata eroica tutta l’esistenza dei due giudici ammazzati dalla mafia. E’ anche vero che vorrebbero farci credere che la mafia non esiste, e la guerra si fa per la pace.
Rita Pani (APOLIDE)

5.11.2006

 

Questione di metodo

La lega non riconosce il Presidente, lo fa sapere calderoli. Noi non riconosciamo la lega, e nemmeno il padre avrebbe dovuto riconoscere calderoli, anzi avrebbe dovuto gettarlo in un cassonetto al momento della nascita. Di per sé è un’incongruenza che un secessionista che non riconosce lo stato italiano abbia votato per l’elezione del Presidente della Repubblica, ma in Italia è ancora possibile che la stranezza sia “normale”.
Probabilmente lo pensa anche Tina Anselmi; ieri ho avuto finalmente sentore del cambiamento avvenuto con l’elezione del centrosinistra, quando dopo anni di silenzio, in televisione ho sentito nuovamente parlare dell’illegalità della loggia massonica P2, dei suoi adepti e del pericolo che l’operato di questi non sia del tutto cessato. La Anselmi ricordava come fosse necessario che un governo serio se ne occupasse dal momento che in Parlamento girano liberi ancora tanti affiliati.
Ho pensato che magari si potrebbe arrivare al giorno in cui, un fatto strano potrà finalmente essere solamente “strano” e non più “normale” come la legge Cirielli, o ex Cirielli, compiutamente salva previti.
In un giorno come quello, se ci fossimo trovati davanti un articolo di giornale intitolato “ Ci vediamo a casa Martedì” saremo stati liberi di chiederci cosa mai avesse voluto dire berlusconi, mentre ai giorni nostri abbiamo soltanto potuto pensare a quanto fossero stati figli di puttana.
L’iter della legge salva previti portò a qualche sterile manifestazione, un girotondo, mi pare poi un po’ di silenzio fino all’approvazione senza discussione, con l’abusato metodo della fiducia. Ovviamente i sostenitori della destra italica ringhiavano “ E’ una legge per tutti gli italiani” e allora io vorrei sapere ad oggi, quanti condannati plurisettantenni abbiano goduto della stessa legge che prevede tra l’altro due ore di “libertà” quotidiana per le indispensabili esigenze di vita. In effetti vorrei sapere quali siano le indispensabili esigenze di vita di previti, la barca? Il circolo di canottaggio, la Lazio, il lavoro? Oppure come ha detto il suo avvocato “potrebbe anche recarsi in Parlamento?”
Questione di metodo. Lo ha detto ogni rappresentante della cdl ieri: questione di metodo. Per questo non hanno votato Napolitano. Il metodo discusso è stata la presentazione di un nome solo e non di una rosa di nomi dalla quale scegliere. E poi, accusano, anche gianni letta (il sosia di Renato Balestra) poteva essere un buon presidente!
Chi è gianni letta oltre al servo muto di berlusconi? Un giornalista ex fascista, vicino a Pino Rauti, dirigente Fininvest, che testimoniò davanti ad Antonio Di Pietro, durante uno dei tanti processi milanesi di tangentopoli, di aver personalmente pagato tangenti a vario titolo a vari partiti politici. Un tangentista come presidente? E perché no? Letta ha infatti ringraziato berlusconi per la sua cortesia giurando ancora eterna fedeltà. E’ davvero una questione di metodo. Provate solo a pensare che il disegno berlusconiano in caso di vittoria sarebbe stato quello di designare letta alla presidenza del consiglio, e se stesso al Quirinale …
Rita Pani (APOLIDE)

5.08.2006

 

No tassescion ife not rappresentescion

Il botulino cancella i segni del tempo, ma non il tempo.
Qualcuno lo dica a berlusconi, che sembra sempre essere in overdose da botulino.
Nello show for the eletion of sindac di Milan, ieri ha dato il massimo con alcune perle che andrebbero conservate a memoria; pare non aver capito che per governare, bisogna vincere le elezioni e poco importa se chi ha vinto deve ringraziare gli elettori o Tremaglia, così annuncia che non si sentirà rappresentato se non sarà all’interno delle istituzioni.
Non solo, colto da delirio stelle e strisce annuncia: “no tassescion ife not rappresentescion”. Qualcuno bonariamente deve avergli ricordato che si trovavano a Milano e non a New York così ha subito specificato che, se un comunista fosse stato eletto Presidente della Repubblica non avrebbe pagato le tasse. Che fantasia!!! Il goloso che annuncia di voler mangiare le torte, l’erotomane che vuole toccare i culi, l’ubriacone che vuole avere il fiasco del vino.
Non l’ha detto apertamente, ma credo che un poco si sia preoccupato della legge approvata dalla Regione Sardegna che prevede la tassazione delle seconde e terze case e delle case dei non residenti, dell’approdo di barche simili a navi, degli aerei privati; un po’ d’ansia potrebbe anche averla per i controlli che partiranno oggi nel mega abuso edilizio che noi sardi, in cuor nostro, chiamiamo già Punta Perotti.
Si agita, ma quelle stramberie in inglese, sembrano lo sbattimento di un’anguilla alla quale è già stata staccata la testa. A giorni avremo il nuovo presidente della Repubblica, e dopo qualche giorno, il tempo di un trasloco, arriverà il nuovo governo, e finalmente sparirà. Scorderà pian piano, persino la strada che porta al parlamento. Non è uomo da opposizione, non è uomo. Manderà avanti i suoi uomini di paglia, come ha sempre fatto, mandandone persino qualcuno in galera per conto suo, e riapparirà solo e soltanto se e quando potrà essere nuovamente protagonista.
Ci vediamo martedì, a casa” scrive berlusconi in un telegramma a previti, perché quello della galera ne ha davvero paura ed è triste pensare che è proprio quello il posto nel quale dovrebbe stare, come chiunque abbia rubato o trasgredito alle leggi di un paese civile.
Rita Pani (APOLIDE)

5.05.2006

 

Solidi principi di coerenza.

"Illustre Presidente, nelle ultime settimane troppo spesso il mio nome è stato ingiustamente e sprezzantemente usato come simbolo del male e la mia persona è stata accostata a un provvedimento, il ddl ex Cirielli, attualmente in discussione al Senato, spacciato come legge ad personam 'salva-Previti' solo ed esclusivamente per colpire la mia persona, per dipingermi come mostro e quindi per far credere all'immaginario collettivo, ai cittadini, che la legge sulla prescrizione avrebbe favorito i malviventi, tra i quali mi ha collocato l'opposizione in modo grave e denigratorio. Le scrivo questa lettera aperta per esprimere tutto il mio disagio per quanto sta accadendo. Ma soprattutto per informare Lei e qualsiasi lettore di buona volontà che io non sono interessato alla cosiddetta 'salva-Previti', che il dibattito non mi appassiona e che io cerco l'assoluzione per le vie ordinarie, perche' sono certo, da uomo di legge, che essa non potrà non arrivare che in questo modo, dopo un'attenta lettura delle carte processuali da parte di giudici sereni e imparziali. Ma poichè dopo una siffatta demonizzazione, questa sì ad personam, non basta più dire che non sono interessato alla ex Cirielli (che tra l'altro giudico un'ottima legge, un principio di grande civiltà giuridica e di chiarezza dei termini processuali, quindi uno stimolo per la celerità dei processi), mi spingo oltre. Visto che l'aggressione sistematica è contro la mia persona, considerato che sono diventato il parafulmine per ciò che quella legge può significare, il simulacro attraverso il quale combattere in favore o contro il provvedimento ora in discussione al Senato, La prego di valutare nella conferenza dei Capigruppo se non sia opportuno non calendarizzare il ddl, affinchè esso possa essere discusso ed eventualmente approvato dopo la fine del mio processo, che peraltro appare relativamente prossima". "Così - prosegue Cesare Previti - una certa opinione pubblica sarà tranquillizzata e l' opposizione non avrà più strumenti per demolire una legge sacrosanta e studiata nell'interesse della collettività, legge che, al contrario, potrà avere il suo iter parlamentare in un clima disteso e costruttivo". "Resta a Lei e alla Sua notoria saggezza, caro Presidente - scrive ancora Previti - fare le opportune valutazioni personali sull'origine di questa demonizzazione. Al di là di quanto si scrive e si dice sul mio conto, nessuno può giustificare nè spiegare un processo dove si falsificano i nastri d'intercettazione, si cancellano le prove a discarico, si nascondono e si tengono chiuse negli armadi le testimonianze a mio favore, negandone la visione perfino agli ispettori del ministero della Giustizia, si usano i mezzi d'informazione per pilotare e alterare gli esiti dibattimentali, si 'omissano' e si 'sbianchettano' documenti importanti. E, cosa ancor più grave, nessuno può giustificare che chi, come me, ha avuto, ha e avrà sempre il coraggio di denunciare questi gravissimi episodi venga attaccato, vilipeso, insultato, dipinto come il male assoluto. Il mostro Previti non esiste, se non nella fantasia di chi l'ha creato. Il mostro Previti è nato, con l'appoggio della stampa di centro-sinistra e dei politici riciclati del veterocomunismo del centrosinistra, quando ho cominciato a denunciare le deviazioni del potere giudiziario, verso il quale nutro il massimo rispetto non solo in onore della toga di avvocato che indosso da quarantasei anni, ma anche in onore del mandato ricevuto dagli elettori per ben tre legislature". "Caro Presidente - scrive Previti nell' ultima parte della lettera a Marcella Pera - basta un esame anche superficiale, ma serio e onesto, di quanto sta avvenendo per rendersi conto che il male assoluto non sono io. Il male assoluto è rappresentato da chi ha fatto ed è sempre disposto a fare strame del diritto in nome di una lotta politica che non giustifica la morte del processo penale, dei codici, delle più elementari norme di convivenza civile. Ti prego quindi di valutare quanto da me rappresentato prendendo le iniziative che riterrai opportune".
Cersare Previti
IMI-SIR: LEGALE PREVITI, CHIEDEREMO ARRESTI DOMICILIARI
"Chiederemo la detenzione domiciliare, studieremo tutte le strade per reagire a questa ingiustizia".E' quanto annuncia uno dei difensori di Cesare Previti, l'avvocato Alessandro Sammarco, parlando con i cronisti riuniti sotto lo studio dell'ex ministro della difesa in via Cicerone. A chi gli ha chiesto quale sara' la sorte dell'onorevole in base a quanto previsto della legge ex Cirielli, per cui chi ha compiuto 70 anni puo' scontare la pena ai domiciliari, il penalista ha risposto: "Se non otteniamo la detenzione domiciliare in via provvisoria dal magistrato di sorveglianza, c'e il richio che Previti debba andare in carcere, perche' la sentenza passerebbe in esecuzione. Il magistrato di sorveglianza puo' decidere in via provvisoria prima che si pronunci il tribunale di sorveglianza".
Mavaccagare!
Rita Pani (APOLIDE)

5.04.2006

 

La libertà di stampa.



La libertà di stampa infondo è questa, avere la possibilità di dire le cose in modo differente, l’uno dall’altro, senza preoccuparsi minimamente della figura barbina che si può ottenere, insieme all’effetto esilarante.

Ho copiato il modo in cui il pornogiornale on line TGcom ha dato la notizia della definitiva condanna a sei anni di galera per cesare previti. Ogni commento è superfluo.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Cambiamenti

E dunque, dalle urne è uscito il risultato che tutti noi ci aspettavamo, anche se non nelle proporzioni. Questo dato viene ribadito ancor oggi ad ogni piè sospinto: “il Paese è spaccato”; tanto che ora, curiosamente, a forza di sentirlo ripetere, il Paese somiglia in maniera sorprendente alla condizione dei miei testicoli.
Prima, durante e immediatamente dopo lo scrutinio dei voti, sono state reiteratamente lanciate accuse di brogli. Nonostante il sospetto rimanga, c’è da rilevare con immensa soddisfazione che neanche questi sono stati sufficienti a far vincere Berlusconi.
In tutta questa querelle post-elettorale, sono spiccate le affermazioni di Tremonti, che hanno evidenziato ancora una volta la sua smisurata competenza matematica quando ha dichiarato: “Non mi tovnano i conti”. Singolare coincidenza con le constatazioni economiche che un po’ tutti abbiamo fatto nell’ultimo lustro.
Sebbene Berlusconi abbia chiaramente perso le elezioni, appare altrettanto evidente che non ha perso la faccia di bronzo, reclamando autoritariamente almeno un presidente delle Camere. Inoltre ha preteso che per tutta la prossima legislatura ci si rivolga al centrodestra come prossima maggioranza e si parli del centrosinistra in termini di ex-opposizione. Gli avvenimenti successivi hanno dimostrato in maniera eloquente di quale prestigio egli goda e di quanto stimate siano le sue opinioni.
Si è ora aperta la questione della successione a Ciampi. In molti hanno auspicato che il presidente uscente accettasse una candidatura per un secondo mandato e, fino all’ultimo, hanno provato a tirarlo per la giacca. Tanto che, quando ieri Ciampi ha espresso il diniego definitivo, non si è mai visto un presidente della Repubblica tanto sciatto: la giacca era ormai da buttare.
Berlusconi ha preso atto della rinuncia di Ciampi e ha subito imposto il nome di Letta. Ecco, adesso, io sono perfettamente cosciente di andare controcorrente, ma vorrei spezzare una lancia (ma anche un’alfa romeo o una mercedes vanno bene) sulla schiena del cavaliere. Certo, lo so bene che talvolta con gli anziani bisogna avere pazienza e spiegare e ricordare i concetti più e più volte, prendendo magari le cose alla lontana onde evitare spiacevoli shock ma, adesso, sarebbe davvero ora che qualcuno si prendesse la briga di mettere l’ex premier di fronte alla dolorosa realtà e fargli comprendere, una volta per tutte, che lui, le elezioni, le ha perse e non può più pretendere niente. A questo proposito, io suggerirei di adottare una formula chiara, semplice, senza troppi fronzoli che potrebbero dare adito a sgraditi malintesi, utilizzando magari una morbida inflessione dialettale romanesca che faciliterebbe non poco la comprensione, qualcosa come: “Ti devi da levare dalle palle!”
E auspico che tutto ciò accada prima che questo individuo si metta a reclamare qualche ministero.
Anche perché, di questo passo, i primi cento giorni del governo Prodi andranno a coincidere con la campagna elettorale del 2011.
Nel frattempo sono montate polemiche a non finire per i fischi alla Moratti durante le manifestazioni del 25 Aprile e del Primo Maggio. Boh?! Non capisco, ma anche questo dev’essere un ulteriore segno dei tempi: una volta, quando fischiavano al suo passaggio, una donna si sentiva lusingata...
dirtyboots

5.03.2006

 

Alcune domande

Mi è capitato ieri, di assistere per televisione, al godurioso attimo in cui il putrido figuro di Arcore liberava, finalmente, la nazione dalla sua mefitica presenza; sono rimasta perplessa.
Una signora di mezza età, acconciata e con una collana al collo, andava minacciosa verso un tale, evidentemente di sinistra che cantava “Bella Ciao” annunciando il verbo: “Lo rimpiangerete!” per poi trasformarsi utilizzando una dialettica più consona ai forzisti: “Stai zitto che non capisci un cazzo”. Un’altra donna, dall’idioma incomprensibile per me, che pure non sono svedese, bofonchiava qualcosa su, quanto fosse “illuminate il presidento”. Alla fine un groppuscolo di aspiranti cloni uniformati, camicia celeste e giacca blu (poi se la prendono con la Cina di Mao) che a mio avviso avevano abbondantemente superato i 30, con bandiere “Giovani di Forza Italia”, esprimevano slogan politici di una certa rilevanza “Soltanto un presidente” , mi pare, ma suonava un po’ come “Totti Gol”, “Bobo Gol” “Ullallà faccela vedè, faccela toccà”!
Perché? Era chiaro come in campagna elettorale, i motorini azzurri dovessero per contratto esibirsi ad ogni pubblica apparizione dell’unto, per una congrua somma che variava dai 50 ai 70 euro a seconda della regione d’appartenenza, ma ora la campagna elettorale è davvero finita, quindi si deve supporre che, a meno che il contratto di formazione con inquadramento INPS da promoter, non andasse in scadenza dopo ieri, quei quattro imbecilli fossero la di propria volontà. Il perché, forse, non lo saprò mai.
Come scrivevo ieri, la r-esistenza deve continuare, soprattutto dato l’insano coinvolgimento a “sinistra” di Emma Bonino e Clemente Mastella, che sembrano giocare una partita di Monopoli, anziché essere stati invitati a contribuire al risollevare le sorti di questo paese terremotato, per non parlare poi della forte presenza cattolica, sempre pronta ad essere “disturbata” ed infastidita da qualunque tentativo di civilizzazione democratica. Non hanno nemmeno fatto il governo che già i gay saranno in piazza sabato prossimo. Come si dice? “Chi ben comincia…”
Sì, temo che si dovrà stare vigili, o non passerà il tempo di un peto che ci ritroveremo alleati di Follini.
C’è un’ altra domanda alla quale, ancora, non riesco a dare una risposta soddisfacente: “Perché questa insistenza da parte della destra di candidare Carlo Azeglio Ciampi alla presidenza della Repubblica?
Rita Pani (APOLIDE)

5.02.2006

 

Son tornata ... Come la DC

Eravamo rimasti che, Tampax al naso, eravamo andati a votare per la DC, fingendo che fosse “sinistra”, per giunta orgogliosi d’essere coglioni.
La sinistra ha vinto, la DC, esempio “francescano” è al governo ed oggi, finalmente, il malavitoso di Arcore si dimetterà non per liberarci, ma per ripulirsi, rigenerarsi e prepararsi a traslocare sul Colle più alto. No! Non che ci vada lui direttamente, si farà ospitare dal suo pupazzo più caro: quel Gianni Letta che sempre più spesso, sono portata a confondere con Renato Balestra.
Non abbiamo nemmeno avuto il gusto di festeggiare, ci hanno inibito quel senso quasi olfattivo della vittoria, quello strano e dolcissimo effluvio che qualcuno riesce a sentire anche quando vince uno scudetto di calcio, stando comodamente stravaccato sul suo divano, una domenica pomeriggio.
Abbiamo vinto! Non ce l’ha detto la Prefettura o il Viminale. E’ toccato ai compagni giudici della Suprema Corte smorzare la gioia.
Insomma Compagni a me pare chiaro che la R-Esistenza debba continuare perché io, comunista ci sono nata e temo che dovrò anche morirci.
Ho votato per i comunisti italiani alla camera e per rifondazione al senato perché non sono proprio adatta al bipolarismo che cancella le diverse identità, rendendoci tutti simili ad un incrocio tra Marini e Andreotti. Non ho votato DC, sebbene coerentemente ho mantenuto la parola data sperando che la responsabilità di governare fosse assunta da Romano Prodi, sebbene non abbia nemmeno ricevuto una telefonata di congratulazioni – pare che sia un particolare rilevante - dal malavitoso dimissionario.
La nostra R-esistenza deve ora divenire vigilanza, spetta a noi ora, vegliare sul potere istituito, premendo per impedire che tutto si trasformi in un caotico bazar, dove è vero che trovi di tutto, ma assai poco di utile; l’inizio non è stato edificante, se consideriamo che la destra ancora parla, sollevando di un poco la testa dalla melma. Non fanno altro che gridare paventando il pericolo di un regime comunista, della sinistra illiberale, fingendo di ignorare i sintomi di una malattia ormai conclamata. Il regime è caduto portandosi dietro il recinto che per anni ha ingabbiato le pecore. La gente è semplicemente tornata in piazza e se ci va pure la Moratti, prenda pure quel che merita, che comunque è sempre poco.
Ho cambiato casa, città e persino regione e qualcosa pare essere cambiato nel mio modo di vivere; ciò che non cambia è la paura quel che che verrà e di ciò che ancora è ignoto.
Non sono solo i conti dello stato, ma i danni strutturali arrecati da questo cataclisma durato cinque anni. In questa Italia capace di produrre solo eroi morti, in guerra o nel fango che trascina case in attesa d’esser condonate, ma non risanate, nelle industrie chiuse, nelle raffinerie che vanno a fuoco, nella povertà nascosta dei soldi e palese della cultura.
Non restiamo immobili ad attendere di vedere quel che succederà. Attiviamoci per far succedere le cose.
Rita Pani (resto APOLIDE)


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