11.30.2005

 

Catorcio azzurro



Ieri, sulla metro, ho avuto il primo tangibile segno che la campagna elettorale è iniziata: ho visto un signore attempato che leggeva “il Giornale”. Senza dubbio doveva essere uno di quegli anziani pagati da Berlusconi per andare sui mezzi pubblici a elogiare l’operato del governo.
A proposito di mezzi di trasporto, il sindaco di Roma, Veltroni, ha recentemente affermato che nella capitale il servizio pubblico è migliorato. La prossima volta che lo incontro sulla metro o sull’autobus devo assolutamente ricordarmi di chiedergli da quando ha legalizzato le droghe pesanti. E’ una cosa che mi è proprio sfuggita.
Si cominciano a vedere i nuovi manifesti elettorali per strada, si va da quelli caratterizzati da un messaggio soft, passando per quelli più perentori fino a quelli decisamente aggressivi di ultima generazione che ti si mettono davanti e non ti lasciano stare finché non li hai letti ad alta voce. Altre iniziative interessanti si possono osservare su internet: su quello di Forza Italia si capisce immediatamente che questa campagna elettorale sarà lunga, dura e senza esclusione di colpi. Visitando il sito di “Catorcio Azzurro”, si scopre come poter aiutare Forza Italia dando un fattivo contributo allo sfascio finale del Paese. Ad esempio, è possibile scaricare direttamente dal sito i nuovi manifesti per il Taroccamento Azzurro. Oppure, per tutti coloro che desiderassero impegnarsi più attivamente, è possibile reperire tutte le informazioni per aderire alle iniziative e far vincere così, ancora una volta, l’unico partito che ha una percentuale di inquisiti maggiore del rapporto deficit/pil. E’ facilissimo: se uno è realmente un sostenitore, tramite appositi link, verrà rimandato alle opportune sezioni; se invece uno è una sporca spia comunista, viene rimandato direttamente a settembre, così non potrà andare a votare. A me è andata ancora bene: clickando su “ragionpolitica.it” l’antivirus mi impedisce l’accesso, dapprima con le buone, ma se insisto comincia ad accorciarmi la scadenza del contratto di lavoro. Comunque ho potuto vedere che ci sono varie sezioni e ogni potenziale cerebroleso può trovare quella a lui più congeniale. Se si hanno figli minori di dieci anni, si può scegliere di iscriverli alla sezione “Infanzia Azzurra”, previo versamento di un contributo minimo di euro tremilaottocento da bonificare su conto alle isole Cayman. In questa sezione vengono formati i leaders di dopodomani, abituandoli da subito a mangiare comunisti.
Qualora poi vi sentiste particolarmente in sintonia con il partito e voleste andare oltre il ruolo di “socio benemerito”, vi è data facoltà di iscrivervi alla sezione “Lupara Azzurra” dove potreste arrivare a ricoprire importanti cariche di responsabilità come deputato o finanche stalliere.
Senza contare che vi sarà fatto istantaneo omaggio di un indispensabile alligatore satellitare in verasimilpelle di fintococcomandrillo.
Altro spazio importante, “Catorcio azzurro” lo riserva alla diffamazione spicciola. Argomento del giorno è l’accusa rivolta a Rifondazione Comunista che vuole alzare le aliquote dell’irpef scatenando le ire dei sindacati. L’articolo si chiude con la frase: “Non a caso, la Cgil ha già annunciato che se l’Unione sposerà il modello danese, scatenerà uno sciopero generale a settimana”, che in belusconese suona pressappoco così: “Non a caso, la Cgil ha già annunciato che se l’Unione sposerà il modello danese, scatenerà un’assolutamente inutile prova di forza che fa parte di un rito trito che non ha nessun effetto a settimana”.
Da parte sua, Calderoli ha subito condannato questa eventualità ribadendo la contrarierà della padania a questi modelli danesi, che non solo vengono a rubare il lavoro ai modelli italiani, ma imbastardiscono pure la razza ricorrendo al matrimonio con il solo evidente fine di ottenere il permesso di soggiorno.
Dagli Stati Uniti, una nuova versione del portavoce del Pentagono circa la vicenda della battaglia di Falluja: egli ha dichiarato che, come chiaramente espresso nel bugiardino di ogni confezione alla voce controindicazioni, il fosforo bianco è un’arma chimica solo se usato da Saddam Hussein. A riprova di ciò, il presidente Bush ha testimoniato che ne mette sempre almeno due zollette nel caffelatte, trovandolo ottimo come dolcificante. Non solo: svolge anche un’efficace azione coadiuvante nella prevenzione della carie.
Dalla Russia, invece, brivido terrore raccapriccio: sembra che il fantasma di Lenin si aggiri per il museo a lui dedicato e nelle cui stanze, tra le altre manifestazioni di fenomeni paranormali, si avverte un intenso profumo di torta di mele, suo dolce preferito. Un po’ come le apparizioni di Boris Eltsin: ogni volta che si manifestava, era immancabilmente preceduto da un intenso odore di vodka.
Ultima notizia del giorno, da Marte: un radar italiano ha rilevato che c’è ghiaccio! Pertanto, d’ora in poi, si potrà transitare solo con le catene a bordo.
dirtyboots

 

In nome di Dio


Tendo sempre a vedere la persona che vive dentro l’abito che indossa, quindi non riesco a dividere l’umanità in categorie. Ricordo Suor Diomira che faceva le nottate in ospedale quando da bimbetta ci passai parecchio tempo, mia madre aveva altri tre figli a cui star dietro mentre io rischiavo di morire. Mi regalò una Madonnina di gesso, che ancora da qualche parte conservo, sebbene uno dei miei gatti un giorno la fece cadere dal comodino amputandole le mani giunte.
In effetti studiai dalle Orsoline, le pinguine per antonomasia, e ricordo l’odore di buono che veniva dalla mensa, il lucido dei pavimenti.
Conobbi anche dell’altra Chiesa, quella buona fatta di calli sulle mani, di fame condivisa per il solo gusto di alleviare quella altrui, mani bianche su pelli nere e consunte, secche.
Ho conosciuto un prete che imprecava davanti all’idiozia della Chiesa che a volte pareva disconoscere Dio in nome di una morale che spesso tendeva a negare la stessa umanità.
Sono felice di avere avuto il modo di conoscere la Cristianità tradotta nella semplice umanità.

Accettate questo come preambolo.

La CEI fa sapere che l’aborto è un problema e peggio ancora oggi si dichiara che i gay sono esclusi dal sacerdozio.
Ma i preti non fanno voto di castità?
E allora a che serve? Per farsi prete d’ora in poi bisognerà dimostrare di essere eterosessuali?
Insomma, un seminarista con “chiare tendenze omosessuali” non potrà diventare prete, mentre un seminarista che si eccita sotto l’abito talare dinnanzi ad una donna, una qualunque, sarà bene accetto.
Poi si dice che c’è confusione, che la gente si allontana dalla chiesa, che non c’è più religione.
Non saprei proprio come pormi in quest’era di revisionismi, dove si cambiano le leggi al pari delle mutande, e dove rinnovare è sinonimo di incasinare. La chiesa non solo legge l’aborto, regolamentato in Italia dalla civile legge 194, come un abominio, ma oggi di colpo mi cancella anche il limbo.
La prima domanda che porrò al teologo (mio padre) sarà: “ E mòche il tedesco ha dichiarato inabitabile l’area, dove andranno a finire quelle povere anime?”

Azzardo l’ipotesi che in questo periodo di fascismo malcelato, si abbia fatto un uso spropositato ed indebito del concetto di Dio, dando adito ad una colpevole crociata da parte di ciccioni porporati assetati di potere e danaro, che a mio avviso dimenticano o fingono di dimenticare l’insegnamento di Cristo, che pare sia morto in croce.

Aborto ed omosessualità sarebbero le piaghe della nostra era, ma ci fanno intendere subdolamente che anche l’Islam sia un problema (strano:ricordate quando la CIA spifferò l’ipotetica omosessualità di Al-Zarquai?)
E allora, vestita della mia semplicità, mi chiedo: che è la fame nel mondo? E la globalizzazione che tende a depredare ed impoverire le parti più povere del mondo? E i virus che sfuggono al controllo dell’uomo ed uccidono l’umanità? E le guerre al fosforo? Gli eccidi? Le pulizie etniche? La rincorsa al dio danaro? La pedofilia accertata nella chiesa? Gli abusi sui minori? Tutte le brutture di questo mondo? Ruini?

Rita Pani (APOLIDE)

11.29.2005

 

Sapevo che erano idioti

...ma arrivare al punto di darsi così la zappa sui piedi....

Comunicato a tutti gli apostoli del Buon Governo:
Fai conoscere la verità!

COME INTERVENIRE A UNA TRASMISSIONE RADIO
Contribuisci anche tu a far conoscere la verità sui risultati ottenuti dal governo berlusconi! Qui sotto puoi trovare i recapiti web e i numeri telefonici di alcuni programmi d'attualità che prevedono l'intervento degli
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Se la linea è occupata, insisti. Prima o poi prenderai la linea, specialmente se stai chiamando una radio locale.

Decidi prima quello che dirai:
Scriviti i punti principali del tuo intervento: ti aiuterà ad organizzare quello che vuoi dire prima di andare in onda.

Abbi ben chiaro il punto centrale di quello che vuoi dire:
Preparati a riassumere quello che stai per dire in una frase sola. Una volta in onda, più sarai chiaro e focalizzato su una solo idea, più sarai incisivo.

Sii chiaro e conciso:
Quando sei in onda, vai velocemente al punto centrale della tua argomentazione. Se intendi fare riferimento a qualche cosa che è stata detta da un'altra persona, sintetizzala rapidamente per gli ascoltatori, che potrebbero non averla sentita.

COME SCRIVERE AL TUO GIORNALE
Contribuisci anche tu a far conoscere la verità sui risultati ottenuti dal governo berlusconi! Un modo per farlo e' scrivere alle redazioni dei giornali che pubblicano le lettere dei lettori. Qui sotto ti proponiamo i
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Enuncia subito chiaramente il nocciolo di quello che vuoi dire:
Assicurati che il punto fondamentale della tua lettera sia chiaro già nella prima frase.

Tratta un solo argomento per volta:
Dedica ogni lettera ad un solo tema.

Dal sito del motore azzurro (il link cercatelo, io non lo pubblico per non inquinare il mio blog)
Segnalato da Andrea V.

 

ABRACADABRA E SIMSALABIN



Non capisco il giallo dell’illusionista. Mi pare ovvio che casini si riferisse ad Herry Potter. La gente pensava che l’illusionista fosse quello di Arcore, ma si sa che la gente è ormai vittima del morbo comunista, che colpisce tutti, anzi, quasi tutti, dal momento che Cossutta pare esserne guarito.
Devo cambiare argomento prima che mi prenda lo scorbuto, ma è difficile. Pare che emilio fede abbia trovato un’altra identità per l’illusionista: è Prodi.

Inizio a sospettare che gli illusionisti siano così tanti da poterci organizzare una tre giorni in qualche grosso teatro, ormai chiuso per mancanza di cultura.
Cesa, il sostituto di Follini (che un po’ sembra Potter)è riuscito a dire:
«La mafia fa schifo». Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, riprende lo slogan della Regione Sicilia e davanti ad una platea di siciliani riunita nell’Aula magna dell’Università di Palermo dà tutta la sua solidarietà a Totò Cuffaro: «Dico di più. Mi fa schifo Santoro. Che è venuto in Sicilia non per accusare la mafia ma per fare il santone ed accusare Cuffaro. È vergognoso per lui e la sinistra. Caro Totò sei grande e ti vogliamo bene».
Riusciremo a ricordarcene quando l’effetto della pozione magica svanirà?
C’è il rischio che domani tutto venga smentito, e che quindi non abbia detto che Santoro fa schifo, oppure può accadere che una recrudescenza del morbo comunista abbia fatto travisare la meschinità di certe affermazioni. Per chi non lo ricordasse, cuffaro è quello che diede del mafioso e corrotto al giudice Falcone, durante una trasmissione di Santoro.

E’ di questi giorni anche la notizia del ripristino del motore azzurro, una sorta di struttura parallela organizzata dall’imbonitore di Arcore e dal suo fido dell’utri (condannato a 9 anni per associazione mafiosa) che si occupa di organizzare i mercenari della propaganda di forza italia. La cronaca più esilarante l’ho sentita a studio aperto (teoricamente un TG) che forse ha peccato di eccesso di zelo quando ha testualmente riportato le parole dell’imbonitore durante l’incontro dei motorini:
“Inizia l’operazione verità con l’intervento di silvio berlusconi, il quale ha esortato i giovani anche a ricorrere alla menzogna …”

Non è tempo di miracoli, è solo tempo di continuare a fare magie. Così devono aver pensato anche quelli di AN durante le elezioni del sindaco di Messina, prestampando un tot di schede con il loro simbolo prenotato. Elezioni sospese, ma solo per due ore e solo in un seggio.

Maghi e maghetti, prestidigitazione, illusione … L’unica bacchetta magica degna di questo nome è quella del tizio che ha trainato un tir tenendolo legato ai genitali, Tutti gli altri sono dilettanti.
Rita Pani (APOLIDE)



11.25.2005

 

Sciopero generale.



Era solo il 1994 quando un milione e mezzo di persone invasero pacificamente Roma per protestare contro la riforma pensionistica del nefasto governo berlusconi. Lo sciopero ebbe successo e contribuì alla cacciata dell’invasore di Arcore.
Quel giorno, era di Novembre se non ricordo male, il malfattore era in visita dal suo amico Putin, e sebbene sapesse che di lì a poco avrebbe dovuto perdere le elezioni sentenziò con sufficienza che aveva altro a cui pensare che non ad uno sciopero.
Erano altri tempi, ancora non aveva affinato le tecniche di regime, non aveva potuto ancora legiferare in suo favore e soprattutto gravavano sulla sua testa i vari provvedimenti giudiziari che avrebbe in seguito risolto. La lega, rappresentata ancora nell’immaginario collettivo dalla canottiera di bossi, era ancora inesperta nell’ars ricattatoria che ha poi affinato, come ben sappiamo.
L’italiano era ancora capace di organizzarsi e soprattutto ancora non era stata approvata la legge Biagi, ovvero la legittimazione della schiavitù.
Le televisioni ancora riuscivano ad informare, le tette già abbondavano, i culi sopperivano alla carenza culturale informativa, ma ancora l’epurazione dei dissenzienti non era un cancro conclamato.
La mia bimba non aveva un anno ma già salutava a pugno chiuso.
Sono passati una dozzina d’anni, tutto si è rabbuiato ed oggi siamo qui. Ho seguito su Rai 3 i collegamenti dalle varie piazze non avendo potuto recarmi a Piazza Navona, ed è stato triste sentire Epifani elencare tutto quello che non c’è più, tutto quello che non va. Le bandiere c’erano e c’era anche la gente, le persone come noi, anziani, giovani, ex lavoratori, schiavi a 250 euro al mese …
M’è parso di scorgere in Epifani un rigurgito di passione, e per questo non riesco a spiegarmi l’atipicità di questo sciopero di 4 o 8 ore, di 24 per le navi e di una, una soltanto nelle scuole, violentate per l’ennesima volta dalla finanziaria contro la quale si protestava.
Un ora all’inizio oppure alla fine. Non lo capisco.
Continuo a ritenere che in Italia ci sia bisogno di un modello di protesta sullo stile sud-americano, ovvero il blocco totale di ogni attività produttiva ad oltranza, che perseveri in modo tale che l’odiato omino di Arcore non possa più affermare che lo sciopero è “«assolutamente inutile», una prova di forza «che fa parte di un rito trito che non ha nessun effetto». Questo è quello che berlusconi ha risposto oggi ai sindacati.
Rita Pani (APOLIDE)

11.24.2005

 

Fame e denutrizione

Questa estate da casa sua vedeva passare molte barche e barche da ricchi! Soprattutto stiamo tutti bene, in questo paese dove persino i bambini hanno minimo due cellulari a testa. E’ solo per malanimo che i pensionati vanno sugli autobus o sulle metro a calunniare il premier che, unico nella storia d’Italia ha abbassato le tasse.

Detto questo, io ho voglia di cambiare registro, perché a parlare siamo buoni tutti e a scrivere di più. Il blog ci aiuta molto ad indossare gli abiti delle opinioni corrette o discutibili, a volte decorate da rigurgiti di presunta umanità, ma per me il tempo delle parole sta scemando come la primavera che volge al termine quando le prime foglie gialle scivolano frusciando sui marciapiedi.

Non si tratta più di parlare tra noi che sappiamo ascoltare, si tratta ora di tirare su la testa e prepararci ad indossare scarpe comode. Restare rinchiusi in un ghetto fatto di blog equivale ad essere passivi ed accettare comunque qualunque tipo di sopruso, seppure in modo dignitoso.

Non riesco a comprendere perché, sebbene siano chiari a tutti i pericoli incombenti per la nostra società, ci sia così poca reazione attiva da parte nostra, e quando dico nostra parlo di persone come me arrivate ai quaranta passando per le lotte che ci fecero sentire importanti e soprattutto necessari.
Non ricordo quando scrissi che “la fame” si sarebbe presentata ai nostri occhi, e per fame non intendevo un eufemismo per edulcorare il concetto, per fame intendevo proprio fame, simile a quella che colpisce i paese africani. Oggi la fame si manifesta nel paese delle barche e del doppio cellulare, in un bambino denutrito di Gela, la cui madre, pur lavorando dignitosamente quando ne avesse avuto l’occasione, non ha potuto alimentarlo. I servizi sociali del comune ( e sono tanti in Italia) non hanno fondi per poterla aiutare. C’è voluta la voce di un Prete, uno vero, forse affrancato dalle battaglie di una Chiesa intenta a combattere demoni come l’omosessualità e l’aborto, per dire all’Italia che lo spettro della fame è entrato a casa nostra. Che piaccia o no a chi non vuol sentire, la diminuzione della pressione fiscale ai ricchi signori di questo povero paese è uno dei motivi fondamentali dei tagli ai comuni e alle regioni, e di conseguenza della denutrizione di un bambino che, ricoverato in ospedale non deve mangiare carne, perché il suo organismo non ci è abituato.
E’ il periodo della devolution, quella strana cosa che il governo ha approvato, approvandone un attimo dopo l’abrogazione per referendum popolare, che dovrebbe portare ad una sorta di indipendenza economica delle regioni, e a quel punto saranno troppe le Gela d’Italia, in Calabria, in Basilicata, in Campania, in Puglia, in Abruzzo, in Molise, in Sardegna.
Nella regione della barche e di Punta Lada, dove affacciano le finestre del sazio da Arcore, in effetti Gela esiste già da almeno un decennio, radicata in una parte oscura di una società estinta: la razza metalmeccanica. Undici mesi di vertenza silenziosa che si concluderà il 2 dicembre a Roma, in una manifestazione che nessuno vedrà, che non sarà trasmessa in diretta TV, e della quale nessuno parlerà, sebbene segnerà la fine del comparto industriale in Sardegna, rendendo denutrite migliaia di famiglie già poco alimentate.
Così sembra che, nei giovani del sud si sia ridestata la voglia di Patria, almeno è quello che affermano i giornali; salgono alle stelle le firme dei militari volontari. Come negli anni cinquanta, quando bastava la quinta elementare per arruolarsi nei Carabinieri o nella Polizia. No, non è voglia di Patria, e solo paura della fame.
Nelle ultime ore, questo paese capace di abbassare la pressione fiscale ai ricchi, ha approvato altre due norme che daranno una grossa mano all’anoressia: la finanziaria che taglia ancora i fondi per lo stato sociale e la scuola e la riforma del TFR, che andrà a rimpinguare le tasche dell’assicuratore mediolanum di Arcore.
Noi intanto continuiamo a parlare…
Rita Pani (APOLIDE)

11.22.2005

 

FALCEMARTELLO

Se la falce e martello potesse funzionare come la resta d’agli con i vampiri, me la farei tatuare in fronte ed andrei incontro ad ogni berlusconiano italiano per dissolverlo.
In preda ad uno dei suoi famosi attacchi di colite violenta, presenziando al meeting dei riformatori azzurri (da non confondersi coi puffi), il deficiente di Arcore ha dato il meglio di sé davanti alla platea riunita su invito di marcello dell’utri senatore di forza italia già condannato a nove anni di carcere per associazione mafiosa; “leit motiv” della serata il pericolo incombente della falce e martello, una rivisitazione in chiave semiseria de “i comunisti mangiano i bambini e non hanno problemi digestivi”.
Ho letto con pazienza la miriade di boiate espresse dal demente di Arcore e per non offendere la mia intelligenza non ho provato nemmeno ad indignarmi, ma sono almeno due i fatti citati dalla cupola malavitosa che meritano, invece, d’esser ribaditi; il primo è il concetto di libertà espressa con questi precisi termini: "Non abbiamo mai rubato, non abbiamo trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank, non abbiamo fatto intercettazioni telefoniche, non abbiamo usato la magistratura, non abbiamo mandato la Guardia di Finanza e non abbiamo usato la televisione"
L’altra accusa rivolta alla sinistra invece ha il sapore della stupidità più irrazionale ma allo stesso tempo più vergognosa e lesiva della dignità delle persone disagiate; il paperone di Arcore è pronto a giurare che ci sia chi “manda i pensionati nelle metropolitane e negli autobus a dire che berlusconi non ha aumentato le pensioni.”
Riesco a figurarmi una scena di vita familiare in un contesto comunista antiberlusconiano: “ Su babbo, metti il cappello…No, quello no, metti quello bucato e va per autobus e metropolitane a divulgare il verbo …”
Non fa ridere. Fa incazzare.
E’ andato avanti per un pezzo ad insultare la povera gente o le persone ancora sensibili alle problematiche sociali, con termini come terroristi o illiberali, delirando sui presunti pericoli nascosti dalla falce e martello, e fingendo di ignorare forse il solo ad essere reale non tanto nel comunista quanto nell’uomo qualunque, ovvero quando dice che i comunisti vorrebbero eliminarlo, non in senso fisico. Ebbene qua si sbaglia davvero tanto. Ci ha visto male.
Dobbiamo smettere di subire l’oltraggio passivamente e dobbiamo riappropriarci delle parole, perché è l’unico modo che ci è rimasto per smettere di fingere che non ci sfiori e che non ci offenda.
Domenica scorsa un servizio del telegiornale di Rai 2 mostrava la preoccupazione dei commercianti romani, in attesa delle compere natalizie, una signora davanti al suo negozio spiegava il calo delle vendite con la distrazione degli acquirenti: “Sono distratti!” affermava… Distratti da che? Non sarà che ci hanno distratto qualcosa dalle tasche come Tanzi distrasse i fondi della Parmalat?.
Ieri sempre lo stesso telegiornale per quasi tre minuti ha mandato in onda la cronaca della follia di Arcore al cospetto di una platea riunita da dell’utri (9 anni di galera per associazione mafiosa) all’Hotel Marriott di Milano, mentre ha dedicato solo tre righe (20 secondi) alla fiaccolata dell’Unione a Locri che ha riunito le forze civili di una società fatta di giovani che a dispetto di lunardi e del governo, con la mafia non vuole conviverci. Nemmeno un richiamo al coraggio di un’affermazione di Prodi “ I voti della mafia non li vogliamo”.
Rita Pani (APOLIDE COMUNISTA)

11.21.2005

 

Lunedì

Questo popolo magnifico, che sbuffa davanti alle code alla posta o al supermercato, riesce ad alzarsi all’alba per mettersi volontariamente in coda per assistere al fenomeno dell’apparizione della franzoni, munendosi persino di ticket numerato che potrebbe dare l’opportunità d assistere al reality processo, e alla fiction autoprodotta dell’assassinio di un bambino.
Chi è il colpevole? Il vicino di casa? Un serial killer alle prime esperienze e per questo non ancora assurto agli onori della cronaca? Un maniaco? Un extraterrestre braccato da Fox Mulder? O semplicemente la madre?
E’ la domanda che si legge sugli occhi della folla di curiosi che dall’alba hanno iniziato ad occupare la piazza del tribunale di Torino, zeppa di telecamere a cui volgere uno sguardo o un sorriso, dinnanzi alle quale si potrebbe anche azzardare un passo di ballo tanto per non perdere l’occasione di essere notati da un talent scout, e soprattutto la speranza che accompagna la folla di ragazzette coperte da sciarpe colorate è quella di potersi trovare davanti ad un microfono per poter finalmente dire al mondo un’opinione, sempre con la speranza di poter esser provinate per il ruolo di opinioniste, nuova professione in via di sviluppo, ed essere finalmente assunte in un qualsiasi talk show, dove si dibatte di tutto, dalla politica all’aborto, dalla lecciso all’uccisione di un bambino, dalla povertà che non esiste all’uso smodato di cocaina come piaga sociale, dalla chirurgia estetica assolutamente necessaria per far carriera alla nuova moda dei pantaloni bermuda e stivali a punta di finto coccodrillo e borsetta in lucertola o geco, senza alcun obbligo d’esser ferrate in materia.

Per fortuna che c’è Ruini. Si sentiva la mancanza in Italia di qualcuno che prendesse a cuore la nostra moralità, che innescasse una serie di discussioni scottanti come la famiglia, il divorzio, l’aborto, l’omosessualità. Ma come ho detto il nostro è un popolo magnifico, guidato da persone coerenti e soprattutto al di sopra di qualunque sospetto. La legge 194 non si tocca, urlavano fino a ieri dal governo, e storace il fascista ripulito continua a scagliarsi sulla pillola abortiva, mentre l’UDC chiede una commissione d’inchiesta sulla applicazione della stessa legge.
Non è mistero quanto l’UDC sia vicina alla chiesa e viceversa, Pierferdinando Casini è così vicino al Vaticano d’essere in procinto di vedere il suo secondo matrimonio annullato dalla Sacra Rota, e poter essere così libero di sposare la sua terza moglie, con la quale convive e dalla quale, in pieno rigore morale, ha avuto persino una figlia.
Chi moralizza il moralizzatore? Nessuno, è ovvio. Il povero casini, ha fatto annullare un primo matrimonio, si avvia il secondo e farà della signorina Caltagirone una donna onesta, dopo di chè si pentirà confessandosi davanti ad un alto prelato e convolerà a giuste nozze. Ruini lo perdonerà di sicuro. Il pentimento è infatti una virtù.
E’ rassicurante avere questa chiesa buona ed altruista, che pensa al benessere della nostra anima: niente omosessualità, niente aborto, niente Darwin, niente divorzio e divorziati, ma almeno è certo che chi si masturba non diventa cieco.

Il texano ubriacone è stato in Cina. Ha partecipato anche ad una messa. Pare che la questione dei diritti civili sia stata appena sfiorata… Ma davvero ci si aspettava che bush parlasse di libertà e di diritti civili? Come pretendere che facesse una campagna contro l’alcoolismo o peggio sarebbe stato un po’ come la prima festa della libertà (9 Novembre) indetta da berlusconi, che mostrava i visi dei dittatori di ieri e di oggi nel mondo, scordando di inserire mussolini, quello che mandava in vacanza gli omosessuali, e che contribuì a mandare al forno gli ebrei.

E se questo è il preludio, buona settimana a tutti.
Rita Pani (APOLIDE)

11.18.2005

 

Con le viole da fuori.


E’ uno di quei giorni. No. Non uno di quei giorni da petalo blu, uno di quei giorni nei quali guardando fuori dalla finestra ti chiedi il senso delle cose o della stessa esistenza. E’ un giorno da impegno filosofico.
Ho avuto ieri i primi sintomi, quando parte di coloro che avevano votato per l’approvazione della devolution iniziavano ad esternare, convinti, i propri dubbi. C’è chi si è dimesso coerentemente dopo non aver votato per l’assassinio della Costituzione e c’è anche chi l’ha votata dichiarandosi favorevole all’abrogazione per mezzo dei Referendum; c’è Casini che l’ha votata per poi esprimere tutta la sua disapprovazione.
Ho guardato fuori dalla finestra, ma era buio.
Ho continuato a leggere ed ho appreso che, finalmente l’Italia ha un inno nazionale “ufficiale”. L’approvazione dell’Inno è avvenuta nemmeno 24 ore dopo la distruzione dell’unità d’ Italia e senza nemmeno una modifica. Questo è importante. D’ora in poi potremo pulirci il culo col tricolore, cantando Fratelli d’ Italia.
Ho guardato ancora fuori dalla finestra. Qualche lampo a distanza giocava a favore della credibilità dei meteorologi ma, oggi c’è il sole.
E’ proprio uno di quei giorni, aspetto che vengano a siringarmi dei farmaci per la schiena e penso quanto sia faticoso pensare; penso ai tasti consunti della tastiera, alle parole gettate con rabbia, col sorriso, con dolore, con passione in tutti questi anni da blogger, poi penso a chi mi legge abitualmente, a chi mi legge per la prima volta e a chi mi legge per caso, affidandosi ai motori di ricerca ed è così che mi riconcilio col mondo intero, ringraziando per la sua varia umanità.
Basta dare uno sguardo alle “chiavi di ricerca” per scoprire come il mondo non sia altro che una complessa unione di una miriade di diversità.
C’è chi cerca come… costruire una molotov, come ingrossare il pene, il cazzo e persino il pisello (gratis) e c’è sempre chi vorrebbe imparare a clonare il bancomat; c’è chi cerca la libertà di parola, notizie sul fascismo, ma anche “antifascista roma italia totti comunisti” lasciandomi intenta a pensare a quale sia il processo mentale, l’associazione di idee. Dirty dice che forse pure Costanzo deve essere passato per il mio blog mentre cercava “cottantino”.
Aiuta dare un’occhiata alle chiavi di ricerca; fa capire di essere stati utili dando informazioni, per esempio per ciò che concerne la Telecom, infatti trovo: “come segnalare guasto linea????” – 4 punti interrogativi sono decisamente più significativi di uno soltanto. Oppure aver contribuito a risolvere questo quiz: “domande a cui si risponde si o no sullo sfruttamento degli oggetti riciclati”.
Guardando fuori dalla finestra per un attimo smetto di chiedermi “perché” e cerco di immaginare i diversi tipi di molecole che ci fanno mondo, quindi immagino il puritano che cerca “foto,immagini apparato riproduttore maschile”, il prudente intento a non incappare nelle maglie della legge che digita “foto di ragazzi diciottenni con cazzi oltre 30 cm”, il curioso: “il cazzo del nonno”.
Se è vero che ho consumato tasti, è anche vero che sono felice d’aver detto qualcosa a chi voleva sapere, sulla sindrome dei Balcani, sul governo di merda, sulla malavita di Stato, sul bastardo di Arcore, sul comunismo, e persino sui valori della vita. Mi spiace per chi ha perso del tempo capitando sul mio blog mentre cercava avidamente notizie sulla genuinità delle tette di Lubamba, oppure l’indirizzo della casa di Gigi D’Alessio, e persino notizie sulla cintura di Tommy Vee.
Ma in questa giornata, così strana e fatta di un nulla che odora di filosofia, c’è qualcuno che stento ad immaginare, ed è colui che ha cercato: “foto di gay tutti nudi con le viole da fuori” facendo riempire i miei occhi di lacrime per una risata che a stento sono riuscita a calmare.
Le “viole” mancavano dal mio bagaglio culturale … Qualcuno sa dirmi in quale regione si usi questo termine? Ve ne sarei grata.


Rita Pani (APOLIDE)

11.17.2005

 

Mali di stagione



Mentre proseguono le polemiche sulla legge finanziaria, si registra un rallentamento della crescita del Pil. Tremonti ha osservato che la riduzione del Prodotto interno lordo non è assolutamente preoccupante e, anzi, è tutt’altro che negativa visto che, se cresce troppo, poi costituisce un problema soprattutto se non si ha un giardino e non si sa a chi lasciarlo quando si parte per le vacanze.
Ieri, intanto, in occasione dell’approvazione della legge sulla devolution, si è rivisto Umberto Bossi. Il clima natalizio si è diffuso anche alla Camera, così il senatur, al grido di “sarto subito!”, è stato agghindato di tutto punto e portato in tribuna in modo che tutti potessero vedere l’ebete di Natale allestito dalla Cdl. Non appena terminate le operazioni di voto, tutti i nazisti dell’Illeganois sono corsi ad abbracciarsi e baciarsi sotto il vischio, desistendo solo quando si sono resi conto che, in realtà, era solo un rivolo di bava del leader del carroccio.
E, a questo punto, inutile nasconderselo: a breve sarà Natale. Dopo aver importato Halloween, ovvero l’unico giorno dell’anno in cui Calderoli può uscire di casa senza trucco riscuotendo un discreto successo personale a patto che stia zitto, l’ultima tendenza arrivata dagli Stati Uniti vuole che quest’anno gli alberi di Natale siano posizionati capovolti, con la cima al posto della base. Che poi, tutto sommato, siamo stati anche piuttosto fortunati, visti i prodotti che esportano gli americani ultimamente. Peraltro, non è chiaro nemmeno se per addobbare l’albero bisognerà scendere su una scala posizionata a rovescio. In ogni caso, il problema del puntale sembra essere senza soluzione. Alcuni insigni teologi stanno discettando se sia il caso di adeguarsi alla moda e allestire in tal guisa anche il tradizionale abete nel piazzale antistante la basilica di San Pietro. I “creativi” da parte loro dissertano sull’opportunità di equipaggiare i pacchi dono con un dispositivo antigravitazionale che ne permetta la consueta collocazione alla base, cioè in cima, mantenendosi in orbita geostazionaria; inoltre si sta pensando ad una risposta italiana lanciando un’innovativa concezione di presepe basata su una puntata tipo di “Porta a porta” in cui i pastori potranno rendere omaggio al Redentore solo dopo aver suonato il campanello. Ospite d’onore sarà re Erode, motivo per il quale il presepe avrà il bollino giallo e i bambini potranno avvicinarsi alla composizione solo accompagnati dai genitori. Tra le altre tendenze, si segnala che quest’anno è decisamente “out” per i bambini, scrivere la letterina a Babbo Natale: molto meglio un sms.
Qualora, poi, faceste parte di quell’esigua schiera di economicamente disagiati o, in subordine, di quell’infimo drappello di disoccupati, niente paura: potrete fare ugualmente i regali ricorrendo a una delle tante forme di finanziamento a tasso agevolato che istituti di credito e finanziarie hanno studiato appositamente per l’occasione: Prestitò, il prestito con decorrenza retroattiva concesso finanche ai pluriprotestati; Prestitiè, che finanzia perfino gli accattoni; Prestichefainonlivuoi, per tutti quelli indecisi; Prestigiacomo, che si mette a piangere se non lo prendi. Insomma, l’offerta è talmente varia da soddisfare tutte le esigenze. Novità si prospettano anche per gli alimenti tradizionali di questa festa come, ad esempio, il panettone: dopo aver sperimentato ogni tipo di farcitura, dal cioccolato alla crema di whisky passando per i wurstel con senape, da quest’anno sarà commercializzato un chicco di uva passa ogm da due chili imbottito con briciole di panettone e frutta candita. Purtroppo, il capitone è stato bandito dal ministero della Sanità che ha lanciato l’allarme a causa della bronchite delle anguille.
dirtyboots

 

Senza stupore

Chi ha la bontà e la pazienza di leggermi da tempo sa che all’epoca dei girotondi di Moretti ero abbastanza scettica sul fenomeno di piazza. Lo fui da quando in una manifestazione a Roma, sentivo i partecipanti elencare i VIP che avevano incrociato per strada e sbandierare a gran voce il numero di autografi arraffati.
Oggi sono abbastanza scettica su molti particolari evidenti della società italiana e non concordo nemmeno più sull’ assioma “La società siamo noi.”
Io almeno non voglio fare parte di una società come questa, non la sento mia e meno che mai mi somiglia.
E’ vero che la gente tende a scendere in piazza solo e soltanto quando sente la mano premere sulla tasca che poggia sulla chiappa e custodisce il portafoglio ma ritengo che ieri sia mancata la presa di posizione dei cittadini, con un’invasione pacifica delle piazze di ogni città, senza fiaccole ma con lumini cimiteriali in mano a significare il lutto di un paese che deciso di sotterrare la sua civiltà quando ancora, a stento, respirava.
Ho già scritto ieri che la giornata sarebbe stata dedicata all’assassina di Cogne ed era noto da ieri come, almeno in una piazza, la gente in strada ci fosse andata. Davanti al tribunale di Torino erano in tanti, descritti su tutti i telegiornali, inquadrati dalle telecamere, pronti a voltare lo sguardo per ritagliarsi il nanosecondo di visibilità.
Nessuno a Roma, davanti alla Camera, nessuno davanti al Senato, nessuno davanti ai palazzi delle Regioni. In pochi sanno veramente quello che è successo ieri in Italia, in parecchi invece sono a conoscenza della prima vittoria di una donna sull’ Isola dei famosi.
Nessuno si è preso la briga di spiegare quali nefaste conseguenze porterà l’applicazione del Piano di Rinascita democratica della Loggia P2 riveduto e corretto dai leghisti, utilizzando le televisioni, quelle stesse che alla fine degli anni 50 insegnavano agli italiani analfabeti a leggere e scrivere, nessuno si è sentito in grado nemmeno di propagandare l’avvenuto assassinio spacciandolo per l’ennesimo miracolo. Nulla.
Quello che veramente stupisce di questa Italia è la totale mancanza di stupore; ogni accadimento indicibile passa all’ascolto come un brusio nemmeno tanto fastidioso che accompagna i ritmi incalzanti di discussioni fondate sul nulla: calcio, figa, moda, telefonini, auto troppo grandi o auto troppo piccole, al punto che gli approfondimenti giornalistici riescono a mischiare la lecciso con la franzoni, al bano con Lapo e valeria marini, collegandosi in diretta, ovviamente, con Simona Ventura, ma soltanto dopo aver trasmesso l’ennesima partita della Nazionale Italiana di calcio.
Ma non c’è stupore, appunto. E mentre l’inchiesta giornalistica di Rai News 24 viene richiesta e trasmessa da mezzo mondo, ed è riuscita persino a far ammettere agli americani di aver utilizzato il fosforo (arma di distruzione di massa) contro un popolo accusato con carte false di possedere armi di distruzione di massa, in Italia solo il popolo di Internet (parte esigua della società) firma appelli per il diritto di sapere.
Sapere non è più un diritto, sperare nemmeno. Il pericolo continua e continuerà fino a quando ci sarà anche un’esigua platea pronta a spellarsi le mani a comando per applaudire il criminale di Arcore, che assunti quasi 500 capi zona di FI inizia il progetto piramidale di tesseramento ed acquisto voti. Come? In pratica funziona come il millioner, ovvero 500 persone a stipendio fisso lordo di 1.500 Euro al mese dovranno contattare ed affiliare adepti che poi a loro volta dovranno portare altri adepti (voti) lavorando sul premio per numero. Più tessere di forza italia venderai più alto sarà il tuo guadagno.
Questa è, senza stupore, il nuovo modo di far politica, regolamentata solo sul potere dei soldi, senza pensieri e senza ideali. Affamare il popolo per poterlo possedere e non governare.
Noi, che ci portiamo addosso la polvere delle sezioni giovanili, quell’odore di fumo ed umanità, che abbiamo letto e studiato, che abbiamo imparato a pensare, a guardarci intorno per riconoscere chi ci viveva accanto e comunque assai lontano, noi che abbiamo lottato per tutelare il nostro Paese, i nostri diritti, la nostra dignità di vita corriamo il rischio d’essere cancellati e nemmeno ricordati.
Sta solo a noi riprenderci il maltolto iniziando ad ammettere che nessuno ci rappresenta più. Dobbiamo tornare alla politica, quella vera, fatta di vita e di dignità, di diritti e di doveri.
Rita Pani (APOLIDE)

11.16.2005

 

Dice sua madre:

«silvio è molto stanco con tutto quello che ha da fare tra il lavoro e gli insulti. Spesso gli dico: ma chi te lo ha fatto fare? Visto che anziché apprezzare ti attaccano, perché non pianti lì tutto e lasci che gli italiani si arrangino da soli?». Rosa Bossi, madre di silvio berlusconi, Ansa 15 novembre

Si sa che i figli non danno mai retta alle mamme. Purtroppo.
Tralascio il particolare della santità espressa ieri, anche perché immagino che essendo iniziata la campagna elettorale, tra meeting, convenscion, inaugurazioni di saloni, dalla motocicletta ai cessi di Ginori, dovremo abituare il nostro stomaco a digerire le bordate onnipotenti del malavitoso di Arcore.
Pare sia un giorno importante oggi, bossi con badante e famiglia si è recato a Roma per assistere alla frantumazione dell’Italia, nell’ultimo atto dell’assassinio della Costituzione in Parlamento. C’è poco da commentare, semplicemente vola un rapido ricordo alla Jugoslavia e ai paesi dell’est. Uno sguardo fulmineo al nostro sud, per una foto istantanea che si sbiadirà a breve se non riusciremo a rimettere ordine nel nostro Stato.
Vale la pena stigmatizzare il concetto di riforma della Costituzione così: “Un malavitoso al governo voleva azzerare il suo conto con la giustizia e per farlo ha dovuto vendere una nazione ad un gruppo di nazisti secessionisti…” Il resto non sarà nemmeno storia se non riusciremo a riportare ordine nella scuola e nella cultura italiana.
Poi c’è tutto il resto del panorama italico, deturpato dall’inconcludenza della stampa, svilito dal nuovo modo di fare spettacolo ed opinione.
A leggere i giornali oggi è un giorno importante perché la madre assassina di Cogne torna in aula per il secondo processo; le cronache narrano di una folla in attesa di poter vedere l’assassina e io non stento ad immaginare che qualcuno voglia persino chiederle un autografo, scattarle una foto col videofonino, attrezzo che attesta la nostra ricchezza e la nostra partecipazione agli eventi. On line si possono persino trovare i trailers, le anticipazioni, del video che secondo la difesa potranno finalmente scagionare l’assassina VIP. Non so se in mezzo ci sia anche la pubblicità o una televendita, io non l’ho guardato.
Potrebbe essere un giorno importante anche perché oggi, in ritardo sulle previsioni, torna l’inverno, quello vero del freddo, freddo, freddo e della neve sopra o sotto i mille metri e soprattutto oggi ci sarà la finale dell’isola dei famosi.
Troppe cose per un giorno soltanto, non si ha davvero il tempo di stare dietro a tutto e resta una domanda: “L’Italiano si sveglierà?”
Ho i miei dubbi; questa mattina leggevo sul forum di Aldo Grasso sul Corriere che c’è chi protesta per la trasmissione Report di Rai 3, giudicata TROPPO DI DENUNCIA, e persino una lettera al direttore, inviata a Vittorio Zucconi su Repubblica che denunciava la cattiveria della sinistra contro la promessa, subito rettificata di “Una casa per tutti!” …
… Non c’è speranza.
Rita Pani (APOLIDE)

 

Le idiozie dell'incoerente

Affermazioni importanti seguite da immediata autosmentita. A Berlusconi, in cinque anni di governo,è successo molto spesso. Le ultime (sulla casa e sulle pensioni) sono degli recentissime. A volte il premier assicura di essere stato male interpretato, a volte fa proprio marcia indietro, in altre occasioni sono i diretti interessati a smentire. Una rapida ricerca in archivio ha prodotto questo elenco. Sicuramente incompleto.

La casa agli italiani. Sorrento, 11 novembre 2005, Berlusconi lancia il suo progetto davanti ai giovani di Forza Italia: "Daremo una casa a tutti gli italiani in difficoltà. Sono il 19% della popolazione, ma abbiamo un piano fattibile". Ieri ha precisato: "Non ho detto a tutti gli italiani, ma solo a quelli sfrattati"

Pensione a 68 anni. 3 novembre 2005: "Un orizzonte che non dobbiamo precluderci, l' innalzamento dell' età pensionabile a 68 anni". Il 15 novembre spiega: "Io non ho proposto di spostare l'età pensionabile a 68 anni"

Bush e le elezioni italiane. 31 ottobre 2005. A Washington, parlando con i giornalisti dopo l' incontro con il presidente Usa, dice: "Bush teme un cambio di governo in Italia". Vittorio Zucconi di Repubblica, gli chiede: "Presidente, a scanso di equivoci, lei ci sta dicendo che il presidente Bush ha espresso a lei una preferenza elettorale contro il centro sinistra? ". Il premier, allora, precisa: "Non mi ha detto esattamente così Bush, ma è evidente che sentendo le dichiarazioni dei leader della sinistra che affermano che se vincessero le elezioni farebbero come Zapatero ritirando le truppe dall'Iraq, basta fare uno più uno per capire come la pensa il presidente americano. Come sempre gli Stati Uniti non interferiscono nei problemi interni di altri paesi, specialmente nei periodi elettorali e pre-elettorali".

Centristi traditori. 16 agosto 2005. Intervistato dalla Stampa, riferendosi ai centristi della Cdl, dice: "C'è chi pensa di salvarsi offrendosi al vincitore, ma parte da una valutazione errata ". Immediata la reazione di Follini: "L'evocazione di doppigiochi, tradimenti e passaggi di campo nei confronti di un partito coerente e sicuro come l'Udc è semplicemente miserevole. Ci aspettiamo dal presidente del Consiglio una smentita chiara e netta". E la smentita arriva puntuale, affidata a Boniauti: "Nessuno in Forza Italia, tantomeno il presidente Berlusconi, ha pronunciato parole legate al concetto di tradimento o di traditore nei confronti dei nostri alleati".

Risanamento Alitalia. 29 aprile 2005: Berlusconi annuncia che il piano di risanamento dell' Alitalia è stato accettato dalla Commissione europea. Immediata la smentita di Bruxelles: "Nessuna decisione è stata presa".

Andare a Nassiriya. "Non sento alcun bisogno di andare a Nassiriya, sarebbe solo una operazione dimostrativa e retorica" (26-3-2004). Il 10 aprile Berlusconi va invisita a Nassiriya.

Unto e bisunto. "Io unto del Signore? Non ho mai pronunciato questa sciocchezza" (9-3-2004). "Io sono l'unto del Signore, c'è qualcosa di divino nell'essere scelto dalla gente. E sarebbe grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente, l'unto del Signore, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini" (25-11-1994).

Lifting forzato. "Io il lifting non lo volevo fare. Sono stato tirato dentro a farlo. È stata Veronica a spingermi a fare il lifting" (27-1-2004). Poi Veronica lo smentisce: "Il lifting è stata un'idea sua".

Fascismo buono. "Mussolini non ha mai ucciso nessuno: gli oppositori li mandava in vacanza al confino" (intervista a 'The Spectator', 4-9-2003). Il 17 Berlusconi cerca di smorzare l' intervista allo 'Spectator': "Eravamo alla seconda bottiglia di champagne". Ma gli intervistatori lo smentiscono: "Abbiamo bevuto solo tè freddo" (19-9-2003.).

Giudici matti. Nella stessa intervista a "Spectator", il premier disse anche che i magistrati: "Per fare i giudici bisogna essere dei disturbati mentali". Protestarono un po' tutti: dall'Anm, alle sorelle di Falcone e Borsellino. Fini parlò esplicitamente di "gaffe". Allora spiega: "Io non sono un politico, non bado alle critiche. Dico quello che pensa la gente".

Legge Gasparri. Berlusconi, uscendo dal Quirinale, annuncia che Ciampi è d'accordo sulla legge Gasparri. Il Quirinale smentisce: "Non ne abbiamo mai parlato" (2-8-2003). Berlusconi deve rettificare dando la colpa ai giornalisti.

Lodo Maccanico. "Io non c'entro nulla con questo Lodo: è stata un' iniziativa autonoma del Parlamento, sostenuta dal presidente della Repubblica" (30-6-2003). Immediata la smentita del Quirinale, cui segue la precisazione del sottosegretario Paolo Bonaiuti: "Il lodo Maccanico è una iniziativa parlamentare. E a questa proposta il presidente della Repubblica è ovviamente estraneo".

Conflitto di interessi. "Il conflitto d' interessi sarà risolto nei primi cento giorni del mio governo" (5-5-2001). "Il conflitto d' interessi è una leggenda metropolitana" (19-12-2003). La legge sul conflitto d' interessi non è stata ancora approvata.

Condono per gli altri. "Mediaset non farà alcun ricorso al condono fiscale" (30-12-2002). Cinque mesi dopo 'L'espressò scopre che Mediaset ha regolarmente fatto ricorso al condono, risparmiando circa 120 milioni di euro di imposte. Un anno dopo accade di nuovo.

Armi sì, armi no. "Credo che ormai in Iraq non ci siano più armi di distruzione di massa" (16-10-2002). "Non ho mai detto che Saddam non ha armi di distruzione di massa. Dico solo che ha avuto il tempo di distruggerle o di metterle da qualche altra parte" (17-10-2002).

Guerra senza Onu. "Se Saddam non cede, l'attacco sarà a gennaio e sarebbe inutile una seconda risoluzione come chiede la Francia, sarebbe un nonsenso" (14-9-2002). "Siamo per una risoluzione dell'Onu che dia termini precisi a Saddam e stabilisca l'intervento militare se Saddam non dovesse accettare la risoluzione" (25-9-2002). "Con realismo bisogna dire che non c'è alternativa alle due risoluzioni dell 'Onu" (16-10-2002).

Nesta mai. "Comprare Alessandro Nesta? Sono cose che non hanno più nulla di economico, di morale. Nel calcio abbiamo sbagliato tutti, ora basta" (23-8-2002). L' indomani il Milan annuncia l'acquisto di Nesta.

Legge Cirami. "Non capisco tutta questa fretta per la legge Cirami sul legittimo sospetto" (31-7-2002). "La legge sul legittimo sospetto è una priorità per il governo" (30-8-2002).

Ok dall'Europa. "Ho fatto un' esposizione sommaria della legge finanziaria e ho trovato un'ottima accoglienza sia da Prodi sia dal commissario Pedro Solbes" (10-10-2001). Prodi cade dalle nuvole. Solbes lo smentisce. Berlusconi fa retromarcia: "Io ho illustrato l' azione del mio governo, Prodi e Solbes mi hanno ascoltato in silenzio".

Scontro di civiltà. "Noi dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà... Dobbiamo evitare di mettere le due civiltà, quella islamica e quella nostra sullo stesso piano... La nostra civiltà deve estendere a chi è rimasto indietro di almeno 1.400 anni nella storia i benefici e le conquiste che l' Occidente conosce." (26-9-2001). Poi di fronte alla richiesta di scuse presentata da una serie di governi arabi dice al giornale 'Asharq al-Awsat': "Perché dovrei scusarmi? Per qualche cosa che non ho detto? Non ho detto nulla di sbagliato, loro (alcuni giornalisti, ndr) mi hanno fatto dire qualche cosa che non ho detto". (2-10-2001)

Noberluska (ML)


11.15.2005

 

Arcobaleno a Carbonia


 

Cronache dal "paese di meno tasse"

La Consulta ha decretato l’illegittimità della finanziaria 2004 e le reazioni non si sono fatte attendere: "Non cambia niente, certo. Ma proprio per questo mi sembra l'ennesima sentenza incomprensibile. Una strumentalizzazione politica".
Quel “non cambia niente” detto dal ragionier tremonti mi ha fatto riflettere sull’utilità della consulta, come a suo tempo mi chiesi a che servisse l’ONU piuttosto che ogni altro organo preposto al controllo di una cosa qualunque. E’ prassi per questo governo, disattendere qualsiasi regola, qualsiasi indicazione. Persino il vostro premier non s’è mai fatto scrupolo di inveire contro l’Europa, specificando che avrebbe voluto legalizzare la trasgressione delle regole imposte, quasi come quando invitò i cassintegrati a trovare un lavoro in nero mentre stavano in cassintegrazione.
Elucubrare sul senso dello stato sta diventando un gioco da sofisti, da intellettuali snob o da filosofi annoiati, il senso dello stato è un’utopia, forse la vera utopia capace di scalzare dal vertice delle classifiche delle utopie persino il marxismo.
A guardare l’Italia sembra di assistere ad una farsa comica d’altri tempi, una di quelle che celava l’angolo triste della miseria e della meschinità, un po’ come quando Charlie Chaplin faceva bollire un vecchio scarpone per poi servirlo per pranzo.
Mi viene in mente per esempio il “paese di meno tasse” fiore all’occhiello di questo governo di fascisti ripuliti; è una delle rivendicazioni più gettonate da tutti i ministri: “Siamo stati gli unici ad aver ridotto le tasse!” Ebbene sì. Gli uomini più ricchi d’Italia ringraziano e spartiscono la torta, mentre noi assistiamo allo stillicidio di prelievi sanguigni dalle nostre vene ormai sclerotizzate. Accade in Sardegna per esempio che, dall’indomani della privatizzazione dell’ ANAS per percorrere il tratto di strada che collega Nuoro a San Teodoro, si dovrà pagare un pedaggio; questo è degno della commedia italiana, esilarante e sconvolgente nello stesso tempo. Pagare il pedaggio delle strade in Sardegna, equivale a pagare per respirare aria fetida, ma nel paese di meno tasse anche questo può accadere. Pagheremo per le strade statali periodicamente invase e distrutte dal passaggio dei carri armati dell’esercito italiano e persino dei mezzi militari americani, che costringono noi malcapitati residenti a lunghe soste in cunette non praticabili, con i copertoni delle auto in bilico ai bordi del precipizio non protetto, pagheremo per recarci ovunque da un capo all’altro della nostra terra che confina solo ed esclusivamente col mare. Pagheremo? Io no. Non pagherò mai per percorrere le strade sarde e sono certa che molti come me, non pagheremo mai.
Temo che il tentativo di costruzione dei caselli sarà un’opera destinata a restare incompiuta. Perché pagare … tanto non cambia niente … Sempre in Sardegna (come in Valle d’Aosta) dal primo gennaio la televisione si potrà vedere solo col dispositivo del digitale terrestre, la legge scritta da mediaset e firmata da gasparri prevede infatti che le due regioni siano quelle pilota. I supermercati lo regalano con i punti fedeltà, così è toccato in dono anche a mia madre. Sorpresa delle sorprese, la RAI non si vede, non ha ancora attivato le frequenze e per vedere tutto il resto devi pagare. Persino per vedere maurizio costanzo devi pagare ma potrai farlo direttamente con la bolletta telefonica. Inutile dirvi che il decoder di casa dei miei genitori è diventato nella storia quello meno utilizzato, installato e poi rinchiuso dentro la sua scatoletta in meno di tre ore effettive di ricezione del nulla cosmico trasmesso col nuovo sistema d’arricchimento berlusconiano. Ma meno tasse per tutti … Infatti in Sardegna ci si interroga già sull’opportunità o meno di continuare a pagare il canone di una televisione che non esiste più, e che ha succhiato fondi dello stato per gli incentivi all’acquisto dei decoder, mentre le scuole, la sanità, l’assistenza sociale venivano ancor più depauperate.
In questo paese della farsa ridicola oggi accade anche un’altra cosa della quale purtroppo non si ha notizia ovvero la prima manifestazione di protesta dei disabili. Si sono infuriati per i tagli alle scuole, dove il sostegno è quasi totalmente sparito quindi oggi, genitori e figli faranno un sit-in davanti a palazzo Chigi.
Rita Pani (APOLIDE)

11.12.2005

 

Più casini per tutti!

Nella convention di Forza Italia a Salerno, il palazzinaro Berlusconi ha promesso case per tutti, impegnandosi a costruire le abitazioni per tutto quel 19% di famiglie italiane che vive in condizioni di vita grama non causata dal suo governo. Il che esclude tutti coloro che invece sopravvivono di vita grama a causa del suo governo. Ma, a parte questo, alla fine il piazzista Berlusconi ha venduto agli astanti un aspirapolvere per tutti, onde dar modo di tenere pulita l’erigenda casa per tutti.
Intanto, grazie all’ennesimo voto di fiducia, il governo ha avuto il via libera del Senato al maxi-emendamento della Finanziaria 2006. A causa dei tagli alle famiglie contenuti nel provvedimento elaborato da Tremonti, l’Udc si è riservata di non votarlo alla Camera, continuando in questo modo ad alimentare i dissapori all’interno della maggioranza. Proprio nel momento in cui, nel centrosinistra, tutti stanno dando una straordinaria dimostrazione di coesione nell’elaborazione del programma comune e nella definizione dello schieramento. Proprio per questo, infatti, D’Alema ha invitato Follini a entrare nell’Unione, ma Prodi ha subito fatto sapere di non volerlo. Anche se non è chiaro se non vuole Follini o D’Alema. Dunque, niente Grosse Koalition in Italia? Si vedrà. Volendo giocare d’anticipo nell’incertezza generale, Di Pietro ha frainteso e si è fatto mandare dall’Australia un grasso esemplare di koala femmina. Ciò ha suscitato la vibrata protesta di Calderoli secondo il quale bisognerebbe privilegiare l’adozione di koala padani. Frattanto, determinatasi la scissione tra i socialisti di De Michelis e quelli di Craxi dopo che entrambi già da tempo si erano divisi dai socialisti di Boselli, i radicali si sono associati ai socialisti di Craxi fondando la Rosa nel pugno con la quale vorrebbero entrare nell’Unione che già dispone dell'Ulivo nei capelli, della Quercia sotto l'ascella, della Margherita tra i piedi e del broccolo di Occhetto. Tuttavia, i democristiani di Mastella non sono troppo propensi mentre per i democristiani della Margherita non sarebbe un problema. O, almeno, non come Bertinotti che, dopo aver espresso solidarietà ai manifestanti anti-Tav della Val di Susa, ha avanzato la proposta di non far rientrare nel programma opere come queste. Rutelli ha precisato che la realizzazione della ferrovia è indispensabile e che pertanto sarà necessario procedere con i lavori. Su questo argomento, Pecoraro Scanio ha osservato che i Verdi non sono contrari alla linea ad alta velocità, piuttosto il problema è rappresentato dal tunnel che invece va benissimo a Occhetto ma gli stanno terribilmente sul cazzo i francesi.
A proposito di programma, quello di Celentano è candidato di diritto al premio “Piero Angela d’oro” poiché, con il suo tormentone di ciò che è “lento” e ciò che è “rock”, è riuscito là dove gli scienziati del CNR hanno sempre fallito, dimostrando scientificamente che la scissione degli atomi dei coglioni non solo è possibile, ma anche replicabile. Onore al merito, il molleggiato, d’ora in avanti, si chiamerà Celentone. Infine, non si può fare a meno di rilevare che, quasi quotidianamente ormai, la democratizzazione delle banlieu irachene genera consistenti problemi all’amministrazione statunitense. Ultima in ordine di tempo, l’inchiesta di Rainews24 che ha accusato l’esercito americano di aver fatto uso di armi chimiche durante la battaglia di Falluja. Immediatamente dopo la messa in onda del servizio giornalistico, gli Stati Uniti hanno diramato un comunicato con il quale smentivano decisamente di aver usato quel tipo di armi. Poi, pochi giorni dopo, hanno ammesso che sì, hanno usato fosforo bianco, ma non rammentano se è stato utilizzato come arma offensiva. Contemporaneamente, un altro portavoce ha precisato che comunque è stato impiegato in maniera legale. Anche se ha puntualizzato che però, da un po’ di tempo a questa parte, non rammentano il significato del termine “legale”. Forse, dato il reiterarsi di queste amnesie, sarebbe bene che si sottoponessero a una cura di fosforo.
dirtyboots

11.10.2005

 

Fabio Senatore morto d'uranio

C’è un’anatra col raffreddore a Padova, e questo desta moltissima preoccupazione, sebbene il ministero della sanità minimizzi. Un’anatra tra 1000 volatili controllati che risultata positiva al test del H5N1 è nella norma. Poi, tanto se va male c’è il Tamiflu.
"Le analisi - dice un comunicato - hanno chiarito che si tratta di un virus a bassa patogenicità privo di qualsiasi relazione con il virus asiatico e invece geneticamente del tutto simile a quello normalmente presente nei volatili selvatici acquatici europei e quindi senza alcuna conseguenza per la salute pubblica".
Le galline si ammalano, non facciamone una tragedia.
Fabio Senatore, un giovane ventiquattrenne napoletano è morto lunedì all’ospedale di Pavia. E’ la quarantesima vittima della sindrome dei Balcani, già sindrome dell’uranio impoverito, già sindrome di Quirra. Un morbo che il ministero della difesa assicura non esista quasi fosse un’invenzione della propaganda pacifista, comunista, anarcoinsurrezionalista.
E’ un morbo subdolo quello che ha ucciso 40 persone, si prende di norma quando si viene a contatto con residui di armi nucleari utilizzate fin dal 1991 con l’intento della pacificazione tra i popoli. Visibile solo ai medici civili, totalmente sconosciuto a quelli militari che per questo non lo diagnosticano. Sono ormai più di 200 i militari colpiti dalla malattia fantasma e c’è il rischio che il numero sia destinato a crescere.
Ci stiamo abituando a vedere veterinari vestiti come astronauti passeggiare, armati di termometri rettali e siringhe in mezzo ai polli ma non ci abitueremo mai, perché è nostro dovere NON farlo, alla tragica farsa della commissione Mandelli, che liquidò il problema dell’uranio impoverito come inesistente. La commissione venne istituita dallo stesso ministro della difesa, vennero estromessi esperti super partes. Gli atti discutibili della commissione Mandelli furono tanti, a partire dai numeri dei malati, ridotti a 28 ai partecipanti alle missioni incriminate aumentati per rendere ancor più esigua la percentuale di coloro che furono contagiati; l’aera dei Balcani venne estesa fino all’Albania, alle zone Macedoni che erano aree non colpite da armi nucleari. Persino il numero dei tumori diagnosticati in territorio nazionale venne estratto dal cilindro di Mandelli senza riscontro alcuno.
Sintetizzando, il rapporto della stessa commissione fu un documento privo di qualunque valore scientifico.
Purtroppo il nome di Fabio Senatore andrà ad unirsi agli altri 39 dimenticati dallo stato, e da noi, fino a quando qualcuno non deciderà di provare a farli tornare in auge parlando del pericolo che non colpisce solo i militari intenti a pacificare popoli ma, anche quelli che continuano a venire a contatto con l’uranio impoverito custodito nei depositi militari, che a volte sono molto vicini alle nostre case, come per il poligono di tiro di Capo Teulada, o del Salto di Quirra a Villaputzu e il campo militare di San Lorenzo; sono realtà sarde che conosco benissimo.
Probabile che qualche giornalista come Maurizio Torrealta, già autore dell’inchiesta sul fosforo che ha pacificato Fallujah ci penserà ma poi toccherà a noi, società civile, firmare un appello perché i risultati dell’inchiesta vengano trasmessi in televisione. Sembra grottesco, ma è proprio così che funziona in Italia e, a tal proposito, vi invito a firmare l’appello su ARTICOLO21.
Rita Pani (APOLIDE)

11.09.2005

 

Salveranno previti o i Processi?

E’ una bella domanda che temo sia destinata a restare retorica. Mi piace quando la stampa tace, sembra quasi di vivere in un mondo normale e se proprio vuoi farti del male, basta ascoltare in sottofondo un telegiornale, uno a caso, il rumore è sempre lo stesso, ma in forma ridotta e per voce di un delegato dalla redazione.
Per esempio, come rimbomba quella parola “teppisti” riferita ai fatti di Parigi! Sono giorni che i disordini delle periferie parigine, vengono stigmatizzati come semplici atti teppistici, e non suona per nulla strano sentir parlare di coprifuoco in Europa. E’ una parola che siamo abituati a sentire riferita a zone di guerra, una parola che non ci dovrebbe appartenere se non nei ricordo dei nonni, sempre meno, che una guerra l’hanno ancora sulle spalle. Invece la ascoltiamo quasi indifferenti, usi, come le vecchie battone lo sono al marciapiede.
Brucia Parigi, brucia Bruxelles e brucia anche la Germania, in un contagio comico di teppismo e l’Italia?
L’Italia è a rischio, lo ha ammesso anche pisanu in Parlamento, ma non rischia il virus teppistico che colpisce le periferie, quanto il germe dell’anarcoinsurrezionalismo. Siamo avvezzi anche a questo di termine, ed è stato proprio pisanu a coniarlo e divulgarlo come qualcosa di vero. Senza remore e senza vergogna, ieri il ministro ci ha fatto sapere che il pericolo corre nelle manifestazioni di piazza, citando per esempio le proteste degli studenti, dei docenti, e dei ricercatori che qualche giorno fa hanno vivacizzato le piazze del potere, salutate da dita ed insulti autorevoli. I nostri teppisti sono assai più cattivi, sono terroristi che, secondo il ministro, si mischiano ai manifestanti che, bontà sua, hanno ancora il diritto di protestare per infiammare il clima.
Certo però che se fosse vero, l’Italia sarebbe stata già disintegrata dopo le proteste invisibili, degli avicoltori, agricoltori, professori, pompieri, piloti ed assistenti di volo, medici, metalmeccanici, pastori, pescatori, operatori telefonici, dipendenti del pubblico impiego, attori e registi, giornalisti e scrittori, netturbini, stradini, ferrovieri, tranvieri, inquilini, consumatori (in mutande al mercato), pensionati, cittadini. Non esiste in Italia una categoria che non abbia protestato, che non sia scesa in piazza e sebbene ultimamente ci sia un corteo di manifestanti ogni due giorni, non solo non si incendia nulla, ma nemmeno se ne parla.
Poi l’ha detto anche l’ingegnere: “Grazie alla bossi-fini, l’Italia è al sicuro!” Eh, già!
Ma poi salveranno previti o i Processi?
Prima la finanziaria, a colpi di fiducia e maxi emendamenti.
Per ora si sa solo che si venderanno l’ANAS e l’ipotesi lunardi sul pagamento del pedaggio per ogni strada statale, magari forfettaria, da pagare insieme al bollo auto si avvicina, perché si sa che odore hanno le privatizzazioni in Italia, basta farsi un giro nella storia della società autostrade del signor Benetton per comprendere il pericolo che stiamo correndo.
I processi saranno secondari e poi c’è l’articolo sui recidivi, assai importante, in quanto i taccheggiatori pensionati ed ultra sessantacinquenni beccati in flagranza di reato alla terza vanno in carcere senza nemmeno passare dal via. I criminali? Al governo.
Resta il problema sulla legalità in Italia e non è argomento sul quale scherzare; mi chiedo quale sia il motivo scatenante dell’opposizione strenue di Rutelli nei confronti della candidatura di Rita Borsellino alla carica di Presidente della Regione Sicilia. A me viene il sospetto che in fondo lunari non fosse iol solo a credere che con la mafia si deve convivere, ma se così fosse allora mi pare chiaro che l’Unione non può convivere con Rutelli.
Rita Pani (APOLIDE)

11.07.2005

 

L’acqua è poca e la papera non galleggia.


Giovedì su RAI due è stata trasmessa in diretta l’adunata sediziosa dei filoisraeliani. Bandiere bianche e azzurre e fiaccole coreografiche. Il 4 a Locri si sono ritrovati giovani e meno giovani appartenenti alla società civile, armati di coraggio e striscioni hanno sfilato affrontando la MAFIA.
Nessuna diretta, molti commenti, uno speciale a tarda notte su RAI3. E pensare che ogni anno, il primo maggio, si deve perdere del tempo per studiare opportunità e modalità della trasmissione del concerto di Piazza San Giovanni, sarà il caso di trasmetterlo? Facciamo con un quarto d’ora di differita per eventuali censure?
Le manifestazioni di popolo che ormai riescono a portare in piazza anche vecchietti con la bomboletta d’ossigeno a tracolla, a stento vengono menzionate nei telegiornali di stato (almeno 5) e il termine “tute blu” rischia d’essere bollato come arcaico persino nei dizionari.
Locri è stata un’occasione che temo ci sfuggirà dalle mani, per via delle tacite imposizioni e ce ne accorgeremo al prossimo scandalo o al prossimo omicidio.
L’esempio è l’IMPREGILO, la ditta che si è aggiudicata la farsa d’appalto per la falsa costruzione del ponte sullo stretto di Messina; Repubblica ha pubblicato un’intercettazione telefonica … “Vincerà IMPREGILO, me l’ha detto Dell’Utri (condannato a 9 anni per associazione mafiosa)”.
Questa notizia è stata considerata poco più di un pettegolezzo, assai meno importante dell’affaire Albano Lecciso, e soltanto in un impercettibile bisbiglio, ieri ho appreso che la finanziaria ridurrà le spese per le forze dell’antimafia, risparmiando sugli uomini, sui mezzi e persino sui giubbotti antiproiettili.
AMMAZZATECI TUTTI, questo era lo slogan di Locri. MOLTO PROBABILE, risponde, coi fatti, lo stato.
L’acqua è poca e la papera non galleggia.
Prodi è andato a Bolzano per chiudere la campagna elettorale del candidato sindaco del centro/sinistra, la stessa sera, nella piazza del tribunale addobbata per l’occasione con tanto di faretti che esaltavano il bassorilievo raffigurante mussolini col braccio teso, e palco assai rialzato per avvicinare la figura di marmo, si attendeva la faccia di bronzo.. Ma sospettando che la papera non avrebbe galleggiato, il vigliacco di Arcore ha disertato la piazza. Si è manifestato solo via telefono. E’ strano, ma non ho trovato molte cronache della serata. Personalmente penso che non mi frega una mazza di chi vincerà, destra, sinistra, centro, centro e poco a destra, centro ma appena, appena spostato a sinistra, centro barcollante e quindi con variabile instabile. Sono graniticamente comunista.
Al Quaida colpirà a Natale. Siamo un popolo che da sempre ispira simpatia, e dobbiamo ammetterlo, questo ci privilegia rispetto agli altri popoli; i terroristi ci fanno il favore di avvisarci in anticipo, forse per rispettare la fatica di tutti coloro che si sono prestati alle esercitazioni, per essere pronti nell’eventualità.
Solo che anche in questo caso io resto perplessa. Fassino resterà leale a Bush, la cdl invece non sa come tradire i vecchi amici e proprio oggi si appella ad una strategia di ritiro bipartisan che però non deve essere una “fuga”. Il presidente del consiglio, primo estimatore della missione di pace e democratizzazione dichiara di non essere mai stato a favore della guerra. Nemmeno un anno fa, si dichiarava orgoglioso dell’apporto dato alla liberazione dell’Iraq mentre Martino, probabilmente non sintonizzato, dichiarava che l’Italia era in guerra e che quindi pensava a leggi speciali …
Confuso eh?
Meno male che almeno per la politica spicciola italiana, tutto il resto è chiarissimo: tremonti pensa ad una “big coalition” che veda destra e sinistra unite per il bene del paese, sul modello tedesco, e D’Alema è pronto a rispondere che non riuscirebbero mai a governare con tremonti. Ossia nel caso che dopo le elezioni si avesse il senato di destra e la camera di sinistra, si dovrebbe tornare a votare.
Chiaro no?
Rita Pani (APOLIDE)

Inchiesta shock di "Rai News 24": l'agente chimico usato come arma. Un veterano: I corpi si scioglievano "Fosforo bianco contro i civili" Così gli Usa hanno preso Falluja

11.04.2005

 

Libertà di parola.


Mi convinco ogni giorno di più che sia assolutamente necessario abolire la legge sulla par condicio, e assegnare almeno un’ora quotidiana di trasmissione televisiva, magari a reti unificate, nella quale il vostro oratore di Arcore possa esprimersi liberamente, senza censura ma soprattutto senza confronto.
Sarebbe l’unico metodo per assistere, come in un cartone animato, alla sua autodistruzione. La sua megalomania, il suo narcisismo e soprattutto il suo delirio di onnipotenza lavorerebbero per noi.
Credo che dopo la seconda o la terza trasmissione, persino il kamikaze che lo aspetta allo stadio, se ne starebbe comodamente seduto in poltrona ad attendere che un ringhiante cittadino italiano, facesse il lavoro per conto suo.
La letteratura di questi ultimi dieci anni è ricca di episodi emblematici, troppi per poterli elencare tutti, ma tutti hanno in comune il disagio e l’imbarazzo provato da coloro i quali, a dispetto della propria dignità, sono scesi a patti con il pusillanime di Arcore. Ricordate le mani di Gianfranco Fini, portate alla testa in segno di vergogna quando l’idiota di Arcore diede del kapò al tedesco Shulz?
Questa sarebbe una visione paradisiaca e quotidiana, qualora si accettasse di lasciarlo parlare a ruota libera.
Quante mani sono andate a posarsi sulle teste degli italiani che ieri apprendevano l’ipotesi di andare in pensione a 68 anni … visto lui?
Quante teste di italiani hanno sopra un trapianto di capelli colorato ogni 15 giorni da abili mani di un parrucchiere esperto? (La domanda è retorica)
Il cancro che affligge l’onnipotente di Arcore non è quello alla prostata, ma bensì quello che gli impedisce qualunque contatto con la realtà; non è colto far citazioni popolari, ma sovente si ha riscontro nella quotidianità, e a me torna in mente il detto “non parlare di corda a casa dell’impiccato”. La stupidità di questo esemplare di umanoide, non perde occasione di parlare di gas in casa del gassato, di cibo in casa dell’affamato, di donne in casa degli omosessuali.
Mostra a tutti il suo viso ridicolamente tirato, cucito e levigato … guardate me!
Si pone come esempio da seguire, come obiettivo da raggiungere, ed è per questo che cresce questo nuovo sentimento: “siamo tutti kamikaze!”
Guardate lui, è l’esempio di come si possa lavorare fino a 70 anni, e lo dice a voi, che a 50 anni avete perso il lavoro, a voi che vi alzate alle 4 del mattino per prendere un treno con le zecche che vi porterà in un’altra regione per svolgere il vostro lavoro precario, lo dice alla miriade di lavoratori atipici che teoricamente dovranno lavorare fino al giorno in cui morranno, o almeno fino a quando compiuti 30 anni non saranno considerati troppo vecchi per essere sfruttati, lo dice a me che di anni ne ho ‘solo’ 40 e non riesco nemmeno a trovare un lavoro in un’impresa di pulizie.
Lo dice lui ma è evidente come a lui sfugga il significato stesso della parola “lavoro”.
Ecco perché sarebbe bene iniziare una campagna di sensibilizzazione “LASCIATELO PARLARE.”
Solo così potrei realizzare il mio sogno… Una folla di persone incazzate, armate di bastoni…Una folla di kamikaze.
Rita Pani (APOLIDE)

11.03.2005

 

Un kamikaze allo stadio.

Volevo vederci chiaro sulle affermazioni del minacciato di Arcore, così le ho lette su tutte i giornali, ma il virgolettato è sempre lo stesso, a me incomprensibile:
"Io sono oggetto di una minaccia diretta. Un kamikaze allo stadio contro di me". Lo dice Silvio Berlusconi in un colloquio con il quotidiano Libero. "Ma non è questione di me - continua il premier - Qui c'è di mezzo l'Italia. Come fate a non avere questa avvertenza? (chiede alla stampa in senso lato, ndr) Siamo esposti ad attacchi micidiali del terrorismo. Espongo sempre la verità per togliere pretesti propagandistici a chi vuole organizzare stragi"
Non capisco se una volta tanto, rinnegando il suo amico gorge doppiovu, abbia voluto salvare l’Italia o se stesso, ma conoscendo il tipo, opterei per la seconda … che ho detto!
Il fatto è che appare ridicolo in ogni suo sgraziato movimento, ogni qualvolta si accinge a dimenarsi facendosi inghiottire dal vortice delle sue dichiarazioni e successive rettifiche o smentite.
Ma c’è di peggio oggi in Italia. Ci sarà la fiaccolata contro l’Iran e a favore di Israele, una fiaccolata bipartisan che probabilmente concorrerà a tenermi lontana dalle urne, se e quando in Italia si andrà a votare a meno ché non ci sia qualche partito di sinistra che si sganci totalmente dalla farsa dell’Unione.
Premetto che ieri a Jenin, i soldati israeliani hanno sparato in testa, uccidendolo, ad un bambino di 13 anni che tirava pietre. Che la sinistra possa manifestare per solidarizzare con uno stato di questo tipo è quanto di peggio ci si possa aspettare da persone che hanno fatto della pace e della civiltà la propria bandiera.
Mi spiace, ma non mi mischio con chi per opportunità e falsità storica ed intellettuale si mischia ad una banda di guerrafondai che se potessero, davanti all’ambasciata dell’IRAN ci andrebbero col napalm. Non mi mischio perché se è aberrante per uno stato chiedere la cancellazione di un altro, è allo stesso tempo aberrante quello che Israele compie quotidianamente verso lo stato fantasma Palestinese.
Se esistesse ancora la volontà politica di riassestare quelle porzioni di mondo in perenne conflitto, si agirebbe ridando autorità e prestigio all’ONU, per esempio e non andando ad agitare animi con le fiaccole in mano, considerando che gli animi sono già abbastanza agitati.
Non solo non mi mischio con questa sinistra per caso, capace di scendere in piazza con l’avversario politico per solidarizzare con uno stato come Israele, ma mi domando anche con che faccia questi potranno ripresentarsi pacifisti alla prossima manifestazione per la pace. E che accadrà a Fassino quando inevitabilmente verrà cacciato dal corteo? Successe già una volta, e noi che siamo di sinistra per davvero, difficilmente dimentichiamo.
Il 4 Novembre a Locri ci sarà una grande manifestazione “Siamo tutti calabresi”; un’occasione per rivendicare l’impegno per una società civile dopo l’omicidio Fortugno, compiuto dalla mafia. Attendo di vedere quanti bipartisan accorreranno, quante di queste figure ferrariane votate alla democrazia faranno sentire le loro voci.
Rita Pani (APOLIDE)

11.02.2005

 

Raptus interruptus

Nonostante i tagli a Trenitalia annunciati in finanziaria, procede l’ammodernamento dei treni e una nuova campagna pubblicitaria informa che, d’ora in poi, i passeggeri prima di salire sulle vetture, dovranno dotarsi di biglietto obliterato, certificato di vaccinazione contro la leptospirosi e collare antipulci.
Il presidente Ciampi, per combattere la stagnazione dell'economia, ammonisce gli italiani a consumare prodotti nostrani. Il che, per molti, significa che dovranno prestare un po’ più attenzione alle cose che rimediano rovistando nei cassonetti della spazzatura.
Passato il “ponte dei defunti”, che è chiamato così dalla celebrazione della festa di Ognissanti, ci si è risvegliati un po’ più riposati, avendo potuto dormire un’ora in più. Ma solo coloro che erano sintonizzati su C’è posta per te. Adesso si attende il “ponte sullo Stretto” dove non dormirà nessuno, ma si terrà comunque un occhio chiuso sull’assegnazione degli appalti alla mafia.
Pannella ha finalmente deciso e, per questa settimana, vuole schierarsi con il centrosinistra per le prossime elezioni. Questa ipotesi ha fatto infuriare l’Udeur che ha posto un aut aut all’Unione: “O noi, o loro!” Sebbene, trattandosi di vecchi democristiani, non sia ben chiaro se abbia detto “loro” oppure “l’oro”.
Nel frattempo, monta la psicosi dell’influenza aviaria e, a titolo precauzionale, in Italia il pollo è scomparso dalle mense scolastiche. Il ministro Storace ha stigmatizzato questo provvedimento dichiarando che, pur trattandosi di refettori, non è opportuno distribuire panico e companatico.
Anche gli Stati Uniti stanno cercando di non farsi cogliere impreparati da un’eventuale diffusione del virus: il presidente americano ha chiesto al Congresso lo stanziamento di sette miliardi di dollari per l’acquisto del vaccino. Il problema è che il vaccino non esiste. I ricercatori stanno lavorando alacremente ma si scontrano con mille difficoltà: gli uccelli non collaborano e si rifiutano di dire “trentatré”.
Ma questa è solo una delle preoccupazioni che affliggono Bush: gli ultimi scandali del ciagate e nigergate che compromettono l’amministrazione statunitense, hanno portato ai minimi storici la popolarità del presidente che sta considerando di dichiarare guerra all’Italia dopo l'incontro con Berlusconi a Washington. Berlusconi, sfoggiando un inedito accento barese, ha espresso la sua solidarietà rinnovando il suo impegno a combattere il terrorismo e ribadendo fedeltà alla coalizione di forze aggregate. Berlusconi ha inoltre sottolineato come le idee che caratterizzano questa unione non saranno mai rinnegate né le forze alleate soggiogate e che le polemiche, prima o poi, grazie ai successi conseguiti, saranno mitigate. A questo punto, il premier italiano, dopo essersi felicitato con Bush rivelando la sua ferma convinzione che il presidente americano entrerà a pieno titolo nelle pagine della Storia e anzi augurandosi per il bene di tutti che queste aspettative siano quanto prima appagate, si è reso conto che si era fatta una certa ora e ha perciò proposto di continuare l’incontro davanti a un bel piatto di fumanti pennette rigate.
D’altra parte, dal momento che la vicenda del nigergate, in cui è coinvolto il servizio segreto italiano, rischia di provocare un terremoto politico di proporzioni mai viste, il nome “Sismi” pare quanto mai azzeccato.
Da ultimo: da un’indagine statistica risulta che, nell’intimità, la seconda cosa di cui gli uomini si spogliano, sono i calzini. Non è dato sapere qual è la prima, ma ci si augura che siano le scarpe.
dirtyboots

 

GUERRA GLOBALE PERMANENTE

La dottrina strategico-politica di Bush potrebbe riassumersi, almeno per quel che riguarda la sua versione ufficiale, nel seguente schema di ragionamento: esportare ed imporre, con la violenza delle armi, la cosiddetta “democrazia” - ossia il modello U.S.A. di democrazia - in tutto il pianeta, soprattutto laddove è più conveniente, come nell’area del Golfo Persico, tra i Paesi più ricchi di petrolio e di altre preziose materie prime che scarseggiano sempre più e dunque costano sempre più.
Non dobbiamo dimenticare che il Golfo Persico, esattamente la Mesopotamia - l’attuale Iraq - fu, in tempi remoti, la culla delle prime, più evolute civiltà umane come i Sumeri, i Babilonesi, poi assoggettati dagli Assiri, ecc.
La rozza dottrina della White House di Washington, espressa da alcune avanguardie ideologiche neoconservatrici, pretende di imporre la “civiltà moderna” (retta su un assetto imperiale dell’economia capitalistica in fase di espansione su scala planetaria, un assetto guidato dai vertici dell’establishment militare-industriale nordamericano) a popoli che conoscono la civiltà più autentica dall’epoca più antica della storia del genere umano.
Secondo la teoria dell’amministrazione yankee, in Medio Oriente non può esserci “pace” o “stabilità”, senza un cambio di regime in Iraq, in Iran, in Siria, che sono tre micro-potenze regionali, i cui governanti, sgraditi all’Occidente perché avversi alla “democrazia occidentale”, impedirebbero un’equa soluzione del conflitto arabo-israeliano, precisamente della questione palestinese, che rappresenta il nodo centrale di tutte le vertenze e le controversie mediorientali - ciò è l’unico elemento di verità contenuto nella tesi nordamericana! Da tali premesse teorico-politiche, formulate dall’amministrazione Bush, si deduce che nel prossimo futuro, la presunta “democrazia” made in U.S.A. dovrebbe essere imposta, ovviamente con la forza bellica, ossia con un violento rovesciamento dei regimi in carica, in Iran e in Siria…e poi? L’esportazione della “democrazia” sarà dunque imposta dappertutto, esattamente laddove converrà agli interessi imperiali ed espansionistici dell’economia del dollaro, inaugurando un lungo ciclo di guerre di rapina, o meglio un ciclo di “globocolonizzazione” del pianeta da parte dello strapotere che fa capo al regime yankee, protettore dell’economia di Wall Street, delle multinazionali, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e via discorrendo.
Ma vediamo in breve come funziona il sistema, tanto decantato, della “democrazia” degli Stati Uniti d’America.
Mi pare che nella “società democratica” più antica e potente del mondo, il potere politico sia concentrato esclusivamente nelle mani di un’oligarchia elitaria di professionisti e carrieristi dello Stato, mentre i “cittadini-sudditi” possono esercitare solo un “diritto-dovere” di voto.
In effetti, nella realtà statunitense appena il 40 % della popolazione mette davvero in pratica quel “diritto-dovere”; invece il restante 60 % diserta regolarmente, puntualmente, le urne elettorali. Sfido chiunque a confutare tali dati.
Invito chiunque a smentire il fatto che alle ultime elezioni presidenziali nordamericane, Bush junior è stato eletto solo con il 20 % dei consensi.
Pertanto la “democrazia” made in U.S.A. esclude dalla partecipazione politica concreta - ma anche dalla partecipazione di tipo semplicemente politico-formale ed elettorale - oltre il 60 % della popolazione statunitense. Infatti milioni di negri, di ispanici, di cinesi e di altre “minoranze etniche” - che insieme formano la stragrande maggioranza del popolo nordamericano -, si astengono in maniera cronica e sistematica, dall’esercizio e dalla pratica del voto, perché non si sentono politicamente rappresentati, per cui sono estromessi dal sistema politico, sono di fatto emarginati dalla “vita democratica” del Paese, nella misura in cui i diritti e le libertà democratiche sono in pratica negati alla cospicua maggioranza dei “cittadini” statunitensi.
Invece di imporla, o proporla, agli altri popoli della Terra, mi pare che i governanti di Washington dovrebbero preoccuparsi di estendere, in modo concreto, la civiltà democratica più autentica, lo stato di diritto, le libertà costituzionali, sancite solo formalmente, a tutti i “cittadini” ai quali quei diritti e quelle libertà di carattere democratico, sono attualmente negati - e sfido chiunque a contestare tali affermazioni.
Purtroppo i “maestri” e i “campioni” - come Bush & soci - di questa ipocrita e perversa “democrazia”, pretendono di imporla all’intero pianeta con il ricorso sistematico alla guerra, al fine di espandere e rafforzare l’organizzazione di un “involucro protettivo”dell’Impero economico-monetario globale che fa capo al dollaro statunitense.
Dall’11 settembre 2001, giorno dell’orribile attentato compiuto contro le Twin Towers di New York, nel cuore dell’Impero globale, si è sempre più evidenziato un dato certo ed inoppugnabile, una verità che, per quanto possa apparire cinica ed amara, è assolutamente inconfutabile.
Come gli avvenimenti immediatamente successivi hanno dimostrato ed in seguito anche gli eventi a noi più prossimi hanno confermato, quell’efferato crimine perpetrato contro l’umanità, quell’abominevole eccidio di massa – tanto per chiarire la mia opinione -, ha fornito l’occasione più propizia per produrre nuove, immense “fortune” economiche e politiche sulla scena planetaria. Molto probabilmente, come si venne a sapere da attente indagini sui movimenti finanziari condotti nei giorni immediatamente precedenti al massacro contro il popolo statunitense (non contro il capitalismo nordamericano e mondiale, come si è voluto supporre ), il risvolto economico relativo alla formazione di ingenti profitti finanziari accumulatisi nelle settimane e nei mesi successivi all’attentato, suffraga un’ipotesi solo in apparenza folle o parossistica, secondo cui l’azione stragista non sia stata motivata da alcun intento di natura politico-ideologica, né da sentimenti etico-religiosi di ispirazione islamico-integralista, ma esclusivamente da ignobili finalità di segno affaristico.
Immagino che tali affermazioni possano suscitare reazioni di sdegno e scandalo tra i lettori, nella misura in cui rivelano una raccapricciante realtà, quella di un sistema economico rapace e criminale, articolato ed esteso su scala globale, un mostruoso apparato capitalistico-finanziario costruito su metodi scientifici di sfruttamento, di rapina e di estorsione, attuati a livello planetario.
Questo “nuovo ordine mondiale” permette a speculatori totalmente privi di scrupoli, di approfittare anche e soprattutto dei più atroci delitti e delle peggiori nefandezze – come l’attentato commesso a New York nel settembre 2001 -, per accumulare colossali “fortune” economiche, per rimpinguare i proventi capitalistici di pochi, potentissimi detentori delle ricchezze mondiali, depositari del dominio sull’economia imperiale planetaria, e perciò padroni del destino di tutti i popoli della Terra, un pianeta abitato da oltre sei miliardi di esseri umani, i due terzi dei quali vivono molto al di sotto della soglia della povertà, in particolare quasi due miliardi di individui si trovano al limite estremo della povertà, sopravvivendo a stento con meno di un euro al giorno.
Tale assetto del potere economico-politico strutturato su scala globale, favorisce quindi una crescente concentrazione delle ricchezze, nonché del controllo e delle decisioni politiche internazionali, nelle mani di minoranze sempre più ristrette, sempre più avide e corrotte, sempre più criminali e prepotenti, capaci di estorcere con la violenza, più o meno legale – vedi il caso Iraq -, le risorse materiali ed umane appartenenti ai popoli della Terra, ossia a miliardi di persone, e capaci di sottrarre, con l’inganno e l’astuzia, i risparmi di milioni e milioni di piccoli investitori e di semplici lavoratori in tutto il mondo, condannandoli alla fame ed alla miseria. In altri termini, questo “ nuovo ordine globale” è costruito in modo tale da accrescere nel tempo le già gravissime sperequazioni e disuguaglianze sociali e materiali oggi esistenti, approfondendo il divario a forbice tra ricche minoranze sempre più ricche e potenti, da un lato, e dall’altro masse sempre più estese di poveri, destinate ad impoverirsi e disumanizzarsi sempre di più.
Con l’avvento della cosiddetta “globalizzazione economica”, ossia con l’ascesa e l’espansione a livello mondiale del mercato capitalistico, si è storicamente determinato un metodo di distribuzione delle ricchezze planetarie sempre più iniquo, irrazionale ed intollerabile per la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini della Terra, con conseguenze e costi inimmaginabili per l’equilibrio e la distensione mondiali, vista anche la tendenza demografica di natura esplosiva e destabilizzante che si registra nella realtà abnorme di continenti come l’Africa e l’Asia.
Sulla base del ragionamento fin qui sostenuto, si può senza dubbio asserire che con l’atto terroristico e criminale dell’11 settembre 2001, non abbiano nulla a che spartire, né la causa arabo-palestinese, né le rivendicazioni dei diseredati della Terra, né il fondamentalismo religioso di matrice islamica, né l’antiamericanismo ideologico, né altre ragioni che sono senz’altro più nobili, bensì soltanto il folle e spietato cinismo degli affari, l’arroganza e la perversione di un sistema economico privo di moralità e di ideali, l’avidità e la voracità di un capitalismo mondiale scevro di umanità e sprovvisto di un minimo di razionalità etica, mosso esclusivamente da una logica ferrea e feroce costituita dalle ragioni del profitto e del business finanziario.
Si pensi, ad esempio, alla guerra in Iraq e alle sue cause, siano esse ipotetiche, reali o dichiarate. In quella tragica vicenda, la principale “colpa” di Saddam Hussein non è stata tanto quella di essere un dittatore feroce e sanguinario, come veniva sbandierato dalla propaganda bellicista anglo-americana e come in effetti egli è stato, bensì quella di aver convertito in euro, all’incirca tre anni fa, ingenti riserve statali di petrodollari, un “reato” assolutamente grave ed imperdonabile per i padroni ( pochi ) e per i servi (tantissimi ) dell’Impero monetario del dollaro statunitense, il cui primato, quando viene meno la spinta motrice dell’economia e della politica, viene sorretto e rilanciato da una devastante forza militare!
Inoltre, non sono da sottovalutare le ragioni connesse al controllo e al possesso delle risorse petrolifere e di altre preziose materie prime di cui l’Iraq è uno dei principali paesi produttori, nonché l’enorme importanza che l’Iraq riveste per la sua centralità territoriale in un’area strategicamente essenziale come quella del Golfo Persico, tra il Medio Oriente e l’Asia centro-orientale. Per molti anni il regime tirannico di Saddam ha costituito un fedele bastione dell’occidente a presidio di un’area che nel lontano 1979 fu destabilizzata dalla rivoluzione khomeinista, esercitando un ruolo funzionale agli obiettivi economico-politici nordamericani.
Infatti, non si può fingere di non sapere che Saddam è stato il principale alleato degli interessi imperiali statunitensi ed un ottimo socio in affari della Casa Bianca, visto che è più facile stringere patti scellerati e stipulare intese economico-politiche di un certo tipo, ossia poco pulite e poco lecite, con i regimi dittatoriali anziché con governi più democratici.
Purtroppo per Saddam Hussein, quell’amicizia e quel sodalizio sono definitivamente crollati allorquando il famigerato dittatore ha firmato un accordo per la fornitura di greggio iracheno – che, non dimentichiamolo, è il meno caro del mondo, se si pensa che un litro di benzina in Iraq costa appena 10 lire! – a favore della Francia, della Russia e della Cina, e dall’intesa sono rimasti esclusi proprio gli U.S.A., i quali si sono prontamente vendicati, da “padroni del mondo” come essi si proclamano e come pretendono di essere considerati.
In effetti, proprio dal momento in cui il primato economico-militare nordamericano si è imposto rapidamente su scala planetaria, grazie soprattutto al crollo del muro di Berlino e del Patto di Varsavia, incentrato sul predominio sovietico, ovvero dal 1989 in poi, la crescente preponderanza dell’economia sulla politica e sulle altre dimensioni della vita sociale degli uomini, ha convinto gli stessi fautori e teorici della “globalizzazione” ad impossessarsi degli strumenti di analisi e di indagine scientifica che erano propri del pensiero marxista, allo scopo di comprendere e controllare meglio i processi e le dinamiche, sempre più vaste e complesse, di un’economia di mercato che si espande e si afferma con velocità vertiginosa a livello globale.
Oggi, nessuna persona dotata di buon senso e di onestà intellettuale, può dunque negare l’ignominiosa evidenza di un mondo sempre più dominato da pochi operatori finanziari in grado di determinare, o quantomeno di condizionare, in maniera abietta e scellerata, le scelte politiche fondamentali per il destino dell’intera umanità.

Lucio Garofalo

 

Fiaccole e bombe

Quindi ci sarà la fiaccolata a favore di Israele, non è ancora chiaro però se parte di coloro che hanno dato la loro adesione, avranno dei cartelli con su scritte frasi di chiaro distinguo, tipo: “Manifestiamo pro Israele e contro l’IRAN ma ci fanno ancora incazzare i carriarmati a Jenin, e ci ripugna la costruzione del muro in Palestina.”
C’è anche da dire che partecipare ad una manifestazione indetta da giuliano ferrara mi provocherebbe uno choc anafilattico. E’ qualcosa che la mia natura rifiuta, soprattutto pensando con animo depurato da qualunque forma di ipocrisia, inoltre non mi paiono tempi nei quali sia favorevole gettare benzina sul fuoco.
Una riflessione sarebbe opportuna anche alla falsità di questa purezza di intenti bipartisan; le dichiarazioni del presidente iraniano sono assolutamente da condannare, ma rileggendo la miriade di risoluzioni ONU contro Israele, regolarmente disattese credo che le candele si dovrebbero lasciare spente.
Personalmente rabbrividisco anche quando leggo altre dichiarazioni dai toni perentori, come per esempio che l’IRAN è un pericolo per il mondo, così come fu per l’Iraq. La storia non è ancora storia, è semplicemente cronaca dei giorni nostri, ma sembra essere del tutto irrilevante soprattutto ora che di Iraq si parla solo attraverso le voci accreditate dagli eserciti.
Un raid aereo americano compie l’ennesima strage di donne e bambini? Il giorno dopo un bambino si fa saltare in aria e i giornalisti raccontano di nuovi scenari di terrore, dove donne e bambini sarebbero i nuovi *pericoli vaganti *. Poco importa che oggi si scopra (e si tenga quasi nascosto) che l’attentatore di Kirkuk fosse un adulto.
Temo che ci si stia preparando all’invio di nuovi aspiranti eroi cadaveri in Iran.
Sono trascorsi giorni di festa, di esodi, di streghe e di mostri; nella nostra tradizione americana resistono alle finestre immagini di zucche sorridenti e scheletri appesi alle porte. L’immagine più mostruosa di questi giorni resta per me quella del vostro presidente del consiglio invitato alla festa di Halloween a casa bush, mascherato da supergiovane mostrava la chioma di un quarantenne, tinteggiata di fresco di un castano tendente al mogano. Credo sia la cosa più interessante e meno ridicola che sia riuscito a mostrare. Il resto è stato solo l’ennesimo show che umilia una nazione (l’Italia) raccontato benissimo da Vittorio Zucconi, invidiato testimone oculare e attore della vicenda.
Rita Pani (APOLIDE)

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