11.25.2005

 

Sciopero generale.



Era solo il 1994 quando un milione e mezzo di persone invasero pacificamente Roma per protestare contro la riforma pensionistica del nefasto governo berlusconi. Lo sciopero ebbe successo e contribuì alla cacciata dell’invasore di Arcore.
Quel giorno, era di Novembre se non ricordo male, il malfattore era in visita dal suo amico Putin, e sebbene sapesse che di lì a poco avrebbe dovuto perdere le elezioni sentenziò con sufficienza che aveva altro a cui pensare che non ad uno sciopero.
Erano altri tempi, ancora non aveva affinato le tecniche di regime, non aveva potuto ancora legiferare in suo favore e soprattutto gravavano sulla sua testa i vari provvedimenti giudiziari che avrebbe in seguito risolto. La lega, rappresentata ancora nell’immaginario collettivo dalla canottiera di bossi, era ancora inesperta nell’ars ricattatoria che ha poi affinato, come ben sappiamo.
L’italiano era ancora capace di organizzarsi e soprattutto ancora non era stata approvata la legge Biagi, ovvero la legittimazione della schiavitù.
Le televisioni ancora riuscivano ad informare, le tette già abbondavano, i culi sopperivano alla carenza culturale informativa, ma ancora l’epurazione dei dissenzienti non era un cancro conclamato.
La mia bimba non aveva un anno ma già salutava a pugno chiuso.
Sono passati una dozzina d’anni, tutto si è rabbuiato ed oggi siamo qui. Ho seguito su Rai 3 i collegamenti dalle varie piazze non avendo potuto recarmi a Piazza Navona, ed è stato triste sentire Epifani elencare tutto quello che non c’è più, tutto quello che non va. Le bandiere c’erano e c’era anche la gente, le persone come noi, anziani, giovani, ex lavoratori, schiavi a 250 euro al mese …
M’è parso di scorgere in Epifani un rigurgito di passione, e per questo non riesco a spiegarmi l’atipicità di questo sciopero di 4 o 8 ore, di 24 per le navi e di una, una soltanto nelle scuole, violentate per l’ennesima volta dalla finanziaria contro la quale si protestava.
Un ora all’inizio oppure alla fine. Non lo capisco.
Continuo a ritenere che in Italia ci sia bisogno di un modello di protesta sullo stile sud-americano, ovvero il blocco totale di ogni attività produttiva ad oltranza, che perseveri in modo tale che l’odiato omino di Arcore non possa più affermare che lo sciopero è “«assolutamente inutile», una prova di forza «che fa parte di un rito trito che non ha nessun effetto». Questo è quello che berlusconi ha risposto oggi ai sindacati.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Ma ancora non mi rendo conto che possa aver proferito certe parole insulse..
Concordo: lo sciopero avrebbe avuto l'impatto giusto con 8 ore di sciopero, non cosi' frammentato e diversificato...

SI
 
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