6.30.2007

 

Silenzio, parla Walter

Ora tocca a Walter parlare, e più parla più mi dico: “Vedi? Non t'eri poi sbagliata di troppo”. Sempre per quel gioco della memoria, io mi ricordo Rutelli, e leggendo qui l'intervista rilasciata da Walter a TV7, mi sembra tanto di sentire Rutelli.

berlusconi «ha fatto cose sbagliate, ma anche cose giuste come la legge sul risparmio» e anche nella legge costituzionale, poi bocciata dal referendum, aggiunge Veltroni, «c'erano cose inaccettabili ma anche cose ragionevoli». Per il sindaco di Roma, se ad ogni legislatura si cancellano le leggi fatte dal governo precedente «rischia di essere la tela di Penelope.

Continuando a solleticare la memoria, non ricordo cose ragionevoli nella riforma costituzionale bocciata dal referendum; era la riforma “dei saggi della Lega” (non ridere, ti vedo!) quella scritta a Ponte di Legno. Tra i saggi c'era anche calderoli. (e ridi...)

Rita Pani (APOLIDE)


6.29.2007

 

Incidenti

dirtyboots mi dice che hanno tamponato una Clio...
R.

6.28.2007

 

The day after V day

Ho atteso oggi, the day after, per comprendere meglio cosa sia stato ieri. Ho avuto bisogno di leggere le cronache, i risultati dei sondaggi, le chiacchiere dei forum politici per farmi un'idea del momento storico/politico che stiamo vivendo.

Sono spaventata. Si dice spesso che il popolo non ha memoria, e the day after the V day, certifica la conclamazione dell'amnesia.

Se avessi potuto stracciare il monitor come si straccia un foglio di giornale, avrei stracciato Repubblica e le sue venti frasi, tra le quali votare quella che è piaciuta di più; per la cronaca è la numero 5: basta con il precariato, i giovani non possono aspettare, serve un nuovo patto generazionale.

Avrei stracciato anche L'Unità: Walter... illustra la sua visione per modernizzare il Paese: patto generazionale per il Welfare e lotta alla precarietà; meno burocrazia. Sicurezza e multiculturalità.

Vorrei mettermi a piangere ed urlare e se ne avessi la forza, forse tirerei anche pietre; se non avessi la gamba ridotta così male, tirerei calci alle portiere delle auto in sosta.

Vorrei prendere questa folla entusiasta, questi forumisti logorroici, questa forza motrice del nuovo sinisrtismo calcististico e fare un' unica domanda: “Ma ve lo ricordate il programma dell'Ulivo per le elezioni 2006”?

Passi che Walter si presenta bene, passi che certo, è meglio di berlusconi e di qualunque altro figuro possa essere proposto dalla destra; passi che è capace... Ma dove cazzo sta la novità?

Ora io vorrei che qualcuno di quelli che si appresta ad osannare il Veltroni disposto a scendere in campo, in perfetto stile di metafora calcistica, mi spiegasse perché. Solo perché ha detto meglio di Prodi le stesse cose? Perché ha più verve? Perché riesce a leggere un gobbo con una migliore impostazione vocale? Perché?

Pagare tutti per pagare meno, l'ho sentita solo io (e quindi sono allucinazioni uditive) o l'avete sentita già anche voi?

Avete contato quante volte è stata citata la categoria dei giovani? Vi siete chiesti come sia possibile che nell'immaginario collettivo la popolazione italiana sia fatta di giovani ed anziani? E se avete un'età compresa tra i 40 e i 55 anni e siete precari o disoccupati, non vi sentite leggermente discriminati?

Rita Pani (APOLIDE)


6.27.2007

 

SPIA LA SPIA!

Di Lucio Garofalo
Dopo "Tangentopoli", "Bancopoli", "Calciopoli", "Vallettopoli", Spiopoli”, "Mafiopoli", "Paperopoli" ecc., l'ultimo scandalo nazionale degno di una "Repubblica delle banane" (senza offesa per le scimmie) quale da tempo sembra essere l'Italia, è "Monopoli". Il caso in questione (ri)emerge a riprova che il nostro "Belpaese" è da tempo diventato "un popolo di ladri, furbetti, banchieri e finanzieri rampanti, calciatori, scalatori e alpinisti, letterine, veline, vallette e vedette, paparazzi, magnacci e papponi, manager falliti, spie e... giocatori di Monopoli". Invece, la vecchia retorica nazional-popolare e idealista esaltava la nostra "amata Patria" come "un popolo di santi, poeti e navigatori". Oggi, gli unici "navigatori" che l’Italia può vantare sono gli utenti della Rete, i "navigatori solitari" di Internet, alias "World Wide Web", che sta per "ragnatela grande come il mondo". Giammai una definizione fu più appropriata, dato che il Web si configura esattamente come un’enorme "ragnatela" in tutti i sensi, anche nel senso di una "trappola gigantesca", vasta come il mondo, in cui possono cadere ed essere intercettati tutti i "navigatori". Perciò, oggi Internet rischia di diventare (se già non lo è) un ricco terreno di caccia dello spionaggio planetario (mi riferisco, ad esempio, al sistema elettronico denominato "ECHELON"). Non è un caso che Internet, chiamata in origine Arpanet, nacque negli USA alla fine degli anni '60 come una rete di comunicazione riservata esclusivamente all'establishment militare.

Ma torniamo alle vicende di casa nostra, anzi di "cosa nostra". Francamente, l'aspetto che più sconcertante della faccenda, a parte la tragica conferma di essere tutti, ma proprio tutti (tranne ovviamente gli spioni) controllati, schedati e spiati - ricchi e poveri, Albano e Romina, Qui Quo Qua, Pippo, Pluto e Paperino, personaggi famosi, sull'isola e fuori, sconosciuti, anonimi e omonimi, potenti e impotenti, membri di qualsiasi casta, e via discorrendo -, è il coinvolgimento della Telecom (e del Sismi, il Servizio Segreto Militare Italiano) in una grottesca vicenda che è assorta alla ribalta nazionale come "la grande spiata generale". Sono piuttosto infastidito per la semplice ragione che, se a spiarci fosse stata una normale agenzia privata di spionaggio, oppure un potente servizio segreto internazionale (la CIA, il Mossad, l'ex KGB o un altro servizio di intelligence, tutto ma – diamine - non la Telecom, che ha operato per conto del Sismi, il più sfigato dei servizi segreti), o magari il Grande Fratello, oppure il succitato ECHELON (il cervellone elettronico globale), direi che tutto ciò sarebbe stato quasi “accettabile”, comunque non mi avrebbe sorpreso e tubato più di tanto. A patto, però, che a fine mese non pretendano di farci pagare ancora la bolletta del canone telefonico. Per la serie: oltre al danno anche la beffa”!...

L’ultimo scandalo, che pure risale a due anni or sono, sembra essere stato serbato per (ri)utilizzarlo “tempestivamente” nella circostanza più opportuna e propizia, vale a dire nel momento più conveniente. Non a caso, la vicenda vede coinvolti i massimi esponenti della “casta politica”, a cominciare dal Lider Maximo. Il dato in questione va inquadrato e compreso nell’attuale contesto storico-politico, nel quale si inserisce una prepotente campagna mediatica orientata in direzione anti-politica e filo-tecnocratica, ossia in funzione antidemocratica e filo-confindustriale. Infatti, mi sembra poco casuale, ma molto ben calcolata la tempistica con cui lo scandalo è stato rimesso fuori, in un momento di grave imbarazzo e difficoltà per un settore vitale dell’industria e della finanza di casa - o “cosa” - nostra. Si pensi ad esempio all’attuale situazione proprietaria della Telecom, vale a dire Tronchetti Provera & company. In tal senso l’odierna e puntuale campagna di anti-politica è senz’altro servita a distrarre l’opinione pubblica italiana dallo stato di profonda crisi gestionale e finanziaria in cui versa l’azienda succitata, per sferrare un violento attacco contro il ceto politico, ritenuto (non a torto) in gran parte corrotto, intruso, colluso e connivente con il mondo degli affari (ancora più corrotto), indubbiamente super-privilegiato, ecc. ecc. Insomma, nella vicenda mi sembra di ravvisare una sorta di “rivincita” della vera casta dominante capeggiata da Montezemolo & soci contro la “casta” intesa come nomenclatura politica. Entrambe le caste fanno senz’altro parte della stessa classe digerente, ma è evidente che la prima casta, quella confindustriale, non si fida più della seconda, anzi sembra volersene sbarazzare per avere campo libero ed occuparsi dei propri affari senza più alcun disturbo ed ingerenza, e magari per mettere le loro luride mani sul famoso “tesoretto” (e su altri “tesoretti” nazionali) che l’attuale governo sembra voler destinare ad altri usi ed altri scopi, non esattamente coincidenti con quelli confindustriali. Poveri padroncini!...

Pertanto, a chiunque sia interessato a conoscere il seguito e, magari, l’epilogo finale, della nuova “saga televisiva nazionale” intitolata Montezemolo, Tronchetti Provera & soci contro la Casta 2”, si consiglia di visitare il sito www.sparatevi.com, oppure si invita a sintonizzarsi sull’emittente radio-televisiva degli “Insetti molesti” (leggi Vespa ed altri conduttori, coleotteri, aracnidi, libellule ed altri esemplari di artropodi da consegnare all’attenzione e allo studio degli esperti di entomologia).

Dietro l’ennesimo scandalo nazionale qualcuno trama pericolosamente per invocare e sancire una svolta del sistema politico italiano in senso autoritario ed antidemocratico, ovvero per legittimare una sorta di “golpe” morbido e camuffato. Una chiave esplicativa, utile per provare ad interpretare e comprendere le “nuove rivelazioni”, vale a dire l’uso strumentale ed opportunistico che la lobby (o loggia) tecnocratico-finanziaria sta facendo dell’ennesimo scandalo legato a vecchie spiate telefoniche, potrebbe rivelarsi nella seguente ipotesi. Non è affatto improbabile che la sortita di queste intercettazioni, già datate di ben due anni, nasconda trame oscure tese a favorire e preparare la nascita di un esecutivo di natura tecnica e pseudo-moralizzatrice, molto spinto in senso moderato ed antioperaio, simile se non peggiore di altri governi di stampo tecnocratico come quelli che, nella prima metà degli anni ’90, gestirono il trapasso dalla prima alla seconda Repubblica. Mi riferisco esattamente ai governi guidati da Giuliano Amato nel 1992-1993 (benché questi non fosse un tecnico ma un politico di provata fede craxiana, il suo governo rivestì un carattere ed un ruolo fermamente favorevole alla casta tecnocratica del capitalismo finanziario) e da Carlo Azeglio Ciampi nel 1993-1994 (già governatore della Banca Centrale Italiana). I quali furono artefici e responsabili di accordi (s)concertativi siglati a netto discapito dei lavoratori salariati italiani. Inoltre, penso all’esecutivo presieduto nel 1995 da Lamberto Dini (che era stato uno dei massimi dirigenti del Fondo Monetario Internazionale) il cui governo fu autore della prima “contro-riforma” del sistema nazionale della previdenza pubblica. Cito questi pochi elementi storici concreti per fornire una (seppur vaga) idea di quanti dolorosi sacrifici, svantaggi e iatture possa procurare un eventuale, ipotetico “governo tecnico” alle classi lavoratrici del nostro Bel paese.

Infine, credo che valga la pena di spendere alcune parole dense di significato a proposito della cosiddetta “questione morale”. L’approccio risolutivo a tale problema non può essere affidato semplicemente allo zelo moralizzatore di qualche onesto, laborioso e coraggioso magistrato di periferia, né alla solerzia o all’efficienza repressiva di altri soggetti istituzionali, nella misura in cui non si tratta di un problema di ordine esclusivamente penale e giudiziario, bensì va affrontato e, possibilmente, risolto in sede politico-culturale, ponendola al centro di un organico ed incisivo progetto di trasformazione radicale della società italiana nel suo complesso. La questione morale è anzitutto una questione di natura politica, organicamente e intimamente legata alla società borghese, sempre più corrotta e degenerata. E come tale va affrontata alla radice, inserendola nel quadro di un’ipotesi di cambiamento totale della società stessa, vale a dire abbattendo e rimuovendo le basi strutturali e causali (sempre più deteriorate) di un connubio sempre più stretto tra politica ed affari (leciti ed illeciti), un intreccio deleterio che è inevitabile perché insito nelle fondamenta stesse dei rapporti economico-sociali capitalistici.

In conclusione, la questione morale non si può subordinare o vincolare ad un problema di ordine pubblico, ossia ad iniziative (per quanto audaci ed apprezzabili) di natura meramente giudiziaria, ma deve rilanciarsi e collocarsi nell’ottica e nella prospettiva progettuale di una più vasta azione di lotta e di trasformazione della società italiana in senso profondamente e decisamente anticapitalista.

Lucio Garofalo


 

Perline

Gli indagati di oggi, sioreessiori, sono Pompa Pio e Pollari Nicolò.

La commissione giudicante, si è trovata spiazzata quando ha dovuto stabilire a quale incarico promuovere gli indagati odierni, essendo già stati recentemente premiati per essersi distinti nel caso Abu Omar, riuscendo persino a finire sotto processo.


I giovani forzitalioti a Roma hanno fatto un concerto contro la droga. Doveva essere un concerto contro Veltroni, ma l'intento è cambiato in corso d'opera, diventando il concerto contro la schizofrenia del governo in materia di droga, come ha precisato il nano.

Secondo silvio u'curtu, infatti, la ministro Turco prima aumenta le quantità di cannabis che è legittimo detenere e poi vuole mandare i carabinieri a scuola.

Certo erano altri tempi quando c'era lui. La cocaina entrava anche al ministero dell'economia, ma mica era cannabis! E che diamine!

Rita Pani (APOLIDE)


6.25.2007

 

Meritocràzia

Meritocràzia.


E ci risiamo. Ora però mi piacerebbe risentire le urla di destra, sulla destituzione di De Gennaro, sulle occupazioni abusive, sullo spauracchio ... “ Ed ora toccherà anche ai carabinieri”.

Mi piacerebbe risentirle perché ridere fa bene, e io, colpevolmente rido.

Leggo che il povero De Gennaro, epurato dal governo per far piacere ai comunisti no-global è stato promosso a capo di gabinetto al Viminale al vertice dello staff di Amato. Ed è giusto appunto stato appena indagato per i fatti del G8. Decisione unanime del consiglio dei ministri.

È vero tutti si è innocenti fino a prova contraria, ma a me basterebbe il sospetto, per nascondermi o uscire di casa con occhiali e baffi finti. Retaggi forse di un educazione cattolica, o forse solo atavico senso di vergogna.

In me si forma sempre più l'idea che io non abbia capito un cazzo della vita. E ho proprio scritto cazzo. Perché sì la forma è importante, ma anche no.

Condannati a capo delle banche, condannati in parlamento, condannati al senato, condannati sindaci, indagati alle Regioni, nei ministeri... Nessuno che si dimetta fino all'accertamento della verità. Nessuno che vada in pensione. Tutti promossi o inviati a ricoprire altre cariche e altri ruoli.

Poi si può anche cadere più in basso, volendo...

Assassine del figlio che scrivono libri, modelli che minacciano di farlo, agenti di spettacolo che promettono l'uscita dell'enciclopedia del gossip, parenti di vittime all'isola dei famosi, fotografi ricattatori che due giorni dopo l'uscita dal carcere e ancora ai domiciliari sfilano in passerella come modelli di grandi stilisti....

Non ho capito un cazzo davvero, perché sarò pure scrittrice, ma non riesco a delinquere e spero sempre che ai miei cari non accada nulla di male.

Rita Pani (APOLIDE)



 

Settimana tropicale

Coraggio, tutto va come deve andare. Inizia oggi un'altra settimana che si prevede calda, anzi caldissima, la più calda di quest'ondata anomala di calore. Mastella ha annunciato ancora una volta che se non faranno come vuole lui in materia di ICI e politiche della famiglia, andrà via. E questi sì che sono problemi.

A Torino c'è un architetto che lavora alacremente per preparare la scenografia che farà da sfondo all'annunciazione di Mercoledì; la giornata in cui Veltroni annuncerà la sua candidatura a capo del PD. C'è bisogno di una scenografia, che ci assicurano sarà sobria, per ribadire ciò che ormai è noto. Un'agenzia giornalistica ormai non basta più. La politica è spettacolo, e mai uno spettacolo aggraziato. La politica è calcio o cabaret.

Lo si evince meglio dalle dichiarazioni epocali dei nostri onorevoli comici.

Mastella per esempio spiega il suo ennesimo “al lupo! Al lupo!” così:

Non vorrei, che il Documento di programmazione economica e finanziaria risultasse una sorta di partita tra rigoristi e antirigoristi.

Che uno è portato a farsi serio e dire: “Ah! Beh! Certo!”

Ma forse è stato meglio Dini (sì, esiste ancora, si conserva) quando incalzato da chi gli faceva notare che nel programma di governo (il tomo di oltre 200 pagine) sta scritto in modo chiaro che avrebbero abbattuto lo scalone, risponde: “Eh, ma non c'era nell'accordo in dodici punti stilato dopo la crisi di primavera...”

Settimana caldissima, anzi tropicale anche per la tanto attesa riforma della legge Biagi (che però, per me è sempre maroni); una riforma soft osteggiata dall'imprenditoria, che la ritiene ottima e funzionante, così com'è. Si sono espressi in merito anche illustri economisti, che hanno pensato alla possibilità di convertire i contratti di schiavi a tempo, in contratti di schiavi definitivi, dopo tre anni di continuità lavorativa. Una bella boccata d'ossigeno per gli schiavi che, non saranno più licenziati dopo la stipula del terzo contratto trimestrale (come accadde a me), ma dopo tre lunghissimi anni...

Rita Pani (APOLIDE)


6.23.2007

 

Grazie

Davvero una bella recensione... Grazie!
http://satirarte.splinder.com/post/12781500/Luce
R.

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6.22.2007

 

Non hai tempo di trombare?

Un altro genio si è messo al lavoro è ha stilato il decalogo della sveltina, ovvero il sesso fatto in mancanza di tempo, in quest'era in cui il dinamismo e la carriera assorbono la maggioranza del tempo a disposizione. Un' idiozia che ho analizzato a fondo, per arrivare alla solita conclusione: ci vorrebbero i lavori forzati.

  1. VIVA LA TECNOLOGIA – E chi lo dice che l’high-tech ci aliena dal mondo e soprattutto dal sesso? Mandare messaggini piccanti al proprio partner durante tutta la giornata può diventare un potente afrodisiaco. Al rientro a casa, almeno per una volta, non vorrà la cena pronta in tavola. Unica avvertenza: non esagerate con le abbreviazioni. L’sms: «Caro cosa volevi dire con…» è altamente anti-erotico.

È drammaticamente vero: è successo anche a me qdo ho scritto l'sms: vd d tglrt l mtnd in scnsr ke h frtt

  1. APPROCCIO FILOSOFICO – Ricordarsi sempre che l’amore è uno stadio elevato della promessa: «Con te e attraverso te diventerò ciò che ho sempre desiderato essere».

Vero anche questo... a volte un uomo sogna d'essere un maiale.

  1. DIVERSA PROSPETTIVA – Il Kama Sutra è troppo lungo da leggere? Ma non bisogna saperlo a memoria per cambiare posizione.

Falso... Mica è Kama Sutra grugnire... girati!

  1. NON PARLARE – Nella coppia il dialogo è fondamentale. Nell’intimità lo è molto meno. «La capacità di esprimere sentimenti non è un attributo apprezzato dagli uomini»,

Ora capisco perché si dice... Zitto e tromba.

  1. LOCATION – Potete anche pensare che la camporella sia il massimo. Ma le ultime guide di tendenza dicono l’opposto. Meglio l’Australia.

    Ah!... Ecco perché io non trombo mai!

  1. SBARAZZATEVI DEI BAMBINI – «Mamma e papà hanno bisogno di stare da soli», spiega ancora «Mating in Captivity». «Genitori felici significa figli felici: quindi non sentitevi in colpa e sbarazzatevi di loro».

Ecco spiegato il perché dei bambini nei cassonetti!

  1. GETTA VIA LE TUE IDEOLOGIE – Consumismo, democrazia, individualismo, indipendenza. Qualunque sia il tuo credo, certamente fa male ai tuoi rapporti di coppia. Meglio lasciar stare.

Vuoi trombare? Non pensare....

  1. SIATE PRATICI – Tutte le guide consigliano: lasciate i vostri giocattoli in posti ben nascosti, ma sempre a portata d’uso. Sarà più divertente. E più pratico.

Sì, ma leva la play station dal comodino, tanto non ci casca nessuno se dici: “Prendi tu il Joystick”

  1. GIOCA UN RUOLO – Allenta le inibizioni, aggiungi il piacere. Il frutto proibito immaginato può essere quasi meglio della realtà. Vai con la fantasia.

Però attenta a non chiamarlo Denzel durante l'amplesso... Mi sa che non ci casca.

  1. FIGLI DELLE STELLE – Il punto 9 non basta? Le immagini erotiche non coincidono? Allora può essere una questione di astri. Certo, l’amante metropolitano, trendy e in carriera, non può dimenticarsi di leggere il sexy oroscopo.

E qui che dire, se non che ancora una volta che l'autore del manuale dovrebbe essere spedito a cavare carbone dalle miniere del Sulcis?

Rita Pani (APOLIDE)



6.21.2007

 

Dacci oggi l'indagato quotidiano e libera i mafiosi

Ammettiamolo, c'è differenza tra i furbetti del quartierino e i furboni del palazzone.

Le mogli dei furbetti del quartierino, fuggono quando capiscono d'aver preso una fregatura, che profumava di soldi ma era solo merda; le mogli dei furboni, si separano giusto due giorni prima di essere indagate ed interrogate dai giudici, per non rischiare di sporcare di merda, la giacchetta ripulita dell'ex fascista onorevole.

Ieri non mi sbagliavo, infatti anche oggi abbiamo avuto il nostro indagato quotidiano.

Anche nel pallone eh! Che se restava calmo il mondo del calcio, che avrebbero fatto gli uomini sotto l'ombrellone?

Non ci capisco molto, ma penso che nel 2022 lo scudetto 2005/6 che hanno tolto alla Juve lo daranno alla “Narnese futbol clab”.

Sarebbe bello se il tesoretto fosse investito nella costruzione di carceri; se finissero in galera tutti quelli che stanno indagando in questi giorni, dovrebbero fare un altro indulto per svuotarle nuovamente.

Sì, lo so che questi in galera non ci finiranno mai, ma che ci volete fare, dormo poco e sogno da sveglia.

A proposito di svuotamento delle carceri, anche Totò Riina vuole uscire. In effetti è un decennio che ci prova, prima col diabete, poi con le emorroidi, poi con la gastrite ed ora col tumore. Lui dice di averlo “proprio qui nel cuore” racconta il suo avvocato, impegnato a ricordarci come il diritto alla salute non si possa negare a nessuno.

Nemmeno alle vittime di mafia che Riina ha fatto ammazzare, che se solo fossero state sparate di meno e non dissolte nell'acido, se non fossero esplose, forse, potrebbero ancora guarire.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Inaudito

È davvero inaudito, sostituire il capo della polizia. Proprio ora, poi che è indagato sui fatti di Genova. Questo è davvero inaccettabile, sconvolge tutte le tradizioni italiane secondo cui, al limite, appena indagato avrebbe dovuto ricevere la promozione a capo dei capi di tutte le polizie, municipali e provinciali comprese.

Vorrei non usare l'ironia, ma è troppo difficile. Basta leggere le dichiarazioni partite dai “garantisti” del centro destra per comprendere: si va dall'atto di arroganza all'epurazione...

Ormai sorridere è diventato l'unico modo per salvarsi, stando ovviamente alla finestra ad attendere il richiamo della folla con i forconi, che a passi gravi si avvicina rumoreggiando (lo so è solo un sogno, o peggio un'utopia); se si prendessero i fatti quotidiani con la dovuta serietà, sarebbe guerra civile.

A fine giornata, ormai, contabilizziamo i nuovi indagati, che a volte sono sempre gli stessi; leggiamo i resoconti di interrogatori, intercettazioni telefoniche, smentite, avvisi di querela, ritrattazioni. Sono queste le notizie che campeggiano in primissimo piano sui giornali on-line, le altre realtà ci vengono sussurrate e passano inosservate.

Come l'ignoranza di un ministro “degli ispettori” che davanti alla semi libertà di Priebke dichiara:

“Se fossi ebreo mi sarei arrabbiato anche io “. Verrebbe da pensare che noi italiani non ebrei, sicuramente la maggioranza, potremmo anche glissare, perdonare. Allora mi chiedo se mastella sappia chi erano i 335 morti delle Fosse Ardeatine, e se abbia una vaga idea di come e perché vennero sterminati. Evidentemente no, perché sennò, da italiano si sarebbe incazzato ed anche parecchio.

Come non ridere della scalata odierna del colle?

Sembra una barzelletta, una di quelle che inizia: c'erano tre italiani e un padano che vanno al Quirinale... e uscendo l'italiano più piccoletto fa: 76 italiani su 100 vogliono le elezioni, ma non le abbiamo chieste... Il padano si risente e dice qualcosa che sembra: abbiamo chiesto le elezioni...

Lo so che non ci sarebbe nulla da ridere, ma io da sola la rivoluzione non la posso proprio fare. Non ho il fisico e nemmeno più la voglia. Mantengo viva la speranza e continuo a lucidare il forcone, sono sicura che prima o poi ci si ridesterà in massa da questo folle torpore.

Rita Pani (APOLIDE)


6.20.2007

 

Chi va piano, va sano e va lontano

Mettersi in macchina a Palermo e decidere di arrivare a Milano, seguendo il manuale del probo guidatore edito dal Vaticano. Questo potrebbe essere il prossimo sport estremo; meglio di buttarsi da un ponte con un elastico legato ai testicoli, e meglio ancora d'essere rinchiusi dentro una teca colma di locuste.
Salire in macchina, farsi il segno della croce e poi via, a risalire l'Italia, recitando tutti in coro il Rosario; quando la secchezza delle fauci impedirà di proseguire la litania, si potrà accendere la radio e sintonizzarsi su Radio Maria, sentire una messa o un predicozzo, o i canti di quei cori stonati in cui il fedele – molto più fedele degli altri – tenterà di sopraffare le voci dei vicini fedeli.
Soprattutto sarà fatti divieto di grattarsi in modo scaramantico, quando si incontrerà un convoglio di suore, generalmente su macchina (o pulmino) bianca targata BG.
Che poi io mi sono sempre chiesta perché le macchine delle suore fossero targate Bergamo, anche a Carbonia, che prima faceva CA.
Comunque, se viaggiare secondo Vaticano, divenisse sport, il vincitore sarebbe quello che arriva integro a Milano, o anche quello che ci arriva e basta.
La scuola guida spirituale è un manualetto di 58 pagine, utile per ottenere la protezione celeste; giuro che se lo trovo lo compro, penso sia un oggetto “di culto” indispensabile.
L'opera potrebbe essere anche meritoria, perché vorrebbe riportare un po' di civiltà nei guidatori, peccato però che in seguito il Vaticano, contando i morti delle strade abbia sottolineato come, appunto per questo infausto motivo, ci sia bisogno di “protezione divina”... Quindi al pari dell'orribile cornetto rosso appeso allo specchietto retrovisore interno, che ogni tanto vedo penzolare in qualche auto.
Questo mi ha fatto ricordare il mio ultimo volo in aereo, quando la signora seduta accanto a me, fatta di tranquillanti e inebetita al punto di non riuscire ad allacciarsi la cintura di sicurezza, a portelloni ancora aperti mi ha chiesto se eravamo già partite. Al mio no, mi prega di avvertirla quando sarebbe giunto il momento. L' ho fatto, purtroppo, e lei ha estratto dalla borsa due gigantografie di santi che ha baciato svariate volte, prima di iniziare a leggere a voce alta, le preghiere che aveva scritte su un foglio. Per tutto il viaggio, mi ha martellato col suo vociare, e i suoi amen. Tutto tutto il viaggio. Quando si è accorta che le ruote avevano toccato terra, ha ripreso le foto e le ha baciate ancora, al che mi sono girata e le ho detto:

“Aspetti! Deve ancora frenare... Non si sa mai!”

Rita Pani (APOLIDE)


6.18.2007

 

Docu-fiction

Così Mentana ha vinto la sua battaglia, e trasmetterà la docu-fiction sulla strage di Erba, nonostante le proteste – leggo ancora - “degli assassini” e dei familiari delle vittime.

La docu-fiction è una delle molte genialate italiche, ossia un prefisso che tende a vestire d'autorevolezza un prodotto scadente di pessimo gusto; una boiata. Mentana però, lo dice in modo diverso. Per lui la docu-fiction è un prodotto a basso costo che serve a raccontare le storie italiane.

Chissà che ne avrebbe pensato Dino Buzzati, che con i suoi resoconti dai tribunali, riusciva ad attanagliare il lettore, come fosse immerso in un libro di Conan Doyle.

Ora non dovremo fare altro che attendere i risultati di share o auditel che sebbene taroccati, possono dirci in modo inequivocabile il grado di deterioramento cerebrale dell'italiano.

C'è davvero bisogno di mostrare in immagini l'aberrazione e il grado di bestialità di due persone che, in una notte qualunque, disturbati dai rumori di una famiglia, si organizzano per fare una strage?

Chi interpreterà, a basso costo, il ruolo di un bimbo sgozzato? E quale genitore consentirebbe a suo figlio di interpretare quel ruolo?

Forse sono domande banali, ma abbiate la pazienza di perdonarmi; mi è già difficile leggere di un bambino ucciso a quel modo, che proprio non riesco a concepire il bisogno di vedere le figure.

Rita Pani (APOLIDE)



 

Incessante pioggia di veleni

Succede quasi sempre così: quando vado via da casa per un paio di giorni, contestualmente fingo di aver abbandonato anche il mondo, smettendo di leggere giornali ed evitando accuratamente quasi ogni tipo notizia esterna alla mia vita. Scordo – e questo mi viene facile – persino di avere appresso l'infausto orpello chiamato cellulare.

Poi torno a casa, allungo ancora un po' il digiuno informativo e quando emergo trovo che tutto è uguale, se non peggiore a tre giorni fa. Tre giorni che sembrano un anno, dal momento che ritrovo il faccione sazio di Ricucci, i baffi di D'Alema, e l'orribile testa di bandana, su tutte le prime pagine dei giornali.

Loro la chiamano “incessante pioggia di veleno”, ma a me viene più spontaneo dire, lo “stillicidio di merda”; mi pare sia più consono.

Se volessimo partecipare al gioco, dovremmo fare un “Ohhhh!” collettivo, leggendo gli estratti degli interrogatori del “Raider” - decisamente più elegante di furbetto del quartierino – Ricucci, ma siccome non facemmo “Ohhhh!” nemmeno un paio di anni fa, a notizia fresca, essendo ben consci dell'italianità del fenomeno, trovo sia più coerente astenerci dalla falsa meraviglia.

Non è nuova nemmeno la minaccia della discesa dei barbari in piazza, due, tre, quattro, cinque o sei milioni; anche dieci, rincara la Lega – se lo dice bossi, scendono tutti i padani – ovviamente per tutelare la democrazia italiana.

Già, perché berlusconi dice che, secondo un sondaggio (che si è scritto personalmente) ormai tre/quarti del popolo italiano, ha perso la fiducia in Prodi, e quindi vuole lui a governare; per acclamazione.

E se non è democrazia questa... Insomma, sebbene io non ricordi a memoria tutta la Costituzione italiana, ci sarà pure un articolo che dice chiaramente che, quando un sondaggio -non importa quale e fatto da chi- dice che il popolo è scontento, si deve votare per rieleggere l'opposizione.

Fortuna che arriva l'estate piena, quella vera, quella del mare e delle ferie, che l'italiano medio inizia a permettersi con sempre maggiori difficoltà. Fortuna che le cronache diventeranno sempre più oggetto di chiacchiera da ombrellone. Fortuna che d'estate il paese si ferma, almeno, (forse) avremo finalmente un po' di tregua.

Forse. Perché persino una notizia per nulla rilevante, come la separazione di fini dalla moglie, rischia di assumere una connotazione politica. E quello che è più triste è che a dare tale connotazione è la sinistra, pronta a chiamare il causa DICO e sacralità della famiglia, chiesa e stato.

Votai per la serietà al governo (ti ricordi Romano?), votai per il lavoro e per l'equità, per la pace.

A proposito... In Afghanistan le bombe di pace dei nostri alleati in missione di pace hanno ucciso “almeno” sette bambini, sotto le macerie di una scuola coranica, che era ovviamente il covo dei talebani...

Come dovremmo leggere questa notizia? Una sorta di azione preventiva e duratura? Uccidiamo i bambini così non diventeranno terroristi?

Rita Pani (APOLIDE)


6.15.2007

 

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA KASTEDHU

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA KASTEDHU

SIETE TUTTE INVITATE E TUTTI INVITATI
IL 15 GIUGNO ALLE 17.OO FRONTE PREFETTURA PRESIDIO CONTRO LA COSTRUZIONE DI UN CPA (CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA) DI FRONTE ALLA PREFETTURA DI CAGLIARI (PALAZZO VICEREGIO)

E' ufficiale, l'allarme per il razzismo delle istituzioni e' perfettamente giustificato:
Il 5 giugno durante una riunione nella prefettura di Cagliari e' stato annunciato che il campo di
prigionia per immigrati verra' realizzato ... all'interno del campo militare della base di
Teulada.
Un abominio che sino ad oggi non si era ancora visto in Italia, e forse in tutta Europa.

L'appello all'azione antirazzista lanciato alcuni giorni fa e' dunque quanto mai attuale.

Non lasciamo passare quest'infamia.

Per cominciare:

Venerdì 15 GIUGNO, alle 17.OO, presidio alla
prefettura di Cagliari (palazzo Viceregio) contro la
creazione di un CPA (Centro Di Prima Accoglienza)

NESSUN LAGER
NESSUN KAMPO

 

Al colle! Al collo!

“So che non si può fare, ma io vado al colle a chiedere le elezioni”. Quando parla un grande statista, parla così.

Poi la protesta (protesta?) della lega, la rissa parlamentare, e ancora il grande statista a dire che “la gente è stufa, e che a tirare la corda...”

E la colpa, o l'ispirazione, viene sempre fornita da quell'entità astratta chiamata gente.

Sono balle.

La grama verità è che tutte le cose si sono trasformate, anche quelle che già hanno rappresentato il peggio nel nostro paese, come la P2 per esempio.

La verità è banale. L'era evolutiva della nostra storia è segnata da cambi di nome, da cicli e ricicli che tornano prepotenti, da lavaggi superficiali di camice nere, di grembiulini e cappucci. Non so quale sia il nome moderno della P2, ma è chiaro che sia oggi meno nascosta e meno intelligente di quella di prima.

Non bisogna sforzarsi molto per comprendere che quello che sta accadendo in Italia, poco ha a che fare con la politica. Il sistema politico è sovvertito dalla macchina “piduistica” messa in movimento da berlusconi, con innumerevoli tentativi di destabilizzazione, sovversione, complice una stampa disattenta e spesso complice, incline a riempire pagine e pagine di resoconti inutili o propagandistici, che scorda di raccontare in modo asettico e preciso la vita vera. La nostra.

Se solo rispondesse al vero la metà di ciò che Leoluca Orlando denuncia a proposito delle elezioni palermitane, probabilmente dovremmo preoccuparci per la nostra democrazia e per la nostra libertà; ma non se ne parla, e se lo sì fa, lo si fa in modo che Orlando appaia come il parente scemo che è da compatire e assecondare, da tenere lontano dai tavoli dei banchetti.

Servizi segreti e colossi telefonici sfruttati per creare falsi dossier e opere di spionaggio tese ad impegnare un parlamento sul nulla, mentre la vita scorre nel fiume di vomito di tutti noi, che ancora ci domandiamo – con responsabilità – quale fine faremo.

Ma questa nuova P2 è un regalo insperato per questo governo che farebbe fatica a governare, secondo “programma”, disprezzando a parole il precedente catastrofico periodo berlusconiano, ma sguazzando nella comodità che offre, di nascondersi e sputare in faccia a chiunque votò sempre seguendo quell'irresistibile sentimento di responsabilità.

Detto questo, visto che lui va al colle, io me ne vado due giorni al mare. Lo, so non è proprio il mio mare, nemmeno gli somiglia, ma le mie squame reclamano almeno un soffio di salsedine.

Rita Pani (APOLIDE)


6.14.2007

 

La speranza

Ho visto oggi su CULT il documentario “Qualcosa di sinistra”, ovvero la storia artistica e politica di Nanni Moretti, che continuo ad adorare artisticamente e discutere politicamente. Vedendo il documentario, ho alla fine compreso il perché del suo abbandono del movimento, però resto ancora più scettica.
Comunque, leggendo poi i giornali su Internet, mi è passato il magone, perché finalmente qualcosa di nuovo è nell'aria:

L’esperienza dura del carcere non è passata inutilmente e la sta raccogliendo nel libro denuncia Corona non perdona, in cui racconta le sue verità prima del processo spettacolo (ha rifiutato il patteggiamento) in cui vuole vedere sfilare tutti i vip coinvolti nell’inchiesta.
Intanto pensa a un talk-show in cui vuole intervistare i personaggi in stile David Letterman, e infine ha messo giù un programma politico in sette punti per essere pronto a scendere in campo alle prossime elezioni.


Così scenderà in campo

1 - Assoluta libertà di stampa. Eliminata la censura, come in Gran Bretagna.

2 - Via la polizia davanti alle scuole. Liberalizzazione delle droghe leggere.

3- Riapertura delle case chiuse. Via le prostitute dalla strada. No allo sfruttamento della prostituzione.

4 - Basta con la tv pubblica nelle mani dei politici e dei partiti. La tv a chi sa fare la televisione.

5 - Sì ai Dico, alla legalizzazione delle coppie di fatto e anche al matrimonio gay.

6 - Per evitare l’evasione generalizzata delle tasse, abbassare la quantità, il numero e il livello delle tasse pagate oggi.

7 - Sì alla responsabilità civile e penale del giudice che sbaglia e manda in galera un innocente.


Ma non è bellissimo tutto questo?

R.


 

Lenzuolata

Sto cercando di capire quale termine, tra lenzuolata e tesoretto, favorisca meglio la normale attività del mio intestino.

Sarà che son nostalgica, ma mi manca tanto il politichese, che non ci capivi nulla, ma tanto lo sapevi che te la stavano per mettere in quel posto.

Ora invece, la prendi uguale, ma col disgusto del “nuovismo lessicale”, al quale non si riesce a porre rimedio.

I giornali per primi cedono alla tentazione, e così leggo che la lenzuolata delle liberalizzazioni, non è piaciuta a montezemolo, che tra parentesi, sembra abbia un sacco di cose da dire, per uno che ha deciso che non è compito suo fare politica. Lui, per esempio, trova vergognoso che ancora si stia a discutere del PRA, roba del medioevo. E questi sì che sono problemi.

Sempre per montezemolo, le liberalizzazioni servirebbero a dare al consumatore più servizi e convenienza.

Ma noi non siamo lui e lo sappiamo benissimo che in Italia non esiste liberalizzazione alla quale non segua “il cartello” che mette d'accordo tutti, dalla telefonia alle banche, dalle assicurazioni ai benzinai. E non è come dice sempre lui “per mancanza di cultura di mercato in molti esponenti del governo e dell’opposizione”, ma semplicemente perché siamo ancora troppo italiani per non cadere nella tentazione di truffarci.

Ho provato a pensare anche a come questa nuova lenzuolata potrà cambiare il corso della mia vita, ora che sarà possibile trovare il pane fresco anche alla domenica, e soprattutto come la cambierà al mio vicino di casa che di mestiere fa il panettiere, e che la domenica alle cinque del pomeriggio va a fare il pane del lunedì.

A prescindere dal fatto che il pane fresco lo trovi già, la domenica al supermercato che chiude solo il lunedì mattina, davvero sarà un beneficio importante per le nostre vite? E soprattutto il pane costerà meno?

Ovviamente la lenzuolata di Bersani è stata in grado di colpire benzinai e panettieri, ma ha salvaguardato notai e banche... E questo è strano, molto strano.

Rita Pani (APOLIDE)


6.13.2007

 

Ultim'ora

BERLUSCONI: DOPODOMANI VADO AL COLLE, NON C'E' DEMOCRAZIA

"La decisione ormai l'ho presa, vado al Quirinale dopodomani". E' quanto spiega Silvio Berlusconi ad un cronista dell'Agenzia Italia al termine dello spettacolo "Cabaret" con Michelle Hunziker al Sistina di Roma. "Non c'e' una vera democrazia, mirano solo a distruggere me come avversario politico", ha aggiunto.


Speriamo non l'abbia detto a bush, durante il caffè lungo... o so' cazzi!
R.

 

Sarebbe ora di ricominciare

Se i girontondi fossero stati una cosa seria (ma io ne dubitai fin da subito) ora sarebbe il tempo di ricominciare.

Sarebbe il tempo giusto per tirare fuori i forconi e andare ad occupare le strade e le piazze. In effetti il tempo giusto sarebbe stato qualche tempo fa, dopo l'assurda approvazione di un indulto in nome del Papa morto, che invece serviva ad alleviare le pene dei soliti noti, o dopo che si capì che Prodi altro non era che un ostaggio in mano di gente come mastella.

Quel treno l'abbiamo perso, anche perché nemmeno abbiamo fatto finta di volerci salire. Quindi continuiamo il lamento che ormai pare un atto quasi compulsivo. Dobbiamo lamentarci e basta, va di moda perché abbiamo letto “La casta”, e non possiamo non incazzarci scoprendo che i signori sono dei privilegiati.

E siccome non ci bastava lamentarci della politica, oggi dobbiamo anche fare i conti con l'antipolitica.

È da ieri che i giornali parlano di montezemolo mettendo in risalto la sua denuncia contro l'evasione fiscale, ma nessuno ha messo abbastanza in luce la sua strenue difesa della legge maroni, che è quella che consente a tutti i montezemoli, evasori fiscali, di schiavizzare, sfruttare e sottopagare i lavoratori.

Oggi il tormento ci è stato dato dalle intercettazioni telefoniche, e ho letto parecchie risse verbali, tese a stabilire chi fosse il più rognoso; ho persino sentito bondi specificare che la loro rettitudine non gli avrebbe consentito di infierire nei confronti dell'avversario (probabilmente perché non conviene dal momento che molta rogna gira pure nella loro liberissima casa).

Mi sono chiesta perché nessuno si sia scannato (verbalmente) notando che in Italia, l'urgenza parlamentare ritorna solo ed esclusivamente, quando si tratta di proteggere le loro onorevolissime chiappe.

Qualcuno dice che la legge sul conflitto di interessi (che non faranno mai) non serve, ed intanto il teleimbonitore di Arcore ha aperto la TV della libertà, “perché se ne sentiva il bisogno”.

Del precariato, che è una vera piaga sociale, si parla solo in prossimità di elezioni, ma è palese il lassismo del governo.

Vogliamo parlare delle dimissioni fasulle di Selva? Che fossero false era ovvio, dal momento che un senatore resta in carica se il senato non approva le sue dimissioni, ma che sia passata in sordina la dichiarazione di fini, che auspica appunto che non vengano accettate, forse non se lo aspettavano nemmeno a destra. (O forse sì?)

Rita Pani (APOLIDE)



6.12.2007

 

Lavorare in banca

Mario Vincenzo Salis, 46 anni, residente ad Oristano è un pregiudicato in permesso da una casa di lavoro, con l'obbligo di restare in Sardegna per una serie di rapine commesse a Torino. L'uomo si è imbarcato su un traghetto con uno scooter, che ha poi utilizzato per raggiungere il capoluogo piemontese dove ha rapinato un'altra banca.

Cesare Geronzi ... Beh lo sapete anche voi chi è Cesare Geronzi. È anche lui un pregiudicato, condannato per il crack di Italcase, accusato per il reato di usura per il crack Parmalat. Ultimamente ha creato una delle più grosse banche italiane ed europee, ed ora pare sia stato acclamato Presidente di Mediobanca.

Questi due uomini hanno in comune l'attaccamento per il loro lavoro (in banca), e la trasferta del Salis ne è prova lampante.

Allora io mi chiedevo: Se Geronzi diventerà presidente di Mediobanca, perché non dare al Salis un posto di usciere in una banca torinese, anziché chiuderlo un'altra volta in galera?

Rita Pani (APOLIDE)




6.11.2007

 

Amen

"Tutta la città di Roma deve un profondo ringraziamento agli oltre diecimila uomini in divisa che ieri, con il loro impegno, con il loro coraggio e con la loro pazienza, hanno impedito che gli scontri di piazza organizzati contro il presidente Bush dilagassero in tutta la città. Nessun ringraziamento va invece fatto ai promotori delle manifestazioni che dovrebbero essere consapevoli del fatto che, organizzando proteste in concomitanza con eventi critici come quello di ieri, non possono non creare l'occasione per incidenti e violenze da parte delle frazioni più estremiste. Nelle violenze c'è una responsabilità oggettiva che coinvolge tutta l'estrema sinistra, parlamentare e non, che ha fortemente voluto demonizzare la visita a Roma del presidente Bush. Mi auguro che il problema dei gruppi estremistici nella Capitale non venga archiviato in attesa passiva di nuovo scontri e di nuove violenze. C'è infatti, nella nostra città un vasto arcipelago di gruppi estremistici che predicano ogni giorno la violenza come strumento di lotta politica e che poi la praticano ogni qual volta hanno un'occasione di visibilità e di agibilità. Questo arcipelago viene mantenuto artificialmente in vita, tollerando occupazioni e illegalità diffusa che creano uno spazio antagonista fuori da ogni controllo".
(on. Gianni Alemanno, An)
(Ansa, 10 giugno 2007).


"Un gruppo di giovani appartenenti a formazioni di destra hanno tentato questa mattina, poco prima dell'arrivo del presidente americano Bush a Nettuno, di sdraiarsi per terra nella piazza verso la quale il capo della Casa Bianca era diretto, per bloccare il corteo. I ragazzi, una trentina secondo la Polizia, sono stati dispersi dalle forze dell'ordine, che ne hanno fermati alcuni e li hanno portati al commissariato di Anzio per essere interrogati, altri sono scappati. Già nei giorni scorsi volantini scritti da organizzazioni di destra erano circolati nella zona 'Contro lo sbarco americano a Nettuno'... Sugli incidenti avvenuti a Nettuno, la federazione romana del Msi ha emesso un comunicato per stigmatizzare il comportamento di Polizia e Carabinieri. I giovani del Fronte della Gioventù - afferma la nota - erano guidati dal segretario nazionale Gianni Alemanno. Quando i manifestanti si sono gettati a terra - conclude il comunicato - hanno innalzato striscioni con le scritte 'Alleati sì, servi no' e a favore di una piena autonomia dell'Italia all'interno della Nato... L'ufficio stampa del Msi ha diffuso una nota in cui è detto: 'Appare inaccettabile e incomprensibile la durezza inaudita usata dalle forze di polizia contro i giovani missini, contro i quali sono stati usati metodi che appartengono solo ai regimi liberticidi e che hanno giustamente indignato i cittadini di Nettuno'...".
(Ansa, 28 maggio 1989).

R.


6.10.2007

 

Nudi alla meta

Prende piede la protesta dei nudi.

I nudi in Germania erano più furbi dei nudi spagnoli, perché i nudi tedeschi erano a piedi, mentre i nudi spagnoli, stavano in bicicletta; qualcuno soffriva, mentre sarà quasi impossibile cancellare il sorriso dalle facce di altri, che hanno giurato amore eterno al sellino.

Ho visto su Internet,i nudi di Germania ed erano strani. Non sapevo che il pisello dell'uomo fosse a quadretti, poi qualcuno mi ha spiegato che era l'effetto della censura, non applicata sulle nudità delle donne. Questione di ipocrita decenza, pare.

Se si dovesse censurare tutto ciò che non è bello mostrare, alcune facce piene di denti, con i capelli di plastica e le orecchie enormi, da un pezzo sarebbero esposte travisate.

Le foto spagnole invece non ne hanno avuto bisogno, c'era un manubrio, un cestino o un cartello a coprire la vista delle pudenda, salvo per il tizio che aveva paura che l'enorme coso gli si incastrasse tra i raggi della ruota.

L'ipocrisia della decenza non è uno scherzo.

Guardo poca Tv, ma oggi ho notato che lo spot dell'air fresh (credo siano caramelle alla menta) è stato modificato. Prima lo spot era anche simpatico: uno scoiattolino mangiava una caramella, scorreggiava e rimetteva a posto il clima del suo villaggio, ricoprendolo di gelo.

L'ipocrisia della decenza ha voluto che lo la flatulenza si trasformasse in una banalissima alitata.

Però assistiamo ancora alle bellissime immagini di quella tizia che, al mattino appena sveglia, per farsi il bidè va completamente nuda sotto una cascata. Per non parlare delle trasmissioni televisive della domenica, in cui le ballerine che non sanno ballare, spesso assumono pose ginecologiche/mammografiche.

E che dire delle foto dei cadaveri dei nemici terroristi e canaglie che vengono esposte dai giornali a riprova dell'avvenuta democratizzazione di uno stato canaglia?

Ma evidentemente il pene no, proprio non si può.

Ora scappo... Ho chiamato l'ambulanza del 118, non ho voglia di guidare e devo proprio andare a comprare le sigarette, è urgente.

Rita Pani (APOLIDE)





6.09.2007

 

Segnalazione Blog

Due giorni fa, mi è stato segnalato questo blog minoreitano.blogspot.com
ed è diventato subito uno dei miei blog preferiti.
Devo ancora comprendere se il suo gestore sia un genio o un demente, ma è sicuramente una lettura divertente.
:-)
R.

6.08.2007

 

Allarmi

Notizie allarmanti arrivano dalla Germania, dove questa mattina il presidente americano è stato colpito da una "lieve indisposizione" che lo ha costretto a non partecipare alla conferenza stampa relativa all'incontro bilaterale con il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Tradotto in lingua volgare, la notizia va letta così: questa mattina g.doppiovu (liscio) bush si è svegliato in preda ad una cacarella violenta, da postumi di sbronza, che lo ha costretto a non partecipare...

No, non è preoccupante; anzi è decisamente meglio per tutti noi che non abbia avuto modo di parlare ancora. Ci è bastato già ieri.

L'enfasi con cui alcuni giornalisti riportavano la svolta epocale del G8, in fatto d'ambiente, e la gioia della Merkel per i risultati ottenuti, rischiavano di far precipitare anche noi, nel vortice della “lieve indisposizione”.

L'America si è impegnata – ma senza impegno – a pensare (ma anche no) di abbassare le emissioni di CO2 entro il 2050.

Tradotto in lingua volgare significa che si sono impiegati a fare nulla. Ma strappare un impegno non impegnato all'America di bush è già di per se un successo.

Il G8 volge al termine; un primo bilancio risulta positivo. In Germania si mangia bene e si beve meglio.

Ora tocca a noi. Roma si mobilita. Mi dicono che stamani, sull'autobus, i viaggiatori accatastati potranno notare che dietro all'autista è presente un operatore delle forze dell'ordine (volgarmente sbirro) in divisa antisommossa. Uno di loro moltiplicato per ogni autobus, tram, o vagone della metro di Roma, produce un costo esorbitante. Ma l'ospite è sacro. Poi, quando un uomo è così amato è normale che la gente voglia corrergli incontro per toccarlo, magari corrergli incontro anche con un autobus...

Intanto la visita del presidente americano, distoglierà ancora una volta i nostri politici dai problemi del paese, e questo preoccupa notevolmente il senatore buttiglione e gli altri firmatari della protesta inviata ai questori del senato...

Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti”.

... Ed ella, indefessa, continuava a lucidar forconi...

Rita Pani (APOLIDE)


6.07.2007

 

Appello: Fermiamo gli orchi

Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, quello di Napoli, Rosa Russo Iervolino, di Padova, Flavio Zanonato, di Bergamo, Roberto Bruni, di Treviso, Gian Paolo Gobbo; i governatori di Veneto, Lazio e Toscana, Giancarlo Galan, Piero Marrazzo e Claudio Martini, le ministre Barbara Pollastrini e Rosi Bindi, decine di parlamentari della Casa delle Libertà, dell’Unione, e moltissime personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport hanno già aderito all’appello “fermiamo gli Orchi” lanciato dai quotidiani del gruppo E Polis contro il “Boy love day”, la giornata dei pedofili prevista per il prossimo 23 giugno.

Si tratta – è scritto nell’appello – di

Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all’Unione Europea, all’Unicef e, più in generale, a tutte le istituzioni affinché il “Boy love day” non si celebri e affinché vengano oscurati tutti i siti internet dove si sta propagandando questa iniziativa.

Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la tutela dei nostri figli e dei bambini di tutto il mondo dall’orrore degli abusi e delle violenze>.

All’appello, infine, hanno già risposto nella solo giornata di oggi oltre 6 mila lettori di E Polis, che hanno inondato la redazione di sms e mail, a sostegno dell’iniziativa. Per aderire e firmare così il documento, è sufficiente mandare una mail all'indirizzo italia@epolis.sm con nome, cognome e città di residenza, un sms al numero presente su tutte le pagine dei nostri quotidiani oppure collegarsi al sito www.epolis.sm : dall'8 giugno sarà possibile sottoscrivere l'appello direttamente online.


 

Sono contenta :-) (Posso?)

Sono contenta, perché il mio libro piace.
Inizio ad avere dei riscontri e sono, al momento, tutti positivi. Ammetto d'aver avuto un po' di timore, al momento della pubblicazione, affidandomi al detto che – ogni scarrafone è bell' a mamm' soja” - e si sa che ci sono anche bambini brutti.

Così "Lady Tux" dice:
sto leggendo il libro ma con grande fatica...
perché io dovrò anche fare altro durante le pause pranzo, i viaggi da pendolare e tutto il resto.
quasi finito, iniziato ieri sera, mancano più o meno venti pagine.
se cado dalle scale mobili della metro è colpa tua, sappilo. (oggi ho rischiato :) )
Aspetto di finirlo poi ti dico che ne penso.
Per ora aspetto che Luce picchi Pierpaolo ma forte.
besos...
(ce ne hai un altro sottopenna????)

E Stefano:

Cara Rita,
che dire del tuo libro....
Non sembra nient'affatto un'opera prima!
La scrittura è scorrevole, brillante. La struttura della storia retta da un'insuperabile equilibrio. Stai prestando il nome a qualche mostro sacro della letteratura italiana?
Scherzi a parte, quando un'opera nasce bene, così bene, più te ne appropri con la lettura, più sei convinto che la storia dovesse essere scritta così. Quei personaggi, con quei nomi così giusti, che stanno in posti così giusti per loro e descritti nella maniera così giusta...
Un bel libro veramente. complimenti ed in bocca al lupo.

P.S.
Se ne faranno un film, voglio l'invito alla Prima!

Giorgio Boratto,
che mi ha scritto un commento (breve) che potete scaricare.

E sono contenta, lasciatemelo dire ancora, perché è valsa la pena di faticare ed attendere.

Rita Pani (APOLIDE CONTENTA)


6.06.2007

 

Disservizi segreti

Il cavaliere lo metterei, una volta per tutte, a cavallo. Sì, a cavallo di un asino, con un cartello appeso al collo, e dotato di scorta, come si conviene ad un cavaliere importante come lui, lo farei girare in tondo per le piazze di Roma.
Sul cartello ci scriverei: “Ancora una volta ho peccato, nominando invano la legalità.”
Risolverei il problema dei rifiuti di Napoli, trasportandoli nei palazzi del potere, in modo da poter bonificare l'aria che vi circola. Il trasporto sarebbe a carico di altri asini, ossia, tutti coloro che non si chiedono cosa ci sarà dopo.
Io ho letto questo articolo sul corriere e ho pensato: troppe cose, per poterle racchiudere in un unico post.
Il pensiero più curioso è legato alla “strana” voglia di un governo di larghe intese, che riesca a mettere mano alla legge elettorale, che a quanto pare, piace in modo bipartisan. Quale malato di mente potrebbe aggregarsi a questa destra, pensando di fare bene al paese?
Un altro pensiero è dovuto ai servizi segreti, che a quanto pare in Italia funzionano sempre allo stesso modo, o forse, se mai fosse possibile, si sono evoluti nel peggiore dei modi.
Potete capire quanto sia difficile pensare che il caso Speciale (scritto maiuscolo solo per distinguerlo da un aggettivo) sia un problema serio per la democrazia in Italia, quando la democrazia stessa è in costante e reale pericolo. Ma tant'è.
Ormai si viaggia sul filo delle indiscrezioni e dei dossier, delle smentite e delle querele, delle discussioni parlamentari sul nulla, in attesa che il governo Prodi cada; e allora sorge spontanea un'altra domanda: e se davvero cadrà?
La percentuale dei votanti si abbasserà in modo sensibile, il calo maggiore ovviamente sarà per quella cosa chiamata ostinatamente sinistra, che di sinistro ha nulla. La destra vincerà e calerà il silenzio su tutto e sul nulla che ci avvolge ormai da un decennio. Cadrà anche l'idea che ci ha portato a votare per l'Unione, che era quella “del meno peggio”.
Ma il peggio è dilagante, e seppure ci è evidente che un meno peggio non ci sia, non siamo ancora in grado di crearci una speranza alternativa.
Viviamo la politica “giorno per giorno”, con le variazioni dettate dalla luna; o si fa come dico io ... Si fa congiuntamente ... Non si fa.
Per esempio ora sembra che si ritoccherà la legge maroni (ex Biagi), e sembra che si farà entro Giungo, salvo che il Giornale non pubblichi qualche altro preoccupante dossier che attenti alla democrazia. Ebbene, il governo rassicura: non sarà stravolta, solo qualche piccolo ritocco qua e là.
E pensare che per rassicurarci, avrebbero dovuto dire: “la legge maroni verrà abrogata”.
Chissà, se faremo in tempo a scoprire quale disegno si celi, dietro a questi ennesimi polveroni di merda.

Rita Pani (APOLIDE)



6.05.2007

 

Frustrazione

Che frustrazione. Sembra davvero che si debba essere cretini per forza. Mi ridesta molto di più la notizia delle C-String che non la cronaca a-politica di questi giorni.

Avendo ancora pochissima autonomia nei movimenti, ho persino provato ad accendere la TV oggi, e ovunque non si parlava d'altro che dell'avvicendamento del generale, che per altro domani, terrà occupato il Parlamento.

In effetti, l'unica buona nuova di oggi è stato sentire della ripresa di mastella, il ministro delle ispezioni, che minacciava di far cadere il governo. Ormai erano almeno una ventina di giorni che non lo faceva, e io stavo in apprensione.

Giusto per farci preoccupare ancor di più di quanto lo siamo già, ci si è messo anche berlusconi, che ha detto, in modo molto originale, che farà lo sciopero fiscale, proprio come se non fosse una da una vita che lo pratica.

Non vi dico la tragedia nell'apprendere che Paris Hilton ha fatto oggi il suo primo giorno di galera e cito testualmente “Poverina, senza trucchi e profumi, ha voluto mettersi in posa per la foto segnaletica”.

Mi pare logico che la Tv si spenga, quasi automaticamente e si torna al computer per leggere ancora qualche titolo di giornale, nel quale si trovano le dichiarazioni, ancora, del generale: “Obbedisco” e l'ha detto a porta a porta.

Però anche se sembrerebbe, non è vero che non è successo nulla, per esempio sono stati prosciolti i dirigenti ANSALDO per la morte di 24 operai morti per amianto.

Ma è notevole anche lo scoop fatto da Sky che ci informa che bush, lentamente, sta diventando un'ambientalista, e che, una volta in Italia vedrà il suo amico personale berlusconi. Come si dice? Ognuno ha gli amici che si merita.


Rita Pani (APOLIDE)

6.04.2007

 

Uh! Guarda! La nuova P2

Lo andavo dicendo da più di cinque anni, che la P2 non era morta, ma anzi era pericolosamente viva e vegeta. Oggi finalmente, non sono stata io a dirlo ma Giuseppe D'Avanzo in un'inchiesta per Repubblica.

Che lo dicessi io, lo so contava davvero poco, ma temo che non conterà poi tanto nemmeno ora che la preoccupante storia, emerge lucidamente su Repubblica. Perché è meglio che i problemi siano altri, anzi, è più conveniente che i pericoli siano altri.

L'emergenza sicurezza, in primo luogo, e le altre innumerevoli distrazioni di massa che occupano i giornali e le menti i attesa del cappuccino al bancone di un bar.

L'emergenza di fondo, resta sempre il comunismo, e non sapete con che animo leggo in giro, spalmato per il Web, il profondo terrore che scaturisce “dall'esistenza dell'ideologia”.

Per esempio, non fa paura che un sistema “piduistico” che unisce la telefonia, la Guardia di Finanza e i servizi segreti, fosse impegnata a spiare e rintracciare i nemici di un uomo che stava al governo, non fa paura che lo stesso sistema potesse controllare le istituzioni e il sistema politico italiano (quindi la democrazia). Fa paura che duecento cretini abbiano manifestato solidarietà alla brigatista lioce a ai mafiosi sotto regime del 41 bis. Terrorizza che scritte inneggianti alle BR siano apparse sotto casa di Biagi a Bologna.

Vado sempre contro corrente, sono preoccupata per il primo caso, non stupita per il secondo, essendo ben conscia di quale sia il degrado morale e culturale dell'Italia.

Non sono rassegnata invece alla stupidità di chi, liquida o assimila i 200 cretini all'ideologia comunista (mi pare banale ricordare di evitare commenti idioti contenenti Russia, Stalin, Lenin, proprietà privata e Cina, che garantisco non c'entrano una mazza).

E' però emblematico l'utilizzo delle parole di certa stampa, come nel caso dell'Aquila, per esempio, quando l'abile cronista, probabilmente asservito, scrive: i detenuti sono riusciti a stendere fuori dalle finestre le bandiere rosse.

E pure è storia, che la mafia col comunismo non c'entra un cazzo, o avete scordato le appassionate e appassionanti parole di Totò Riina durante la sua prima apparizione davanti ai giudici che lo processavano?

Queste sono tutte invenzioni dei comunisti, come il giornalista Lacchi (Arlacchi n.d.r.) o Caselle da Palermo (Caselli n.d.r.)

Rita Pani (APOLIDE)



6.03.2007

 

C-string: le mutande del futuro

Ci sono notizie che riconciliano col mondo e con la vita; queste notizie sono quelle che ti rassicurano, e che una mattina di giugno, in cui minaccia pioggia e te ne stai impiccata con la caviglia rotta, poggiata sul bordo della scrivania, ti fanno sospirare: “Ma sì, in fondo vale la pena vivere.”

Così ho pensato apprendendo della creazione della “C-string” che andrà a sostituire “l'antiestetico tanga”, chiamato dagli (ormai) antichi “G-string”. Pare che il C-string prenda il suo nome dalla forma, a C, appunto; io penso che invece venga chiamato così perché, per indossarlo (o ingoiarlo) si debbano “string le chiappe”. L'utilità dell'indumento (o attrezzo) pare essere quella di aver eliminato i laccetti di congiunzione tra il trinagolino di stoffa e la strisciolina, sempre di stoffa, che andava a posizionarsi sempre là, in mezzo alle chiappe, e che creavano imbarazzo quando spuntavano dai pantaloni a vita bassissima (o pantaloni privi di vita) o gli abitini attillati. Gli stilisti, infatti, minacciavano da almeno tre anni di estirpare dalla nostra vita i tanga.

Eccolo dunque il C-string il vendicatore degli stilisti e il violentatore di quelle povere imbecilli che non riusciranno a fare a meno di inserirsi le nuove mutande.

Sono quasi certa, sebbene non abbia trovato traccia in letteratura, che l'inventore del terribile attrezzo, sia un uomo; se dovesse essere una donna, posso affermare, quasi senza timore di smentita, che essa sia dedita al masochismo. Diversamente non si spiegherebbe.

Sì, perché per reggersi, la mutanda del futuro, necessita di un'anima rigida e francamente non oso pensare cosa possa essere camminare tenendo un ferretto in mezzo alle chiappe.

Questo peraltro è il problema che un domani potrebbe rimettere in discussione l'estetica dell'indumento stesso, perché se è vero che i laccetti del tanga creavano le pieghette sui vestiti, o spuntavano dai pantaloni “inanimati”, le povere disgraziate che opteranno per l'utilizzo delle C – string parranno tutte in preda ad un attacco di diarrea violenta, costrette a camminare a piccoli passetti. Saranno quindi riconoscibili al pari delle amanti del tanga.

Inutile dire che, se ne sconsiglia vivamente l'utilizzo alle donne sofferenti di ragadi ed emorroidi.

Il costo dello strepitoso attrezzo di tortura è quasi banale: Solo 22, 10 centesimi di Euro (circa 45 mila lire).

(In Sardegna ci sarebbe ancora molto carbone da cavare)

Rita Pani (APOLIDE)



6.02.2007

 

Di rosso ci è rimasta la luna

In italiano, si direbbe “avere la faccia come il culo” ma io avevo promesso tempo fa di non fare ricorso al turpiloquio e cerco di mantenere sempre le promesse, finanche quando parla berlusconi.

Lo so, non è facile, soprattutto quando lo si sente ululare la sua preoccupazione sull'emergenza democratica o peggio quando favoleggia di non sapere “a chi rivolgersi qualora fosse in cerca di legalità”.

Immaginare berlusconi in cerca di legalità per me equivale ad immaginare mio padre (che ha passato gli 80) che va in chiesa, alla domenica, indossando le calze a rete sotto la sua grisaglia.

Ma il problema non sta “nella faccia”, il problema semmai è che un pezzo di testa di Visco è caduta sotto le randellate di uomini (discutibili?) che berlusconi piazzò in punti strategici del paese, e che, nonostante l'avvento di questo governo rosso (lo dice sempre lui) gli stessi uomini, burattini, stanno sempre allo stesso posto.

La tragedia è che di rosso, ci è rimasta solo la luna, nel senso della barca che veleggia a Valencia, che riesce a distogliere dai suoi doveri persino il ministro D'Alema, che in compagnia di Tronchetti Provera, rassicurava i giornalisti sul fatto che, per assistere ad una gara che si svolgeva in contemporanea con un importantissimo consiglio dei ministri, aveva chiesto ed ottenuto il permesso di Prodi.

Ma questa è una tragedia solo per noi, per una minima parte del paese che ancora vorrebbe interrogare ed interrogarsi su altro, mentre invece le discussioni più accese, che finiscono in rissa politica, sono sempre e soltanto basate sul nulla.

La destra da del “galantuomo” a speciale, la destra grida al golpe, e i ministri del centro sinistra, ovviamente, rimettono le deleghe, rispondono al paese in Parlamento. Ci manca solo che ci tirino le brioche dalla finestra quando un giorno saremo costretti a chiedere il pane.

E a proposito di galantuomini, si è dovuta esprimere la giunta per le elezioni, per dichiarare previti ineleggibile, come non bastasse il codice penale o quello civile. Ovviamente questa notizia è stata riportata solo dall'Unità e qualche altro giornale notoriamente lunarossista.

Resta poi il fatto “buffo” che, casualmente, le problematiche che occupano il Parlamento, siano sempre innescate dal Giornale.

E rinasce la domanda: “A che punto è la legge sul conflitto di interessi?”.

Rita Pani (APOLIDE)



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