9.29.2004

 

Teulada, un mare di solidarietà

Cari amici,
lancio un appello in sostegno della lotta dei pescatori di Teulada che, dal mese di NOVEMBRE 2003 stanno uscendo con le loro barche per opporsi alle forze armate che si esercitano sul loro mare - Ogni volta che il tempo lo permette, i pescatori si mettono coraggiosamente fra chi spara e i bersagli.
A volte sono anche stati oggetto di alcuni colpi che gli eroici militari che giocano alla guerra hanno indirizzato verso di loro. Questa giusta lotta è colpevolmente trascurata dai media. Se ne sa poco. E poco se ne vuol sapere. Non esagero se affermo che la situazione in Sardegna è davvero drammatica ed acquista risvolti ancora più toccanti nella lotta di pochi pescatori teuladini contro il colosso NATO/USA. Stiamo assistendo infatti ad un abusivo ed arrogante ampliamento della base nucleare statunitense di La Maddalena, ad un estendersi preoccupante di casi di leucemia e tumori nell'area del Salto di Quirra. Nell'isola il demanio militare permanentemente impegnato ammonta a 24.000 ettari; in tutta la penisola italiana raggiunge i 16.000 ettari. A questa cifra vanno sommati i 12.000 ettari gravati da servitù militare. Gli spazi aerei e marittimi sottoposti a schiavitù militare sono di fatto incommensurabili, solo uno degli immensi tratti di mare annessi al poligono Salto di Quirra con i suoi 2.840.000 ettari supera la superficie dell'intera isola (kmq 23.821). Pochi e sporadici sono i pronunciamenti da parte degli artisti e intellettuali (sardi e non) a confermare la disinformazione o, peggio, che la sfera del pensiero e dell'arte debba e voglia agire ad una tranquillizzante distanza dai drammi del quotidiano. Vi chiedo calorosamente di smentire questa affermazione sottoscrivendo questo primo appello.
La fiducia nella vostra sensibilità e intelligenza mi spinge a sperare ancora.
DOMANI, LUNEDì 27, RIPRENDONO LE ESERCITAZIONI NEL POLIGONO DI C. TEULADA.
I pescatori di Teulada e Sant'Anna Arresi hanno annunciato pubblicamente che bloccheranno le manovre di guerra entrando con le loro barche nelle acque interdettecome riporta la Nuova Sardegna di oggi, la richiesta è: "Diritto al lavoro in sicurezza".
IL GROSSO DELLA MOBILITAZIONE è PREVISTO DAL 4/22 OTTOBRE IN CONCOMITANZA CON UN'IMPONENTE ESERCITAZIONE NATO-6° FLOTTA USA. I pescatori esigono di svolgere la loro attività nell'immensa zona a mare interdetta, l'unica accessibile alle loro piccole imbarcazioni, e "pretendono" che l'area, come impongono leggi e regolamenti delle FFAA, sia bonificata, ripulita dall'accumulo di ordigni bellici esplosi e inesplosi. Per poter ripulire il tratto di mare sottoposto da 50 anni a schiavitù militare e mai bonificato, a detta di alcuni militari, bisognerebbe sospendere tutte le attività del poligono per circa 15 anni. Un ammiraglio ha valutato "a occhio" i costi dell'operazione e ha affermato (..rifiutando che fosse messo a verbale) che per la Difesa sarebbe economicamente più conveniente regalare una villetta in Tunisia a tutti i teuladini accollandosi anche le spese di trasferimento. La lotta per riappropriarsi delle aree off limits "minaccia" di estendersi agli altri poligoni: le marinerie di Arbatax (poligono Salto di Quirra) sono in stato di agitazione.
L'Unione sarda di oggi riporta in buona evidenza in pagine di Oristano: "I pescatori: occupiamo Capo Frasca. Fronte comune per rilanciare la vertenza servitù militari" .
Vi chiedo di far circolare questo messaggio e di inviare la vostra solidarietà ai seguenti indirizzi:
cooperativa pescatori: coopsgiuseppe@interfree.it
Comitato Sardo GETTIAMO LE BASI: caomar@tiscali.ite,
per conoscenza, anche a me: Alberto Masala <mailto:nad3824@iperbole.bologna.it>

 

Ricordati

"(...) Le Simone sono noglobal. Le Simone poverine erano ubriache di bischerate rosse. Serie nella loro dabbenaggine antiamericana, un po' stolte a dirla per intero, stordite dalle fregnacce propagandistiche della sinistra italiana. Ma a forza di rimbambirsi con frasi fatte melense e false si viene trascinati al patibolo (...)". (Vittorio Feltri, "Libero" dell'8 settembre 2004)
Mario

 

Libere

L'unica notizia che aspettavamo è arrivata.
Ci sarà tempo per ricostruire, ora vogliamo solo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a questa meraviglioso risultato, a partire dal mondo arabo a musulmano che in tutto il mondo, ed in Iraq, si è mobilitato in modo corale. Un ringraziamento alla società civile, alle forze politiche, alle organizzazioni religiose, alle organizzazioni della resistenza irachena.
Un ringraziamento alla società civile e alle forze politiche italiane. Un ringraziamento ai governi, a quello italiano e a quelli dell'area.
Molti sono stati partecipi seguendo la linea del dialogo e della collaborazione.
Abbiamo detto all'inizio di questa vicenda che il rapimento dei nostri quattro operatori di pace era una metafora della guerra. Che in Iraq ci sono milioni di altre persone ostaggi, della guerra e della violenza, prigionieri e rapiti. Non ci scorderemo di loro, chiediamo a tutti di non scordarli.
Vorremmo sperare che anche la liberazione delle margherite possa essere una metafora della fine della guerra, e dell'occupazione, che possa prevalere anche per tutti gli iracheni la linea del dialogo e che tacciano le armi.

"Un ponte per..."ONG -

 

Libere

...4 margerite...
R.

9.28.2004

 

Altre decapitazioni



 

L'interesse primario del governo

A questo governo malavitoso ovviamente interessano solo i criminali, meglio se in colletto bianco, si fa per dire. Si è impegnato allo spasimo per abolire il reato di falso in bilancio altrimenti Berluscaz rischiava 5 anni di galera (in USA una ventina!), poi con Tremonti (già avevano truffato il Paese mentre lo stavano governando quando nel 1994 fecero quella passata alla Storia come "la pulcinellata") si son dati da fare per premiare gli evasori fiscali e i grandi esportatori di valuta sporca. L'hanno fatto premiando l'anominato in modo che tutte le mafie potessero approfittarne, poi son passati a premiare le ecomafie con il condono per gli abusi edilizi, ora stanno tentando di disarmare la magistratura in modo da impedirle di operare contro la criminalità. Sul piano istituzionale stanno sfasciando l' Italia, sminuzzando Sanità, Polizia e Scuola. Poi passeranno anche a sminuzzare le imposte: così le regioni potranno calcare la mano e spremere ben bene i cittadini mentre il Berluskatz fingerà di avere abbassato le aliquote, guardandosi bene dall'abolire il canone RAI (perderebbe il vermone 2500 miliardi, praticamente il canone che intasca lui grazie al tetto a cui è obbligata RAI), guardandosi bene dal tagliare l'accisa sui carburanti che cresce col crescere del prezzo del petrolio e dal restituire il fiscal drag! Sgnaccherà una fila di nuove tasse e imposte: sui fitti, sulle professioni e balzelli di ogni genere mentre tenterà di vendere i NOSTRI palazzi, le NOSTRE isole, le NOSTRE spiagge, i NOSTRI monumenti: la grande rapina è già cminciata, forse è la rapina finale che ci porterà nudi e derubati al 2006. Con al seguito stronzi berlusconidi piangenti che giureranno di non avere mai votato per il ladro della Mondadori, corruttore di magistrati, sanguisuga di denaro pubblico!


9.27.2004

 

AVVISO AI NAVIGANTI

E’ da pochissimo che ho attivato i commenti in questo blog. L’ho fatto per venire incontro a chi preferiva poter scrivere la propria senza dover passare per il mailer.
Il mio nome e cognome, su ogni post, sono linkati al mio indirizzo email guevina@gmail.com

R-Esistenza è on line da più di due anni, ho avuto molti contatti, ho conosciuto molte persone, ho stretto amicizie ed ho aumentato di molto il numero di coloro che mi detestano.
Mi sono sempre assunta la responsabilità di quanto scritto.
R-Esistenza è una molecola del grande mondo web. La mia molecola dove nessuno è obbligato a sostare. Ci si viene di propria volontà e si è i benvenuti, a patto che ci si sappia comportare.

Si può dire tutto e il contrario di tutto, senza offese personali, senza malafede e soprattutto sono esclusi i troll.
Molti amici che come me gesticono con passione un blog, convinti in buona fede di dare un minuscolo contributo alla divulgazione e all’informazione sistematicamente devono fare i conti con grafomani, troll, ed incivili a vario titolo; dedicano parecchio tempo alla cancellazione dei commenti insulsi, con tutte le conseguenza del caso.

Insomma, io non arriverò mai a tanto. Semplicemente, nel caso mi ci dovessi trovare eliminerei la possibilità di commentare direttamente, e tornerò a vagliare le e-mail come del resto continuo a fare per gli *afecionados* ai quali ho sempre risposto e continuerò a rispondere.

Mi sentivo in dovere di dirlo, ed anzi già che mi trovo, ringrazio quanti hanno la bontà di leggermi.
Ciao a tutt*
Rita Pani

 

Genova G8

G8: Diaz, Pm chiede rinvio a giudizio per 28 poliziotti
Per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz, avvenuta nel 2001 durante il G8, i pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardone Albini hanno chiesto il rinvio a giudizio di 28 poliziotti.
Intanto nella prossima udienza del 2 ottobre cominceranno gli interrogatori di alcuni imputati su richiesta dei difensori tra cui l' ex vice questore della Digos di Genova, Carlo Di Sarro e quattro capisquadra.
Repubblica

 

Tanzi Libero

Inutile scandalizzarsi, ormai in questo clima di illegalità diffusa, chi è più furbo viene premiato. Doveva essere approvata immediatamente, dopo il caso parmalat, una legge a difesa dei risparmiatori.
Per ricreare il clima di fiducia nei risparmiatori, per dare un segnale forte, bla bla bla bla bla bla....
Sono ancora lì che discutono...L'unico segnale forte è stato il rilascio di Tanzi e questo la dice lunga sulla serietà di chi è oggi al potere...
Beppe NG

 

Primo giorno di scuola in America

Primo giorno di scuola in una scuola Americana, la maestra presenta alla classe un nuovo compagno arrivato in USA da pochi giorni: Sakiro Suzuki (figlio di un alto dirigente della Sony). Inizia la lezione e la maestra fa alla classe:
"Adesso facciamo una prova di cultura. Vediamo se conoscete bene lastoria americana. Chi disse: "Datemi la libertà o datemi la morte"?
La classe tace, ma Suzuki alza la mano.
La maestra:"Davvero lo sai, Suzuki?Allora dillo tu ai tuoi compagni!"
"Fu Patrick Henry nel 1775 a Philadelphia!"
"Molto bene, bravo Suzuki! E chi disse: "il governo è il popolo, il popolo non deve scomparire nel nulla?"
Di nuovo Suzuki in piedi. "Abraham Lincoln nel 1863 a Washington!"
La maestra stupita allora si rivolge alla classe: "Ragazzi,vergognatevi, Suzuki è giapponese, è appena arrivato nel nostro paese e conosce meglio la nostra storia di voi che ci siete nati!
"Si sente una voce bassa bassa: "Vaffanculo 'sti bastardi giapponesi!"
"Chi ha detto questo?" Esclama la maestra, e Suzuki alza la mano esenza attendere risponde:
"Il generale Mac Arthur nel 1942 presso il Canale di Panama, e Lee Jacocca nel 1982 alla riunione del Consiglio di Amministrazione della General Motors a Detroit.
"La classe ammutolisce, ma si sente una voce dal fondo dire: "Mi viene da vomitare!"
"Voglio sapere chi è stato a dire questo!!?", urla la maestra.
Suzuki risponde al volo: "George Bush Senior rivolgendosi al Primo ministro Giapponese Tanaka durante il pranzo in suo onore nella residenza imperiale a Tokyo nel 1991
"Uno dei ragazzi allora si alza ed esclama scazzato: "Succhiamelo!"
"Adesso basta! Chi è stato a dire questo??", urla la maestra Suzuki risponde imperterrito:
"Bill Clinton a Monica Lewinsky nel 1997 a Washington, nello studio ovale della Casa Bianca"
Un altro ragazzo si alza e urla: "Suzuki del cazzo!" E Suzuki:
"Valentino Rossi rivolgendosi a Ryo al Gran Premio del Sudafrica nel Febbraio 2002"
La classe esplode in urla di isteria, la maestra sviene. Si spalanca la porta ed entra il preside:
"Cazzo! Non ho mai visto un casino simile!"
"Silvio Berlusconi, Ottobre 2002 nel sua villa di Arcore dopo avervisto i conti di quel coglione di Tremonti!".

 

Che regala la Regione Lazio?

Successe già a ridosso delle elezioni europee, nella cassetta della posta trovai una lettere inviata per posta prioritaria dalla Regone Lazio: Fabio Rampelli di alleanza nazionale all’epoca mi informava che qualora avessi voluto aprire una piccola azienda, avrei potuto andare ad iscrivermi per ottenere una valangata di migliaia di Euro come incentivo.
Ora, il signor Fabio Rampelli, a ridosso delle elezioni regionali, mi scrive che se volessi potrei recarmi nuovamente alla Regione Lazio per ottenere un mutuo agevolato per l’acquisto di un pezzetto di patrimonio immobiliare oggetto di cartolarizzazione e non solo, infatti, volendo potrei anche parteipare al concorso “vinci un bonus degli asili Nido”.
Il signor Rampelli, poi, mi invita ad una festa (accidenti! E’ finita ieri!) di 4 giorni, dove gratuitamente potrei assistere a spettacoli di cabaret (esistono comici di destra?) e concerti (Ossignore! Marco Masini ??? Meglio l’olio di ricino!)
Il signor Rampelli vorrebbe essere corretto, ma non può; così alla fine del foglio mi scrive anche che, qualora non volessi più ricevere questo piccolo bonus di carta igienica posso telefonare ad un numero telefonico o scrivere una email il cui indirizzo è praticamente illegibile.

Io ricordo quando il voto era palesemente di scambio, in pratica si diceva, se tu dai una cosa a me, io poi do una cosa a te; personalmente trovavo questa pratica ributtante ed infatti non accettai mai questo compromesso, ma oggi devo dire che era più *leale*.
Oggi si limitano a prometterti la piccola azienda a conduzione familiare tirata su con le regalie di una Regione civile e disponibile, oppure la facilità di acquistare una bella casetta ex INA o della GEPRA. Promesse che non verranno mai mantenute. E poi siamo nell’era del Bonus; il bonus era quella cosa che io prendevo quando flippata dalla volpetta Crash Bandicoot giocavo con la Play Station, 99 vite, migliaia di mele da sparare nel percorso contro scatoloni di cartone per fare punti.
Oggi è un’altra cosa; sono soldi che ti danno per fare figli, per non andare in pensione per poter piazzare un bimbo all’asilo nido.
Deve essere questo il nuovo che avanza, *la ventata di freschezza innovativa* che tanto mi perplime.

Un’ultima cosa prima di passare a cercare un indirizzo al quale io possa scrivere direttamente al magnanimo signor Rampelli...
Il mio stato di Apolide è nel mio cuore. Io resto (in attesa di migliorare i tempi) orgogliosamente residente in Sardegna e il mio indirizzo di domicilio è pubblicato solo nei siti dedicati alle offerte di lavoro, dove i dati personali possono essere divulgati solo per medesime finalità.
Quindi ne deduco che essendone entrato in possesso egli abbia compiuto un reato.
... Provo a dirglielo, dubito tanto che mi risponderà ma se lo facesse ne renderò conto.
Rita Pani (APOLIDE)

9.26.2004

 

Sregolatezze del 26/09/2004

Emilio Fede, si sa, non è un cuor di leone. Per cui «non intendo giudicare la scelta di Ferrara» - due pagine di foto a colori di decapitati in Iraq -«ma in gran parte la condivido anche se personalmente ho degli obblighi televisivi diversi, e quindi devo rispettare delle regole». Le regole del Tg4, infatti, notoriamente non prevedono gole tagliate e teste mozzate. Ma cosce e tette per le informazioni leggere e il gossip, e una sola lingua (quella del direttore) per la politica.
DON PANCRAZIO

 

Altri civili morti

Passano i giorni, passano i mesi, ma c'è una notizia che si ripete quotidianamente: altri civili, altre donne e altri bambini uccisi dai raid americani a Falluja. A questo bollettino di morte quotidiano, però, non fa seguito lo stesso sdegno che si prova alla notizia degli ostaggi decapitati o di fronte agli uomini-bomba. Per dirla tutta: nei confronti delle vittime degli "eserciti della salvezza" non ci sono emozioni di alcun tipo. Contano così poco che neanche ci poniamo il problema di contarle. Nessuno sa quante siano e nessuno mai ce lo dirà. Figuriamoci, quindi, se possiamo pensare di accendere una candela o spendere un minuto di silenzio. Anzi, già che ci siamo: ma non si potrebbe parlare d'altro?
Franco Ragusa

 

Lettera aperta....

da www.ilmanifesto.it
Lettera aperta
Egregio presidente Ciampi, siamo studenti e studentesse delle scuole secondarie superiori e siamo preoccupati per la situazione della scuola pubblica italiana che peggiora ogni anno di più. Quest'anno molti di noi non saranno più sui banchi di scuola perché sono, per utilizzare il gergo ministeriale, «dispersi», per la legge 53 del 2003 che ha mandato in soffitta «l'obsoleto» obbligo sostituendolo con un non meglio precisato diritto-dovere all'istruzione, scelta che ha di fatto determinato la mancata iscrizione al primo anno di scuola secondaria di oltre 20 mila ragazzi. Non possiamo, poi, non denunciare le scelte operate negli ultimi anni con leleggi finanziarie, come l' eliminazione del fondo per l'edilizia scolastica proprio quando, alla fine di quest'anno, scadrà il termine (già prorogato anni fa) fissato dalle legge 626 per la messa a norma delle istituzioni scolastiche. E mentre si continua a regalare soldi alle scuole private, attraverso vari stanziamenti che solo per l'attuale anno scolastico ammontano a quasi 90 milioni di euro, le scuole pubbliche hanno visto prosciugarsi i propri fondi e, per far fronte a questa continua emergenza,hanno aumentato le tasse scolastiche che oggi sfiorano cifre sempre più insostenibili. Oggi andare a scuola costa caro: tra trasporti, tasse e contributi vari si spende più di mille euro e intanto non esiste una proposta di legge quadro per il diritto allo studio (salvo qualche proposta di parità scolastica travestita da normativa per il sostegno alle famiglie) e sono tantissime le regioni che, dimenticando uno dei loro compiti, latitano sugli interventi da adottare per garantire il successo formativo (quando non finanziano direttamente le scuole private con i buoni scuola). A scriverle oggi sono anche i tanti studenti «stranieri» al centro di tante polemiche in questi giorni: per ultima la trovata delle «quote», utile solo a coprire l'incapacità di questo governo a porsi il problema di un numero sempre maggiore di studenti con cittadinanza non italiana. La questione della laicità della nostra scuola deve essere ribadita insieme a quella dell'integrazione e del confronto tra culture. Sapendo sin d'ora che non esistono ricette buone per tutte le stagioni e che tantissimo c'è da imparare da chi affronta quotidianamente queste sfide. Noi siamo convinti che uno degli errori principali di questa maggioranza sia stato proprio il mancato coinvolgimento di quanti la scuola la vivono quotidianamente, apartire dagli studenti e dagli insegnanti. La nostra scuola deve cambiare, perché la scuola italiana, quella che per mandato costituzionale deve rimuovere le differenze sociali di partenza di ciascuno di noi, non può attendere oltre.
Ci ascolti.
La salutiamo.
Gli studenti e le studentesse dell'Uds

 

Sregolatezze del 24/09/2004

«La riforma delle tasse è fuori discussione, la devo fare. Mi ci stogiocando la faccia».
E che sarà mai, Cavaliere bello?
Un lifting in più, unlifting in meno...
DON PANCRAZIO

 

Non vogliono sapere

Tutti quelli che hanno votato in buona fede la banda forzitaliota non possono ammettere, neppure davanti allo specchio, di aver votato per una vera e propria gang di delinquenti, piduisti, craxiani e collusi con mafie di ogni genere. I casi delle spie reo-confesse Ferrara e Jannuzzi è una delle tantissime verità che loro rifiutano. Se poi si decidessero di analizzare i legami stabiliti da Dellutri e da Galliani tra la nascente Forza Italia e Sicilia Libera, il partito di Cosa Nostra, impazzirebbero. Eppure i legami sono stati più volte sottolineati e dimostrati da infiniti episodi, una dei più chiari è la sentenza di Caltanissetta del 2001 (qualla che condannò all'ergastolo tutti gli esecutori delle stragi di Falcone e Borsellino grazie al lavoro stupendo di Boccassini e Caselli) e che conclude che "Marcello Dellutri e Silvio Berlusconi sono in proficui affari, almeno finanziari, con i boss di Cosa Nostra". Una sentenza penale di una corte di assise di appello con giudici togati e giuria popolare!!!!!!!!!! Ovviamente Mentana e Fede non l'hanno mai letta in TV e RAI invece pure.... ma, insomma, chi vuol sapere, può ancora farlo...ciao
Ernesto

 

Come berluscaz prende in giro i suoi elettori...

La politica a volte è tortuosa, sempre complessa. Ma ci sono occasioni in cui diventa purissima farsa senza che milioni di persone sghignazzino.Oggi, ad ogni apparire di Berlusconi, tutti dovrebbero scoppiare a ridere e dargli la baia per la menata del taglio alle tasse e procedere al taglio dei coglioni suoi se ancora li possiede.
Controllate le date: sembra inventato, ma è tutto verissimo come potete controllare sfogliando le annate dei giornali. Si tratta della più grande presa per il culo dei rimberluscoglioniti che si potesse immaginare: adesso dovrebbero sentirsi anche loro ben rimberluscoglionati.... ;-))))))))))))
LEGGETE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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LA STAMPA DEL 26 MAGGIO 1999
"Berlusconi lancia la crociata contro le tasse"
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IL GIORNALE del 23 settembre 2000
"Berlusconi lancia la sfida fiscale: così ridurrò le tasse per tutti "
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LA STAMPA del 8 giugno 2001
"Marzano: tagli alle tasse solo dal 2002"
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MILANO FINANZA del 25 luglio 2002
"Imprese, tasse più leggere nel 2004"
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LA STAMPA del 3 aprile 2004
"Berlusconi conferma: meno tasse entro il 2005"
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IL GIORNALE del e marzo 2004
"Rispetteremo i patti: meno tasse entro il 2006"
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LIBERO del 31 marzo 2004
"Vi taglio te tasse se lavorate tutti un po' di più"
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Eh? Che ne dite? Ridiamo in faccia al maiale di Arcore o ne facciamosalsicce?


 

Striscia rossa dell'Unità

«Non ho mai votato repubblicano in tutta la vita e non ho alcuna intenzione di cominciare a farlo: Bush non ha neppure la qualifica per mandare avanti un negozio di ferramenta, figuriamoci gli Stati Uniti d’America».

Philip Roth, 24 settembre

 

Un ponte per...

Ra'ad, Manhaz, Simona e Simona sono state rapite a Baghdad il 07 settembre mentre lavoravano.
Quattro margherite tenaci sbocciate nella terra salata.
Aiutiamole a crescere.
Liberate la pace!


Car* tutt*,
stiamo lanciando una campagna di solidarietà per la liberazione degli ostaggi.
E' solo l'inizio, lo sappiamo, ora tocca voi. Fateci sapere cosa ne pensate, aiutatela a crescere con piccoli gesti quotidiani, che esprimano la vostra solidarietà, finchè non saranno liberate tutte le margherite!
L'idea delle margherite non è nostra, ce l'ha suggerita una lettera di Simona pochi giorni prima del sequestro. Pensiamo sia il messaggio più sincero da offrirvi.
Raccoglietele (dal nostro sito) e appendetele in camera, in ufficio, a scuola ., mettetele sul computer, sui vostri siti, sulle vostre biciclette, automobili e ciclomotori, ovunque possano fiorire.
Disegnatele, scrivetele, costruitele (noi le abbiamo fatte con un filo di rame o di ferro), immaginatele e diffondetele.
Tra poche ore il sito www.liberatelapace.it ospiterà la nostra campagna, per il momento ve la offriamo sul nostro sito.
Liberate la pace!

Da una mail a una amica

Di prima mattina avevamo appuntamento con lo sceicco per discutere del progetto scuole. Ci ha raccontato dei suoi fedeli uccisi mentre marciavano pacificamente, padri di famiglia. Io gli ho raccontato di Enzo. Abbiamo pianto sui morti comuni, un cordoglio italiano-iracheno. Ci ha detto di essere forti. In questi giorni rimane poco spazio per sperare; il dolore è dappertutto.
Poi alla sera è tornato, ci ha fatto una sorpresa: due piante di margherite. Voleva farci sorridere. "Dopo avervi viste così depresse questa mattina non sono riuscito a riposare tutto il giorno". E lo dice uno che da un anno vede morire amici, conoscenti. "Ho scelto questo fiore perché è l'unico che riesce a crescere nella terra salata. È come voi: vive e cresce anche in una condizione negativa". "Allora smettetela di essere tristi, siete una delle cose più preziose che abbiamo. E soprattutto voglio riposarmi". Ci ha fatto sorridere. A me è toccata la margherita rossa solitaria, con lo stelo lungo. A Simo quella rosa e carnosa.

Simona

9.23.2004

 

Ne penso....

Ivan è il mio miglior lettore. Sono autorizzata a dire che ha molti più problemi di me, uno che in TV farebbe audience, rannichiato nella sua Torpedo Blu. 17 anni che sembrano 80 per la fatica di vivere e capire.

Così io mi ritrovo in questo pomeriggio a *doverne* pensare qualcosa, per lui.

Ora si arriva a parlare di terrorismo mediatico, e io non comprendo. Che sarebbe il terrorismo mediatico? La divulgazione visiva dell’esito di una sporca guerra?
Anche in questo caso mi costa dover ricordare che la guerra per immagini non fu iniziata dal cattivo mondo islamico ma dalla prima guerra sul golfo, quando l’allora direttore di studio aperto su Italia 1 felice come un bimbo a Natale annunciò in diretta lo scoppio della guerra.
E’ vero che la nostra memoria si sta lesionando, siamo tutti potenziali malati di alzaimer. Dopo il secondo attacco all’Iraq, tutte le reti televisive mandavano in onda le loro dirette dalla guerra con un logo laterale sullo schrmo *IRAQ*.
Siamo passati dai traccianti verdi sulle notti irachene allo sgozzamento via Internet passando sopra migliaia di morti ammazzati sulle strade.
Ed oggi, che le immagini non sono quelle censurate dalla propaganda dei governi allora è terrorismo.
No, come ho detto, è solo una conseguenza.

A me resta la possibilità di scegliere se vedere o no certe immagini, e fino ad oggi non ne ho visto nemmeno una; non sono andata a cercare le foto di Baldoni morto, non ho visto nessun ostaggio sgozzato, ho visto mio malgrado (in TV) le immagini di un uomo che piange e chiede al suo primo ministro di essere salvato.

Non mi terrorizza Internet, mi fanno paura le TV di stato, quelle che parlano del dopoguerra dell’Iraq, quelle che parlano di elezioni in Iraq, quelle immagini che mostrano il pupazzo degli americani, il fantoccio capo di un governo iracheno che esiste solo nel mondo perfetto immaginato da bush, e non nella vita degli iracheni che continuano a morire dilaniati e carbonizzati per strada. Mi offende sentir parlare ancora di *opere di democratizzazione* mentre la gente muore.

Mi spaventa non sentire ricordare a tamburo battente, che l’associazione Un ponte per, nacque per sopperire alle mancanze di un embargo fortemente voluto dall’occidente superiore che ha favorito la morte di bambini innocenti, ammalati di leucemia per le armi di distruzione di massa (uranio impoverito ed altre schifezze) usate dai democratizzatori americani.

Mi fa orrore pensare che la sorte di civili inermi sia in mano a chi un giorno ha deciso di autonominarsi *padrone del mondo*.
L’unica via possibile è il ritiro delle truppe, tutte, dall’Iraq.

Rita Pani (APOLIDE) :-*




 

Se sei di FI....

Se sei di FI e ti fa ribrezzo l'avv. Taormina, devi meditare sulla Commisione Telekom, manovrata da lui in modo profondamente cinico e mascalzone, che ha usato tutti i suoi ex-clienti (molti in galera) per montare le prove fasulle contro Prodi e Fassino. Ovviamente l'iniziativa non può che essere partita da Berlusconi, che ha messo fra i giudici della Commissione nientemeno che il pregiudicato per tangenti e corruzione ALFREDO VITO (mister centomila preferenze, il reo confesso che aveva giurato di non fare più politica ed esortato i ladri come lui a non farla mai più, ma poi vedendo che il ladro delle frequenze TV, il piduista che rubava i soldi allo Stato vendendo i palazzi a Enti Pubblici diretti da piduisti, il corruttore di magsitrati e ladro di Mondadori arrivare alla vetta dela politica, è rientrato....), quindi FI è l'emazione di un gruppo criminale. Non per niente il primo circolo a Milano fu fondato dal pregiudicato DELLUTRI e dal delinquente abituale RAPISARDA, mentre in Sicilia FI prese il posto del partito di Cosa Nostra, Sicilia Libera. Per tornare all'immondo avvocato: ad un certo punto, per fare lo sborone ha confessato la verità (ormai evidente) e ha detto "sono io il burattinaio", aspettando un coro di "noooo......." da parte dei suoi, i quali essendo un po' stupidi e tardi hanno invece reagito prendendolo sul serio con degli imbarazzati "noi non lo sapevamo...", a quel punto il pagliaccio ha dovuto spiegare che "scherzava".... Una delle tante sue figure di merda, ma c'è chi nella merda vive e razzola, allietato da milioni di piccole mosche merdaiole che votano per loro.


 

Striscia rossa dell'Unità

«In Iraq la resistenza è più virulenta che mai e tende a peggiorare. Quelli che sei mesi fa erano indicati come “qualche migliaio” di terroristi, estremisti e ribelli, sono diventati oltre 20mila prima della battaglia di Falluja e ora, secondo fonti del Pentagono, sono oltre 100mila».
Generale Fabio Mini, Corriere della Sera, 22 settembre

 

L'uovo e la gallina 2004

Premessa.
Oggi mi è capitato di guardare la Tv. Trasmettevano un programma chiamato "Veline". Non ho sviluppato gli anticorpi giusti,evidentemente, e la mia psiche ne è rimasta traumatizzata. A seguire, al telegiornale vedo scene di risse e tumulti sedati dalla Polizia. Rivoluzione? Macché: erano gli esclusi dal Grande Fratello 5. Ho spento.
Quesito.
- 1 Sono i palinsesti che hanno rincoglionito milioni di individui oppure
- 2 sono i milioni di individui di cui sopra a chiedere proprio quei palinsesti?
Se fosse vera l'opzione 1, si dovrebbe concludere che i pubblicitari e i dirigenti delle Tv dispongono oggi di un potere di condizionamento davvero smisurato. Si dovrebbe discutere di gravi responsabilità sociali a carico di una categoria che da un lato esercita poteri immensi, e dall'altro rimane estranea ai meccanismi politici di controllo democratico.
Viceversa, la veridicità della seconda ipotesi relegherebbe la figura demiurgica di pubblicitari e manager televisivi a quella di semplici mercanti, sottoposti come i tanti alla dura legge del mercato e del fabbisogno alimentare. La domanda (di mercato), dopotutto, è uno strumento democratico.
"La gente vuole merda? E merda sia, se questa significa audience".
Ciao,
DEM (NG)

9.22.2004

 

Sregolatezze del 22 settembre 2004

Nessun giornale domani (oggi per chi legge, ndr) metterà in prima paginaquesta notizia, lanciata ieri dalle agenzie:
«Un operaio, Flaviano Satta, di29 anni, è morto stanotte folgorato da una scarica di corrente elettricamentre lavorava presso la stazione di Civitavecchia».

DON PANCRAZIO

 

Risparmio: 10 C. ogni 1000 €

questa è la stima dell'Eurispes grazie al blocco dei prezzi del berlusca risparmieremo 10 centesimi ogni mille euro nei 3 mesi di blocco, ovvero lo 0,01%, un vero miracolo che ci permetterà acquisti impensabili ora, magari pureuna caramella.
Qui i dettagli che hanno portato a questo risultato
www.repubblica.it/2004/i/sezioni/economia/prezzi6/rispabeffa/rispabeffa.html
questa frase riassume bene l'attuale politica economico/propagandistica del berlusca.
"Ogni giorno Berlusconi fa crescere la confusione. Si bloccano prezzi già fermi e si annunciano blocchi generalizzati delle tariffe. Di questo passo, mentre si promette di rimettere il dentifricio nel tubetto, si carica in realtà la molla di una possibile impennata di prezzi e tariffe dall'inizio del prossimo anno".
P. Bersani

 

Cose della Casa

Avete visto l’inaugurazione dell’anno scolastico a Roma? Una rappresentanza di Giovani Italiane e Balilla, a nome di tutti gli studenti, stavano schierati con le magliette arancioni e il tricolore al collo, mentre risuonavano le note dell’Inno di Mameli e Ciampi di rientro dallo stadio di Livorno ed in procinto di recarsi ad Oslo con la signora Franca ornata da ridicolo cappelletto, *scandiva con decisione* [Cito dal TG1] “Li-be-ra-te-le...Libera-tele”.
C’era anche Donna Letizia Moratti la donnetta annoiata che presta la meritoria opera come ministro dell’istruzione, in un teatrino dal sapore nostalgico dei tempi che furono.

Sì, la riforma Moratti, quella che tanto ha fatto discutere, quella che fa ribollire il sangue per l’assunzione di preti insegnanti, per i tagli alla ricerca, per la banalizzazione degli studi universitari, ma a mio avviso, quella che dovrebbe far ribollire il sangue per il tentativo di rendere i nostri figli più piccoli ed indifesi una massa deforme di cretini.

Questo quanto postato ieri da Walter F.

Ecco cosa riporta uno dei nuovi libri di Storia contemporanea adottato da numerose scuole medie; il brano è tratto dal Capitolo 2, paragrafo 1 (La Sinistra storica al potere):

"Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi; inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione con cui curavano i propri patrimoni.
Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando perfino il bene della nazione ai propri interessi.La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra consiste soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico"

(Bellesini Federica, "I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento", Istit. Geogr. De Agostini, 2003, Novara)

Io ho deciso find’ora che non permetterò che queste idiozia vengano insegnate a mia figlia, a costo di occupare la scuola che frequenta, incendiare il libro o impedirle di frequentare la scuola; non sopporterò nemmeno che sia costretta a ripetere queste stronzate in una interrogazione; farò in modo che apprenda la storia da libri non intaccati dal revisionismo morattiano a costo di finire in galera.

Siamo sempre tutti d’accordo a deprecare la violenza sui bambini. Non farò violentare mia figlia
Rita Pani (APOLIDE)

 

L'avvocatura dello stato.

La sapevate questa vero ???
Ecco anche perche il bilancio dello stato va a peripatetiche...Via l'avvocatura dello Stato L'avvocato dello Stato Domenico Salvemini, parte civile nel processo Sme, aveva chiesto 1 milione di euro a Previti, per i danni subiti in quella vicenda dallo Stato. Ora un decreto legge del governo Berlusconi risolve il problema: utilizzo di avvocati privati (con conseguente aumento dei costi per lo Stato, chiamato a pagare ricche parcelle), ma soprattutto eliminazione dell'avvocatura dello Stato, che potra' costituirsi solo nelle cause civili e non in quelle penali. Così l'avvocato dello Stato non potra' fare le sue richieste di risarcimento nel processo bis con imputato Berlusconi
Saluti,
Giangio.

9.21.2004

 

Striscia rossa dell'Unità

È un brutto momento.
Il vicepresidente Gianfranco Fini offre il suo contributo: «Non ci serve un imbelle pacifismo, ci vuole una autentica opera di pacificazione». Fini disprezza pubblicamente gli ostaggi «imbelli» che dovrebbe salvare. E fa sapere al Capo dello Stato che l’Italia non è in «missione di pace» ma di «pacificazione».
Così era stata definita, nel 1936, la conquista dell’Etiopia

9.20.2004

 

Torna la finanza creativa

Ecco, il governo ha partorito l'ennesima truffa. Blocco dei prezzi fino alla fine del 2004 ! Articoli, interviste, servizi entusiastici su TG5 e TG4 !!!!
Grazie Berlusconi, grazie per il tuo divino intervento.
Milioni di consumatori felici ringraziano il governo Berlusconi....Ma che senso ha bloccare dei prezzi già alti?Alcuni hanno fatto notare che i prezzi stavano lentamente diminuendo ed orasi sono bloccati. Perchè tanto entusiasmo se i prezzi , dopo aver toccato il picco massimo, invece di scendere stazionano a livelli massimi ???
Non dimentichiamoci che inoltre, da gennaio 2004 tutti sono autorizzati moralmente ad aumentare ancora di più i prezzi, visto che sono rimasti bloccati per tanti mesi....
Tutto calcolato. Grazie governo Berlusconi per l'ennesima truffa!!!
Beppe

 

«Impediamo l'applicazione della Moratti».

Occupata la direzione scolastica a Cagliari di red
Scuola in Sardegna, non funziona nulla. Così, stamane, i rappresentanti dei sindacati degli insegnanti di Cagliari hanno deciso una clamorosa forma di protesta: e hanno occupato la sede della direzione scolastica regionale. L'obiettivo: provare a stemperare gli effetti drammatici dell'applicazione della riforma Moratti in Sardegna. I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, ma anche quelli dello Snals, dei Cobas, del Gilda e della Confederazione sindacale sarda (Css) si sono dati appuntamento alle 10.30 davanti agli uffici di viale Regina Margherita a Cagliari. Poi, sono entrati negli uffici con striscioni e bandiere. L'occupazione continuerà per tutto i giorno. Nel pomeriggio, davanti alla sede della direzione scolastica arriveranno tutti gli insegnanti dell'isola per unsit-in. I sindacati chiedono un incontro con il direttore generale Armando Pietrella che stamane non si è fatto vedere. Ma non è tutto: nei prossimi giorni sono in programma assemblee sindacali nelle scuole della provincia e incontri con i genitori degli studenti per spiegare -hanno annunciato i sindacalisti - i rischi che l'applicazione della riforma comporta. I rappresentanti dei lavoratori della scuola intendono anche mettere a disposizione di tutti i docenti un pool di avvocati contro eventuali«pressioni» nell'applicazione della riforma che - hanno ricordato - non è obbligatoria. Il segretario della Cgil regionale, Peppino Loddo, ha elencato i temi della mobilitazione. In primo luogo - ha detto - gli insegnanti denunciamo i tagli all'organico (5 mila negli ultimi 5 anni e 500 solo quest'anno, senza contare gli insegnanti di sostegno), il «caos delle supplenze» (che però è stato smentito dal direttore scolastico regionale, che ha promesso una regolare ripresa delle lezioni ma in realtà la graduatoria appare a tutti illegittima, per cui si attendono molti ricorsi con inevitabili ripercussioni sull'inizio dell'anno scolastico). E ancora: i sindacati ricordano i gravi problemi dell'edilizia scolastica. Contestata anche la reintroduzione del maestro unico nelle elementari. «No, il Tutor no», alle elementari è rivolta

 

La Maddalena

NO ALLA PRESENZA DELLA BASE MILITARE U.S.A DI LA MADDALENA

Mercoledì 22 settembre alle ore 17 in via Roma sotto i portici del palazzo del Consiglio Regionale, presidio sit-in

Comitadu "Firma sa Bomba" Email firmasabomba@tiscalinet.it -
Sedi provv. Via San Giovanni 234 - 09100 Cagliari;
Via Baronia 13 – 09021 Cagliari -
tel. 3386132753 - 3487815084

 

Sregolatezze del 19/09/2004

Sappiamo la fine fatta dal ministro dell' Economia Giulio Tremonti che s'era comprato (come da insospettabile confidenza di sua sorella a Elisabetta Gardini) la "macchinetta metti-supposte". Che fine faranno il suo sostituto Domenico Siniscalco, il ministro alle Attività produttive Antonio Marzano e il Cavaliere, che adesso hanno confezionato una cura - contro il carovita sofferto dagli italiani - definita "un brodino" dal presidente della Confcommercio Sergio Billè e "un'aspirina" dal margheritino Enrico Letta?
DON PANCRAZIO

 

La Volpe

Finalmente ho staccato due giorni, solo due purtroppo, senza giornali, computer e Tv. Ho visto qualche pecora (ma giù in Sardegna sono diverse, più belle) qualche cavallo e molte mucche, persino una volpe dallo sguardo intelligente, molto più intelligente di certi occhi vacui che vorrebbero farci intendere una certa scienza.

Soltanto per un breve attimo ho buttato un ochio ad un telegiornale che rimbombava nella cucina che mi ospitava, il tempo necessario per sentire il bravo cronista narrare le gesta dell’uragano Aivan, che ho pensato essere cugino di Aigor, fedele servitore di Fredraic. Poi un’altra occhiata furtiva al Messaggero, steso sul tavolo della stessa cucina. Maurizio Costanzo, impegnato giornalista italiano narrava la storia di Marina, cinquantenne in menopausa convinta di avere 20 anni ed ancora molto sesso da fare e da dare.

Due giorni di silenzio meritato, dedicato al pensiero di me, del mondo, della vita; la certezza che quando avrei udito ancora la ventola del mio PC ronzare, non avrei trovato nulla di diverso, nessun balzo al futuro.

Così è stato, nessuna nuova se non la nuova Miss Italia e lo stupore nell’apprendere che, per eleggere una sgallettata nulla facente, c’è bisogno di *una giuria tecnica* presiedeuta niente meno che da una rinomata tecnica Edwige Fenech.

Dopo meno tasse ora è stata resa pubblica la nuova favola dal titolo 2,2%; narra la storia di un criminale che governa una nazione e che quando sente la sedia scricchiolare s’inventa una regalia per il popolo ridotto alla fame.

Che sguardo intelligente quella volpe!

Prosegue la stagione dei rapimenti in Iraq. Pensare che quando questo accadeva in Sardegna provavo vergogna, rabbia ed indignazione; oggi devo ricredermi, i banditi al più tagliavano un pezzo d’orecchio, in Iraq tagliano le teste.
Perchè?
Per una guerra illegale.

Ho letto ora, di ritorno dal silenzio, nel mondo reale, che Saddam Hussein ha chiesto la grazia a Iyad Allawi, perchè pare che sia depresso ed esaurito...
Bush invece sta bene.
In Iraq i carri armati sparano anche addosso agli operai per strada, compiono stragi illegalmente democratiche e libertarie.
E la mia volpe...Che sguardo intelligente!

E’ rimasto tutto fermo com’era prima dei miei due giorni di silenzio. Persino Prodi! Il prescelto!
E’ stato persino capace di osteggiare i referendum.
Tutto uguale, tutto fermo.

Vote for Fox.



Rita Pani (APOLIDE)

9.16.2004

 

Una guerra illegale

Sono stata buona, buona, in silenzio, perchè volevo sedermi un attimo a guardare. Non ho avuto bisogno di sforzare troppo la vista, ormai tutto è un enorme carosello che offre colorati spettacoli di nani e ballerine, pagliacci e saltimbanchi.
Le due Simona (non esiste il plurale di un nome proprio) stanno ancora rapite, altri rapiti si aggiungono ai rapiti, ma il governo italiano finalmente si è mosso. Sì il saltimbanco ministro degli esteri ha fatto una missione nelle *zone calde* è andato persino negli Emirati Arabi, ha usufruito dell’ospitalità degli emiri, ha fatto il bagno nella Jacuzzi, ha aperto porte che hanno maniglie d’oro, ha banchettato con le posate tutte d’oro. Ha avuto informazioni che valgono un tesoro che ha divulgato e poi smentito.
Se solo qualcuno si fosse degnato di dire al ministro che le ragazze italiane sono state rapite in Iraq!

C’è voluto un anno e mezzo di morti ammazzati perchè Kofi Annan dichiarasse la guerra in Iraq illegittima. Quali conseguenze si avranno adesso? Nessuna, ovviamente, ma è bello sapere che dopo quasi due anni di stragi l’ONU abbia capito quello che noi, persone civili avevamo capito in un solo istante.
Ora, secondo logica, una guerra illegale ha provocato morte illegale, distruzione illegale, arresti illegali. La logica vorrebbe che l’illegalità fosse perseguita, gli innocenti resuscitati, le case ricostruite e gli arrestati liberati. Saddam Hussein è vittima degli americani.
Ma questa è logica, quindi non è proponibile.

L’articolo primo della destruction dell’Italia è stato appena approvato. Avremo il senato federale, le 20 italie (va di moda pluralizzare) è bello sapere che hanno votato no solo i comunisti italiani e rifondazione comunista... Il triciclo (ma chi può aver parorito una simile idiozia?) e i verdi, opposizione, si sono astenuti.
E io non ho altro da dire...
Rita Pani (APOLIDE)

 

Sregolatezze del 15/09/2004

Putin non sapeva come fare a tenere sotto controllo la ribellante periferia del suo impero. A chi poteva chiedere consiglio se non al Cavaliere, il suo grande amico dell'Occidente? E il Cavaliere gli ha trovato la soluzione al problema. Fai come faccio io con Forza Italia, gli ha detto con la semplicità che solo i saggi posseggono: io i coordinatori regionali del mio partito-azienda non li faccio eleggere dalla ribellante base, ma li nomino direttamente io. E così Putin ha fatto: ha convocato a Mosca i maggiorenti dell'impero e ha comunicato la Grande Riforma: d'ora in poi sarà direttamente lui a designare i governatori locali. E poi dicono che la Russia non si sta occidentalizzando.
DON PANCRAZIO

 

Chi ha armi di distruzione di massa?

In USA esiste una deformazione del pensiero ottenuta dal convergere dei sentimenti patriottici (positivi) e dalla mancanza di informazione sui delitti di stato commessi dalle varie amministrazioni, senza distinzione di partito. In USA la gente non sa quello che è successo in Nicaragua, in Guatemala e in altri Paesi d'America, non sanno che Washington ha sgozzato, massacrato, appoggiato bande di assassini e fatto le cose più turpi solo per impedire che vere democrazie potessero affermarsi in quei Paesi. In USA la gente sente suonare sempre una sola campana quando si parla di politica estera. Questo è il loro problema. Quando in una chiacchierata chiedi loro "chi ha armi di distruzione dimassa?". Qualcuno dice la Corea del Nord, o l'Iran, o la Cina o la Russia. Mai nessuno dice gli USA, eppure sono gli USA ad avere enormi spropositate quantità di armi di distruzione di massa, di distruzione dell'intero genere umano. Nessuno trema all'idea che questa orrenda potenza sia in mano a Bush e alla sua cricca e che domani potrebbe cadere in mani perfino peggiori.
€ NG

9.15.2004

 

Sardignopoli

Fumetto di KonF



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Anno 2016:

Eccovi le notizie dell'edizione di uno dei principali TeleGiornali Italiani.
Sommario del TG5, edizione del 5/2/2016 (notizie elencate in ordine diimportanza):
I. Grande Fratello: eliminata l'attrice porno Mena La Mazza. Don Martino resta nella casa. Per la prossima settimana si profila uno scontro tra l'ex boss della 'ndrangheta Vito Morraca e la dominatrice sadomaso Mistress Laura (il cui schiavo potrebbe rimanere nella Casa da solo). Intanto il settantacinquenne Bortolo De Risi vince la prova della settimana, che consisteva nello sputare un nocciolo di pesca alla distanza più lunga: l'anziano toscano ha sputato alla distanza di 10 metri e 24 centimetri ! Per lui, come premio, una serata nella suite.
II. L'Isola dei famosi: volano pugni tra Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Ilmotivo del contendere? Il numero di "telegatti" vinti da Mike. Poi interviene Claudio Cecchetto e fa da paciere: un attimo dopo, i tre, ballano il Gioca Jouer sulla spiaggia.
III. Clamoroso: è inverno, piove e fa freddo! Un servizio sulla pioggia e sul vento di ieri pomeriggio.
IV. Tutti i retroscena del divorzio tra Platinette e Aldo Busi. Pare che il primo abbia richiesto al secondo una somma cospicua, oltre alla villa di Montichiari (e, pare, il megafallo gigante usato dallo scrittore). Il nostroRaffaele Manganaro li ha intervistati entrambi.
V. Champion 's League: la vittoria del Milan sull'Olympique Marsiglia. Il3-0 a tavolino ripaga i rossoneri, dopo che la stessa partita venne sospesa la settimana scorsa per la rottura dei riflettori del "Vélodrome" di Marsiglia, con i transalpini avanti per 4-1. Il presidente dell' UEFA, Adriano Galliani, ha disposto il ritiro del Milan dal campo, e ora, dopo una settimana, il 3-0 a tavolino a favore dei rossoneri, e la squalifica dei francesi dalle Coppe Europee per un anno.
VI. L'incredibile storia del fidanzamento di Antonio Cassano e Tania Cagnotto; pare che lei abbia deciso di dargli lezioni di tuffi: nell'area avversaria potrebbe servire...
VII. Il servizio sull'ennesimo matrimonio di Liz Taylor (il 24°): questa volta si è sposata con un diciottenne californiano, Michael O' Bryan, cameriere in un Mc Donald's.
VIII. La commovente storia di Fufi, la cagnetta abbandonata sulla Salerno -Reggio Calabria da un camionista bergamasco ubriaco;
IX. Sondaggio tra i giovani: abbiamo chiesto loro cosa ne pensano del nuovo tormentone musicale dell'Estate, il brano "Ugha-ugha, buga-buga" del DJ Francesco.
X. Intervista alle nuove Veline. Per la prima volta balleranno completamente nude sul tavolo antistante i due conduttori.
XI. La guerra dell'Auditel;
"Grande Fratello" batte "Saranno Vigili delFuoco".
Ma ecco l'indice completo:
1. "Grande Fratello" con il 31%
2 "Saranno Vigili del Fuoco" con il 23%
3 "L'Isola dei famosi" con il 11%
4. "Carabinieri" con il 10%
5. "Squadra di Polizia" con il 9%
6. "Guardia di Finanza" con il 5%
7. "Marina Militare" con il 3,5%
8. "Aeronautica" con il 3%
9. "Vigili Urbani" con il 1,5%
10. "Guardie Forestali" con l' 1%

Come potete constatare, i cittadini del 2016 fruiscono di una informazionelibera, obbiettiva, corretta. Le loro conoscenze sono elevate ai massimigradi, e riusciranno a comprendere il complesso sistema che li governa.
Menthana

 

Sregolatezze del 14/09/2004

Oggi, a Palazzo Montecitorio, Francesco Cossiga, Giuliano Amato, Arrigo Levi e Giorgio Napolitano presentano il libro "Mission: Italy" di Richard Gardner. Sì proprio lui, l'ambasciatore che rappresentò e diresse gli interessi e gli strumenti operativi degli Usa, in Italia, all'epoca della politica Moro-Berlinguer brutalmente interrotta e annullata dall'assassinio dello statista democristiano, che Kissinger e la Cia vedevano (da vivo) come il fumo negli occhi. Il libro narra appunto di quel drammatico periodo compreso fra il 1977 e il 1981, conclusosi con la cacciata del Pci dall'area di governo e con la formazione di un solido fronte governativo anti-comunista. Un libro, dunque, particolarmente atteso e molto interessante. Dal titolo, però, un po' debole e generico: "Mission Italy".
Meglio - chessò? - "Misssione compiuta". O Magari: "Moro: missione compiuta".
DON PANCRAZIO

9.13.2004

 

Gentile Omaggio :-)



Roberto Mangosi

9.12.2004

 

TERRA!

Il comizio di Capuozzo sabato sera sull'Iraq
Raramente riesco a seguire un programma TV x intero ma ieri sera ce l'ho fatta. Sono rimasto lì davanti a seguirmi il comizio di Capuozzo. Veramente bello, fatto bene, connaturato all'indole sanguigna dell'autore, una passione ragionata, coinvolgente, appassionante ed anche convincente, ma solo x gli sprovveduti. Un comizio. E non che il Capuozzo non abbia diritto ad esprimere le sue opinioni, per carità, ma allora deve decidere se fare ancora il giornalista, il cronista di guerra. E' convincente col suo volto scolpito, le borse sotto gli occhi, la voce insieme rauca e pastosa, l'aspetto di un saggio insomma. A mettergli la toga mi viene in mente Catone. Non sarà contento Capuozzo se, togliendo il pathos dal suo comizio, vado a vedere ciò che rimane: ben poco e nulla di nuovo. In sostanza Capuozzo dice che mbè, si, forse attaccare l'Iraq è stato sbagliato, che non era Saddam il vero problema nella lotta al terrorismo,che ora l'Iraq pululla di terroristi ed organizzazioni di questi ma tutto ciò è dietrologia (e questo è vero) e che bisogna affrontare questa realtà,non tirarsi indietro e continuare dritti, senza remore pacifiste, euroegoiste, eludenti il problema. Andare avanti. Si, ma dove? Per quanto ancora? Come? Nessuna risposta. A lui non importa il dove (se domani dovesse essere l'Iranandrebbe bene uguale), per quanto tempo ( fino alla inevitabile vittoriafinale), il come (non si pone perplessità sulla bontà delle strategie finoraapplicate).Capuozzo s'aggrappa all'ultima maniglia rimasta, a lui e ad altri, per rimanere in piedi con la sua speranza e bisogno interiore di coniugare il Male (la guerra) necessario per raggiungere il Bene. Aspetta cioè le elezioni in Iraq, quasi la panacea, per poter dimostrare che aveva ragione.E' disarmante in questa sua illusione. Peccato non potergli replicare, con lo stesso mezzo, con lo stesso tempo adisposizione, nella stessa fascia oraria.
Edipheo

 

Disgustosa celebrazione del dolore

Nello spot mediaset non hanno mostrato un solo irachenoo afgano morto... se per gli ipocriti questi non sono vittime degli americani (come penso io), allora sono di fatto vittime causate dal terrorismo quanto le nostre. E pensare che li sono state decine di migliaria..Ma tanto chi cazzo gliene frega, basta non mostrarle in tv!Spero che ognuno di voi, quando uscirà inevitabilmente l'argomente del terrorismo, ricordi agli altri chi ha pagato più di noi.
G. NG

 

Sregolatezze del 11/09/2004

Si sa che Bondi è un fotocopista promosso ad adoratore del Cavaliere e Scajola invece uno che vuole un partito vero. «Qualche volta», ammette, c'è stata in Forza Italia «la tentazione di sospendere le regole di democrazia interna per le esigenze particolare di qualche singolo». Ma ora, assicura, quelle regole verranno pienamente ripristinate. Ora Berlusconi «tirerà le fila riunendo gli organi statutari: la consulta del presidente (ilCavaliere, ndr), il comitato di presidenza (nominato dal Cavaliere, ndr) e anche, perché no, il consiglio nazionale (equamente diviso dal Cavaliere fra vassalli, valvassini e valvassori, ndr)». E i coordinatori regionali, che qualcuno vorrebbe fossero eletti direttamente dalla base? No, dice con sdegno Scajola, quelli «hanno ancora un senso. Sono gli uomini di fiducia di Berlusconi sul territorio e come tale è giusto che siano nominati dall'alto».
Come prevedono giustamente le regole di democrazia interna.
DON PANCRAZIO

 

Ma perchè tutto 'sto can-can per l'11/09 ?

Già, perchè mai tutto sto spiegamento di forze di fanfare di tristezze di frasi di commemorazioni per quei morti e niente invece per quanto è accaduto un mese fa, forse un pò meno, in Bangladesh ?http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/08_Agosto/03/bangladesh.shtml
Come mai ? Ehhhh, ma che cazzo di domanda, no ? Come si fa ad avercela con la natura ???? E allora perchè non si parla mai dei danni diretti ed indiretti alle popolazioni di Bopal dopo la tragedia ad opera della piccola azienda americana ? Oppure dei milioni di morti di AIDS, malaria, tubercolosi, fame e sete che nel mondo, il terzo mondo si dice in occidente ? Ma chi cazzo se ne frega di quei morti potrei dire io... NYC una città di qualche milione di persone...una sfoltitina non fa poi tanto male, no ? Più spazio per costruire, infatti la corsa alle nuove costruzionee l' innalzamento dei prezzi immobiliari ha reso quello spazio come il più ambito del mondo. Più posti di lavoro per altri che non ne avevano...insomma la legge di natura: mors tua vita mea. E il ciclo della vita continua, no ? Però nessun figlio di cane che si preoccupi dei morti del sudan, dell'etiopia, della somalia, della liberia o di altro piccolo o grande paese "incivile", no ? Non è strano tutto ciò ? E perchè mai non dovrei provare pena per i morti dell'11/09 ? Anche loro meritano il nostro rispetto, ma non hanno nulla di più o di meno degli altri, ma tutti si ricordano di loro, della loro grande nazione e le altre succitate ? che sono luoghi per gettare le immondizie ? Mah...non capisco molto questo modo di pensare delle autorità e del pensiero comune...o forse è una forma di lecchinaggio comune, come avviene nei lupi, tutti a leccare le chiappe del potente per cercare di guadagnare qualche posticino di rilievo ?
Pin

 

Finalmente 12



Dovevamo aspettare che 22 tossicomani in mutande riprendessero a *giocare* per vedere un minimo di reazione *seria* alla drammatica situazione del paese e questo è davvero sconfortante.
So che non dovrei dire queste cose nel giorno delle rimembranze, o almeno a ridosso dell’11 Settembre, ma è già 12 e ancora non hanno smesso di flagellarci con le immagini trite e ritrite, farcite di retorica nauseante, condite da menzogna e silenzio al punto di far rimpiangere la pena provata per le migliaia di vittime innocenti delle Torri.

2 minuti di film a reti unificate per *ricordare*
Speciali e trasmissioni ad hoc per *ricordare*

Non ci posso stare.
2 minuti di film a reti unificate per dimenticare
Speciali e trasmissioni ad hoc per dimenticare

Dobbiamo per forza scordarci delle stragi di innocenti, o dobbiamo dimenticare perchè due pacifiste italiane sono state rapite in Iraq.
No, non è per il terrorismo, è perchè se nessuno avesse aggredito ingiustamente l’Iraq, nessuno, nemmeno Baldoni avrebbe dovuto trovarsi là, dove bene o male la vita scorreva.

Dovremo finalmente dimenticare che i popoli da che mondo è mondo, quando hanno voluto sono riuscite benissimo a liberarsi dai dittatori.

Ho sempre fuori dalla porta di casa mia l’adesivo Don’t attak Iraq.
Ho sempre sul mio balcone quella bandiera ridicolizzata dalla destra di governo che oggi, incapace di nuotare nel mare di merda sul quale ci ha trascinato ricorre all’idiozia di una sinistra che sa di farsa bertinottiana.

Non è un segreto che io sia stufa, e nemmeno lo è il fatto che io non faccia testo, ma tant’è.

Siamo in Italia e anche questo è un dato di fatto, la figa e il pallone, sono e resteranno gli unici due motivi validi per ribellarsi fino ad uccidere.
Siamo in Italia e facilmente ci accodiamo al cordoglio, girotondiamo a favore delle telecamere ed aspettiamo una partita di pallone per dire al nano di darsi fuoco.
Rita Pani (APOLIDE)



9.11.2004

 

Iraq....

... simulò orgia tra prigionieri Abu Ghraib: sono colpevole
Si è detto colpevole di fronte alla corte marziale il primo militare Usa, specialista nell'intelligence e non un semplice soldato, accusato nell'ambito dell'inchiesta sui maltrattamenti ai detenuti nel carcere di Abu Ghraib a Baghdad. Armin Cruz ha costretto prigionieri iracheni nudi a strisciare per terra e di averli successivamente ammanettati uno all'altro simulando un'orgia.
Rischia un anno di prigione.

****Non sarà troppo?****
R.

 

Striscia rossa dell'Unità

Ora che i morti americani in Iraq sono più di mille Bush dovrebbe imparare la lezione di Falluja. Quella città non era mai stata un centro del fanatismo islamico. Lo è diventata perché gli Usa hanno seguito il motto del vicepresidente Cheney che la forza è l’unica risposta.
Philip Stevens, Financial Times, 10 settembre

 

Sregolatezze del 10/09/2004

«L'unità nazionale, di cui il paese avrebbe certamente bisogno, ci sarà quando si riconoscerà anche da parte di chi si è opposto alla guerra che non sarebbe meglio per nessuno andarsene oggi dall'Iraq». Questa non è la rivelazione del segreto sogno del Cavaliere, né una impudente dichiarazione di Sandro Bondi e nemmeno, com'è ovvio, una dichiarazione imprudente del prudentissimo Gianni Letta, inventore e gran cerimoniere dello storico evento consumatosi mercoledì a Palazzo Chigi («neppure durante gli anni di piombo governo e opposizione si sono seduti allo stesso tavolo per un'ora»,riferiscono i notisti politici). E' l'organo dei riformisti diessini asostenere:
1) che i nostri soldati debbono rimanere in Iraq;
2) che la sinistra e il popolo della pace debbono convincersi a scendere in piazza perché i nostri militari rimangano in Iraq;
3) che si faccia finalmentel' "unità nazionale" con lo statista Berlusconi, specie adesso che è in un vicolo cieco e potrebbe persino perdere le elezioni.
A un patto, però: che la signora Letta ci faccia assaggiare la sua leggendaria crostata.
DON PANCRAZIO

9.08.2004

 

Testimonianza

Carissimi compagni e carissime compagne
Stamattina a Dolianova (CA) sono stato bloccato da 2 pattuglie dei carabinieri, mentre da solo rientravo verso casa.
Hanno perquisito me e la mia macchina.
La motivazione che mi hanno dato è che, a loro avviso, son risultati sospetti i giri fatti con la mia macchina per sbrigare commissioni private e comunque irrilevanti.
E' chiaro che qualche sbirro in borghese mi stesse seguendo.
Hanno fotografato la macchina all'interno e all'esterno compreso un manifesto anarchico di mia realizzazione che tenevo nel cofano. Mi hanno quindi portato in tenenza a Dolianova dicendomi che sarei dovuto stare lì fino all'arrivo del tenente. Pensavo mi lasciassero lì tutto il giorno ma lo sbirro con le stellette è arrivato subito. Mi è stato stranamente permesso di fare una telefonata per avvisare di ciò che succedeva. Tenete presente che questi posti di blocco, perquisizioni e pedinamenti sono nei miei confronti sempre più assidui. Mi inseguono, mi stoppano, mi perseguitano nei luoghi più isolati e improbabili, mi ingiuriano accusandomi di gravissimi reati di cui io non so assolutamente niente. Quasi sempre tutto questo in nome del mio passato.
Vengo dalla gavetta, e da quando sono ragazzino che mi scontro con lo stato e le sue strutture fisiche e mentali di morte. Mi accusano di fatti gravi quali omicidio, tentato omicidio, sparatoria con gli sbirri, rapina a mano armata e tentata strage ed inoltre, come anarchico, sono soggetto a frequenti accuse gratuite e insensate.
Visti i tempi, volevo dire alle compagne e ai compagni di tenere sempre più saldo e forte il mutuo appoggio e la solidarietà nel movimento, affinchè nessuno di noi rimanga isolato, soprattutto per questi casi di estrema necessità.
Negli anni sessanta, in seguito a un conflitto a fuoco con gli sbirri, fui portato nella questura di via Genova a Roma e per evitare di finire nei sotterranei a morire sotto settimo grado (trattamento atroce di torture poliziesche) mi sono lanciato dalle scale autolesionandomi e per questo motivo mi hanno internato nel manicomio criminale di Aversa. Dei sei anni e quattro mesi di carcere che dovevo scontare,di cui due in ospedale, due mi sono stati condonati. Uscito chissà come da quell'inferno psichiatrico, nel loro verbale mi hanno scagionato etichettandomi come semi infermo di mente. Che etichetta conveniente! Ora, ho il timore che questa etichetta possa essere usata contro di me come è già successo ad altri compagni/e che quotidianamente si ribellano.
Chiaramente io continuo a lottare sempre e ovunque ma l'episodio di stamattina lo rendo pubblico in quanto un mese e mezzo fa, nella mia casa a Barrali, verso le 22 sono venuti 15 agenti in borghese con un mandato di perquisizione. Sono entrati prepotentemente fotografando tutta la casa ed il materiale che avevo esposto alle pareti. Mi è stato sottratto un quaderno in cui stavo scrivendo la storia della mia vita, uno di loro ha lanciato verso di me una pietra che tenevo sopra la TV che fortunatamente ha colpito il muro. Hanno poi cominciato ad insultarmi pesantemente e nonostante cercassi di difendermi, sono riusciti a colpirmi violentemente e ripetutamente sulla testa, sulle gambe e sui genitali. Per cercare di coprire il pestaggio alcuni agenti gridavano:
“si sta autolesionando!”.
Abbandonando la mia casa lasciavano il gas della cucina aperto, nel probabile intento di farmi saltare in aria simulando un incidente o un suicidio.
Vi dirò che quello che mi fa più male non sono tanto le botte, che durante la mia vita ho preso e dato, ma le umiliazioni che mi hanno inflitto. Tutto ciò mi ha sicuramente indebolito il corpo (ho ancora problemi seri) perchè, seppur abbia cercato di difendermi, hanno si toccato un leone ma un leone di 70 anni!
Sono totalmente innocente rispetto a cio' di cui vengo accusato e gli sbirri sanno benissimo che da me nn otterranno nulla che non sia disprezzo e omertà.
Non sono certo questi episodi a mandarmi in ritirata, anzi nonostante l'età , mi fanno esplodere con maggiore rabbia e determinazione, perche' cio' in cui credo, cio' che sento, la liberta' che cerco merita una lotta degna di essere attuata fino in fondo. In tutta la mia vita ho difeso ed attaccato per non essere come lo stato impone a tutti di essere, per non stare dall'altra parte dove non voglio e non riesco a stare.
Questi infami, non sapendo dove sbattere la testa e coscienti che non otterranno nulla di cio' che cercano, agiscono anche in base al tuo passato, quando ti trovano da solo/a, ti prendono come capro espiatorio per i loro squallidi giochi.
E' per questo che vi avviso, perche' quello che e' successo a me si possa, per quanto possibile, prevenire per altri/e compagni/e.
Siate in gamba!
Saluti ribelli
Ginu
Barrali, 30 Agosto 2004

 

8 Settembre Anniversario dell'armistizio

Ondina Peteani
27 gennaio 1945, si aprono i cancelli di Auschwitz. La memoria inedita di una prigioniera «politica», Ondina Peteani, catturata da una pattuglia tedesca l'11 febbraio del 1944, quando aveva solo 19 anni. Ondina, che aveva cominciato giovanissima l'attività antifascista, fu deportata nel lager polacco nel marzo del `44 ma riuscì a scappare durante il suo trasferimento forzato a Ravensbruck ONDINA PETEANI Si partì dunque il 31 maggio all'alba nei vagoni bestiame. Il convoglio era scortato da carabinieri e da tedeschi. Il comandante doveva aver ancora qualche parvenza di umanità, perché alla prima fermata d'oltre confine ci permise di tenere i vagoni con le porte in fessura; almeno si respirava un po'. Talvolta si arrivava persino a scambiare qualche parola con gli uomini (se la fermata era di notte, cosicché nessuno ci avrebbe visto e messo nei guai gli scortatori). In una stazione (credo Monaco) i vagoni con gli uomini vennero staccati (ed inviati d Dachau) e noi proseguimmo alla volta di Auschwitz. Al quinto giorno di viaggio, vennero a chiudere i vagoni ed a sigillarli: si stava arrivando nella zona dei Lager, controllata dalle SS. Se durante il viaggio eravamo state abbastanza allegre (specie noi più giovani) e chiacchierone, in quel momento diventammo serie e cominciammo a parlarci sottovoce: davanti a noi avevamo intravisto una desolata pianura sotto un cielo piatto, appestata da un odore che noi attribuimmo alla bruciatura di immondizie (!). Mentre il convoglio avanzava lentamente cominciammo a vedere i primi Lager, arrampicandoci fino agli alti finestrini del vagone. Durante il viaggio avevamo intravisto prigionieri al lavoro sulle ferrovie ed erano vestiti con la tipica «zebra» e vedendo nel campo vestiti variopinti, pensammo che ci avrebbero lasciati i nostri. Per giunta (era domenica pomeriggio) sentimmo un'orchestrina che suonava e la cosa ci rallegrò alquanto: «Ragazze, si potrà anche ballare». Il nostro ottimismo crollò ben presto. Appena arrivate alla stazione ci fecero discendere ed in un primo tempo ci dissero di lasciare tutto nei vagoni, poi - visto che non eravamo ebree - ci permisero di riprenderci la nostra roba. Sapemmo successivamente che l'avrebbero catalogata e riposta, mentre per gli ebrei veniva subito requisito tutto. Poco prima era arrivato un treno di ebrei ungheresi e sulla panchina erano rimasti gli ultimi: i vecchi e i non autosufficienti. C'era lì un camion e questi venivano presi per le braccia e per le gambe e gettati sul camion tra grida di dolore e orribili tonfi. Quello che ci raggelò fu il vedere che questo tremendo compito era affidato a dei prigionieri. Ci inquadrarono in fila per cinque ed io mi sentivo un po' strana: avevo la sensazione che non ero io quella cui stavano accadendo quelle cose, mi pareva di viverle dall'esterno. E' una cosa difficile da comprendere e spiegare. Ci misero in fila per 5 e ci condussero attraverso un intricato dedalo di stradine. Ai lati c'erano montagnole di stampelle, di occhiali, di giocattoli ben divisi secondo il senso dell'ordine teutonico. Poi, arrivate in una baracca, ci ordinarono di spogliarci ed il nostro pudore di farlo davanti ai soldati fu ben presto vinto dalle violente bastonate che cominciarono a volare. Ci distribuirono dei vestiti provvisori. A me toccò un pastrano da uomo con una grande stella gialla e, mettendo le mani in tasca, trovai una pipa con un borsellino di tabacco. Mi sentii rabbrividire pur non conoscendo ancora la sorte del proprietario di quel cappotto. Fummo costrette a lasciare lì la nostra roba. Ci tolsero (a chi l'aveva) ogni monile, orologi, catenine ed anche le fedi nuziali delle maritate. Altro attraversamento di posti strani che ora, vuoi per la distanza nel tempo, vuoi per la sensazione di incubo che ci pervadeva, non sono in condizioni di descrivere. Ci introdussero in una baracca che sulla soglia aveva una vaschetta piena di liquido disinfettante o disinfestante, nella quale bisognava mettere i piedi prima di entrare. Ora mi suona così ironico quel procedimento, come quello di raderci tutti i peli e di rapare quelle che avevano qualche lendine di pidocchi, quando poi nel campo imperversavano il tifo, la dissenteria, le cimici e i pidocchi! Ci fecero fare la doccia calda ma brevissima tanto che molte di noi uscirono con i capelli ancora pieni di sapone e così rimasero tutto il giorno perché di acqua, fredda o calda che sia, neanche a parlarne. Poi, sempre nude, ci fecero attendere per delle ore, finalmente poi arrivarono i vestiti. Erano vecchie vesti usate passate all'autoclave senza lavarle, un paio di mutandoni a righine (almeno quelli erano nuovi!) e un capo di biancheria che era a volte una sottoveste, a volte una camicia da notte, a volte una maglia (anche queste vecchie e usate). Infine un paio di scarpe (sempre vecchie) o zoccoli. Poi in un'altra baracca per la «timbratura», cioè il tatuaggio del numero e la consegna dello stesso numero che dovevamo cucire sulla manica del vestito, assieme al triangolo, rosso per noi «politiche». Il tutto con brevissime spiegazioni date in lingua tedesca o polacca (quando la spiegazione non era solamente uno spintone), se non capivi, dovevi comunque arrangiarti. Durante le ore di attesa, alcune prigioniere che erano già da tempo nel lager, riuscirono a parlarci brevemente dalle finestre e a chiederci notizie della nostra città e della situazione in generale. Da loro apprendemmo, in quei rapidi colloqui, l'abc della sopravvivenza: imparare rapidamente il numero in lingua tedesca e polacca; obbedire rapidamente, per non essere violentemente pestate, agli ordini; non bere assolutamente l'acqua del campo perché non era potabile, cioè infetta; infine dell'esistenza dei crematori, del loro funzionamento, di cui era proibito parlarne: dovevamo fingere di non sapere niente. (...) Incominciammo la giornata lavorativa subito. Ci portarono in una parte del Lager dove c'era una strada agli inizi di costruzione. Alle più giovani e alte affidarono delle mazze per rompere la pietra, le altre dovevano spalare il terreno e portare le pietre da rompere. La kapò che ci prese in consegna era una tedesca e dal triangolo rosso capimmo che era una prigioniera politica. E da lei ci sentimmo sempre gridare forse degli insulti ma non bastonò mai nessuna di noi, cosa che fece invece una sua aiutante, con particolare accanimento, ma lei non interveniva mai in questi casi. Dico questo per far capire che chi voleva sopravvivere là dentro doveva indurirsi l'animo e non intervenire mai in favore dei prigionieri. Eppure Monika (così si chiamava) aveva mantenuto quel tanto di umanità per sfogarsi urlandoci parolacce (forse lo faceva per farsi sentire dagli altri kapò che era cattiva?) ma aveva cura che le prigioniere del suo «komando» ricevessero il «Zulage» cioè un supplemento settimanale di cibo per il lavoro pesante che consisteva in un pezzo di pane e salame al giovedì. A mezzogiorno distribuivano il pranzo che consisteva in una ciotola di zuppa e dopo mezz'ora si tornava al lavoro. Per i primi giorni, dovemmo sorbirla senza posate. Dopo sapemmo che bisognava «organizzarci». Ecco un termine usato molto là dentro: quello che non avevi dovevi «organizzarlo», che poteva dire comprarlo con il tuo pranzo o con un pezzo di pane, oppure, se riuscivi potevi anche rubarlo, perciò quando riuscivi ad averlo, te lo portavi addosso, ben legato anche a dormire. E legata alla cintura dovevi tenere la tua ciotola, altrimenti addio tè al mattino e zuppa a mezzogiorno! Nel Lager c'era di tutto, dovevi comprarlo: sapone, potevi avere un vestito migliore, pettine. Spazzolino da denti era troppo lussuoso. Potevi compare forbicine, aghi, fazzoletti ed un sacco di altre cose, ma allora saresti morta di fame, oppure bisognava cercare di rubare. Comunque tornando alla giornata in Lager, alle cinque di sera si finiva il lavoro e poi in fila alla baracca per l'ulteriore appello, quasi sempre più lungo del mattino. Era esasperante, affrante com'eravamo dal durissimo lavoro della giornata ed affamate, dover stare qualche ora ferme sull'attenti e guai a parlare, altrimenti schiaffoni e calci. Finalmente anche questo finiva e poi c'era la cena: un pane (quella specie di mattone tedesco) e circa 20 grammi di margarina o di salame. Il pane era diviso in quattro parti (più avanti il pane sarà per sei e verso la fine, per otto). Alla sera si riusciva ad avere qualche momento libero. Si andava nelle altre baracche a cercare qualche connazionale, si cercava di lavarsi un po' con quell'acqua color ruggine, dato che al mattino bisognava far presto per l'appello. La domenica pomeriggio era di riposo, se non venivano a beccarti per qualche lavoro extra che naturalmente non potevi rifiutare di fare. Ho avuto la sventura di conoscere il «Revier» o infermeria. Vi sono stata accompagnata perché febbricitante (avevo 40°). C'era una specie di accettazione e dentro c'era - fra le altre - una dottoressa polacca che parlava italiano. Mi chiese se conoscevo il motivo della febbre, se provenivo da zone malariche, se avevo diarrea ed alle mie risposte negative optò per una febbre di tipo reumatico (la più probabile, dato che Auschwitz era stata costruita in una zona paludosa e quando pioveva, non era un modo di dire lo sprofondare nel fango fino alle ginocchia). Per il momento non c'era posto, ma aspettai poco perché appena morta una ricoverata mi dissero di occupare quel letto (ovviamente senza cambiare materasso e di lenzuola neanche parlarne). Riuscii almeno a girare il materasso, mi diedero una polverina (un antipiretico?) e lì fui lasciata fino all'indomani. Quando vennero le infermiere per misurarmi la febbre approfittai di un loro momento di distrazione, per vedere e, visto che avevo 38°, scossi il termometro fino a 36°. Dissi che ero sfebbrata e che potevo tornare al lavoro. Ero terrorizzata all'idea di trascorrere ancora una notte in quell'allucinante girone infernale, tra urla e lamenti, che avevano poco di umano, ormai. E poi avevo paura di rimanere perché avevo sentito che spesso e volentieri lì dentro si effettuavano vari esperimenti. (...) Ben presto dovemmo abituarci a tutto e cercare solamente di sopravvivere. Da parte mia continuavo ad avere quella sensazione che non ero io a subire quella vita e mi continuavo a vedere dall'esterno. Difatti non soffrivo, né inorridivo di quello che mano a mano venivo a vedere e a sapere, l'orrore è venuto dopo, quando ormai ero a casa. Ricordo che un giorno fui prelevata per andare a trainare la botte che trasportava le fognature del «Revier». Bisognava andare a vuotarla sopra i letamai, sistemati lontano dal campo. Là vidi un gruppo di prigionieri che doveva spargere il letame sopra quello che avevamo portato. Dal numero sul vestito capii che erano ebrei italiani. Anche se ormai la loro età era indefinibile, si capiva ancora che erano giovani ed io, fingendo di raccattare il letame, mi avvicinai e chiesi stando bassa a quello che mi era più vicino se erano italiani e da quanto tempo erano là. Lui alzò la testa e guardò dalla mia parte, ma non me, il suo sguardo andò oltre e non mi rispose. Dio, quella faccia! Era ormai in fase terminale e dopo, quando ci allontanammo, mi voltai e vidi che li stavano bastonando e loro continuavano a muoversi come spinti da forza d'inerzia e non sentivano più neanche le bastonate. Non fui più destinata a quel lavoro, ma sono certa che se fossi tornata dopo pochi giorni, avrei trovato degli altri su quel letamaio. Poi le infami selezioni. Mettevano in fila quelle da esaminare ed il medico (non sempre era un dottore, a volte anche un semplice SS) con un cenno le ridistribuiva in due file ed era chiaro quale era la fila da eliminare! Le donne destinate a quelle file non si davano a smaniare o a disperarsi. Quasi tutte vi andavano come inebetite, in silenzio e quel silenzio era più tremendo di qualunque pianto. Gli aguzzini avevano raggiunto il loro scopo: era bestiame da macello, vi andava senza protestare. Talvolta alla sera c'era il «Lagersperrer» cioè l'ordine di ritiro nelle baracche. Lo facevano quando avevano da eliminare le occupanti di una intera baracca e noi non dovevamo vedere quelle donne attraversare il campo ed uscire dalla parte dei crematori. Alla notte avevi il riverbero sulle finestre delle enormi fiammate che si sprigionavano dai camini. Così fu eliminato un intero campo di zingari. In una notte furono uccisi centinaia di nomadi. Di questi si parla pochissimo e ciò mi indigna, c'è del razzismo nel fatto di ignorare che anche queste popolazioni sono state perseguitate e che fanno parte dell'olocausto. (...) Dopo poche settimane del nostro arrivo cominciò a farsi sentire in modo cronico la fame fino al punto che eri già disposta a prenderti qualche bastonatura per arrivare a ripulire i mastelli della zuppa. C'erano già i segni di indebolimento in quelle compagne che erano meno forti; cercavamo di sostenerci, infondendoci la certezza che ormai i tedeschi erano prossimi a cedere e che tutto sarebbe finito ben presto, ci esortavamo perciò a tener duro ancora per poco, altrimenti c'era il pericolo di ridursi a larve come ne vedevamo in giro: non avevano un etto di carne addosso, camminavano lentamente e parlavano con una vocina appena udibile, con le gambe rigate dai loro escrementi che ormai non potevano trattenere. Forse mi ripeterò, ma anche qui quando nell'autunno corse la voce che ci avrebbero trasferite in un altro campo, ne fui contenta: peggio di così era impossibile! Purtroppo non tutte partirono con noi e di loro non ebbi più notizie. Per il viaggio ci distribuirono i vestiti a zebra, ben puliti e caldi (c'era rischio che per strada qualcuno ci vedesse) che ci fecero regolarmente restituire all'arrivo a Rawensbruck. Da qualche indiscrezione sapemmo che stavano lentamente evacuando il campo di Auschwitz perché il fronte sovietico stava avanzando e questo ci rese anche ottimiste. Uscendo dalla stazione, mi voltai e vidi l'infame portone con la scritta «Arbeit mach frei». Bene, mi dissi, forse ora ce la faremo.

Su indicazione di Gianni Peteani
Un sito per la memoria di Ondina Peteani

9.07.2004

 

Appello del Comitato Fermiamo la guerra ...

... e di Un Ponte per per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta
Noi, movimento italiano per la pace, fratelli e sorelle di Simona Pari e di Simona Torretta, operatrici di pace in Iraq, chiediamo alle persone che le detengono insieme ai due operatori iracheni, Ra'ad Alì Abdul-Aziz e Mahnaz Bassam, di liberarli subito. Vi chiediamo di considerare quanto danno state provocando alla causa della pace e a quella del popolo iracheno.
Come ha scritto l'Unione delle comunità islamiche in Italia, "testimoniate coscienza di un debito di riconoscenza nei confronti di coloro che hanno condiviso la sofferenza del popolo iracheno negli anni dell'embargo, che sono rimasti nel paese quando dal cielo piovevano le bombe, che non l'hanno abbandonato neanche in questi mesi orribili di confusione e violenza".
Vi chiediamo di non spezzare il filo di solidarietà che, nonostante e contro l'embargo prima e la guerra poi, nonostante e contro le scelte del nostro governo, persone come le nostre sorelle hanno mantenuto tenacemente e coraggiosamente, ad esempio rifornendo di acqua la popolazione assediata di Falluja e Najaf.
"Un ponte per", la loro Ong, insieme a centinaia di organizzazioni sociali e politiche del nostro paese, ha organizzato gigantesche manifestazioni a favore della pace e per il ritiro delle truppe straniere dall'Iraq, e ha cercato di non abbandonare gli iracheni all'arbitrio dell'occupazione militare.
In nome di questa lotta e della verità, vi scongiuriamo: liberateli subito.

Al popolo iracheno e a tutti gli amanti della pace nel mondo, e in Italia, chiediamo di aiutarci nel tentativo di salvare la vita di Simona Pari, di Simona Torretta, di Ra'ad Alì Abdul-Aziz, di Mahnaz Bassam. Erano a Baghdad a nome di tutti noi. Nella loro prigione siamo anche noi, oggi.
La loro liberazione sarebbe uno spiraglio di luce nel buio della violenza. Ancora in queste ore, in molte città irachene, la guerra miete vittime innocenti. Perciò continuiamo a chiedere con fermezza che tacciano le armi, che termini l'occupazione.
Ogni forma di mobilitazione, di pressione, gli appelli e le fiaccolate, i messaggi ai rispettivi governi sono i mezzi di cui disponiamo, noi popolo della pace. Usiamoli tutti, adesso.
Al movimento italiano chiediamo di scendere in piazza, in ogni città, da subito, con i colori dell'arcobaleno e nel nome delle nostre sorelle e dei nostri fratelli sequestrati in Iraq.

Il Comitato italiano Fermiamo la guerra, organizzatore delle marce del 15 febbraio 2003 e del 20 marzo 2004
Un ponte per Baghdad

 

Rapite due italiane

http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/esteri/itarap/itarap/itarap.html

questo governo deve ritirare l'esercito italiano dall'Iraq e non deve partecipare a guerre d'occupazione.

Rita

 

Per essere morti, devono essere tanti.

Meglio ancora se bambini.

Sono giorni che non scrivo nulla, non mi andava e soprattutto sentivo di non avere nulla da dire che fosse almeno un po’ diverso dalla retorica del cordoglio, e dal rigurgito della parola pace. In compenso ho letto molto, e con molta critica e questa volta non con l’intento di *crearmi* un opinione. Ci sono fatti che devono esser presi esattamente per quello che sono.

E’ quello strano balletto di cifre, il borsino dei morti, che variava di ora in ora nella home page di Repubblica, 100 – 200 -300 – 330.
Quella scritta che invitava a guardare la Foto Gallery con *pietà*.
Poi l’invito all’accensione della candela, poi la fiaccolata che ci ricorda la nostra grande e fortunata civiltà più che l’inutile e disumana strage di bambini.

Ho timore mentre scrivo. Temo che il mio pensiero possa offendere proprio la memoria dei morti innocenti, e se così fosse tengo a dire che non è certo mio intento.
E’ che anche io a volte mi sento offesa e non so chi sia il responsabile.

Siamo vittime consapevoli dell’era dell’immagine che ci impedisce di razionalizzare. E’ normale versare lacrime davanti alle immagini di un campo che diventerà un enorme cimitero che accoglierà un migliaio di vittime. E’ meno normale che non si riesca a versare una lacrima, accendere una candela ogni volta che un innocente muore.
Se sono 300 ci incazziamo, se un elicottero israeliano lancia il suo proiettile che trapassa una finestra ed uccide una bimba di due anni nella sua culla al massimo abbiamo 30 secondi di umana pietà, o nel peggiore dei casi ci sentiamo dire che in guerra accadono anche queste cose.
Quando salta in aria un autobus con ragazzi che vanno a scuola, niente lacrime e niente candele... Sì sa che gira così in Israele.

Anche uccidendone solo 10 al giorno, in un paio di anni, quanti sarebbero i morti innocenti?
Ho il sospetto che queti semplici dati, per una semplice addizione non ci saranno forniti mai, ed ho anche il sospetto che, quelle forze politiche senza colori e senza bandiere, armati di candela votiva, non cercheranno mai di ottenerli.

Concludo l’onda dei pensieri dicendo che non ho accolto l’invito a guardare la Foto Gallery ... E non perchè io sia priva di petà, forse solo perchè ancora, miracolosamente, la mantengo.

Rita Pani (APOLIDE)

 

Italia Cuba

Festa Regionale 10/11 Settembre a Nuoro



9.03.2004

 

Baghdad, 3 settembre 2004

Ieri sera un razzo ha accidentalmente colpito la casa adiacente agli uffici di Un Ponte Per, Intersos e ICS a Baghdad. L'esplosione non ha causato feriti: ha colpito il giardino della casa vicina e ha danneggiato parzialmente un muro divisorio. Il razzo e' stato solo uno di una raffica che ha colpito varie zone del quartiere.
Secondo i primi accertamenti, il lancio di almeno tre razzi non era diretto assolutamente a colpire gli uffici delle organizzazioni italiane.
Sono pertando destituite di fondamento le notizie su un presuntoattaco alle Ong italiane.
Nei mesi e nei giorni passati, incidenti di questo tipo sono accaduti in tutte le zone del Paese, colpendo abitazioni civili da tutti considerati luoghi non target.
Un Ponte Per, Intersos e ICS continueranno con serenita' il lavoro nel paese, prestando come sempre la massima attenzione per la sicurezza degli operatori italiani e iracheni.

"Un ponte per..."ONG - piazza Vittorio Emanuele II, 132 00185 ROMA

 

Sregolatezze del 02/09/2004

Ipotesi neo-centriste, accordo trasversale su una revisione della legge sulla fecondazione che eviti il referendum, mozzarelle di bufale alla Festa dell'Udeur di Telese... Clemente Mastella in questi giorni ha riguadagnato centralità e visibilità. Ed è tutto contento. Sul fatto di «partire da unprogramma comune» concede magnanimo che «è giusto. Il metodo è corretto. Però bisogna vedere l' approdo concreto». E come dargli torto? In realpolitik Mastella è un maestro riconosciuto, anche al di fuori della Magna Grecia. E a proposito di approdi concreti, specifica: «Per esempio, noi siamo contrari alla patrimoniale, chiediamo che i valori restino fuori dai vincoli di maggioranza e siano lasciati alle dinamiche parlamentari». Proprio così: i valori. Su quelli, su "quei" valori, sui valori patrimoniali - non sulla fecondazione, sui diritti civili o su questioni di libertà - Mastella rivendica piena autonomia di coscienza per i singoli parlamentari. Certi valori gelosamente custoditi. Preferibilmente nei paradisi fiscali.
DON PANCRAZIO

 

Bliz in Ossezia. Mentana ridicolo

Ho passato una brutta notte, per questo sonnecchiavo sul divano, quando la sigla di un telegiornale mi ha svegliato. Il bliz per liberare i bambini dalla scuola in Osselzia.
Non so per quale strano meccanismo, dopo un po’ di fredda cronaca del tg3, puntualmente raccontata da Alessandro Cassieri sono finita sul Canale 5. Mentana.
Sul video le immagini delle Tv satellitari, accompagnate dal racconto per i non vedenti di Mentana.
Aberrante.
Vedete i bambini sembrano feriti, ma non lo sono
[Un uomo regge in braccio una bambina con la testa fasciata e insanguinata]
Vedete? I bambini sono stati denudati e sporcati di sangue, ma non sono feriti.
[Due uomini portano fuori un bambino du una barella]
Vedete? Non sappiamo nulla, forse non ci sono tanti feriti.
[Una donna sviene su un prato, prontamente soccorsa da due militari russi]
Forse svengono per un malore.
Non sappiamo nulla, forse questo è l’epilogo, continua Mentana, e ribadisce per l’ennesima volta che i bambini non sono feriti.

Verrebbe da chiedersi il perchè.
Verrebbe da rispondersi che tutto è lecito contro il terrorismo.

Sia chiaro, non mi sento minimamente in grado di discutere o giudicare l’operato di Putin, non lo farei nemmeno se potessi, ma mi sento di discutere e giudicare l’operato di un giornalista direttore di Telegiornale, che offende la sensibilità e l’intelligenza di chi ha ancora capacità di discernere.

Mi viene da fare un’altra considerazione...
Mettiamo il caso che quei bambini siano davvero “stati sporcati di sangue [ma perchè , poi?]” durante l’assedio di una scuola, ebbene non sarebbe questa stessa una ferita difficile da rimarginare?

Spettacolarizzare tutto ... E se è una disgrazia è ancora meglio, infischiandosene persino di rasentare il ridicolo, farcendo un discorso fatto di nulla da mille “forse” e dieci mila “non sappiamo”.

Che schifo!
Rita Pani (APOLIDE )

9.02.2004

 

War channel

Ho letto che presto sarà attivo 24 su 24, un nuovo canale satellitare specifico per i teatri di guerra. Verranno mostrate le “azioni” e persino una sorta di dietro le quinte, la preparazione dell’azione riprese da troup militari.
L’ennesimo spettacolo real, o il reality che tanto piace alle menti bacate.
Mi chiedevo da quanti teatri esisteranno collegamenti, cioè se saranno riprese solo le guerre che fanno più audience, per esempio quella sporca Irachena o se anche le guerre di serie B, avranno finalmente evidenza, magari ad orari marzulliani, per i nottambuli annoiati.
Sarebbe interessante vedere un po’ il backstage dell’ultimo golpe tentato dal figlio della signora Thatcher (lord, ovviamente) in Guinea, o la preparazione ai massacri Sudanesi, dei quali per motivi di spazio solamente raramente si parla in TV e sicuramente dopo l’allarme obesità che incombe per i nostri grassi e bianchi bambini italici.
Si delineano anche nuove prospettive di lavoro, in una televisione a tema, quel tema, finalmente avranno motivo di esistere anche gli esperti, per intenderci come quel cretino, del quale non ricordo il nome, che durante la crisi afghana descriveva con malcelata eccitazione la tecnica del joystick che avrebbe guidato il razzo intelligente dentro l’anfratto per uccidere Osama Bin Laden. Ora poveretto deve accontentarsi della gestione della sua miserabile rivista cartacea e di qualche apparizione in TV per dirci come sia anomalo il video su Baldoni e quali siano le strategie dei terroristi.
Tornando ai teatri, pare ne stiano per allestire un’altro in Siria; si tratterà di una coproduzione israelo/americana; gli sceneggiatori e i registri hanno già fissato un imminente incontro alla Casa Bianca di produzione per accordarsi sul copione da seguire. Leggevo che in line adi massima, tutta la reality guerra sarà incentrata sul filone neoclassico che tanto attira la popolazione mondiale... Siria stato canaglia.
Ho scivolato sull’ironia e mi dispiace, forse rasenta il cinismo e mi spiace di più ancora ma non dubito affatto che questo canale, che peraltro ha già iniziato le trasmissioni avrà un grosso seguito.
Speriamo non ci invitino a votare per il miglior attore e soprattutto speriamo non debba mai dipendere da noi l’eliminazione di un concorrente.
Rita Pani (APOLIDE)

 

Come incrementare TANGENTOPOLI

Puglia -
Modifiche alla legge regionale n. 13/2001
Si tratta della normativa in materia di opere e lavori pubblici. Tra le modifiche, l'obbligatorietà, per maggiore speditezza delle gare 'minori', della licitazione privata semplificata BARI - La giunta regionale pugliese ha approvato modifiche alla legge regionale in materia di opere e lavori pubblici, n. 13/2001. Come aveva anticipato il presidente della Regione, Raffaele Fitto, nel corso dell'incontro con una delegazione regionale dell'Ance, l'esecutivo pugliese - è detto in un comunicato della Regione - «ha avviato il processo di 'ottimizzazione' della normativa che, a due anni dalla sua approvazione ha completato il 'periodo di rodaggio'utile proprio ad evidenziare i punti di possibili miglioramenti». Tra le modifiche previste, l'aggiudicazione - per importi inferiori a 5.000.000,00 di euro - dei lavori al prezzo più basso determinato mediante offerta a prezzi unitari: è previsto che le ditte concorrenti corredino la propria offerta economica con le giustificazioni sugli elementi costitutivi dell'offerta stessa «in relazione a ciascun prezzo unitario inferiore di oltre un quinto a quello progettato». E' prevista inoltre l'obbligatorietà, per una maggiore speditezza delle gare 'minori' (importo inferiore ad un milione di euro) dell'utilizzazione della licitazione privata semplificata, «fermorestando quanto previsto dal comma 1 dell'art.18»; l'elevazione da 100.000 a 300.000 euro per l'affidamento dei lavori a trattativ aprivata.


 

Francia civiltà superiore

Grandiosa l'immagine del Ministro degli Esteri francese, il conservatore DeVillepin, il quale ha promosso l'appello per la liberazione dei due giornalisti suoi connazionali parlando dall'interno della moschea di Parigi,circondato dalle più importanti autorità religiose islamiche d'oltralpe.
Senza commenti.
Semplicemente......
vive la France!
G.

 

Sregolatezze del 01/09/2004

Sono due le versioni della pubblicità di una ditta di articoli sanitari nella quale si vede il critico d'arte, deputato ed ex-sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi, all'interno di una stanza da bagno, sostenere: «Solo qui mi sento al di là del bello e del brutto».
In una prima versione si vede solo il lavandino e la doccia, in un'altra anche la "tazza"e il bidet. Vada per il bidet - come ci insegnano i francesi - ma possibile che pure la presenza della "tazza" possa essere considerato ininfluente, per un uomo di cultura come Sgarbi, per sentirsi o meno "al di là del bello edel brutto"?
DON PANCRAZIO

 

Concerto 3 Settembre

Gli appuntamenti artistici di iRS continuano. Dopo il concerto tenutosi ad Ossi all'inizio della stagione estiva e dopoi concerti organizzati nell'ambito de Sa Festa Manna del movimento tenutasia Santa Cristina di Paulilatino in luglio... iRS organizza e presenta "Sa Festa":
RATAPIGNATA e DJ DAVIDE MERLINI inconcerto VENERDI 3 SETTEMBRE al LIDO di ALGHERO.
Il concerto avrà inizioalle ore 22.
Ingresso libero.
Per informazioni www.indipendentzia.net, 338.96.96.311.

 

Oggi a Sassari

OGGI A SASSARI ALLE ORE 17 IN VIA PASCOLI (DI FRONTE AL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA), IN OCCASIONE DELL'ARRIVO DI BERLUSCONI E PISANU, CI SARA' UNA CONTESTAZIONE SPONTANEA CONTRO LA GUERRA IN IRAQ (E TUTTI GLI ALTRI PAESI DOVE L'ITALIA MANDA I SUOI ARMATI X DIFENDERE UN ORDINE IMPOSTO); CONTRO LE BASI NATO DOVE C SI PREPARA ALLA GUERRA E SI DISPENSA MORTE TRAMITE L'URANIO IMPOVERITO E KISSA' QUALI ALTRI RESIDUI LASCIATI DALLE LORO ARMI SULLE NOSTRE TERRE; CONTRO GLI ABUSI EDILIZI, DI CUI BERLUSCONI E' UN MAESTRO AVENDO COSTRUITO IL SUO TUNNEL ALLA BATMAN DENTRO UNA GROTTA; CONTRO LA MILITARIZZAZIONE E LA REPRESSIONE KE L'ISOLA STA VIVENDO IN QUESTI ULTIMI ANNI, SOPRATUTTO GRAZIE ALLA POLITICA DI COMPLETA SOTTOMISSIONE AGLI USA.
SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE CON LE VOSTRE BANDIERE... ANKE XK UN GIORNO SE NON PARTECIPIAMO A QUESTA PROTESTA POTREMMO VERGOGNARCI DI NON AVERLO FATTO!
koNf

9.01.2004

 

"L'Italia ripudia la guerra..."

Un giorno un signore della guerra, tale George W Bush, insieme ai suoi compari (Tony Blair, Josè Maria Aznar e Silvio Berlusconi) ha deciso di occupare l'Iraq, con motivazioni risultate non vere, nel nome di dio, senza il consenso dell'ONU... Ciò ha provocato quei disastri mondiali a cui stiamo andando incontro impotenti, il peggio è che si vuole fare passare questo massacro di vittime innocenti come guerra di liberazione... Da quando la democrazia si esporta con la guerra??? Chi ha nominato Bush liberatore??? A quale valore democratico corrisponde la tortura??? …???Come può l'Italia considerarsi Forza di Pace se già prima, durante e dopo, si proclama alleata di Bush??? La doppiezza di Berlusconi non mi sorprende; invece mi allarma quella del Vaticano: c'era uno ed un solo motivo per ricevere Bush e la sua degna corte: chiamarli col loro nome: signori della morte!!! Il Vaticano che fa le scomuniche a vita, che considera fuori dalla Chiesa quelli che passando dalla PISTIS (fede accettata immediatamente, per adesione mentale) alla GNOSIS (l'esame della fede stessa, la conoscenza delle verità religiose per una loro accettazione razionale) mettono in discussione le verità istituzionali, vedi il caso di Ernesto Buonaiuti, sacerdote scomunicato a vita (1881/1946), una delle sue frasi: "Solo in virtù di una colossale menzogna noi ci diciamo ancora cristiani. Il Cristianesimo lo dobbiamo conquistare,1945", questo Vaticano accoglie, riverente, i signori della morte...!!! Che abilità diplomatica!!! Condannare la guerra e riverire i signori della guerra, ignorando le cause iniziali!!! Rimango ancora cristiano cattolico, devoto di questo Santo Padre Giovanni Paolo II, perchè è proprio da figlio che urlo il mio: IPOCRISIA!!! NON E' PIU' TEMPO DI DIPLOMAZIA (IPOCRISIA)!!! Solo e solamente processando Bush e la sua corte, solo e solamente prendendone le distanze possono nascere quelle nuove condizioni per ridurre le terribili conseguenze e, forse, continuare a rimanere in Iraq con Dignità!!! Questo scritto lo dedico ad un uomo che ha dimostrato coi fatti L'AMORE, LA FRATELLANZA, L'ENTUSIASMO DI VIVERE… Enzo Baldoni!!! Vorrei aderire al suo testamento funebre, raccontando una barzelletta, ma non ne ho lo spirito. Ciao Enzo, se ti è possibile prega per noi, per chi si ritiene detentrice di verità rivelata, affinchè LA VERITA' ci dia il coraggio e la forza di USCIRE DALL'IPOCRISIA TUTTA ITALIANA!!!
Francesco Cappello
Cordiali Saluti

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