2.25.2004

 

FACCIAMO I NOMI

Dalla lista di discussione del Bologna Social Forum

Il voto dei parlamentari per il mantenimento delle truppe italiane in Iraq e nelle altre missioni di guerra e coloniali all'estero, in
dettaglio:

Elenco dei senatori:

DS-Ulivo tot. 63
Hanno votato NO 17
Non hanno votato NO 46

Margherita-DL- Ulivo Tot. 36
Hanno votato NO: 4
NON hanno votato NO 32

VERDI: Totale 10
Hanno votato NO: 10

GRUPPO per le autonomie Tot. 10
Hanno votato NO : 5
NON hanno votato NO: 5

RIFONDAZIONE COMUNISTA TOT. 3
Hanno votato NO: 3

COMUNISTI ITALIANI TOT. 2
Hanno votato NO: 2

GRUPPO MISTO TOT. 22
Hanno votato NO: 1
NON hanno votato NO 21
Non hanno votato NO: 21


DS-ULIVO TOT: 63
Hanno votato NO: 17
NON hanno votato NO: 46

Hanno votato NO
Acciarini
Baratella
G.Battaglia
Bonavita
Bonfietti
P.Brutti
De Zulueta
Di Siena
Falomi
Flammia
Jovene
Longhi
Pizzinato
Rotondo
Salvi
Villone
Vitali


NON hanno votato NO
ANGIUS Gavino
AYALA Giuseppe Maria
BASSANINI Franco
BASSO Marcello
BATTAFARANO Giovanni Vittorio
BETTONI BRANDANI Monica
BRUNALE Giovanni
BRUTTI Massimo
BUDIN Milos
CADDEO Rossano
CALVI Guido
CHIUSOLI Franco
DEBENEDETTI Franco
DI GIROLAMO Leopoldo
FASSONE Elvio
FORCIERI Giovanni Lorenzo
FRANCO Vittoria
GARRAFFA Costantino
GASBARRI Mario
GIOVANELLI Fausto
GRUOSSO Vito
GUERZONI Luciano
MACONI Loris Giuseppe
MANZELLA Andrea
MARITATI Alberto
MASCIONI Giuseppe
MODICA Luciano
MONTALBANO Accursio
MONTINO Esterino
MORANDO Antonio Enrico
MURINEDDU Giovanni Pietro
NIEDDU Gianni
PAGANO Maria Grazia
PASCARELLA Gaetano
PASQUINI Giancarlo
PASSIGLI Stefano
PETRUCCIOLI Claudio
PIATTI Giancarlo
PILONI Ornella
STANISCI Rosa
TESSITORE Fulvio
TONINI Giorgio
TURCI Lanfranco
VICINI Antonio
VISERTA COSTANTINI Bruno
VIVIANI Luigi

MARGHERITA-DL-ULIVO TOT: 36
Hanno votato NO: 4
NON hanno votato NO: 32

Hanno votato NO:
Bedin
Cavallaro
Formisano
Monticone

NON hanno votato NO
BAIO DOSSI Emanuela
BASTIANONI Stefano
BATTISTI Alessandro
BORDON Willer
CAMBURSANO Renato
CASTELLANI Pierluigi
COLETTI Tommaso
COVIELLO Romualdo
D'AMICO Natale Maria Alfonso
D'ANDREA Giampaolo Vittorio
DALLA CHIESA Nando
DANIELI Franco
DATO Cinzia
DETTORI Bruno
DINI Lamberto
GAGLIONE Antonio
GIARETTA Paolo
LAURIA Michele
LIGUORI Ettore
MAGISTRELLI Marina
MANCINO Nicola
MANZIONE Roberto
MONTAGNINO Antonio Michele
PETRINI Pierluigi
RIGONI Andrea
SCALERA Giuseppe
SOLIANI Albertina
TOIA Patrizia
TREU Tiziano
VALLONE Giuseppe
VERALDI Donato Tommaso
ZANDA Luigi Enrico


VERDI TOT: 10
Hanno votato NO: 10
Boco
Ripamonti
De Petris
Carella
Cortiana
Donati
Martone
Muzio
Turrone
Zancan

GRUPPO PER LE AUTONOMIE TOT 10
Hanno votato NO: 5
Non hanno votato NO: 5

Hanno votato NO:
Betta
Michelini
Peterlini
Rollandin
Thaler

NON hanno votato NO:
ANDREOTTI Giulio
COSSIGA Francesco
FRAU Aventino
KOFLER Alois
PEDRINI Egidio Enrico

RIFONDAZIONE COMUNISTA TOT 3
Hanno votato NO: 3
Malabarba
Sodano
Togni

COMUNISTI ITALIANI TOT 2
Hanno votato NO: 2
Marino L.
Pagliarulo


GRUPPO MISTO TOT: 22
Hanno votato NO: 1
NON hanno votato NO: 21

Ha votato NO:
Occhetto
NON hanno votato NO
MARINI Cesare SDI
FABRIS Mauro AP-Udeur
CARRARA Valerio MTL
AMATO Giuliano
CARUSO Luigi MSI-Fiamma
CASILLO Tommaso SDI
COLOMBO Emilio
CREMA Giovanni SDI
CRINO' Francesco Antonio NPSI
D'AMBROSIO Alfredo Ind-CdL
DE PAOLI Elidio LAL
DEL PENNINO Antonio PRI
DEL TURCO Ottaviano SDI
DENTAMARO Ida AP-Udeur
FILIPPELLI Nicodemo Francesco AP-Udeur
LABELLARTE Gerardo SDI
LEVI MONTALCINI Rita
MANIERI Maria Rosaria SDI
RIGHETTI Franco AP-Udeur
SCALFARO Oscar Luigi
ZAVOLI Sergio Wolmar

 

LA MADDALENA

Prima dell'inizio del consiglio comunale, Franco Curedda, di Progetto La Maddalena (a lista di riferimento a Renato Soru), ha consegnato al presidente dell'aula Antonio Satta, Forza Italia, una mozione sottoscritta poi da Deligia, Tirotto, Zanchetta, Belli, Randaccio e Filigheddu, nella quale chiede l'impegno del presidente del consiglio d' intesa con i capigruppo consiliari a «convocare il Consiglio a breve termine per discutere in ordine alla delicata problematica della radioattività alla Maddalena. Questo in seguito al prospetto fornito dal dottor Mario Budroni, responsabile del servizio del centro multizonale di osservazione epidemiologica dell'azienda sanitaria locale numero 1 di Sassari, proprio
per accertare attraverso un'indagine epidemiologica quale sia l'incidenza statistica delle neoplasie nel territorio comunale e nella Gallura».
La mozione è stata votata quasi da tutti, perché anche la maggioranza si è sentita responsabile e si aggiunta ai firmatari. Clamorosa la posizione di Tirotto, che ha votato contro, seppure firmatario, e ha chiarito di averlo fatto perché «non bisogna perdere tempo su queste cose e che un consiglio comunale sarebbe ancor inutile e perdita di tempo, ma ci vogliono informazioni precise e sicure e devono venire subito gli esperti qui in
Consiglio».
Il sindaco Rosanna Giudice, dal canto suo, ha ammesso che è stata una mozione intelligente e pertanto bisognava seguirla come del resto era stato fatto anche in Provincia. Tutti hanno dato il loro contributo con la
certezza che vengano qui, come ha richiesto Curedda, gli oncologi e tutti gli esperti e in particolare dottor Budroni.
«I dati che ho richiesto alla Asl numero 1 e al responsabile del servizio Budroni - inizia Curedda - sono quelli che si riferiscono all'anno 1992 fino ad arrivare al 2001 che riguardano le patologie tumorali che esistono. Però
i dati sono considerati a livello di percentuale su 100mila abitanti. Ho richiesto questi in seguito a quelli che sono stati dati dai medici di base che avevano riscontrato un aumento dei tumori linfatici e quelli della cute». La mozione quindi serve per fare chiarezza su tutti i dati che sono arrivati e nello stesso tempo de «se c'è un aumento in tutti questi valori:
infatti sappiamo che alla Maddalena, in dieci anni, ci sono 323 persone, maschi, che hanno avuto un tumore maligno, e 207 donne. Questi numeri però si riferiscono a tutti i tipi di tumori, ecco perché richiediamo l'
intervento degli oncologi, per verificare se veramente tutte queste persone che sono state attaccate dal tumore lo abbiano contratto per la presenza dei
sottomarini atomici». (a.n.)

 
Il Comitato per l'organizzazione del 20 marzo, aderendo all’appello del social forum di Bombay, lavora per l'organizzazione di una manifestazione regionale da tenersi ad Oristano.

Abbiamo letto la proposta dalla "United for Peace and Justice", una coalizione di 600 comunità, chiese, gruppi, associazioni statunitensi, che ha scelto la data del 20 marzo, anniversario dell'inizio della guerra in Iraq, per ripetere una giornata mondiale di mobilitazione per la pace, e dopo un'analisi dei documenti di Bombay, abbiamo pensato di organizzare anche in Sardegna un evento che vedrà impegnati in contemporanea in centinaia paesi e città del mondo.


Alla manifestazione-corteo e all'organizzazione sono invitati tutti i partiti politici del centro-sinistra, della sinistra, le associazioni e i sindacati, il movimento, gli studenti ed i lavoratori, ogni cittadino che crede che la democrazia non si costruisca con l’utilizzo delle forze armate ma con il dialogo e la non violenza.

Riteniamo sia fondamentale che anche la Sardegna e tutti i suoi abitanti facciano sentire la loro forza e il loro ideale pacifista anche perché la nostra Isola, posta al centro del Mediterraneo, non può essere nota al mondo esclusivamente come terra di basi militari e come terra di soldati che perdono la vita in quei luoghi dove l’immenso dolore della guerra crea morti su tutti i fronti.

La nostra terra è sempre stata terra di pace e di accoglienza ed ancora di più oggi in questo scenario mondiale di estrema crudeltà deve rimanere.

In questo ultimo anno molti sono stati i persorsi dei diversi soggetti del movimento che han fatto si anche in Sardegna di creare un grande percorso collettivo sulla pace ed è per questo che per tutti coloro ch eil 20 di marzo non possono andare a manifestare a Roma organizziamo in sardegna, ad Oristano, una grande e partecipata manifestazione contro la guerra per rilanciare la generale volontà di pace per il ritiro delle truppe dall'Iraq e la fine dell'occupazione, ma non solo, vorremmo che attraverso anche questa nuova manifestazione il movimento contro la guerra si radichi e si espanda anche in Sardegna il coinvolgimento della pluralità dei soggetti sociali e attraverso un impegno diffuso e ampio per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, per i diritti e la giustizia sociale.

Il 20 di marzo far diventare anche la Sardegna uno di quei luoghi del mondo dove si manifesta contro la guerra è secondo noi fondamentale.
Per far si che la nostra iniziativa abbia una più ampia risonanza e se concordi con noi e con le nostre idee ti chiediamo di inviarci l'adesione della tua organizzazione.
Ad oggi hanno aderito già parecchie sigle locali tra cui l'ARCI SARDEGNA, Giovani Comunisti e Sinistra Giovanile di Oristano
Per la giornata del 20 marzo stiamo organizzando anche un dibattito ed un concerto in piazza, per questo ti chiediamo idee e collaborazione per costruire questo evento regionale di notevole importanza...

Raccogli il nostro invito, aderisci e magari difondi pure....Non dimenticare poi di ricolorare la tua città, il tuo paese, la tua casa, il tuo posto di lavoro con la BANDIERA ARCOBALENO, e se non sai più dove trovarla chiedi pure a noi...
Per INFO sulla MANIFESTAZIONE, SUL DIBATTITO E SUL CONCERTO contattati via email o al cellulare

gcoristano@yahoo.it
sgor@sitoverde.com
su_tiau@hotmail.com


 

NI' UN PASO ATRAS! NO SI TORRAT AGOA!

L'appello data la sua genericità è condivisibile ma è indietro anni luce rispetto alla situazione sarda. Impostare la manifestazione del 20 marzo in termini di generico richiamo ai valori della pace rischia di oscurare e fare regredire le lotte reali in corso nella nostra isola. Costruire la pace significa anche smantellare le basi della guerra, l'industria della guerra, i poligoni degli eserciti. Su questo settore la Sardegna, con le sue sole forze, sta dando un enorme contributo e procede con un ritmo sempre più accelerato e deciso.

Riproponiamo in allegato il "vecchio" documento di adesione alle giornate di Genova - luglio 2001- o per meglio dire la piattaforma di lotta di Gettiamo le Basi che negli ultimi anni ha via via cessato di essere l'indicazione degli obiettivi di un mini comitatino e si è tradotta in lotte forti e diffuse di strati sempre più ampi del popolo sardo. La pressione popolare, in crescita in tutti gli angoli dell'isola, è riuscita ad interrompere il letargo della cosiddetta classe dirigente. Lo smantellamento della base statunitense di La Maddalena non è più l'impegno relegato ad uno sparuto gruppetto, è diventato l'impegno solenne della più alta istituzione della Sardegna. Spinto da una tenace pressione popolare il Consiglio regionale, ha deliberato: la base militare statunitense installata a La Maddalena deve essere SMANTELLATA in tempi ragionevoli e stabiliti.

E' compito di chi ripudia il ruolo imposto alla Sardegna di minacciosa e aggressiva cittadella militare, punta di lancia contro i popoli dell'altra riva del Mediterraneo, fare in modo che lo sfratto dato alla base atomica Usa dal popolo sardo e dalle sue istituzioni non sia una mera dichiarazione d'intenti ma trovi strumenti di rapida attuazione. Oggi il punto in discussione può essere solo: quanto tempo concediamo all'invasore per andarsene. Un mese? Un anno?

E' compito di chi intende costruire la pace raccogliere e portare avanti la lotta in corso per conquistare la pace in quell'angolo di Sardegna martoriato da esercitazioni e sperimentazioni belliche, porsi come obiettivo a breve scadenza la SOSPENSIONE DI TUTTE LE ATTIVITA' di guerra nel poligono della morte Salto di Quirra, la cessazione della violazione sistematica dei fondamentali diritti umani:il diritto alla sicurezza, alla salute, alla vita.

E' compito di chi crede che un mondo senza guerre è possibile rendere effettivo lo smantellamento del deposito abusivo di combustibili per gli area di guerra sito a Cagliari - Monte Urpinu. La lotta popolare ha già costretto le istituzioni a togliersi la benda dagli occhi: il Comune di Cagliari ha denunciato alla Magistratura l'attività illegale dell'impianto AMI/Nato, la Provincia ha deliberato alla quasi unanimità che il deposito di guerra deve essere chiuso.

E' compito di chi s'impegna "contro la guerra per rilanciare la generale volontà di pace per il ritiro delle truppe dall'Iraq e la fine dell'occupazione (..), per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, per i diritti e la giustizia sociale" contribuire a fare avanzare le lotte in corso a Teulada per la fine dell'occupazione militare del mare, per la cessazione dei devastanti giochi di guerra, per la restituzione alla collettività del suo mare e della sua terra, per la bonifica delle aree degradate e contaminate dalle attività belliche.

Certamente "Riteniamo sia fondamentale che anche la Sardegna e tutti i suoi abitanti facciano sentire la loro forza e il loro ideale pacifista anche perché la nostra Isola, posta al centro del Mediterraneo, non può essere nota al mondo esclusivamente come terra di basi militari e come terra di soldati che perdono la vita in quei luoghi dove l’immenso dolore della guerra crea morti su tutti i fronti. La nostra terra è sempre stata terra di pace e di accoglienza ed ancora di più oggi in questo scenario mondiale di estrema crudeltà deve rimanere".
Purtroppo la nostra terra è stata oscenamente violentata e trasformata in sterminato poligono militare, terra di accoglienza per gli eserciti di mezzo mondo, pattumiera bellica, immensa area di tiro dove stoccare e testare vecchi ordigni di morte e sperimentare nuove e sofisticate armi di sterminio di massa.

Sappiamo anche che la Sardegna è nota al mondo (e un poco anche all'Italia ) per la lotta decisa contro l'arma di sterminio di massa chiamata Uranio impoverito. Il muro di silenzio sul criminale uso di DU è stato infranto dalla Sardegna e sempre la Sardegna, ostinatamente, ne sta allargando ogni giorno le crepe.

Vorremo che la Sardegna diventasse nota anche come l'isola che è riuscita a conquistare la totale smilitarizzazione della sua terra, del suo cielo, del suo mare. Non è un sogno, è una piattaforma di lotta. Abbiamo la forza e le capacità per portarla avanti. Abbiamo la convinzione radicata che la Sardegna liberando se stessa del ruolo di vittima delle politiche di guerra contribuisca a costruire l'altro mondo possibile liberato dall'incubo delle guerre.
Comitato sardo Gettiamo le Basi

tel 070823498 -- 3386132753


 

Odradek ti invita

Venerdì 27 febbraio ore 18.00 alla presentazione del libro "il tonto" di Aldo Ricci
Interverranno:
Aldo Ricci e Mario Pischedda


Il tonto di Aldo Ricci e’ un romanzo denuncia, con appendice. E’ anche la storia della generazione del ’68 con le sue devianze annesse e connesse: terrorismo, droga, criminalità, intelligence. Una miscela eplosiva di molte trame oscure, come il misterioso assassinio di Mauro Rostagno, “ compagno, guru e amico fraterno”, che il protagonista di questo romanzo storico, racconta in modo duro, tra l’hard boiled e la cronaca, ai confini tra la fiction e la realtà di una vicenda iniziata a Trento nel ’66 e finita a Trapani nell’88, con la misteriosa morte di Mauro Rostagno e le oscure trame che l’hanno preceduta e seguita. Rostagno dopo essere stato il leader carismatico del movimento studentesco trentino, aver co-fondato Lotta continua a Torino, e aver abbracciato il credo del Baghwan in India, si era poi ritirato in Sicilia e vicino a Trapani aveva fondato Saman, una comunità per il recupero dei cosidetti tossicodipendenti. Ma la struttura della comunità era in mano a un uomo senza scrupoli, Francesco Cardella, che l’aveva usata per i suoi loschi traffici, appoggiato dalla dirigenza dell’allora imperante PSI.

La sera del 26 settembre del 1988, Rostagno fu ucciso a colpi d’arma da fuoco; negli ultimi tempi aveva diretto una televisione privata, mietendo consenso tra la popolazione locale.

Sin dall’inizio la stampa suffragò la pista mafiosa, ma in seguito gli inquirenti ritennero che il delitto fosse maturato all’interno della comunità stessa. Che ad armare la mano di qualche giovane ospite di Saman fosse stato Cardella, i cui interessi nel traffico di tangenti, armi e droga potevano essere stati scoperti da Rostagno, oppure che la regia e/o la complicita’ nel delitto, potessero essere attribuiti a qualche ex Lc, alla vigilia della imprevedibile deposizione di Rostagno al processo Calabresi, oggi chiuso. Invece per il processo Rostagno di la’ da venire, anche se l’inchiesta della magistratura va avanti, fino ad oggi non si sono raggiunte certezze di giudizio.

Aldo Ricci - ha partecipato al movimento studentesco antiautoritario trentino come Mauro Rostagno, anche se su posizioni del tutto autonome - ha scritto questo suo libro per “aprire lo spazio del dubbio nella mentre dei lettori” , per rievocare l’ambiente e raccontare il contesto in cui maturarono certe scelte, per dare al “verosimile” la consistenza del vero, come e’ prerogativa della letteratura.

Aldo Ricci ha pure aggiunto una appendice nella quale ciascuno è chiamato col proprio nome , e qui la polemica si fa dura: l’attacco non risparmia nessuno, né i giornalisti né i politici attuali ed ex. Cambia anche il carattere tipografico per staccare la fiction dall’analisi, la letteratura dalla cronaca, ognuna con una propria validità e sarebbe quindi errato privilegiare l’una, forse più duratura (il romanzo), a detrimento dell’altra, probabilmente più effimera (il saggio).

Ricci ha lottato per la dozzina d’anni che ci separano dalla morte di Rostagno per la pubblicazione di questo romanzo generazionale, che é stato respinto – talvolta alla vigilia della pubblicazione – da più editori.


 

COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA PER GENOVA

COMITATO PIAZZA CARLO GIULIANI

Il Comitato Piazza Carlo Giuliani e il Comitato Verità e Giustizia per Genova invitano i trecentomila di Genova 2001, gli ex portavoce del Genoa Social Forum, tutti i democratici ad essere a Genova nell’ultimo fine settimana di febbraio e il 2 marzo, sulla base della lettera-appello diffusa nei giorni scorsi. Di seguito il programma definitivo delle iniziative organizzate dai due comitati.

Genova, 18 febbraio 2004

TORNIAMO A GENOVA

PROGRAMMA DEFINITIVO

Sabato 28 febbraio 2004 - ore 10

Sala Rossa di Palazzo Tursi, via Garibaldi

MAI PIU’ COME AL G8
Rilancio, in vista degli ultimi mesi di raccolta firme (la conclusione è prevista per luglio 2004, in coincidenza col terzo anniversario dei fatti di Genova), della petizione "Mai più come al G8", promossa da Comitato Verità e Giustizia per Genova e Comitato Piazza Carlo Giuliani.
La petizione si rivolge ai presidenti di Camera e Senato per chiedere una rapida discussione di alcuni progetti di legge già presenti in parlamento, tutti legati ai fatti del luglio 2001. I progetti chiedono:

* introduzione del reato di tortura;

* targhette di riconoscimento su caschi e divise degli agenti in servizio d'ordine pubblico;

* formazione a tecniche e principi della nonviolenza per gli appartenenti alle forze dell'ordine;

* messa al bando dei gas nocivi (CS) usati contro i manifestanti;

* commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti di Napoli e Genova.


Intervengono: Vittorio Agnoletto (comitato internazionale FSM), Tom Benetollo (Arci), Tana De Zulueta (senatrice Ulivo), Giuliano Giuliani (Comitato Piazza Carlo Giuliani), Graziella Mascia (deputata Prc), Gianni Rinaldini (Fiom-Cgil), don Alessandro Santoro (Comunità delle Piagge). Coordina: Antonio Bruno (Comitato Verità e Giustizia per Genova)



A seguire: presentazione dei libri di Marco Poggi, già infermiere nella caserma di
Bolzaneto ("Io, l’infame di Bolzaneto"), e di Enrica Bartesaghi ("Genova, il posto sbagliato"), presidente del Comitato Verità e Giustizia per Genova


Sabato pomeriggio – ore 17 Piazza De Ferrari

AZIONE DI INFORMAZIONE E DENUNCIA PER STRADA

Alcuni dei partecipanti indosseranno dei cartelli con la descrizione delle violenze subite (uno per uno) dai 93 della Diaz, dalle decine di persone passate per Bolzaneto, dai tanti aggrediti durante i cortei e per strada. Microfono aperto con testimonianze.

A seguire (luogo da definire): monologo teatrale di Riccardo Lestini "Con il tuo sasso"



Domenica 29 febbraio 2004 – ore 11

Sala Cambiaso, salita S. Francesco 4

PENA MINIMA OTTO ANNI

Convegno giuridico sul reato di devastazione e saccheggio (in collaborazione con: Giuristi democratici, Genova).

Introdotto prima della guerra, è stato raramente applicato. Infligge pene pesantissime: da 8 a 15 anni.

Intervengono:

Avv. Riccardo Passeggi, Devastazione e saccheggio, storia di un reato quasi dimenticato

Avv. Emanuele Tambuscio, Il processo del 2 marzo

Carlo Gubitosa, Lo strano caso del piano contro il Black Bloc

Haidi Giuliani, L’imputato Carlo

Coordina: Lorenzo Guadagnucci (Comitato Verità e Giustizia per Genova)

* * * * * * *

PROPOSTA AL COMITATO ORGANIZZATORE DELLA CAROVANA DI PACE

Martedì 2 marzo

Tutto il giorno: Informagiovani di Palazzo Ducale

Testimonianze e video non stop

CAROVANA DI PACE

Orario da definire

Percorso: caserma di Bolzaneto – via Battisti (scuola Diaz) – piazza Alimonda – piazza De Ferrari (conclusione).

Info:

www.veritagiustizia.it www.piazzacarlogiuliani.org


2.21.2004

 

STRISCIA ROSSA

«Allora la triste morale di questa storia è che in Italia anche la tv “di tutti” è imbavagliata; il che consente a Berlusconi e alla sua squadra di mentire senza “spazio di controprova”, senza par condicio per le smentite».

Giovanni Sartori, Il Corriere della Sera, 19 febbraio

 
L'Associazione Culturale "Libera Informazione" Onlus
presenta
Lunedi 23 febbraio 2004 ore 20.00
Teatro Sannazzaro
Via Chiaia 157 - Napoli

Dibattito
PERCORSI DI GUERRA E DI PACE
Costruire nuovi linguaggi per la reciproca comprensione.

<<>>
Video sulle delegazioni Dal 1990 al 2002 - R/Esistere in Palestina 12 anni raccontati dalle delegazioni presenti con Action for Peace

intervengono:
Don Vitaliano Della Sala Omar Suleiman - Presidente Comunità Palestinese in Campania Marisa Manno - Donne in Nero
Sirio Conte - AssoPace Delegazione per la Pace del Consiglio regionale

<<>>
video sulla missione umanitaria in Iraq - gennaio 2003 "Osservazioni di Pace"
intervengono:
Luca Persico - 99 Posse - Al Mukawama Diego Magnetta - A.C. Libera Informazione Antonello Petrillo - Istituto Universitario "S. O. Benincasa" Fabio Alberti - Presidente "Un Ponte per..."

<<>
intervengono:
Redazione Il Manifesto Napoli Mario La Porta - reporter Redazione InsuTv


Con il patrocinio di:
Consiglio Regionale della Campania Regione Campania - Assessorato alle Politiche Sociali Comune di Napoli - Assessorato agli Affari Sociali Comune di Napoli - Assessorato all'Educazione e Rapporti Internazionali


 

VAURO


 

Sregolatezze del 21/02/2004

L'ex-rivoluzionario, ex-stalinista ed ex-comunista Peppino Caldarola, oggi convinto triciclista d'alemiano, ieri ha accusato di "rivoluzionarismo" i "neo-pacifisti" Mussi e Folena, e di stalinismo (di uno «stalinismo senza comunismo») chi "intimidisce" i riformisti e si arroga il diritto di decidere «chi può o meno partecipare alla manifestazione per la pace». Ha denunciato «l'aggressione subita dai Ds, e in particolare la componente riformista, sulla questione dell'Iraq». Se l'è presa anche con Bertinotti (che «invita la sinistra Ds a rendersi disponibile per un'altra formazione politica»), con Diliberto («analoghe iniziative») e con Occhetto-Di Pietro («terribile falsificazione sul tema della pace e della guerra dopo il voto al Senato»). Caldarola ne desume, allarmato e indignato, che è in atto «una vigorosa iniziativa per dividere e indebolire il più forte partito della sinistra». Ma non tutto è perduto. A rafforzarlo hanno provveduto e provvedono notoriamente Caldarola e i suoi amici riformisti, che sono riusciti in pochi anni a elevarlo da partito comunista a gioiosa macchina da guerra e a "merchant bank", consentendogli infine di accedere alle magnifiche sorti e progressive del triciclo prodiano-rutelliano-sbarbatiano.

DON PANCRAZIO

2.19.2004

 

Dedicato a Ilario.

Forse non ho mai creduto veramente di avere dei lettori.
Forse non ho mai creduto che come io ricerco un attimo di tempo per andare a sbirciare tra i titoli di un giornale on line, qualcuno usasse lo stesso tipo di tempo rubato per leggere quello che rabbiosamente avevo scritto sul mio blog.
Oggi ho capito che non importa che essi siano pochi o tanti; oggi ho capito che basterebbe anche una sola persona perché io non perda mai troppo l’abitudine di condividere la mia rabbia con uno scritto, semplice.
Oggi ho parlato con Ilario.
Il suo essere diversamente abile è stato tradito dalla difficoltà di parlare, il mio essere diversamente abile invece, tradito dalle lacrime che sono riuscita a soffocare.
Già nessun altro se non chi sa di soffrire capisce di trovarsi innanzi a qualcuno che soffre.
E’ una strana epoca quella in cui viviamo, caro Ilario, è un’epoca nella quale si va in tv per guadagnare un po’ di soldi, si va in tv per trovare l’amore, si va in tv per vivere 100 giorni da leone, e soprattutto si va in tv per rifarsi fare le tette gratis.
E’ una strana epoca. Le mamme si sa hanno sempre pianto in tv, per il figlio scomparso, per il figlio ammazzato, per il figlio che fa il soldato, per il figlio che andando a scuola in tv diviene cantantattoreballerino ed ora le mamme piangono e si commuovono perché la figlia ha fatto la liposuzione, in tv, perché il figlio ha cambiato look, in tv.
Io ho pianto spesso davanti alla tv, quando piccoli scheletri neri, col visino rigato dalle lacrime davano da bere alle mosche che avevano poggiate sugli occhi, occhi così grandi da riuscire a rapirmi.
Sì caro Ilario, la realtà e che anche io come te, o tu come me, siamo diversamente abili. Tu per la tua tetraplegia, io per la mia malattia.
L’abbiamo capito dalle nostre voci?
L’abbiamo capito perché pasteggiamo col veleno della rabbia?
Hai sentito caro Ilario che si dice di Pantani?
E perché non abbiamo sentito nulla di ciò che non si dice dei mille e mille marco che vivono e muoiono nella solitudine della depressione?
Perché viviamo in una strana epoca, ed è quella della vita a tutti i costi, se poi è in diretta è ancora meglio; la vita a tutti i costi è quella in cui dobbiamo essere belli, con la pelle liscia e tirata, dobbiamo essere ben vestiti e sorridenti, dobbiamo fare finta di avere tutto ciò che necessita ad un individuo perché esso sia.
Come faccio a fare politica in un epoca nella quale anche questo valore assoluto è stato asservito alla vita a tutti i costi?
Come faccio io, diversamente abile, a battermi sentendomi sempre più sola?
Sai che riesco a contare le persone alle quali sono davvero cara con le dita di una sola mano?
Sai che l’unico che riesce a sostenere il dialogo con una diversamente abile per accertata sindrome depressiva sta ad almeno a tre ore di aereo da me?
Hai letto del comunismo e nei sei rimasto affascinato, hai letto e ti sei informato, hai trovato me e il mio comunismo, sottraendo tempo alla tua scuola virtuale, ed io sono riuscita a deluderti.
Non sei il solo, credimi, ma se potrò farò ammenda. Dovessi scrivere solo per te.
Vedi che strana epoca?
Lo si evince anche dalle mie parole; noi sottraiamo il tempo alla mia vita annullata, tu ai tuoi studi perseveranti, mentre Tanzi i soldi li distraeva. Ed era così distratto da non riuscire nemmeno a ricordare quanti siano.
Ti dedico questo scritto Ilario ed ha la forma di una promessa, quella che presto ti verrò a trovare.
Parleremo delle tue gambe che non si muovono, della mia anima che cerca di andare in letargo, troveremo insieme il modo di fare qualche passo in più dietro le quinte di questo teatro che alcuni si ostinano a chiamare vita.
Saremo s-comparese protagoniste, alla faccia di chi si rifa la faccia, ed alla faccia di chi una faccia non la ha più.
Ed hai ragione tu. Diversamente abili.

RITA PANI (APOLIDE)

2.07.2004

 

PAGLIARULO

: PER MARONI GLI ITALIANI SONO MENO POVERI, EVIDENTEMENTE NON CONOSCE IL PAESE CHE C'È, L'ITALIA, E VIVE NEL PAESE CHE NON C'È, LA PADANIA

Le affermazioni di Maroni sul calo del rischio di povertà negli ultimi anni lasciano esterrefatti. Non è solo l'Eurispes, noto istituto di ricerca bolscevico, che sottolinea il dramma delle nuove povertà; persino l'Istat, che come fissa attribuisce all'Italia un tasso di inflazione fantasiosamente basso, afferma che in Italia ci sono 7.2 milioni di poveri. Gli studi dell'Ires Cgil confermano che i soli lavoratori poveri - una novità nata col governo Berlusconi - sono 6 milioni. Dai dati Inps si
deduce che 7.5 milioni di pensionati vivono con meno di 750 euro al mese. E' statisticamente accertato che nel 2003 è diminuito il valore dei salari. I dati Eurostat pubblicati l'altro ieri confermano che l'Italia ha una inflazione più di tre volte superiore a quella della Germania. Ed è il Paese con la più alta inflazione d'Europa. Eppure tutti usano la stessa
moneta: l'Euro. Stupisce che Maroni si lasci andare alla goffa propaganda di regime; ha mai visto le code a una mensa della Caritas? Ha mai ascoltato i dialoghi della gente sul tram, al mercato, in piazza? Maroni, evidentemente, non conosce il Paese che c'è, l'Italia. E' troppo preso a curare il Paese che non c'è, la Padania.
Sergio


 

Sregolatezze del 07/02/2004

Simbolo-tarocco, camuffamento, simbolo-truffa, imbroglio elettorale, «saremo costretti a seguire le vie legali», «al ladro!», scippo, colpo mortale alla coalizione, disonestà e slealtà, marchio ingannevole... Le prime reazioni
all'anticipazione del simbolo immaginato dai guru della comunicazione del Triciclo per la lista elettorale "Insieme per l'Ulivo - Uniti per l'Europa" sono state tutt'altro che amichevoli e unitarie. In effetti Fassino, Rutelli e Boselli pretenderebbero di usare solo per sé esattamente il simbolo (il ramoscello d'ulivo disegnato da Pirella) che alle ultime elezioni politiche rappresentava e legalmente appartiene anche a Pdci, Udeur e Verdi. Senza contare i nuovi aggiunti "Riformatori per l'Ulivo" guidati dai fusi Di Pietro e Occhetto. I quali, peraltro, avrebbero voluto che fossero tutti
fusi, compresi i girotondini, nella lotta contro il circonfuso Berlusconi. Invece, per ora, ci sono tre fusi nel Triciclo, due fusi in non si sa che, due infusi (Pdci e Verdi), uno sfuso (Mastella), un deluso (Prodi), un simbolo confuso e un disorientamento diffuso. Più che il popolo di Prodi avviato alla vittoria sembra il popolo dei Proci avviato alla sconfitta.
Un refuso.

DON PANCRAZIO

 
Sorpresa. La Costituzione europea, uccisa a Bruxelles durante una riunione presieduta da Silvio Berlusconi, è quietamente resuscitata e pare addirittura che si possa raggiungere un accordo prima che l’attuale presidenza irlandese della Ue scada a giugno.

(The Economist, 6 febbraio)

 

Valery Melis

Valery Melis è morto di uranio, ma la sua morte non serve come ogni morte di quelle che si potevano evitare.
E’ morto di uranio perché fu in Bosnia a portare aiuto. Valery sarà uno di quei nuovissimi e stranissimi martiri dei quali davvero non si sente il bisogno; martire sì, ma nemmeno un po’ eroe.
Lui infatti, è morto di guerra ma non lo si può dire, forse perché non è saltato in aria per mano terrorista, non ha avuto l’onore di tornare dentro una cassa involto dal tricolore e fare peso sul tavolo degli affaristi mediorientali; lui è tornato minato dalla pace e dalla democrazia, occultato alla vista dei media da una cortina di opportunistico disinteresse. Lui, Valery, come gli altri oltre 20 morti di pace.
E questa è l’Italia, ci ostiniamo a dirci, e questa Italia perseveriamo a far andare…
Questa è l’Italia suona come insulto, dolore, offesa, ma alla fine riconosco che come tale resta senza che davvero nessuno riesca a FARE basta, perché dirlo… Non serve.
Come voterà la sinistra per il rifinanziamento della missione in Iraq? Non voterà. La nuova generazione di costruttori di sinistra, quelli che secondo loro dovrebbero rappresentare la società civile, quelli che hanno così facilmente fagocitato i movimenti, e quindi i milioni di manifestanti contro ogni guerra e per la pace, non voteranno; saranno decisamente indecisi come sempre, opportunisti come sempre. Non diranno sì, non diranno no. Vivranno la loro politica insulsa del “non mi pongo…” e lasceranno l’aula al momento della votazione.
Valery è morto di uranio e i 19 di Nassirya non erano eroi, ma solo lavoratori sfruttati meglio post mortem da questi ballerini al governo.
Questa è l’Italia, si suole dire, ma non si aggiunge mai che “Questa non è l’Italia che vorremmo!” ed è così che un ministro, proprio quello della guerra, osa venire nella mia terra per venderne ancora un pezzo in più agli americani, per farci non un Mc qualunque ma un ampliamento di una base nucleare; certo lui è un ministro di guerra e non capisce, al punto che arriva a chiederci se a noi i soldi fanno schifo.
No, non fanno schifo i soldi, ma morire come Valery Melis, forse ci impensierisce un po’, a noi che ancora conserviamo il vizio di pensare, ovviamente.
RITA PANI (APOLIDE)

2.03.2004

 
dalle pagine ansa:

www.ansa.it

PACCHI BOMBA: GIOVANE FERMATO NEL CAGLIARITANO

CAGLIARI - I carabinieri del comando Provinciale di Cagliari hanno fermato oggi prima dell'alba un giovane, Luca Farris, 25 anni, nell'ambito delle indagini sui plichi esplosivi e una serie di attentati compiuti negli ultimi mesi e attribuiti o rivendicati da sigle anarchiche. E' ritenuto un elemento di spicco dell'Anonima sarda anarchici insurrezionalisti (Asai) e sarebbe il responsabile della lettera con cartucce esplose recapitata il 12 gennaio a Prodi. Il fermo del giovane e' avvenuto prima dell'alba quando i carabinieri - che da giorni seguivano i suoi spostamenti - si sono presentati nell'abitazione dei genitori, coi quali vive, ad Assemini, nell'hinterland di Cagliari. L'accusa e' di partecipazione ad associazione con finalita' di eversione dell'ordine democratico. Sono in corso perquisizioni alla ricerca di armi, esplosivi e altro materiale per il confezionamento di ordigni rudimentali dimostrativi, nonche' di documentazione di carattere ideologico.
Oggi arriva a Cagliari il presidente Ciampi per una visita di tre giorni in Sardegna, durante i quali incontrera' anche i militari della Brigata Sassari.
03/02/2004 08:51

...ma tu guarda la coincidenza... arriva ciampi e arrestano i kattivi anarkici... pazzesco!
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LA MADDALENA

Il 30-9-2003 il ministro della Difesa Martino ha autorizzato la trasformazione del punto di approdo militare Usa per sottomarini a propulsione e armamento NUCLEARE nell'arcipelago de La Maddalena in una base vera e propria permanente, con costruzioni in cemento, in riva al mare, alti anche 11 metri, facendo passare il tutto per “adeguamento”.

Ciò significa aumentare le già numerose ed odiose servitù militari nella nostra Isola (Capo Teulada, Decimomannu, Capo Frasca, Quirra, Sella del Diavolo, etc), e insieme significa anche maggiori rischi per noi sardi: da anni le denunce di aumento abnorme di patologie tumorali e malformazioni neonatali, dovute alla RADIOATTIVITÀ della zona, sono state ignorate completamente dallo Stato Italiano.

Da quando i militari Usa sono a La Maddalena, cioè dal 1972 in base a accordi segreti che il parlamento italiano non ha mai votato, la presenza statunitense è cresciuta: sono aumentati personale ed armamenti. Ed ora si vuole trasformare il punto di approdo in una VERA E PROPRIA BASE NUCLEARE, fuori dalla sovranità italiana, controllata direttamente dal Pentagono. Durante le ultime GUERRE U.S.A. la base di La Maddalena ha assunto un ruolo fondamentale.

Mentre il ministro Martino, sindaci, giunta regionale e i militari stanno facendo di tutto per rassicurarci e prometterci controlli “seri” (che saranno svolti da militari e ministeri, nel doppio ruolo di controllori e controllati), l'unico rapporto svolto da un ente indipendente, quello condotto dalla Criirad subito dopo l'incidente al sommergibile statunitense Hartford (25-10-2003 – sfiorato l'incidente nucleare, i fatti tenuti segreti per circa un mese, e venuti alla luce solo per caso) ha rivelato che la presenza di TORIO 234, un elemento radioattivo derivato dall'uranio, nelle acque de La Maddalena è 400 VOLTE SUPERIORE ALLA NORMA !

Il 24 febbraio Regione e Stato si incontreranno per siglare l'accordo che trasforma il punto di approdo in una VERA E PROPRIA BASE NUCLEARE nell'arcipelago de La Maddalena.

TOCAT A DUSUS FIRMAI !
FERMIAMOLI ORA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI !
SABATO 21 FEBBRAIO
CAGLIARI
h 15 P.zza MATTEOTTI – partenza del CORTEO
MANIFESTAZIONE CONTRO
LA BASE MILITARE DI LA MADDALENA
h 19 P.zza GARIBALDI - musica teatro video CONTRO LA BASE E LA GUERRA

 

Comitau Firma sa Bomba

Il Comitato promotore del referendum sulla base nucleare Usa della Maddalena invita la cittadinanza
a partecipare al dibattito che si terrà a Cagliari
Sabato 7 febbraio, ore 17,
Chiesa Evangelica, viale Regina Margherita 54, angolo piazza Martiri
INTERVENGONO
MAURO BULGARELLI
Deputato
Schierato nella lotta del popolo sardo contro i progetti Jean- Berlusconi di stoccare in Sardegna le scorie nucleari. Primo firmatario di interrogazioni sui “misteri” che circondano la base atomica di La Maddalena
WALTER FALGIO
Giornalista dell’Unione Sarda e Liberazione
Autore di numerosi articoli e inchieste sulla presenza militare in Sardegna
GIANCARLO BULLA
Giornalista della Nuova Sardegna
Autore dell’inchiesta sulla “Sindrome di Quirra-Escalaplano”
Il REFERENDUM Chiede al popolo sardo:
Siete contrari alla presenza in Sardegna di basi militari straniere, comunque istituite, atte ad offrire punti di approdo e di rifornimento anche a navi e sommergibili a propulsione nucleare o con armamento nucleare?
Se già nel 1989, un sondaggio Abacus rilevava che 68 sardi su cento avrebbero votato contro questo tipo di insediamenti militari, oggi tale percentuale è sicuramente aumentata e bisogna creare le condizioni per esprimerla.
Per informazioni rivolgersi ai comitati già attivati
Olbia forum@galluranoscorie.com 3385690446
CAGLIARI firmasabomba@tiscali.it sede provvisoria Via San Giovanni 234 Tel. 3493273185 --- 3487815084



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