4.15.2004

 

Sregolatezze del 15 aprile 2004

Il mitico Ottaviano Del Turco è rimasto folgorato dalla informativa fatta
ieri alla Camera dal ministro degli Esteri, Franco Frattini - in definitiva
anche lui un ex socialista - sulla situazione dei quattro ostaggi italiani
in Iraq. «Occorre una grande unità nel Paese», andava declamando Del Turco
per i corridoi di Montecitorio. «Una grande unità, una grande unità...». E
ammoniva chiunque gli capitava a portata di mano, ex compagno o ex camerata:
«Che questo tema non diventi oggetto di campagna elettorale». E cercava
ansiosamente di intercettare il ministro degli Esteri per fargli i
complimenti, per abbracciarselo, per congratularsi con lui, facendosi largo
fra allibiti compagni ed ex compagni dell'Ulivo. Ma, come, non capivano?
«Frattini ha fatto sue in maniera sorprendente molte delle proposte che in
queste settimane erano venute dall'opposizione». Come escludere, allora, che
un giorno o l'altro possa far suo anche Del Turco?

DON PANCRAZIO

 

"Trasmissione" sull'Islam

Sto (masochismo mio) ascoltando la puntata odierna di Baobab ed ho sentito la parte dedicata all'Islam.
Non sono islamico, ma nato, cresciuto, battezzato, cresimato e coniugato in Italia.
Trovo INDEGNO il modo di trattare l'Islam, di cui evidentemente il Conduttore Roselli, conosce poco o nulla, al di là dello stereotipo fornito dai mezzi di (dis)informazione di massa, cui,ahimé, anche la RAI si è accodata.
Il parlare del Cristianesimo come mondo permeato di amore e dell'Islam come mondo fomentatore di odio, evidenzia quanto questo tipo di trasmissione si proponga eminentemente non di fare informazione, bensì propaganda demonizzatrice coerente con quanto deciso dal "reggitore" del pianeta, tramite i suoi scodinzolanti "tappetini" presenti nella provincia dell'Impero.


Roberto Farabone

 

25 aprile "Come la Resistenza hai resistito"

Come la Resistenza hai resistito
Vecchia Quercia
Che i tuoi sette rami
Gagliardi d'avvenire
Opponesti alla nera tempesta fascista
Tutti e sette insieme
In un'alba solo stroncati
Come la Resistenza hai resistito
Perché oggi i ragazzi italiani
Sopra il tuo tronco nodoso
In uno squarcio libero di cielo
Vedano
Sette stelle d'argento.

Giovanni Serbandini "Bini"
Motivazione dettata dal poeta partigiano Giovanni Serbandini "Bini"con
la quale venne donata la Medaglia d'oro commemorativa ad Alcide Cervi.


 

Un altro "Eroe"

Mi chiedevo quando faranno il primo reality ... “Saranno Eroi”. Pare sia una categoria in forte crescita, basta morire a due metri da casa e si diventa eroi. Una volta c’erano i martiri, ma sono stati aboliti e (F2) rinominati. Oggi si chiamano più comodamente “terroristi”.
Ma viene così difficile davvero oggi, chiamare le cose col proprio nome? E’ così abominevole?
Ho il dovere di dire che l’uccisione dell’italiano in Iraq è stata un’atto inconcepibile o meglio un altro atto inconcepibile come tutti quelli che da più di un anno si compiono in quel paese ed in altri “democratizzati” a suon di eserciti.
L’uccisione dell’italiano (Quattrocchi) è una drammatica conseguenza di tutta la situazione e negarlo, eticchettandolo “Eroe” non gli rende giustizia.
E’ possibile che nesuno riesca a teere presente la realtà delle cose? Possibile che nessuno abbia il coraggio di una critica oggettiva?
C’è una nazione, l’America, che rade al suolo Nazioni intere, ne cancella la cultura, la storia la civiltà, elimina la popolazione nell’ordine di milioni di persone aprendo così la strada verso nuovi mercati destinati ai soliti noti affaristi, amici dei pre-potenti; e ci si stupisce se poi qualcuno si incazza. Ci si indigna se qualcuno si incazza. Ci si incazza perchè qualcuno si incazza.

Oltraggi su oltraggi per i vivi e per i morti in mondo sempre più marcio ed invivibile, dove non si capisce più chi sia il martire e chi sia l’eroe, dove non si comprende chi sia un soldato o un terrorista, dove è sempre più difficile distinguere tra guardie e ladri. E noi stiamo nel mezzo ad osservare, spesso a tacere perchè rimane ben poco da dire.
E io continuo a rimpiangere la Politica e il Parlamento, quello che si riuniva di corsa quando c’era aria di crisi, quello che “riferiva” alla Nazione senza passare prima da vespa, omuncolo eccitato che riesce davvero a fare uno scoop, fottendosene altamente del fatto che a volte anche gli “Eroi” hanno una mamma, o una sorella, persino delle mogli o dei figli.

Ci stanno rubando l’ultimo scampolo di dignità e noi lasciamo che sia.

Rita Pani (APOLIDE)

4.10.2004

 

IRAQ: LE ATTIVITA’ DI EMERGENZA DI "UN PONTE PER…" ANDRANNO AVANTI

Un Ponte Per… continuerà gli interventi di emergenza in Iraq. Dopo la distribuzione di medicinali e materiali di prima emergenza a Falluja e negli ospedali di Sadr City a Baghdad, Un Ponte Per… sta pianificando in queste ore altri interventi di emergenza che saranno portati avanti dal personale iracheno.
Nei prossimi giorni il personale internazionale sara’ trasferito ad Amman, dove sara’ costituita una unita’ di emergenza che coordinera’ le attivita’ dalla Giordania.
Lello Rienzi

3389110373


"Un ponte per..."ONG - piazza Vittorio Emanuele II, 132 00185 ROMA - tel.0644702906 -
e-mail: posta@unponteper.it - web: www.unponteper.it




4.09.2004

 
Ho finalmente visto il tuo sito e il blog. [ ...... CUT .........]
Al proposito, ieri si discuteva, dopo i tragici fatti irakeni che ci espongono ancora di più al rischio terrorismo, grazie alla "prova di forza" del governo fascista, su come sarebbe vissuto in Italia un attentato di matrice islamica. Il mio
scenario è che il Pregiuducato andrebbe a reti unificate a ripetere: "la colpa ricade:
-sulla sinistra che ha fomentato il disprezzo per l'Italia svilendone il ruolo internazionale che solo il mio governo sta rivalutando;
-sulla sinistra che per beghe interne non ha solidarizzato con gli Usa nell'azione di guerra al terrorismo;
-sui pacifisti che nei loro vergognosi cortei inneggiano alla resistenza del popolo irakeno;
-sui musulmani in Italia e le loro attività che i precedenti governi della sinistra hanno incoraggiato, foraggiato, incentivato e consentito, e che invece loro con la legge Bossi-Fini hanno cercato di disciplinare;
-sulla sinistra che ha rifiutato un voto bipartisan in occasione del voto sulle missioni in Irak;
-sui giornali (e relative redazioni staliniste) che hanno presentato la sacrosanta guerra al terrorismo solo in chiave di propaganda antigovernativa;
-sulla sinistra complice dell'Islam che vuole divorare l'Occidente."
Basta cosi?
Mi piacerebbe una tua opinione sull'argomento.
Grazie e con tanta, tanta stima!
"massimo"


Io sicuramente *ne penso* ma credo sia più importante leggere ch ne pensa l'idiota ministro in-competente
dalla Striscia Rossa dell'Unità:

Il ministro italiano della Difesa riflette sulla rivolta in tutto l’Iraq, il bombardamento della moschea, centinaia di morti, il «nuovo Vietnam», secondo Ted Kennedy: «È irresponsabile demagogia parlare di guerra. È un Paese tranquillamente avviato alla democrazia».
On. Antonio Martino, «Batti e Ribatti», Rai, 7 aprile

 

LA DEMOCRAZIA CUBANA

La democrazia per me significa che innanzitutto i governi operino intimamente vincolati con il popolo, nascano dal popolo, abbiano l'appoggio del popolo, e si consacrino interamente a lavorare e a lottare per il popolo e per gli interessi del popolo. Per me democrazia implica la difesa di tutti i diritti dei cittadini, fra essi il diritto all'indipendenza, il diritto alla libertà, il diritto alla dignità nazionale, il diritto all'onore; per me democrazia significa la fraternità fra gli uomini, l'uguaglianza vera fra gli uomini, l'uguaglianza delle opportunità per tutti gli uomini, per ogni essere umano che nasce, per ogni intelligenza che esiste.

E dico che la democrazia borghese capitalista non contiene nessuno di questi elementi, perché, mi chiedo, come si può parlare di democrazia in un paese dove c'è una minoranza con immense fortune e altri che non hanno nulla; qual è l'uguaglianza, la fraternità che può esistere fra il mendicante e il miliardario, quali diritti hanno i poveri, gli espropriati, gli sfruttati. Quindi si tratta di un vecchio trucco del capitalismo, una vecchia menzogna, una vecchia storia; quello che
hanno fatto è di stabilire un sistema di dominazione utilizzando tutti i mezzi della ricchezza, tutti i mezzi della pubblicità, con tutti gli strumenti nelle mani di una classe che mantiene la discriminazione e l'esclusione del resto della società alla vera partecipazione e alla vera possibilità di esercitare i suoi diritti.
Si parla della democrazia greca come esempio, della democrazia dell'epoca classica della Grecia. Atene, che era il prototipo della democrazia, aveva 40 mila cittadini, fra uomini, donne e bambini, e 90 mila schiavi; quegli schiavi credo che si dividessero in 35 mila che lavoravano in attività manuali produttive e nell'agricoltura, 20 mila donne lavoravano nei servizi domestici, 10 mila bambini schiavi prestavano servizi diversi e 25 mila schiavi lavoravano nelle miniere. Per ogni uomo, donna o bambino libero ad Atene, c'erano più di due schiavi; perfino i grandi storici, i grandi filosofi, avevano
schiavi - non li voglio criticare, comunque non potevano peggiorare il quadro di quella società -, lo schiavo non era nulla, era un essere umano che poteva essere venduto, comprato, lo si poteva privare della vita, di tutto.
Mi chiedo, in realtà, qual è la grande differenza che esiste fra quella società e queste che esaltano l'imperialismo e i suoi
seguaci? Per esempio, ripenso a Martí; Martí non concepì mai questa forma di democrazia. Ripenso a Bolívar; Bolívar non concepì mai questa forma di democrazia per i paesi dell'America Latina ma, al contrario, era critico verso chi proponeva di imitare le forme di organizzazione politica di Francia e Stati Uniti.
Questi grandi pensatori della nostra America non si identificarono mai con questo tipo di democrazia che altri ci vollero imporre, e che fino ad ora hanno imposto o stanno cercando di imporre, il cui risultato è stato quello di debilitare le nostre società, frammentarle in mille pezzi, ridurle all'impotenza nel risolvere i problemi. Una democrazia nella quale non c'è nessuna partecipazione realmente popolare; una democrazia nella quale molte volte le opinioni sono manipolate dai mezzi massivi di comunicazione, dove i criteri e le decisioni della gente sono influenzati in modo determinante dalla pubblicità, dalla propaganda, con metodi - definiti scientifici, incluso - l'influire nella mente della gente.
Mi sembra uno show veramente ripugnante quello che succede in molte di queste forme definite democratiche. Nel tipo di propaganda elettorale che in esse si usa fare, si può "apprezzare" che il denaro si converte nel fattore decisivo dei risultati. Negli Stati Uniti e in tutte le parti, coloro che non hanno ricchezze non possono proporsi nessun obbiettivo politico perché sono esclusi, sono eliminati. In America Latina ci sono campagne elettorali nelle quali si investono, per esempio, più di 100 milioni di dollari, 200 milioni di dollari, 300 milioni di dollari in propaganda. Che democrazia è
questa, se l'obiettivo è condizionare gli elettori nella stessa misura che si usa condizionare i consumatori perchè bevano Coca Cola o fumino, o consumino un profumo, o utilizzino un prodotto od un altro? È così che si concludono tutte queste campagne.
Tantomeno credo nell'imperiosa necessità del pluripartitismo. Credo che per i nostri paesi, e specialmente per un paese come Cuba, una delle cose più importanti è, precisamente, l'unità delle nostre forze, l'unità del paese, che ha reso possibile la resistenza di fronte a tutte le aggressioni degli Stati Uniti, di fronte a tutte le minacce. Come avrebbe potuto resistere il nostro paese se fosse stato frammentato in dieci pezzi?
Tutto questo oggi è un meccanismo strumentale, nella sua essenza comprende tanto le idee politiche dell'imperialismo quanto le idee economiche e le idee sociali dell'imperialismo. Questo è ciò che si suole chiamare democrazia. Per me invece è tutt'altra cosa.
Penso che il nostro sistema è incomparabilmente più democratico di quello degli Stati Uniti.
Non si può dire che la democrazia è nata ad Atene; quella instaurata ad Atene era una società di classe. Credo che perchè esista una vera democrazia deve sparire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Sono assolutamente convinto che dove esiste una enorme disuguaglianza fra gli uomini non può esistere la democrazia. Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.

Fidel Castro

[RISCOSSA ROSSA] Mirko

 

Gli auguri più belli!







Inviatami da Giorgio Boratto

RITA PANI (APOLIDE)

 

Questa politica per spot, così offensiva, quasi umiliante.

Avevo già detto qualcosa a proposito dei manifesti, tanto che anche il Manifesto (quello serio) ha pubblicato la mia mail, quindi ora mi sento di passare all’altra operazione propagandistica di questo governo di incapaci e criminali.
Affermo, senza timore di smentita, che ormai la politica non è più una cosa seria. Ed è un peccato.

Da un paio di giorni, tra la pubblicità dell’ultima crema miracolosa che ti sfila la cellulite come se fosse un paio di mutande, e Alessandro Delpiero che gioca col suo uccellino si può assistere agli spot dei ministeri… Non ucciderti con la macchina, segui le regoleIl tuo bambino imparerà tante cose con la nuovissima scuola della moratti … In principio era un cretino che andava in giro con una busta gialla… Grazie! Grazie! Grazie! … Ma di che?
E ricordate la vecchietta che finalmente poteva acquistare oggetti inutili per il nipote, dopo essere stata miracolata dall’aumento della pensione gradito omaggio del presidente-pensionato-sociale?
Ma c’era anche il ‘Carosello’ della legge Biagi, su come fosse finalmente facile avere più tempo libero lavorando meno, da dedicare alla famiglia, come fosse facile trovare lavoro a 50 anni, come fosse più semplice trovare lavoro per i giovani.

Ho sempre paragonato questa idiota propaganda di governo non come semplice propaganda, ma come sputi in faccia, schiaffi, insulti alla nostra intelligenza, offese alla nostra dignità.
Leggevo del calo di ascolti avuti dal programma del servo del mafioso piduista, vespa, durante il quale il presidente-rifatto accompagnato dal valletto lunardi tentava di far credere alla veridicità del manifesto propagandistico sui miliardi di lire investiti nelle grandi opere, e mi sono detta che finalmente l’Italiano aveva avuto un moto d’orgoglio che lo portava all’eliminazione virtualmente fisica dell’idiota premier.
Ho sempre pensato che bastasse un click sul telecomando. Mi sono sempre rifiutata, mi rifiuto categoricamente, il mio stomaco si ribella davanti alla ridicola figura dell’omino di spettacolo, barzellettiere fallito, e quindi lo elimino dal mio schermo.
Ma tornando ai manifesti, ieri ne ho visto uno nuovo, suonava come una pugnalata al cuore di chi non riesce più a sopravvivere dopo il fallimento della nostra economia…
Diceva pressappoco che, ad un enorme numero di poveri, il presidente-benefattore aveva diminuito le tasse…

L’unica consolazione è che ancora gli idioti non hanno percepito il senso di disgusto, offesa ed umiliazione che recano a chi come me trova difficile sopravvivere, e se pure ancora tanti si nascondono, non ammettono il disagio, fingono di potersi permettere ancora di ‘vivere’, siamo in tanti, forse pure troppi.
RITA PANI (APOLIDE)

4.08.2004

 

Ho deciso che cambio!

E’ vietato fumare! Il fumo uccide! Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno!
Qualche giorno fa mi sono ritrovata a varcare un atrio con la sigaretta nascosta nel palmo della mano, con le dita ripiegate. Un’assassina con le mani macchiate di sangue! Io fumatrice che danneggio gli altri, mi uccido ed uccido. Smetterò di fumare. Giuro! Voglio diventare salutista. Voglio riprendere la mia vita in mano. Voglio ‘essere’ anche io.

Vedo i salutisti! Che invidia! Usano delle tutine aderenti e le scarpette di gomma morbida, hanno dei giubbini sintetici che favoriscono la sudorazione, e le fascette di spugna sulla fronte. I salutisti tengono il passo di corsa, e hanno imparato a respirare…Inspirare…Espirare…Inspirare…Espirare. Che invidia quando li vedo correre accanto al Colosseo, sembrano andare più veloci delle auto in coda, dei bus che imballano i motori diesel. Anche i ciclisti sono dei salutisti, sicuramente loro non fumano, non uccidono gli altri; pedalano e faticano, sudano nelle loro sintetiche maglie dai colori sgargianti, espongono quelle belle chiappette che immagino sode. Che bello ammirarne le fattezze mentre arrancano davanti alla mia macchina, in salita, tra me ed un vecchio camion che fatica ad andare; che forza la salute del ciclista, la potenza dei suoi muscoli che superano a destra il camion, raggiungono l’autobus e alla vetta si fermano diligenti al semaforo rosso.

Voglio diventare salutista, voglio smettere di fumare e di bere la birra, voglio fare dei pasti regolari ed equilibrati.

Voglio recuperare il mio corpo, bere solo di quell’acqua della Nestlè che assicurano elimini tutte le parti gialle del mio corpo, voglio mangiare solo la verdura e cibarmi di soia transgenica, mi concederò solo del pesce al mercurio, una volta alla settimana. Metterò al bando la carne rossa, solo petti di pollo influenzati, farò tanta palestra, una lampada cancerogena perché anche l’abbronzatura aiuta ad avere l’aspetto della salute. Voglio riprendere il mio corpo, voglio riconquistarlo per poter riconquistare, perché essere belli è importante quanto essere sani. Mi sottoporrò ad un rischioso intervento chirurgico per estirpare la mia cellulite, mi farò iniettare del velenosissimo botulino sotto la pelle per riacquistare la luminosità della pelle, e se sarò diligente prestissimo potrò anche io essere una sanissima anoressica. Ma soprattutto non ucciderò più nessuno.

Ora che sono diventata salutista mi sento decisamente meglio. Ho il corpo allenato, i polmoni si sono disintossicati da tutte quelle schifezze che aspiravo prima. Ora cammino a piedi e quando scatta il semaforo rosso non provo più la nausea per l’odore dei gas di scarico, ci sono talmente abituata che passo agilmente schivando le macchine e gli scooter che occupano le strisce pedonali, non fumo più e mi sento più leggera, sono abbronzatissima e non si vede più nemmeno la dermatite che mi dava il sole viziato dal buco dell’ozono, non bevo più, sono magrissima e ho fatto delle nuove amicizie; faccio shopping in centro, compro bellissimi pezzetti di stoffa che coprono il mio culetto liposucchiato che pare masticare il perizoma che ho pagato 70€. Finalmente posso andare in giro a mostrare il mio ombelico stoicamente, con 2° e il freddo polare. No, non fumo più, non bevo più, sono bella magra e sana e finalmente ai coca-party faccio anche io la mia bella figura.
Rita Pani
(APOLIDE)

4.02.2004

 

Ma perchè i TG ...

... non danno un informazione chiara a tutte le ore' è mai possibile che devo aspettare il tg3 notte x ascoltare le notizie politiche in modo sincero?
Perchè la realtà viene negata? Bisogna fare qualcosa!

Davide

 

L'ALIENATO

Seduto in poltrona pigiando a casaccio i tasti del telecomando, il telespettatore avverte una voce stridula. Da Alieno. Lui è Mario Giordano, il bambino prodigio diventato direttore di Studio Aperto. Quanti anni ha? Quattordici, venticinque, trentatré. Mah. Di sicuro si è montato la testa e ha deciso di presentare anche un talk show. «Roba alla Mixer», aveva detto Giordano. Alla prova del video non ci somiglia per niente. L'altra sera l'Alieno ha intervistato il presidente del Consiglio. Il padrone di Mediaset di fronte alle telecamere Mediaset. Un classico.
L'approfondimento di Studio Aperto condotto da Mario Giordano non approfondisce un granché. Berlusconi si siede sulla poltrona del suo Marzullo personale, sorride e si aggiusta il doppiopetto. L'Alieno perde la parola, il premier ne approfitta e parla anche per l'omino verde. Presto si arriva al monologo. Giordano se ne rende conto e cerca di correre ai ripari.
L'ex grillo parlante interviene per rivelare che altri - non lui, lui non c'entra - hanno criticato le ultime esternazioni dell'illustre ospite. Il presidente del Consiglio non gli lascia neppure finire di formulare la domanda. «L'opposizione con cui abbiamo a che fare aspetta soltanto che il governo dica sì per dire no, che dica bianco per dire nero». E meno tasse
per tutti. L'Alienato ci crede. Giordano pure. Ma meglio insistere, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che il conduttore-dipendente sia di parte. Dalla parte dell'editore, che è anche il premier e mille altre cose ancora. «E' possibile un dialogo con la sinistra sulle grandi opere?».
Pronta la risposta: «Io ho perso la speranza». Subito dopo arriva Floriana del Grande fratello dall'Alienato. La tv italiana di oggi è così, prendere o lasciare.

Il debutto del piccolo grande uomo Mediaset in tv arriva nel 1997 con la trasmissione Pinocchio, condotta da Gad Lerner. Giordano veste i panni del Grillo parlante. Un'interpretazione esilarante. Una breve comparsata e già mezza Italia si identifica nel burattino di Collodi che schiaccia il fastidioso insetto. Se l'intento era quello, l'obiettivo è stato centrato.
Dopo aver condotto su Raitre dalle venti alle venti, Giordano torna a lavorare con Gad Lerner per la seconda edizione di Pinocchio. Questa volta veste i panni del ciclista rompiscatole, il giornalista armato di bicicletta che presenta cifre e scandali sui temi caldi di attualità. Chissà perché gli tocca ricoprire sempre ruoli del genere al trillante Mario Giordano. Uno che farà carriera.

Effe Enne

 

Sregolatezze del 02/04/2004

Grandi Casini in Sicilia. Ed anche Piccoli Berlusconi. Il presidente della Camera era sceso a Palermo per dire chiaro e tondo: basta con le contiguità mafiose, le forze politiche tutte (a cominciare dalla sua) facciano «una scelta rigorosa di legalità di moralità». Grande Casini. Ma riesplode la tempesta sulla testa del suo amico Totò Cuffaro (diretto coinvolgimento nell'operazione "Alta Mafia") e viene arrestato un intimo di questi, il deputato regionale Udc Vincenzo Lo Giudice. Cuffaro, come il Cavaliere:
«Rispondo solo alla mia coscienza e al popolo siciliano», mica alla magistratura. Per l'alleata Angela Napoli, An, vice-presidente della Commissione parlamentare antimafia, Cuffaro deve invece dimettersi «per una questione morale». Interviene da Roma il siculo-milanese Ignazio La Russa, coordinatore nazionale di An: la Napoli ha parlato «a titolo personale». Non per An e nemmeno come vice-presidente dell'Antimafia. Diciamolo: 'Gnazio, sei grande. Comunque, tranquilli: per Cuffaro c'è pronta una candidatura Udc alle elezioni europee. Diciamolo: Casini è grande, e Cuffaro è il suo
profeta. Almeno sul terreno della legalità e della moralità.

DON PANCRAZIO

 

STRISCIA ROSSA

Caro ministro della Giustizia, vorrei trovare sul tavolo domattina la pratica per la concessione della grazia a Bompressi e Sofri. Poiché il potere di grazia spetta a me e non a lei, sono certo che adempirà al suo atto dovuto nel più breve tempo possibile» Testo liberamente ricostruito della lettera del Capo dello Stato al ministro Castelli, 1 aprile

 

Il 7 aprile 2004 riprende il processo contro tre dei compagn* anarchic*

ore 9 palazzo di Giustizia Cagliari vieni e diffondi
documento redatto da un'assemblea anarchica e sottoscritto da Luisa, Massimo e Matteo


Il 7 aprile 2004 riprende il processo contro tre dei compagni anarchici, arrestati nel corso della dura repressione della manifestazione di protesta per l'arresto di Massimo Leonardi, che si è svolta a Cagliari il 22 ottobre 2003.

Massimo, Luisa e Matteo, processati per direttissima e Fabrizio, che andrà a stralcio e sarà quindi processato in data da destinarsi, sono accusati di concorso in danneggiamento, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale e , solo Luisa e Fabrizio, anche di porto di coltello in pubblica riunione. Altri 10 manifestanti sono stati denunciati, a piede libero, per
i medesimi reati.

Massimo Leonardi ha vissuto a Cagliari per molti anni e vi ha mantenuto solide amicizie. Anche per questo, il presidio del 22 ottobre è stato indetto da un insieme eterogeneo di amic* di Massimo, compagn* anarchic* e altri attivist* politici, comunque sensibili alla montatura mediatico-giudiziaria e alla repressione poliziesca che ha riguardato il nostro compagno Leonardi.

Per circa due ore abbiamo esposto striscioni e distribuito volantini di solidarietà con Massimo. Fino a quel momento polizia e carabinieri si sono limitati ad osservarci a distanza. A fine serata abbiamo improvvisato un breve corteo per distribuire volantini nelle vie del centro. E' stato allora che l'intenzione sbirresca, quella di chiuderci in trappola e legnarci, si è palesata chiaramente. Proprio per sfuggire alla trappola, abbiamo improvvisato varie deviazioni fino a Via Roma dove ci siamo dispersi, un attimo prima di trovarci totalmente circondati da celerini e agenti digos, presenti in numero soverchiante (oltre il doppio di noi). La successiva "caccia all'uomo", con inseguimenti, fermi e pestaggi, si è svolta in mezzo ai passanti allibiti. Due compagni sono stati ricoverati: Fabrizio per trauma cranico (ha ricevuto la notifica di arresto in ospedale), l'altro, per sospette lesioni interne che, fortunatamente, si sono rivelate lievi e reversibili. Altri compagni
hanno dovuto ricorrere a cure mediche, così come tre poliziotti. Agli arrestati è stato permesso di nominare un avvocato, ma di fatto gli è stato impedito di contattarlo (esistono ricevute "farlocche" di fax mai inviati agli avvocati).
Solo la presenza dei compagn* che presidiavano la questura, durante la notte, e il tribunale, il mattino dopo, ha consentito agli arrestati di avere una difesa di loro fiducia e non d'ufficio.

La repressione del presidio del 22 ottobre non è giunta improvvisa. Nell'ultimo anno, a Cagliari, la presenza dei compagn* anarchic* è sempre stata rilevante nelle mobilitazioni antifasciste e anticarcerarie. Nelle giornate del 25
aprile e del 9 maggio, ad esempio, gruppi nazifascisti locali, con finanziamento delle istituzioni, hanno organizzato giornate commemorative della repubblica di salò, con la partecipazione di Pino Rauti e dello stragista Mario Merlino.
In quelle occasioni, la polizia si è impegnata per allontanare e disperdere i presidi antifascisti, con corpo a corpo e cariche di alleggerimento, in un confronto di piazza che è diventato, via via, più acceso.

Da mesi la stampa regionale e nazionale dedica articoli, sempre più deliranti,all'anarchismo sardo, mentre il controllo locale di individui e movimenti s' intensifica in modo capillare e soffocante. A carico dei compagn* esistono, da almeno dieci anni, indagini in merito a fantomatiche associazioni sovversive, che hanno portato a perquisizioni e installazioni di microcamere e cimici, nelle case e nelle sedi di movimento; le occupazioni di questi ultimi anni, sia a scopo collettivo che abitativo, sono state sgomberate, con relativi rinvii a giudizio; alcuni compagn* hanno subìto autentiche intimidazioni
da parte di agenti digos e sono sottoposti a pedinamenti.

Ribadiamo con più forza, difronte alla repressione, il nostro impegno antifascista e la nostra lotta contro le istituzioni totali (carcere, psichiatria, scuola autoritaria ecc.).
Su questi temi e nella lotta contro la militarizzazione, lo sfruttamento e la miseria, la nostra presenza e il nostro impegno, anche in piazza, non si lascerà scoraggiare da intimidazioni e tentativi di criminalizzazione.
SM

4.01.2004

 




Massimo


Guevina


 

CONTRO IL TERRORISMO

E' ben noto che i terroristi islamici si oppongono al consumo di alcool, che il venerdì è giorno dedicato solo alla preghiera e che considerano un peccato mortale vedere una donna nuda che non sia la propria.
Per questo si chiede che, venerdi prossimo alle 12 ora locale, tutte le donne corrano nude per gli uffici e tutti gli uomini le inseguano con una birra in mano.
Questo ci aiutera' a individuare i terroristi che si nascondono nella vostra azienda.
L'intero mondo libero vi ringrazia per questi sforzi nella lotta contro il terrorismo.

Luciano

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