4.09.2004

 

Questa politica per spot, così offensiva, quasi umiliante.

Avevo già detto qualcosa a proposito dei manifesti, tanto che anche il Manifesto (quello serio) ha pubblicato la mia mail, quindi ora mi sento di passare all’altra operazione propagandistica di questo governo di incapaci e criminali.
Affermo, senza timore di smentita, che ormai la politica non è più una cosa seria. Ed è un peccato.

Da un paio di giorni, tra la pubblicità dell’ultima crema miracolosa che ti sfila la cellulite come se fosse un paio di mutande, e Alessandro Delpiero che gioca col suo uccellino si può assistere agli spot dei ministeri… Non ucciderti con la macchina, segui le regoleIl tuo bambino imparerà tante cose con la nuovissima scuola della moratti … In principio era un cretino che andava in giro con una busta gialla… Grazie! Grazie! Grazie! … Ma di che?
E ricordate la vecchietta che finalmente poteva acquistare oggetti inutili per il nipote, dopo essere stata miracolata dall’aumento della pensione gradito omaggio del presidente-pensionato-sociale?
Ma c’era anche il ‘Carosello’ della legge Biagi, su come fosse finalmente facile avere più tempo libero lavorando meno, da dedicare alla famiglia, come fosse facile trovare lavoro a 50 anni, come fosse più semplice trovare lavoro per i giovani.

Ho sempre paragonato questa idiota propaganda di governo non come semplice propaganda, ma come sputi in faccia, schiaffi, insulti alla nostra intelligenza, offese alla nostra dignità.
Leggevo del calo di ascolti avuti dal programma del servo del mafioso piduista, vespa, durante il quale il presidente-rifatto accompagnato dal valletto lunardi tentava di far credere alla veridicità del manifesto propagandistico sui miliardi di lire investiti nelle grandi opere, e mi sono detta che finalmente l’Italiano aveva avuto un moto d’orgoglio che lo portava all’eliminazione virtualmente fisica dell’idiota premier.
Ho sempre pensato che bastasse un click sul telecomando. Mi sono sempre rifiutata, mi rifiuto categoricamente, il mio stomaco si ribella davanti alla ridicola figura dell’omino di spettacolo, barzellettiere fallito, e quindi lo elimino dal mio schermo.
Ma tornando ai manifesti, ieri ne ho visto uno nuovo, suonava come una pugnalata al cuore di chi non riesce più a sopravvivere dopo il fallimento della nostra economia…
Diceva pressappoco che, ad un enorme numero di poveri, il presidente-benefattore aveva diminuito le tasse…

L’unica consolazione è che ancora gli idioti non hanno percepito il senso di disgusto, offesa ed umiliazione che recano a chi come me trova difficile sopravvivere, e se pure ancora tanti si nascondono, non ammettono il disagio, fingono di potersi permettere ancora di ‘vivere’, siamo in tanti, forse pure troppi.
RITA PANI (APOLIDE)

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