5.31.2008

 

Questo è un blog comunista, come è vero che sono sarda.

Questo è un blog comunista, come è vero che sono sarda.

Mi sento in dovere di iniziare con una piccola premessa: ho difficoltà a scrivere pubblicamente, un fatto personale, che coinvolge una persona a me cara, ma evidentemente non posso che ribadire il mio “essere comunista” con l’aggravante di “essere sarda”.

All’inizio della settimana, sono stata contattata da una persona di Milano, incaricata da un circolo culturale, per concordare una data sia per la presentazione del mio ultimo libro, che, eventualmente per un dibattito. Dopo un brevissimo scambio di e-mail, la signora – molto gentile e allegra – mi chiama al telefono. È rassicurante – penso – perché non solo dimostra di aver letto Vite di vetro, ma persino di averlo molto amato, al punto che, facciamo quasi un dibattito a due, prendendo spunto dalla narrazione del personaggio della signora Adriana.

Pur odiando le chiacchiere telefoniche, il tempo scorre piacevolmente, discutendo di donne, da donne. Giovedì mattina ricevo un’altra mail, con la quale mi si chiedeva di scegliere tra tre date possibili. La seconda metà di Giugno, sembrava perfetta.

Questa mattina la grande rivelazione: qualcuno del comitato organizzatore, leggendo tra le note biografiche dell’esistenza di questo blog, digita il mio nome su Google e arriva a me: questo è un blog comunista. Questo uno stralcio della mail che ho ricevuto:

... Perciò mi è stato detto di riferirti che non sarà possibile presentare vite al circolo
e cmq, anche te sei di legno. Leva quel comunista dal blog. Mi dispiace molto perchè il libro è piaciuto e ne abbiamo anche discusso, ma al tuo blog ci si arriva per il rimando dalle note biografiche. Milano era una bella piazza. Fanculo ma che bisogno hai?

Oggi sull’Unità ho letto un po’ di commenti al forum sull’opportunità di ribattezzare la festa dell’Unità con Festa democratica o peggio Democracy Party.

Un cretino scriveva: L’Unità è anche un bel giornale, ma io non lo compro, perché non voglio che pensino che io sono comunista.

Al cretino ho risposto che avrebbe potuto comprare senza timori, molti numeri dell’Unità, che mai nessuno avrebbe sospettato di lui. I comunisti, notoriamente, si riconoscono dalle tre narici, e dal brodo di bambino mangiato a pranzo, che ha unto la maglietta.

Alla signora, invece ho risposto che sono per ciò che sono stata, e sarò per ciò che sono.

Una persona, scrittrice, sarda e comunista

Rita Pani (APOLIDE)


 

Demotivatori

Se solo il popolo degli uomini rossi, non fosse così intelligentemente evoluto, da rifiutare ogni contatto col mondo evoluto, chiederei a loro asilo.

Chissà perché ho idea che loro non abbiano nemmeno la necessità di dichiarare le discariche fuori legge, territorio militare. Chissà, magari la loro evoluzione intelligente, non prevede reati, per i quali i giudici con loro iniziativa, tolgano la voglia di lavorare ai delinquenti.

Non devono avere nemmeno i telefoni che possono essere intercettati.

È proprio un bel paese, quest’Italia, affamato di sicurezza, di giustizia e di libertà – magari quella di limitare quella altrui – così impegnato alla caccia al diverso che resta indifferente a dichiarazioni come queste:

I giudici hanno demotivato chi lavorava con impegno”.

Mettere agli arresti 25 persone che lavoravano, andare a vedere cosa realmente l’ Impregilo sotterrava a spacciava per ecoballe, controllare che il percolato non tracimasse, che gli effluvi non rendessero irrespirabile l’aria. Possono davvero sembrare operazioni di ostacolo alla meticolosa opera di uomini probi; ma solo in un paese ormai miserabile come il nostro.

C’è solo da augurarsi che il militare armato, a guardia del territorio dell’immondizia militarizzata, non prema il grilletto, perché ho idea che la protesta continuerà.

E pensare che sarebbe bastato che ogni sindaco avesse fatto almeno una partita con Sim City per comprendere come doveva essere gestito lo smaltimento dei rifiuti, ma quando tutto – tutta la politica – si adegua alla logica che fa di tutto mercato, è facile perdersi.

Come è facile essere cretini, anche per il popolo che esulta quando è palese che siano dei cretini a governare. Leggo molto sconforto, per come quel genio di tremonti ha coperto le perdite del mancato introito dell’ ICI. Azzerati i fondi per i centri antiviolenza sulle donne.

Ma scusate? Qualcuno aveva davvero pensato che quella valanga di milioni di euro, a copertura, ce li avrebbe messi berlusconi direttamente di tasca sua? Il cittadino è felice, risparmierà quasi 70 euro all’anno, le donne che hanno provato sulla propria pelle cosa significhi la violenza (non perpetrata da un extracomunitario, ma magari da un marito insospettabile) ora esulteranno un po’ meno. Alle altre auguro una sorte migliore della mia: una famiglia d’origine in grado di accogliervi, una vicina di casa che non finga d’essere sorda quando venite massacrate.

Quindi concludo, in un paese governato da un tizio losco, capace di asserire che “I giudici hanno demotivato chi lavorava con impegno” è lecito assistere al rastrellamento degli extracomunitari sugli autobus maggiormente frequentati, pensando di essere stati finalmente liberati, di essere finalmente sicuri.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Demotivatori

Se solo il popolo degli uomini rossi, non fosse così intelligentemente evoluto, da rifiutare ogni contatto col mondo evoluto, chiederei a loro asilo.

Chissà perché ho idea che loro non abbiano nemmeno la necessità di dichiarare le discariche fuori legge, territorio militare. Chissà, magari la loro evoluzione intelligente, non prevede reati, per i quali i giudici con loro iniziativa, tolgano la voglia di lavorare ai delinquenti.

Non devono avere nemmeno i telefoni che possono essere intercettati.

È proprio un bel paese, quest’Italia, affamato di sicurezza, di giustizia e di libertà – magari quella di limitare quella altrui – così impegnato alla caccia al diverso che resta indifferente a dichiarazioni come queste:

“I giudici hanno demotivato chi lavorava con impegno”. http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/rifiuti-10/rifiuti-10/rifiuti-10.html

Mettere agli arresti 25 persone che lavoravano, andare a vedere cosa realmente l’ Impregilo sotterrava a spacciava per ecoballe, controllare che il percolato non tracimasse, che gli effluvi non rendessero irrespirabile l’aria. Possono davvero sembrare operazioni di ostacolo alla meticolosa opera di uomini probi; ma solo in un paese ormai miserabile come il nostro.

C’è solo da augurarsi che il militare armato, a guardia del territorio dell’immondizia militarizzata, non prema il grilletto, perché ho idea che la protesta continuerà.

E pensare che sarebbe bastato che ogni sindaco avesse fatto almeno una partita con Sim City per comprendere come doveva essere gestito lo smaltimento dei rifiuti, ma quando tutto – tutta la politica – si adegua alla logica che fa di tutto mercato, è facile perdersi.

Come è facile essere cretini, anche per il popolo che esulta quando è palese che siano dei cretini a governare. Leggo molto sconforto, per come quel genio di tremonti ha coperto le perdite del mancato introito dell’ ICI. Azzerati i fondi per i centri antiviolenza sulle donne.

Ma scusate? Qualcuno aveva davvero pensato che quella valanga di milioni di euro, a copertura, ce li avrebbe messi berlusconi direttamente di tasca sua? Il cittadino è felice, risparmierà quasi 70 euro all’anno, le donne che hanno provato sulla propria pelle cosa significhi la violenza (non perpetrata da un extracomunitario, ma magari da un marito insospettabile) ora esulteranno un po’ meno. Alle altre auguro una sorte migliore della mia: una famiglia d’origine in grado di accogliervi, una vicina di casa che non finga d’essere sorda quando venite massacrate.

Quindi concludo, in un paese governato da un tizio losco, capace di asserire che “I giudici hanno demotivato chi lavorava con impegno” è lecito assistere al rastrellamento degli extracomunitari sugli autobus maggiormente frequentati, pensando di essere stati finalmente liberati, di essere finalmente sicuri.

Rita Pani (APOLIDE)


5.30.2008

 

La banda interrazziale, multietnica, pluriconfessionale del Pigneto.

C’era er Che, er negro, er nazista, er fascio, er frocio…

SCOOP.

Domani all’alba si consegnerà il sesto partecipante al raid giustizialista del Pigneto: l’ebreo.

LOLing Rita Pani (APOLIDE divertita)

PS.

Se a qualcuno scappasse di fare una vignetta anche su questo, la citazione sarebbe gradita ;-)


 

Non c'è

Ma sì, basta col fascismo. Che noia. E poi nemmeno esiste, siamo noi che millantiamo, perché forse abbiamo solo bisogno di attenzione. I fascisti non esistono, vedi? C’ho er Che? Che er Che era razzista? Annavò a pipijà er portafojo de un’amica mia, poi una decina di giovani col volto coperto m’hanno incontrato e son voluti venì co’ me.

E sticazzi? Ce li vogliamo mettere oppure no.

Non è nemmeno vero che gli estremisti sono extraparlamentari. Gli estremisti in parlamento ci sono eccome. Lo ha detto il portavoce del nano, oggi, tale Bocchino (non sono volgare è esso che si chiama così); spiegava della dura opposizione ostruzionistica del PD contro il decreto che non doveva salvare Rete 4 “Il PD si è dovuto piegare al volere dell’opposizione estremista di Di Pietro.”

È un vetero comunista Tonino, che parla ancora di conflitto di interessi.

Basta col fascismo, che non esiste, che è un’invenzione dei blog di sinistra.

Parliamo di cose serie, della gente che continua a morire di lavoro, 8 lavoratori in 3 giorni, 5 soltanto oggi, ma tanto mica è passato il decreto salva Rete 4.

Giorni fa mi scordai di dire che questo blog, aderisce al gay pride, che si terrà nel cortile di casa di uno degli organizzatori, a Roma, quartiere Predestino. Le piazze sono finite, o non sono concesse, e la colpa non è del fascismo, ma è nostra che siamo di sinistra e vogliamo usare queste manifestazioni libertarie, per offendere la chiesa e la famiglia. Una, unica e imprescindibile, come ha detto quel padre al figlio gay, a suon di coltello.

Rita Pani (Chiedo asilo politico al Venezuela)


5.29.2008

 

Nostalgia




Che c'è santità? Le sembra d'esser tornato ragazzo?
R.

 

Brutto no?



Toni riceve una chiamata da un amico che gli chiede di informarsi sul prezzo di un televisore. Dopo aver domandato ad un commesso, che gli risponde: “799 Euro”, Toni riferisce all'amico: “Solo mille Euro”

Eh! Quando si dice l’onorabilità. La veemente protesta dell’Italia, ha fatto s’ che gli spot che avevano “Toni” come protagonista, venissero ritirati.

Il nostro paese non ha accettato che venisse resa un’immagine così deleteria del nostro popolo, del nostro paese, famoso per i poeti, i pittori, i navigatori, la mondezza, la mafia e i fascisti razzisti, così razzisti da far apparire i tedeschi dei dilettanti.

Quando mai un italiano può essere un imbroglione? Non esiste nemmeno in letteratura un caso del genere.

Circa un mese fa, una dolce signora che passa davanti casa mia tutti i giorni con le buste della spesa in mano, mi ha chiesto qualche seme di garofano nano. Ne ho una ciotola proprio all’ingresso. Le ho detto che, non appena avessi avuto tempo, glieli avrei raccolti; poi m’è passato di mente, e non l’ho fatto.

Ieri sera, mentre annaffiavo, mi sono accorta che dalla ciotola, era stata asportata tutta una piantina con tutta la zolla … le altre due, si sono seccate.

Brutto, no?

Rita Pani (APOLIDE)


5.28.2008

 

Sfatiamo un mito: siamo già sotto fascismo

A Carbonia, qualche anno fa, durante il primo avvento dell’era barbarica berlusconoide, qualcuno provò a proporre di cambiare via Gramsci, in via almirante. Non ci riuscirono, forse perché si era molto affezionati ai nomi delle nostre vie, che ne cancellarono altre.

Sì poi il tempo passa, il revisionismo e l’ignoranza dilagante hanno fatto il resto; e così si possono trovare, in diverse città statue di bettino craxi statista (anziché ladro).

Continuo a sentir parlare di “pericolo fascista”, continuo a sentire persone che mi dicono: “ho paura che torni il fascismo.”

Certe volte, quando vale la pena, rispondo che la paura è lecita, perché nel fascismo ci stiamo già.

Ce lo stanno ricordando dal giorno dopo delle elezioni, ogni giorno. Mi chiedo solo cosa serva per ammettere candidamente d’essere piombati in una nuova era fascista. L’olio di ricino o i campi di concentramento? Forse i treni che arrivano in orario, ecco: forse è ancora questa mancanza che porta la gente a temere, e forse, quando la voce metallica delle stazioni, non dirà più che il treno proveniente da… viaggia con 84 minuti di ritardo, la gente scapperà con le mani sui cappelli.

Ricordo qualche anno fa, sempre sotto barbarie berlusconoide, che una notte d’estate guardavo la Tv (quella di stato). Trasmettevano il premio almirante, e non so bene cosa premiassero. Ne vidi solo il principio, una sgallettata, (che poi finì inesorabilmente nello scandalo di vallettopoli, quello per intenderci in cui si rese noto che il portavoce di fini, rombava sui divani della Farnesina le aspiranti tuttologhe della TV) esordì con un giorgio almirante, padre della democrazia. Mi bastò.

Oggi ritrovo questa panzana, nelle cronache di Roma; fini nel frattempo è diventato un fascista presidente della Camera, costretto quindi a dichiarare vergognose le putride affermazioni di almirante a proposito della difesa della razza. Persino il primate sindaco fascista di Roma, concorda, attribuendo allo stesso almirante il ripudio delle sue stesse affermazioni, e concludendo che, egli dopo lavorò per la democrazia e combattendo contro il razzismo e l’antisemitismo.

Il fascismo è tornato con le urgenze d’Italia, e con le urgenze di Roma, uno stato e una città da ripulire, una tv da salvare, le ronde, le svastiche, le sprangate, le galere e i processi per direttissima, i campi di concentramento da allestirsi nelle ex caserme, che restano comunque territorio militare, nei falsi tavoli con i sindacati, nell’annullamento della volontà popolare nelle strade da intitolare ai fascisti.

Rita Pani (APOLIDE)

Mio caro Ivan, dedico a te questo post, tu che mi dici spesso che il tuo cervello funziona, anche se la gente non riesce a comprenderlo perché le tue gambe e le tue braccia non sanno rispondergli. E la gente è così ottusa da non saper guardare altro di te.

Lo dedico a te, per quello che mi hai scritto oggi – bellissimo ragazzo a rotelle – e ti ribadisco la mia fiducia in una porzione di genere umano, che mai permetterà che domani tocchi a voi.

Pure le Guevine si commuovono, e pure le Guevine riescono ad amare.

(Ma se la mamma mi dice che hai pianto, prendo il treno e vengo a sgonfiarti le ruote, sperando almeno che faccia ritardo)


5.27.2008

 

È il governo, bellezza!


Di bene, in meglio, in migliore. È il governo, bellezza!

E prima gli zingari, poi gli extracomunitari dalla pelle troppo scura, poi i gay, e adesso gli appartenenti alla sinistra. I prossimi? Si accettano scommesse.

Il sindaco si Roma si affretta a dire che i nazifascisti dei fatti di oggi alla Sapienza, sono imbecilli.

Riduttivo, veramente riduttivo. I fatti vengono sminuiti fino al rango di rissa, tra gli aggressori, anche un dirigente di forza nuova, che se solo non fosse stato censurato, avremmo potuto vedere sul film Nazirock.

Oh! Già! Si era in campagna elettorale, e forza nuova era un partito legalmente candidato al Parlamento Italiano.

Gli imbecilli sono fascisti (come alemanno) e la rissa è un’aggressione con spranghe.

È un paese così ridicolo questo, che tutto assume quasi una connotazione burlesca, nel senso che ti guardano attraverso l’occhio della telecamera e ti dicono chiaramente che ti stanno prendendo per il culo.

Gli arresti di Napoli, per esempio, di cui ho sentito dare questa motivazione: … Perché i cittadini, devono capire che si possono fidare delle istituzioni.

Insomma, sono quindici anni che si fanno affari –sporchi- con la spazzatura napoletana, che si ingrassa la camorra organizzata e quella istituzionale, e lo stato, dopo quindici, provvede a mandare qualche capro espiatorio agli arresti domiciliari?

Come a dire: mettiamone un paio agli arresti, come chiedevano i rivoltosi, così si mettono l’anima in pace, si levano dai coglioni, e noi riprendiamo esattamente da dove avevamo interrotto.

E’ un paese così ridicolo, questo, che un’azienda come l’Impregilo, sotto inchiesta per i fatti noti dei rifiuti tossici smaltiti senza alcuna precauzione, ottiene una deroga alla stessa inquisizione, per poter continuare a fare il lavoro per il quale era stata inquisita.

Leggendo leggendo, ho trovato un pezzo che voglio copiare:

«la minaccia di reato per l'immigrazione clandestina non ha scoraggiato gli sbarchi. sono troppi nel mondo a partire perché non sono più sicuri nel loro paese. le nazioni ricche si preoccupano della propria sicurezza, ma il nostro sistema economico globale, rende incerta e impossibile la vita di molte popolazioni. che, per necessità- si chiude l'editoriale- vengono a mangiare almeno le briciole che cadono dalla nostra tavola», e ringrazio molto il quotidiano comunista eversivo che ha avuto il coraggio della verità: FAMIGLIA CRISTIANA.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Clima

Sono stata molto impegnata e vedo i giornali solo ora. Hanno riesumato Osama bin Laden e la domanda sorge spontanea: “cosa devono farci di nuovo?” In genere, quando giocano il jolly, si addensano nubi sulle nostre teste. Sarà un attentato o semplicemente servono più soldi per giocare a Risiko con la vita degli altri?

Lo sapremo presto.

A proposito di nubi, passata l’allerta meteo per le piogge, oggi c’è l’allerta meteo per il caldo, la calotta del Polo si sta spaccando, ma notizie rassicuranti arrivano da Kobe, in Giappone, dove i ministri dell’ambiente dei G8, hanno discusso di clima: “ Le emissioni saranno ridotte del 50%” …

… Nel 2050 …” Quando si dice, la tempestività. E in Italia, finalmente, abbiamo il governo decisionista che pensa – davvero – all’energia pulita: il nucleare.

Io so perché, ed ora provo a spiegarvelo semplicemente: perché a fare finta di parlare di biomasse ed energie rinnovabili, si sono ingrassati troppi polli, ed è ora di ridistribuire meglio i fondi stanziati.

Sì, perché voi forse non sapete come funziona il sistema (o sistema). Cercherò di essere breve. In Italia non è mai esistita una politica seria per l’utilizzo di energia pulita. Quando nelle leggi finanziarie vengono stanziati fondi per le energie rinnovabili, il legislatore, intende finanziare i progetti, e gli studi di fattibilità. Tranne in pochissimi casi ( e si contano davvero sulle dita di una mano, forse una e mezza), i soldi stanziati, vanno a coprire progetti che resteranno solamente sulla carta. Progetti a volte riciclati da ingegneri con esperienza trentennale, che conservano nei loro archivi quella matrice originaria, che avevano disegnato nelle sere di noia invernale, quando ancora avevano i capelli.

Questa è da sempre la politica italiana dell’energia rinnovabile. Se non ci credete, e avete vacche o maiali che producono cacca (biogas) o abitate nella statale 126, nei pressi di Santa Caterina, che il vento vi sposta la macchina, (eolico) o abitate nella zona desertificata della Sardegna (solare) chiedete di produrre energia.

Dalla pernacchia che vi farà il ministero, potrebbe venirci fuori qualche megawatt.

E’ ora di cambiare, via quindi col falso nucleare, che non nascerà prima di 10 anni, ma garantito, prenderà un sacco di soldi, per i prossimi cinque.

Vado a leggermi che dice il compagno Bagnasco, ha parlato di salari e stipendi, forse chissà, la CEI patrocinerà anche il gay pride.

Rita Pani (APOLIDE)


5.25.2008

 

E' solo un furto (di cervelli)



Il filmato, bisogna ascoltarlo bene, è il simbolo del servilismo mediato, la rappresentazione di uomini ormai senza dignità, burattini senza fili, servi contenti di un unico padrone.

Le dichiarazioni di maroni (che è ministro padano della Repubblica Italiana) fanno il resto: il razzismo? Colpa di chi delinque.

Mi torna in mente quella buffa storiella, di quel tale che affermava: No, non sono io a essere razzista, sei tu che sei negro.

La polizia lavora svelta sotto la guida berlusconiana, e così oggi è già in grado di escludere la matrice razzista del gesto; il raid probabilmente era solo un furto, o come dice il servo giornalista, probabilmente un regolamento di conti, nel mondo della droga, e per questo, i cittadini buoni e bianchi, deodorati di fresco, questa sera faranno una “manifestazione contro la droga”.

Io non mi intendo molto di rapine, ma non ci vuole conoscenza diretta per comprendere che una banda di rapinatori, composta da 20 persone, magari avrebbe potuto guadagnare qualcosa assaltando la banca d’Italia, e non un negozio di frutta e verdura, un call center e una lavanderia. Certo è probabile che il direttore del portale digay, sia stato malmenato perché i rapinatori c’erano rimasti un po’ male avendo fatto tanto casino per un paio di vetri rotti, due banane, una cipolla e un sacco pieno delle mutande sporche di una settimana di un ragioniere.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Un altro giro d'Alzheimer

Lo so, devo operarmi al ginocchio. Me lo dice ogni volta il dottore, prima che io lasci il posto a qualche vecchietto, che attende di sollazzarsi, facendosi stringere il braccio dal manicotto dello sfigmomanometro.

Ma chissà, forse perché ultimamente di vecchietti ne sento e ne vedo tanti, che terrò il ginocchio così com’è, solo per farmi ridestare da quel dolore acuto, che a volte con la sua presenza, mi ricorda la postilla, che della vita sto ancora scrivendo.

Quando l’autore mette quell’ultimo punto, che lo esorta a lasciar andare un sospiro, tutto ciò che viene dopo è un post scriptum, al massimo una postilla, che resterà più piccola e meno attraente del ricamo originale.

Chissà, forse guardando Quinta ho capito che io vecchia non ci diventerò mai, e non perché mi dia il rosso dell’henné sui capelli, ma per il ginocchio che non opererò, magari fingendo che sia un vezzo, quello di zoppicare un po’ dopo che faccio le scale, o un movimento che avevo scordato di non poter fare più.

La Quinta sembra avere 100 anni, e ancora cammina. Quinta vive un attimo al giorno, quando giocosa passa una mano sul mio corpo botticelliano, e mi dice con candore: “Quanto sei bella, e che begli occhi che hai, mi ricordi me quando facevo la puttana.”

Poi scappa via, correndo ferma nelle sue ciabatte, e sollevandosi le gonne, mostrando una calza rossa e l’altra verde, il sedere e qualcosa di più ad altre donne che la ingiuriano, a uomini che ridono ed altri rattristati dalla loro realtà.

E se il ginocchio mi assiste ci provo a rincorrere Quinta, forse solo per assicurarmi che non si faccia male, o per assicurarmi che non stia piangendo, proprio come vorrei fare io, che sforzo un sorriso fino a farmi male, proprio come il ginocchio.

E piange spesso Quinta, quando si avvicina mezzogiorno e io devo andare. Torna da me, e non ha le ciabatte; il rosso e il verde delle calze fanno tenerezza così violenti sotto il marrone della sua gonna.

“E’ quasi cena, bel ragazzo, portami a casa che mamma mi aspetta.”

“Non so la strada, Quinta, mi perderei, e presto fa buio lassù sul monte.”

“Abito là, dove Serafino riporta le vacche, dove c’è il grano alto e se mi alzo la gonna mi da 5 soldi. Ma che tu sei donna pure tu? E come ti chiami? Che bella che sei…”

E ricomincia il giro, un giro d’Alzheimer.

Rita Pani


5.24.2008

 

Rilancio Piero Ricca

Riprendo l'appello lanciato da cronachedamileto.blogspot.com, che invita i bloggers a difendere la libertà di espressionecensura del blog di Piero Ricca, reo di aver contestato Emilio Fede, ripubblicando i due post censurati. contro la

Come saprete, il blog di Piero Ricca è stato bloccato dalla Guardia di Finanza, su querela di Emilio Fede, direttore del Tg4. A dire il vero il sito non è stato bloccato, è semplicemente stato impedito al proprietario di accedervi e scrivervi. Il tutto è stato originato da un paio di post che il giornalista ha ritenuto offensivi.Poiché questo blog nasce ha sempre denunciato il regime di polizia e censura che si sta delineando all'orizzonte in maniera sempre più pressante, pubblicheremo i due post incriminati e il video che ha suscitato le ire del dipendente Fininvest. Invitiamo tutti quanti a fare lo stesso, a postare quei due articoletti ovunque, in qualsiasi forum, chat o mailing list possibile.

Non è importante cosa si pensi di Ricca, se sia d'accordo con lui o meno, se si pensi che sia un buffone o un liberatore. E' il principio che in questo caso (come in molti altri) va difeso. Oggi la polizia arriva e impedisce ad un cittadino di accedere al suo blog; domani di uscire di casa per motivi di ordine pubblico; dopodomani si verrà caricati sul primo treno buono. Bisogna fermarli ancora prima che gli passi per la testa che possono fare impunemente queste cose.

Devono capire che sono passati i bei tempi in cui le voci dissenzienti erano poche, isolate e facili da zittire. O chiudono tutto il web, o la censura non funzionerà mai.

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Emilio Fede
April 17, 2007

Anche Emilio Fede annuncia querela. Ieri sera l'ho incrociato insieme ad alcuni amici al circolo della stampa di Milano. L'occasione era un "incontro con il direttore" organizzato dal Giorno. Sul marciapiede gli abbiamo posto la questione delle frequenze abusivamente occupate da Rete 4. Lui ha risposto con un tentativo di sarcasmo, dicendo che per quel motivo s'era dimesso il giorno stesso. Poi mi ha dato dell'imbecille.

A quel punto il mio amico Paolino "Napalm" non ha trattenuto lo sdegno ed è iniziata un'animata discussione. Abbiamo ampiamente criticato la cialtroneria e il servilismo del personaggio, la sua incompatibilità con le regole minime del giornalismo. Tinto e inceronato, Fede era protetto da quattro guardaspalle, tra i quali il gestore di un locale di lap dance. Simulava reazioni fisiche, sgranava i dentoni finti a mo' di sfottò. Ha cercato di impedirmi di filmare. Poi mi ha sputato addosso dall'alto di una rampa di scale. Nuovo parapiglia.

Sono stato impietoso: ho accennato alle meteorine a pagamento, ai debiti da gioco, al cerone che colava, alla tintura di capelli da anziano gagà. Ai reali interessi e allla pagliacceria anche fisica, insomma, di personaggetti portati in alto dalla miseria dei tempi. Nel parapiglia ho più volte evocato Enzo Biagi, cacciato come un "criminale" da un ducetto che ha definito il suo dipendente Fede "un baluardo della libertà di informazione". Il baluardo ha fatto chiamare la polizia ed è rimasto lì in attesa, sempre attorniato dai guardiani. Mentre lo criticavo, provava ad avvicinarsi alla ricerca della rissa, e ogni tanto lanciava qualche velata minaccia: voglio sapere chi siete, ce la vedremo in privato. Certe amicizie si fanno valere nel momento del bisogno. Tutto il circolo della stampa, nell'androne, assisteva allo spettacolo.

A un certo punto è arrivata la gendarmeria, con ampio schieramento: carabinieri e polizia, quattro o cinque pattuglie. Hanno identificato noi e non lui, come pure ho richiesto. I potentucoli e i loro servi meritano sempre un occhio di riguardo dalla forza pubblica. Abbiamo filmato tutto e ora sentiremo il nostro pool di avvocati prima di mettere il nastro on line. Durante la conferenza, il lele mora del giornalismo è tornato sul tema, dicendo che in fondo avevamo rappresentato un diversivo, che eravamo dei centri sociali, che parlavamo sotto effetto di droghe, che dalle contestazioni al terrorismo il passo è breve, che meritavamo 500 euro, che venivamo da qualche antro e passavamo le notti sotto i ponti. Cose così. Poi ha annunciato querela, pur senza farsi illusioni sulla libertà di giudizio delle toghe rosse. L'attendo con serenità, anzi la esigo. Sarebbe la seconda: dopo la denuncia del padrone, quella del servo. Mi piacerebbe ribadire in un'aula di giustizia che queste cosiddette "contestazioni" non sono altro che sanzioni reputazionali, non immediatamente comprensibili e tanto più necessarie in un ambiente senza etica.

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Emilio Fede/Lo sputo
April 28, 2007

Il guardaspalle e occasionale portavoce di Emilio Fede si chiama Leo Peschiera. Gestore di locali di lap dance e altro. Il vero protagonista della piazzata al circolo della stampa è lui. Si distingue per una sublime e involontaria comicità. E poi ha il fisico giusto, con tanto di rasatura laterale. Siamo tutti in attesa della querela annunciata dal direttore del tg4. Per lui non siamo altro che "mascalzoni", come ha detto in tv. In piazza tuttavia ha promesso di difendere il suo onore in privato, "senza carabinieri né polizia".

Ecco un nostro video dell'incontro, dove si nota, oltre alla velata minaccia, anche la risposta alla nostra domanda iniziale (sulle frequenze abusive di Rete 4) e il successivo sputo dalle scale. Defilate e immancabili le giovani accompagnatrici.

Qui il video dell'incontro con Fede, ma se date un occhio alla colonnina laterale ci sono anche quelli con Sgarbi (consigliatissimo), Vespa (consigliatissimo ugualmente, ma solo per capire che personaggio in gamba, purtroppo, è) ed altri.

 

In Giappone c'è una gatta che...

I piani di deportazione degli zingari sono stati un successo. Ripulita Roma dalla molesta presenza dei campi nomadi, è ora di continuare con la bonifica del territorio, e quindi oggi è iniziata la caccia ai cingalesi e agli omosessuali.

D’altronde dopo che ieri un SUV aveva falciato e ucciso due ragazzi, il sindaco aveva espresso tutta la sua paura di uscire per le strade, in quanto Roma è una città in mano ai criminali, di cui alemanno è a tutti gli effetti il sindaco.

Ho letto che in Giappone c’è la prima gatta con un lavoro; fa il capostazione. Non mi stupisco, credo che anche una scimmia possa fare il sindaco. Direbbe senza dubbio cose più intelligenti.

Da giorni gira su Internet il pensiero di Brecht… “Un giorno vennero a prendere gli zingari, e io non protestai”. Negli ultimi 4 giorni, l’avrò beccata almeno venti volte e mi stupisco, perché ad onor del vero, non è che le piazze siano state invase dalla gente, per protestare contro il decreto xenofobo, e tanto meno ho visto piazze gremite a chiedere che i fascisti e i neonazisti, restassero relegati nelle fogne dove li cacciarono per noi, sessant’anni fa, coloro che ci consegnarono un paese libero, che si avviava alla democrazia.

Anzi, sempre per quel minimo di rispetto che dobbiamo alla verità, non è nemmeno che questi siano andati al governo con un colpo di stato. La maggioranza degli italiani, li ha votati, e chi non ha votato per loro, ha pensato bene di votare quell’essere monocellulare amebatico di veltroni.

Proprio ieri lamentavo il silenzio ottuso della sinistra extraparlamentare in merito al decadimento italiano; chissà, forse mi hanno letto perché oggi, finalmente, si risente la voce di Rifondazione Comunista. Quando ho letto che c’era una dichiarazione di Russo Spena, mi son detta: Sta a vedere che pure loro, sebbene i giornali non ne abbiano parlato, hanno sentito che negli ultimi tre giorni ci sono stati tre morti sul lavoro!

Allora sono corsa a leggere la dichiarazione, l’appello accorato, perché si dia la grazia alla Franzoni per motivi umanitari. Per il bene dei suoi figli.

Ho letto che in Giappone c’è la prima gatta con un lavoro; fa il capostazione. Mi pare giusto, conosco un lemure che tranquillamente potrebbe fare dichiarazioni a nome di Rifondazione Comunista.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Bacio con lingua o giro nuda?

Sto cercando un’ “idea vincente” per pubblicizzare il mio nuovo libro; vedo che le più gettonate sono andare in giro nuda o baciare, con un palmo di lingua, una donna.

Solo che non vorrei essere banale, e quindi, siccome nell’ordine ultimamente ci sono stati i nudi allo stadio, sulla metro, a cavallo, in bicicletta (e questo deve fare malissimo), devo pensare a qualcosa di diverso.

Considerato però, che facilmente io nuda potrei sortire un effetto negativo, non mi rimarrebbe che provare a sfilare in costume adamitico presso una bocciofila di non vedenti, che però probabilmente non si accorgerebbero di me, se non toccandomi con i loro bastoncini.

“Che sarà ‘sta roba molle che ci blocca le bocce?”

“Le bocce, appunto!”

Non credo che sia un’idea vincente, meglio quindi pensare di baciare una donna, ma anche questa impresa, non si presenta priva di complicanze.

Dopo che la stampa ha dato rilievo si baci saffici di Madonna e Britney Spears (che ho faticato, ma ora so chi è, e so anche che non usa le mutande), i baci di Cristina Aguilera e Britney Spears, ancora Madonna con la Stone (che da quando ha imparato ad accavallare le gambe ci ha messo sopra il copy right), non credo proprio che potrei provocare un interesse nazionale se baciassi in bocca una donna qualunque.

Forse, chissà, l’unica speranza che mi resta sarebbe riuscire a slinguarmi Paola Binetti, ma cavolo! Non mi basta il fegato

Rita Pani (SCRITTRICE APOLIDE)


5.23.2008

 

La democrazia?


Ora però, a me piacerebbe sapere, se a Napoli qualcuno l’ha votato.

Perché due giorni fa c’era chi voleva farlo santo, e oggi si contano i feriti.

Tra i feriti massacrati dalla polizia, c’è anche l’inviato del TG 3 Romolo Sticchi, al quale è stata sottratta la telecamera.

Capisco che Valter Veltroni (ma perché lo scrivo maiuscolo?) è impegnato a fare dura opposizione contro il provvedimento salva Rete 4, e non ha tempo per la democrazia abolita in meno di un mese.

Capisco anche che ci sia qualche coglione che vede una “temporanea limitazione della libertà” come atto necessario, probabilmente perché non sa quanto lungo possa essere un periodo temporaneo.

Quello che non capisco è l’assurdo silenzio calato tutto intorno alla nostra vita.

Rita Pani (APOLIDE)


 

La montatura di Ponticelli e lo speciale rom

di Carta
Gruppo EveryOne
[23 Maggio 2008]

«Lacio drom» è il titolo dell’ampio servizio dedicato ai rom che pubblichiamo
nel nuovo numero di Carta in edicola. In lingua romanì vuol dire «buon
viaggio»: è quello che abbiamo fatto in due campi rom [a Napoli e a Roma], ma
anche con Annamaria Rivera–tra i pregiudizi e stereotipi–, con Marco Revelli e
altri. Intanto, qui di seguito trovate un’interessante e inquitante
ricostruzione fatta dagli attivisti per i diritti umani di EveryOne sul
presunto rapimento della bambina di Napoli da parte di una donna rom.

Il Gruppo EveryOne ha concluso la prima fase delle le proprie indagini
relative alla presunta rapitrice di Ponticelli.
Oltre alla conferma che si tratta di una montatura, Angelica è risultata
essere una giovane slava e non una Romnì. Non è la prima volta che reati
commessi da altre etnie [ma nel caso di Angelica si conferma anche la sua
estraneità ai fatti delittuosi che le sono stati attribuiti] vengono addossati
ai Rom al fine di giustificarne la persecuzione.
Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina
di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura.
La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei
Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato
accuratamente sull’evento che ha scatenato una vera caccia al Rom, che da
Napoli si è diffusa a macchia d’olio in tutta Italia. Fin dall’inizio le
dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina
in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per
il cancello che per l’attenta sorveglianza degli inquilini, affermano i leader
del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. Vi sono
poi discordanze fra le testimonianze della Martinelli, di suo padre e dei
vicini. La donna in un primo momento ha dichiarato che la porta del suo
appartamento sarebbe stata forzata, poi ha ricordato di averla lasciata aperta.
Dopo aver notato la porta aperta, la madre sarebbe andata a controllare la
culla, quindi sarebbe tornata verso il pianerottolo dove avrebbe sorpreso–
passati almeno venti secondi–la ragazzina Rom con la sua piccola in braccio.
Non solo: avrebbe avuto ancora il tempo di raggiungerla e strapparle la
bambina. Quindi la Rom si sarebbe mossa al rallentatore, consentendo a nonno
Ciro di raggiungerla, afferrarla e schiaffeggiarla al piano di sotto. Alcuni
dei vicini hanno riferito alle autorità che Angelica aveva ancora la bambina in
braccio, quando l’hanno fermata.
Ma non basta, perché nei giorni precedenti al fatto, gli inquilini della
palazzina si erano riuniti più volte, con un solo ordine del giorno: come
ottenere lo sgombero delle famiglie Rom accampate a Ponticelli. Dopo queste
analisi di massima, il Gruppo EveryOne–che può contare su attivisti e
organizzazioni locali–ha effettuato ulteriori accertamenti, sia presso il
carcere, dove un funzionario, dopo aver ascoltato le ipotesi che scagionavano
la presunta rapitrice, ammetteva: «Avete ragione, anche noi siamo in
difficoltà, perché questo non è un evento diverso da tanti altri, ma qualcuno
ha voluto trasformarlo in un caso nazionale».
Angelica, in realtà, conosceva una delle famiglie che abitano in via Principe
di Napoli, dove è avvenuto l’episodio, continuano gli attivisti del Gruppo
EveryOne, ha suonato al citofono ed è stata notata da alcune inquiline. Pochi
istanti dopo è scattata la trappola e la furia dei condomini si è scatenata
contro di lei, che è stata raggiunta in strada, afferrata, schiaffeggiata e
consegnata alla
polizia. Vi sono testimoni che conoscono la verità e due di loro sono disposte
a parlare al giudice.
E’ importante che l’avvocato Rosa Mazzei, che difende la ragazza Rom, non si
faccia intimidire e sostenga la verità in tribunale.
Adesso è importante che le organizzazioni locali per i diritti dell’uomo
vigilino sulla serenità di Angelica, che subisce pressioni gravi e
intollerabili. Salvaguardare la tranquillità della ragazza significa
salvaguardare la verità sul caso di Ponticelli, che è la tragica verità di un’
altra ingiustizia, di un’altra calunnia, di altre disumane violenze subite dal
popolo Rom in Italia, già colpito da emarginazione e segregazione, vessato da
provvedimenti iniqui. Gli attivisti del Gruppo EveryOne concludono con alcune
considerazioni che dovrebbero far riflettere: «Da anni lanciamo l’allarme
riguardo alla campagna razziale in corso in Italia–hanno detto–Grazie all’
appoggio di forze politiche transnazionali attive nel campo dei diritti umani e
civili, abbiamo ottenuto Risoluzioni europee e documenti-guida da parte dell’
Onu, che ammoniscono l’Italia contro le sue politiche razziali. I Rom in Italia
non sono criminali, ma famiglie in difficoltà. Su 150 mila «zingari» presenti
nel nostro Paese, 90 mila sono bambini. La speranza di vita media dei Rom, qui
da noi, è di soli 35 anni, contro gli 80 degli altri cittadini. La mortalità
dei bimbi Rom è 15 volte superiore a quella degli altri bambini. Sono numeri
che esprimono una persecuzione».
http://www.carta.org/campagne/migranti/14008

 

Monnezze

La signora Franzoni, presto passerà da una cella singola, ad una condivisa con altra detenuta. La signora Franzoni preferirebbe essere messa in cella con un’italiana. (Si sa: le extracomunitarie, sono tutte criminali.)

Una coppia di fidanzati è stata travolta e uccisa ieri notte a Roma da un pirata della strada. Il pirata non era né ubriaco, né extracomunitario. Il Pirata era un SUV, di proprietà di un ingegnere romano di 67 anni, che ha anche due figli maggiorenni.

Non è satira, è monnezza che ho copiato (ctrl C ctrl V) da Repubblica, quotidiano nazionale on line.

Potrei continuare con la raccolta differenziata, ma dopo aver sentito la mussolini, ieri sera ho un po’ paura: “seee, ci provi lei ad andare nei bassi di Napoli, a dire di fare la differenziata, quelli non hanno nemmeno i soldi per campare.”

Io faccio la differenziata da anni, e giuro che la spazzatura la divido gratis.

Ci sarebbero anche i rifiuti speciali, difficilmente smaltibili, un po’ come quelli che stanno sepolti da una ventina d’anni a Montalto di Castro, prodotti dalla centrale nucleare. Alfano, che vuole portare a termine il progetto di Falcone, e lo annuncia nel sedicesimo anniversario della strage di Capaci.

Ora i casi sono due, o Alfano non sa chi sia dell’utri oppure mente. E forse nemmeno sa chi sia il suo padrone, o forse mente due volte.

E l’urgenza, la priorità annunciata da scajola, oggi, sull’accelerazione della costruzione del ponte sullo stretto, va letta nella sua unica accezione: abbiate pazienza mafiosi, dobbiamo fare almeno finta di perseguirvi, ma vi ripagheremo l’onta con un po’ di inutile cemento.

Torniamo sempre là, ogni volta che il governo sfiata, a noi resta nelle narici quell’odore mefitico che ci strozza e ci fa vomitare.

Rita Pani (APOLIDE)


5.22.2008

 

Decisionismo

Non so se faccia più male guardare all’Italia o agli italiani. Oggi ho sentito un tizio che diceva che era ora che in Italia ci fosse un po’ di decisionismo. Non ho provato nemmeno a chiedergli se avesse idea di dove ci avrebbe portato tutto questo decisionismo. Io non parlo con i cretini.

Certo l’idea di militarizzare le discariche è un principio, ma di cosa non sarà lecito chiederlo, e prevedere la galera per chi protesta, anch’esso è un principio. Io provengo da Carbonia, città fondata per lo sfruttamento del carbone. La storia mi insegna che molti minatori che lasciarono i loro polmoni in galleria, erano oppositori del governo, o omosessuali, o criminali. Criminali di diversi tipi, c’erano i ladri di polli o i rapinatori, gli assassini e i comunisti, comunque criminali.

Leggere che la grande maggioranza degli italiani, approva il decisionismo di berlusconi, è qualcosa che mi fa rabbrividire. Soprattutto perché berlusconi non ha usato metafore o parole vaghe, ma ha detto testualmente che “le discariche saranno territorio militare”.

Provengo sempre da Carbonia, e dalla Sardegna è ho una grande conoscenza di territori militari, e delle loro regole. Chi valica un limite invalicabile, per esempio, può essere sparato.

Anzi, il militare che sorveglia il recinto di un territorio militare, ha il dovere di sparare.

Quali altre realtà verranno militarizzate? Lo scopriremo presto, come presto sapremo dove stanno finendo tutti i Rom deportati dai pullman della polizia, dopo lo sgombero dei campi. In altri tempi, nessuno si chiese dove finissero gli ebrei deportati dai ghetti, poi la storia lo scoprì, sebbene qualcuno ad oggi ancora dubiti dell’esistenza dei forni crematori; fiore l’ex terrorista fascista per esempio, che da ieri siede da deputato al parlamento europeo.

Come per molto tempo nessuno si chiese che fine facessero i desaparecidos argentini, cercati dalle proprie madri, poi si seppe che venivano gettati a mare dalle pance degli aerei.

Ci siamo ricaduti con tutte le scarpe, dopo nemmeno due anni, e con maggiore rischio per la nostra democrazia e per la nostra civiltà, visto che ora i numeri li rendono più pericolosi e dispotici di prima, ma che importa all’imbecille?

Inoltre stamani, berlusconi ha detto a Marcegaglia (pagherà per la morte del suo dipendente?) che il programma di confindustria è il programma del governo. Ma che importa all’italiano imbecille?

Non dovrà più pagare l’ICI, che vorrà di più dalla vita? In media 73 euro annui risparmiati per ogni italiano, è proprio quello che ci voleva per risolvere tutti i nostri problemi, persino i miei che nemmeno la ho una casa.

Che importa il resto? Rete 4, la TV libica, le prime leggine ad aziendam…

Rita Pani (APOLIDE)


5.21.2008

 

- rifugiati + galere

È inutile negarlo, questo governo berlusconi darà una sferzata all’economia, partendo dall’edilizia.

Edilizia carceraria, ovviamente, perché a leggere bene il decreto sicurezza, un fatto salta agli occhi:

sarà impossibile stipare in galera tutti i disgraziati che dovranno andarci.

Non solo, alla svelta bisognerà costruire un abbondante numero di C.P.T (campi di prigionia terrificanti) per r-accogliere tutti i nuovi arrivati.

Leggendo bene il decreto “sicurezza” la nota più dolente resta quella dell’asilo ai rifugiati, che maroni renderà ancora più “controllato”.

Chissà quanti legaioli fascisti avranno esultato nell’apprendere questo ennesimo giro di vite!

Peccato però che già dal 2001 l’ Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR/UNHCR) evidenziava evidenzia nei fatti l'inesistenza di un sistema d'asilo in Italia.

La situazione poi, dopo il primo intervento della legge bossi fini (o la pacciani vanni in materia di violenza sulle donne) rese di fatto la condizione del rifugiato quasi inesistente. Non lo dico io, ma lo dicono i numeri: la Germania ospita circa 700mila rifugiati, il Regno Unito 293mila, Paesi Bassi e Francia ne ospitano tra i 100mila e i 150mila. In paesi come Danimarca, Germania e Svezia i rifugiati sono più di 8 ogni 1.000 abitanti, nei Paesi Bassi oltre 7, nel Regno Unito quasi 5, mentre in Italia appena 0,35, ovvero 1 ogni 2.800 abitanti.

Mi mancano i dati del Venezuela, me li vado a cercare prima di inoltrare la domanda d’asilo, perché sono troppo freddolosa e non so se riuscirei ad integrarmi in Danimarca.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Cioè?


In che senso?
Il tumore è andato via prima?
R.

 

Consiglio dei ministri

Bertolaso sottosegretario ai rifiuti. Mi domando perché nessuno ci abbia pensato prima. Un tocco di novità del nuovo governo berlusconi.

Via anche all’ICI. Ma solo per le case non di lusso. Conosco un tale che vive in una casa diroccata, senza neppure servizi igienici, in Piazza di Spagna a Roma. Credo che ora stia brindando con una bottiglia di Chteau Le Pin Pomerol del 1999 presa direttamente dalla propria cantina privata, alla quale si accede, ovviamente da retro del gabbiotto del cesso chimico che tiene in balcone.

Trovati i siti per depositare l’immondizia napoletana, ma noi sapremo dove si trovano solo quando si scoprirà un altro scempio ambientale.

O che sia stata approvata la proposta degli imprenditori capitanati da Lauro? Trasportare e smaltire i rifiuti in mare. Sembra una cazzata, eh? Spiacente, non lo è. L'idea è quella di costruire mini piattaforme mobili in mare capaci di ricevere e smaltire da 20 a 50 tonnellate di rifiuti da posizionare in angoli portuali o al largo delle coste campane, a Napoli, nelle isole di Ischia, Procida e Capri, nella costiera sorrentina e nella costiera amalfitana.

È stato approvato anche il pacchetto sicurezza, quello che per intenderci distingue le badanti dai clandestini, e suddivide i clandestini in clandestini semplici o criminali.

Alle badanti verrà tatuata una B sull’avambraccio, e verrà inserito un microcip sottocutaneo, che riporterà la sintesi delle informazioni necessarie al riconoscimento: nome del proprietario, indirizzo, tempi consentiti di libera uscita e ora d’aria. Questa è una cazzata.

Almeno spero.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Appello del Patto permanente contro la guerra

Bush torna a Roma per coinvolgere ancora di più l'Italia nella guerra permanente

Appello del Patto permanente contro la guerra

Il presidente degli Stati Uniti Bush l'11 giugno prossimo sarà di nuovo a Roma per discutere con il nuovo governo Berlusconi - uno dei suoi più fedeli alleati in Europa - un maggiore coinvolgimento dell'Italia nelle strategie di guerra degli USA nei vari scenari.

Bush è "un'anatra zoppa" ma prima di concludere il suo mandato vuole approfittare del favorevole clima politico bipartizan in Italia per aumentare gli impegni militari del nostro paese. In poche parole Bush vuole la disponibilità dell'Italia ai preparativi di guerra contro l'Iran, più truppe da combattimento in Afghanistan, nuove regole offensive per il contingente militare italiano in Libano da utilizzare contro l'opposizione libanese, il pieno utilizzo dei militari italiani nei Balcani a difesa della secessione del Kosovo, il via libera ai lavori alla base militare del Dal Molin a Vicenza e l'allargamento operativo delle altre basi USA sul nostro territorio, la partecipazione attiva allo Scudo missilistico che già si sta realizzando con le prime installazioni nei paesi dell'Europa dell'Est, una maggiore collaborazione tecnologica e militare tra aziende italiane e statunitensi (vedi l'escalation della Finmeccanica), la subalternità alle scelte della NATO, il rafforzamento della complicità militare e diplomatica tra Italia e Israele.
Una accresciuta aggressività militare finalizzata alla riconquista o all'ampliamento della propria sfera d'influenza sul mercato mondiale - oggi in evidente declino - è la risposta con cui gli Stati Uniti intendono rispondere alla recessione economica abbattutasi sull'economia USA. Il tentativo dell'amministrazione Bush è quello di accollare i costi economici, sociali e militari di questa sua crisi anche sui paesi alleati.
Su questa inquietante agenda di guerra, Bush troverà piena collaborazione da parte del governo Berlusconi, il quale si sta affrettando a far suonare le fanfare della guerra e del razzismo ed a peggiorare, se possibile, in Libano, in Afghanistan e di nuovo in Iraq, il ruolo di guerra dell'Italia, già delineato da D'Alema come quello la sesta potenza (coloniale) del mondo, in quanto a presenza di militari oltreconfine.
Questa agenda la vogliamo e la dobbiamo ribaltare con una mobilitazione contro la guerra che non ha fatto e non farà sconti a nessun governo e a nessun soggetto politico che si sia reso complice della guerra permanente, delle sue alleanze e dei suoi obiettivi.
Il Patto permanente contro la guerra lancia un appello alla mobilitazione a tutte le persone che vogliono un altro mondo possibile in cui la Pace sia il punto di riferimento della politica estera ed economica e la sicurezza sia inscindibile dalla solidarietà e dalla cooperazione e giustizia sociale. Non vogliamo che il nostro paese sia ancora complice della escalation di guerra e non vogliamo che dia il benvenuto a colui che massimamente ha incarnato in questi anni la guerra globale, la tortura e la sospensione dei diritti umani in tutto il mondo.
Per dire No a Bush e No alla guerra, per dire fuori l'Italia dalla guerra, chiamiamo tutte e tutti in piazza mercoledì 11 giugno a Roma e ovunque ci siano consolati e rappresentanze USA per protestare contro la visita di Bush, per lanciare il nostro grido di allarme contro l'escalation di guerra.
Per discutere gli scenari di guerra in cui siamo coinvolti e il ruolo che in essi gioca l'Italia, ma anche per discutere della manifestazione dell'11 giugno, invitiamo tutte e tutti al FORUM convocato per sabato 24 maggio a Roma (Casa internazionale delle donne, via della Lungara n.19, vicino a Regina Coeli dalle ore 10.00). Nel frattempo invitiamo a promuovere subito riunioni unitarie in ogni città per preparare la mobilitazione e discutere le possibilità concrete di iniziativa.

Per lunedì 2 giugno a Napoli, un'alleanza di forze pacifiste e antimilitariste ha lanciato la proposta di una manifestazione contro le basi militari da tenersi nella città sede del nuovo Comando Centrale della Marina militare USA, chiamando alla partecipazione tutti i comitati popolari impegnati nella lotta per lo smantellamento delle basi.

L'11 giugno saremo in piazza a Roma e in altre città contro la visita di Bush e le politiche di guerra del nuovo governo Berlusconi, per riaffermare la nostra piattaforma:
- il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Afghanistan, dal Libano, dai Balcani
- la revoca della decisione di costruire una nuova base militare a Vicenza e lo smantellamento delle basi militari USA/NATO nel nostro territorio per riconvertirle ad uso civile
- la revoca dell'adesione dell'Italia allo Scudo missilistico USA,
- la revoca della partecipazione alla costruzione degli F35
- la revoca dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele
- il taglio delle spese militari a favore di quelle sociali.
Il Patto permanente contro la guerra

5.20.2008

 

Una perlina di pirla

Questa mattina sono andata alla Posta, perché dovevo inviare due plichi.

Uno in Francia, e uno in Korea, a mia figlia.

La signora mi avvisa che per l’estero è solo prioritario, so che in Italia non è diverso, ma annuisco.

Lo marchia con la targhetta e lo mette nella cesta. Poi prende il plico per la Korea, lo posa sulla bilancia ed inizia a premere un tasto della tastiera.

Attendo…

Attendo…

Attendo…

Poi snervata mi fa:

“Mi scusi, signora, ma la Korea non esiste.”

“Provi con la C” le ho suggerito.

“Ah! Sì… Esiste.”

Rita Pani (APOLIDE)


 

Notizie piccole piccole


Quasi nascosto su Repubblica, c’è un bell’articolo che merita d’essere letto. Nascosto certo, perché potrebbe indurre qualcuno a sforzarsi di comprendere.

Altre cose si impongono, e sono tutte più importanti, più dirette a colpire. Come per esempio la moda dei baci saffici, con interviste approfondite alle novelle figlie di Lesbo, magari amiche della miniss-tra carfagna, utili a ribadire che essere omossessuali, non è un problema in Italia.

Ieri a Lecco, un uomo di 57 anni è morto sul lavoro, schiacciato da un macchinario che veniva spostato da un muletto. Di questa notizia non vi è traccia sui giornali, ma non c’è da stupirsi, la campagna elettorale è finita e le elezioni sono state vinte dalla destra fascista. Sono state vinte, ovviamente, perché la gente ha votato la destra fascista, e questo non dobbiamo mai scordarlo, sebbene ad oggi, io non abbia ancora trovato nessuno disposto a dire d’averla votata.

Domani è mercoledì e sarà un gran giorno.

Trovo la notizia piccola piccola, questa volta sul Corriere e quasi mi viene da ridere.

Primo consiglio dei ministri e primo decreto ad personam, giusto a ribadire quanto poco sia cambiato, se non nell’aspetto esteriore sempre più ridicolo, il malfattore di Arcore.

Sembra quasi che guardi Napoli e la sua spazzatura e dica: “A noi che ci importa della vostra? Prima devo ripulire la mia.”

La buona notizia, comunque, oggi c’è: Soru ha comprato l’Unità, storico giornale fondato da Antonio Gramsci.

Il povero Gramsci continuerà a rivoltarsi nella tomba, ma lo farà un po’ più lentamente.

Rita Pani (APOLIDE)


5.19.2008

 

Regime

Un altro oppositore del governo si è suicidato al lavoro, stasera. Non appena ha scorto un macchinario che si rovesciava, fulmineo si è gettato sotto, col solo intento di recar danno all’immagine del governo.

Non c’è niente su cui scherzare in questo caso, ma era un modo incisivo per dire che le persone continuano a morire sul lavoro; quello che differenzia i morti di oggi con i morti di ieri, è il silenzio che cala, ricoperto da castronerie a vario titolo, gridate in neretto con la solennità di una messa latina.

Se mi dessero 50 centesimi di euro per ogni volta che in una giornata sento pronunciare, o leggo, la parola “sicurezza”, non avrei timore di aprire le buste delle bollette.

Nella sola giornata di oggi, un italiano medio, anche se già col cervello lesionato, avrebbe potuto comprendere che è ricominciata l’erosione, mai terminata di questo paese di palafitte.

Si inizia dagli amici omosessuali della miniss-tra per le pari opportunita, che giurano di non essere mai stati discriminati sul posto di lavoro (probabilmente sono Dolce e Gabbana), alla chiesa che esorta a cancellare la 194, ora che ci sono i numeri, per ovviare al calo demografico (preoccupati che vi manchi la materia prima?) alla sicurezza, certo, quella non manca mai, nemmeno ora che gli zingari per paura di essere incendiati, vivono al di fuori delle loro baracche.

Il resto non esiste più, né il precariato né le morti sul lavoro, che io mi rifiuto di chiamare bianche, perché terribile e sanguinosa.

Sul fronte lavoro, si parla di due decreti urgenti: abolire la norma che blocca a 36 mesi il termine dei contratti di collaborazione, e togliere le sanzioni alle ditte non in regola con le norme sulla sicurezza.

La prima è davvero interessante, dal momento che è stata spiegata così dal governo: bisogna rivedere il termine dei 36 mesi perché è chiaro che le imprese anziché assumere licenziano.

È sempre più difficile ricondurre la gente al pensiero, all’azione, all’impegno, e lo sarà sempre di più, dal momento che, anche quando poi la gente si muove e si ribella, per sapere ciò che accade devi essere presente, perché nessuno te lo dirà più.

10.000 persone in piazza a Verona sono esistite solo per due minuti, e quattro righe. Ovviamente non erano quello che ricordavano un ragazzo morto, ma quelli che hanno spaccato una vetrina.

Rita Pani (APOLIDE)

e loro baracche.

erto, quella non manca mai, nemmeno ora che gli zingari per paura di essere incendiati, vivono al di fuori dell


 

Senza parole - without words



We accept every kind of job proposal far outside Italy.
Dishwasher, Toilet guard, Pig keeper, Brooms seller, etc. etc.

10.000 miles far away, minimum.
Andrea Vanacore

 

Il governo va a Napoli

È cambiato? No, sempre lo stesso cazzaro, con un tirante in più dietro le orecchie.

Mercoledì consiglio dei ministri a Napoli, ed ovviamente NON si parlerà di spazzatura. La promessa è mantenuta, visto che in campagna elettorale, aveva detto che il primo consiglio dei ministri si sarebbe svolto a Napoli.

In effetti, sarebbe al quanto disdicevole affidare alla camorra, per decreto, lo smaltimento dei rifiuti, quindi meglio non parlarne e aspettare che tutto torni com’era, prima che Prodi – questo sì – anche se in ritardo provò a metterci rimedio.

Se De Gennaro non è riuscito a fare nulla, ed anzi teme, è ovvio che non abbia voluto spartire i 2.000.000 di euro stanziati per l’emergenza.

Da segnalare però la genialità che ha guidato la mente di Margherita Boniver, quando ha partorito la sua idea vincente per risolvere il problema della spazzatura napoletana:

«Il Governo berlusconi – spiega - ha di fronte un compito immane, che necessita di interventi mirati. Per esempio – propone la Boniver – si potrebbe utilizzare la presenza di migliaia di immigrati irregolari, ma non criminali – precisa – che vengono sfruttati in agricoltura per ripulire la città ed ottenere in cambio la regolarizzazione dei loro permessi di soggiorno».

No, che non è cambiato berlusconi. Si circonda sempre di menti eccelse.

Ecco che mancava a Napoli! I NETTURBINI…

Grande! Davvero.

Ho riportato di fretta questa minchiata cosmica, perché so già che domani, verrà smentita, o peggio attribuita alla stampa stalinista che rema contro.

Rita Pani (APOLIDE)


5.18.2008

 

Le regole del mercato

Vedevo Report, ma poi ho spento. Non faceva altro che confermare la coglionaggine del popolo italiota. Non vedo nemmeno perché stilisti come Ferragamo, Dolce e Gabbana, Valentino, debbano sentirsi colpevoli, o filibustieri. Che colpa hanno se la gente è stronza?

Tutti sanno che, una borsa che paghi in un negozio al centro di Roma, 3.200 euro, ne è costata al massimo 150. Se la compri non solo loro che ti truffano, sei tu che sei un coglione.

Che poi è lo stesso principio che dovrebbe essere applicato anche alla frutta e alla verdura: se un chilo di peperoni viene messo in vendita a 6 euro al chilo, l’unico modo per non essere derubati, sarebbe quello di lasciarli a marcire sui banchi verdura dei supermercati.

Dicono che queste siano le regole del mercato, e che quindi tutto sia lecito. Anzi, altri sostengono che sia il mercato stesso a fare le regole. Sono regole non scritte, ovviamente, ma a me piacerebbe tanto leggerle, principalmente quella che recita così: “Fintanto che la gente si farà fregare, si ha il dovere morale di fregarla.”

Un giorno o l’altro probabilmente si comprenderà quanto potere sia nelle nostre mani.

Rita Pani (APOLIDE)


5.17.2008

 

Grazie signor Presidente.

Grazie signor Presidente.

Grazie al Presidente Napolitano per la bella lettera che ha scritto ai giovani, in occasione dell’incontro Internazionale di Mauthausen.

Mi ha molto colpito il punto in cui dice: “Sappiamo bene ciò che voi oggi vi chiedete, perché, prima di voi, noi ci siamo posti le stesse domande. Come ciò è potuto accadere?”

E’ vero, oggi retorica vuole che in prossimità delle date degli anniversari, la gente si ponga domande, e chissà, magari davvero qualcuno si chiede “Come ciò è potuto accadere”.

Come è potuta accadere, per esempio la Notte dei Cristalli?

Come ha potuto l’uomo andare a cacciare altri uomini dalle loro case, devastando tutto, incendiando, e dopo deportando – uomini – altri uomini, donne e bambini?

Scrive ancora il Presidente:

Trasmettere, da una generazione all’altra, la memoria del nostro passato non è un rito che si tramanda. «Fu allora - scrive ancora Napolitano - che ebbe inizio, appena mezzo secolo fa, l’opera non facile di costruzione di nuove istituzioni di pace, ancora incompiute, ma oramai estese a quasi tutti i popoli del nostro continente. Toccherà a voi, nel corso della vostra vita, il compito di completare l’opera; e quello, forse ancora più difficile, di portare, con impegni ed azioni concrete, in un mondo ancora insanguinato da troppi conflitti, il nostro messaggio di pace».

Come suonano ridicole, queste parole, oggi.

Oggi, mezzo secolo sembrano almeno due. È passato appena un mese dalla campagna elettorale, che avrebbe dovuto far immaginare a molti, che ancora una volta è stato possibile.

Certo magari non c’è un Hitler a guidare le fila, non c’è la sua lucida follia. Ci sono solo berlusconi, che non potendo comprare il Quirinale, almeno ci vuole andare a vivere gratis, per poter passeggiare in giardino col suo harem di bambolone già gonfie, c’è alemanno che si eccita ogni volta che pensa all’idiozia della gente che è riuscita a consegnare Roma a un fascista, e c’è bossi con la sua lega. C’è soprattutto la camorra, che magari a Ponticelli vuole quell’area bonificata da poterla edificare.

E’ vero, si iniziò a costruire appena mezzo secolo fa, ed è bastato poco più di un lustro per tornare indietro. Non voglio nemmeno pensare a quanto durerà e quante generazioni ci vorranno per poterci finalmente ridefinire civili.

Rita Pani (APOLIDE)


 

 

La nuova Italia

Il restyling dell’Italia è in atto, ed è inutile negarlo. I primi positivi effetti, sono sotto gli occhi di tutti noi, o almeno di tutti quelli che leggono ancora i giornali.

I morti sul lavoro, per esempio. È bastato il soffio di una magia perché sparissero dalla nostra vista, a procurare quella fastidiosa preoccupazione, che ci lasciava attoniti, a chiederci come, e quando il lavoro sarebbe tornato ad essere fonte di vita e non causa di morte.

Sia chiaro, si muore ancora di lavoro, magari a 28 anni, in una centrale dell’Enel, ma morire così è quasi inutile, dal momento che non verrai più fotografato all’uscita del cantiere dentro una scatola di alluminio, rimarrai soltanto sulle pagine di qualche giornaletto o telegiornaletto di sinistra, che sopravvive persino all’espulsione dal parlamento.

L’italiota ne è grato, e berlusconi lo sa, dal momento che ancora promette di liberare la sua gente dal comunismo, perché l’italiota è stanco di brutte notizie che danno pensieri.

Certo il governo non è così ingenuo da pensare davvero che l’italiota sia così idiota da credere di vivere in Svezia, e quindi qualche problema, se non può ammetterlo, lo inventa. Una sorta di terapia a scalare. Ed ecco la genialata del problema sicurezza che va a scontrarsi con la festa della Polizia. Da sempre, in questo giorno, le tabelle statistiche vengono mostrate in tutti i telegiornali, a dire che l’Italia è un paese vivibile e civile. Da sempre in questi giorni, apprendiamo i numero dei morti, dei furti, delle rapine, delle violenze sulle donne o sui bambini.

Grazie all’azione dirompente del restyling berlusconiano, quest’anno di cambia, e solo un telegiornale, forse per distrazione, ci dice, per esempio, che gli sbarchi dei clandestini sono diminuiti nell’ultimo anno. Pensate quale grave danno avrebbero potuto arrecare certe tabelle statistiche ad un intera popolazione, se avesse capito che la sicurezza non è poi un problema! Deve restare una cosa aleatoria, un po’ cime l’inflazione, che da tempo viene distinta in due categorie: reale o percepita.

E siccome, come scrivevo, qualche rigurgito comunista continua a seminare il panico in questo paese in via di ripresa, presto si cancellerà anche questo problema. Non si trasmetterà più l’approfondimento del TG3, o al limite lo si sposterà a notte fonda, tra il primo film nudo dei fratelli Lumiere o le lezioni di matematica quantistica, e una trasmissione che parla di libri.

Ammettiamolo, è davvero un modo nuovo di fare politica, che noi ottusi comunisti non siamo stati capaci di inventare: il papa che parla del precariato, Uolter che va a pranzo con berlusconi, Di Pietro, che proprio comunista non è, che è rimasto l’unico a fare anche per noi.

Suggestivo. Drammatico, ma suggestivo.

Rita Pani (APOLIDE)


5.15.2008

 

Cercasi Rocco disperatamente (Siffredi)

Cercavo qualcosa che facesse notizia, scalpore. Qualcosa che mi facesse sobbalzare sulla sedia, facendomi magari strillare un’esclamazione volgare.

Niente, due molotov a Milano contro locali abusivamente occupati da rumeni (che dopo aver spento le fiamme sono anche stati denunciati per occupazione abusiva di suolo pubblico).

A Roma, una ragazza rumena è stata violentata dal suo padrone italiano.

Niente. Nessuna notizia rilevante, se escludiamo la prima grande operazione di rastrellamento Rom, e un sondaggio secondo il quale, rastrellare e deportare gli zingari è operazione gradita al 70% degli italiani.

Sfogliando ancora, ecco la notizia che cercavo: finalmente un’occasione per nuovi posti di lavoro, sì a tempo determinato, ma con retribuzioni alte, che farà gola sicuramente a molti.

Al bando di selezione prevista per Giugno, potranno però partecipare solo uomini giovani e diversamente giovani, dai 18 ai 45 anni. La partecipazione al concorso è ovviamente per titoli, e bisogna averne almeno uno molto grande, di titolo.

Il passaggio della prima selezione, garantirà l’occasione di partecipare all’ultima selezione finale, riservata ad un numero ristretto di partecipanti, che comunque sarà ben retribuita.

Si tratta, in pratica, di partecipare a un docu/reality per aggiudicarsi il lavoro di “sostituto di Rocco Siffredi”.

Sono state molte le proteste da parte di associazioni di donne, escluse a priori dalla partecipazione al concorso, in palese violazione delle pari opportunità, e le proteste hanno sortito l’effetto sperato:

prestissimo anche in Italia, prenderanno il via le selezioni per un nuovo reality sul sesso e la seduzione, alla quale prenderanno parte sia uomini che donne.

Vince la donna che avrà trombato più uomini. Non è ancora chiaro se la trasmissione televisiva avrà il patrocinio del ministero della cul tura

Finalmente uno spiraglio di novità… Finalmente l’Italia esce dal tunnel.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Pulizia etnica

Cercavo anche oggi un commento politico ai fatti di Napoli, invece trovo che Uolter andrà a pranzo da berlusconi, che però non si capisce se sia volato, in compagnia di quasi sole donne, in Sardegna a riposare dopo la fatica delle camere. Cercavo un voce dell’opposizione che portasse in Parlamento la preoccupazione dell’esigua percentuale di persone ancora civili, invece trovo i ringraziamenti di berlusconi a Uolter, per la sua disponibilità.

Leggo un bel reportage sul Corriere

della facilità con la quale si possa parlare di Pulizia Etnica, della facilità con la quale la gente è pronta persino a sterminare altra gente. C’è narrato un applauso ad una donna intrepida, che sputa addosso ad una bimba di pochi mesi.

C’è la camorra che risolve i problemi, e che probabilmente riuscirà persino laddove De Gennaro ha fallito. Levare la spazzatura inanimata dalle strade di Napoli.

È normale che il governo taccia. Sull’istigazione alla pulizia etnica ne ha fatto campagna elettorale, ma Uolter? Lui era quello buono, lui era quello con l’Africa nel cuore.

Che sia per le strette di mano, per le approvazioni reciproche, per il lingua in bocca che i più smaliziati vedono già come un ritorno a progetti di bicamerale?

Il programma per la sicurezza va avanti, e qualcosa trapela. Il progetto di revisione dei CPT, per esempio, ai quali verranno destinati meno fondi, ma che verranno trasformati in centri di detenzione.

Ma il termine “centri di detenzione” non si può usare, in Italia, in Europa, e allora verrà coniato un altro acronimo che però avrà un solo significato: campo di concentramento.

Ci sarà una sollevazione popolare? Temo di no. Anzi, con costernazione, alla fine se ne ammetterà l’utilità, come del resto già accade. Nessuno accuserà sé stesso d’essere un nazista. Nessuno si renderà conto di quanto il passo sia breve.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Ai napoletani no fascioleghisti

(Ricevo e volentieri inoltro)

...ovvero intelligenti.


Ricordandovi sempre i famosi cartelli apposti sui lindi condomini torinesi
negli anni '60: "Vietato l'ingresso ai cani e ai meridionali", ed immaginando il normale disappunto a tale lettura anche di quella frangia che ha rieletto i fascisti alle ultime elezioni ( ma non di quelli trapiantati di recente al nord, i peggiori, quelli che hanno conquistato finalmente l'aureo intercalare "POTA!")ricevo e inoltro, con la preghiera di far girare.
Vanacker


- Contro il vile pogrom che ha avuto luogo a Ponticelli, una ferita alla storia e alla memoria di questo quartiere
- Contro la xenofobia e il razzismo
- Contro chi specula sulle paure sociali per sostenere i propri interessi (come gli interventi di edilizia privata previsti nelle aree dei campi rom di Ponticelli, i cui cantieri devono aprire in agosto...)
- Per vere politiche di accoglienza abitativa nei confronti del popolo rom
- Per evidenziare le gravi responsabilità istituzionali nella degenerazione che si è prodotta in questi giorni
-Contro l'imbroglio securitario che minaccia le nostre vite
- Contro la politica della paura, dell'apartheid e della deportazione che trova ulteriore slancio nei provvedimenti annunciati dal governo ('Commissariato ai rom..', 'reato di immigrazione clandestina' ecc)


MANIFESTAZIONE IN SOLIDARIETA' CON IL POPOLO ROM

Giovedì 15 maggio ore 10.00
Piazza Municipio - Napoli

Reti antirazziste napoletane

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