3.31.2005

 

Cattivi propositi

A proposito di elezioni, Storace è stato solo l’ultimo dei fascisti a visitare le Fosse Ardeatine, ma è sbagliato dire che sia stata una mossa elettorale in cerca di visibilità. Piuttosto, è noto che i criminali tornano sempre sul luogo del delitto! Purtroppo, certe abitudini possono tradire: per evitare di lasciare impronte digitali, ha salutato tutti con il braccio romanamente teso. Momenti di imbarazzo che il presidente Ciampi ha cercato di sminuire. In ottemperanza alla legge sulla par condicio, lo smantellamento della Costituzione ha sminuito il presidente Ciampi.

A proposito di fascisti, Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, ha detto che il premier, invitato alla presentazione del movimento giovanile “onda azzurra” a Firenze, non sapeva di dover incontrare lì Mambro e Fioravanti. Erano rimasti che si sarebbero visti prima, alla stazione di Bologna... ma magari avevano perso la valigia...
Scelli, ex commissario della Croce Rossa ed organizzatore dell’evento, ha manifestato stizzito la sua contrarietà: “Mai che si riesca a fare una gradita sorpresa al premier!”
Quindi ha precisato che le Veline sono più deleterie dei Nar, basta guardare il rendimento di Vieri! E non solo: ha anche rivelato che il Papa non parla perché è un boss mafioso e Topo Gigio è a capo di al Qaeda. Non si capisce perché poi, alla manifestazione, abbiano partecipato solo mille giovani in luogo dei circa duemilacinquecento attesi. Insomma, chi dall’onda azzurra si aspettava uno tsunami, si è ritrovato davanti ad una pisciatina da neonato. Che abbiano trovato una cura contro l’idiozia? Quel che fa ben sperare, è che non sono cifre fornite dalla questura!

A proposito di idioti: Studio Aperto, il seguitissimo reality caratterizzato da alcuni personaggi più o meno noti che fingono di essere giornalisti, sta svolgendo un’inchiesta sulla recrudescenza della criminalità determinata da un sensibile calo dei delitti. Qualunque cosa questo voglia dire. Dopo la dimostrazione di qualche anno fa su come sia possibile scippare in poche ore un cospicuo numero di comparse che interpretano la parte delle vittime, ora si sta spostando l’attenzione sulle rapine sempre più frequenti. E’ evidente che molti, infinitamente annoiati dal grado di benessere ormai raggiunto, trovano una salutare scarica emotiva nella pratica di questa attività delinquenziale. Attendo con ansia l’imminente scoop di un coraggioso inviato che, pur con una preparazione approssimativa e con la sola protezione di un giubbotto catarifrangente, servendosi di un bulldozer della Chicco, assalterà all’ora di punta ed in pieno centro di Milano Marittima una Panda Cabrio vecchio modello adibita a portavalori, riuscendo poi a dileguarsi subito dopo aver asportato il pianale con i subwoofer. Nutro molte aspettative anche per la puntata in cui, dopo aver assunto massicce dosi di Viagra, l’inviato dimostrerà come sia possibile stuprare una decina di pensionanti di un ospizio, indipendentemente dal sesso e senza che nessuno sporga denuncia.

A proposito di denunce: i sindacati degli inquilini lanciano l’allarme per la scadenza della proroga dello sfratto per i nuclei familiari svantaggiati, cioè quelli che comprendono anziani ultrasessantacinquenni o portatori di handicap. Si tratta di un gran numero di cittadini che si troveranno ad affrontare una difficile collocazione abitativa. Come ben sa anche il principe Emanuele Filiberto di Savoia che non riesce proprio a trovare un misero appartamentino di trecento metri quadri e si vede costretto a mendicare pubblicamente in una trasmissione su rai tre un alloggio adeguato alle sue esigenze di persona normale.
Quante preoccupazioni... A proposito di preoccupazioni, le mie: non è una candid-camera!
dirtyboots

 

Una buona notizia

Colombia.
Sara' una Pasqua speciale per gli abitanti dello sperduto villaggio di Micoahumado. I 15 chilometri di strada che collegano Micoahumado ai villaggi di El Reflejo, La Caoba e La Guásima, sono stati ripuliti dalle mine, micidiali ordigni che solo nel 2004 in Colombia hanno ucciso 600 persone.
Ignorati dal governo, sono stati i 5000 abitanti di Micoahumado a chiedere ai guerriglieri dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln) di sminare la strada. E i miliziani hanno accettato.
La strada permettera' di riprendere gli scambi commerciali, rilanciando l'economia locale.
(Fonte: misna.org) Jocker

3.30.2005

 

Curriculum aggiornato Mambro Fioravanti

Tutte le volte che si parla degli esecutori della strage di Bologna, i terroristi fascisti Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, sembra che non abbiano commesso altro e che il loro curriculum criminale se non fosse per quella condanna sarebbe completamente pulito e limpido.
Per fare chiarezza di queste omissioni o dimenticanze è bene sapere quanto segue: la Mambro ha ucciso 96 persone e, oltre a 6 ergastoli, ha accumulato complessivamente 84 anni e 8 mesi di reclusione per gli ulteriori reati commessi;
Fioravanti ha ucciso 93 persone e, oltre a 6 ergastoli, ha accumulato 134 anni e 8 mesi di reclusione per gli ulteriori reati commessi. Non hanno mai mostrato pentimento, non hanno aiutato in alcun modo le indagini, hanno offeso le Corti giudicanti, si sono più volte vantati di non avere alcun rimorso. Con tutto ciò hanno ottenuto comunque trattamenti da detenuti modello.
Le condanne di Francesca Mambro
Sei sono le sentenze che comminano l'ergastolo alla Mambro:
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Venezia del 17 gennaio 1985
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna del 6 febbraio 1986
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano del 5 novembre 1987
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma del 7 aprile 1988
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma del 3 marzo 1989
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna del 16 maggio 1994
Quindi:ergastolo per l'omicidio di Franco Evangelista (28 maggio 1980) ergastolo per l'omicidio di Mario Amato (23 giugno 1980) ergastolo per la strage alla Stazione di Bologna (2 agosto 1980) ergastolo per l'omicidio di Francesco Mangiameli (9 settembre 1980) ergastolo per l'omicidio di Enea Codotto e Luigi Maronese (5 febbraio 1981) ergastolo per l'omicidio di Giuseppe De Luca (31 luglio 1981) ergastolo per l'omicidio di Mambroarco Pizzari (30 settembre 1981) ergastolo per l'omicidio di F. Straullu e Ciriaco di Roma (21 ottobre 1981) ergastolo per l'omicidio di Alessandro Caravillani (5 marzo 1982)
La mancata corrispondenza tra numero degli omicidi e numero di ergastoli è dovuta all'applicazione del vincolo della continuazione.
La Mambro ha inoltre accumulato complessivamente 84 anni e 8 mesi di reclusione per reati quali: furto e rapina (una ventina in tutto), detenzione illegale di armi, violazione di domicilio, sequestro di persona, ricettazione, falso, associazione sovversiva, violenza privata, resistenza e oltraggio, attentato per finalità terroristiche, occultamento di atti, danneggiamento, contraffazione impronte. Morti attribuibili alla responsabilità di Francesca Mambro: 96. Anni effettivamente scontati in carcere: 16
Le condanne di Valerio Fioravanti
Sei sono le sentenze che comminano l'ergastolo a Fioravanti:
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Venezia del 17 gennaio 1985
– sentenza della Corte d'assise d'Appello di Roma del 30 maggio 1985
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna del 6 febbraio 1986
– sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma del 7 aprile 1988
– sentenza del Tribunale di Bologna del 27 marzo 1990 – sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna del 16 maggio 1994
Quindi:ergastolo per l'omicidio di Roberto Scialabba (28 febbraio 1978) ergastolo per l'omicidio di Antonio Leandri (17 dicembre 1979) ergastolo per l'omicidio di Maurizio Arnesano (6 febbraio 1980) ergastolo per l'omicidio di Franco Evangelista (28 maggio 1980) ergastolo per l'omicidio di Mario Amato (23 giugno 1980)ergastolo per la strage alla Stazione di Bologna (2 agosto 1980) ergastolo per l'omicidio di Francesco Mangiameli (9 settembre 1980) ergastolo per l'omicidio di Enea Codotto e Luigi Maronese (5 febbraio 1981)
La mancata corrispondenza tra numero di ergastoli e numero di omicidi è dovuta all'applicazione del vincolo della continuazione. Fioravanti ha inoltre accumulato complessivamente 134 anni e 8 mesi di reclusione per reati quali: furto e rapina (una ventina in tutto), violazione di domicilio, sequestro di persona, detenzione illegale di armi, spaccio di stupefacenti, ricettazione, violenza privata, falso, associazione a delinquere, lesioni personali, tentata evasione, banda armata, danneggiamento, tentato omicidio (28 febbraio 1976, 15 dicembre 1976, 9 gennaio 1977, 28 febbraio 1978, 6 marzo 1978), incendio, sostituzione di persona, strage, calunnia, attentato per finalità terroristiche e di eversione.
Morti attribuibili alla responsabilità di Fioravanti: 93. Anni effettivamente scontati in carcere: 18.
M.

 

Dai! Fatti trasportare dall'onda azzurra! Diventa anche tu amico di Maurizio Scelli.

Non penso ci sia bisogno di raccontare la storia di Maurizio Scelli, il commissario straordinario della CRI, che ha creato (probabilmente in seguito a trauma da tsunami) il movimento “Onda Azzurra” per andare in soccorso del padrino di Arcore durante questa squallida campagna elettorale.
Ci sarebbe bisogno invece di discutere un po’ dul dramma del revisionismo storico, nuovo istituto governativo capace di offendere e dileggiare la società civile che r-esiste in Italia.
Era tutto pronto per la *convention* del nuovo movimento di giovani mercenari inondati d’azzurro, e il palco aspettava gli ospiti illustri.... Il vostro premier, e i due assassini Mambro e Fioravanti...
In seguito alle proteste dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Scelli ha provveduto ad informare le agenzie che l’incontro “è stato rimandato”... Rimandato? Quindi potrebbe tenersi in altra data?
Smetto con le domande e con le parole inutili.
Mi abbandono solo ad una considerazione: Scelli ha fondato un movimento giovanile, e si sa quanto i giovani abbiano bidogno di *maestri di vita* di *eroi positivi* che insegnino ....
Vi lascio con un breve curriculum degli amici di Scelli; buona lettura
Rita Pani (APOLIDE)

28 febbraio 1978. In piazza Don Bosco, a Roma, Fioravanti ed altri notano due ragazzi seduti su una panchina che dall'aspetto (capelli lunghi e giornali) identificano come appartenenti alla sinistra. Fioravanti scende dall'auto, si dirige verso il gruppetto e fa fuoco: Roberto Scialabba, 24 anni, cade a terra ferito e Fioravanti lo finisce con un colpo alla testa. Poi, si gira verso una ragazza che sta fuggendo urlando e le spara senza colpirla.
9 gennaio 1979. Fioravanti ed altre tre persone assaltano la sede romana di Radio città futura dove è in corso una trasmissione gestita da un gruppo femminista. I terroristi, dal volto travisato, fanno stendere le donne presenti sul pavimento e danno fuoco ai locali. L'incendio divampa e le impiegate, terrorizzate, tentano di fuggire. Sono raggiunte da colpi di mitra e pistola. Quattro rimangono ferite, di cui due gravemente.
7 marzo 1979. Per "festeggiare" l'8 marzo, un gruppetto di neofasciste, tra cui Mambro, piazzano una rudimentale bomba davanti alle finestre del Circolo culturale femminista nel quartiere Prati, a Roma. A pochi metri di distanza, Fioravanti ed altri sono lì, armati, pronti ad intervenire.
16 giugno 1979. Fioravanti guida l'assalto alla sezione comunista dell'Esquilino, a Roma. All'interno si stanno svolgendo due assemblee congiunte: di quartiere e dei ferrovieri. Sono presenti più di 50 persone. La squadra terrorista lancia due bombe a mano Srcm, poi scarica alla cieca un caricatore di revolver. Si contano 25 feriti, per puro caso non ci sono morti. Dario Pedretti, componente del Commando, verrà redarguito da Fioravanti perché, nonostante il ricco armamentario "non c'era scappato il morto". Che Fioravanti fosse colui che ha guidato il commando è accertato dalle testimonianze dei feriti e degli altri partecipanti all'azione, e da una sentenza passata in giudicato. Ciononostante, Fioravanti ha sempre negato questo suo pesante precedente stragista.
17 dicembre 1979. Fioravanti assieme ad altri vuole uccidere l'avvocato Giorgio Arcangeli, ritenuto responsabile della cattura di Pierluigi Concutelli, leader carismatico dell'eversione neofascista. Fioravanti non ha mai visto la vittima designata, ne conosce solo una sommaria descrizione. L'agguato viene teso sotto lo studio dell'avvocato, ma a perdere la vita è un inconsapevole geometra di 24 anni, Antonio Leandri, vittima di uno scambio di persona e colpevole di essersi voltato al grido "avvocato!" lanciato da Fioravanti.
6 febbraio 1980. Fioravanti uccide il poliziotto Maurizio Arnesano che ha solo 19 anni. Scopo dell'omicidio, impadronirsi del suo mitra M.12. Al sostituto procuratore di Roma, il 13 aprile 1981, Cristiano Fioravanti - fratello di Valerio - dichiarerà: "La mattina dell'omicidio Arnesano, Valerio mi disse che un poliziotto gli avrebbe dato un mitra; io, incredulo, chiesi a che prezzo ed egli mi rispose: "gratuitamente"; fece un sorriso ed io capii".
30 marzo 1980. Un commando di terroristi assalta il distretto militare di via Cesarotti a Padova. Un sergente viene ferito e vengono rubati 4 mitragliatori M.C, 5 fucili a ripetizione, pistole e proiettili. Sul muro della caserma, prima di andarsene, Mambro firma la rapina con la sigla BR per depistare le indagini.
23 giugno 1980. Fioravanti, Mambro e Cavallini uccidono a Roma il sostituto procuratore Mario Amato. Il magistrato, 36 anni, è appena uscito di casa; da due anni conduce le principali inchiesta sui movimenti eversivi di destra. Ha ereditato i fascicoli d'indagine dal giudice Vittorio Occorsio. Poco prima di essere assassinato aveva chiesto l'uso di un auto blindata. Gli fu negato. All'indomani dell'omicidio, i Nar telefonano ad un quotidiano e fanno ritrovare un volantino di rivendicazione che dice: "Oggi 23 giugno 1980 alle ore 8:05, abbiamo eseguito la sentenza di morte emanata contro il sostituto procuratore Mario Amato, per le cui mani passavano tutti i processi a carico dei camerati. Oggi egli ha chiuso la sua squallida esistenza imbottito di piombo. Altri, ancora, pagheranno". Amato aveva annunciato che le sue indagini lo stavano portando "alla visione di una verità d'assieme, coinvolgente responsabilità ben più gravi di quelle stesse degli esecutori degli atti criminosi".
9 settembre 1980. Mambro e Fioravanti con Soderini, Vale e Cristiano Fioravanti, uccidono Francesco Mangiameli, dirigente di Terza Posizione in Sicilia e testimone scomodo in merito alla strage di Bologna.
5 febbraio 1981. Mambro e Fioravanti tendono un agguato a due carabinieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. Dagli atti del processo è emerso che durante l'imboscata Fioravanti ha fatto finta di arrendersi. Poi ha gridato alla Mambro, nascosta dietro un'auto, "Spara, spara!".
31 luglio 1981. Nell'ambito di un regolamento di conti all'interno della destra eversiva viene ucciso Giuseppe De Luca. All'omicidio partecipa Mambro.
30 settembre 1981. Viene ucciso il ventitreenne Marco Pizzari, estremista di destra e intimo amico di Luigi Ciavardini, poiché ritenuto un "infame delatore". Del commando omicida fa parte Mambro.
21 ottobre 1981. Alcuni Nar, tra cui Mambro, tendono un agguato, a Roma, al capitano della Digos Francesco Straullu e all'agente Ciriaco Di Roma. I due vengono massacrati. L'efferatezza del crimine è racchiusa nelle parole del medico legale: "La morte di Straullu è stata causata dallo sfracellamento del capo e del massiccio facciale con spappolamento dell'encefalo; quello di Di Roma per la ferita a carico del capo con frattura del cranio e lesioni al cervello". Il capitano Straullu, 26 anni, aveva lavorato con grande impegno per smascherare i soldati dell'eversione nera. Nel 1981 ne aveva fatti arrestare 56. La mattina dell'agguato non aveva la solita auto blindata, in riparazione da due giorni.
5 marzo1982. Durante una rapina a Roma, Mambro uccide Alessandro Caravillani, 17 anni. Il ragazzo stava recandosi a scuola e passava di lì per caso. La sua morte suscita scalpore anche perché il giovane viene colpito alla testa con un colpo di pistola sparatogli a bruciapelo.
(Curriculum dettagliato Mambro Fioravanti)

3.26.2005

 

Ma il Papa fa gli scongiuri?

Ogni anno di questo periodo ci parlo e Gli dico:
“Gesù, non risorgere. Stai dove sei che ci stai tanto bene!”
Ma Lui è Gesù e pare lo faccia per noi, quindi srotola la pieta del sepolcro e ritorna. Almeno così pare.
E io ancora a chiedermene il perchè.

Ma il Papa farà dei gesti scaramantici?
Me lo sono chiesta questa sera, guardando Vespa (purtroppo non la mia mitica Piaggio blu targata CA 94***) vespa, il servo maculato.
Prima della trasmissione della Via Crucis è andato in onda un servizio che lo mostrava ripercorrere le tappe di una vita papale, poggiava il dito sulla targa del piano 10, posava le mani sulla porta che il Papa ha valicato in barella (suppongo), ha mostrato persino la terza finestra alla quale si è affacciato, parlava di broncospasmi, tracheotomie, laringopatie.
Mi sembra di assistere al reiterato sepellimento di Yasser Arafat, morto almeno quattro volte prima di morire davvero.
C’è una foto su Repubblica online. Il Papa è stato ripreso per due volte, di spalle.
Lasciarlo in pace, no?
E’ come se le colombe che non volevano volare dalla finestra in Piazza San Pietro si siano geneticamente modificati e siano diventati quattro enormi avvoltoi.

Pasqua di morte e resurrezione.
Il Principe Ranieri di Monaco.
L’ho appreso l’altra sera dalla TV mentre impanavo delle fettine, e univo all’uovo del prezzemolo trito.
E’ grave. E’ grave a tal punto che ha ricevuto la visita dell’arcivescovo di Monaco. E’ grave al punto che il figlio ha interrotto i suoi impegni di lavoro in Val Badia ed è rientrato d’urgenza al principato. Alberto di Monaco partecipava per beneficienza ad una gara di sci, è stato per lavoro a cena in un rifugio di montagna dal quale ha fatto ritorno sugli sci. Il principe Alberto, esagerato stacanovista, non ha potuto fare a meno di presenziare alle premiazioni prima di correre al capezzale di suo padre moribondo.
E’ talmente grave, che tutto il popolo non dorme da giorni.
E’ bello sapere che Alberto e Carolina hanno partecipato alla Via Crucis.

Pasqua di morte e resurrezione.
Terri Schiavo. Perchè? Mi verrebbe da chiedermi.
Bush oltre al padre, ha pure un fratello. Fa il governatore, di mestiere.
L’altro giorno per essere degno di sedere alla destra di suo padre ha dichiarato che bisognava ricorrere “perchè forse la diagnosi era sbagliata!”
Plausibile. Dopo quindici anni è probabile che i medici non si fossero accorti che Terri era tenuta in vita dalle macchine per un caso di malasanità e non perchè, di fatto, fosse morta.
Ora ho appena letto che “bisogna fare in fretta!” Terry sta morendo disidratata.
Bisogna fare in fretta a far cosa? A farla resuscitare?
Mi torna in mente il film di Jhon Landis “ Ridere per ridere” e il reintegro del bambino morto nella società, ma non è il caso. Se non l’avete visto ve ne consiglio la visione.

Pasqua di morte ed elezioni.
Tutto il male che potrei scrivere di storace e della campagna elettorale lo tralascio, dal sacrificio (poi verrà promosso) del direttore di Laziomatica, alla promozione del giudice del TAR che ha estromesso in prima istanza la mussolini....

Pasquetta.... Ecco, parliamo di amenità.
Abbiamo ricevuto una lettera oggi, nella nostra piccola comune.
Una lettera anonima, senza mittente.
“Mumble....Mumble....Non aprirla Dirty, magari è unabomber.....”
Ma lui è un tipo coraggioso, e l’ha fatto.

....................................... Fiuuuuu..................................

Il candidato dell’UDC ci invitava alla scampagnata di Pasquetta, nel “verde della campagna romana” dove anche i bimbi avrebbero potuto godere della libertà della natura....

Che jella! Mi hanno detto che qua usano mangiare fave e pecorino, io sono sarda e totalmente fabica. Andarci sarebbe un suicidio.
Rita Pani (APOLIDE)

3.23.2005

 

L’Italia si è rotta.

“Grazie a tutti coloro che votando per questa cosca di malfattori ignoranti hanno reso possibile tutto questo”
Esultate! Dopo le leggi ad personam è stato dato il primo sì alla Costituzione privata.
In sostanza la dittatura è stata legalizzata e il paese sminuzzato.

Finalmente il ridicolo omino di Arcore potrà presentarsi al cospetto del mondo fregiandosi del titolo reale di Premier. Il pluripotenziario ominide è diventato dittatore secondo i dettami della Costituzione scritta a quattro o cinque mani monche, copia carbone del più famoso Piano di Rinascita democratica della Loggia P2.

La speranza resta quella di un referendum abrogativo, sempre chè al dittatore di Arcore non venga in mente di abrogare la capacità abrogativa del referendum.

Tra le novità più democratizzanti il ridimensionamento del ruolo del Presidente della Repubblica da Garante a Servo del Premier.
La norma *anti ribaltone* (ma che ne è stato dei termini giuridici? E dei giuristi?) sarà l’istituzionalizzazione dei ricatti, esempio (cito testualmente): I deputati appartenenti alla maggioranza uscita dalle urne possono presentare una mozione di sfiducia costruttiva con la designazione di un nuovo primo ministro.
Detto in parole chiare: calderoli (o fini) non dovrà più fare finta di dimettersi, basterà che trovi le firme per far valere i propri ricatti.
La devoluscion (Vi rendete conto? Una costituzione scritta in inglese da chi non sa nemmeno parlare italiano... bossi ... calderoli ....) sarà quella per la quale dalla Campania in giù, isole comprese, l’ex cittadino italiano ringrazierà maggiormente. Pensate alla sanità gestita economicamente, in modo autonomo dalle Regioni.

Per ultimo voglio copiare tutto il paragrafo che riguarda il PREMIERATO.... (L'Unità)
Premierato Nella nuova costituzione non c'è più il presidente del Consiglio, ma il Primo ministro. Nominerà e revocherà i ministri (cosa che adesso spetta al Presidente della Repubblica), «determinerà» la politica generale del governo (anche il lessico ha il suo peso) e dirigerà l’attività dei ministri. Non dovrà più ottenere la fiducia della Camera ma solo illustrare il suo programma sul quale la Camera esprimerà un voto. Potrà chiedere alla Camera di esprimersi «con priorità su ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del governo». In soldoni può chiedere alla Camera di votare «con priorità» la fiducia su una proposta che gli sta particolarmente a cuore e se la sua maggioranza non è d’accordo a concedergliela subentra il ricatto dello scioglimento. Viene eletto mediante collegamento con i candidati ovvero con una o più liste di candidati, norma che consente l’adattamento a un sistema elettorale proporzionale e che è stata voluta fortemente dall’Udc.

Non commento, ho abbastanza fiducia nella capacità di comprendonio di chi con pazienza mi legge.

Iniziare seriamente a parlare ed agire per uno Stato Autonomo di Sardegna adesso, inizia ad assumere un senso più significativo.
Rita Pani (Sarda)

3.22.2005

 

Ho scoperto l’elisir di lunga vita, il segreto del successo

Bisogna avere la faccia come il culo.
C’è un sito che mi piace tanto, Promiseland. Ci ho trovato questo:
Il Governatore del Texas, George Bush Jr., si vanta di aver firmato una legge che farà risparmiare anni di 'inutile attesa' ai condannati a morte. Tale legge, bloccata per tutto il 1996 dal ricorso di un detenuto alla massima Corte criminale del Texas, farà sentire i suoi effetti a partire dal '97. Nel primo semestre del 1997, con 25 esecuzioni è stato già battuto il record assoluto del 1935 (20)
Ora però si vanta di aver firmato la legge salva Terry, ovvero una legge che imporrà ad altri giudici di giudicare su una vicenda già giudicata.
Rimettere o no i tubi a Terry Schiavo?
La vicenda la conoscete, immagino, quindi non la rimesto. Mi limito ad esprimere una mia personale opinione: lascerei che morisse, finalmente.
Detesto le ipocrisie e non capisco il bigottismo. I Cattolici dicono che solo il Signore può riprendersi una vita, e allora non capisco. Dio non è un tubo che alimenta ed idrata una persona, Dio è vita. Se Terry Schiavo dovesse vivere senza tubi, allora se ne potrebbe anche discutere, altrimenti...Sia fatta la volontà di Dio.
Non sono atea, non sono nemmeno cattolica, e mi chiedo spesso quando questo Dio si ribellerà?
Non sono cattolica, ma ho profondo rispetto per chi lo è, e quindi non vorrei essere blasfema, è solo che in nome di Dio, oggi, sono troppi gli atti che si compiono con molta noncuranza e assolutamente contro la vita.
Bush, il carnefice texano, interrompe le sue vacanze per firmare una legge che salva la vita a Terry Schiavo, ma orgogliosamente non ha mai firmato una grazia per un condannato a morte, spesso afro americano o ispanico, Bush il guerrafondaio, che stermina popoli in nome di Dio (ma per il petrolio) salva la non vita di una donna vegetalizzata, la cavalca in nome di Dio.
Sono stuifa dei fantini e dei cavalieri, sono disgustata dall’uso improprio della politica a livelli globali.
Bisogna avere la faccia come il culo per essere degni di entrare a far parte del mondo che conta.
Oggi in italia si commemoravano tutti i morti di mafia, a Roma. 600 nomi sono stati letti.
A Catania, invece si innaugurava l’inizio dei lavori (almeno prima si inauguravano le opere finite) dell’autostrada Catania Messina. Un ministro (Lunardi) con la faccia come il culo, dichiarava orgoglioso che sarà un’arteria di congiunzione importante per il Ponte sullo stretto, già inaugurato anch’esso. Proprio nel mentre che si passava dal quattrocentesimo nome al cinquecentesimo, lo stesso ministro (con la faccia da culo) elencava le varie grandi opere inaugurate, i cantieri aperti e soprattutto, la straordinaria opportunità di crescita, per il profondo sud di un paese che *con la mafia ci deve convivere*.
Rita Pani, (APOLIDE)

3.20.2005

 

C’è bisogno di voti.

Bisogna rastrellarli, scucirli, succhiarli e rubarli. C’è bisogno di voti per far reggere ancora la testa sul collo del prescritto di Arcore e allora si da fondo alla creatività.
Le città sono invase dai manifesti insulsi che ti promettono qualunque cosa o che spudoratamente mentono, “Abbiamo mantenuto tutti gli impegni”, col cuore, con la chiocciola, tutti freschi di colla a ricoprire (nel Lazio) i pochi di Marrazzo o dell’Ulivo che ancora restano, stoicamente appiccicati solo per un lembo.
Le cassette della posta straripano di facce incolori e tutte uguali, che puntualmente finiscono per sporcare i cortili e le strade, ignorati o calpestati.
C’è bisogno di voti ed allora si arriva persino a violare i computer dell’anagrafe del comune di Roma, si tendono trappole per abbattere un avversario, si inaugurano bretelle, si partecipa a raccolte fondi per le orsoline scalze, le carmelitane con gli stivali, il presidente della Regione (Governatore per chi legge da destra) è presente anche alla raccolta rifiuti speciali, al battesimo del volo del piccolo Giannino Giannini, assecondato da un telegiornale regionale che si rivolge a Marrazzo, quando può, senza citarne il nome, ma chiamandolo semplicemente “il candidato dell’opposizione alle regionali.”
C’è così bisogno di voti che ci si può permettere il lusso della “signora Bugia” la madre di tutte le Bugie. “A Settembre ritireremo le truppe”.
Ma il pinocchio di Arcore sta volta non ha fatto i conti col gatto inglese e la volpe americana ed allora? Allora annuncia che non andrà a riferire in Parlamento, perchè non ha nulla da dire.
Già. Al pregiudicato prescritto il Parlamento provoca crisi claustrofobiche.
C’è bisogno di voti ed allora le minacce di dimissioni fioccano dalla Padania, la sede staccata di questa Italia violata, ma il bluff dura poco, solo il tempo di premere il tastino del freezer per il surgelamento veloce. Ecco. “Dimissioni di calderoli, congelate” da servire al popolo Padano come fresche di giornata nel caso in cui il ricatto non abbia buon fine.
C’è bisogno di voti ed allora si rimesta la merda del regime.
Non resta che attendere di sapere se, il popolo, quello che sciopera un giorno sì e uno no, quello che ha iniziato a tagliare sull’alimentazione, quello che non si può curare se malato, il popolo del senza lavoro, il popolo annoiato da reality show, canzonette, pacchi, e speranze milionarie ha deciso di ribellarsi e rivendicare la propria dignità.
Rita Pani (APOLIDE)

3.15.2005

 

Offese all'intelligenza.


E’ da tempo che in Sardegna ci battiamo per cercare un rimedio allo scempio procurato dalla base americana di Santo Stefano nell’arcipelago della Maddalena.
L’inquinamento radiattivo è un problema serio, accertato, che da sempre si tende ad oscurare, o a minimizzare. Noi sappiamo che dobbiamo la presenza di plutonio e torio alla presenza delle armi di democratizzazione di massa americane, e per questo stamani sono rimasta allibita, leggendo le dichiarazioni rese dal senatore forzidiota (mai stato più appropriato il termine) guzzanti, riportate dal quotidiano L’unione sarda.
Il pericolo alla Maddalena, secondo il rappresentante del governo sarebbe da ricondurre alla presenza di bombe nucleari, piazzate come mine, dai SOVIETICI negli anni settanta, ed abbandonate nei fondali delle coste italiane, (cito testualmente)
«per usarle come mine in caso di guerra e per provocare inquinamenti radioattivi, dei quali incolpare la flotta Usa. Gli ordigni sarebbero ancora in fondo al mare».

C’è altro da aggiungere? Non credo davvero...

Sabato 19 marzo manifestazione unitaria sarda a Cagliari
-PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE E LA FINE DELL'OCCUPAZIONE IN IRAQ
-PER LO SMANTELLAMENTO DELLE BASI MILITARI IN SARDEGNA
–PER LA BONIFICA DEI TERRITORI DEVASTATI E IL RISARCIMENTO ALLE COMUNITÀ INTERESSATE.

C’è un’altra notizia che mi ha dato da pensare.
Questa volta il terrorismo strisciante schiavo delle multinazionali, che ormai finanziano la ricerca scientifica in italia, al posto del governo, passano per la lotta contro il cancro e così Veronesi, una volta esimio professore, ci erudisce:
“Il cancro non si prende per lo smog, ma per il cibo. Ci ammaliamo di cancro perchè mangiamo male. Lo smog non incide se non per minima parte.
Mangiamo frutta e verdura, carne e quindi siamo soggetti al cancro.”

Ma alla fine il professore ci rassicura: “Basterebbe mangiare OGM”.

Che c’è da dire? Nulla. Bisogna immaginare la tavola di domani, verdure di plastica sul piatto, carne transgenica ad arrostire, e dopo pranzo tutti fuori a respirare PM10, ma soltanto dopo aver smesso di fumare.
Ma non ci sarebbe nemmeno da ridere, anzi, marciare uniti, armati di bastoni ed offesi nelle nostre intelligenze.
Rita Pani (APOLIDE)





3.11.2005

 
Non ho ancora deciso se ridere o piangere, magari ci penso mentre scrivo e dopo, saprò dirvi.
Forse non tutti sanno che Maurizio Costanzo tiene una rubrica quotidiana sul giornale *Il messaggero* intitolata, Diario.
Da tempo mi era stata segnalata con l’intento di ravvivare la mia verve comica, o semplicemente per tirarmi su il morale in questi giorni cupi, ma sono incostante quindi ci capitavo casualemente.
Oggi l’ho fatto: (copio)
Venerdì 11 Marzo

di MAURIZIO COSTANZO
Mi ha fatto riflettere un servizio visto in televisione il pomeriggio di mercoledì: una coppia non più giovanissima raccontava com'era difficile vivere con 840 euro al mese. Lui, il marito, mi sembrava più determinato e reattivo. Lei, la moglie, aveva un'aria più disperata, con i capelli che non tenevano il colore e, negli occhi, i sogni e le speranze di quando si sposarono, come da foto mostrata. Ma quel che più colpiva era la dignità con la quale raccontavano una vita fatta di sacrifici e di euro centellinati. Avrei voluto chiamare quella moglie dall'atteggiamento malinconico e rinunciatario e dirle: vada dal parrucchiere, passi in boutique, si faccia truccare come una diva. Avrei voluto costringerla ad un sorriso.

Quindi è questo il risultato delle riflessioni di Costanzo? Spero non si sia sfrozato troppo...
Se una persona rischia di non riuscire a sopravvivere quale è la cura? Un parrucchiere una boutique ed un po’ di trucco, e il gioco è fatto. Come una diva.
E che importa se dopo la signora Ottocentoquaranta dovrà tornare a casa a tentare la miracolosa operazione della moltiplicazione degli euro? (che a me non riesce)
Potrà continuare a disperarsi, ma almeno sarà truccata e ben pettinata, e speriamo non pianga perchè ha il frigo vuoto o il lavoro dell’estetista sarà vanificato.

Ma infondo capisco le riflessioni di Costanzo, sono figlie dei tempi che corrono, dei senza vergogna, della fatua inutilità.
Mentre il paese va in pezzi i giornali ci costringono a stare aggiornati sulla battaglia del contratto di Bonolis, e dei milioni di milioni, centinaia di milioni che mediaset ha messo sul piatto del presentatore, mentre i contratti dei lavoratori (quelli seri) nemmeno esistono più. Un operaio va avanti con poco più di 900 euro al mese e se proprio vuole farsi sentire, non manda avanti il suo manager con gli avvocati, ma un sindacato inconcludente che va a sbattere con un governo assente.
Sono le nuove logiche, che nascondono i metalmeccanici in piazza (oggi) ma espongono la vergogna dello schiaffo alla miseria.

Sono i tempi che corrono: quelli che una volta ci si presentava in 10 mila per 10 posti alle Poste, oggi in 50 mila per 12 posti al grande fratello.

Ho deciso! Non c’è nulla da ridere ....
Evidentemente ho bisogno di un parrucchiere....
Rita Pani (APOLIDE)

3.09.2005

 

Castelli, Fede, Segreti e Sirchiate.

Castelli ha parlato. Parlare è ovviamente un eufemismo, mi seccava scrivere *ruttato* è poco elegante.
Non l’ho visto a Ballarò, non mi regge lo stomaco, l’ho letto su Repubblica.
Napoli è ben peggiore di Nassirya.
Cosa ci si poteva attendere da uno che in visita al carcere cagliaritano di Buoncammino (orripilante struttura medievale con comode finestre a bocca di lupo), disse che le carceri italiane sono alberghi a 5 stelle?
Sì le carceri sarde sono alberghi a cinque stelle.
Sarà per questo che poi se ne andò in vacanza presso la colonia penale di Is Arenas, a pochi chilometri in macchina blu con autista da una sorta di paradiso marino, della Sardegna, gratis et amore dei?

Siamo in Italia. Benvenuti nella patria della civiltà.

Vi copio questo dal sito di Articolo 21:

UNO STRALCIO DELLA PUNTUALE RIFLESSIONE DELIRANTE DI FEDE: "Giuliana Sgrena, nonostante il governo avesse detto a tutti i giornalisti di andarsene, era rimasta perché doveva fare il suo dovere per un giornale comunista, Il Manifesto, quotidiano comunista. Era lì certamente non per sostenere la tesi del governo italiano e la sua missione di pace a Nassiriya. Certo non per difendere la coalizione e quei soldati americani, morti per restituire l’Irak alla libertà. Era lì per fare dal suo punto di vista politico il suo dovere. Il governo, questo governo, l’ha salvata. Ha pagato anche in denaro, ma ha pagato soprattutto con la vita di un uomo straordinario."

Attento Fede, perchè siamo in Italia ed arriverà il giorno che, per compiacere il texano alcoolista si dovrà *ammettere* che Nicola Calipari, era uno sprovveduto che non aveva avuto nemmeno l’idea di avvisare il Capo del suo passaggio con ostaggio.
Le cose stanno prendendo forma. Finalmente le immagini dell’auto, così ben mostrate che pareva un’auto portata via dai vigili per divieto di sosta. L’unica cosa visibile era uno sbrego sul parabrezza ed una ruota sgonfia. Mi ha fatto ricordare quando i Carabinieri trovarono la mia Peugeot 205 rubata e fracassata contro un muro. La vidi arrivare sul carrattrezzi dell’ACI e pensai:
“Esagerati! E’ intera....” Soltanto poi vidi l’altra parte... disintegrata.
Il mio disgusto aumenta, giorno dopo giorno, a piccole dosi così come ci vengono imposte da questo governo fascista, malavitoso, bacchettone ed inconcludente.
Che ne dite del segreto di stato sulle residenze del premier? Tutto silenzio? Nessuno che si alzi in piedi a dire che creare le *little Vaticano* ad Arcore, Roma e in Costa Smeralda non ha nulla di democratico ma molto di Repubblica della Bananas?
E delle sirchiate? Ne vogliamo parlare?
Sulle mie sigarette ci sta scritto, listato a lutto: PROTEGGI I BAMBINI: NON FARE LORO RESPIRARE IL TUO FUMO. E allora perchè non aggiungere.... E SE TI ROMPONO I COGLIONI PERCHE’ SONO ANCORA VIVI E HANNO VOGLIA DI VIVERE, RINCOGLIONISCILI COL RITALIN, NUOVAMENTE IN FARMACIA.
Sì, siamo in Italia.... Non dobbiamo assumere troppe medicine ma come in america si da il Prozac ai bimbi noi abbiamo il Ritalin. Nel caso nostro figlio fosse nato sano e troppo vivo, nonostante madri fumatrici.
Ma perchè nessuno ha più voglia di parlare di questa cazzo d’Italia?
Ma che mi frega? Tanto io sono APOLIDE.
Rita Pani


3.07.2005

 

Tutto in diretta TV

Anche i funerali di Nicola Calipari saranno in diretta TV, come la sua morte in diretta telefonica, e il suo arrivo a Ciampino, in diretta TV.
Il cinismo dell’ipocrisia sta raggiungendo livelli indecorosi, ma c’è una formuletta che tutto appiana, che rimette in ordine le coscienze mediatiche.
Basta dire: “Voltiamo pagina” e magicamente tutto torna alla normalità.
Persino le trasmissioni sportive oggi sono iniziate con le immagini di Ciampino, di una bara avvolta nel tricolore per poi... Voltare pagina.... Con ancora negli occhi l’orrida realtà di tutte le guerre. La morte.
Ma la più bella ed elegante voltata di pagina è riuscita a darla San Remo, perchè San Remo è San Remo, e non c’è nulla che tenga.
Ho anche io seguito l’arrivo della salma, in diretta, su RAI 1...
Dopo il senso di morte si ritorna tra i fiori e la festa, ma nessuno ha voglia di festeggiare, avvisano, quindi tutti in piedi, a spellarsi le mani per un applauso, anch’esso ormai inflazionato, uscito di prepotenza dai teatri ed approdato nelle Chiese, dove se prima si piangeva il dolore nella preghiera, oggi si fa l’applauso ad Alberto Sordi come all’ultimo ragazzino innocente morto a Scampia.
Nessuno ha voglia di festeggiare, tutto appare mutato. Quindi perchè non restare in piedi e fare un minuto di silenzio?

............................. Silenzio.......................................

I vertici RAI avevano chiesto di non esultare per la vittoria, ed ecco la vincitrice * nuova proposta*, (chiedo venia ma non me ne ricordo proprio il nome) non esulta, salta direttamente gli ultimi quattro gradini e continua a balzellare come un canguro... Baci e abbracci...
Poi l’altro e l’altro ancora. Ma non c’è voglia di festeggiare, quindi ora che abbiamo i vincitori, c’è bisogno del televoto, per decretare il vincitore dei vincitori.
Ancora applausi, e mi sembrano strani, perchè sono uguali a quelli per l’eroe morto. Hanno lo stesso suono rimbombante.
Chiacchiere. Tristi chiacchiere addolorate, uno dice “Le edizioni che finiscono in 5, per San Remo sono sempre state un po’ strane.”
Un festival funestato dalle morti di Castagna, ricordano, e poi oggi (sabato) Nicola Calipari, servitore dello Stato.
Ma il pubblico ha votato. Il vincitore è ... (spero di non sbagliarmi) Renga.
Non esultiamo, siamo in lutto....non è facile...il dolore...la famiglia...Però.....
Facciamogliela cantare lo stesso la canzone, chè se c’era la morte, questa parla di vita.
E il vincitore, canta!


E’ un paese il nostro che non si sa opporre al dio danaro, nulla ha più senso e potere del danaro.
Le canzonette e le case discografiche, hanno più potere della pace e della vita.
I poteri economici che s-regolamentano il calcio hanno più potere della morte.

Le truppe Italiane non lasceranno l’Iraq, perchè non sono là a difendere una pace che non c’è ma le grandi imprese che hanno messo il cappello su un pozzo di petrolio o su una fetta di ricostruzione.
Rita Pani (APOLIDE)

3.05.2005

 
L’esplosione di Gioia diventa subito tristezza.
A chi danno fastidio i giornalisti in Iraq???

Mi viene in mente un servizio di Lilli Gruber, quando, in diretta, SVONVOLTA, chiese la linea per mandare in onda un servizio gravemente inquietante (forse palesemente esplicito…): Si vedono due carri armati americani sul ponte, un silenzio di qualche minuto durante il quale uno dei tank dirige lentamente il cannone verso l’Hotel Palestine, PRENDE LA MIRA E SPARA. RIMASERO UCCISI DUE GIORNALISTI!!!
Amici giornalisti, voi siete gli occhi e gli orecchi del Popolo, siete la voce del Popolo!!! Il Popolo subisce il senso d’impotenza, ma non è stupido!!! Bush, insieme ai suoi degni compari, ha iniziato questa guerra con pretesti deliberatamente falsi!!! Si deve avere il coraggio di destituirli e processarli… solo e solamente allora si potrà rendere ONORE AI CADUTI e iniziare un CAMMINO DI PACE COERENTE!!! Purtroppo gli interessi e gli equilibri mondiali riescono a “modellare” l’opinione pubblica… e saranno sempre gli indifesi a pagare!!! Il peggio è che queste parole possono essere recepite come un delirio!!!
Ma ho anche la certezza che la maggioranza degli italiani la pensa come me, quindi ancora siamo in tempo a fare qualcosa: PORTIAMO AVANTI LA MANIFESTAZIONE INIZIATA A SOSTEGNO DI GIULIANA, DEGLI ALTRI RAPITI E PER IL RITIRO DELLE TRUPPE!!!
Io posso solo manifestare il mio pensiero e dare la mia adesione.
Francesco Cappello cappellof@tin.it

 

Poche righe per un eroe atipico

Nemmeno un’ora per gioire ed ecco fabbricato un nuovo eroe, caduto per salvare una vita umana. La vita di Giuliana Sgrena. Sarà lei a raccontarci davvero come è andata, per ora sappiamo che un altro eroe, involto nel tricolore farà ritorno in patria, accolto dalle più alte cariche dello Stato, onorato di commossa partecipazione.
Un’ eroe ucciso dalle forze esportatrici di democrazia, un eroe strano, atipico. Un eroe che non è morto per mano del terrorismo islamico, ma effetto collaterale di una democrazia esportata a suon di bombe e proiettili.
Bush si rammarica e il suo millantato amico protesta.
Una sola ed unica protesta potrebbe essere urlo di disgusto, onore al merito di un uomo che ha lasciato una famiglia.
Il ritiro delle truppe italiane, il rinnegare questa occupazione illegale.
E dire di più sarebbe inutile, inopportuno e ridondante.
Rita Pani (APOLIDE)

3.03.2005

 

Bombe e canzonette.

... L’elettore è un bambino di 11 anni e nemmeno tanto intelligente... Uno scolaro che non sta nemmeno al primo banco...

Per capire che siamo entrati nel vivo della campagna elettorale bisognava attendere la discesa in campo delle forze anarco insurrezionaliste informali (ma che vorra dire, informali?) e le bombe fatte per uccidere che grazie alla perizia degli assaltatori non uccidono mai, o almeno non hanno ancora ucciso – per fortuna - .
In principio fu la microspia, quell’aggeggio di tecnologia avanzata, sì, avanzata dalla produzione del filmetto Spazio 1999, dove i computer avevano pulsanti grandi come l’interruttore di un frullatore Girmi, che il ridicolo ometto calvo di Arcore presentò alla stampa e che scandalizzò per quasi cinque minuti, in modo bipartisan, tutto il mondo politico.
Puntuali come i manifesti che deturpano le città, ecco gli informali anarco insurrezionalisti, arrivati a seminare i loro ordigni, a Genova ed oggi anche a Milano, in una sede della cdl (dove c sta per cosca).
Pisanu, in perfetta logica da campagna elettorale terroristica, carica il pezzo da 90, e spara:
C’è pericolo anche a San Remo, i terroristi – informali - potrebbero colpire.
E questo sì, che è scorretto. Come osano gli ananrco informali minare questo pezzo di vetusta italianità?
E se non bastassero gli anarcoinsurrezionalisti – informali – ecco Tajani dichiarare che non c’è nulla di male, se i cantanti in gara dichiarano la loro appartenenza politica e cita, uno per uno, i simpatizzanti e militanti, ovviamente tutti favoriti alla vittoria della kermesse floreale.
C’è quello che si disperava per le sue valige vittime dello tsunami, quell’altra che aveva avuto molta paura sapendo che da qualche parte c’era stato uno tsunami, e quell’altro sfigato menagramo, sparito dalla circolazione per anni e poi riemerso dopo l’avvento della destra, come simbolo culturale italiano, quello che doveva andare affanculo, e pareva pure esserci andato.
Anche Peppino Di Capri è di destra, e c’è orgoglio nella voce di Tajani mentre lo rivela.
Siamo in periodo elettorale, tra un manifesto e l’altro, tra un ordigno rudimentale euna bomba carta, tra una canzonetta di destra ed una di sinistra, la sfida continua e si vocifera di una presenza del dittatrucolo di Arcore, sprezzante del pericolo, alla serata finale del Festival...
Non ho fiducia in Pisanu.
Rita Pani (APOLIDE)

3.02.2005

 

A.A.A. Libretto sanitario cercansi

L’ultima volta che sono stata a casa, a Carbonia, ho sentito risuonare le campane della chiesa di Don Bosco, a Rosmarino, mentre in balcone fumavo una sigaretta. Erano uguali a quelle che sentivo alla stazione di Frascati mentre attendevo il treno.
Così è la storia oggi, un suono stonato che si ripete.
Io l’avevo scritto della variazione dell’articolo 24 (o 14? Non mi va nemmeno di controllare) della Costituzione, secondo la logica del Piano di Rinascita Loggia P2 - che vi invito a rileggere con cadenza settimanale – ed oggi è quasi in scadenza, come potrete leggere nell’articolo qui postato.
Tutto si ripete, a volte fingiamo di non aver sentito prima di allora, altre volte invece non abbiamo nemmeno il pudore di fingere, ci limitiamo a fare spallucce, sport assai diffuso in Italia.

Le campane erano belle quando a suonarle ci stavano le maniche rimboccate dei preti, oggi basta il dito del sacrestano che determini l’on o l’off. Mi fa tristezza. Così anche io inizio a fare spallucce, dedicando sempre meno tempoalla musica stonata che viene fuori dalla TV, sempre uguale col freddo troppo freddo d’inverno, il caldo troppo caldo d’estate, e le polveri sottili, Carlo e Camilla oggi sposi, invece no, forse domani.

Muore Mario Luzi e ne parlano come se fosse morto il cugino di qualcuno, che pareva essere un brav’uomo, reo di aver pensato di poter dire.
Il tubetto di plastica infilato nella gola di un Papa, forse per eccesso di zelo di un medico, merita la prima pagina, persino il disegnino di cosa sia e come funzioni una tracheotomia.
Diciamocela tutta: a me quell’omino vecchio fa un po’ pena ma penso che un altro omino di 84 anni, povero e sconosciuto, per un influenza sarebbe morto, solo sul suo letto in compagnia di una stufetta capace di scaldare solo il gatto di casa accovacciato davanti.
E se suonassero ancora, le campane stonate della sanità, darebbero il loro din don, sempre uguale di gente che muore e di gente che vive, di ministri (SIRCHIA) indagati per tangenti e per mafiosi curati.
Provenzano si cura a Marsiglia. Scandalo. Un mafioso esce dai confini dello stato con i documenti di un' altra persona per farsi operare.
Lo scandalo maggiore, dimenticato da molti, è che la Regione Sicilia (CUFFARO) ha probabilmente, rimborsato le spese.

Il paese dell’illegalità non può indignarsi per così poco, così, ho pensato di esporvi il mio caso:
da dodici anni ho diverse patologie, le più urgenti riguardano le ossa e dovrei sottopormi a diverse terapie, anche farmacologiche, che da due anni non posso permettermi perchè troppo costose, dal momento che non ho diritto ad un medico di base, perchè non sono residente nella regione Lazio e non ho un contratto di lavoro da esibire.
Ho provato a farmi spedire le ricette mediche dalla Sardegna, ma non mi sono state accettate perchè impossibile ottenerne il rimborso.
L’unica via sarebbe quella di rivolgermi al pronto soccorso dell’ospedale, ma è impossibile dal momento che non mi farebbero la fisioterapia per cicli completi e tantomeno mi farebbero le iniezioni di cui abbisogno quotidianamente per 12 giorni, ogni due mesi.
Sono riuscita a comprare i farmaci soltanto una volta in due anni, senza ricetta è un salasso, ed ho trovato un infermiere che ho pagato 10 euro a iniezione per sei giorni (metà terapia).
Ora, dato che Provenzano chiede il rimborso a nome del signor Troia (un nome un programma) in uno stato che ha legittimato l’illegalità, chiedo a voi, lettrici di questo blog residenti ai Castelli Romani che qua avete un medico che forse non vi ha visto mai, o che non si ricorda del vostro viso, se potreste gentilmente fornirmi la fotocopia del vostro libretto sanitario.
Ringrazio fin d’ora... e sempre Forza Mafia.
Rita Pani (APOLIDE)

 

Alla nostra Repubblica restano 15 ore

di Raniero La Valle
La Repubblica ha quindici ore. Tante sono infatti quelle che i capigruppo del Senato hanno assegnato al dibattito e al voto sulla nuova Costituzione, dopo di che, l'8 marzo, essa dovrà essere approvata, per volere della maggioranza, senza alcun emendamento, nell'identico testo trasmesso dalla Camera. Dunque l'8 marzo dovrebbe essere concepita la nuova Repubblica, per atto congiunto della Camera e del Senato. Poi ci vorranno tre mesi per la seconda lettura, e già l'8 giugno la nuova Costituzione, interamente riscritta nella seconda parte e di fatto svuotata e lasciata sguarnita nella prima, potrebbe essere varata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per entrare in vigore entro l'anno, come ha detto il ministro Urso sabato scorso agli imprenditori. A meno che il referendum popolare, all'ultimo momento utile, non la cancelli. Così stando le cose l'8 marzo l'Italia, salvo questa condizione risolutiva che sta nelle mani del popolo sovrano, potenzialmente cesserà di essere una Repubblica parlamentare di democrazia rappresentativa, per essere ridisegnata nelle forme di un regime del Primo Ministro, come i costituzionalisti fascisti definivano il regime instaurato da Mussolini a partire dal 1924. Il Parlamento sarà espropriato dei suoi poteri, essendo reciso il rapporto di fiducia da cui oggi dipende la legittimità del governo, e sarà privato della sua funzione rappresentativa, che sarà tutta concentrata nel Primo Ministro che da solo dovrà in se stesso mediare ed esprimere l'intero pluralismo sociale. L'ideologia è quella dell'investitura elettorale che, senza il filtro della scelta del Presidente della Repubblica (ridotto a un ruolo liturgico) e della fiducia parlamentare, direttamente abilita il Primo Ministro a governare e ne garantisce l'inamovibilità. Ma il mandato popolare, enfatizzato per quanto riguarda il Primo Ministro, non conta nulla per i parlamentari, che in ogni momento egli può mandare a casa, sciogliendo la Camera, sotto la sua "esclusiva responsabilità", quando essa non goda più la sua fiducia o per qualsiasi altro motivo di utilità politica. E quando fosse la maggioranza a non avere più fiducia nel suo Primo Ministro, non potrebbe mandare a casa lui senza andare a casa anche lei, con tutta la Camera che sarebbe automaticamente sciolta, salvo che la stessa maggioranza tutta intera e senza ribaltoni per infiltrazioni del nemico, riuscisse a nominarne un altro. Il Parlamento subisce una doppia disintegrazione. La prima sta nella divisione tra Senato e Camera, avviati verso due destini istituzionali diversi; il Senato perde la sua funzione politica e legislativa generale, non si occupa del governo ma delle regioni, e deve muoversi in un groviglio di competenze così complicato, tra Stato e regioni, tra Camera e Senato, commissioni bicamerali e comitati paritetici, col solito Primo Ministro che gli può togliere una legge in esame e passarla alla Camera, che sarà impossibile uscirne, così che ben più che dirsi Senato "federale", dovrebbe chiamarsi Senato degli sfasci. La seconda disintegrazione avviene all'interno della Camera, per la divisione anche istituzionale tra maggioranza e opposizione, che vengono a costituire due corpi o corporazioni separati, con diversi statuti e diversi poteri, che vengono distinti perfino nel nome, che per la maggioranza e il governo vengono definiti come "prerogative", e per le opposizioni "diritti"; ma tali diritti si riducono sostanzialmente a un diritto di tribuna, parlare ma non contare, come quegli invasati che liberamente possono parlare allo "speaker's corner" su una panchina dello Hide Park. Tanto non contano i parlamentari delle opposizioni che, se presi da un raptus di buonismo votassero contro una mozione di sfiducia al governo, il loro voto non sarebbe contato nella formazione della maggioranza della Camera, che dovrebbe essere costituita dai soli deputati della coalizione che ha vinto le elezioni, né tanto meno potrebbero concorrere alla indicazione di un altro Primo Ministro. A questo punto non c'è alcun bisogno che i deputati delle opposizioni siedano nella stessa aula, perché né gli uffici li contano nel computo dei voti né i deputati della maggioranza hanno alcun motivo ragionevole per starli ad ascoltare. Possono benissimo andarsene a parlare altrove: l'Aventino è istituzionalizzato e sta in Costituzione. Sicché formata da questi due corpi o "Stati" separati, la Camera ben potrà dirsi la Camera delle corporazioni. Non aggiungiamo altro sulla neutralizzazione degli altri poteri dello Stato, per dire solo che tutta l'operazione è anticostituzionale perché, come ha magistralmente mostrato Luigi Ferrajoli su il manifesto, il potere di revisione previsto nell'attuale Carta è un potere costituito ma non costituente (non si può fare un'altra Costituzione) e ci sono principi fondamentali, compreso quello di rappresentanza che, come ha affermato la Corte, non sono suscettibili di revisione costituzionale. E c'è una domanda inquietante: perché Berlusconi scrive e licenzia una Carta che dà al Primo Ministro tutti i poteri e toglie all'opposizione ogni potere, quando ci sono delle elezioni in cui potrebbe perdere la maggioranza? Nessuno fa un regime per gli altri (tanto più se dice che porteranno povertà terrore e morte); chi ha fatto un regime lo ha fatto sempre per sé. Come Berlusconi pensa di essersi assicurato contro questo rischio? Il peggio è che tutto questo avviene senza che nessuno lo sappia o mostri di allarmarsi; tutto il processo di sovvertimento costituzionale si è svolto in questi mesi senza che alcuna notizia ne trapelasse sui mezzi di informazione, e quando se ne è fatto cenno si è sempre e semplicemente fatto intendere che si trattasse di una riformetta di Bossi, di devolution e di federalismo. Ne discendono alcune questioni di vitale importanza. La prima è: come usare queste quindici ore che mancano. Non col silenzio. Questo è il classico caso delle metaforiche barricate in Parlamento. E su che cosa farle se non sulla liquidazione della Repubblica? Ma se il centrosinistra sceglie la linea morbida, per una ragione tattica, perché tanto c'è il referendum ed è meglio affrettare i tempi per giungervi prima delle elezioni, si tratta di una scelta sbagliata, prima di tutto perché ognuno deve fare la sua parte nel momento in cui gli tocca, e secondo perché senza una battaglia in Parlamento, da cui emerga una leadership anche per la prova referendaria, sarà molto più difficile una mobilitazione popolare. Il referendum, con questi mezzi di informazione, con questa televisione, con questi partiti rarefatti, e anche con questa Chiesa distratta da altre cose, si può perdere, mentre se si arriva fin lì, quella è l'ultima spiaggia per la difesa delle libertà costituzionali. Dio non gioca a dadi, diceva Einstein. Tanto meno si può giocare la Repubblica su un ultimo azzardo. La seconda cosa è che, a mio parere, anche nel congresso di Rifondazione la questione della difesa della Costituzione della Liberazione non può essere un tema tra gli altri, ma quello pregiudiziale a tutto il resto. Si tratta infatti di salvare le condizioni dell'agibilità politica, e le possibilità stesse di un lavoro riscattato e recuperato come diritto. Senza democrazia e senza eguaglianza non c'è neanche lavoro, e non si va "verso un mondo nuovo". Lo stesso è a dirsi della fabbrica del programma di Prodi a Bologna. C'è il rischio di suonare la musica del programma sognato e del mondo futuro sul Titanic che affonda. La terza cosa è che il popolo sovrano non può aspettare per organizzarsi di essere chiamato alle urne, ma fin da ora deve costituire dovunque comitati per il no nel referendum costituzionale. Altro che girotondi! Per questo non ci sono solo quindici ore, prima che la falla sia aperta, ma ci sono alcuni mesi prima che le acque travolgano le ultime difese. L'importante è non farsi chiudere a chiave, impotenti, nei ponti di terza classe. Infine c'è la questione dell'8 marzo. Mi sembra uno sfregio che alle donne, per la loro festa, si regali proprio la demolizione della Costituzione del '47, che in Italia è stata l'inizio anche della loro libertà, della orgogliosa possibilità di esercizio della loro differenza. I nuovi poteri sono disegnati come "maschi", nella solita loro pretesa di onnipotenza, insindacabilità e impunibilità; come tali patetici, anche se assai pericolosi. Ma qui le donne hanno qualcosa da difendere non solo per loro, ma per tutti. L'8 marzo è stato scelto dagli strateghi della destra per il voto del Senato anche contando sul fatto che tutta l'attenzione, femminile e maschile, sia quel giorno rivolta altrove, secondo il rito. Sommessamente propongo alle donne, ai loro movimenti, e anche agli uomini con loro solidali, che quest'anno la festa delle donne si trasformi in una grande manifestazione di volontà politica e di impegno militante per salvare la Costituzione.
1 marzo 2005

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