10.31.2007

 

Per un nuovo miracolato italiano


Durante un’asta è stata venduta per duecentoquarantamila euro l'automobile appartenuta a Padre Pio: una stupenda Mercedes d'epoca, come nuova. Dicono che il sant'uomo non la utilizzasse; una volta che ci provò, non appena cercò di ingranare la prima, causa stimmate si ritrovò con la mano trapassata dalla leva del cambio. Anche allora, molti gridarono al miracolo, anche se il frate di Pietrelcina gridò e basta.
Bisogna riconoscere che, di miracoli, ne sono ricche le cronache, anche recenti. Solo qualche settimana fa, è stata diffusa la fotografia di un falò tra le cui fiamme molti hanno ritenuto di riconoscere la sagoma di papa Wojtyla. Molti hanno gridato al miracolo, ma per alcuni le salsicce non sono venute poi così bene.
E comunque c'è da rilevare che questo non è un fenomeno così raro, tanto che, nel corso dei secoli sono state prodotte numerose prove di episodi similari come, ad esempio, le molteplici testimonianze risalenti addirittura al lontano 17 Febbraio 1600 che attestano un episodio analogo: a Roma, durante un falò, improvvisamente le fiamme assunsero la fisionomia di Giordano Bruno.
Insomma, da sempre c'è stato chi ha ritenuto di vedere immagini più o meno sacre nei contesti più disparati, come il volto di Cristo nella corteccia di un albero, oppure l’immagine della Madonna nel profilo di una roccia, anche se taluni la trovano sia più simile alla suora che, assieme a Del Piero, reclamizza un'acqua minerale. Addirittura c’è chi è disposto a giurare di aver visto, a Fregene, Jim Morrison che giocava a briscola con Elvis Presley.
Ma quest’ultima è chiaramente una balla: Jim ed Elvis sono miei vicini di casa e mi hanno assicurato che non sanno neppure dove sia, Fregene.
E comunque, tutti questi avvenimenti, veri o millantati che siano, a me non impressionano più di tanto, dato che, ultimamente, ho avuto modo di assistere a considerevoli quantità di eventi soprannaturali.
Per esempio, mi è capitato di sentire sindaci di sinistra adoperarsi attivamente contro il crimine organizzato e debellare bande di efferati malfattori che minacciavano la nostra sicurezza tendendo agguati ai semafori e detergendo a tradimento i parabrezza delle vetture.
E, ancora, ho osservato il sindaco di una di quelle grandi città diventare segretario di un nuovo grande partito, un partito così nuovo e così grande, che per riempirlo tutto ci sarà bisogno di almeno un altro indulto.
Da parte loro, i sindacati confederali mi hanno fatto assistere alla moltiplicazione degli elettori al referendum sul welfare e, contestualmente, alla trasformazione dei "No, maddeché?" in "Sì, certamente, che me lo chiedi a fare?".
E, subito dopo, ho potuto ascoltare Confindustria e Bankitalia reclamare stipendi più alti per operai e impiegati.
Poi ho anche letto da qualche parte che, secondo l’ABI, sono soprattutto le persone ricche a contrarre debiti. Che è un po’ come se l’altra sera, quando nella carrozza di prima classe stavano stipate un centinaio di persone per via della soppressione del treno precedente, fosse passato un presidente del Consiglio e avesse esclamato: “Tutte quelle persoooone, che fanno quasi a cassotti per poter viaggiare in prima claaaaasse... sono il miglior segnale che le cooooose, in Italia, vanno molto beeeeeene”.
Il problema è che io, Jim ed Elvis non riusciamo a capire se tutti questi avvenimenti rientrino nella categoria dei miracoli o in quella del “Ci risiamo: chi ha messo l’ellessedi nell’acquedotto?”
A ogni modo, tengo sempre a mente le parole del mio spirito guida: “Ricorda che, dietro a ogni persona, si nasconde un malvagio: è per questo che devi usare pallottole perforanti.”
dirtyboots

 

Ci vuole fantasia

Ci vuole molta fantasia per comprende il governo, ce ne vuole molta di più di quanta ne serva per vedere una carota nel celeberrimo scarabocchio di Mirò.

Ci vuole molta fantasia a comprendere perché oggi le cattivissime “sinistre radicali” descritte dai giornali e dai telegiornali, come sacche di comunisti famelici dotati di canini appuntiti, oggi, per l’ennesima volta abbiano soprasseduto all’ennesimo oltraggio che noi, abbiamo subito.

Perché all’ennesimo tradimento del programma non si sono dimessi in blocco?

Ah! Già perché sennò torna berlusconi. Me lo devo ripetere ogni tanto, così magari alla fine sembrerà vero anche a me.

È grave, anzi, è gravissimo che parte del governo abbia votato contro la commissione d’inchiesta sui fatti di Genova, ed ancor più gravi sono state le spiegazioni di Di Pietro, che finalmente ha tradito sé stesso, rivelandosi per ciò che è sempre stato. Lui non voleva una commissione che indagasse solo ed esclusivamente sui poliziotti che pare, siano quella parte di Stato a cui tutti si devono inchinare.

Quindi noi, non dovremo sapere mai perché un ministro di allora (ministro degli esteri) si trovasse a godere della guerra impari, e del sangue che scorreva, nei locali della questura di Genova. Noi non abbiamo diritto di sapere chi diede gli ordini, chi studiò la macellazione a tavolino.

Eppure il diritto a sapere questa verità stava scritta nel programma di governo, insieme alle altre mille disattese.

Anche Diliberto ha detto che è un’offesa agli italiani, ma allora perché? Perché stanno ancora là? Ah sì… Perché sennò torna berlusconi.

Allora è lecito pensar male. È lecito pensare che soltanto a Gennaio i dissidenti si sentiranno liberi di andare, e non per salvare noi dal pericolo berlusconista, ma per salvare la maturazione degli emolumenti che prenderanno appieno, come se fosse trascorsa l’intera legislazione.

Io comunque a votare non ci andrò, e non chiedetemi perché. Penso sia palese.

Rita Pani (APOLIDE)

10.30.2007

 

Paesi in lotta (2)

http://www.youtube.com/watch?v=loOf1Bti8gw

10.29.2007

 

Il nuovo che ci avanza

Ieri, dopo aver visto la puntata di Report, sono giunta alla conclusione che redimersi, dopo una vita da malavitoso è possibile. Diversamente non si spiegherebbe la presenza di De Mita nel Comitato Statuto del PD.

Perché il PD è nuovo, e soprattutto è il nuovo modo di fare politica. Se De Mita fosse rimasto quel tizio di Nusco, che tutti ricordiamo, nonostante i vari lavaggi in candeggina con l’acqua caldissima, la sua presenza nel PD non avrebbe senso.

Certo non avrebbe senso nemmeno che stia seduto in Parlamento, ma questo già ci colpisce meno, essendo prassi accogliere chiunque: assassini, mafiosi, ladri, malfattori di ogni specie. A nessuno l’Italia nega un occasione; tutt’al più si ammazzano i giudici, che come ha spiegato bene berlusconi, dopo essere stato assolto in cassazione, sono tutti comunisti. Come dargli torto? Ammettiamo almeno per una volta l’uso criminoso della giustizia. Che c’è di strano, se l’avvocato di un imputato, usa soldi dell’imputato, per corrompere i giudici che dovranno indagare sull’imputato, tutto all’insaputa dell’imputato?

Non c’è nulla di strano quindi ad aver voglia di far piazza pulita, di rinnovare la nostra vita, di creare una nuova politica che non abbia continuità con la vecchia. E soprattutto bisogna abbattere i costi della politica stessa.

A proposito, la sede del PD costerà solo 250.000 euro all’anno di affitto. Quisquilie.

E che dire di Beppe Grillo, capace di fare i conti in tasca a tutti, che ora è alla disperata ricerca di 87.000 euro per saldare i conti del V-day?

Ovviamente l’onere spetta ai blogger in attesa di bollino di certificazione, perché Grillo sarà anche un leader, ma non è fesso.

Dicono che da più di vent’anni stia incassando le cambiali firmate da un operaio, a garanzia del compenso pattuito per la sua partecipazione alla festa dell’Unità organizzata in un piccolo comune, che andò deserta per la pioggia e che si concluse in perdita.

Sono solo piccoli esempi del nuovo che ( ci ) avanza, nel senso che ne rimane sempre, e sempre. E si sa: buttar via è peccato.

Rita Pani (APOLIDE)


10.26.2007

 

Piove! Governo ladro.

Dovrei scrivere lo sconforto, e sarei troppo deprimente. Mi domandavo anche io, se fosse bene avere un giudice in ogni trasmissione televisiva, se fosse normale, quotidianamente, leggere su un giornale la dichiarazione di un giudice. Oggi penso di sì, penso che sia un bene, almeno li si salva la vita.

Poi, come tutto in Italia, è transitorio. È semplicemente la tendenza del momento, che cesserà non appena sarà pronto il PD e si potrà quindi scalzare Prodi dalla poltrona. Perché tanto, che noi si sopravviva oppure no, questo è. Verrà poi un altro problema da prurito, e se sarà quello giusto, se lo trascineranno fino alla campagna elettorale, facendone l’ultima speranza per il popolo italiano.

Dicono, quelli che pensano bene, che sarebbe proprio una beffa se questo governo cadesse vittima della “giustizia”, visto che proponeva proprio di battersi per la legalità, ma a mio avviso è solo l’ultima favola a cui abbiamo bisogno di credere, per avere un mastella da spolpare, per avere un colpevole a cui tirare insulti e strali.

Cazzate. Questo resterà nella mia memoria, come il governo del tradimento, che ha usurpato i nostri voti, per darli ad una democraziacristiana geneticamente modificata in peggio dall’evoluzione della storia e dei costumi italici. Alla fine, mastella non è che la punta dell’iceberg.

Assistiamo alla continua violazione e negazione dei nostri diritti cooptati dai media asserviti; chi da una parte, chi dall’altra. Mentre il paese muore lentamente.

Muoiono tutti i giorni i lavoratori, e se non muoiono di lavoro, muoiono per l’impossibilità di sopravvivere, strozzati dalla vita e dal cappio che si mettono al collo, magari nella fabbrica in cui lavorano. Muore il futuro di chi nemmeno riesce più a sperare e semplicemente aspetta. Sopravvive ancora qualcuno, che riesce ad illudersi che finalmente qualcosa cambierà, col PD o con Beppe Grillo, che dispensa bollini persino a Di Pietro, che però non ci sta a perdere i voti della Sicilia, ed arriva persino a far restare in piedi il consorzio di una delle più colossali truffe mafiopiduiste, come il ponte fantasma sullo stretto di Messina. In un altro momento, forse, avrei riso per un cuffaro che esalta Di Pietro; oggi davvero non mi va.

Vedete? Finalmente qualcuno si accorge che i salari degli italiani, sono troppo bassi. Accidenti! Deve essere proprio un illuminato questo qua. È o non è il boss di bamkitalia? Sì, ci ha messo qualche anno a comprendere quello che noi non ci stanchiamo di dire, ma alla fine ci è arrivato. Quanto conta il fatto che l’abbia detto? Nulla, ma è già qualcosa…

Quasi quasi gli scrivo: ho bisogno di un consiglio. Visto che qua nella “comune” è arrivata una bolletta dell’acqua di 337 euro, egregio dottor Draghi, che ci consiglia di fare a Novembre? Mangiamo o paghiamo? Non è che vi avanza un bonus anche per noi?

Rita Pani (APOLIDE)


10.23.2007

 

Nuovo supereroe: Mister Prezzi

Quando si dice la tempestività; finalmente l'Antitrust ha aperto un'istruttoria per possibili violazioni della concorrenza per gli aumenti dei prezzi della pasta, dopo aver istituito la figura di “Mister Prezzi”, che nel mio immaginario è una sorta di Mastro Lindo concentrato al limone, ma in divisa da finanziere.

Il fatto che quei negozietti ricchi di nulla, che avevano come insegna “Tutto a 1000 lire”, siano diventati “Tutto a un euro”, poteva essere indicativo del furto continuo che ci apprestavamo a subire, ma il buon senso non è del potere.

Ora il nuovo super eroe della finanza, girerà tra i banchi del pane e della pasta, ignorando il fatto che la carta igienica, per esempio, costi come un paio di orecchini di Bulgari.

Ma si sa, senza pasta non ci possiamo stare, mentre, per esempio i giornali, sovente invogliano ad un uso diverso dalla lettura, diventando un succedaneo del rotolone.

A me piace davvero l’idea del nerboruto Mister pelato che controlla il prezzo del pane, mentre quotidianamente veniamo rapinati dalle banche, dalle assicurazioni, dalle industrie del petrolio, dalle compagnie telefoniche; e che dire dell’acqua?

Avete presente un supermercato il giorno dell’inizio delle offerte? I carrelli stracolmi delle confezioni d’acqua in offerta, tanta acqua che potresti soddisfare il fabbisogno quotidiano di un villaggio africano.

Mister Prezzi, farà anche un’indagine su queste presunte offerte? Perché mai una ditta imbottigliatrice d’acqua, dovrebbe tirarmela dietro una volta ogni tre mesi, e farmela pagare un po’ meno del petrolio l’altro periodo? È evidente che l’altro periodo mi sta truffando. Ma dell’acqua (almeno dove abito io) non si può fare a meno, e io sono costretta a cedere all’estorsione.

Ho sempre cercato di compiere acquisti “corretti” evitando le catene che praticano lo schiavismo nei confronti dei loro dipendenti, evitando i prodotti delle multinazionali. Di norma ho sempre fatto la spesa alla COOP, ma purtroppo arriva il tempo in cui, sempre più spesso, mi trovo OBBLIGATA a recarmi alla Lidl -forse una delle catene più schiaviste- perché Mister Prezzi ancora non ha capito che il furto è radicalizzato e continuo.

E per inciso, spesso noi siamo complici dei ladri… Ogni volta che accettiamo uno scontrino di un negoziante inferiore al prezzo della merce acquistata, o quando non esigiamo la fattura per un bene o un servizio. Bisogna chiamare la Finanza, magari non arriverà Mastro Lindo, ma chi si contenta…

Rita Pani (APOLIDE)


10.22.2007

 

Paesi in lotta 2

Sostegno alla Vertenza degli Agricoltori di Decimoputzu in sciopero della fame a difesa delle

Aziende messe all’asta per forti esposizioni bancarie e a difesa dei posti di lavoro in agricoltura.

La Confederazione Sindacale Sarda ha in questi giorni portato la propria solidarietà agli agricoltori e alle loro famiglie che occupano la sala consiliare del Municipio di Decimoputzu e che in segno di protesta hanno effettuato lo sciopero della fame.

Non si sarebbe arrivati a questo gesto estremo con una lavoratrice in dialisi che ha aderito allo sciopero della fame con grave rischio per la propria salute,se il problema delle loro Aziende Agricole messe all’asta dalle Banche,non avesse colpito così gravemente questi lavoratori e le loro famiglie che temono di essere ridotte sul lastrico.

In particolare si tratta di Aziende i cui titolari hanno investito tutti i loro capitali con risultati ottimi sul piano della produttività , della professionalità e della modernità nel settore agricolo: Ma le Banche che hanno dato loro i mutui agevolati sulla base di Leggi Reg.li non fanno sconti e non considerano le difficoltà del mercato e delle difficoltà oggettive che l’Agricoltura in Sardegna in particolare ha avuto a causa della siccità degli scorsi anni. Le “sofferenze” bancarie sono diventati veri cappi al collo degli agricoltori sardi che rischiano di morire insieme alle loro Aziende.

Ci rivolgiamo alle Loro sensibilità e autorevolezze perché intervengano urgentemente presso la Comunità Europea, il Governo Naz.le e quello Regionale allo scopo di trovare tutte le soluzioni utili per bloccare le aste in corso in modo da scongiurare la vendita delle Aziende Agricole.

Si rende necessario ed urgente un provvedimento-stop per poi discutere soluzioni più a lungo termine, non escludendo un atto di azzeramento dei debiti contratti sugli interessi bancari, com’è avvenuto in sede comunitaria per le Aziende Agricole della Grecia.

Si tenga conto che la Regione Sarda è intervenuta nel passato ed anche recentemente, all’atto dell’accensione dei mutui, col meccanismo della concorrenza per il pagamento parziale degli interessi e che gli agricoltori non capiscono come le Banche chiedano loro la restituzione degli interessi senza che sia stato scorporato dal loro debito l’importo della parte degli interessi semestralmente pagati dalle Casse Regionali.

Siamo certi che il Governo Nazionale unitamente alla Giunta Regionale s’impegnerà già da domani alla ristrutturazione dei crediti, ma noi pensiamo che questa non sia una misura sufficiente ad allontanare la spada di Damocle che incombe ora sulle Aziende messe all’asta e sotto minaccia di vendita forzosa.

La CSS da sempre ha individuato nel Comparto Agro-pastorale della Sardegna una via di sviluppo nuova, se le Aziende del Settore vengono modernizzate e collegate all’industria di conservazione e trasformazione dei prodotti.

Questi Settori danno posti di lavoro a costi molto più vantaggiosi che nell’Industria tradizionale, ma poco il pubblico investe sull’Agricoltura e Pastorizia, benché questi Settori in tutta Europa e nelle Regioni del Nord Italia siano settori che producono ricchezza. La Sardegna è pronta a questa sfida e vuole dare il suo contributo di sviluppo e di progresso. Siamo fiduciosi negli strumenti che la politica vorrà porre a disposizione degli Agricoltori sardi e ci spettiamo interventi concreti in questa direzione.

Cordiali saluti

Il Segretario Generale della CSS

Dott. Giacomo Meloni




 

Paesi in lotta 1

C'è ancora un Italia in lotta:

http://gisa.splinder.com/post/14385122/Modugno:+blocco+delle+turbine

 

Coerenza


Ora però sarebbe il caso di approfondire, e magari fare dei distinguo che paiono necessari, se non si vuole continuare a fare finta di vivere in un altro mondo.

Tutti oggi tirano un sospiro di sollievo, guardando alla manifestazione di ieri, e sono sollevati dal fatto che “non abbiamo fatto cadere il governo Prodi”. Tanto sono sollevati, tutti quanti, che arrivano a dire persino che le nostre bandiere rosse, così tante e così belle, lo hanno persino rafforzato.

L’altra cosa, che si sente dire spesso, e che più volte ho letto anche nei commenti e nelle mail che ricevo, è che “non si può prescindere da Prodi, perché sennò ritorna berlusconi.

A me questa cosa, lo ammetto, mi fa molta tristezza. Chi lo dice, lo dice col cuore, ma chi lo ascolta se ne trae forza per indebolire noi.

È l’errore di base che si continua a fare guardando alla politica con occhi miopi. Fino a che si considererà berlusconi “il pericolo”, a noi non ci ascolterà mai nessuno; berlusconi non deve essere altro che “il nemico” da combattere.

È bastato un anno e mezzo per scordare cosa chiedevamo, un anno e mezzo fa, al governo che avevamo votato? Si chiedeva di riportare lo Stato ad un minimo di civiltà, e ci veniva promessa la serietà al governo. Prodi ha sbagliato le alleanze e peggio ha sbagliato l’idea a cui essere fedele.

Ha corso tanto per creare la nuova figura del PD, ma continua ad avvallare logiche PDuiste, che lo fanno apparire - e mi costa dirlo – come l’allievo che supera il maestro.

I fatti di Catanzaro sono di una gravità inaudita, e dovremmo sentirle come scudisciate sulla schiena, perché noi, eravamo quelli che scesero in piazza chiedendo “legalità”.

Certo siamo tutti concordi a chiederci “il perché” di mastella, ma se non usciamo dalla trappola del “sennò torna berlusconi” nessuno di noi si sentirà autorizzato a chiedere a Prodi di ridarci la legalità che andavamo cercando, persino con l’estromissione di mastella.

Noi che chiedevamo l’abolizione delle leggi ad personam, e un intervento serio per il conflitto di interessi, coerentemente non dovremmo accettare nemmeno per un attimo che mastella continui ad essere il ministro della giustizia.

Noi che ieri eravamo in piazza, dovremmo ammettere di esserci stati contro, un governo, che ci ha illuso e che continua ad insultarci.

Certo avremmo potuto rafforzare un governo, ma questo governo non fa altro che continuare ad indebolirsi da sé. E per me, il disegno è già noto.

Rita Pani (APOLIDE)


10.20.2007

 

Giornata Rossa

Non mi importa quello che diranno domani, nemmeno quello che qualcuno ha provato a dire oggi. So solo che fatti pochi passi da Stazione Termini, ho avuto la sensazione che il mondo fosse tornato normale. Sì, come ha detto Giuliana Sgrena dal palco, le bandiere della pace erano poche, ma non mi sono mancate, perché troppo mi mancavano le bandiere rosse, e la gente fiera di portarle. Sì, anche la pace è un diritto inviolabile, ma quelle bandiere ce le hanno sputate già, calpestate e bruciate, con i morti che continuano a morire in silenzio, sotto le bombe della democrazia. E per la pace avevamo già provato “a fare”, ma oggi, toccava a noi.

Noi c’eravamo ed eravamo così tanti da restare sbalorditi, e contenti di ritrovarci, persino di cantare “L’internazionale socialista” o “Bandiera rossa”, senza avere il timore d’esserci scordati di noi stessi, di ciò che in tutti i modi qualcuno tenta di cancellare.

Un milione di compagni, sono in grado, guardandosi, di riconciliarsi con loro stessi e col mondo, anche solo per un giorno, di trarre la forza per continuare a lottare, per ciò che nessuno vuole più ammettere, essere un diritto. La vita. La vita è fatta di fatica, di lavoro, di pace, di diritti e sarebbe ora che anche Prodi o chi per lui, prendesse coscienza della nostra voce.

Sarebbe bello che anche solo una parte dei compagni che oggi stavano a Roma, domani stracciassero le tessere dei sindacati, di quelli che hanno proibito l’uso delle loro bandiere, e di quelli che questa mattina, come un oltraggio, sedevano al tavolo con il comitato per la legge Biagi (che è maroni, infido al punto di non nominarsi mai, quando ne parla, gettando la responsabilità su Biagi, appunto, o treu). Non fatevi più taglieggiare quella ventina di euro, teneteli per voi, magari beveteveli… Riprendetevi la dignità.

Ricordiamoci del fiume di bandiere rosse che ha invaso Roma, dei ragazzi, dei giovani, dei “diversamente giovani” e dei vecchi, ricordiamoci della politica e ripuliamola noi, che ancora, nonostante loro, abbiamo voglia di lottare.

Bella giornata, rossa davvero

Rita Pani (APOLIDE COMUNISTA)

… E ricordiamoci anche che ieri mastella, indagato a Catanzaro, annunciava le elezioni in primavera, e oggi, al giudice De Magistris è stata tolta l’inchiesta. Ricordiamoci, perché forse non andremo a votare in primavera, ma prima o poi, toccherà riandarci.


10.19.2007

 

Le cose importanti

Ora non so più cosa sia davvero importante, se la manifestazione di domani alla quale parteciperò, con tutte le riserve del caso, l’inquisizione di mastella, o il fatto che nel 2050, finalmente potremo trombare dei robot, eliminando ogni sorta di complicazione del caso.

Oh, sì, mi fanno notare anche il nuovo tentativo di censurare i blog, ma questo davvero non mi tange. Chiudano pure, tanto riapro il giorno dopo, ad oltranza.

Ma allora che è davvero importante?

La manifestazione di domani a Roma, sarebbe bellissimo fossimo in tanti, nonostante il pensiero di prodi, così oscenamente simile a quello di berlusconi. Vi ricordate? Era uno sciopero in piazza, e lui se ne stava in Russia a dire… “Che mi frega, scioperino pure, tanto…”

Come prodi, l’unica differenza era il luogo, lui non era in Russia ma in Portogallo.

Certo ho delle riserve, soprattutto dopo aver letto l’invito di Bertinotti ai ministri del suo partito, a non partecipare, perché sarebbe una “sgrammaticatura”. Io mi chiedo se sia ancora grammaticalmente corretto affermare che c’è un ministro “per l’attuazione del programma”, un ministro finto pagato con soldi veri.

Pare che Mastella sia inquisito nell’inchesta “why not” , sembra che sia una sorta di incappucciato, è tranquillo, dice, così tranquillo che ha preannunciato il voto per la primavera prossima.

Scusate, ma io non riesco a scandalizzarmi; è normale che cambi parte politica e si getti a pesce nella coalizione del centro destra. Là, se non sei inquisito non ti ci vogliono.

Ecco perché alla fine ho deciso che l’unica vera notizia di oggi, sia che nel 2050 potremo fare sesso con i robot. Sarà la realizzazione di molti sogni; primo i robot difficilmente scorreggeranno dopo aver fatto sesso, non resteranno per ore immobili a contemplarsi l’augusto augello, non si puliranno con le tende della stanza da letto e cosa assai più importante, si tromberanno anche chi, come me, in quell’epoca avrà 86 anni.

Rita Pani (APOLIDE)


10.17.2007

 

In logica berlusconiana

Perché abbattere il berlusconismo, se a volte può tornare utile?

Mi riferisco alla notizia di un proiettile inviato al Pm De Magistris, in busta chiusa, con tanto di biglietto con stella a cinque punte, in stile brigatista.

Ora, perché una fantomatica banda brigatista dovrebbe volere De Magistris morto? Perché ha indagato Prodi e tirato dentro, se pure di striscio mastella?

Mi ricorda tanto il “perido pisanu” , quello dei teoremi e delle finte bombe dentro a veri cassonetti in Costa Smeralda, che portarono in carcere una decina di compagni sardi, solo recentemente rilasciati, per via delle prove inconsistenti e artificiosamente costruite.

Ecco allora l’oggi. Un ministro vergognoso come mastella, chiede l’allontanamento di un magistrato, e la società ancora civile si ribella. Non si può fare marcia indietro: si rischierebbe di perdere credibilità. Allora che fare, se non rispolverare l’antico metodo berlusconiano?

La minaccia del terrorista funziona sempre, ora lo si potrà trasferire per incompatibilità ambientale e con tanto di solidarietà a profusione: povero giudice, lo faccio per te! Ti hanno minacciato.

Rita Pani (APOLIDE)


10.16.2007

 

Volevamo cambiare il mondo

Volevamo cambiare il mondo, invece il mondo è cambiato malgrado noi. Che sia il caso di farlo tornare com’era?

È cambiato così tanto che i sindacati si affiancano al “comitato per la legge Biagi” (nemmeno sapevo che esistesse, ma d’altronde esiste anche quello per la tutela della cicoria).

È cambiato dall’oggi al domani, visto che Veltroni, neo segretario del PD, traccia le linee di governo, sebbene riconosca e appoggi l’attuale.

Per trovare un po’ di continuità in questo mondo, devo leggere che berlusconi non crede che cuffaro sia colluso con la mafia, mentre un Tribunale chiedeva otto anni di reclusione.

Volevamo cambiare il mondo, fare sì che tutti ci potessimo vivere, se non alla pari, almeno dignitosamente, invece leggo che in Italia c’è l’allarme povertà. Non si tratterebbe –dice il bravo cronista- del povero stereotipato, il barbone sporco e cattivo, ma di famiglie, che ormai non possono più nemmeno procreare, in barba alla chiesa, per non correre il rischio di diventare ancora più povere.

Volevano cambiare il mondo, e si inventarono la solidarietà. È una bella cosa la solidarietà, io la vivo, perché la ricevo spesso, da qualche persona che mi vuole bene e mi aiuta ad andare avanti, ma in Italia la solidarietà è stata istituzionalizzata, con tanto di ministero, e tutti hanno applaudito, non pensando che a breve, la solidarietà avrebbe ucciso i diritti del cittadino.

Volevamo cambiare l’Italia, e abbiamo votato Prodi. Guardando di straforo la TV, l’altra sera ho visto passare uno spot del ministero solidale: “ Nelle vostre pensioni di Ottobre, troverete la mancia che la solidarietà al governo, vi dona in nome e per conto della bontà che ci contraddistingue…”

Uno spot da retrogusto berlusconista, da far accapponare la pelle, una sorta di bonus nonnetto, che sostituisce quello al bebè.

Hanno cambiato il mondo, cercando di cambiare noi per primi… Ma a me non mi cambieranno mai.

Non mi avranno.

Rita Pani (APOLIDE)


10.14.2007

 

Ora tocca a noi

Veltroni è stato eletto. Sarà a capo del PD, anzi, non è stato eletto è stato acclamato. I numeri sono importanti e non vanno sottovalutati.

I numeri dovrebbero essere molto più importanti per noi, o per noi che ci ostiniamo a voler essere “compagni”, che per i democratici stessi.

Quel numero, tremilionitrecentomila, dovrebbe insegnarci che ora tocca a noi impegnarci, per non essere spazzati via.

Molti di quei tremilioni, sono andati a votare per il cambiamento del paese e per una nuova sinistra. Quasi tutti dei molti, non ha capito di aver partecipato all’ennesimo tentativo di sopprimerci.

Lo dicono le dichiarazioni che provengono persino da destra “… certo il governo Prodi ne esce rafforzato…” o dalle anime candide che spavaldamente si concedevano ai microfoni all’uscita dai seggi… “è importante per la sinistra… voto per una nuova unità di sinistra”.

Per Veltroni oggi è nata una nuova Italia, per me da oggi la nostra voce conterà ancor meno, ma non per questo accetterò mai di farla tacere. Dovremo abituarci a gridare un po’ più forte di quanto non abbiamo fatto fino ad ora, o sperare che qualcun altro si aggiunga all’urlo.

Rita Pani (APOLIDE)


10.13.2007

 

Da domani si ricomincia

Domani è il giorno delle primarie, finalmente, e tutto cambierà ancora vorticosamente. Chissà. Magari i telegiornali rispolvereranno persino Grillo, accantonato in un angolo, dopo che non serviva più. Sì perché sennò non si spiegherebbe la sua scomparsa, dopo la pantomima del V-day (giorno del vaffanculo).

Bisognava agitare gli animi, bisognava sottolineare con un bel tratto verde, l’antipolitica, in modo che si tornasse alla politica, quella vera.

Che sia vera, ovviamente è una fandonia, ma loro si ostinano a farci credere così.

E anche a destra, in modo assolutamente bipartisan, si sono dati da fare, manifestando oggi per “non lasciare troppo spazio alla sinistra”, hanno detto gli impresari.

E allora ecco che la destra scende in piazza, per le tasse e la sicurezza, col braccio teso, a mangiare mortadella, per protesta.

Sì, così da domani sarà una nuova era, i comunisti per l’ennesima volta non esisteranno più, sebbene Veltroni abbia concluso il suo “tour” in un luogo simbolo della Resistenza, mentre i fascisti esistono ancora. E sono come i rettili, loro sì, cambiano pelle, ma sotto è ancora e sempre quella.

Le primarie faranno finalmente nascere il partito che non c’è ma che già è al governo, e chiede rimpasti pur restando leale fino al 2011.

La sinistra radicale - ma io oserei dire integralista - continuerà ad esistere, o forse crescerà ancor di più, solo nella terminologia propagandistica dei giornali e dei telegiornali, ma solo dopo il 20 ottobre, perché prima è meglio non parlarne, oscurarla, non si sa mai che si possa essere così tanti da doverci poi in qualche modo legittimare.

Rita Pani (APOLIDE)


10.12.2007

 

Visto e sentito…

Al Gore ha vinto il premio Nobel per la pace. Perché no? Uno sputo in faccia a bush è sempre gradito, chiunque glielo dia.

Non è per questo che scrivo, ma per la traduzione simultanea che è stata fatta da Sky TG 24, della conferenza stampa in cui il vincitore ringraziava.

Così abbiamo appreso che Gore è stato premiato per il suo impegno per la diffusione di una maggiore conoscenza dei mutanti climatici.

Stamattina, è franata una vetta delle Dolomiti. È senz’altro una notizia di per sé. Ma qualche giornalista non ha resistito a renderla per forza ancora peggiore e più preoccupante:

La Val Fiscalina è da tempo meta di numerosi vip tra cui Marta Marzotto e Angela Merkel”, ma non sembrano esserci vittime.”

Rita Pani (APOLIDE)


10.11.2007

 

Americà... facce Tarzan!


Per il governo e per i sindacati confederali, sul referendum per il protocollo del welfare, dovevano vincere i "sì". E, in qualche modo, i "sì" hanno vinto. Serviva anche che vincessero con una percentuale molto alta. E, in qualche modo, la percentuale è alta.

Preveggenza? Capacità divinatorie? Congiunture astrali favorevoli? Semplici coincidenze? Alta competenza politica? Brogli? Culo? Ognuno può dire la sua, tanto qui non si vince niente.

Comunque sia, qualora vi sia piaciuto il giochetto di partecipare a un finto referendum, già domenica avrete la possibilità di replicare l'esperienza, partecipando alla farsa delle primarie del PD. Anche se stavolta si paga: un euro più i diritti di prevendita.

Coerentemente allo spirito dell'iniziativa, noi siamo riusciti a intervistare colui che, per il governo, doveva vincere ed è stato già preventivamente incoronato alla guida del PD quattro o cinque mesi or sono. Stiamo parlando, naturalmente, di Walter Uozzamerica Veltroni.

Data la riservatezza dell’argomento, ci è stato chiesto di divulgare il testo seguente solo dopo le operazioni di spoglio delle schede. Cosa che, pur avendo promesso, in ottemperanza ai dettami della nostra deontologia professionale, abbiamo puntualmente disatteso.

Come domanda di apertura, tanto per rompere il ghiaccio, abbiamo chiesto:

“Qual è il motivo per cui ritiene opportuno infilare una espressione in lingua inglese in ogni sua frase?”

Il neoleader ci ha risposto in perfetto idioma trasteverino:

"Maddeché? It's no true!"

Forse. Anche se la sua replica non ci ha convinto del tutto, abbiamo cambiato argomento.

"Va beh... quali le sue considerazioni dopo la vittoria?"

"Che dire? Sono very happy per questo inatteso e sorprendente risultato, che ha dimostrato quanto sia importante far finta di combattere per gli ideali in cui si fa finta di credere. Non possiamo farci niente: è la democracy, baby!"

“Adesso che finalmente è ufficialmente alla guida del PD, quali sono i prossimi passi?”

”Ci siamo già attivati per scrivere un programma di governo su cui basare la prossima campagna elettorale non appena il governo Prodi (che comunque noi sosteniamo contestando apertamente ogni sua iniziativa) farà il botto. E guardate che, salvo complicazioni, non manca molto. Posso comunque anticipare due punti che mi sembrano fondamentali: un million of new places of work e il brigde over the Strait... roba forte, eh?!”

“Accidenti! Non crede che cose così innovative possano spaventare l’elettorato?”

“I don’t know. Ma, detto tra noi, non credo ci sia nessuno veramente interessato a quel che dico. A volte, mentre parlo, penso alle figurine che mi mancano oppure conto i doppioni.”

“La coerenza innanzi tutto. Parlando del passato recente, durante la sua campagna elettorale ha suscitato non poche polemiche la sua idea di chiedere alla moglie di Berlusconi di entrare a far parte del PD...”

“Vero. Ma non sono stato capito. Vedete, la politica, oggi, è spettacolo, oltre che un favoloso business, e servono le persone giuste per promuovere questo nuovo brand che è il PD, per renderlo appetibile agli elettori, che più che elettori, sono fan. In questa ottica, il mio staff di spin doctoring ha ritenuto di individuare il target ideale nel profiling della signora Veronica Lario che io, affettuosamente, chiamo Veltronica Lario. Ella avrebbe aggiunto al PD un altro gustoso in gradiente, come il ketch-up sugli hamburger, o la mostarda. What’s ‘n la mostarda?”

“Certo, certo... Piuttosto, cosa le ha insegnato la sua esperienza come sindaco di Roma che pensa possa tornarle utile nella conduzione del PD?”

“Vi risponderò citando un adagio che ho imparato confrontandomi quotidianamente con i cittadini romani e che recita pressappoco così:

Ogni mattina, a Roma, un uomo sale sulla sua Smart e sa che dovrà correre sulla corsia d'emergenza del Grande Raccordo Anulare.

Ogni mattina, a Roma, un uomo sale sul suo SUV blindato Protomax 9600 turbo 4x4 sedici valvole i.e. parabellum e sa che dovrà correre sulla corsia preferenziale dei tram.

Ogni mattina, a Roma, non importa se sali su una Smart o su un SUV: prepara patente e libretto.

Isn’t it?”

“Come no?! Annamo, và... smonta tutto! La prossima volta, però, ci vado io a intervistare le pantegane della pubblicità del Kinder Colazione Più, eh?!

dirtyboots


10.09.2007

 

Caro Walter, grazie!

Caro Walter,

grazie. Ti dirò di più: “Grazie d’esistere!” Grazie, anche perché pensavo che mai in vita mia, avrei detto questa frase idiota.

Grazie, perché so che col tempo diventeremo amici; tu sicuramente mi darai tante soddisfazioni, molte di più di quelle che un paio d’anni di carteggio (unilaterale) col “padre nobile” del PD, mi hanno dato.

Ora capisco l’esigenza che aveva il Paese, di averti alla guida di qualcosa che andasse oltre la piccola comunità romana. Sei pieno di verve, sei un vulcano che bene andrà a sostituire la pacata moderazione del padre.

Ieri notte, Walter carissimo, mi hai fatto andare a letto con quell’ansia fremente, che avevo da bambina, in attesa di sapere che sarebbe successo nella puntata successiva di Capitan Harlock.

Avevo letto del tuo programma in dieci punti e della “terapia d’urto” per abbattere il debito pubblico, e non ho fatto altro, per tutta la notte, che girarmi sul letto come un maialino nello spiedo:

“Esproprierà i beni illegalmente in possesso degli schiavisti di Confindustria? Porterà a zero lo spreco di stato? Taglierà tutto ciò che si rubano gli enti di stato?”

Ma tu conosci il cinema, caro Walter, tutti i suoi trucchi compresa la suspense e quindi hai atteso oggi per svelare l’arcano: “Vendere il patrimonio immobiliare dello stato… why not?”

Io non so perché, forse perché sono una comunista attenta, ma ho come la sensazione di averla già sentita questa cazzata. Mi pare che avesse iniziato D’Alema e avesse fatto peggio berlusconi. Mi sembra di ricordare che un tizio, un ragioniere che faceva il ministro, una volta tentò addirittura di vendersi le spiagge.

Mi pare, ma non ne sono sicura, che anche per questo fummo spinti a votare per il “padre nobile” del futuro PD.

Caro Walter, in conclusione ti copio le parole del padre: “"Mi sembra che la foga della competizione rischi talvolta di offuscare la grandezza di un progetto politico".

Che vuoi che ti dica, a me sembra che sia la nebbia che avete in testa che vi offusca, ma tu non demordere, continua a parlare, non smettere di darmi soddisfazione. Ti prego.

Resto in attesa di altre tue nuove ed estemporanee… “Non mollare mai!”

Rita Pani (APOLIDE)


10.08.2007

 

Succede anche questo

E a quanto pare è normale:
basta leggere qui e dopo qui
R.

il 3 ottobre 2007 alle 15 circa scopro che il mio account su youtube è stato disattivato. Un'oretta dopo mi arriva una mail dallo staff di youtube, con la quale mi si avverte che l'utente "rai.net" ha ingiunto di rimuovere un filmato dal sito: si trattava di un video estratto dalla trasmissione di Santoro "Anno Zero", filmato in cui Marco Travaglio leggeva una lettera a Indro Montanelli.
I quaquaraquà del tubo con leziosa gentilezza mi invitano a scremare il mio archivio video, peraltro composto anche da filmati che con la rai non c'entrano un fico secco. In realtà, molto correttamente i youtubbisti managers avevano già potato il mio account e quindi tutti i miei filmati.

Tutto questo è successo perchè da qualche tempo la rai, oltre a disattivare il download dei loro video sul portale rai.tv (ma con un escamotage da bambini è possibile raggirare il loro veto), si è creato un account su youtube in modo da divulgare le trasmissioni del palinsesto rai. Il dettaglio + grottesco è che anche su youtube hanno bloccato l'embed, ovvero la possibilità di copiare il codice html dei video e di incollarlo sul proprio spazio web.
Ma ovviamente questa stupida strategia della Rai ha una spiegazione chiara e cristallina: sul portale video dedicato rai.tv sono presenti filmati in streaming di svariate trasmissioni del palinsesto rai. Il problema è che i video presenti sono tutti in versione integrale, spesso dalla durata biblica, ma è impossibile agire sulla barra di scorrimento del player per far scorrere il video in avanti o indietro.
Quindi, nel caso di Anno Zero, ad esempio, se vuoi vedere soltanto la rubrica di Travaglio, ti tocca guardare tutta la puntata fino al momento desiderato.
E' un servizio on line cmq ingannevole perchè l'utente non è assolutamente libero di vedere ciò che vuole di un determinato video.
Ecco perchè i dirigenti Rai stanno smadonnando distruggendo vari account youtube: i video estrapolati dalle loro trasmissioni rubano accessi al loro sito, che campa evidentemente sulle pubblicità e sui click. Non si spiegherebbe diversamente sta trovata di pubblicare stralci video anche sul tubo...
Sicuramente ho contravvenuto al tanto declamato copyright, ma cosa sono meno di 10 minuti video di utile informazione rispetto alle maialate propinateci quotidianamente da questa azienda allo scatafascio?
Altro dettaglio strano: su youtube non sono stati soggetti a censura video estrapolati da reality show et similia. Qualche blogger prima e successivamente lo stesso Beppe Grillo ha avanzato il sospetto che ci possa essere dietro lo zampino di qualche detrattore di Travaglio o di qualcuno che voglia censurare figure pubbliche scomode (infatti su youtube sono scomparse interviste a politici e a giornalisti vari). Arcani italioti...
C'est tout..


 

I lavoratori al voto

Ciao Guevina…

Sono andato a votare in una sede CGIL a Roma. Non mi è stato richiesto alcun tipo di documento d’identità. Hanno provato a spiegarmi ancora una volta le ragioni del sì e il mio voto (NO) non è stato sigillato.

Rita scrivi qualcosa sul voto operaio. È una truffa. Vinceranno i sì.

Sono solo due mail che ho ricevuto, e che non riescono a stupirmi. Vorrei solo dire a chi le ha mandate a me, di inviarle anche ai giornali, commentando le notizie laddove è possibile, e direttamente al sito della CGIL.
Tutt’oggi giornali e telegiornali scalpitano per farci sapere come “sindacati e confindustria” siano d’accordo sul protocollo firmato a Luglio, e questo dovrebbe dirla lunga, sulla necessità di tornare in piazza e lottare per quei diritti ormai persi, e in memoria delle lotte operaie che ce li fecero avere.
Già, perché anche questo è diventato il sindacato: un servo malato di amnesia.

Rita Pani (APOLIDE)


 

CHE

Le belle parole di Aliucha Guevara March, figlia del Che...

Confesso che a 20 anni ho messo in dubbio il mio amore per papà. Come ogni giovane donna mi domandavo perché amassi mio padre dato che non avevo beneficiato della sua presenza e la maggior parte delle cose che ho conosciuto di lui le ho conosciute tramite i suoi amici e compagni. Così sono arrivata alla conclusione che il meno che potessi fare era amare l'uomo per la sua statura umana. Ho cercato allora di richiamare i piccoli ricordi che mi rimanevano per farli di giorno in giorno più grandi, più vicini alla mia persona, per giungere a stabilire un vincolo stretto e personale con mio padre.

[...] C'è un'immagine di lui che voglio ricordare. Papà e mamma stanno in una stanza, la mamma tiene in braccio il mio fratellino Ernesto appena nato, papà gli accarezza la testolina: quale deve essere stata la tenerezza che mostrava perché una bambina di 4 anni e mezzo come me se la ricordi! Ed è questo che mi colpisce.

Molti pensano che egli fosse un avventuriero e che lasciare Cuba per altre terre fosse ciò che voleva e di cui aveva bisogno. Certo che ne aveva bisogno, non però per spirito di avventura, ma perché fin da giovane aveva conosciuto il continente americano e per lui era urgente, era un impegno primario, migliorare la vita degli esseri umani.

[...] Voglio raccontare dell'ultima volta che ci vide. Io non lo avevo riconosciuto, perché stava preparandosi a rendersi irriconoscibile per andare in Bolivia. La mamma ci condusse a cenare con un vecchio amico di lui, un sedicente spagnolo chiamato Ramon. Almeno per me, che sono la figlia che lo ricorda di più, fu una notte speciale, perché ciò che accadde in quella notte ha segnato la mia vita. [...] Dopo cena, noi quattro bambini ci mettemmo a giocare. A un certo punto io persi l'equilibrio e mi feci un brutto bernoccolo sbattendo su un tavolo di marmo; mio padre mi prese fra le sue braccia, e fu talmente tenero che io - pur non avendolo riconosciuto - seppi che era una persona speciale. Gli adulti continuarono a conversare, ma io volevo confidare alla mamma un segreto. Quando finalmente mi fu concesso di interromperli potei dirle: «Mamma, io credo che quest'uomo sia innamorato di me». Fu una cosa tremenda. Ora si può riderne, ma pensate al momento difficile che feci passare a mio padre. Perché è certo che egli desiderava prendermi e stringermi fra le braccia e dirmi che era innamorato di me, perché ero sua figlia. Ma non poteva farlo in nessun modo, stava per partire, si era già preparato, non poteva fare ciò che voleva, perché prima di tutto veniva il dovere, il suo impegno con gli altri, e dopo, molto dopo, venivano i suoi bisogni personali. Questa è una delle cose più belle che aveva quest'uomo e che ha trasmesso a tutti noi.


10.07.2007

 

Il governo dei miracoli

Sono molto impegnata ultimamente, e mi trovo costretta a trascurare molte cose, tra le quali anche il mio blog. Mi dispiace molto, perché continuando a tenermi informata, comprendo che sono tanti gli accadimenti, su cui bisognerebbe spendere alcune parole.

Ma come dicevo, non ho tempo…

Protagonista dell’irreale follia italica, nell’ultima settimana, c’è sempre lui: il ministro degli ispettori. A lui il merito d’aver finalmente risposto a quella domanda a cui nessuno era riuscito a rispondere: “perché mastella è stato fatto ministro della giustizia?”

Per mantenere una certa continuità distruttiva, col precedente governo. Ma siccome questa è l’era della serietà al governo, mastella è riuscito persino laddove castelli non aveva nemmeno osato.

Cacciare un giudice, che ha avuto l’ardire di inserire il suo nome in un inchiesta che neppure lo riguardava.

Ma ci sono altri meriti che vanno riconosciuti a questo governo, da noi fortemente voluto e da noi fortemente osteggiato. Non è solo la serietà al governo, è addirittura il governo dei miracoli; è riuscita a fare una finanziaria che è stata approvata da confindustia. È un capitolo di storia importante. Non s’era mai visto.

Prodi, ormai in odore di santità, è riuscito persino laddove persino berlusconi aveva fallito: è riuscito a far scendere in piazza i lavoratori, senza i sindacati, e se non sono miracoli questi, allora…

Non ci si annoia in Italia. È un continuo vortice di cambiamento e innovazione. Ci si scambiano i ruoli, la chiesa fa comizi, i ministri predicano, e a passi veloci si lavora per il bipolarismo. Infatti ogni giorno nasce un nuovo partito; i liberali di Dini, i nuovi, nuovi socialisti che si differenziano dai vecchi, nuovi socialisti, per il colore di sfondo della loro bandiera. E il PD… L’unico partito non ancora nato e capace di intervenire nelle decisioni di governo. Che gran casino e quanta allegria!

Solo quella cariatide di berlusconi ancora resta fermo nelle sue convinzioni: “si vota in primavera”, non riesce a dire altro.

Ora torno ad bissarmi tra le carte; mi scuso con chi attende ancora una risposta alle mail, ma abbiate pazienza, risponderò a tutti.

Rita Pani (APOLIDE)


10.04.2007

 

Er zindacato

Urtimamente, er Pifani, è alquanto abbacchiato
perché dice che la sua salute l'ha abbandonato.
E me dispiace davero tanto, pe' quer poraccio,
che se sta a passa' 'sto triste momentaccio.
Dice che cià 'n male brutto invero e strano assai
che è 'na parola balorda che nun avevo inteso mai.
Mo', io nun so' scienziato né dottore, pe' carità,
però a mme me sa proprio che se sta a sbajià:
nun penzo pe' gnente che sia pe' l'agorafobia
si quanno, drento 'na fabbrica o 'na fonderia,
ovvero in dove che de ggente ce n'è parecchie,
così, de botto, je fischiano tantissimo le recchie.
dirtyboots

 

Per una nuova politica italiana

Caro Walter,

dai, continuiamo a farci del male, che “a noi ci piace”. Ed ora, che le donne si flagellino e gli uomini si prendano a martellate sui testicoli! Perché sennò, tu da solo, Walter, non gliela farai a farci soffrire.

Dai, dicci chi è che ti partorisce le idee. Sotto quali spoglie si nasconde il genio?

Ho letto che ti stai dando molto da fare per tirare dentro al PD, la signora Veronica Lario, perché è aperta e curiosa, o per essere precisi, hai detto -come mangi- che è “open minded”. Hai anche aggiunto (ed ho bisogno di copiare) che hai “molto apprezzato la sua discrezione. In un mondo ossessionato dallo star system, è davvero una persona rara”.

Sembrerebbe, -il condizionale è d’obbligo- che tu abbia anche parlato della necessità di avere persone come lei, in squadra.

Oh! Come mi ricordi la parodia di Guzzanti! Sembrava quasi più reale di quello che sei diventato.

So che non lo farai, ma quanto mi piacerebbe che in parole povere, spiegassi a tutti i poveretti che daranno un euro per votarti, perché dovrebbero pensare che il PD sia una cosa seria.

Sì è vero, in fondo tu sei quello che stava nel partito comunista, per “lavorarlo” dall’interno, quindi non posso fare riferimento al tuo ideale e ala tua “fede”, ma ogni tanto passi accanto alle tombe dei compagni che sono stati sepolti?

Dicono che stiano per sfrattare Gramsci, Togliatti e Berlinguer, per disturbo alla quiete pubblica. Rotolano, poveretti. Rotolano.

Se la signora Lario è il rinnovamento della politica italiana, davvero è difficile pensare dove andremo a cadere. Forse faresti meglio a lasciar perdere la politica e darti al Rotary, o alla massoneria.

Una volta, le persone senzienti come me (e come molti, per fortuna) si stupivano quando qualcuno diceva una cazzata. Oggi vige la regola contraria: proviamo stupore solo quando parla Rosy Bindi e ci verrebbe da chiamarla compagna.

Rita Pani (APOLIDE)


10.02.2007

 

Distrazione

A causa della sua tossicodipendenza, Britney Spears ha perso la custodia dei figli. Ora, la cantante è disperata: non sa più dove riporli.

Etichette:


 

La finanziaria dei poveri

Va tutto bene, mi pare, no? La finanziaria è stata scritta, le conferenze stampa si sono tenute, e tutti paiono soddisfatti.

E’ la finanziaria che finalmente ridistribuisce il danaro, quella che finalmente più scuola e meno politica. È addirittura una finanziaria storica che sancisce il calo del numero dei deputati… e io sono la fata turchina.

Ammettiamo che stavolta ci farà un po’ meno male il sedere, ma non diciamo, per favore, che sarà del tutto indolore. La cosa che più di tutte salta agli occhi, di questa finanziaria, è il tentativo di calmierare donando danari alle imprese (grandi o piccole che siano) e qualche bomboletta d’ossigeno a chi fatica a respirare. L’onere fiscale, toccherà come sempre al lavoratore dipendente (anche precario).

A proposito, il welfare non si tocca, dicevano stamani, poi questa sera Prodi dice che sicuramente riuscirà a “trovare la sintesi” con PRC. Ma ieri anche rutelli diceva che l’accordo resta quello siglato, e dini (il compagno dini?), e anche i sindacati.

I sindacati sono un fenomeno che andrebbe approfondito, dopo la disintegrazione che hanno avuto sotto egida mafiopiduista di berlusconi.

Io per esempio non sapevo che le tute blu, a giorni, saranno chiamate ad esprimersi sull’ “accordo siglato a Luglio” mediante referendum. Lo hanno detto oggi Epifani, rivendicando l’eccezionalità del fatto, in senso democratico.

Ora però a me viene una domanda: “Ma che si esprimono a fare, 50.000 lavoratori metalmeccanici, su un accordo che tutti continuano a proclamare intoccabile?”

Mettiamo il caso – come sembra che avverrà – che i lavoratori siano contrari; che faranno i sindacati? Bianchetto alla mano cancelleranno la firma?

Ci si vede il 20 Ottobre, in piazza, a Roma.

Rita Pani (APOLIDE)


This page is powered by Blogger. Isn't yours?