7.31.2007

 

Il cretino

Io ci torno sopra l’argomento, e non perché abbia rilevanza politica, ma solo perché mi affascina assistere al dilagare dell’imbecillità politica, che di politico conserva nulla. I fatti sono noti… I protagonisti pure. L’onorevole Mele, due monache carmelitane dai tacchi a spillo del Convento delle sorelle dalla figa generosa, un cospicuo obolo e un mancamento… CESA, di cui potrete trovare i precedenti giudiziari su Wikipedia

Ci torno sopra perché mi hanno insegnato che mai si deve rispondere a un cretino. Il cretino è cretino e basta, e allora che senso avrebbe rispondergli? È cretino… Non capirebbe.

Invece è stato un continuo di dichiarazioni, distinguo rettifiche e “prese di posizione politiche” rispetto “alla proposta” di CESA.

Proposta? Scusate, ma non era semplicemente una minchiata? E allora che ne parlano a fare?

In tutta questa storia NOI conserviamo il diritto al forcone, perché non possiamo e non dobbiamo tollerare che certa gente sia deputata a regolamentare le nostre esistenze, siano essi erotomani, cocainomani o semplici vizioso, o anche semplicemente cretini.

Ma loro no… Che persino il Presidente della Camera si senta obbligato a stigmatizzare una minchiata come fatto di rilevanza politica, mi pare uno spreco di tempo e di serietà.

Che tutti quanti abbiano avuto da “far piovere i no, all’idea” mi sembra fantascienza, e soprattutto che abbiano dovuto trovare il lato giusto da mostrare ad una telecamera, per farlo.

Sarebbe stato sufficiente e forse più efficace limitarsi a additare e deridere il cretino (CESA, nella fattispecie)

Rita Pani (APOLIDE)


7.30.2007

 

Ma chi ti fa parlare, coglione

Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa annuncia di aver accolto le dimissioni presentate da Mele: "Sono profondamente amareggiato per quello che è accaduto, ieri mi ha correttamente informato dell'accaduto e ha riconosciuto di aver sbagliato". Ma resta la censura per un comportamento "non compatibile con il partito" anche se Cesa evidenzia le fatiche del parlamentare: "Una vita dura se fatta seriamente, ricca di impegni fuori casa, con tanti giorni da solo a Roma...". Da qui la sua proposta di favorire il ricongiungimento dei parlamentari con le famiglie: "Tema non nuovo, lo abbiamo sempre sostenuto".

L’ho letta una, due, tre volte.

L’ho letta ancora.

Ma chi ti fa parlare COGLIONE?

Compagne, compagni, lavoratrici e lavoratori, precari, turnisti, pendolari Napoli/Milano a 500 euro al mese senza famiglia…

C’è solo un modo e non è il partito democratico.

Occupare la piazza antistante al Parlamento, mentre loro sono riuniti nelle loro faticosissime sessioni di lavoro, ed anelano a vivere il momento in cui potranno finalmente sniffare un po’ in compagnia di una, due o tre puttane o un trans, dolendosi della povertà che costringe alla lontananza.

Obbligarli alla scelta:

escono e trovano noi con i forconi, o stanno dentro e si sparano in bocca.

E se decidono di arrendersi, firmeranno il contratto per i lavori forzati in miniera o l’esilio in Siberia.

Sebbene, dalla Siberia mi fanno sapere che non li vogliono manco là.

Cesa, sei un COGLIONE. Chiedi scusa ad un popolo di lavoratori schiavi.

Rita Pani (APOLIDE)


7.29.2007

 

Onorevole


Era lui, ma niente droga. Anzi, vi dirò di più, nemmeno aveva due puttane in camera, il deputato dell’UDC, ma due suore del Convento della carmelitane coi tacchi a spillo.

Non sono moralista; per me, ogni essere (senziente e adulto) è libero di fare quello che più gli piace;

la carmelitana coi tacchi a spillo, ha anche dichiarato che “il cliente” era un buon cliente che pagava quanto pattuito senza fiatare. Questo rende onore al deputato Mele, che almeno non ha tentato di far valere la sua autorità e pretenderla gratis. Inoltre, l’aver pagato due carmelitane coi tacchi a spillo, dopo una serata di lavoro protrattasi fino a notte alta, spiega bene quali siano le motivazioni di uno stipendio mensile così alto, che tanto fa incazzare noi scrittori morti di fame o lavoratori precari.

Ma non è importante, davvero non lo è.

Quello che è importante, sono tutte le altre storture che tornano alla mente, generate dai paladini della famiglia, di Dio e della chiesa… Ma non è vero, nemmeno questo è importante.

Quello che sarà importante è l’impallinamento subito dai suoi colleghi di destra, pronti a mandarlo al macello e pretenderne, senza dirlo le dimissioni…

Probabilmente siamo dinnanzi ad un nuovo corso, quello dell’accoglimento e del perdono.

Probabile che selva faccia scuola, quindi stiamoci attenti, potrebbe essere divertente.

Ricorderete il caso del senatore di Ambulanza Nazionale, che chiama il 118 per farsi trasportare… Si dimette, poi revoca le dimissioni e in ultimo lascia il partito per andare ad arricchire la già folta selva di malfattori di forza italia…

Che fine farà l’onorevole mele?

Rita Pani (APOLIDE)


 

E' ora d'andare


Rita Pani (APOLIDE)

7.28.2007

 

Crudeltà

Scusate, sono una scrittrice e questo dovrebbe darmi l’obbligo dell’eleganza delle parole, ma non sempre è possibile decorare. Soprattutto quando leggendo i giornali, la domanda, o la certezza che ti sovviene è che il potere mandi le scorregge in embolo. E non è un’iperbole.

Sircana, (che il mio word chiama autonomamente Siriana) il portavoce del governo di centro-sinistra, ha precisato che, l’accordo sul welfare (che giustamente il mio word corregge in malfare), non è emendabile…

Ah, no? Verrebbe da chiedersi, se non fossimo stati attratti da una novità assoluta… “Sarà un autunno caldo.” È strano, quasi come se avessi già sentito fare questa promessa.

Lo sconforto aumenta quando si promette la battaglia “delle sinistre”, e subito dopo o contemporaneamente alla nascita del nuovo grande, immenso, nuovo partito di tutte le sinistre, tutti i centri e persino qualche destra.

Allora io che ho fatto in tempo a conoscerla la sinistra, sono curiosa.

Perché a promettere il calore autunnale, non sono io, che vedrei bene una rivoluzione di tipo latinoamericano, ma il ministro Ferrero, che non è ministro alle “varie ed eventuali” ma ministro della solidarietà sociale (che sarebbe una cosa seria, se non fossimo in Italia).

Sono molto curiosa di vedere non le lotte parlamentari (ma quando mai!) ma le lotte del paese.

Ci sarà uno sciopero di due ore dei precari, con le fasce di garanzia dei call center? O saranno precettati i telefonisti della Fastweb? Gli esternalizzati degli ospedali e degli enti pubblici, sciopereranno mezz’oretta al mattino, e digiuneranno nella pausa pranzo?

Continuo a pensare che sebbene abbiano provato a scippare ai pochi lavoratori rimasti, anche il diritto al lavoro, oltre che quello alla sopravvivenza, un modo per emendare l’editto di Prodi ci sarebbe. Bloccare il paese ad oltranza… E mentre il paese è bloccato, scorrere lungo le strade, verso i palazzi del potere, con i nostri forconi lucidi in mano, magari cantando Bella Ciao, che non guasta mai.

E poi signor ministro, in un momento in cui la gente incontrandoti per strada, ti dice… “Eh! Signora mia, fa caldo record, oggi, eh?” Lei promette un autunno caldo? Questa è crudeltà.

Rita Pani (APOLIDE)


7.27.2007

 

Giacobinismo

Dicono che la tassa sul lusso istituita da Renato Soru in Sardegna, non sia costituzionale, perché lede l’uguaglianza dei cittadini, e per questo il governo l’ha impugnata.

Ora finisco di ridere e poi riprendo a scrivere…

No, nemmeno finisco il concetto, tanto è palese. Solo che mi sorgeva il dubbio sulla costituzionalità della legge Biagi (ma tanto è maroni) che cozza direttamente proprio con l’articolo 1 della nostra costituzione.

Quello che non capisco è perché mai non è costituzionale far pagare il giusto a uno che ti arriva in Sardegna con transatlantico privato, che si costruisce case e case e case e bunker sottomarini deturpando irrimediabilmente “sa nostra costa” , mentre è costituzionale che buona parte dei cittadini sia costretta al precariato, che preclude ogni possibilità d’organizzazione futura della vita, in uno Stato che fonda la sua Costituzione sul lavoro… Ma è solo un esempio.

È che quando a parlare d’uguaglianza sono quelli un po’ più uguali di noi, sento un rigurgito di giacobinismo.

Rita Pani (APOLIDE)


7.26.2007

 

Una cosa di sinistra

Che emozione! Oliviero ha detto una cosa di sinistra! È incredibile… Sarà stato il caldo?

"Nella lettera al segretario della Cgil in cui il capo del Governo invita Epifani a firmare il protocollo - osserva Diliberto - Prodi ribadisce la stabilizzazione del lavoro dopo 36 mesi. Non è vero". "Quel lavoratore resterà precario e per questo continuerà a essere ricattabile e a non godere dei diritti che abbiamo avuto noi e la generazione dei nostri padri", ha commentato.

Vediamo un po’, un indovinello… Stante così la legge, abbiamo un lavoratore precario che lavora ininterrottamente per 35 mesi, senza ferie, senza malattia, senza contributi… Che fine farà il nostro lavoratore al trentaseiesimo mese?

Romano, ma perché non vai affanculo? Sai cosa? Ora che non è più reato, è pure bello scriverlo. E non mi dite, per favore, che sono volgare, perché vi risponderei di andare affanculo.

Non è volontà del governo sanare lo schiavismo, e se siete di destra e state per inneggiare al laido figuro, astenetevi. Questo almeno promette ossigeno per 36 mesi, quell’altro vi avrebbe incatenato al muro a lavorare gratis per lui. Non è volontà dei governi sanare nulla.

Anche a leggere “i tagli dei costi della politica” verrebbe un po’ da ridere. Ma che saranno davvero eroi perché tagliano i viaggi studio? O perché non possono cumulare stipendi su stipendi ricoprendo tre o quattro cariche istituzionali contemporaneamente? Hanno fatto bene, certamente, ed è anche un primo passo, ma siamo un paese corrotto quanto l’Uganda, sebbene si voglia fare finta di scordarselo.

A proposito, bravo Piero! Hai chiesto che le intercettazioni vengano usate e questo ti fa onore, ma fai di più, non rimetterti alla giunta per le autorizzazioni. Autorizza tu, direttamente da cittadino, prima che parlamentare. Non cadere nel tranello di AN che per voce di gasparri (e quindi con parole incomprensibili) vorrebbe dimostrare … incomprensibile …COOP rosse. Aspettiamo di vedere che sarà quando si tornerà a parlare di storace e della moglie di fini, del fratello di fini, del cognato di fini, del segretario di fini… Ah! Già non se ne parla più, perché fini ha tutta la famiglia indagata, tutta tranne lui che ovviamente non sapeva un cazzo. (Cazzo si può dire o è ancora reato?)

Rita Pani (APOLIDE)


7.25.2007

 

Al fuoco!

È come se ogni giorno volessero istigarci ad essere imbecilli.

L’Italia brucia; mandate le vostre foto, dicono i giornali, e poi il WWF ci informa che, stranamente, sono i parchi naturali ad essere più colpiti. Alla fine il bravo giornalista che si occupa dell’emergenza estiva, non riesce a trattenersi e chiude il pezzo, con la raccomandazione ad hoc:

“Non gettate le sigarette accese dalla macchina.”

Sarà che da sempre, dinnanzi ad un cartello, “È vietato accendere fuochi”, posto sotto una pineta o in un bosco, mi sono sempre chiesta perché mai avrei dovuto farlo, col rischio di mandare a fuco tutto, sarà che vengo dalla parte più disastrata dal fuoco, della Sardegna, sarà che fumo anche in macchina… a me questa frase, fa incazzare parecchio.

Perché bruciano i parchi? Perché il turista distratto getta una sigaretta? Se avete risposto sì, siete imbecilli. I parchi bruciano perché da parchi protetti non servono a nessuno, se non ai pochi amanti della natura. Eliminati i fastidiosi alberi, anche nei parchi si potrà gettare cemento, o costruire centrali, inceneritori, o scavare discariche senza che la gente s’indigni.

Era accaduto nel Parco del Pollino, in Basilicata, dove si tentò di attivare una centrale a biomasse. Sarebbe servita, raccontavano gli “imbecillitori”, per bruciare i residui di legno. E piovvero soldi in quantità. Ci provarono nel Lazio, a rendere zone edificabili ettari ed ettari di parco.

In Sardegna andò diversamente, c’era il problema della riconversione a pascolo, finanziata lautamente dall’Europa. Come fare a riconvertire i territori? Bastava radere al suolo col fuoco. Per non parlare del grano, incendiato dai contadini per riscuotere il premio assicurativo, che avrebbe fatto campare meglio la famiglia, di quanto non avrebbe fatto un mulino.

Mi urtavano ieri i cartelli di divieto, e mi urtano peggio, oggi, le campagne di sensibilizzazione, che dovrebbero insegnarmi ad essere civile.

Vogliamo davvero salvare il paese dal fuoco? Bene, che si indaghi su chi da quel fuoco si arricchirà. Lasciatemi fumare in pace. Non sono un’imbecille.

Rita Pani (APOLIDE)


7.24.2007

 

Nuvoli

Senza pietà, è morto Giovanni Nuvoli. Aveva ancora il respiratore attaccato – precisa la moglie - , ma aveva deciso di smettere di alimentarsi. La sofferenza l’ha accompagnato alla fine, e questo immagino gli permetterà d’esser sepolto con tutti i crismi.

Strana la vita, e ancor più strana è la morte, che arriva proprio il giorno in cui il dottor Riccio è stato finalmente liberato dal procedimento penale, per aver avuto pietà di Piergiorgio Welby.

E il Vaticano, trincerato dietro un no-comment, o un più poderoso “non discutiamo le leggi dello Stato Italiano”. Ce lo dicono ora, dopo averci fatto credere per mesi di volerle addirittura scrivere, le leggi italiane?

Eppure bastava avere il coraggio di insistere, con lo sguardo, negli occhi persi di quel viso scarno, per comprenderne che non tutti gli uomini sono votati al martirio. Di Cristo ce n’è stato uno, e uno soltanto e lo raffigurano sì sofferente, ma sempre così bello, anche da morto, e indulgente.

A memoria, mi sovviene il Mantenga che ebbe il coraggio di rappresentare il dolore, che noi idioti o idealisti, ritrovammo in seguito in altri cari visi morti.

Lo so, noi dal basso abbiamo urgenze diverse di coloro che stanno su, e gridiamo con forza a nome della collettività. Ci siamo abituati a vedere approvare procedimenti d’urgenza che riguardano il pugno elitario di un mondo che non ci appartiene, ed assistere ad interminabili discussioni sul bene e sul male, sul vero o sul falso. Il caso Welby divenne una sorta di soap opera a colpi di dibattiti, insulti e anatemi. Parole a volte insulse, gettate in faccia ad un uomo che voleva smettere di soffrire.

Ministri, preti, opinionisti, dottori, l’immancabile gggente, tutti avevano qualcosa da dire, e il parlamento che prometteva, ancora una volta di legiferare.

Il proscioglimento del Dottor Riccio oggi ci ricorda che in Italia, una legge esisteva già, e forse dirà anche che Nuvoli poteva morire con più pietà.

Rita Pani (APOLIDE)


7.23.2007

 

Quando vince la cultura

E’ bello quando ci riscattiamo, quando dimostriamo a noi stessi di essere ancora immuni dalla contaminazione. È stato così, per il Teatro Brancaccio, scippato per poco a Proietti, da Costanzo.

Dicono che sia stato merito dei romani, ma a leggere i commenti all’intervista pubblicata dal sito di Articolo 21 si evince che non sono stati solo romani, non è stato solo il mondo del teatro ad impuntarsi, ma tutti coloro che hanno a cuore quel poco di autonomia culturale che ci è rimasta.

In quest’epoca in cui la televisione, ingordamente fagocita tutto ciò che un tempo era cultura, mangiando gli scaffali delle librerie, i palchi dei concerti, la poesia, riuscire a strapparle anche un solo, grande teatro, è una vittoria epocale..

Da sempre penso che non sia un caso d’evoluzione, ma un disegno scientifico di involuzione; un popolo ignorante si controlla più facilmente.

La rinuncia di Costanzo è vista da Veltroni come atto di responsabilità, per me resta solo una presa d’atto di una piccola forza che vuole resistere. Se solo ci si impegnasse un poco di più, forse… Perché alla fine, continuiamo ad essere troppo pochi, e anche troppo stanchi.

Siamo coscienti del cretinismo generale, descritto in modo sublime da Giorgio Bocca in un articolo sull’ Espresso eppure i cretini sembrano essere, sempre più di noi.

Una diversa scuola di pensiero, insegna che non è cretinismo quello che incombe, ma solo la strana voglia di “non pensare”. Il non pensiero è quello che fa sbancare i botteghini dei cinema che proiettano i film natalizi dei fratelli Vanzina e che di conseguenza fa vendere le carte telefoniche TIM a De Sica, quelle con 500 messaggi gratis al giorno. E mi sento male quando immagino che al mondo ci sia una persona capace di spedirli davvero, 500 SMS in un giorno.

Il non pensiero è quello di chi avrà il coraggio di “leggere” la mia prigione, senza domandarsi come sia possibile farsi un servizio fotografico all’interno di un carcere, luogo deputato alla restrizione e alla sofferenza.

Il non pensiero dovrebbe essere quello della “leggerezza della vita” che ti esime dal chiederti il perché delle cose… Come guardare una rivista di cucina per sentirsi sazi.

Rita Pani (APOLIDE)


7.20.2007

 

Una supplica a Walter

Lo so, non sortirà alcun effetto... Resteranno solo parole, ma quelle ancora non ce le possono levare...

Una supplica a Veltroni…

Tempo addietro avrei iniziato con “Carissimi compagni”, oggi è difficile farlo; non so come ci si possa chiamare tra democratici.

L’impegno politico non mi fa difetto, e per questo ho deciso di tentare di inoltrare questa mia supplica a Veltroni.

Caro Walter, ti supplico: basta!

Basta col linguaggio speranzoso, basta con l’abuso di parole quali futuro, giovani, e soprattutto basta con la nuova Italia; anzi, ridateci la vecchia che se pure era bucata, riusciva a non affondare.

Da cittadina italiana poco più che quarantenne, non ne posso più d’essere oltraggiata dalla vostra politica della “chiacchiera”, usata per corrodere le “giovani menti”, per corrompere quel poco di anzianità rimasta a rimpiangere “quando ancora si poteva…(mangiare, curarsi, avere una casa).

Vi detesto particolarmente quando millantate l’impegno per i giovani, fingendo di ignorare l’ampia parte di “diversamente giovani” (dai 30 ai 50 anni) che scientemente, quotidianamente, vengono estromessi dal mondo del lavoro, perché con troppa esperienza sono diventati troppo costosi, per far girare l’ingranaggio economico di un paese ormai votato al fallimento.

Le maestranze esperte vengono sostituite con i “giovani” che, ignorando cosa sia la tutela del lavoratore, e la sua dignità, nemmeno comprendono di essere diventati schiavi. Non importa che non siano preparati, che siano fallaci, che impieghino il doppio del tempo a “far funzionare” l’impresa, o l’ente statale retto dalle esternalizzazioni, l’ospedale, la scuola presso la quale sono stati schiavizzati. Costano meno di un lavoratore quarantenne e questo basta allo Stato o all’impresa, per cessare il rinnovo di un contratto che lascia respirare per tre mesi o per un anno. Si vive in attesa della scadenza, e quando questa si avvicina ti stringe la gola, non ti lascia dormire, non ti lascia nemmeno vivere, chiedendoti cosa ne sarà di te.

Il più delle volte vi sento parlare e mi sembrate invasori alieni. Voi conoscete la verità, ma non ne avete il coraggio; è rimasto a noi, blogger snobbati, liberi pensatori o semplici poveri senza più la possibilità di sopravvivere degnamente, autonomamente. Ovvio però che per voi, la nostra verità sia mera demagogia.

Raccontate che la sicurezza è una priorità, quello che non dite è che andrà sempre peggio, perché se oggi si uccide per portare via una misera vincita al Bingo, domani ti uccideranno per rubarti le scarpe. Voi lo sapete che è questo il futuro, ma non ce lo dite, perché non fa sperare.

Non ci dite che non sono più solo i “cervelli” a fuggire dall’Italia, ma sono anche le professionalità più semplici, quelle di cui sopra, che potrebbero far funzionare gli uffici, le cose. Non ci dite che in Italia non c’è più nulla per nessuno, se non l’incertezza creata dalle nuove regole economiche, che servono a far arricchire chi già è stato fatto ricco. Non avete il coraggio di dirci che non è vostra intenzione consentirci di vivere. Al massimo elargite pillole per una sopravvivenza stentata, con la vostra politica del “si salvi chi può”.

Ho la fortuna di avere un padre di 81 anni che ha lavorato una vita prima di voi, e che quindi conserva una pensione, con la quale consente a mia figlia di studiare in un università che le da una laurea ma non le può permettere di specializzarsi. Mia figlia a Settembre partirà in Korea, dove conta di studiare un po’ più seriamente, per poi tornare in Italia con la speranza che nel frattempo la sua Università abbia provveduto a colmare la lacuna, diversamente emigrerà ancora a vent’anni; fortuna che voglio molto bene a mio papà, e mi è facile augurargli di vivere almeno 100 anni… Sennò anche mia figlia, è fregata.

Abbiate il buon gusto di smetterla di pensare d’essere circondati di cretini, abbiate rispetto della nostra dignità, abbiate il coraggio della verità.

Rita Pani (APOLIDE)


7.19.2007

 

Effetto immediatico

Mi ricordo che una ventina di anni fa, era così difficile apparire in TV, se non eri Raffaella Carrà, che per riuscirci, dovevi inventarti d’essere stato rapito dagli alieni, o essere stato in coma ed essere entrato in contatto con uno spirito guida extraterrestre, che ti aveva dato il dono di scarabocchiare su un foglio di carta, fingendo di dire cose intelligenti sull’altrui futuro, per poter accedere al palco del Teatro Parioli. Poco importava d’essere massacrato da Maurizio Costanzo, che ti prendeva per il culo un paio d’ore. Eri in TV.

Poi la modificazione genetica subita in questo ventennio, ha fatto il resto. Molto ha fatto, ammettiamolo, il Grande Fratello: non solo si poteva stare in TV per mesi, ma se sapevi parlare coi rutti o scorreggiare a tempo di rumba, portavi a casa una bella mazzetta di banconote e conquistavi il diritto al titolo nobiliare “Del grande fratello” per la durata di un anno.

Siccome l’italiano è un popolo fantasioso, e mediaticamente degenerato, si è evoluto; se non si passava il provino perché proprio incapaci di scorreggiare a tempo di rumba parlando contemporaneamente coi rutti, uccideva un figlio o faceva una strage sparando dalla finestra di casa sua.

Quando qualcuno ha avuto culo, la famiglia gliel’hanno sterminata e così è potuto arrivare in televisione da Mentana, che ha sostituito Costanzo nella meritoria opera di divulgazione del nulla, a dichiarare che in fondo non cercava il lavoro, perché forse c’era la possibilità di entrare “nel mondo dello spettacolo”.

Poi la tecnica si è ulteriormente affinata e così Fiorani uscito da galera, anziché essere affidato ai servizi sociali, è stato adottato dalla grande casa in Sardegna di Lele Mora, (il cui perché mi è ignoto) e l’inverno prossimo delizierà i pagatori di canone RAI con una trasmissione notturna su RAI 2. Non è ancora chiaro se questa sarà in diretta concorrenza con la trasmissione che promette Mediaset, condotta dall’altro scarcerato, fotografo ricattatore, Corona.

Che c’è di strano quindi, se un tizio che passeggia a Stazione Termini finge d’aver perso il figlio, per “ricevere un po’ d’attenzione?” Certo è stato un po’ sfigato, lo hanno denunciato ma non lo hanno arrestato.

Rita Pani (APOLIDE)


7.17.2007

 

Lessico comunista…

Io l’avevo detto che le dimissioni di gustavo selva, senatore di ambulanza nazionale, erano una farsa. Oggi le ha ritirate, e per le motivazioni addotte, potrebbe essere insignito di onorificenza. Lo ha fatto per rispetto verso il parlamento; lo ha fatto per non costringere il senato ad assolverlo, rischiando di alimentare le dicerie sulla presunta casta.

Ma soprattutto pare l’abbia fatto per i cittadini che gliel’hanno chiesto, e quanto mi piacerebbe riuscire a scovarne solo uno, per vederne i tratti somatici…

C’è del tragico nel discorso dell’incivile onorevole, che resta nascosto tra le pieghe di un discorso a tratti farneticante. Per esempio è normale ormai che un deputato o un senatore possa far sfoggio del candore della sua fedina penale… non sono mai stato inquisito e non sniffo nemmeno cocaina, quasi a voler sottolineare il carattere straordinario della cosa.

In quei giorni la ministro Turco disse, giustamente, che sarebbe stato tragico, se nel momento in cui selva usava un’ ambulanza per ovviare al blocco stradale, ci fosse stata un’emergenza; questo lessico comunista pare abbia addolorato, offeso, ma non meravigliato il senatore falso dimissionario si ambulanza nazionale, che in aula ha riportato anche i contenuti di alcune e-mail inviategli da cittadini, non propensi a volerlo vedere ben saldo al suo posto…

In effetti, anche noi cittadini non proviamo più tanto stupore, ormai ci siamo abituati al peggio; il parlamento si può tranquillamente chiamare “assassino” un ex giudice come D’Ambrosio, senza per questo essere accusati di usare un lessico ed un indisponente arroganza fascista, anzi, ci si può addirittura proclamare fascisti, senza incorrere in alcuna sanzione.

Il percorso è stato lento, ma efficace… Iniziò tutto da quando i peones padani, con i loro rappresentanti folkloristici occuparono gli scranni di uno Stato per loro ostile… Poi arrivò l’epoca del cipria da Arcore, che si scriveva le leggi dello stato a casa sua, per man dei suoi avvocati… E previti, nuovamente agli arresti domiciliari, che non molla per persecuzione.

E noi siamo qua, in attesa di poter pagare cinque euro per avere diritto a votare il candidato del partito democratico. Pare che ad oggi questo sia il massimo che ci è consentito.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Quando stiamo, andando?

Mentre stavo ad attendere il treno in stazione, ho letto sul muro qualche messaggio di quelli che in teoria, dovrebbero parlare d’amore. Due erano così belli che gli ho fatto una foto. Il primo è degno del miglior Guzzanti (trattasi del figlio, ovviamente) nelle veci di “Quelo”: “Quando 6 bona!” Il secondo è sicuramente di un tizio che crede davvero di essere un poeta, ed esordisce con un “credo nel tuo odore”.

Com’è come non è, forse sotto l’influsso del calore e del sudore, mi sono ritrovata a pensare all’uso improprio della lingua (italiana) e a tutte le tragedie che essa vive, nel suo uso quotidiano; sono finita poi a pensare a quel progressista di Papa Benedetto XVI (per viva io), che seguendo il vento del nuovo, ha dato l’assenso alla liturgia in latino, anche in un paese che bistratta l’italiano.

Se e quando sarà possibile, mi piacerebbe partecipare ad una messa in latino, in Sardegna, una di quelle che mio papà racconta benissimo.
Per esempio, prima di Giovanni XXIII, in Sardegna i fedeli al “Dominus vobiscu” rispondevano:
E casu friscu” (formaggio fresco), mentre in seguito dovendo rispondere “procedamus utroque”, aggiustavano in un “procededdus a ogu trottus”, che letteralmente significa “maialini con gli occhi storti”

Insomma, uno spettacolo al quale è difficile rinunciare.

Anche se per tenersi su di morale, basterebbe leggere con attenzione i giornali…

Rita Pani (APOLIDE … e non vi preoccupate ;-) )


non andrò in vacanza prima del 5 Settembre (e comunque vi avviserò)… sono solo un po’ stanca e ho qualche problema da risolvere. Comunque grazie per le vostre manifestazioni d’affetto… Ma voi? Non ci andate in vacanza?


7.12.2007

 

Repliche estive

Inizio a sospettare che d'estate, periodo dell'anno in cui il mondo sembra volersi fermare, e soprattutto periodo stanco di cose già viste e riviste in TV, anche la politica si affidi alle repliche.

Mastella ha detto “che se ne va”. Quando l'ho letto, ho avuto l'istinto di allungare la mano e cercare il telecomando, sbraitando: “Ma cazzo, l'hanno trasmesso l'altro giorno!” Invece era una puntata nuova.

Ci sono autori politici, invece, che lavorando così tanto, scordano le puntate precedenti, e fallano i copioni che deve recitare quel povero troglodita texano, prestanome della presidenza americana. Un paio d'anni fa recitò la parte di un aviatore, che paracadutato su una portaerei festeggiò la vittoria della guerra in Iraq. Ieri, davanti alle telecamere, si diceva sicuro di poterla ancora vincere, quella guerra.

Nessun imbecille che abbia chiesto, se avessero dato la rivincita all'Iraq, o se per caso avesse scordato, dato il tasso alcolico, di averla già vinta.

Ci imbrogliano questi autori, cambiando i protagonisti delle soap alle quali eravamo ormai affezionati; andavamo in strada con i cartelli festanti sui Dico, un patrimonio speso in magliette e gadget e che ti combinano? Cambiano il protagonista e lo fanno diventare CUS.

Buona idea, non c'è male. Perché semplificare tutto il più possibile, stabilendo che due persone che vivono insieme fanno “famiglia”?

Troppo semplice. Ammettere che anche gli omosessuali si possono amare liberamente? Troppo semplice e poi s'incazza la chiesa. Ora ci si non-sposerà davanti ad un notaio, che lo devi pagare anche per averne condiviso l'aria del suo studio, e profumatamente; oppure puoi andare dal giudice di pace, che prendi l'appuntamento oggi, e forse ti riceve tra un anno.

Almeno, questo è quello che si evince dalle ultime dichiarazioni degli autori... Ma c'è speranza che tutto cambi ancora e si trasformi restando uguale.

Rita Pani (Apolide)


7.11.2007

 

Riflessioni personali.

È una di quelle giornate apatiche ed indecise, nelle quali cominci dieci cose e non ne porti nemmeno una a termine, così vado e vengo dalla stanza, e ad ogni tappa mi giro una sigaretta e leggo una cosa. Penso.
Il Parlamento, a suo tempo, fece una colletta per aiutare la vedova di Adjmal Nashqbandi. Ad oggi, i fondi raccolti non sono ancora stati destinati, perché, fanno sapere, non è prudente consegnare danaro contante ad una donna afghana. La guerra di liberazione dal burqua, quindi non ha sortito l'effetto sperato, ma solo migliaia di morti, per la gran parte innocenti.
Comprensibile che ci si scateni in demagogiche, sagge e banali considerazioni; la condizione della donna, vale almeno quanto quella dei giovani. È un cavallo di gran razza da cavalcare con orgoglio.
Pensavo a quanto sia vicino l'Afghanistan nelle nostre vite di tutti i giorni, nella mia vita di tutti i giorni, e di quanto lontana sia la volontà di civilizzazione del nostro paese.
Io ho vissuto il mio Afghanistan per più di quattro anni consecutivamente, pur avendo un conto in banca cointestato, mi è stato impedito di maneggiare danaro – bastò far sparire la carta bancomat dal mio portafogli-; vivevo in un posto non servito da mezzi pubblici (che avrei potuto prendere solo non pagando il biglietto, non avendo soldi in tasca) e impedendomi di fatto l'uso dell'auto, posso dire d'essere stata tenuta prigioniera per parecchio tempo, confinata in un cortile dove l'unico tocco di gentilezza dalla vita, l'avevo dalle mie rose e dal mio povero cane (in seguito fattomi sparire... è scappato, si dice). Poi le vessazioni vissute a causa della gretta meschinità dell'uomo le lascio alla vostra immaginazione. Il mio Afghanistan si concluse un'estate di qualche anno fa, con la mano di un uomo sul mio collo, spinta contro il muro, e sotto lo sguardo terrorizzato di mia figlia, alla quale risparmiai il peggio, costringendomi a non dar sfogo alla terribile voglia di reagire. Lasciai che tutto si esaurisse così, com'era iniziato. Mi ricomposi, e credendo d'essere cittadina di un mondo evoluto a passi stanchi e quell'orribile voglia di uccidere nelle mani, mi recai dai carabinieri. “Torni domani, il maresciallo non c'è... Ma poi che sarà mai? Una lite? Farete pace.”
Tornai l'indomani... “Sì, è sicura di voler fare l'esposto? E dopo? Cosa crede che accadrà; guardi ci ripensi...”
Nel nostro Afghanistan, la condizione della donna è un problema sentito, soprattutto dalle donne, perché noi donne italoafghane siamo solidali e civili. Non è vero, ma è bello dirlo, no?
Chiesi alla mia amica e vicina di casa, capace di comprendere che mi ero svegliata dal rumore dello sciacquone del water, perché non avesse fatto nulla, perché sentendo le urla della mia bambina non avesse chiamato i carabinieri... Mi rispose con la solidarietà che solo una donna, può avere per un'altra donna... “Mi faccio gli affari miei...”
Io non abito più in Afghanistan, e mi hanno raccontato che qualche giorno fa, quella donna è stata aggredita dal suo compagno in casa. È riuscita a scappare in giardino dove ha urlato e urlato, dentro le orecchie nascoste dei vicini curiosi, acquattati dietro le finestre, i muretti di recinzione, intenti tutti a “farsi i propri affari”.
Anche lei è andata dai carabinieri a sporgere denuncia. Anche a lei è stata chiusa la porta in faccia: “Ci ripensi, torni domani...”

Rita Pani (APOLIDE)

PS

Forse è troppo personale per il mio blog, è solo che a volte è bene far capire che la mia teoria nasce dalla pratica.


7.10.2007

 

Notizie estive

Sembra una partita di poker, o un gioco di carte qualunque. Gli scandali sono le fiches da puntare. Così ecco di nuovo i brogli sul piatto, e questa volta non è il film di Deaglio ma quello autoprodotto da un candidato UDEUR trombato.
Il gioco è quello dello sfinimento; nostro ovviamente. Recitano copioni sempre uguali, prevedibili e noiosi. Persino previti non fa più ridere quando grida al complotto, e quel che è peggio, è che non escludo che un domani, si possa assistere alla sua beatificazione con tanto di intestazione di via, piazza o fontana. Via CESARE PREVITI PERSEGUITATO.
La regola del buon senso si è persa, lasciando la via al ridicolo, e come ho scritto più volte, lo trovo esilarante. Da giorni, per esempio ci laviamo i denti solo dopo aver letto il tubetto del dentifricio, stando attenti che sia scritto in italiano corretto, perché i cinesi hanno immesso nel mercato il dentifricio contraffatto Colgate. Ci hanno spiegato per bene che forse è tossico ma anche no, che forse ammazza ma probabilmente ferisce solo in modo lieve, che sa di menta. Nessuno, e dico nessuno che si sia chiesto e ci abbia detto, chi e come acquista dentifricio contraffatto, per immetterlo in vendita nei supermercati al prezzo di quello originale.
O vogliono farmi credere che sulla bancarella di un mercato accanto alla maglietta dell'ADDAS si possa trovare anche il dentifricio?
Ma il bello è che nel loro piccolo, anche i cinesi a volte s'incazzano, e così denunciano la giovane Clinton, rea di propagandare cerotti dimagranti cinesi, contraffatti. Beh, insomma, non è che poi s'incazzino poco i cinesi, già che Zheng Xiaoyu, ex responsabile dei controlli di qualita' su cibo e medicine condannato per corruzione, e' stato messo a morte a Pechino.
Sì, mi voglio prendere una pausa dalle notizie politiche, perché somigliano troppo al varietà, e allora meglio distrarsi consapevolmente, che essere distratti subdolamente.
A proposito di pausa, ho scovato una notizia importante sul mio sito pornografico preferito, il Tgcom. Fino a ieri era titolata “Tette atomiche nella pausa pranzo” Oggi il titolo è "Un seno nuovo per espresso". Si potrà fare tra un anno, basterà farsi togliere un po' di grasso dal culo, fianchi o pancia e farselo iniettare, in anestesia locale, sulle tette per aumentare di qualche taglia di reggiseno. Il tutto, assicurano, nel tempo di una pausa pranzo, con il duplice vantaggio di snellirsi da una parte e ingrossarsi da un'altra. Peccato che sono disoccupata e non ho la pausa pranzo, sennò lo farei di corsa...Con tutte le riserve alle quali potrei attingere, avrei due tette così grandi da dover uscire col cartello “trasporto eccezionale” appiccicato al culo.

Rita Pani (APOLIDE)




7.08.2007

 

Minacce

Chissà se tra un secolo esisteranno ancora gli storici! Mi piace pensare di sì, perché fondamentalmente mi conservo una piccola carogna bastarda.
Poniamo il caso che da qui a cento anni, il mondo si sia riconvertito allo status di “civile”, e che le scuole abbiano funzionato e prodotto cervelli...
Me lo figuro lo storico del futuro, senza occhiali spessi, perché la chirurgia laser funziona davvero, e quindi non ne ha bisogno; poveretto, è immerso nella visione di centinaia e centinaia di filmati di repertorio, trasmissioni televisive “di sprofondamento”, carte processuali, che segnarono la vita del mondo politico a noi contemporaneo, e pagine e pagine di Internet.
Così, passato un secolo, il nostro storico si troverà a sviscerare gli anni dal 2001 al 2007, e senza ombra di dubbio dovrà analizzare l'operato del SISMI...
Mettiamo che tra il suo materiale si fermi ad ascoltare questa intervista ...
Che scriverà sui libri di storia? Io non posso davvero immaginarlo, perché più che una spy story a me sembra il canovaccio di un telefilm di quelli “Ai confini della realtà”.
Certo se a me manca la fantasia, certo non manca a pollari, capace di inventarsi una nuova moda: quella delle minacce a mezzo senatore. Il senatore in questione è tale de gregorio, il traditore per antonomasia, eletto nell'Ulivo e passato dopo un quarto d'ora nelle file del miglior offerente.

Ecco, un altro capitolo che il nostro storico futuro si troverà a scrivere... La politica del miglior offerente. Non è poi del tutto astrusa dal momento che anche altre minacce sono state fatte oggi al popolo italiano da tal fabrizio corona, un intellettuale di destra che, uscito dal carcere e per questo assurto agli onori della cronaca, dichiara: «Fondo un partito, anzi l´ho già fatto, ma sono di destra e vorrei impegnarmi a fianco di berlusconi; sarà un botto» ....«Faccio il partito, poi vedo chi mi offre di più»

Io del SISMI non scriverò più, tanto se ne occuperà il COPACO, guidato da scajola (come dire che il fratello della franzoni faceva le indagini per la morte di Samuele) e quindi tutto finirà sotto il mare di Ustica, ma temo che ancora mi troverò a scrivere del nuovo fenomeno politico italiano.

Il partito di corona.

Rita Pani (e non mi si chieda più perché APOLIDE)




7.05.2007

 

Nemmeno un brivido

Che la nostra incapacità di rabbrividire, sia legata al clima caldo dell'estate? Che il governo sia troppo impegnato a studiare come essere opposizione, in un prossimo futuro? Possibile che notizie come quelle dell'ultimo periodo, sui servizi segreti a disposizione di Palazzo Chigi per destabilizzare la democrazia italiana, abbiano un tono di normale cronaca degli accadimenti? Ma soprattutto, perché pio pompa occupa ancora una poltrona comoda? E perché il “mandante” è ancora a piede libero e lingua sciolta?

Le domande da farsi sarebbero ancora più di mille, ma sono quelle domande di buon senso alle quali è difficile rispondere. Per questo nessuno le pone; nemmeno i giornali.

Con l'informazione on-line ci stiamo abituando ad avere ed elargire opinioni su tutto, spinti soprattutto dai giornali che VOGLIONO sapere la nostra opinione, con quella domanda linkata spesso sotto l'articolo: “Che ne pensi?”

Ci si è chiesta l'opinione sulla chirurgia estetica, sulle mutande da usare; ci hanno chiesto ultimamente se siamo favorevoli o contrari ad andare in ufficio senza cravatta, se facciamo sesso in luoghi pubblici o continuiamo a conservare il pudore. Ma cosa possiamo pensare di chi aveva organizzato, e pagato profumatamente, una banda di spioni e detrattori, capaci di inventarsi dossier sui giudici che dovevano giudicare “personalità politiche di primissimo piano” (anche se bassissime), quello non ce lo chiedono.

Che stiamo zitti noi, non è poi nemmeno tanto grave; quello che è grave è il silenzio politico che circonda tutta questa vergognosa azione, che meglio di ogni altra conferma una volta di più, come sia stato attuato l'ex piano di rinascita democratica della loggia P2, in tutta la sua pericolosità democratica.

Anzi, a parlare restano solo le bassissime personalità politiche di primissimo piano, con minchioneschi linguaggi giovanili, di corteggiamenti a senatori e di cristianità in pericolo, di ricchezze e di promesse. E siccome non bastava, s'è fatto pure un'altra televisione, dove più volte al giorno mostra i suoi troppi e giovanili denti, tele-vendendo ancora aspirapolvere a domicilio. Libero nonostante la sua provata pericolosità sociale.

Noi, non rabbrividiamo. Ascoltiamo Valter parlarci di come un giorno saremo costretti a subordinare la nostra vita all'azienda che avrà la bontà di renderci schiavi, e sogniamo il lavoro. Lo ascoltiamo parlarci dei giovani e della inevitabile guerra generazionale che scaturirà, pensando che basti dare un elemosina al vecchio, che tanto di suo ha già vissuto, e quindi...

La notizia di ieri, che rincorre anche l'oggi quindi non è l'attentato alla Costituzione, ma Massimo D'Alema che immerso nelle acque di Ponza bacia sua moglie. Che misero e gretto figuro, così insignificante da farsi beccare in un atto tanto deplorevole, così triste da non scoparsi un'aspirante show girl su uno di quei divani della Farnesina, dove magari, di tanto in tanto si siede da solo.

Rita Pani (APOLIDE)


7.03.2007

 

Sono politeista

Ci sono cose che riempiono il cuore e l'uscita di storace da AN è una di quelle. Soprattutto se si ha la fortuna di poter ascoltare l'illuminata intervista a Sky.

E' un pezzo di politichese che passerà agli annali. Nessuno studente di “scienze politiche” (esiste ancora questo corso di studi o lo hanno trasformato in un più appetibile scienze di comunicazione politica d'avanspettacolo?) potrà non impararlo a memoria.

Una rapida sintesi in punti di ciò che la destra, dovrebbe oppure no, essere o non essere. Un'analisi dotta della situazione Italia.

Io per esempio apprendo con sorpresa che stiamo per vivere il “Tempo del politeismo”; ne sono immensamente felice. Finalmente oltre al crocifisso potrò fare, per esempio, l'altarino al Dio Bacco, direttamente sul comodino anziché in frigorifero, avere l'angolo di Giove all'ingresso.

La parte conclusiva dell'illuminante intervista è quanto di meglio ci si potesse aspettare in questo fottuto paese...

“Lei pensa ad un'alleanza con alessandra mussolini?” Non nega, non smentisce, non ricorda? O forse domani leggeremo che è stato frainteso?


Rita Pani (APOLIDE)


7.02.2007

 

Nuove prospettive

No, non è indolenza estiva e nemmeno sono in ferie. È solo che il momento epocale a me pare la solita, italica, insulsa follia.

Sono stata molto bene sabato, in concomitanza con lo sciopero dei giornalisti. Quanto è bello il silenzio. Solo che al solito, come tutte le cose belle, dura pochissimo.

Quando il chiacchiericcio riprende, non riesco ad esimermi dalla lettura. Così apprendo che Water sarà in tour da settembre, per rilanciare la sua candidatura a capo del PD. In ogni città rilancerà un tema già esposto a Lingotto. Per dirla come l'ho letta su un giornale, però, dovrei essere più precisa e dire che in ogni città sarà in scena un tema; a Palermo saranno in scena le donne e la politica.

I temi verranno elaborati da un gruppo di studio che alla fine sancirà le linee del programma del PD.

(Mi scappa da ridere) Eh! Bei tempi quelli della fabbrica del programma, di quando eravamo noi semplici cittadini, il gruppo di studio.

Non ci resta che scoprire quale sarà il mezzo di trasporto per il tour veltroniano. Dopo l'autobus e il TIR, già usati in precedenza, che resta?

Tornando politicamente seri, hanno creato imbarazzo nel centro destra le dichiarazioni del portavoce di berlusconi, bonaiuti, che in un momento di confusione, rettificata in ironia, ha detto che al PD non resta che allearsi al centro destra per non restare ostaggio della sinistra.

Queste dichiarazioni non sono piaciute ai destri più destri che hanno preteso, urgenti chiarificazioni.

La sorpresa delle sorprese è arrivata da uno dei fondatori del PD, il compagno Marco Follini, che pur non dimostrandosi entusiasta ha trovato l'idea per nulla peregrina.

E con questo credo di aver ben spiegato perché, ogni volta che qualcuno prova ad offendermi, chiamandomi comunista, provoca in me moti di gratitudine, per un fare che trovo adulatorio.

Rita Pani (APOLIDE)


This page is powered by Blogger. Isn't yours?