6.30.2008

 

La coerenza, über alles

Sua Sobrietà, il papa con le occhiaie buone, già da qualche tempo ha iniziato un cammino di grandi riforme nella Chiesa, a cominciare dal suo abbigliamento: se è vero che l’abito non fa il monaco, è evidente che non è altrettanto vero il contrario.

Così, dopo aver ostentato nuovi cappelli, scarpe e altri accessori, ieri, celebrando la messa domenicale ha sfoggiato il nuovo pallio; per ogni evenienza, ne aveva pronto un altro in valigia. La notizia è stata data con grande risalto dall’Osservatore Romano che, diffondendo ampia ed esaustiva documentazione fotografica, in prima pagina ha titolato: “Il papa si è fatto due palli così”. Infatti, a quanto è dato conoscere, è stato lo stesso Benedetto Quarto al quadrato a volere rinnovare questo accessorio arrivando a confezionarlo personalmente, al punto che da ieri si fa chiamare Sarto Padre.

Ma, per quanto importanti, non di soli sacri palli si vive: anche il santo trono è stato oggetto di rinnovamento, ponendo così Sua Frugalità al centro della scena, sebbene questo vada contro i suoi principi di persona schiva e discreta. È stata anche lanciata l’ultima tendenza che impone di indossare dei crocefissi di notevoli dimensioni, naturalmente d’oro massiccio, trattenuto al collo da una delicata catena, d’oro anch’essa, forgiata sul modello di quelle utilizzate per assicurare gli autoarticolati ai lampioni al fine di prevenire comportamenti che potrebbero indurre, loro malgrado, soggetti poco inclini al rispetto dell'altrui proprietà privata, sulla strada sbagliata. Intanto, già tutti stanno cercando di indovinare i futuri modelli della collezione estiva: c’è chi ipotizza che saranno rinnovati i lettini prendisole prendendo a modello la Vergine di Norimberga e chi invece auspica che torneranno finalmente di moda gli audaci bermuda d’ermellino. Novità sono annunciate anche dal reparto cosmesi, che ha messo a punto un nuovo esclusivo Olio Santo dalle inusitate proprietà abbronzanti.

Fortunatamente, almeno nei pressi della mia abitazione, sono terminati i festeggiamenti del santo patrono locale, uno dei molteplici idoli di quella loro bizzarra religione che sono usi adorare in queste occasioni nottetempo, mettendosi in fila dietro uno sciamano che amministra il culto e occupando tutta la sede stradale che percorrono ripetutamente avanti e indietro, mentre recitano litanie dall'oscuro significato mistico e che, molto probabilmente, servono a invocare
l'intercessione della loro divinità affinché li protegga dal passaggio di qualche tir. Dopo aver tumulato i più sventurati, gli adepti superstiti, a dispetto dell'età avanzata che caratterizza
molti di loro, si lanciano in sfrenate danze sulle note di indemoniati strumenti che, per mezzo di un mantice contenente probabilmente un cinghiale ferito femmina che loro chiamano "fisarmonica" e che stuzzicano continuamente e sadicamente al fine di provocare
l'emissione di suoni strazianti, accompagnano canti che glorificano la nuda proprietà: "Romagna mia", "Amore mio", "Tu che mi hai preso il cuore e adesso lo rivorrei indietro perché faccio fatica ad andare avanti senza, grazie" e via dicendo.

dirtyboots


 

Emergenza sicurezza

Ricevo da Edoardo e volentieri inoltro.

A margine dei Mediterraneo Antirazzista 2008 (pensando già all'edizione del 2009)
<http://www.mediterraneoantirazzista.org/>


3 giorni.
102 squadre.
310 partite.
900 giocatori.
Più di 1200 gol.
2 rigori.
Nessuna espulsione.
Nessun ammonito.

Squadre
del Ghana, Sperone, Perù, Vucciria, Costa D'Avorio, Zen 1 e 2, Brasile,
Sudan, Spagna, Zisa, Sri Lanka, Ballarò, Marocco, Librino, i Rom,
Falsomiele, Mauritius, Borgo Vecchio, Tunisia, Albania, Calsa, Capo...

Alle
sette e mezza riunione tecnica, divisione dei campi, aggiornamento
sulle squadre e poi, delle otto e mezza (di mattina) alle dieci (di
sera), partite.
I grandi, gli esordienti, le ragazze, i pulcini.
Sei partite alla volta in contemporanea in un campo di Rugby trasformato in sei campi di calcetto.
I palloni del campo 1 che finivano in porta, ma nel campo 3.
La squadra che non arriva, ma che ha telefonato
dicendo che si è persa e non trova il velodromo, e quindi l'aspettiamo.
La Malamurga da Roma a battere il ritmo.
I Dj che dalla tribuna mandano musica e fanno la telecronaca (geniale Ciccio!!!).
Vanessa
che deve raccapezzarsi sulle partite che si svolgevano in
contemporanea, fare le classifiche e capire che passa il turno. E
pensare che fino al giorno prima non sapeva neanche che la vittoria nel
calcio vale 3 punti ed il pareggio 1.
Fisici perfetti (il Marocco)
e panze imbarazzanti (gli italiani) che in campo comunque ce la
mettevano tutta, ma a fine partita non mancava mai l'abbraccio con
l'altra squadra.

I responsabili di campo con l'abbronzatura che finisce dove iniziano maglietta, pantaloncini e calzini.
I palloni che si perdono.
I fischietti che non si trovano.
Ma chi sono gli Adeshie?
E come cazzo si pronuncia Atletico Sqjiperia?
Afritalia doveva giocare con Atletico Zen, non con Bad Boys, ma aspetta,
perchè forse sono gli stessi!
Questi si chiamano Consocazione o Consolazione?
Chi ci sta al campo 4?

E poi l'inaugurazione alla Vucciria, la festa a Ballarò, la parata allo Zen2.
Territori che eccedono i propri confini, flussi che producono combinazioni inedite.

Il
calcio ovviamente è stato un pretesto. Ma ovviamente tutti ci tenevano
a vincere. Tutti tranne gli Om, andati a casa con 0 punti, ma con un
gol da cineteca. Sempre meglio del Laboratorio Zeta, che ha fatto sì 1
punto, ma senza riuscire a segnare neanche un gol.

E tutti, vincitori e sconfitti, iniziano a pensare già al Mediterraneo Antirazzista del 2009!!!

Alla
fine dei tre giorni il Velodromo, che per tutti fino a quel momento era
stato inaccessibile, è diventato un posto familiare.
Ed ogni
tanto, guardando dalla tribuna quello che stava succedendo nei campi,
veniva da chiedersi se fosse reale o se ce lo stavamo sognando.

Ed ogni tanto,
pensando a quello che succede ogni giorno fuori da lì, ci si chiedeva ugualmente cosa ci fosse di reale.
Ci si chiedeva cosa ci fosse di reale nell'emergenza sicurezza di cui si continua a ciarlare.
Veniva
da chiedersi su cosa si basa la divisione in regolari e clandestini, in
persone e non-persone, che continua ad essere alimentata.
E ci si
continua a chiedere come è possibile che nel nostro mare continuano a
morire persone a centinaia. Persone che se perdono la vita sono
"vittime" di tragedie del mare, ma che se sopravvivono ed arrivano in
Italia, non possono che diventare automaticamente "criminali".

Ed
infine, dopo tre giorni assolutamente deliranti, ci resta la
consapevolezza che nessun pacchetto sicurezza potrà mai fermare
l'immenso desiderio di oltrepassare ogni confine.
Che la strategia
della paura la si sconfigge innanzitutto costruendo legami solidali,
alimentando la contaminazione, abbandonando i propri recinti.
Insomma, ci resta la consapevolezza che il mediterraneo siamo noi.
Il mediterraneo antirazzista.


6.29.2008

 

Settimana calda per il culo


Per esempio, leggere sul giornale una notizia così, rinfranca. Per me che sudo tanto, e soprattutto dietro la nuca, sapere che sarà una settimana calda solo per il culo (e sporadicamente le tette) è davvero di gran conforto.

Anche sapere che è la moda del momento, mostrare il culo, mi rimette in pace con la coscienza, per tutte le volte che stupidamente sono andata fino al cancello, a riportare dentro il secchio della spazzatura, facendo contorsioni per tenere la maglietta così bassa da coprire tutta la mia eccedente sbadataggine.

La settimana prossima, finalmente sarò libera di mostrare le mie mollitudini, sentendomi parte integrante di quel mondo a cui temevo di non poter appartenere.

Peccato che sarà solo questa settimana, ma me la godrò alla grande.

Ho intenzione di farlo, sebbene l’articolista (immagino scienziato della comunicazione dopo master da maurizio costanzo) abbia scritto che fino ad ora è lunga la lista delle bellissime che hanno mostrato “lati b e lati a” capaci di sfidare la forza di gravità.

Leggo in questa frase il pericolo della discriminazione, e nel caso l’esposizione del mio culo portasse a un qualche tipo di censura o di ammenda, mi rivolgerò immantinente al ministro per le pari opportunità.

Certo, poveretta anche lei! Non oso pensare la mole di lavoro che giace sulla sua scrivania, dopo la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche del suo padrone, impegnato a piazzare troie in TV senza merito o talento alcuno, se non quello di aver sollazzato lui e la congrega degli amici suoi.

Essendo una scrittrice, conosco bene la discriminazione. Nessuno ti promuove, tutti ti sbattono la porta in faccia perché non sei bellissima, perché prediligi lo scritto all’orale, perché magari ti ostini a dichiarare il tuo comunismo, perché non hai santi peccatori in paradiso. Saper scrivere non è necessariamente la dote che potrebbe portarti alla decenza della vita...

Ma anche io ho due lati A e B (mai intercambiabili) ed esigo avere le stesse occasioni di chiunque altra donna. Belle o brutte, sarà una settimana di caldo al culo per tutte! Ribelliamoci!

Rita Pani (APOLIDE che trova orripilante la dizione lato B)


6.28.2008

 

Gli asparagi su Marte

Certi giorni ti svegli recando addosso il peso della giornata precedente, che non hai potuto abbandonare nel sonno. Caffè fumante e sigaretta leggi i giornali e, per fortuna, trovi anche una bella notizia: “Su Marte si possono piantare gli asparagi.”

Ieri era venerdì, e come tutti i venerdì c’era il mercato. Ogni venerdì, al mercato, incontravo una mamma con la sua bimba in braccio. Una bimba piccolina, molto bella, con una testa di capelli ricci e due orecchini d’oro forse un po’ grandi, che però stranamente le rendevano i sorriso timido ancora più dolce. I piedi scalzi, piuttosto sporchi, che non potevo fare a meno di sfiorare. Come sono belli i piedini dei bambini! Cicciotti, fanno allegria.

Ogni volta che le ho detto “ciao!” sfiorandole un piedino, avrei voluto chiederle quale fosse il suo nome, ogni volta dentro di me pensavo a quanto più bella sarebbe stata se fosse stata pulita, se invece di quell’odore, avesse avuto il profumo dolce del talco dei bimbi. Ad ogni mio saluto, in cambio ho sempre ricevuto due sorrisi, uno riccioluto e lucente dell’oro degli orecchini, uno brillante del dente d’oro di sua madre, che non ha mai teso la mano, a questuare petulante, lasciando ondeggiare la lunga gonna verde.

Da qualche venerdì a questa parte, io non incontro più quella bimba in braccio a sua madre; in vero, da qualche venerdì a questa parte non incontro nemmeno gli altri Rom che al venerdì scendevano al mercato, o si fermavano a mangiare un panino nei giardini della chiesa, o chiedevano qualcosa in silenzio allungando una mano, verso lo scorrere dei passi della gente, impegnata a guardarsi attorno.

Pensavo a quella bimba e alla necessità che le sue impronte digitali, vengano schedate e tenute a memoria – per il loro bene – dice maroni.

Su Marte si possono piantare gli asparagi. Per la nostra generazione, che guardava filmetti come Spazio 1999 è davvero una bella notizia. Quanta strada abbiamo fatto! Come ci siamo evoluti!

Certo è aberrante pensare che si possano schedare tutti i bambini Rom – per il loro bene – e infatti anche il nuovo prefetto – commissario straordinario per l’emergenza Rom – vista anche la preoccupazione dell’Europa, propone di affidarsi ad una legge già esistente. Una legge fascista del 1941 che stabilisce di fotosegnalare tutte le persone di cui non sia attestabile l’identità. Anche questa idea, che ricalca il modello Auschwitz, è ovviamente per il bene dei bambini Rom.

Certo però che sarebbe bellissimo poter andare all’astrosupermercato a comprare asparagi marziani.

Non oso pensare al prezzo, ma sarebbe una di quelle cose che, per esempio a Milano, diventerebbe subito trendyssimo.

E state certi, che fuori, ad attenderti dopo aver fatto la spesa astrale, non ci sarebbero gli zingari a romperti i coglioni.

Rita Pani (APOLIDE)


6.27.2008

 

Il giusto valore

L’inchiesta pubblicata oggi dall’Espresso è mirabile, quindi facciamo molta attenzione a non sminuirla, attribuendole un valore da giornaletto di gossip. Il merito di Marco Lillo è quello di spiegare meglio, perché e come la magistratura ha incriminato berlusconi, e non quello di averci fatto svagare una mezz’ora leggendo qualcosa che di solito abbiamo la sfortuna di leggere mentre attendiamo che un parrucchiere ci rapini, dopo aver passato una mano sui nostri capelli.

La gravità dei fatti non sta sulle raccomandazioni per far “lavorare” qualche troia siliconata, ma che quello fosse il prezzo d’acquisto di senatori che durante la precedente legislatura, erano nella maggioranza di governo.

Oggi si da il via all’iter per l’approvazione del Lodo schifani, e sempre oggi, appare chiaro che il decreto salva nano, sarà dichiarato anticostituzionale. La matematica non è un opinione, e uno più uno fa sempre due.

Sempre più tendiamo a perdere il reale senso delle cose, trasportati ormai dal non senso generalizzato.

Hanno eliminato l’ICI che ci importa del resto?

Per esempio, se hai un parente ricoverato con l’alzheimer in una casa protetta, come potrai non essere felice di non pagare l’ICI? Al poveretto si sfregia il sedere con le piaghe da decubito, quindi si fa richiesta per un materasso antidecubito e per un cuscino per la sedia a rotelle. La signorina della ASL è tanto gentile, ma ti dice che per ottenerli ci vorranno venti giorni. Al quarto le piaghe sono sempre più infette, e allora ti rivolgi all’infermiera rumena (l’unica), perché cambi il pannolone del tuo parente un po’ più spesso, in modo che l’orina non lo faccia impazzire dal dolore. L’infermiera (550 euro al mese di salario) ti sorride e fa sì con la testa. Il giorno dopo il tuo caro sembra indiavolato, ed è legato al letto… “Abbiamo pensato che è meglio mettere il catetere, non possiamo cambiare il pannolone troppo spesso.”

Quando finalmente ti dicono di andare al capannone della ditta che ha in appalto la fornitura dei prodotti sanitari, hai una nuova sorpresa: l’impiegato, circolare della Regione alla mano, ti chiede di scegliere tra il materasso e il cuscino per la sedia. Tutti e due è impossibile. Ovviamente si sceglie il materasso, sperando che non sia stato troppo usato, e magari sapendo che sopra c’è già morto un altro disgraziato. Il cuscino potrai sempre comprarlo in farmacia, tanto, non paghi l’ICI. La farmacista ti spiega le caratteristiche, la comodità… 220 euro. (Forse sarebbe stato meglio pagare 98 euro di ICI?)

Le telefonate si saccà e berlusconi sono tra i documenti più letti e commentati di Internet. C’è chi si diverte a fare ricerche incrociate, tra i nomi delle troie citate e Google immagini.

Perché non perdere un attimo a riflettere che l’orrido figuro di Arcore aveva un estremo bisogno di tornare al potere per finire di aggiustare le cose sue? Perché non paghiamo l’ICI, perché nemmeno a Roma in Piazza di Spagna, pagano l’ICI? (Guardate che quelli non lo pagavano nemmeno prima.)

E così, nel silenzio più totale, si lavora alacremente anche per rimettere il segreto di stato sulle proprietà in Sardegna del presidente della cupola, e c’è di peggio. In previsione del prossimo G8 alla Maddalena, gli architetti sono già all’opera per studiare i lavori di miglioria e sicurezza per villa Certosa, dato che il padrino, non volendo essere inferiore al Presidente americano, ospiterà una sera a sena tutti i grandi della terra.

Non paghiamo l’ICI, è vero, ma paghiamo un cuscino 220 euro, e pagheremo anche i lavori a casa di berlusconi.

Rita Pani (APOLIDE)


6.26.2008

 

Sempre peggio

Ora il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dice che il lodo schifani è necessario. Serve, a suo dire, per mettere fine alla contrapposizione tra politici e magistrati. Il lodo schifani è quella regoletta semplice che sancisce l’impunibilità delle cinque più alte cariche dello stato. Una regoletta semplice che ha il sapore di una grossa e complessa porcata, che sospetto sarà accettata a capo chino da tutto il popolo bue. Solo Veltroni, con fare da belva, prenderà una posizione dirompente, dicendo che “così il dialogo è impossibile”.

Eccolo di nuovo, dunque, il nostro paese al contrario.

Abbiamo ancora tutti nelle orecchie le parole di ieri, del presidente impunito, rivolte alla platea di Confesercenti, e meglio ancora ricordiamo la salva di fischi, ma a quanto pare, per zittire l’orrido figuro di Arcore, l’unico modo possibile è quello di garantirgli l’immunità senza per questo dover ledere ancora di più il sistema giuridico italiano.

So che è difficile, per menti non allenate, comprendere, ma è proprio così.

Il presidente del consiglio italiano, arriva a dire che i giudici sono una metastasi, un cancro ormai incurabile? Bene, anziché pretenderne le immediate dimissioni, per manifesta incompatibilità, lo si rende intoccabile.

Non fa una piega.

Vorrei solo far notare, una volta ancora che tanto non guasta mai, come la prima parte della nuova legislatura, se ne sia andata per risolvere i problemi personali di berlusconi, e per dare sfogo ai bassi istinti di un partitucolo razzista e xenofobo e l’altro partito fascista, che non vedeva l’ora di poter mostrare (oltre che un abbozzo di erezione) i muscoli, giocando a risiko con la nostra libertà. Sapere inoltre che queste norme sono state la merce di scambio per poter attuare la prima, dovrebbe renderci ancora più disposti alla lotta, e invece, colpevolmente stiamo qua, in attesa della gita a Roma di Beppe Grillo o di vedere se e quanto siamo rimasti comunisti. Spaesati, orfani, ancora colpiti… Tutte balle.

Siamo qua perché la colpa grave della sinistra italiana è stata quella di smettere di “allevare” una nuova classe dirigente, che potesse sostituire la vecchia, qualora ce ne fosse stato bisogno.

La realtà è che possiamo incontrarci e dibattere in mille luoghi diversi, ma non abbiano né il coraggio, né la più pallida idea di come fare a gestire un nuovo e unico Partito Comunista Italiano.

Siamo incapaci e disabituati persino a parlarci, siamo quasi timorosi a pronunciare vetusti (ma sempre attuali termini) come “massa” e “lotta”.

Ma mentre noi, a fatica cerchiamo il luogo, cerchiamo il modo, i fascisti si rafforzano, e gli sfascisti pure, e più in basso finiremo più sarà faticoso rialzarsi, spolverarsi il culo e ricominciare.

Non si può e non si deve più tollerare, o perderemo anche il diritto di parlare.

Rita Pani (APOLIDE)

 

1500

Dopo tanto piovere, giunse una torrida estate. La calura, di giorno in giorno, si fece davvero insopportabile. Inoltre, a causa della repentina impennata della temperatura, ci furono così tante zanzare da costringere perfino il parroco a sostituire i ceri con alcuni zampironi votivi. Non ci si poteva sbagliare: lo scrissero anche tutti i giornali, in prima pagina e in neretto, a riprova che non era propaganda di regime.

L’ingegner Alzalamira, nel suo ufficio ermeticamente chiuso per favorire l’adeguata fruizione dell’aria condizionata, tentò invano di avviare il climatizzatore che per tutta la brutta stagione si ostinò a riversare nella stanza aria gelida, finanche quando gli staccarono l’alimentazione. Verso le due del pomeriggio, l’ingegner Alzalamira non poté sopportare oltre: quando il sole colpì con insistenza la vetrata che fungeva da parete esterna del suo ufficio, con lui dentro che girava su sé stesso sprofondato nella poltrona manageriale cercando inutilmente di alleviare la sensazione di soffocamento, si immaginò all'interno di un forno a microonde.

Fu a quel punto che l’ingegner Alzalamira si ricordò che un qualche ministero aveva attivato proprio in quei giorni un numero telefonico per le emergenze determinate dalle temperature elevate di quel periodo e, trascorso qualche istante di esitazione, si risolse a chiamarlo. Dopo alcuni minuti di attesa, che imputò all’elevata quantità di richieste, gli rispose un’impiegata:

“Ciao! Sono Deborah... con l’acca. Tu, chi sei?”

Sorpreso dalla disinvoltura e dal tono un po’ troppo confidenziale, tentennò qualche secondo, allorché fu incalzato nuovamente dall’impiegata:

“Allora? Sei ancora in linea?”

“Sono l’ing...” balbettò, poi riprese il controllo e disse:

“Ciao! Sono Michele... con l’acca.”

“Sei timido? È la prima volta che chiami?”

“Sì, ma...”

“Oh, Michele... sono già tutta bagnata...”

“Eh, sono fradicio di sudore anche io: si è guastato il condizionatore!”

“Michele... dimmi... cosa indossi?”

“Dunque, vediamo: pantaloni di lino, camicia, cravatta con disegni cachemire... con l’acca...”

“Togliti tutto...”

“Ma non posso: sono in ufficio...”

“E... sotto? Che hai sotto?”

“Ha importanza? Va beh... mocassini inglesi e...”

“Stronzo!”

La comunicazione si interruppe.

“Ministeriali del cazzo!” imprecò tra sé e sé l’ingegner Alzamira, sempre più sudato.

Andò alla finestra e guardò giù, in strada, dove una sbirrocoppia di quartiere era intenta ad arrestare un ragazzino, certamente extradiverso da qualcosa, che aveva appena scritto su un muro “Ilaria ti amo”.

Grazie al nuovo decreto sicurezza, con un criminale di meno in circolazione, si sentì più sereno e addirittura più fresco, l’ingegner Alzalamira Michele, con l’acca.

dirtyboots

 

Sono sempre attendibile

EreziondayPoi è ovvio, che dentro il costume ha il resto di un panino con la mortadella, che si era portato al mare per pranzo...
E' la propaganda di regime, no?
R.

6.25.2008

 

Fa caldo


Fa caldo, e papa Nosferatu sedicesimo, si è messo Saturno in testa. Napolitano e il gangster di Arcore, indossano il Panama, e sui giornali specializzati, (il Corriere) potrete trovare ampia galleria di immagini di copricapo da premier. Strano, ci sono tutti ma manca il preservativo, che di gran lunga sarebbe il più calzante.

Fa davvero caldo, e per fortuna lo ha detto la televisione, sennò avrei continuato a preoccuparmi per il sudore che mi cola dalla nuca, giù lungo la schiena, non riuscendo a spiegarne la ragione.

Scherzi a parte, fa davvero caldo, e l’ho capito questa mattina quando dopo le 12 sono entrata alle Poste per pagare la bolletta dell’ENEL. Era pieno di anziani, seduti sulle sedie, intenti a chiacchierare, il mio numero era il 124, ma il tabellone segnava il 78. A differenza dei vecchietti io non tollero l’aria condizionata e quindi me ne sono andata. Tuttavia non ho trovato strano che alle Poste sostassero tanti anziani; al centro commerciale, i parenti non ce li portano più, che poi magari li viene l’istinto di taccheggiare.

Fa caldo, e i giornali rilanciano la news del giorno. Il presidente della camera ha avuto un’erezione, mentre sta al mare con la sua nuova compagna, (quella che metteva incinta la sera in cui partecipò al family day).

Sono notizie, ed anche il segno del cambiamento dei tempi. Sapere che il presidente della camera, ha un erezione è rassicurante per “tutti i cittadini”. E che dire della foto successiva, della compagna che (carpe diem) ci butta sopra una mano?

Non è a causa dell’afa, invece, se Kossiga arriva a dire che Marcinkus (compagno di cappuccio) era un galantuomo, forse un po’ ingenuo. Kossiga è Kossiga anche con quattro spanne di neve fuori dalla porta.

Tutto sommato sono rilassata. Per fortuna che ho modo di informarmi e sapere un sacco di cose. Come diceva Francis Bacon sapere è potere.

Per esempio tutti i giornali e i telegiornali mi hanno detto come fare a proteggermi dal caldo: devo bere tanto, mangiare molta frutta e molta verdura, e soprattutto devo indossare abiti leggeri e non devo uscire nelle ore più calde della giornata.

Siamo una generazione molto fortunata, e dovremmo ringraziare più spesso.

Se non ci fosse stata tutta questa informazione, staremo morendo di sete, a mangiare aringhe affumicate e cinghiale essiccato sotto sale, con un maglione a collo alto e i pantaloni di velluto a coste, a passeggio per le vie della città alle sue e mezza del pomeriggio.

Speriamo che in prossimità dell’inverno il papa torni ad indossare il camauro (quella specie di vasino da notte rosso con bordo d’ermellino), la mischia di fini si rinsecchisca, e io possa tornare ad infilare le dita dentro il barattolo della Nutella, e soprattutto qualcuno mi avvisi che è ora di rimettere il pigiama.

Rita Pani (APOLIDE)


6.24.2008

 

Infamie

Il vaticano si risente: chi osa infamare il nome di Marcinkus? Ma come osano, questi giudici comunisti, indagare su una figura così eminente del clero, che per giunta, poveretto, nemmeno può difendersi. Ah! Che infamia! Che disonore, essere stato associato al rapimento della giovane Manuela Orlandi, e alla sua quasi certa uccisione.

Passi l’associazione mafiosa, l’affiliazione alla P2, il riciclaggio di danaro sporco che portò alla morte Roberto Calvi, il crac ambrosiano, l’avvelenamento di Papa Lucani, passino pure tutte le altre complicità di uno dei più loschi figuri della chiesa cattolica, ma il rapimento di Manuela Orlandi, proprio no, eh.

Leggo che si cerca di vedere dentro la tomba di Renatino De Pedis, il capo della banda della Magliana, sepolto in una cripta della Basilica di Sant’Apollinare a Roma; dubito molto che lo stato italiano riceverà i permessi vaticani, ma se fosse, e se dentro ci fossero i poveri resti di Manuela Orlandi, sono certa che sarebbe stato per via di un miracolo. Trasmigrazione di anima? Insomma, sono certa che il santissimo padre, saprà come spiegarlo. Magari con un dogma.

Ma torniamo a bomba! Approvato il decreto salva culo del nano. Decreto del quale lui non usufruirà, avendolo giurato sulla testa dei figli. Il suo avvocato, deputato, legiferante è rimasto un po’ male, apprendendo le intenzioni del premier accusato di corruzione: “Cazzo, tutto questo lavoro per non far processare ladri, clandestini e ladri, stupratori, clandestini stupratori, rapinatori, clandestini rapinatori?

Ma avendo giurato sulla testa dei figli, mica può tornare indietro sui suoi passi, quindi a breve, sarà di nuovo immunità, e col benestare bipartisan.

Ah! Che gran paese.

Approvato anche il decreto sicurezza, quella legge che serve per far giocare il ministro la russa a soldatini (è inutile che fate quelle facce, la russa è ministro) e ripulire il nostro paese dai clandestini malavitosi, che delinquono, eccezion fatta per le colf, le badanti e le puttane, che restano schiave dignitose da poter sfruttare, ma non sposare.

Per fortuna che hanno abolito l’ICI, sennò come picchio avremmo potuto sopravvivere?

Rita Pani (APOLIDE)


 

Il curatore di testi

Basta poco, una frase, una minchiata sul nulla, e tutto svanisce. L’unica certezza è che chi scrive i testi di berlusconi, si merita davvero lo stipendio – ricco – che prende.

Così, si passa un intero fine settimana a chiedersi se sia giusto o meno dare la comunione ai divorziati, e il mio canale pornografico preferito, Sky 500, non delude. Il sondaggio, nemmeno: l’80% dei votanti, concordano con berlusconi.

Quando poi anche il papa si è sentito in dovere di interessarsi della questione, avresi stretto la mano al gosthwriter di berlusconi. “Solo i puri possono accostarsi al sacramento” ha detto il papa. Io in questo blog ho già postato l’immagine del nano ancora calvo, che prendeva l’ostia, durante il funerale di craxi ad Hammamet. All’epoca, il puro aveva già una doppia famiglia, e un paio di figli nati fuori dalla grazia di Dio, quindi la pernacchia, mettetecela voi.

Se poi ci mettete anche che oggi, è stato intervistato il padre confessore di berlusconi, che ha spifferato il segreto delle confessioni, non c’è molto da ridere, semmai il rischio di un attacco dissenterico.

Il problema però non è questo, ma la negazione della realtà, il populismo, il lavaggio del cervello che ha quella stessa puzza che ha e che sempre avrà la propaganda di regime. Cosa che io inizio a tollerare sempre meno.

Non metterò più dannosi e ridicoli link, ma segnalo un reportage di Repubblica sui copricapo usati fino ad oggi dal premier, dopo che l’altro giorno (cito) “a sorpresa, il premier è apparso a Porto Rotondo, con un panama, sulla testa, forse a causa del gran caldo”.

Qua a casa usiamo conservare i giornali, per raccogliere la cacca del cane, e mi spiace quindi di non poter affermare, con assoluta certezza, che i giornali sono inutili.

Così, mentre ci si domanda se sia davvero possibile cambiare le regole di una chiesa sregolata come quella cattolica, la gente continua a morire o ferirsi gravemente lavorando, qua a Narni, alcuni carpentieri rumeni, lavorano e non muoiono, ma non sono pagati dal datore di lavoro; nonostante lo spauracchio xenofobo, i migranti nord africani continuano a morire in mezzo al mare, e pure se sono bambini, nessuno oserà mai dire che sono diventati piccoli angeli, probabilmente perché non li ha ammazzati la madre, o un bastardo qualunque, non erano nemmeno biondi, e sono semplicemente affogati mentre si tentava di strapparli alla disperazione di una vita impossibile.

Rita Pani (APOLIDE)


6.22.2008

 

L'Italia dislessica

Basterebbe leggere oltre quello che scrivono i giornali, ma ormai sappiamo che gli italiani non sono più capaci, né di pensare autonomamente, né di leggere.

L’altro giorno un neretto quasi cubitale, rilanciava i dati di un indagine ISTAT secondo cui, la disoccupazione in Italia, si attestava al 7%, e tale dato era il più alto negli ultimi due anni. Con un po’ di accortezza, proseguendo nella lettura, avremmo potuto scoprire, che nonostante questo, l’occupazione era in aumento.

Spiegarvi l’abominio di tale falsa informazione, sarebbe ridondante.

C’e un’altra notizia economica in questi giorni, che potrebbe dire meglio quali siano le reali intenzioni di tremonti, per riassestare la nostra economia: fissare il tasso programmato dell’inflazione, all’ 1,7%. Partendo dal principio che ora abbiamo un tasso del 3%...

Insomma, il problema principale dell’Italia era o no il potere d’acquisto dei salari? Se solo l’operaio coglione che ha votato lega, o che si è buttato a destra per risollevare le sorti della sua miseria, sapesse leggere, scoprirebbe che a questo governo, del potere d’acquisto del salario del lavoratore italiano, interessa poco meno di una mazza, anzi, l’unico vero interesse è quello di tutelare e salvaguardare le imprese, accondiscendendo ai voleri dei poteri forti di questa Italia governata da Confindustria e dalle banche.

Ma questa ormai è un’Italia dislessica, che si accontenta dei titoli, che non ha nessuna voglia di scavare nei contenuti, nemmeno in quello del piano straordinario di sacconi (di cosa lo sapete) che prevede di azzerare le sanzioni per le imprese assassine, stabilendo che l’unico modo di salvare la vita all’operaio, sia quello di dirgli come non morire. Mi pare ovvio quindi che Emma Marcegaglia, che ha avuto due incidenti gravi nella sua impresa, un morto e un ferito ancora in pericolo di vita, non abbia sentito minimamente il dovere di dimettersi dalla prestigiosa carica.

E che dire, sempre a proposito di sacconi, che fischiato dagli operai, li manda solennemente a fare in culo? Niente da dire, almeno a lui, semmai molto da dire sempre agli stessi idioti, quelli che in fondo, tutto questo, se lo meritano. Come penso che i poveri, alla fine, si meritino la poor card, la cartina magnetica che ti differenzia dall’extracomunitario appostato fuori dal supermercato, alla ricerca dell’euro che hai infilato nel carrello. Esiste solo una piccola differenza tra il povero extracomunitario accattone, e il povero italiano certificato: che l’extracomunitario, se fa venti carrelli al giorno, si becca 20 euro, il poveretto con la carta prepagata, ne beccherà solo uno. Ma gliel’ha regalato Robin Wood, mica cazzi.

Rita Pani (APOLIDE)


6.20.2008

 

lo rigiura sui suoi figli

Accorrete numerosi, che tanto domani si rimangia tutto!

… Gaudemus, orgasmiamus…

“Non esiste una norma salva-premier. Ho indignazione di questo e dirò ai miei legali che io non voglio approfittare di questa norma perchè voglio allontanare qualunque sospetto. Questa è una norma salva-tutti”.

Questo è il brano decisamente più esilarante, che voglio dedicare a tutti gli imbecilli che l’hanno reso possibile.

Dirò ai miei legali (che sono anche i legiferanti)…

E la fine è l’apoteosi, un crescendo di piacere fisico, che esplode:

è una norma salva tutti.

TUTTI CHI, IMBECILLE?

Lo stupratore in attesa di giudizio, o la sua vittima?

Il ladro o il derubato?

Il rapinatore o il rapinato?

Il corruttore o il corrotto?

Il pedopornografo o le sue piccole vittime?

Rita Pani (APOLIDE)


 

Caro Uolter

Caro Uolter,

è un pezzo che non ti scrivo, ma ora non posso farne proprio a meno. Leggo che finalmente ti sei incazzato. Ti sei incazzato al punto di essere riuscito a dare un nome, al principale esponente dell’avversa parte politica: onorevole berlusconi, l’hai chiamato. E questa dura presa di posizione mi ha suggerito il grado della tua incazzatura.

Hai deciso che in autunno farai la prima grande manifestazione contro il governo; in autunno, quando sarà chiaro il disegno della politica economica del paese.

Ammazza! Uolter, così tanto ti ci vuole?

Capisco che ora viene il caldo, e tutti i cittadini hanno da pensare alle ferie che non potranno permettersi, restando in città comunque più sicure, ma ti garantisco che non c’è bisogno di attendere ottobre per capire che siamo alla fame. Lo so, sebbene tu non sia mai stato un comunista, ottobre resta comunque un bel mese per le rivoluzioni, ma fossi in te, io la farei a luglio, se non altro per usufruire dell’effetto sorpresa.

Eh! Uolter! Non sai che piacere leggere che ora farai “un’opposizione intransigente”. Però, Uolter, tu cosa intendi per opposizione? Perché da quando stai là, noi che siamo rimasti perfidamente attaccati alla sinistra, abbiamo il legittimo sospetto che tu non abbia ben chiaro il concetto di opposizione. Opposizione, per esempio, non ha nulla a che fare col dialogo a tutti i costi, o con il mercanteggiare per poter ottenere che Leoluca Orlando, si sieda nella poltrona di presidente (garante) della RAI.

Poi Uolter, a dire il vero, non capisco nemmeno il tuo voler tirare per la giacchetta Romano Prodi. Lascialo dov’è che sta bene. Non ti basta ancora? Ma ti ricordi cosa gli hai fatto quando a Ottobre? (sempre ottobre, eh? Ma non sarà che sei stato, almeno un mese, comunista?) Ti sei inventato il PD, e ti sei assunto il compito di mediare, per la riforma elettorale, pur non avendo alcun titolo dal momento che facevi il gestore della festa del Cinema di Roma, e l’organizzatore di eventi all’auditorium; a novembre, quando gianfranco fini parlò delle “comiche finali” togliendo di fatto il cavallo da sotto il culo del cavaliere, arrivasti tu, a rimetterlo in sella con la frase epica: “Nessuna riforma senza il consenso di forzitalia!”

Grande! Davvero. Riuscisti persino a fare in modo che la sinistra si unisse disgregandosi, alla ricerca dei numeri per la sopravvivenza, uccidendo di fatto la democrazia, ed essendone così felice e fiero, da non soffrire nemmeno, quando, probabilmente sazio di un accordo con berlusconi, andasti in parlamento a dire che finalmente berlusconi parlava come uno statista.

Quindi, che ti incazzi a fare, Uolter? Tanto non sei credibile.

Quelli incazzati sul serio, sono quelli che piazzerebbero un presidio permanente, davanti a Palazzo Chigi. Immobili e col forcone in mano a costringervi a stare dentro e non uscire più, se non dimissionari. E non in autunno, ma adesso.

Rita Pani (APOLIDE inferocita)


6.19.2008

 

Sanità zero

Sanità zero. Robin Wood è confuso. La tessera annonaria, come quando si era in guerra. Ora però a prescindere sai soldati per strada siamo in pace, e anziché diritti, i poveri vecchi (certificati) avranno un po’ di elemosina. Tanto la dignità non ha più alcun valore.

Conosco una vecchia che attende l’aggravamento per prendere qualche euro di pensione di invalidità in più. L’udienza è a Giugno, diceva, ora dice che invece sarà a Ottobre. Nessuno ha il coraggio di dirle la verità, ossia, che dati i suoi 84 anni l’aggravamento non lo vedrà mai. Eppure lei parla dei suoi medici con affetto materno: “quant’è bravo, mi riceve anche fuori orario… (250 euro) e la signora che mi accompagna, com’è gentile… (100 euro)”

Vive tutto il giorno sulla sua poltrona comprata in TV, che la stende, la solleva, e la vibra così potentemente da farle ricordare persino qualcosa tra le gambe.

Di contro conosco uno sbirro, che a 42 anni andò in pensione. Non fu difficile. Ogni tre mesi bastava fare 15 giorni di malattia (marcare visita), e poi altri 15, fino a quando l’amministrazione lo mandava a visita in un ospedale militare. Avendo una leggera asma, era sufficiente non prendere farmaci per tutto il periodo e sottoporsi ad una spirometria. Ogni anno si aggrava, usufruisce degli aumenti contrattuali di adeguamento delle forze dell’ordine, e a distanza di 10 anni ha già usufruito di tre aggravamenti. A chi importa se nel frattempo cura una vigna, un oliveto, produce e vende olio (a volte anche adulterato)?

Giovanni era un avvocato. Uno per bene. Si occupava di cause di lavoro per un sindacato, e a volte gratuitamente patrocinava disgraziati, sardi come noi, che non avrebbero avuto di che pagare. La cassa avvocati gli da 930 euro di pensione al mese. Ha 82 anni Giovanni, e vive su una sedia a rotelle dentro una casa protetta. Vorrebbe tornare a casa dalla madre, in Sardegna, o certe volte chiede i fascicoli delle cause che deve andare a discutere in tribunale. Altri giorni si sveglia come se fosse in caserma, ragazzo militare di marina. I giorni più bui ha paura di suo padre.

Ci ha provato la moglie a tenerlo a casa, pagando due clandestine come se fossero infermiere, basandosi sui contratti nazionali, perché per le norme della legge bossi/fini, non è che fosse semplice metterle in regola.

Poi Giovanni è peggiorato… Non c’è problema per la retta. In parte rimborsa la ASL. Giovanni ha 82 anni, e la commissione dopo sette mesi, si è riunita, redigendo il parere: “Il paziente pur essendo grave, non è urgente.”

Ora si spera solo che muoia, prima che i soldi accumulati dalla moglie, in prospettiva del futuro, finiscano.

Sanità zero. Robin Wood, e la carta prepagata per i poveretti. Mille euro al mese per i poveri. Un milione di posti di lavoro. Più figa per tutti. Meno tasse per Totti. La sicurezza per tutti i cittadini, la caccia all’immigrato… Mafia, corruzione, ladrocinio.

Rita Pani (APOLIDE)


6.18.2008

 

Con un bastone nel culo

Se non fosse tutto così tragico, ci sarebbe da ribaltarsi dalle risate. Mi sembra di vederli “tutti i cittadini” che camminano con un bastone infilato al culo. E sono felici.

Io e un paio di altri cretini restammo colpiti, all’atto della formazione di questo governo di mafiosi e di diversamente intelligenti, sul fatto che fosse l’unico governo al mondo a non avere un ministero della sanità. Provammo anche a darne una spiegazione, ossia, che non era più compito del governo occuparsi di sanità pubblica. Oggi la riprova che la nostra sfera di cristallo funzione meglio di quella del mago di Arcella.

Provate a pensare, se abitate da Firenze in giù, cosa ne sarà dei servizi pubblici, liberalizzati. No, forse è meglio non pensarci, e fare finta che il bastone sia un po’ più sottile di quel che è.

Trovo esilarante l’esito del decreto salva nano… Tutti i cittadini chiedevano più sicurezza, e i giudici che oggi avvisano che salteranno i processi agli stupratori, agli scafisti, agli schiavisti, ai ladri, ai rapinatori, ai truffatori. Intanto abbiamo i soldati per strada che ovviamente pagheremo noi, senza nuove tasse, sia chiaro, che quelle le pagheranno solo i petrolieri e le banche. Però entro mezzanotte, perché poi la carrozza tornerà ad essere una zucca, e i cocchieri due simpatici topolini dei mondezzai di Napoli.

Resto stupita di come tutti i cittadini riescano persino a ballare la samba, con quel bastone infilato al culo.

E’ di oggi la notizia che i panificatori di Roma, che fecero cartello per aumentare il prezzo del pane, sono finalmente stati sanzionati dall’antitrust: l’ammenda totale è stabilita in 4.430 euro che suddivisa per 415 panificatori, da un totale di circa 10 euro procapite. Una categoria in ginocchio.

Rita Pani (APOLIDE)


6.17.2008

 

Bassolino si è tinto i capelli (edizione straordinaria)

A furia di seguire la propaganda di governo, abbiamo tralasciato le cose davvero importanti. Per quanto tempo ancora dovremo fare finta di stupirci del fatto che un massone, plurinquisito, corruttore, dia disposizione ai suoi avvocati deputati, di creare leggi e regole a suo favore? Dobbiamo continuare anche a fare finta che ci indigni, che queste regole salva berlusconi, affosseranno migliaia di processi, negando di fatto la giustizia a “tutti i cittadini” che la aspettano?

Non mi sembra serio, continuare a ribadire l’ovvio, e quindi preferisco dedicare il tempo alle cose che davvero sono rilevanti: Bassolino si è tinto i capelli. Ce lo racconta il giornalista Pulitzer Vanni Fondi in un esaustivo articolo sul Corriere della Sera, con tanto di reportage fotografico, su Bassolino prima dopo e durante – sotto le forbici di Esposito. Un inchiesta giornalistica che riconcilia con i giornali e con i giornalisti, finalmente. Almeno fino a quando il massone, plurinquisito e corruttore, non inserirà il codicillo nel pacchetto sicurezza, che farà divieto di pubblicare le tecniche di falso rimboschimento dei sughereti che porta in testa, a tutela della collettività.

A dire il vero, oggi ho letto anche un altro titolo che per un attimo mi ha fatto sperare, tanto più che attraverso un periodo non facile: “Dieta leggera e sesso antistress.” Avevo pensato ad un paio di patate bollite e condite con un po’ d’olio, un pesciolino bollito, acqua liscia e un paio d’orette di antistress. Poi ho letto meglio, e il tutto era consigliato agli studenti (non cattolici, immagino) che domani dovranno sostenere gli esami di maturità. Fanculo! Son caduta dall’albero da un pezzo, e quindi mi sono fatta due hamburger e pure con la cipolla.

A proposito di cattolici, dopo Fra Giuseppe Cionfoli cantautore di Dio per vocazione, Padre Maurizio chiamato dagli amici Skizzo, con la K, ma padre Nike, da tutti gli altri, è ora il turno di Fratello Metallo, il predicantore . Certo che se solo volesse, bagnasco, da lavorare ne avrebbe.

Le offese alla magistratura? Il travisamento di un decreto già firmato dal Presidente della Repubblica? La mafia che si instaura palesemente a guida di una regione e dello stato?

Quisquilie.

Rita Pani (APOLIDE)

 

Continuano le prove tecniche di regime mafioso.

Ricevo da Andrea Vanacore e volentieri inoltro


Il famoso sito dello storico Carlo Ruta “Accade in Sicilia”, che si occupa di inchieste e documentazione storica e sociale, ha ricevuto dai giudici del tribunale di Modica (Ragusa) una multa pecuniaria, con l’accusa di “periodicità non regolare”.



In particolare, il reato è praticamente lo stesso (quello di “stampa clandestina”) che “commette chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta”. Ma per la prima volta è applicato, in Italia e probabilmente anche in Europa, per un sito Web e un blog.



Ma lo storico non ci sta: “Quale irregolarità? In nome di quale principio si applica il criterio della periodicità ad un blog?”, si chiede Carlo Ruta, che sospetta che la condanna non sia tanto di ordine tecnico o burocratico. “Nel mio blog - continua - ho fatto ampie ricostruzioni, con una documentazione dettagliata e in parte inedita sul caso di Giovanni Spampinato, il giornalista collaboratore dei quotidiani ‘l’Ora’ e ‘l’Unità’ che nel 1972, a soli 22 anni, fu ucciso a Ragusa mentre stava portando alla luce in un’inchiesta su un delitto, un rilevante intreccio di affari e malavita”.

6.16.2008

 

Siam tutti vergini

Per come vedo io le cose, l’attimo dopo che verrà approvata l’ennesima norma, salva ladro (nella fattispecie berlusconi) la gente comune dovrebbe riversarsi in massa davanti al Parlamento, e le opposizioni (insomma, quella cosa che dovrebbe essere l’opposizione) dovrebbe dimettersi in massa.

Non accadrà, certo, perché in Italia ormai sembra d’esser tornati tutti a essere candide verginelle.

Mi piacerebbe, solo per farvi un po’ male, andare a ricercare le notizie post elezioni, quelle che dicevano che berlusconi era cambiato, che ormai era più uno statista.

L’esperimento di piazza, inoltre, potrebbe anche darci il senso di cosa possa significare avere tremila soldati blindati per strada, perché voi non ci crederete, ma davvero in questo paese virgineo, c’è moltissima gente che non ha idea di cosa sia il Piano di Rinascita della Loggia P2.

La cosa più aberrante della giornata politica è stata la dichiarazione di Uolter, titolata così dai giornali: “Ultimatum di Veltroni al governo: basta strappi o salta il dialogo”.

Non riesco nemmeno a immaginare quale effetto terrificante deve aver sortito in berlusconi, questa dichiarazione. Si starà ancora rosicchiando lo smalto trasparente dalle unghie, per la preoccupazione!

Forse però c’è anche di peggio, oltre questa nuova norma “salva collettività” per i processi di “tutti i cittadini”: il piano finanziario di quel genio di tremonti. La class action per esempio, che come comandato da Confindustria, in Italia resterà un’utopia, o l’allargamento della privatizzazione dell’acqua, che è un bene primario e che per questo dovrà assolutamente essere sfruttato per far arricchire i soliti noti.

Ma a noi che ci importa? L’importante è cacciare i clandestini, no?

Rita Pani (APOLIDE non più vergine da illo tempore)


6.15.2008

 

Vedi? Tutto funziona.

Premessa: senza intercettazioni telefoniche, come avremmo potuto sapere delle gesta della Marta Di Gennaro, vice di Bertolaso, capace di gestire l’occultamento della “merda” nelle discariche campane?

Vorrei scrivere questo post, con la voce narrante dei proclami di regime, dell’Istituto Luce, di quando c’era lui, e i treni arrivavano in orario, e i minatori di Carbonia erano felici, di quando lui nel suo fulgido splendore si affacciava al balcone, e la folla di faccisti esultava.

Così vi racconterei dei controlli che oggi hanno permesso di trovare della radioattività in un camion destinato alla nuovissima discarica di Savignano.

Perché è quello il punto di non ritorno verso il quale stiamo galoppando. È la notizia importante di oggi, quella spacciata a mo’ di proclama del regime e accolta dai boccaloni con tanto sdegno, quanto entusiasmo.

L’apice orgasmatico, l’ho raggiunto quando la nota dice che Bertolaso, ha immediatamente provveduto a denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria.

Sembra quasi che l’arrivo di Bertolaso abbia risolto una situazione a lui sconosciuta; seguendo la cronaca odierna, senza timore di smentita, si potrebbe narrare la verginità di Bertolaso.

Addirittura ho trovato un cretino, che nel suo blog, scriveva che allora “è possibile effettuare i controlli ed essere finalmente sicuri”.

Siamo ben oltre la propaganda, siamo alla sodomia, ma che importa? L’importante è essere felici, essere sicuri, ed avere delle certezze. E io di gente felice ne conosco davvero tanta.

Che bello! È bastato mettere un piccolo contingente di militari, in una discarica, perché si potesse finalmente trovare il rifiuto tossico e nocivo nella discarica. (Ma voi Luce, il mio libro non lo avete letto, vero? Eh! Già…) Ditemi solo che non siamo un popolo di ghiozzi.

Alleggeriamoci, davvero, io ne sento il bisogno. Ho voglia di leggerezza, ho voglia di sentirmi – una volta – serena.

Così come lo sono stata questa mattina, leggendo l’intervista al ministro brunetta dei ricchiepoveri, che a differenza di quel che ho sempre pensato io, non è un cretino, ma un genio. Un genio che ha incontrato un altro genio, col quale confrontarsi: il ministro tremonti.

Compagni, azzeriamo i vertici dei partiti, torniamo a contarci, tiriamo fuori le palle, troviamo il coraggio di riorganizzarci malgrado le nomenclature che non schiodano, uniamoci e combattiamo.

Noi abbiamo il dovere di organizzarci e liberare il paese, come altri fecero per noi (e ne siamo indegni)

Rita Pani (APOLIDE)


 

… Di tutti i cittadini …



E' la formula magica, per comprendere che stanno per farti molto male. Fateci caso, in ogni conferenza stampa di questo governo altruista, almeno una volta il burattino di turno, guarderà dritto verso la telecamera e ti dirà che la novità è per il bene di tutti i cittadini”.

L’ impossibilità di svolgere indagini utilizzando le intercettazioni telefoniche, è una cosa che hanno chiesto “tutti i cittadini” per tutelare la privacy “di tutti i cittadini”.

Ora l’esercito per le strade delle grandi città: non più solo a Napoli, per il bene di tutta l’immondizia, ma appunto in ogni grande città per la sicurezza “di tutti i cittadini”.

Sempre più mi convinco dell’inutilità dei sondaggi aperti a “tutti i cittadini”, sono certa che ci siamo abili spammer pagati dal governo, perché sono reduce da 15 ore di treno in due giorni, e di gente parlare ne ho sentito tanta. Tutti erano più o meno concordi sull’inutilità dell’iniziativa, molti erano preoccupati per una questione di “immagine”. Anche io sono molto preoccupata, ma solo perché traduco la militarizzazione del paese come una “prova tecnica di repressione”.

2.500 soldati a pattugliare le strade delle città hanno un solo significato: il paese è economicamente messo peggio di quanto pensiamo, e il governo sa benissimo di non avere né le capacità, né le risorse per riuscire a invertire il processo di impoverimento di “tutti i cittadini”.

La povertà dilagante, unita all’intento di azzerare lo statuto dei lavoratori, i pesanti licenziamenti annunciati in ogni settore di quello che una volta era il “parastato” daranno esiti nefasti per la normale sopravvivenza, e inevitabilmente fomenterà la protesta e la rivolta, che berlusconi si prepara a sedare con ogni mezzo, non escludendo quello della forza.

Questo è, a mio avviso, il pericolo reale che dovremmo sentire sulla pelle, ogni volta che ci capiterà di vedere una camionetta militare pattugliare le strade, come già avviene o è avvenuto in molti paesi dell’America Latina, governata da dittatori (quelli veri) addestrati e protetti dalla CIA per conto degli americani.

Tornando un attimo alla privacy, “di tutti i cittadini”, ci ho pensato molto in questi due giorni di viaggio nel nord che più a nordest non si può. Ci ho pensato mentre ho deciso di contare le telecamere che mi inquadravano, e alle quali offrivo il mio dito medio sollevato, in ogni stazione, in ogni strada, in ogni luogo che io ho frequentato, e che ho smesso di contare dopo la sedicesima.

Rita Pani (APOLIDE)


6.13.2008

 

Leader

L’immagine è toccante, non c’è che dire. Guardi quello col sughero in testa, le orecchie di Dumbo, con gli occhi così tirati da sembrare la controfigura di Mao, e ti dici: quello è a capo del governo.

Poi guardi l’altro, l’anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia, e pensi che non è altro che uno che ha avuto il potere di sterminare alcuni popoli, gettare nella disperazione milioni e milioni di persone.

Eppure ballano, sembrano persino felici. La scimmia sta per finire il suo mandato.

Che importa se le varie commissioni di inchiesta americane a partire dal 2004 hanno stabilito che la guerra in Iraq non aveva motivo d’essere? Che l’Iraq non aveva armi di distruzione di massa, che Hussein non aveva alcun rapporto con Al Qaeda, ma anzi la osteggiava?

Non importa nulla, e nessuno chiederà conto della strage. Nessuno, per esempio, chiederà conto dell’impiccagione di Saddam Hussein, della macellazione dei suoi figli, esposti come trofei al pari della testa d’alce appesa su un caminetto di Camp David.

Sono ovviamente domande da non porre, come ormai rimane difficile sapere quanti siano effettivamente i morti solo nelle due guerre più evidenti, quella in Afghanistan e in Iraq. E non solo soldati, ovviamente, ma gente. Quella gente democratizzata a suon di bombe più o meno intelligenti, pulite o sporche, ora anche ecologiche.

E l’altro, quello con il sughero traccia confini di peluria, e col viso tirato come una corda di violino, non vede l’ora di ricominciare, pur sapendo che non è certo quello il modo di riottenere la credibilità che l’Italia ha perso, rimettendo in mano ad un malfattore e una congrega di fascisti le sorti dell’Italia intera.

Noi sappiamo, tutto e di più. Noi scaviamo e a volte sorridiamo, come quando bush ha detto che le banche italiane erano colpevoli, perché facevano troppi affari con le nazioni a lui sgradite.

Ci fosse stato anche solo uno, pronto a balzare sulla sedia e ricordare di quando il padre della scimmia, faceva affari con Osama bin Laden, di quando per gratitudine gli venne data la cittadinanza americana, dei pranzi e delle cene.

Guardi questi due e pensi che almeno uno di loro, ha in mano i destini del mondo, l’altro solo quello dell’Italia, ridotta all’osso e ancora da spolpare.

Ho appena letto, in un aggregatore di blog di sinistra, che si esulta per la prossima riduzione del canone RAI. Forse chi l’ha scritto non ha letto che già i comuni si sono visti rifiutare i rimborsi per le mancate entrate dell’ICI, o forse non ha capito che lo zuccherino dato, per cancellare altre e pesanti nefandezze, lo pagherà assai caro, non appena il comune nel quale risiede si troverà sull’orlo del collasso.

Anche le Regioni iniziano a sospettare che i tagli previsti dalla cura tremonti (figura mitologica, metà uomo metà ... (?) ) andranno ad intaccare sanità e scuola.

E sì, tanto a noi penserà Walter, che oggi finalmente ha rispolverato le reminescenze di sinistra, ricordando quali sono le reali priorità del paese.

Certo, l’ha fatto solo perché qualcuno prova a togliergli la sedia da sotto al culo… ma che importa?

È la nuova politica, no?

Rita Pani (APOLIDE)



6.11.2008

 

Ehi tu!

Gli “angeli” della spazzatura, come avvenne per l'alluvione di Firenze. silvio berlusconi “invita” volontari da tutta Italia a salvare Napoli, migliaia di uomini per pulire le strade del capoluogo campano e far partire la campagna per la raccolta differenziata per agire, al fianco di discariche e termovalorizzatori per mettere la parola fine all'emergenza dell'immondizia.


Tu! Tu! Stronzo che lo hai votato, hai capito ora? No, non credo, la lobotomia alla quale sei stato sottoposto, era così profonda d’averti asportato anche un pezzo di intestino, insieme ad una porzione di cervello.

Tu hai capito qual è il problema di Napoli? Non ci sono netturbini. Che importa se la Campania è una delle regioni con maggior presenza di netturbini pro nucleo familiare?

Assurgiamo tutti, volontari, al ruolo di angelo della mondezza… Andiamo a Napoli, prendiamo tre o quattro sacchetti di spazzatura a testa e portiamoceli a casa, che le navi per la Sardegna costano troppo, e in Germania non vogliono rifiuti tossici nocivi.

Tu! Stronzo che l’hai votato, sarai il primo della fila vero?


“L'ordine del giorno sul Consiglio dei Ministri di venerdì contiene un errore materiale. Il provvedimento sulle intercettazioni sarà un disegno di legge e non un decreto legge”. Lo afferma il presidente del consiglio silvio berlusconi in conferenza stampa a Napoli.

Le intercettazioni saranno consentite “per pene edittali da 10 anni in su, secondo le regole europee”. Lo ha detto silvio berlusconi a Napoli. “E' un provvedimento atteso da tutti i cittadini, in questo momento la democrazia non è più tale se non c'è rispetto della privacy. C'è stata una degenerazione di questo sistema di indagine”, ha aggiunto l’indagato premier.


Tu! Stronzo che l’hai votato, sei uno di quei cittadini che aspetta questo dl (ooooppppsssss refuso DDL) vero? Dimmi che anche se non sai come comprarti il pane, non vedi l’ora che si smetta di indagare su chi delinque. Dimmi che anche tu, pur non riuscendo a comprarti il pane, hai telefonato a saccà per fare affari, per ricattare e corrompere senatori delle opposizioni, dimmi che anche tu, morto di fame, volevi scambiare una fiction sulla bresaola e la polenta, per accontentare bossi, con la scrittura di tua figlia alla TIVVU

Rita Pani (APOLIDE particolarmente incazzata)


 

Un minuto di silenzio

Grazie ragazzi! Grazie di essere morti in sei e tutti quanti insieme, così almeno fino a quando non verrete seppelliti con tutti gli onori, si parlerà di voi e degli altri, che la mattina escono da casa per andare a lavorare e non ci fanno più ritorno.

Grazie per la mattanza che fa rumore; morire da soli cadendo da un impalcatura, o essendo stati stritolati da un macchinario, è una morte silenziosa.

Grazie, perché oggi finalmente qualcuno ha il coraggio di dire che in Italia il numero dei morti sul lavoro è più orribile di quello prodotto dalle guerre di pace. Se tutti e sei foste morti a rate, avrebbero continuato ad ignorare il problema, anche per questi tre o quattro giorni in cui verrete ricordati, con gli zoom delle videocamere puntati sugli occhi di chi vi piange, con un paio di servizi approfonditi dei telegiornali, dove ci sarà sicuramente un esperto, uno qualunque che spiegherà perché è come, un ministro che giurerà che questa è l’ultima volta.

Oltre a questo la vostra fama durerà poco, temo che verrete seppelliti anche in senso metaforico, ora che l’ Europa ha stabilito che si potrà lavorare anche 60 ore a settimana; le imprese esultano, ora che potranno costringere volontariamente anche gli italiani a lavorare quanto i vituperati rumeni.

Che altro pensavate fosse la logica della “produttività” tanto sbandierata in campagna elettorale? Ma anche le morti sul lavoro è stato un cavallo da cavalcare nella stessa occasione, senza che mai venissero collegate direttamente anche ai turni massacranti e le condizioni disagiate.

Il progetto di sacconi (di cosa mettetecelo voi) per ovviare al problema è di evitare le sanzioni alle imprese.

Le reazioni del governo sono state immediate, persino un minuto di silenzio osservato al Senato, si parla di strage, Napolitano ha chiesto che questo non avvenga più.

Negli ultimi sette giorni i morti sul lavoro sono stati 9, ma come ho detto, se muori da solo, muori in silenzio. Senza neppure il minuto.

Rita Pani (APOLIDE)


6.10.2008

 

Cialtronerie

Non mi chiedo più, come sia stato possibile, oramai ne ho preso atto. L’Italia cialtrona, ha bisogno di un governo cialtrone, con ministri di provata cialtroneria. L’altro giorno leggevo “gli indici di gradimento” del governo, e quando ho letto l’altro gradimento del ministro brunetta, ammetto d’aver pensato che la gente fosse assai peggio di quanto la mia fervida immaginazione, riuscisse a concepire.

Oggi ho seguito la conferenza stampa del ministro alla cialtroneria pubblica e mi sono ricreduta. Ce ne fossero molti ministri come lui, almeno l’agonia del paese sarebbe più breve.

Ho in mente un progetto, per la verità caotico e confusionario… La Rete amica… Un totem capace di bypassare l’inefficienza della Pubblica Amministrazione

Sentendo questo preludio, mi sono fermata ed ho prestato attenzione al ministro della dis-funzione pubblica: “C’è tutta una Rete, che ora vi elenco: le farmacie, le poste, i tabaccai, i carabinieri, le ferrovie”.

Lo so, ci ricasco sempre, e mi sono messa a ridere. Il teorema brunetta è che siccome l’amministrazione pubblica è inefficiente, si deve creare una sorta di concorrenza tra strutture che possono svolgere le stesse funzioni, che vadano a sopperire le mancanze dello stato da lui rappresentato.

È anche interessante, se vogliamo, soprattutto la parte del progetto confuso di far ritirare le pensioni direttamente in farmacia. Almeno il povero disgraziato, non dovrà fare due file, prima per prendere i soldi alla posta e poi per spenderli in medicine. Utile anche recarsi a ritirare i pochi spiccioli di pensione dai Carabinieri, presso i quali difficilmente si potrà essere scippati. Poi magari un domani si potrà andare direttamente in farmacia per sporgere denuncia e a comprare le sigarette, dai carabinieri per comprare il Buscofen e mandare un plico prioritario; perché porre limiti alla provvidenza? Sono tutte operazioni che semplificano di molto la vita. Soprattutto pagare i contributi INPS in farmacia, o farsi rilasciare una certificazione qualunque dalle Ferrovie dello Stato, sono idee che andrebbero premiate col riconoscimento all’idiota dell’anno.

Rita Pani (APOLIDE)


6.09.2008

 

Assemblea organizzativa NoG8 Sardegna

L'assemblea organizzativa NoG8 in Sardegna, riunitasi a Ghilarza Domenica 8 Giugno, ha concordato di indire una riunione tra il nascente comitato sardo ed i rappresentanti di tutte le forze, i movimenti, le organizzazioni sarde, italiane ed internazionali per un primo confronto
sul No G8 in Sardegna.

La riunione si terrà a Cagliari Sabato 28 Giugno con inizio alle ore 10.00 presso gli spazi di Villa Asquer, in Viale Ciusa 93.
Dalle 22.00, nella stessa sede, sarà organizzato un concerto con gruppi musicali locali.

Per la logistica e l'accoglienza, coloro che dovessero avere l'esigenza di trovare una sistemazione per eventuale pernottamento, possono contattare via email le seguenti persone:

Massimo m4xv4x@gmail.com

Marco peape@hotmail.com

 

Vergogne

Mi lascia a pensare questa notizia:

Roma, 8 giu. - (Adnkronos) - Una giovane rom di 16 anni, incinta di 6 mesi, aggredita e presi a calci da un italiano mentre chiedeva l'elemosina in via Rimini, a Pesaro. A denunciarlo il Gruppo EveryOne che oggi ha parlato dell'accaduto nell'ambito della manifestazione a favore dei nomadi svoltasi a Roma.

Perché specificare che era incinta? Se non lo fosse stata, sarebbe forse meno orrendo il gesto? Si può davvero prendere a calci qualcuno in Italia, solo perché chiede l’elemosina?

Eppure siamo il paese della “partita del cuore”, dei milioni di euro donati senza garanzie, alle vittime dello tzunami, un popolo così generoso da donare euro via cellulare alle vittime della Birmania, costrette poi dal governo a mangiar rane.

Siamo soprattutto un popolo con l’adesivo animalista sull’auto, che salva i cuccioli di cani e gatti, che raccoglie i bambini dai cassonetti della spazzatura e si mette in coda per adottarli.

Siamo il popolo che sotto sotto si vergogna da morire.

Non so chi di voi ha visto oggi Sky TG 24. C’era un servizio su Lampedusa, sugli ultimi uomini morti pescati con le reti dei tonni, che non sono stati così fortunati da arrivare ed essere aggravati della clandestinità. A Lampedusa, dovrà essere sistemato, a giorni, un monumento, a ricordare le vittime del mare, perché Lampedusa è la porta d’Europa.

Il cronista raccontava delle croci senza nome, che con solo un numero progressivo, indicava la sepoltura dei disperati morti nelle traversate, e diceva che il comune mette a disposizione gratuitamente lo spazio. Poi cercando una chiosa ad effetto, la camera inquadra il cemento fresco, e il cronista, serio, descrive: “questo è il cemento fresco che ricopre l’ultima vittima, una donna; un numero e una scritta… immigrata.”

Guardo, c’è il numero e c’è la scritta sul cemento: extracomunitaria.

… Bonarie edulcorazioni o primi sintomi di vergogna?

Rita Pani (APOLIDE)


6.08.2008

 

Nuove recensioni

Sul sito, nuove recensioni.
(... Per chi volesse...)
R.

6.07.2008

 

In Galera

Mi chiedo perché non abbiano fatto ministro Giorgio Bracardi, o meglio Catenacci, il fascista. Si pagheranno con cinque anni di galera le intercettazioni telefoniche che saranno proibite con decreto dal prossimo consiglio dei ministri, cinque anni a chi le dispone, cinque anni a chi le pubblica.

In Italia ormai le carceri sono piene, e non ci sono abbastanza soldi per pagare le tangenti per costruirne altre; alla fine mi requisiranno il capanno degli attrezzi per stiparci dentro una decina di negri, quattro Rom e due o tre giornalisti.

Chiunque abbia una stanza degli ospiti, se la vedrà espropriare.

Le intercettazioni si potranno fare per indagare sulle associazioni criminali (mafia, camorra e ndrangheta) e in questo caso è anche probabile che spunti il nome di qualche parlamentare, o per terrorismo.

Questa seconda ipotesi mi preoccupa di più, perché magari basterà essere comunisti extraparlamentari, per essere tacciati di terrorismo. Ho il legittimo sospetto che tra un’intercettazione nella quale si parla di dell’utri e una di compagni che citano il mio nome, io corra qualche rischio in più.

E’ o no la casa delle libertà? E se uno non è libero di delinquere da casa sua, allora che democrazia è?

… Vi aspettavate che citassi il malore eh?

No. Chi se ne frega? Male stava mio nonno, infatti è morto.

Ecco, io di malore ne citerò solo uno, quando sarà. Quello definitivo.

Rita Pani (APOLIDE)


6.06.2008

 

Eh? La sacralità di che?


“Il presidente berlusconi, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi - ha confermato al Santo Padre la priorità attribuita dal governo italiano ai valori di libertà e tolleranza e alla sacralità della persona umana e della famiglia”.

Non è bellissimo tutto questo? È la prova provata che Dio non esiste, perché se Dio fosse esistito, stamani dal Vaticano, berlusconi sarebbe uscito incenerito.

Un tale che come è noto, per anni e anni ha tenuto una donna rinchiusa come sua concubina, rendendola madre per tre volte, prima di mettere fine al primo matrimonio, va a parlare col Papa della sacralità della famiglia?

Libertà e tolleranza…

In Italia, il primo paese che ha iniziato la schedatura sistematica degli extracomunitari…

Sacralità della persona…

In un paese in cui esci la mattina per andare a fare lo schiavo e non sai nemmeno se a notte fonda tornerai vivo a casa…

Potremo fare anche un convegno sulla pace nel mondo e invitare Bush come primo relatore, una matrona di casino a spiegarci la gioia della vita monastica, la Franzoni ad enunciarci la gioia della maternità.

(nella foto il divorziato berlusconi, che fa la comunione in occasione dei funerali di bottino craxi)

Rita Pani (APOLIDE)

 

All'ombra del governo

Io non solo ho deciso di mantenere la mia linea ideologica, ma semmai, ho deciso, di renderla più dura, convertendomi al peggio dello stalinismo.

Su Internet aumentano di giorno in giorno le piazze virtuali del dissenso, persino Il Manifesto, unico giornale ancora comunista, cambia rotta e si candida ad essere uno spazio di lotta. Questo è un bene, certo, ma temo che ci sia bisogno di tornare alle piazze reali, alle lotte reali, e riprendere a ragionare non solo sul dissenso, ma sulla necessità di reali azioni di lotta.

L’erosione è carsica, sta sotto le pagine di giornali fatti di nulla, nascosta dalla florida vegetazione di notizie dal mondo del nulla, dalla prostata di Mughini, alla prima esposizione di tette al mare, mentre invece fuori continua a piovere.

Non riesco a comprendere quale sarà la molla che ci dirà che è giunto il momento di occupare le piazze, di occupare i palazzi, di esigere il rispetto della nostra dignità. Ci abbiamo provato a Verona, dopo che è morto un ragazzo, ma è rimasto tutto là, racchiuso in un paio di righe che raccontavano la storia di una vetrina spaccata. Non siamo tornati a Verona, dopo che le indagini hanno ribadito che a favorire la fuga dei due aggressori fascisti, è stata favorita dai neonazisti di forza nuova, anzi, sono pronta a scommettere, che molti di voi, nemmeno lo sapevano.

La nostra attenzione è incentrata sull’opportunità o meno, che la clandestinità sia un reato, ma nel frattempo, in Italia procede l’opera di rastrellamento degli extracomunitari. Noi ne discutiamo nelle piazze virtuali, comodamente seduti sulle nostre poltroncine imbottite, e siamo belli e impegnati.

La volontà popolare, in materia di nucleare, è stata gettata al cesso, come carta igienica usata, e noi ancora virtualmente impegnati a dibattere, a dire, a fare finta persino di opporci, votando sì o no, nei sondaggi dei giornali on line, che comunque non è rappresentativo, non ha valore statistico, come scritto in piccolo in calce ad ognuno di essi.

Io non sopporto più, di vedere una fantomatica sinistra, esistere solo in maniera virtuale, e soprattutto non sopporto che la nostra stessa esistenza/ r-esistenza, sia tollerata dal regime, perché appunto destinata a vivere soltanto di parole, capaci forse solo di pacificare le nostre coscienze, ma assolutamente inutili contro il reale smantellamento della nostra società.

Non posso non fermarmi a riflettere su posizioni come questa che copio: Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente all’ombra del governo, all’opposizione col Partito democratico, non è contrario in assoluto alle tecniche genetiche («producono anche l'insulina») e dice che «vanno evitate posizioni ideologiche, bisogna valutare caso per caso e Paese per Paese »: «Certo gli Ogm non servono all'Italia, che esporta meglio puntando sulla qualità della sua agricoltura. Per la quale, nel mondo, non avere Ogm è una griffe».

Se davvero per opporci anche a questa ultima e deleteria follia, basterà votare al prossimo sondaggio, io allora dichiarerò fallimento.

Rita Pani (APOLIDE)

Noi ne discutiamo nelle piazze virtuali, comodamente seduti sulle nostre poltroncine imbottite, e siamo belli e impegnati.

favo


6.05.2008

 

Il petrolio sta finendo

Mezzo mondo è in subbuglio per il caro carburanti, dicono. Fanno vedere che persino in India il paese è bloccato. In Italia i pescatori non vanno più a pescare, a Bruxelles la polizia carica.

Quello che non ci dicono è che è solo l’inizio, e che il petrolio sta finendo. Non ci dicono nemmeno che anche il plutonio e l’uranio sono fonti esauribili. Noi non dobbiamo sapere, o forse non vogliamo, sennò, a fronte dell’incidente alla centrale nucleare, distante uno sputo dai nostri confini, come avremmo potuto tollerare che il discutibile ministro scajola, ribadisse un concetto arcinoto?

Perché non farle anche da noi, se tanto poi esplodono quelle a noi vicine?”

Ma sì, tanto vedrete che ci penserà Robin Wood a farci tornare in fila alla pompa col sorriso sulle labbra, quando avrà rubato ai ricchi petrolieri, per dare a noi poveri guidatori.

Il petrolio sta finendo, dicevo, e non mi pare che ci siano serie politiche per ovviare alla nefasta quanto prevedibile sorte. Il problema è che da ormai una quarantina d’anni, abbiamo abdicato il ruolo di cittadini per assurgere a quello di consumatori, educati da una pressante campagna a suon di caroselli, divenuti poi – non a caso – consigli per gli acquisti.

Una pescivendola del mercato del pesce di Ancona, stamani lamentava il fatto che la gente non comprasse il prodotto di importazione, perché la gente non vuole mangiare pesce forestiero, e sembrava davvero questo il problema. Nessuna conseguente spiegazione al fenomeno del fermo dei pescherecci, nessuna previsione futura, nessuno che abbia detto che il prezzo del petrolio salirà, in modo vertiginoso, sempre di più, continuando a rendere la nostra sopravvivenza parimenti difficoltosa.

Queste sono quel genere di notizie, che nessuno ti darà mai, resteranno quella sorta di favole, che possiamo raccontarci noi, alla sera, su un blog come questo.

Come quando dicevamo che la guerra in Iraq era la guerra per rubare il petrolio a un popolo che opponeva più resistenza di quanta non ne abbiano mai opposto i governanti dell’Africa, abituati da sempre a svendere il loro paese e la loro vita, al miglior offerente.

Favole raccontate al calar della notte, una favola al contrario, che la notte non riesce a farti dormire.

Ma se ce le raccontiamo noi, ci si può anche stare, se invece a raccontartele sono loro, allora il discorso cambia. Per esempio quando ti dicono che i biocarburanti hanno la responsabilità di affamare il mondo, e che quindi la colpa di tutti i mali e semplicemente di chi vuole affrancarsi dall’egemonia del petrolio.

È tutta questione di percezione, ormai… Il caldo dell’estate, il freddo dell’inverno, la gravità dei reati, l’inflazione. Persino la ricchezza è percepita, avendo un SUV sotto il culo che a stento si riesce a rifornire, o lo si fa la notte quando nessuno vede che ci butti dentro 15 euro di gasolio, e non di più. Sono quei 15 euro che ci fanno percepire la ricchezza e ci fanno scordare la povertà creata nei paesi da cui, inevitabilmente la gente scappa, ma che non ci fanno percepire, che qualche italiano più furbo di noi, ha già ripreso a fuggire.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Perché Maurizio…

Come me crede d’esser inadeguato, perché Maurizio come me, alla fine si è incazzato, perché ho detto a Maurizio: “Poi un giorno capiremo perché noi ci sentiamo inadeguati, mentre gli altri pensano d’avere sempre le mutande in ordine.”

Il vetro, come la vita.

Fragile, tagliente, oppure trasparente, corazzato, antiproiettile. Due vite parallele di donne, qualche presunto assimilato parente e pochi fidi amici, Rucola, un cane e Biagio, su tutti.

Duecento e passa pagine, scritte da Rita Pani, con una penna che sembra, anzi, è, un coltello sempre affilato, uno sputo di rabbia e di amore a getto continuo.

Non è un thriller, oppure si. Ma certamente uno squarcio di vita non presunta; di vite parallele che sembrano pilotate da una manopola che manipola a suo volere i bassi e gli alti di un giradischi andato dai tempi andati. No, il timone delle baracche è invece in mano a sentimenti comuni guidati dalla consapevolezza della sofferenza, dell'essere iniquo nascere donna o uomo, nero o bianco, ricco o povero, egoista o altruista nel proprio essere in fondo egoista.

Pagine che necessariamente corrono, non scorrono, nella penna di Rita (qui il resto, se vorrete)

R.


6.04.2008

 

La stampa in malafede

Ora che i comunisti non ci sono più, e non posseggono più i giornali e le televisioni, i giornalisti sono semplicemente gente in malafede. Il copione è sempre lo stesso, un fantoccio impomatato, buono per tutte le stagioni, siano esse la chiesa, o Zapatero, o il suo amico/avvocato Sarkozy. Il popolo bue fa il resto, se sono veri i sondaggi riportati dalla stampa, secondo i quali, la gente, quella con tre g, al 73% conviene sulla necessità di ritenere la clandestinità un reato.

Oggi, andando a prendere la macchina al parcheggio poco distante da casa, sono passata accanto a un palazzo in via di ristrutturazione, e vedevo gli uomini appollaiati alle impalcature, lavorare. Io non so come si dica “carica un paiolo di cemento” in rumeno, ma immagino che sia quello che un uomo diceva ad un ragazzo, sporgendosi dal quarto piano, senza casco protettivo e senza imbracatura.

E’ probabile, che almeno uno dei proprietari degli appartamenti, sia favorevole al fatto che la clandestinità sia un reato.

Anche quando all’improvviso è venuto un acquazzone che si è protratto fino a questa sera, io sentivo parlare in una lingua strana, da lontano, e le voci erano accompagnate dal rumore ritmico della pioggia e dei martelli, dal roteare della pancia della betoniera.

Ho visto da qualche parte, su una foto, il cartello di una manifestazione; diceva: “L’essere umano non è illegale.”

È certo, come sempre, che interrogare il popolo demente sui problemi della clandestinità, è un diversivo, un modo incruento per rendere questo popolo stanco e apatico, incline alla sodomia.

Così oggi ho sentito gente applaudire per la proposta di fini, di lavorare di più in parlamento. Niente meno che dal lunedì al venerdì, per ben tre settimane al mese.

Mi sembra giusto che loro si adeguino alla logica della produttività, esattamente come fanno gli sfruttatori edili dei rumeni, che pagano gli schiavi clandestini 60 euro a giornata. La giornata non è ovviamente calcolata in ore, ma in tempo: da quando fa luce a quando fa buio, se piove o se c’è il sole.

Rita Pani (APOLIDE)


 

E' amore


Che altro?

E' amore.


Per forza.


R.

6.03.2008

 

Ai confini della realtà


È vero. Ormai è facile quasi quanto sparare sulla Croce Rossa. No, non è solo per tremonti ribattezzato a Strasburgo lo sceriffo di Nottingham, è proprio la situazione globale che assume trame che sembrano uscite dall’abile penna di Mel Books, di Jhon Landis o dei fratelli Zucher.

Apri un giornale, uno a caso, leggi i titoli e speri solo che sia lo scherzo di un redattore burlone. Che ne so? La bomba ecologica per esempio? Uccide le persone, ma rispetta l’ambiente. E io lo so che non ci sarebbe nulla da ridere, ma come è possibile resistere leggendo: “Sono le "Eco-friendly bomb", armi esplosive dotate di sensibilità ecologica.” Tanto più che non le ha inventate il professor inventor Henry Frink ma è stata partorita da uno studio dell’università di Monaco.

Sì, certo, la Robin Wood Tax, la tassa che ruba ai petrolieri per dare ai poveri è notevole, ci lascia sostanzialmente sazi, e a proposito, oggi è iniziato il vertice della Fao. È bene ricordarsi che la nostra obesità è l’inedia di tanti popoli, di tanti bambini.

La fame è davvero un problema e tanti uomini sazi, oggi ne hanno discusso a Roma, e lo faranno ancora nei prossimi giorni. (Al termine dei lavori, seguirà lauto pranzo).

L’università dell’Hoio, dopo laborioso studio, ha stabilito che mangiare insetti fa bene. “la Fao ha recentemente tenuto una conferenza per sostenere e difendere i benefici dell'entomofagia. Secondo i ricercatori americani, l'uomo potrebbe tranquillamente nutrirsi di ragni e cavallette: “Buoni e saporiti, forniscono un elevato apporto nutriente”.

Nell’articolo si legge, che in Messico, un piatto di larve, in ristorante costa circa 15 euro. Ma nonostante questo, la Fao, insiste: “Ci vorrà del tempo, è solo una questione di abitudine.” È o no lecito chiedersi: ma di che cazzo stanno parlando a Roma?

No, non è esaltante come la Robin Wood tax, ma volendo c’è di meglio: una donna, ottantenne di Roma, ha aggredito il genero, prima verbalmente, poi a borsettate e dopo ancora a bastonate, e per questo è stata portata in giudizio. La nonnetta intelligente, aveva colpito il genero, dopo che lui aveva confessato di aver votato berlusconi ed ora rischia di essere condannata a risarcire il coglione, con 10.000 euro. Un paese serio, le avrebbe dato una medaglia.

Rita Pani (APOLIDE)


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