6.22.2008

 

L'Italia dislessica

Basterebbe leggere oltre quello che scrivono i giornali, ma ormai sappiamo che gli italiani non sono più capaci, né di pensare autonomamente, né di leggere.

L’altro giorno un neretto quasi cubitale, rilanciava i dati di un indagine ISTAT secondo cui, la disoccupazione in Italia, si attestava al 7%, e tale dato era il più alto negli ultimi due anni. Con un po’ di accortezza, proseguendo nella lettura, avremmo potuto scoprire, che nonostante questo, l’occupazione era in aumento.

Spiegarvi l’abominio di tale falsa informazione, sarebbe ridondante.

C’e un’altra notizia economica in questi giorni, che potrebbe dire meglio quali siano le reali intenzioni di tremonti, per riassestare la nostra economia: fissare il tasso programmato dell’inflazione, all’ 1,7%. Partendo dal principio che ora abbiamo un tasso del 3%...

Insomma, il problema principale dell’Italia era o no il potere d’acquisto dei salari? Se solo l’operaio coglione che ha votato lega, o che si è buttato a destra per risollevare le sorti della sua miseria, sapesse leggere, scoprirebbe che a questo governo, del potere d’acquisto del salario del lavoratore italiano, interessa poco meno di una mazza, anzi, l’unico vero interesse è quello di tutelare e salvaguardare le imprese, accondiscendendo ai voleri dei poteri forti di questa Italia governata da Confindustria e dalle banche.

Ma questa ormai è un’Italia dislessica, che si accontenta dei titoli, che non ha nessuna voglia di scavare nei contenuti, nemmeno in quello del piano straordinario di sacconi (di cosa lo sapete) che prevede di azzerare le sanzioni per le imprese assassine, stabilendo che l’unico modo di salvare la vita all’operaio, sia quello di dirgli come non morire. Mi pare ovvio quindi che Emma Marcegaglia, che ha avuto due incidenti gravi nella sua impresa, un morto e un ferito ancora in pericolo di vita, non abbia sentito minimamente il dovere di dimettersi dalla prestigiosa carica.

E che dire, sempre a proposito di sacconi, che fischiato dagli operai, li manda solennemente a fare in culo? Niente da dire, almeno a lui, semmai molto da dire sempre agli stessi idioti, quelli che in fondo, tutto questo, se lo meritano. Come penso che i poveri, alla fine, si meritino la poor card, la cartina magnetica che ti differenzia dall’extracomunitario appostato fuori dal supermercato, alla ricerca dell’euro che hai infilato nel carrello. Esiste solo una piccola differenza tra il povero extracomunitario accattone, e il povero italiano certificato: che l’extracomunitario, se fa venti carrelli al giorno, si becca 20 euro, il poveretto con la carta prepagata, ne beccherà solo uno. Ma gliel’ha regalato Robin Wood, mica cazzi.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Che dire... una settimana esatta che non apro il pc e non ricevo nessuna notizia dall´Italia. Mi leggo tutti i post arretrati d´un fiato. Wow! E´persino peggio di quanto potessi immaginare.
Che schifo di mondo schifo. Manca solo che la poor card la facciano a forma di supposta.
Ciao.
 
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