9.30.2005

 

La Casalinga di Voghera.

Ho letto quest’articolo sul Corriere e mi sono fatta una grassa risata. Poveri studiosi che non sanno! Non ci vuole certo una laurea per capire perché, una casalinga che non distingue i familiari riconosca l’unto di Arcore. Nemmeno io, dopo un ictus me lo scorderei. Anzi, penso che ce lo ricorderemo tutti quando staremo in fila al supermercato con la tesserina annonaria in mano.
Le casalinghe sono importanti sempre, in un verso o nell’altro. Sono loro a fare la differenza o a esser trattate come esseri inferiori, sono loro a portare i pantaloni o a doverseli togliere senza fiatare. Sono loro da istruire, da consigliare su come fare la spesa seguendo l’esempio della madre del povero di Arcore, che in tempi di ristrettezze quando il marito era direttore della Banca Rasini non poteva acquistare il panettone per Natale.
La casalinga è la prima che si deve addomesticare con la TV.
Ora mi spiego anche altre cose.
Essendo comunista, questa sera ho guardato alla TV Montalbano, il commissario sovversivo nato dalla penna del compagno Cammilleri e al termine ho assistito al vomitevole lancio della trasmissione dell’insetto giornalista che presentava l’argomento in discussione: la finanziaria.
Sparita la parola sacrificio, riesumata contro voglia dal miracolista di Arcore dopo averla abrogata pro tempore da tutti i dizionari di vita italiana, veniva descritta una finanziara a favore dei pensionati, delle imprese, nessun taglio espresso e soprattutto nessun condono. Bengodi in the air!
Certo c’è da complimentarsi. Ho letto le dichiarazioni entusiastiche di tremonti, si vantava di aver fatto una finanziaria in 80 ore, insomma meno di quanto si metta ad aggiustare l’auto dal meccanico, meno di quanto si impieghi a ridipingere un appartamento. Meno di 80 ore per risanare il bilancio di uno stato sfracellato. E noi cassandristi sinistrorsi che pensavamo non ce la facessero, forse perché ingenuamente ancora dubitiamo dei fatti di Cana.

Oggi Fulvia mi ha chiesto: Hai letto che la chiesa vedrebbe bene la Moratti come premier? Moratti? Premier? ....
Volevo risponderle: “Sai mica chi è uscito dall’isola dei famosi?”

Succede così quando mi prende lo sconforto, quando è più forte la voglia di sapere di che si cibano le casalinghe o forse solo di sapere se è vero che lo fanno. Perché in fondo sono una casalinga anche io, dal momento che da 15 mesi sono senza lavoro, ma risulto tra la percentuale che diminuisce dei disoccupati semplicemente perché NON cerco nemmeno più lavoro, incrementando quindi la falsità dei dati ISTAT. Ma io da casalinga ribadisco il concetto: se pure mi venisse un ictus domani, state certi che non mi dimenticherei di questo nerissimo periodo italiano, di quella ridicola faccia da supergiovane, di tutti i suoi denti, di tutti i soprusi che abbiamo subito e nemmeno di quelli che ancora subiremo.
Rita Pani (APOLIDE)

9.29.2005

 

Inciviltà superiore

Manca davvero poco alla farsa delle primarie dell’Unione e, dall’altra parte, stanno seriamente pensando di cimentarsi anche loro in questo tipo di consultazione: perché mai, devono essersi detti, perdere un’occasione per fare cazzate? I nazisti della lega nord sono indecisi se proporre il loro leader storico oppure qualcuno dall’aspetto meno inquietante, ma il compito sembra davvero improbo. Follini, fautore di questa iniziativa per il centrodestra, si dice pronto. Al momento però c’è solo la segreteria telefonica e nessuno lo richiama. Il fatto è che imperversa la finanziaria e sono tutti troppo occupati con il totocondono: ci sarà o no? Mentre alcuni si affidano a pratiche divinatorie, tra le quali va per la maggiore l’interpretazione delle viscere di polli con influenza aviaria, altri, più smaliziati, sono pronti a scommettere di sì, visto che il premier ha seccamente smentito l’eventualità di inserire provvedimenti di questo tipo nel pacchetto. Inoltre, Berlusconi, rispondendo ai giornalisti che alludevano al suo compleanno, ha dichiarato di sentirsi trent’anni di meno.
Riferendosi, probabilmente, a tutti quelli che non ha fatto di galera.
E, a proposito di galera, ci sono sviluppi nella vicenda che ha portato all’arresto di Calissano: dopo aver rinvenuto alcuni grammi di cocaina che l’attore custodiva in un portasigari, gli inquirenti sono passati alla seconda fase dell’indagine che mira a stabilire dove siano finiti i sigari. In ogni caso, Calissano, che da giovane voleva fare il portiere della Sampdoria, ha infine coronato il suo sogno: è stato rinchiuso a Marassi. Poco importa se nel carcere, invece che nello stadio. L’unica cosa di cui si è detto veramente dispiaciuto, è che difficilmente potrà ricoprire il ruolo di portiere. Tuttavia, ha ottimisticamente aggiunto, sarà comunque un’esperienza formativa, dato che gli permetterà di imparare la differenza fra terzino e secondino.
Intanto la Chiesa fa sapere che non si farà intimidire dalle contestazioni, e continuerà a parlare: anche i preti, dunque, entrano a far parte dei collaboratori di giustizia?
Tra le altre belle notizie, c’è da rilevare che le aziende private si stanno dimostrando più efficienti dei governi dei paesi industrializzati, da troppo tempo, ormai, immobilizzati nella discussione circa la riduzione del debito dei paesi in via di sviluppo. La Motorola produrrà un telefono cellulare dall’irrisorio costo di 30 dollari destinato ai paesi del terzo mondo. A parte il trascurabile fatto che in molte di queste zone, quella cifra rappresenta il guadagno lordo di due anni di duro lavoro di un intero nucleo familiare, l’iniziativa si pone come il primo vero passo concreto verso una politica volta a dare autonomia a quelle nazioni, avviando un realistico sviluppo svincolato dai ricatti e dalle elemosine dei paesi più ricchi che, a loro volta, potranno beneficiare della soppressione dei vari telethon e megaconcerti. Saranno, infatti, le popolazioni stesse di quelle regioni più sfortunate a poter provvedere, in perfetta autosufficienza, a donarsi un euro inviando un semplice sms.
dirtyboots

 

Peyote. Il Cactus divino

A volte basta poco per capire quanto siamo fortunati. Mentre io scrivo magari voi dormite, ma c’è chi sta peggio di noi. L’economista di Arcore passerà la notte a pensare come spender bene i soldi, che riconosce, sono pochi.
Ho letto stralci della miriade di affermazioni che oggi ha fatto, e sapendo quanto esso ami le piante grasse, sono riuscita a spiegarmele solo con un abuso di Cactus divino.
Si va dalla tassa sul tubo, al ponte sullo stretto, il progetto Mose per Venezia, un prolungamento di condono, una banca per il SUD, magari sul modello della Banca Rasini.
La tassa sul tubo è davvero una trovata geniale: si tratta di tassare i tubi dell’ENEL, dell’ENI, delle compagnie telefoniche. Se dovessero renderla effettiva chi credete che la pagherà? Ma i tubi da impalcatura saranno esenti? E quelli Innocenti? Gli idraulici dovranno dichiarare i tubi o continuare a fare come fanno oggi, ossia dichiarare un tubo?
Però anche sentir nuovamente parlare di ponte sullo stretto di Messina e Progetto MOSE non è un particolare trascurabile, soprattutto oggi, giorno in cui il sondaggista del malfattore di Arcore è stato arrestato per bancarotta fraudolenta. Ve lo ricordate? E’ quello delle bandierine azzurre da Fede e pure lo stesso che inventò il contratto con gli italiani. In fondo fraudolento lo era sempre stato, quindi di cosa stupirsi?
La notte porta consiglio.
Passerà anche la riforma della legge elettorale, dopo i ricatti di follini, quelli della lega, le aspirazioni carrieristiche di casini. Ad aprile, andare a votare sarà praticamente inutile, ma almeno ci saremo consolati con le primarie.
Potremo poi, avendone voglia, dedicare un attimo alle nuove tendenze padane, ovvero scuole italiane con classi differenziate, ariani da una parte, extracomunitari dall’altra per una sana integrazione tra popoli. Non è ancora ben chiaro se i bambini arabi dovranno portare una mezza luna bianca cucita sui cappotti, ma credo che ci si possa arrivare con un po’ di impegno.
Novità anche in campo scolastico. La cognata del presidente dell’Inter, ha fatto passare con la fiducia l’ennesima riforma della scuola italiana, non sto a descrivere lo scriteriato modo di assumere e licenziare, mi ha colpito di più il fatto che dopo la storia dai programmi scolastici sparirà anche la geografia. Mi pare sensato. Che ci frega di com’è fatto questo nostro mondo? E’ importante sapere dove sta Kabul piuttosto di quel che resta di Baghdad? L’importante è sapere che esistono le Maldive, e Sharm el Sheik, non importa sapere dove stanno, tanto ci si arriva in aereo e mica lo dobbiamo guidare noi.
Rita Pani (APOLIDE)

 

Non mi si parli di democrazia.

DEMOCRAZIA:

forma di governo volta ad assicurare la perfetta uguaglianza tra i cittadini i quali esercitano il potere direttamente (democrazia diretta) o per mezzo dei rappresentanti da loro stessi eletti (democrazia indiretta o rappresentativa o parlamentare)...

Sembrerebbe quindi di stare in democrazia, perché qualcuno ha votato per silvio berlusconi. Io preferirei dire che silvio berlusconi è presidente del consiglio perché esisteva, in Italia, la democrazia.
C’è un altro termine a me caro, libertà. Ma io sono affetta da comunismo cronico.
Dicono che se io posso tenere questo blog, è perché in Italia siamo liberi di farlo, perché stiamo in democrazia. Non vi spiegherò il perché, vi chiedo la fiducia, ma vi dirò che se io posso tenere questo blog è perché quelli come me (fortunatamente tanti) è più conveniente farli parlare che farli tacere.
Democrazia e libertà. Dovrebbero essere i cardini fondamentali della nostra civiltà, e dovremmo esser grati a chi lottò per un futuro che vede noi attori principali. Invece?
In questi quattro anni siamo scivolati sempre più in basso, con un parlamento impegnato a regalarci spot pubblicitari di un mondo di plastilina che esiste solo nell’immaginario di chi ancora non ha dovuto fare i conti con la realtà, o che anche se ha dovuto farli, ha preferito cedere all’illusione di un domani che tarda ad arrivare e che temo tarderà ancora un bel po’.
Non sono solo le lotte partigiane che ci consegnarono un Paese ad essere state tradite, ma tutte le lotte successive che furono fatte per poterlo mantenere e migliorare. Si pensi solo alle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici per le garanzie minime, per i salari, per gli orari di lavoro umani. Si pensi alla scuola, ai meno abbienti e il loro rapporto con la vita semplice che non poteva essere solo sopravvivenza.
Tutto questo è stato tradito, e pugnalato dopo morto, come oltraggio finale.
E sì che ne abbiamo sopportato! Dalla devastazione di un Mezzogiorno d’Italia che campava della sua economia, con l’industrializzazione selvaggia, nata per arricchire il ricco padrone, alle stragi di stato, di mafia, o di stato & mafia…
Abbiamo perso tutto, credendo ingenuamente di avere guadagnato qualcosa, spinti dalle correnti avvelenate di una globalizzazione irreale ed assassina, creata per la sopravvivenza dei pochi ai danni dei più deboli.
Non amo molto Orwell. Anzi a volte ne ho trovato ostica la lettura, però c’era in 1984 qualcosa di orrendamente vero. “Basta far sparire una parola dall’uso comune, perché questo cessi di esistere nella nostra quotidianità.”
Un esempio non banale è il lavoro a tempo indeterminato. Non esiste più nel nostro lessico ed è come se non fosse mai esistito. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro… Fa quasi ridere a pensarci, ma fa meno ridere se si chiede ad un ragazzo di 15 anni di citare il primo articolo della Costituzione Italiana. Se allo stesso ragazzo chiedete cosa sia lo sciopero al massimo ti risponderà che è quando non viaggiano i treni o i bus, oppure quando il suo professore non va a scuola a fare lezione. Domani, per esempio a Roma sfileranno centinaia di lavoratori telefonici, che scioperano per avere delle garanzie contrattuali, aderiranno tutti, dai Co.Co.PRO ai SOMMINISTRATI.
Siamo un paese democratico, fondato sul lavoro e io mi chiedo il senso del lavoratore somministrato. Mi chiedo il senso di una scuola elementare che liquida la storia della civiltà greca in dodici righe, e che fa acquistare ad un bambino delle scuole medie il libro di Immagine, che insegna meno di quanto abbiamo potuto apprendere noi, ma crea le scuole professionali che potranno fornire mano d’opera gratuita all’imprenditore, quasi a dire :“Titolo di studio: SCHIAVO.”
Non parlatemi di democrazia e libertà in un Paese che ha istituzionalizzato il malaffare, le mazzette ai giudici, i condoni fiscali che di fatto tutelano l’evasore fiscale, il mafioso, tutti i generi di abusivismo. E soprattutto non parlatemi di democrazia in un Paese che riscrive le regole di uno stato a seconda dei bisogni del malfattore che governa a colpi di fiducia, che significa di fatto estromettere l’opposizione al governo, e quindi noi.
Non cadrò nel tranello della facile demagogia, ma non si può non pensare all’impossibilità di curarsi quando si è malati, e non si può nemmeno fare finta di non notare quanto è diminuita l’età di chi rovista nei cassonetti dell’immondizia in cerca di qualcosa da mangiare e di quanto sia cresciuto il numero delle persone che lo fanno.
La riforma della legge elettorale sarà l’ultimo colpo che questo governo affonderà alla nostra storia e alla nostra cultura. Assai meno cruento di una strage di stato, o di un golpe, ma sarà la fine se non ci sarà un ritorno di coscienza. E sarà comunque un colpo di stato.
Le responsabilità saranno molteplici e magari non equamente distribuite, e nel mezzo ci saranno anche tutti quelli italiani che non hanno saputo o voluto dire basta.
Non si è mai capito fino in fondo che noi siamo molti di più di tutti loro e che per rivoluzionare un sistema non sempre è necessaria la forza o il sangue. Sarebbe bastato dire mille volte no allo strozzinaggio di stato, no alle leggi ingiuste, no agli scandali di potere, no ai partiti di sinistra incapaci di imporsi e soprattutto mille volte no ai sindacati, colpevoli della distruzione dello stato sociale e della dignità dei lavoratori. Entrando in un supermercato con prezzi da ladri autorizzati a rubare, basterebbe non comprare, per ogni legge vergognosa sarebbe bastato occupare le piazze della Camera e del Senato, per ogni ingiustizia lavorativa proclamare uno sciopero ad oltranza, ed essere visti e sentiti.
Sarebbe bastato bloccare, sul serio e non per quattro ore con le fasce protette, il paese, per tornare ad esistere e rivendicare i diritti che ci sono stati rapinati in silenzio, nella parvenza di una democrazia che ci consente di sopravvivere a stento, ma fa prestiti anche ai protestati... (continuerà...)
Rita Pani (APOLIDE)

9.27.2005

 

ComunistinTv....

E’ che a volte i conti non tornano. Mi chiedevo: “Ma quanti numeri due ha Al Quaida?” Ogni volta che ne uccidono uno, o lo segnalano nei pressi di una Moschea, o lo rapisce la CIA in pieno centro a Milano, è sempre il numero due. Come funzionerà la gerarchia di Al Quaida? C’è Bin Laden, (o la sua controfigura) e poi una schiera di 2 periodici?
Basta scherzare, passiamo alle cose serie: “La televisione.” Non ditemi che non è un argomento serio dopo che scienziati di governo hanno preso la parola per avvisarci dell’incubo comunista che torna sotto le mentite spoglie del Commissario Montalbano; e non potete sindacare nemmeno per il motivo che anche l’opposizione ha dovuto rispondere alle accuse di sovversione avanzate da Landolfi. Ho il visto il telefilm di Montalbano e devo convenire che, tutto quel parlare di mafia e traffico di minori extracomunitari, poteva facilmente esser scambiato per propaganda comunista, ma solo all’occhio attento di uno scienziato di destra o di un mafioso prestato alla politica. Non ho visto l’altra fiction, il grande Torino, e non sapevo nemmeno che Valentino Mazzola fosse un sovversivo comunista.
Sono cose importanti e non dobbiamo mai perdere di vista la televisione, anche perché prossimamente potrete assistere in quasi presa diretta, al processo d’appello della miss Franzoni, condannata a 30 anni di galera in primo grado per l’omicidio del figlio. L’imputata ha deciso di voler essere seguita passo, passo dalle telecamere, proprio come un reality show. Certo questo le renderà la vita impossibile, ha detto, ma è assolutamente convinta che sia necessario almeno fino a quando la riforma della giustizia non cambierà le leggi e consentirà di essere processati in primo grado su Rai 1 da vespa, in appello da costanzo su Canale 5 e in cassazione dalla Pivetti su Italia uno. Biscardi, essendo alla 7 potrà fungere solo da giudice di pace e Santi Licheni, finalmente potrà andare in pensione.
A proposito di bambini morti e di civiltà, un altro cadaverino involto in una busta di plastica è stato ritrovato oggi in Trentino.
C’è anche una novità dell’ultim’ora: la CEI fa muro e respinge le accuse di ingerenza, rivendicando, dopo la contestazione a Ruini, “il proprio diritto-dovere di intervenire su temi di grande rilevanza morale come la vita umana, la famiglia, la giustizia e la solidarietà”.
Sono davvero belle parole, e come si fa a non restarne colpiti? La moralità e la giustizia, soprattutto, sono cardini fondamentali per questa nostra società che, volente o nolente vive i condizionamenti del cattolicesimo. Moralità e giustizia. Anche ieri la puntata di Chi l’ha visto si è occupata della sepoltura del boss della Magliana Enrico De Pedis nella basilica di Sant’Apollinare a Roma. Per chi non lo sapesse la storia va così: tra santi e beati, in Basilica è sepolto con nulla-osta Vaticano un criminale assassino. La certificazione approvata e sigillata dal Cardinal Poletti certifica la purezza del buon cattolico meritevole di degna sepoltura.
Inutile ogni tentativo di indagine da parte della magistratura italiana, alla quale è sempre stato risposto che, la Basilica di Sant’Apollinare è territorio Vaticano.
Ma se si tratta di moralità e giustizia… Come dire alla Chiesa di tacere? Insomma, ma che paese sarebbe mai quello che accetta il matrimonio di due omosessuali? Quello in cui un criminale è sepolto in una Basilica.
Della finanziaria non parlo. Oggi solo cose serie.
Rita Pani (APOLIDE)

9.26.2005

 


Massimo

 

La legge è uguale per lui.

Mi ha scritto un demente di destra intimandomi di chiedere scusa, e subito, all’assolto di Arcore.
“… Come vedi anche se i giudici sono comunisti, berlusconi è stato assolto …”
Disgraziatamente questi fessi idioti non si firmano mai con nome e cognome, diversamente avrei fatto una sorta di altarino a lato, da ammirare e diffondere.
Comunque per la cronaca è vero: berlusconi è stato assolto perché IL FALSO IN BILANCIO NON E’ PIU’ REATO.
Chiedere scusa. In effetti qualcuno dovrebbe farlo, ma le scuse dovrebbero essere rivolte a noi, cittadini italiani che non possono esimersi dal pagare le tasse, nemmeno quelle che hanno tagliato e che ora si celano subdolamente dietro bollette rincarate dell’80 % cento in un anno e che ancora lieviteranno come la pasta del pizzaiolo.
Siamo noi a dover pretendere delle scuse per le offese che ci ha inferto un Parlamento uso a legiferare ad personam (personam è una parola grossa, a volte).
Una volta il malavitoso di Atcore ebbe a dire che le leggi, non erano state fatte appositamente per lui, ma che tutti i cittadini ne avrebbero goduto. Sfortunatamente io non ho avuto giudici da ricusare, reati da mandare prescritti per collezionare un’assoluzione dopo l’altra, ma sono certa che i cittadini Ubaldo Livolsi, Giancarlo Foscale e Alfredo Zuccotti manager Fininvest, coimputati con silvio berlusconi nel processo All Ierianper aver nascosto appena una decina di miliardi di lire per pagare mazzette concorderanno col democratico sistema berlusconiano in Italia.
A noi, comuni mortali non resta che continuare a provare una profonda vergogna o diventare Apolidi.
Rita Pani (APOLIDE)

Berlusconi è stato assolto nel processo all iberian perché grazie ad una legge approvata dal SUO (ma guarda un po') governo, il fatto non è più reato.da leggere le dichiarazioni di pecorella «La sentenza del processo All Iberian era attesa così come è stata fatta perché bisogna considerare che la stessa procura aveva ritenuto che il falso in bilancio ipotizzato non superava le soglie di punibilità, che non c'erano stati danni rilevanti e che non ci sono stati effetti nocivi ». Ah beh certo: allora da domani dico a mia mamma di smettere di dichiarare i 4.000 euro che ci derivano dall'affito di un locale a perugia, o il mio stipendio. Capirai, che vuoi che siano circa 7.000 euro di evasione all'anno? «Quando fu approvata la legge ci furono molte polemiche invece guardando quello che è accaduto bisogna concludere che la modifica alla legge su falso in bilancio non ha fatto disastri e che sono stati celebrati i processi e sono proseguite le indagini come prima » conclude Pecorella.che lo fai a fare un processo se il reato non sussiste? E' come se io ammazzo una persona, ma il fatto non è reato. Ci deve essere un processo?
-- "Forse non esistono nemmeno amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici, persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo. Forse per un amico vale sempre la pena persino morire per lui, se così ha da essere. Niente amici buoni. Niente amici cattivi. Persone e basta che vuoi avere vicino, persone con le quali hai bisogno di essere; persone che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore."Stephen King, IT
Fulvia Leopardi

 

Una Domenica bestiale

Sì, proprio una giornata convulsa quella di oggi: una Domenica bestiale.
L’ho capito subito, quando ancora avevo la tazza di caffè tra le mani, che oggi sarebbe stata una giornata dai ritmi al fulmicotone, quando la prima cronista annoiata mi avvisava da un TG RAI, che il governatore di Bankitalia era rientrato in Italia con un aereo privato.
Non vi dico il vespaio quando per la settima volta consecutiva i teleschermi hanno iniziato ad inondare le stanze italiane con le immagini di Valentino Rossi bambino, che uguale a sé stesso proprio come da sette anni a questa parte, annunciava che da grande avrebbe voluto fare il pilota. Quasi come fosse la liquefazione del sangue di San Gennaro, ormai una volta all’anno ripercorriamo l’infanzia e l’adolescenza del campione di motociclismo, che di anno in anno diventa sempre più taumaturgico per un paese ricco e felice.
I ritmi incalzavano e finalmente un altro spicchio di Italia si rappresentava nelle giornate senza smog, le prime di quest’anno, con qualche novità eclatante. Per la prima volta anche Macerata ha bloccato il traffico. Non nego di aver ceduto alla commozione quando il microfono della cronista in collegamento da Via dei Fori Imperiali, ha avvicinato la bocca del vecchietto ciclista che in modo serio e soprattutto originale ha detto: “Purtoppo ce ne sono poche di giornate così!”
Non vedo l’ora che arrivi la prossima giornata senz’auto; adoro i vecchietti ciclisti che dicono “Purtoppo ce ne sono poche di giornate così!” E ce n’è sempre uno che lo dice al zelante cronista, quasi fossero pagati dalla Proloco rionale.
Poi però è giunta l’ora della pagina politica, ed allora sì che è giunta la redde rationem… (Ma, purtroppo, non era la redde rationem villicationis tuae; iam enim non poteris vellicare)
Si è svolta a Reggio Calabria la devolution day; in pratica un atto dovuto al volgo calabrese ignorante per insegnare il significato della devolution. Le cronache ovviamente a malapena riportano lo svolgimento della giornata se non per la parte inerente ai baci e abbracci tra il puzzone di Arcore e gianfranco fini, che tanta fatica hanno fatto per ciarlare a vanvera di fantomatiche “primarie” da svolgersi a destra.
Insomma che è successo? Nulla, come sempre. Così funziona in Italia, tutti parlano, tutti scrivono, pochi leggono e nessuno s’infuria. A noi basta poco per dire d’essere aggiornati, ci basti sapere che Fazio è rientrato a bordo di un aereo privato, che è atterrato a Ciampino, che di problemi ne abbiamo altri. Cosa importa se l’economia è in mano a tremonti? Che importa quello che dicono di noi le fonti economiche degli altri paesi?
Il problema esiste se se ne parla, diversamente non c’è. L’argomento di discussione del lunedì è il calcio o il motoGP, e se a qualcuno scappa di parlare un po’ di politica potrà sempre rifarsi parlando di primarie, tanto a destra quanto a sinistra, nella giusta ottica di una par condicio che ha lo stesso senso delle ciabattine per gatti.
Domenica bestiale, dicevo, che sospetto diventerà una settimana bestialissima. Dopo vari depistaggi e tentativi di insabbiamento ha finalmente una verità il caso Iene. Era Amedeo Goria il tizio che prometteva carriera televisiva in cambio di favori sessuali. Faccio il tifo per la ragazza che lo ha denunciato; come si può pensare di andare a letto con Amedeo Goria senza poi doversi sottoporre ad un trapianto di fegato? Questa rivelazione poi potrebbe concorrere a metter fine alla malsana idea che in Italia ci sia pericolo di poca trasparenza. E’ vero non sappiamo nulla di Ustica, (e delle altre stragi di stato) ma sono bastate meno di 24 ore per sapere che Amedeo Goria è un maiale.
Un'altra notizia, temo ci farà compagnia per un pezzo: “ C’è un divo nel dramma” …
L’ho copiata in immagine dal sito del TGCOM stava proprio tra Valentino Rossi e Fazio che “Torna in Italia”.
Potrei anche dirvi che oggi a Fiuggi è nata la cosa radical-socialista che, assicurano Boselli e Capezzone, sarà 100% radicale e 100% socialista, non socialdemocratica, ma assolutamente liberale.
E’ solo che a Fiuggi ci si va per rimettere in ordine il fegato e l’intestino, si mangia di tutto perché si evacua di più. Ci andò anche AN ed ora anche questi nuovi ammalati che ci hanno partorito questa cosa enorme.
A dire la verità un po’ li invidio.
Rita Pani (Apolide)


9.23.2005

 

VICE PREMIER E MINISTRO ALL'ECONOMIA

Rita monopolizza le cronache, ed è tutto un brulicare di previsioni meteo. Mi danno in arrivo, pericolosa, monitorizzano persino le mie posizioni, che vi garantisco assai poco interessanti vista la lombosciatalgia che non vuole abbandonarmi; allora per non discostarmi troppo dal trend, ho deciso di prevedere qualcosa anche io, sibilla comunista.
Forti venti di primarie colpiscono i tetti della casa delle libertà, ma non è tipo berlusconi di esporsi senza garanzia di vittoria, e peggio ancora non è tipo da rischiare di esser fischiato da quelli che continua a considerare suoi fan.
La giornata politica di oggi, per i suoi apici di ridicolo è stata una delle più tristi ed esilaranti, a partire da come questa sera il TG4 ne ha dato conto: “stamane il ministro dell’economia Domenico Siniscalco si e’ dimesso perche’ ha deciso di tornare all’insegnamento, all’Universita’ di Torino.”
Poi la nuova nomina del vice primo ministro a nuovo ministro dell’economia. Capisco che già di per sé è esilarante avere il ragionier tremonti come vice presidente del consiglio, ma averlo in duplice veste, soprattutto dopo essere stato uno tra i maggiori fautori dello sfascio italiano è quanto meno pazzesco.
Una volta, quando un ministro importante si dimetteva il presidente del consiglio saliva al Quirinale a rassegnare le dimissioni, a volte non venivano accettate, ma dopo una crisi, consultazioni e iter democraticamente corretti si procedeva alla nouova nomina, oppure ad un governo tecnico di transizione, oppure a nuove elezioni. Insomma, quando ancora si voleva conservare una parvenza di credibilità agli occhi del mondo, questa era la prassi. Oggi è diverso. Il presidente del Milan va al quirinale, ci sta un’ora, pranza a palazzo Grazioli con i suoi affiliati e dopo fa tremonti ministro: Giuvo!
Ma i venti di primarie calano verso sera, quando dopo che alcune raffiche avevano fatto temere che si lavorasse per promuovere fini a ruolo di candidato unico, ecco le nuove conclamazioni di metastatici accadimenti: Primarie? Meglio una convention di tutti gli eletti di forza italia.
No, non ci sta proprio ad essere sbeffeggiato innanzi al paese, e siccome non ha ancora creato i governatorati sul modello americano di Jeb Bush in Florida, mettendo magari suo fratello Paolo a capo dello stato padano, preferisce non rischiare.
Per questo meglio la convention di tutti gli eletti del suo piccolo feudo, tutti uguali a lui, tutti vestiti come lui, e soprattutto, tutti con lo stesso orologio al polso regalato da lui per Natale, e le signore, molte delle quali col seno rifatto, gli orecchini.
Attenti. Quello non ci sta a perdere e non ci sta ad essere defenestrato. Ci sarà un bondi che gli sussurra in quelle orecchie abnormi che è meglio che si faccia da parte? Capisco che darebbe simile ad un’azione kamikaze, ma chissà?
Ho sentito qualche intervento della destra in Parlamento e sembrava di assistere a Carosello, uno spot dopo l’altro, un incitamento sul modello mussoliniano che dava sempre l’esercito per vittorioso, anche quello che moriva congelato in Russia.
Sarà la destra stessa a mollare la zavorra berlusconi per tentare di salvare la pelle?
Come mai da AN nessun veto per la ri-nomina del ragioniere incapace? Sarà mica per avere l’ultimo appiglio per gettare il peso morto dalla mongolfiera?
Quando tornerà la mia sinistra in Italia?
Dopo le primarie?
Attenti… Oltre a me, incombe anche l’uragano Bertinotti e mi sa che qualcuno sta già correndo a chiuder bene le finestre.
Rita Pani (APOLIDE) L'immagine è dell'immenso Corrado Guzzanti
PS... Che ci faceva, oggi, il vertice dei servizi segreti da Letta? ...

9.22.2005

 

Cindy Sheehan

Cindy Sheehan è una delle più di mille mamme che hanno perso un figlio nella guerra al terrorismo, e nell’esportazione della democrazia. Da tempo, come non sapete dai telegiornali ma da qualche giornale comunista (Famiglia Cristiana compresa) gira per l’america in autobus per portare il suo grido di pace.
Lei, forse in crisi maniacale a causa della morte del figlio, sostiene che la guerra in Iraq sia stata fatta per il petrolio. E’ stata arrestata da poliziotti in tenuta antisommossa, PER USO NON AUTORIZZATO DI MEGAFONO.
Prima di continuare permettetemi una divagazione: non scrivetemi, domani, accusandomi di essere un’anti-americana. Sono rea confessa.
E’ il paese modello di democrazia, è il paese modello di life style, è tutto ciò che si riesce a sognare; conosco persino due idioti che hanno scelto come luogo per la honeymoon, Disneyland. Non vi descrivo il pomeriggio passato a guardare le diapositive di lei con Pippo, lui con Clarabella, Cippecioppe, il topo orecchione e la sua fidanzata dalle strane mutande.
Oggi le agenzie hanno dato notizia di un assalto a covo di ribelli nel quale è morto un bimbo.
Forse non si ricorda che dall’Iraq sono spariti i giornalisti, prima quelli rapiti, a volte uccisi, e poi quelli zittiti da una legge che ne prevede l’addomesticamento e dobbiamo farci bastare le notizie che passa il democratico convento.
Ovviamente i bambini che muoiono non sono vittime innocenti, nemmeno effetti collaterali, ma scudi umani usati dai feroci assassini iracheni. Noi la verità non potremo mai saperla, e a dirla tutta, siamo rimasti troppo pochi ad interessarci di quanti innocenti bambini o adulti stiano perdendo la vita in una guerra insensata.
Già ai tempi dell’Afghanistan ricordo con quale esaltazione certi telegiornali (rete 4 italia 1) sprecavano tempo e fatica per relazionarci sui benefici dell’effetto America che aveva portato persino le donne a prendere la patente!
Oggi è diverso, l’Iraq è talmente indietro nella lista delle cose importanti che non si fa altro che contabilizzare i morti più o meno collaterali, senza problema alcuno.
Ma quanti eravamo a sfilare per le vie di Roma e delle altre città quando le nostre bandiere della pace erano ancora nuove e con i colori brillanti?
La mia l’ho messa sul termosifone, che quest’anno non potrò permettermi il lusso di accendere, ho speso troppo per la barca da far sfilare davanti a Punta Lada.
Rita Pani (APOLIDE)

9.21.2005

 

Ci fu anche un referendum...

Correva l’anno 2000 e dopo esser usciti indenni dalla grande notte del *bug* ci apprestavamo ad aspettar Maggio, mese delle rose e dei sette referendum.
Abolizione dei rimborsi elettorali, Abolizione della quota proporzionale per l'elezione alla Camera, Elezione nel Consiglio superiore della magistratura, Separazione delle carriere nella magistratura, Abolizione degli incarichi extragiudiziari, Disciplina dei licenziamenti nelle aziende con più di 15 dipendenti, Trattenute associative sindacali
Sono passati cinque anni e spiccioli e a me non resta che un’affermazione da fare: “E’ un mondo fantastico!”
Non so voi, ma io ricordo. Ricordo per esempio la forza e l’arroganza di fini e berlusconi quando inneggiando al bipolarismo propagandavano la necessità di abolire il proporzionale, e ricordo invece le esaustive spiegazioni dell’invito ad astenersi lanciato da Bertinotti, e l’invito a votare NO dei piccoli partiti.
Ricordo anche che a quei tempi si ventilava l’ipotesi che D’Alema, in uno dei suoi più riusciti travestimenti, avesse manovrato insieme al malavitoso di Arcore.
Oggi ci sono state importanti rivelazioni da parte del presidente della cupola, e ne voglio scrivere prima della possibile smentita per fraintendimento di alcuni giornalisti bolscevichi che han mal digerito i bambini mangiati a pranzo: «Un giorno o l'altro esploderò [MAGARIIII!!!!], e quando vedrò che la mia immagine non risponde più a me stesso [AZZARDATO, DOPO TUTTI GLI INTERVENTI DI EXTREME MAKEOVER] , dirò o con me o fuori». Questa citazione è un po’ fuori contesto, lo so, ma è affascinante e meritava un’analisi profonda.
E’ più interessante, invece, quando ritorna sulla questione del proporzionale, ritenuto necessario, altrimenti «la Casa delle Libertà perderebbe dal 10 al 13%». (Fonte La Stampa)
Ritengo che questa sia la sintesi dell’ignorante arroganza del dittatore di stampo africano, l’uomo che si è fatto le leggi da sé, e che non ha nemmeno il pudore o l’intelligenza necessaria per tacere.
Non importa che ci insulti quotidianamente, lui è il padrone, e l’unico orgasmo che penso sia in grado di provare, ormai, è quello di rimarcarlo sempre e comunque.

Ora scusatemi, ma mi aspettano a New Orleans, devo correre e fare danni, perché bush ha affidato la raccolta dei cadaveri ad una ditta di certi amici suoi texani che generosamente e senza secondi fini hanno generosamente finanziato la sua campagna elettorale; inoltre l’idiota ha ordinato 75.000 sacchi neri per la raccolta cadaveri, e ne ha usato soltanto meno di un migliaio. Detesto gli sprechi.
Rita Pani (APOLIDE)

9.20.2005

 

UN’ALTRA SCUOLA E’ POSSIBILE

Salve. Sono un “servo”, ma sempre ribelle, di madama Mor-Attila, la barbara devastatrice della Scuola Pubblica, titolare (sigh sigh) del dicastero della ex-Pubblica d-Istruzione...
E’ ora (finalmente) di mandare a casa gli unni e i vandali che hanno occupato il governo della nazione, saccheggiando e sciupando le risorse migliori, i beni culturali e materiali più preziosi, lo stato sociale, il ricco patrimonio di civiltà, i diritti e la legalità democratica del nostro Paese.
Costoro hanno scambiato lo Stato per un’impresa privata e l’hanno ridotto in brandelli, l’hanno straziato, svilito e oltraggiato. Più di tutti, la Mor-Attila (un vero flagello della cultura) ha maltrattato e rovinato la Scuola Pubblica, un’istituzione che era il vanto della nazione, pur avendo ereditato una scuola materna e una scuola elementare che erano considerate tra le migliori realtà pedagogico-educative del mondo, persino da parte degli esperti nordamericani, tanto cari ai fautori della “riforma”. Evidentemente, gli “acuti ideologi” del centro-destra sanno bene che la Scuola Pubblica svolge un ruolo fondamentale ed eversivo nella misura in cui forgia personalità ribelli.
E’ assolutamente innegabile, infatti, l’importanza della scuola nel processo di formazione della mentalità, del carattere, delle attitudini, degli interessi, dei valori e delle aspirazioni ideali delle persone, in modo particolare dei soggetti in età evolutiva.
Io credo che un rinnovamento sociale e politico passi soprattutto attraverso un rinnovamento culturale. In tal senso ritengo decisivo rilanciare la funzione della scuola e dell’educazione.
Oggi, il principale problema della scuola italiana è costituito dal corpo docente, precisamente dallo scadimento e dalla svalutazione della professionalità e del ruolo degli insegnanti, dunque dallo stato di malessere, demotivazione, avvilimento e frustrazione che li attanaglia.
Occorre pertanto rivalutare concretamente la professionalità didattico-educativa. In che modo? Rivalutando anzitutto la posizione economica degli insegnanti italiani, che risultano i più sottopagati d’Europa. Solo così si potrà innescare un meccanismo virtuoso, attivando un processo di riqualificazione della scuola italiana. Infatti, rendendo più appetibile e desiderabile la professione dell’insegnamento, inevitabilmente si creeranno le condizioni che spingeranno le persone più preparate, più ambiziose e più valide ad aspirare ad un lavoro che sarà ben remunerato, molto più stimato ed apprezzato rispetto al presente. Il recupero del potere d’acquisto condurrà ad un incremento proporzionale del prestigio sociale e, di conseguenza, favorirà un crescente impegno e un maggior rendimento qualitativo dei docenti. Naturalmente, a beneficiarne saranno anzitutto gli studenti. Questo, in sintesi, è il circolo virtuoso che occorre per resuscitare la nostra scuola.
Certo, la Mor-Attila (ma anche altri che l’hanno preceduta) ha arrecato danni notevoli, ma non irreparabili, alla scuola pubblica, in modo particolare al ruolo professionale dei docenti.
Oggi è un’impresa ardua insegnare. Infatti, sono troppi i fattori che ostacolano e pregiudicano il buon esercizio di tale professione. Ad esempio, il carico di lavoro burocratico è cresciuto a dismisura, soprattutto in seguito all’applicazione della Legge n. 53/2003 (alias “riforma Moratti”) che ha introdotto, tra le altre competenze spettanti alla figura tutoriale, anche la compilazione del portfolio, un documento a dir poco inutile, che può solo servire come strumento di schedatura, di controllo e repressione, ma in pratica sarebbe vietato in virtù della legge sulla privacy. Così pure sono sempre più prevalenti e condizionanti gli incarichi di lavoro aggiuntivo e le attività “funzionali all’insegnamento”, in realtà funzionali solo ad un tipo di organigramma che assomiglia sempre più ad una caricatura del modello aziendale neocapitalista. Questi adempimenti sottraggono tempo prezioso all’insegnamento e al rapporto con i ragazzi. Inoltre, gli insegnanti sono sempre più tartassati dai soprusi, dalle intimidazioni e dall’arroganza di tanti “presidi-manager” che hanno scambiato la scuola per un’azienda e l’autonomia scolastica per una tirannia dei dirigenti.
Nel frattempo, il potere d’acquisto degli stipendi è crollato vertiginosamente, come pure è in caduta verticale l’intero sistema scolastico, che vede nei docenti il perno centrale da ricostruire attraverso iniziative tese a stimolare ed accrescere la loro professionalità.
Lucio Garofalo

 

In nome di Dio …

Cultura di governo. «Al Gay Pride di Milano hanno portato figli di coppie di lesbiche e culattoni.
Però il buon Dio ci ha fatto uomini e donne. Che poi fanno quello che vogliono, ma giù le mani dai bambini»
roberto calderoli, ministro delle Riforme, al raduno leghista di Venezia toccandosi l’orecchio. 18 settembre 2005

Ruini (che lavora per Dio), categorico, dichiara: «No ad una legge che regoli le unioni fuori dal matrimonio».

Mi pare superfluo ricordarvi che persino la guerra in Iraq è fatta in nome di Dio.
Potrei quasi accettare che la Chiesa lo citi, ma francamente tutto il resto mi pare una bestemmia, anche se, riflettendo sul caso Manuela Orlandi, e la sepoltura di un criminale mafioso in una basilica di Roma o un Papa che chiede l’immunità per le accuse di concorso in reato di pedofilia, per aver protetto i preti pedofili americani, mi viene difficile accettare qualunque cosa.

La verità è che giorno dopo giorno mi sento sempre più distante ed attonita mentre osservo lo scorrere del tempo e delle cose, e mentre scrivo a volte mi sento anche rincretinita, colpevole di scrivere e descrivere l’ovvio, il banale.
Siamo abituati all’ingerenza della Chiesa nella nostra vita politica ed accettiamo passivamente di stare a guardare un Marcinkus, per esempio, che viene spedito nella sua grande America a vivere il meritato e dorato riposo, senza che egli possa rispondere dei reati accertati in Italia.
Ecco il nostro male reale, quello della facile accettazione delle cose senza fare domande e soprattutto senza indignarci coadiuvati da una memoria sempre più labile, addomesticata da altre fondamentali tematiche esposte nei maggiori quotidiani, per esempio chi sarà Miss Italia? Il ritorno di Cristina Parodi al Tg5, Pupo al posto di Bonolis, il gatto più strano del mondo, il divorzio tra tizio e caio…opss…tra Tizio e CaiA.
Giusto ieri, un trafiletto sui giornali, ci informava che un’altra scuola islamica è stata chiusa in Lombardia, col pretesto della carenza di igiene (islamici, brutti, cattivi e pure sporchi), ma era solo un trafiletto e nulla di più. Sarebbe stato davvero tanto sbagliato ricordare che il primo passo delle leggi razziali, firmate dai fascisti in Italia, prevedeva proprio l’allontanamento degli ebrei dalle scuole, poi la chiusura delle scuole stesse, per arrivare poi alla deportazione e a tutto quello che davvero mi auguro sia superfluo elencare?
Non è catastrofismo comunista, è semplicemente palese riscontro della realtà italica, una democrazia che riesce a partorire un mostro come la bossi-fini che di fatto istituisce lo strumento dei lager, la democrazia che da la caccia agli Imam, che non vuole le moschee come un tempo non volle le Sinagoghe. Una democrazia che oggi, abbondantemente dopo il duemila, ancora da la caccia al diverso e che soprattutto ci affligge con l’uso improprio del termine “tolleranza”.
Io non tollero, semplicemente accetto.
Riprendendo dall’inizio, beato chi tollera che certi figuri diano indicazioni su cos’è bene e cos’è male, su cos’è giusto e cosa non lo sia, su cosa sia una famiglia.
Quindi mentre assistiamo inerti al ritorno al passato, e sputiamo in faccia ai Partigiani, ai morti gassati, all’Olocausto, agli Olocausti che si sono susseguiti in Bosnia, che si susseguono in Africa, attendiamo la sinistra che lavora per noi, e si prepara alle primarie, per dare un candidato unico al governo possibile, certo scontrandosi con dubbi atroci… Meglio i PACS o i CSS?
Io sarei per i RCS Recupero Civiltà Semplice, ma non ditelo a Ruini; a me è figlio pure il cane.
Rita Pani (APOLIDE)

9.19.2005

 

Il pericolo della mezza luna

Per quanto io sia amante dell’arte demenziale che parte da Mel Brooks e finisce ai fratelli Zucker, sfiorando Jhon Landis, difficilmente avevo assistito ad un’immensa marea di cazzate paragonabili a quante è riuscito ad esprimerne oggi il Vostro ministro della giustizia, ingegnere.
Se ne potrebbe fare un Hit Parade sul modello Letterman Show, ma ritengo che le cazzate più cazzate di tutte siano quelle che… “Se vince la sinistra andranno gli incappucciati al governo… E che il tricolore è salvo per merito della lega, e che se vincerà la sinistra, la bandiera sarà quella con la mezza luna….”
Intanto l’ingegnere essendo anche vergognosamente ministro della giustizia dello Stato Italiano dovrebbe essere a conoscenza del fatto che *gli incappucciati* stanno già al governo, dal momento che il presidente del consiglio è un membro della loggia massonica P2, o meglio dovrebbe sapere che chi ci governa oltre al cappuccio indossa anche il grembiulino…
Il pericolo Islam è invece più serio, forse perché ostinatamente una bandiera della pace campeggia in casa mia, forse perché al posto del mio nome e cognome sull’uscio di casa espongo un adesivo arcobaleno con su scritto Do Not Attack Iraq (anche se poi lo hanno attaccato)
C’è da ammettere l’elevato grado culturale di questi fantocci di governo, che si rifanno a citazioni storiche del grande libro delle barzellette di Gino Bramieri: “Non sono io ad essere razzista, è lui ad essere negro…. Noi non siamo contro l'Islam, è l'Islam che è contro di noi”.
Una cultura che osa spesso con riferimenti storici, e guarda decisamente al futuro, rimpiangendo i tempi della battaglia di Lepanto quando le armi sconfissero gli ottomani. In effetti, ad onor del vero, i leghisti fecero ricorso a Lepanto anche quando gli ottomani vennero ammessi a far parte dell’Europa e poco importa che dopo quasi 500 anni trascorsi, oggi si chiamino Turchi. Non sono i leghisti ad esser coglioni, ma i turchi a discendere dagli ottomani ed essere anche un pochino troppo abbronzati anche d’inverno.
E sì, incombe il pericolo islamico e noi, che siamo per la tutela dell’uomo, per la pace, per la civiltà multirazziale, siamo tutti incappucciati, come il Comandante Marcos o come i banditi di Barbagia, o come un rapinatore qualunque, o come me, che il passamontagna l’ho indossato per non prendere il vento di maestrale.
Povera piccola Italia.
Ad una festa che raggiunge il suo apice quando l’acqua del Po si riversa nelle fetide acque alla nafta di Venezia, sfilano i ministri di questa Repubblica incappucciata: un odontotecnico, un ingegnere, un cerebroleso con badante, razzisti, ignoranti, incapaci e senza pudore ricattano mafiosi, piduisti, malfattori affaristi… “La devolution o usciamo dal governo.”
Ed ovviamente continuano a parlare in nome della libertà, di Dio, e della democrazia.

Ma forse io devo continuare a ringraziare quei bastardi che hanno votato questa feccia, perché ogni volta che sento queste cose, mi sento sempre un po’ più negra, un po’ più omosessuale, un po’ più islamica, sempre più comunista, e sempre più accaldata dal mio passamontagna che non è e non sarà mai un cappuccio.
Rita Pani (APOLIDE)


9.16.2005

 

Organizzazione delle Nozioni Unite

Una vera e propria ovazione ha salutato l'intervento del presidente venezuelano, Hugo Chavez, tenuto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite: un appello contro quella che ha definito la "dittatura di Washington". Grande imbarazzo nella delegazione americana. Soprattutto Bush è sembrato imbarazzato, tanto che ha immediatamente scritto un biglietto, chiedendo alla Rice il permesso di andare in bagno. Il segretario di stato non ha potuto fare a meno di accordargli l’autorizzazione, replicando con un sintetico "vai a cagare!"
Il fatto è che il presidente americano se n'è sempre talmente fregato dell'Onu, da non sapere neppure dove sia la toilette.
Anche Berlusconi era presente ai lavori. Ma lui, al contrario del presidente americano, non ci ha pensato proprio ad andare in bagno in un palazzo di vetro.
Quando poi è stato il suo turno di prendere la parola, ha tenuto un discorso su libertà e democrazia, ribadendo quanto fosse importante e decisivo il contributo dell'Italia a questa causa. Quel che si è potuto osservare nelle edizioni serali dei telegiornali sono stati gli spezzoni salienti del suo intervento dove, con un'inquadratura stretta a mezzo busto, egli è apparso con il piglio tronfio che ha sempre contraddistinto i suoi interventi pubblici. Che fine ha fatto il codice di tutela dei minori previsto dall’ente di autoregolamentazione televisiva?
Ma forse, era solo per sottolineare il prestigio internazionale di cui gode la nazione grazie all'impegno profuso dal capo del governo. La riprova di questo, si è avuta osservando le immagini della trasmissione integrale in cui, allargando l'inquadratura, si scopriva che gli astanti saranno stati una ventina al massimo, compresa la Rice, intenta a risolvere un sudoku, e le donne delle pulizie. Queste ultime si sono dette deluse sia dal look ostentato dall'italiano, con quel doppiopetto blu abbinato alle scarpe con la zeppa modello anni '70, sia soprattutto perchè, alla fine, Apicella non ha cantato.
Per la cronica interna, da due giorni si susseguono le fantascientifiche elucubrazioni della stampa circa la natura della bomba deflagrata nella caserma dei carabinieri di Latina: consultando il manuale del piccolo artificiere, sono stati vagliati con dovizia di particolari tutti i possibili ordigni che avrebbero potuto provocare l'esplosione, dal pacco dinamitardo alla lattina riempita di polvere da sparo, passando per il sofisticato tubo metallico contenente esplosivo sintetico e chiodi per renderne più devastante l'effetto. Riferendosi all'episodio, un quotidiano odierno ha titolato in prima pagina: "La bomba era già in caserma". Verrebbe da aggiungere "Anche il cappuccino". Infatti, scartata l'ipotesi anarco insurrezional terrorista di matrice islamico-comunista, si scoprirà che il cameriere del bar dello sport aveva effettuato una consegna di krapfen alla marmellata incautamente cotti a temperatura troppo elevata.Magari ha ragione Sandro Piccinini quando sostiene che: “Quello di cui si sente il bisogno ad un certo punto della giornata calcistica sono i commenti.” Non avendo a disposizione argomenti per confutare tale profonda affermazione, soddisfo di buon grado il bisogno: MAVVAFFANCULO!
dirtyboots

 

Me lo dii …

«Quello che credo è che lui abbi fatto, come dire, abbi fatto tantissimo in tutta la sua carriera, abbi fatto tantissimo per la Ferrari. E stii facendo tanto per la Ferrari ».
«Credo che il nostro amministratore delegato abbi fatto...». «Gran parte della gente che lavora in Fiat quest'estate non ha fatto vacanze, onde di poter portare sul mercato quest'automobile».

Non l’ha detto certo la signora Palmira, che tre volte a settimana con dovizia pulisce le scale del condominio, e nemmeno è una citazione di Fantozzi; sono affermazioni del capo della FIAT Lapo Elkann, l’inventore delle felpe, che fortunatamente non ho visto indossare a nessun cretino, un pilastro dell’italica economia. (Per chi volesse, l’intervista integrale è on-line)

Come non restarne affascinati?

Passando alle cose serie, torniamo a bomba!
Come un uragano, l’ordigno di Latina è stato declassato da cilindro contenente esplosivo sintetico a semplice bomba a mano di fabbricazione sovietica – quasi a voler sottolineare che comunque i comunisti c’entrano sempre - non è stato un attentato, ma un tragico incidente ma soprattutto, meraviglia delle meraviglie, la notizia è quasi totalmente sparita dai nostri monitor.
E pensare che il malfattore di Arcore, abusivamente presente all’ONU si era lamentato della malvagità dei giornali e dei giornalisti, intenti a destabilizzare il suo potere.
A proposito, ieri sera, contravvenendo alle mie stesse imposizioni, mi sono fermata a guardare l’approfondimento del TG3 (Primo Piano) attirata dalla presenza di Marco Travaglio. Tema in discussione la legge truffa elettorale; sono rimasta assolutamente disgustata dal giornalista Maurizio Mannoni, che in chiusura di trasmissione ha zittito Travaglio che spiegava come, i telegiornali non facciano altro che inculcare false informazioni agli utenti, colpevolmente e patologicamente inclini a dimenticare; l’esempio era la falsità con la quale tutti sono propensi a pensare che Andreotti sia stato assolto per i reati di mafia a lui contestati, mentre in realtà la colpevolezza accertata fino al 1981 è andata prescritta. In chiusura di trasmissione, con la canonica scusa del tempo esaurito, Mannoni ha dichiarato che Andreotti è stato assolto, accompagnando l’affermazione con un sorrisino falso e mistificatore. E se questo è l’esempio dell’ultimo baluardo della stampa di sinistra, allora stiamo messi peggio di quanto potessimo aspettarci.
Ora non ci resta che prepararci all’orchite; in questi giorni sarà solo finanziaria, con i regali per i meno abbienti, che in Italia non esistono più grazie ai parametri di riscontro dell’ISTAT che ha fissato soglie di povertà facilmente raggiungibili, con un po’ di disattenzione, da Karim Aga Kan, e Briatore con le sue scarpe in pelle di pesce angelo e madreperla da 5.000 euro il paio; tagli alla sanità, tanto è inutile curarsi perché morirai di fame, tagli agli enti locali, perché menotassepertutti tanto poi ci pensano i comuni e le regioni (oggi dieci centesimi in più per poter parcheggiare).
Ma non va così male: potremo far studiare i nostri figli, facendo delle comode finanziare da rendere un po’ al mese, come quando si compra l’ultimo televisore al plasma da Media Word, o il testmed per far vibrare le chiappe, o persino andare in vacanza a Sharm El Sheik non scordando di portarsi dietro una lattina di kerosene.
Rita Pani (APOLIDE)


 


9.15.2005

 


 

Prove tecniche di esplosione.

Ho imparato a pensar male per proteggermi dalle sorprese, così quando ieri ho letto dell’ordigno misterioso scoppiato nella caserma dei Carabinieri di Latina, con conseguente creazione di un nuovo eroe, mi sono detta: “Sarà mica un comma della nuova legge elettorale?”
Tendenzialmente questo potrebbe essere uno dei tanti misteri che mai saranno svelati, oppure a breve se ne avrà una spiegazione esaustiva: sono stati gli anarchici, sono stati gli islamici.
Pero ora si tende ad escludere la pista terroristica, e resta una bomba che esplode in una caserma dei Carabinieri che non avevano sequestrato nulla e che tanto meno avevano ricevuto la bomba per posta; cose che capitano.
Come dicevo, io penso male. Sono contenta che Fassino abbia detto a voce alta che la democrazia è in pericolo, ma ritengo che la democrazia in Italia sia stata abolita molto tempo fa ed il pericolo sta nel fatto che non lo vogliano ammettere. Abbiamo al governo una cosca di malavitosi affaristi, molto più pericolosa di una qualsiasi forza fascista; non è guidata da un credo politico ma solo da una logica di malaffare simile più alle piccole dittature africane che non alle grandi dittature neonaziste e a mio parere questo è il vero pericolo che corriamo tutti noi.
I malfattori sono ormai smascherati, restano rinchiusi nell’ambito circoscritto della loro cosca feudale, stanno perdendo persino quel poco seguito che avevano presso il popolino idiota, convinto di esser chiamato prima o poi a spartire i fasti del nuovo impero di Re Mida che prometteva loro, ricchezza, lavoro e capelli. Questo, a mio avviso è un altro pericolo.
Noi non sappiamo realmente quale sia la reale situazione del paese, soprattutto per ciò che concerne l’economia, non sappiamo quanto i malfattori abbiano depredato, non sappiamo quali e quanti illeciti siano stati commessi. Possiamo immaginarlo ma dubito che la nostra fantasia possa avvicinarsi alla realtà. Il rischio è che qualcuno possa un giorno trovare il coraggio di dircelo; noi, società civile, siamo solo spettatori del degrado istituzionalizzato, passivi abbiamo assistito alla sistematica demolizione della nostra democrazia e della nostra civiltà ed ora guardiamo alle urne, convinti ancora che ci si possa arrivare. Questo ci mette ancor più in pericolo.
A chi era destinato l’ordigno fatto per uccidere? Dove doveva essere collocato? A chi sarebbe toccata la paternità del gesto? Quanti ancora ce ne sono pronti per scoppiare? Quando scoppieranno? A quest’ultima domanda mi sento di rispondere: è una sorta di piano “B”, ovvero andasse male la riforma della legge elettorale …
Sembra fantascienza eh? Speriamo che lo sia.
Rita Pani (APOLIDE)
Rita, come sempre la pensiamo uguale.... pensandola male.
Anche io penso chequei simpaticoni stavano preparando qualche scherzetto: aggiungo che domani sera a Latina era previsto l'evento della Notte Bianca, contanta gente in giro per locali e concerti cittadini. Ma guarda un po'.
Zonasedna http://www.zonasedna.net/
Un diversivo, o un'arma di distrazione di massa come diceva la Guzzanti?
Credo che il militare non c'entri nulla, ma è strano che una bomba venga maneggiata in caserma.
Immagino che se volessero creare caos, con "leggero" spargimento di sangue, non farebbero preparare ordigni in caserme dei carabinieri..
Sarebbe più facile, e sopratutto più sicuro, far preparare gli ordigni alle organizzazioni eversive o alle "associazioni di stampo mafioso".

Comunque la tua idea resta valida, io m'immaginavo il solito lancio del crocifisso di adel smith (ad un passo dall'essere disciplina olimpionica!)

--
Dr.Tarr

9.14.2005

 

Si ricomincia

Devo ammettere che il mio rientro è stato molto più traumatico di quanto non avessi sospettato, non è tanto per lo sgomento provato quando ho letto che anche Prodi iniziava ad essere frainteso, quanto per la bolletta del gas da 750 euro che ho trovato nella cassetta delle lettere. Poi mi sono ricordata che il governo ha abbassato le tasse, che in Italia siamo tutti più o meno ricchi, che le barche aumentano davanti casa sua, e ho assorbito l’ematoma.
Riprenderò quindi come se nulla fosse.
Come avevo previsto più di un anno fa, quando a sinistra iniziava l’agitazione per il nuovo gioco a premi delle primarie, sarà sempre più difficile liberarsi della cosca delle libertà, grazie alla nuova legge elettorale ad personam che la cupola si accinge a varare.
Pare che saranno validi solo i voti dati a destra e che quelli di Follini varranno doppio, ma solo se la smetteranno di fingere di voler cambiare premier. Il nuovo sbarramento del 4% farà piazza pulita dei partiti minori negando un seggio a chiunque sia candidato per un partito comunista o di sinistra; come ogni atto partorito da questa masnada governativa, se non facesse piangere ci farebbe scompisciare dalle risate, soprattutto quando Follini dichiara che in Parlamento chiederà qualche correzione perché “vuole vincere senza barare”.
Inutile sottolineare come allora sia evidente che questa sia l’ennesima legge truffa.
E’ sempre l’UDC a dare il meglio di sé, probabilmente perché affiliati alla cosca soltanto come zavorra; mancano una ventina di giorni alla presentazione della legge finanziaria che dovrebbe essere varata in funzione di un risanamento economico del paese, e che ti dichiara il sottosegretario Michele Vietti? Che della finanziaria esiste solo la copertina
Si annuncia un autunno caldissimo, ve lo dico a metà settembre perché in fondo mi piace essere in anticipo sui tempi, avevo già due buchi ai lobi delle orecchie quando ancora non avevano inventato il piercing.
Cosa non s’ode a sinistra?
Qualcuno dei nostri che dica a gran voce di cessare immediatamente questa ignobile farsa delle primarie, mentre tutti noi continuiamo a scivolare velocemente nella merda, col lavoro che non c’è, con le bollette del gas da 750 euro, coi condoni e i superbonus.
C’è di bello che nonostante le primarie si debbano ancora tenere, Prodi e il suo TIR giallo (che a me ricorda tanto quei vecchi pulmini) girano per l’Italia col fare dei vincitori. Sui giornali lo scontro è gia chiaro Prodi contro il mafioso di Arcore; nessuno che si sia preso la briga di pubblicare molti dei sondaggi proposti da svariate testate on-line: Bertinotti è in testa con percentuali che vanno dal 43 al 52%.
Per rendersi conto che poi nulla cambia e niente si trasforma, basterebbe buttare un occhio in Iraq, dove gli iracheni continuano a morire come cavallette, ed attendere di vedere che farà il texano idiota ora che Talabani ha chiesto gentilmente la ritirata.
Ma per me è troppo difficile ora, meglio tornare ad assumere il mondo reale a piccole dosi.
Rita Pani (APOLIDE)

 

Tutti al mare

Mi piace il mare. E viaggiare per mare è una delle cose che mi piace di più. Certo, un traghetto non è il massimo ma, contrariamente a quanto dice il premier six feet under, non sono poi così tanti quelli che possono permettersi iòt per incrociare davanti alla sua villa. Tuttavia, anche l’esperienza di un più popolare traghetto può offrire in ogni caso emozioni e spunti di riflessione. E comunque non avrei potuto fare altrimenti.
Questa volta ho avuto anche la fortuna di vedere un delfino. E’ apparso improvvisamente, silenzioso come un fantasma. Sembrava quasi non voler disturbare. Si è affrettato ad andarsene dopo pochi attimi, mostrando il dorso impreziosito dai riflessi del sole. Una vista di cui abbiamo goduto solo in tre.
Anche i coatti sono apparsi improvvisamente. E' risaputo che i coatti, in vacanza, spesso si muovono in coppia, un po' come i carabinieri. L'esemplare dominante, ovvero quello ciarliero, dopo aver strascinato svogliatamente i suoi ferocissimi birkenstock, ha assunto la singolare posa di tre quarti con un piede appoggiato alla balaustra e gomiti da bancone di bar, detta "dell'atteggione" altrimenti nota come "anvedi quanto so' fico!"
Egli, con il suo tipico linguaggio fatto di vocali finali allungate per almeno cinque secondi e intercalando almeno un'altra decina di secondi di silenzio tra uno spezzone di frase e l'altro, ha iniziato a dar sfoggio della sua incommensurabile cultura esprimendo un civile quanto illuminante punto di vista sulla condizione degli omosessuali: "Allora dicooooooo... 'sto frocio cor Ferariiiiiii... m'ha dettooooooo... Ahò! E che, me fai pagà così tanto perché ciò er Ferariiiiiiii?... 'sto frocioooooo..."
Nei pressi, una mamma era seguita dalla sua graziosa bambina zoccolimunita intenta ad eseguire una serie di approfonditi accertamenti circa la robustezza del ponte della nave, saggiandolo con il caratteristico passo felpato del rinoceronte imbizzarrito.
All'interno, una giovane e raffinata donna si prendeva amorevolmente cura del suo bambino, aiutandolo a camminare con l’affettuosa premura che solo una madre può essere capace di dispensare. Quindi, dopo alcuni passi, lo ha teneramente esortato a partecipare alla colazione: "'gnà? 'nnamo a magnà!" (trad.: “Ignazio? Andiamo a mangiare”)
Tutto ciò mi ha confermato che il delfino è un animale dotato di grande intelligenza nonché di straordinaria sensibilità.
L'isola, destinazione finale del viaggio, ha poi saputo abbondantemente ripagarmi di quanto sopportato. Anche per il fatto che la mia meta finale era decisamente distante da quella dei soggetti con cui ho giocoforza dovuto condividere il viaggio e che sono rimasti irrimediabilmente delusi dall'aver constatato che sui traghetti della Tirrenia non esiste il servizio di animazione. Per quanti non lo sapessero, il servizio di animazione, generalmente è costituito da un gruppo scelto di SS della Hitler Jugen che, pur di farvi ammettere di esservi divertiti, è disposto a calpestare i diritti umani e/o a contravvenire alla Convenzione di Ginevra ricorrendo finanche alla tortura sistematica. Il concetto base su cui si fonda l’ideologia dell’animatore è che se dormite più di tre ore al giorno, vi state annoiando. E questa cosa li fa incazzare terribilmente. Solitamente essi vi accolgono nei villaggi turistici omaggiandovi di pacchiana oggettistica artigianale autoctona come, a titolo di esempio, collane di fiori in Liguria o collane di pecorino in Sardegna, ecc.
Detto per inciso, il villaggio turistico, nella maggioranza dei casi, consta di una struttura recintata con alti muri sulla cui sommità è posto un fitto groviglio di filo spinato percorso da corrente al alto voltaggio. Tale sbarramento divide in maniera netta il mondo reale dal benessere finto e plastificato del villaggio dove, inspiegabilmente, intere famiglie si rinchiudono dopo aver passato i restanti 340 giorni dell’anno in un mondo di finto benessere plastificato.
Una volta all’interno, dopo avervi concesso circa sette minuti e mezzo al massimo per la sistemazione negli alloggi, vi convocano per l'adunata dove sarete circondati dallo staff degli animatori al completo e da una muta di dobermann idrofobi. Subito dopo l'appello, vi illustrano il programma:
Ore 7:00 – Dolce risveglio accompagnato dalla melodica Cavalcata delle Valchirie a settemila decibel stereo. E’ obbligatorio sorridere.
Ore 7:02 – Abbiate l’accortezza di sorridere mentre vi convincono con ogni mezzo, più o meno lecito, a gettarvi nella piscina Polo Sud, accessoriata con blocchi di ghiaccio e orsi bianchi. Sovente la minaccia armata risulta sufficientemente persuasiva. Una volta in acqua, potrete godere del privilegio di praticare la ginnastica fitness (riservata però ai soli sopravvissuti): agitandovi come meduse affette da attacchi di schizofrenia, lascerete nell’acqua lo stress accumulato durante l’anno. Alla fine, gran parte di quell’acqua la berrete per non affogare. La restante verrà servita a tavola dove è consigliabile consumare ogni portata, altrimenti lo chef si offende e, lasciatevelo dire, non è fine urtare la sensibilità di un pluriomicida con tendenze pedofile.
Ore 7:35 - Colazione a base di caffè all'americana e una razione K del 1954. Qualora mostriate di non gradire, ovvero se non sorridete, vi applicano degli elettrodi ai genitali attraverso cui riceverete scariche elettriche di intensità crescente.
Ore 7:37 – Sorridendo e con una certa sollecitudine, dovrete recarvi assieme a tutti gli altri al trenino blindato dell'organizzazione che termina la sua corsa allo stabilimento "Arbeit macht frei" sito sulla spiaggia privata della struttura alberghiera.
Ore 12:30 – Adesso che siete arrivati alla spiaggia, potrete rilassarvi per ben cinque minuti prima di riprendere a spingere il trenino in senso contrario. Superfluo sottolineare che è indispensabile ostentare un bel sorriso anche durante il tragitto di ritorno.
Ore 19:25 – Anche se siete un po’ in ritardo sul consueto orario, si capisce dal vostro sorriso che vi state divertendo un mondo e, sebbene la cucina sia ormai chiusa rendendo impossibile qualsiasi ristoro, riempie il cuore di gioia vedere l’entusiasmo che profondete nel partecipare alla spontanea caccia al tesoro organizzata fra i cassonetti dei rifiuti.
Ore 21:00 – E’ finalmente giunto il momento che tutti stavate aspettando: la discoteca! Sorridete mentre ritmate i motivetti più idioti battendo le mani e ballando sfrenatamente. Se qualcuno mostra qualche segnale di cedimento, un animatore, solitamente il capo villaggio che durante la stagione invernale gestisce la meritoria impresa di approvvigionamento cavie per le industrie farmaceutiche, interviene prontamente: “Che succede? Non ti addiverti più nel nostro villaggio?” “No, non è per quello... è che, siccome la giornata è stata un po’ faticosa, allora magari... non so, pensavo di...” “Pensavi? Ma indove ti credi da essere? Ti ho detto che ti devi da divertire! Abballa e abbatti le mano!!! E ridi! Ridiiii!!!”
Ore 5:35 – Finalmente, potete andare a letto nel vostro bellissimo e confortevole baraccalow, dove stormi di voraci zanzare vi stanno aspettando con impazienza già da alcune ore!
Alla fine della vacanza, quando al momento di saldare il conto vi chiederanno una cifra pari al pil del Giappone, porgerete loro, sorridendo, la vostra carta di credito. In realtà, ormai, grazie alla paresi contratta a forza di sorridere, sembrerete davvero soddisfatto. Anche i vostri amici lo crederanno e così il prossimo anno ci andranno pure loro.
Comunque sia, tornare alla realtà cittadina è sempre, a dir poco, traumatico. A prescindere dal tipo di vacanza che si è scelto di trascorrere. Almeno per me, è così. Devo ancora capire bene il perché, ma ho come la sensazione che, in questo breve lasso di tempo, tutto si sia velocemente e ulteriormente deteriorato. Il petrolio è aumentato ancora e il debito pubblico è cresciuto ancora. Per non parlare di quello privato! Il mio, in particolare. Invece, curiosamente, trovo un sorprendente parallelismo tra l’andamento dell’inflazione elaborato dall’Istat e quello dei miei coglioni: tutt’e tre scendono sempre di più!
Devo tornare in vacanza: questa mattina, come sempre, sono uscito molto presto per far passeggiare il cane. Una giovane coppietta intenta in affettuosi atteggiamenti a bordo di una Smart, evidentemente disturbata dal nostro sopraggiungere, si è affrettata a ricomporsi trovando comunque difficoltà date le ridotte dimensioni della vettura. Lui, riferendosi all'orario, ha scherzato con lei: "L'ho sempre detto, io: se vuoi tenere un animale, meglio un gatto!"
Al che, mi sono inchinato davanti al mio cane e, prendendogli il muso tra le mani, ho voluto rassicurarlo carezzandolo ed esponendogli il mio punto di vista: "L'ho sempre detto, io: se vuoi trombare in macchina, meglio una station wagon!"
dirtyboots

9.11.2005

 

Cartolina

E’ come se fosse una cartolina, che arriva qualche giorno prima di me.
Se non avessi scordato il cavetto della macchina fotografica vi avrei postato anche l’immagine, ma non mi resta che proporvi solo il retro, risparmiando sul francobollo.
Di solito mi urta ascoltare i vacanzieri che parlano di Sardegna riferendosi al piccolo covo della cosca invaso di barche e nafta; in questi ultimi giorni, invece, ho capito che è bene così.
Tutto ancora si conserva, nonostante il tentativo dell’uomo di dar sfogo a se stesso.
L’abusivismo edilizio, nonostante i condoni del governo, non ha ulteriormente sfregiato il mio mare e la mia terra, l’acqua è ancora così trasparente da poter vedere i pesci sul fondo…
Ogni tanto il turista si rivela, in un piatto di carta ancorato in fondo al mare o ad una lattina di aranciata che pugnala un angolo di scogliera.
Pare brutto, lo so, e soprattutto contrasta con la proverbiale ospitalità dei sardi, ma io sono giunta alla conclusione che meno gente arriva e più a lungo ci conserveremo così. Oppure si potrebbe “fare” a inviti, o a concorso per esame; un piccolo test per stabilire il grado di civiltà del passante.
E’ triste vedere un bimbo che nudo e felice fa castelli di sabbia intarsiati di cicche di sigarette, è triste raccogliere le conchiglie separandole dai tappi di plastica.
Anche i pescatori non se la passano troppo bene, costretti a gettare le reti sui residuati bellici dei militari invasori.
Ancora un giorno e mezzo e tornerò nel mondo irreale.
Rita Pani (APOLIDE)

9.01.2005

 

A risentirci presto...

Già… E’ giunto anche per me il momento di andarmene un po’ al mare. Parto avvantaggiata dal momento che per me andare in Sardegna significa, semplicemente, tornare a casa e non andare nella colonia lombarda di nullafacenti o malavitosi di governo tanto ambita da chiunque non abbia mai nemmeno provato a capire quale terra sia la mia Isola.
Ho deciso che in questi prossimi giorni eviterò con cura di transitare davanti a televisori accesi, eviterò di leggere i giornali, in macchina ascolterò solo musica e al mare il suo rumore.
Non consentirò ai santi di governo di rendermi partecipe dei miracoli fatti o da fare, nemmeno mi farò coinvolgere dal gossip sulle relazioni improprie tra rutelli e follini, o del ripensamento di craxi che vuole portare a sinistra il PSI forse per dar pace alle anime dei Pertini e Nenni che fino ad oggi non han fatto altro che rotolarsi nelle tombe.
Non penserò nemmeno all’appuntamento mancato col Prodi che il 7 ci aspetterebbe tutti a Roma, prima di partire per il suo tour, come se fosse Keith Jarrett.
Il fatto è che conosco posti incantevoli, dove cresce il mirto selvatico, e l’odore soprattutto dopo la pioggia è presente nell’aria, e lo puoi sentire. Conosco spiagge che il turista non conosce, e coste, e scogli che da sempre stanno là sul mare e per fortuna nessun berlusconi le ha ancora potute comprare.
Saranno solo una decina, forse una quindicina di giorni nei quali, se mi sarà possibile, non posterò altro che qualche foto per rendervi partecipi di quanto bello ci sia. A volte per vederlo basta guardare dove non guarda nessuno o semplicemente guardare laddove nessuno ci direbbe mai di guardare.
Già perché qualcuno ha voluto che Sardegna significasse solo briatore e le sue scarpe in pelle di pesce angelo e madre perla a 5.000 euro il paio, o barche ormeggiate a castello perché l’importante è esserci stati almeno una volta.
Sardegna è quella mia, che combatte la siccità e gli incendi, le strade troppo strette, il silenzio delle notti di settembre e le stelle che sembrano troppe per chi non è abituato a guardare.
A presto quindi, e se proprio vorrete scrivermi, vi prego non raccontatemi nulla del mondo. Voglio starne fuori almeno per un po’, tanto poi ci dovrò tornare per forza, più incazzata che mai.
Un caro saluto a tutti.
Rita Pani (Sardapolide)

 

E dicono, poi, che Katrina s'incazza.

Che sia la natura a ribellarsi e fare un migliaio di morti o che sia il prezzo da pagare per una democrazia imposta con le bombe, la sostanza non cambia: è colpa degli americani. Capisco che messa giù così, questa affermazione possa apparire troppo semplicistica, ma in fondo non lo è.
C’è una caratteristica che ha sempre differenziato gli americani dal resto del mondo e non era la super potenza ma ben sì l’arroganza con la quale ha tentato di colonizzare il mondo depredandone le ricchezze, in Africa come in Medio Oriente, l’arroganza con la quale ha cercato di imporre democrazie fasulle creando governi fantoccio da manovrare per avere sempre più controllo sulle risorse petrolifere, l’arroganza con la quale ha esautorato organi come l’ONU evitando di attenersi ad innumerevoli risoluzioni che imponevano loro qualcosa, l’arroganza con la quale il suo esercito non può essere giudicato dagli organi preposti in caso di crimini di guerra.
Pensano davvero di essere un grande paese, l’americano pensa in grande, e lo dimostra nei gesti di vita quotidiana: il palazzo più alto del mondo, le automobili più grosse, e persino i sederi degli obesi vittime dei Mc Donalds.
Si è parlato troppo poco dell’arroganza mostrata dagli americani all’atto della firma sul trattato di Kyoto, quando ogni volta al momento della ratifica si sono rifiutati di aderire all’unico programma sancito fin ora seriamente per tentare di “salvare il pianeta.” Ridurre le emissioni di gas dannosi all’atmosfera vorrebbe dire ridurre le dimensioni di un sistema di vita instaurato sul consumo, uno stile di vita da difendere togliendo la vita agli altri pur di garantirla a loro stessi, operazione convenzionalmente chiamata “guerra al terrorismo” o “esportazione di democrazia.”
Ma se fin qui ha vinto l’arroganza americana, questa volta ha vinto Katrina. Sì perché per l’americano medio, vittima della stessa arroganza dei governi americani, l’importante è avere un amico da abbattere, qualcuno su cui far rivalere la forza e la potenza della vendetta. Ai morti americani, gli americani rispondono con i morti. Contro chi spareranno per vendicare i morti di New Orleans?
A me sembra che finalmente la natura si sia ribellata colpendo il giusto bersaglio.
Certo trattandosi dell’America possiamo scordarci che qualcuno faccia un passo indietro ed abbia un ripensamento sul da farsi, i mesi a venire si svolgeranno secondo copione: prima una buona dose di vittimismo ed eroico nazionalismo con le lacrime di chi piange i propri morti ma non demorde, e poi la gloriosa ricostruzione, fino al recupero dell’antico splendore; tutto ad uso e consumo dell’adulante esterofilo pronto a sognare di possedere un giorno, un SUV.
L’America è così, purtroppo. Un paese che ha sovvertito la pace mondiale, rendendoci tutti vittime potenziali di chi ha visto crollare il suo mondo, la sua cultura e la sua civiltà, un paese capace di creare un personaggio come Bin Laden per poi perderne totalmente il controllo, ma capace di utilizzarne ancora l’icona per poter perseverare nell’intento criminale e guerrafondaio, capace di bombardare persino una cometa pur di poter testare l’ultima e più potente arma della quale ancora nulla è dato sapere ed ovviamente spacciando l’operazione per un non meglio precisato “esperimento astronomico”.
Come essere affranti per l’arrivo di Katrina?
Rita Pani (Apolide)

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