9.22.2005

 

Cindy Sheehan

Cindy Sheehan è una delle più di mille mamme che hanno perso un figlio nella guerra al terrorismo, e nell’esportazione della democrazia. Da tempo, come non sapete dai telegiornali ma da qualche giornale comunista (Famiglia Cristiana compresa) gira per l’america in autobus per portare il suo grido di pace.
Lei, forse in crisi maniacale a causa della morte del figlio, sostiene che la guerra in Iraq sia stata fatta per il petrolio. E’ stata arrestata da poliziotti in tenuta antisommossa, PER USO NON AUTORIZZATO DI MEGAFONO.
Prima di continuare permettetemi una divagazione: non scrivetemi, domani, accusandomi di essere un’anti-americana. Sono rea confessa.
E’ il paese modello di democrazia, è il paese modello di life style, è tutto ciò che si riesce a sognare; conosco persino due idioti che hanno scelto come luogo per la honeymoon, Disneyland. Non vi descrivo il pomeriggio passato a guardare le diapositive di lei con Pippo, lui con Clarabella, Cippecioppe, il topo orecchione e la sua fidanzata dalle strane mutande.
Oggi le agenzie hanno dato notizia di un assalto a covo di ribelli nel quale è morto un bimbo.
Forse non si ricorda che dall’Iraq sono spariti i giornalisti, prima quelli rapiti, a volte uccisi, e poi quelli zittiti da una legge che ne prevede l’addomesticamento e dobbiamo farci bastare le notizie che passa il democratico convento.
Ovviamente i bambini che muoiono non sono vittime innocenti, nemmeno effetti collaterali, ma scudi umani usati dai feroci assassini iracheni. Noi la verità non potremo mai saperla, e a dirla tutta, siamo rimasti troppo pochi ad interessarci di quanti innocenti bambini o adulti stiano perdendo la vita in una guerra insensata.
Già ai tempi dell’Afghanistan ricordo con quale esaltazione certi telegiornali (rete 4 italia 1) sprecavano tempo e fatica per relazionarci sui benefici dell’effetto America che aveva portato persino le donne a prendere la patente!
Oggi è diverso, l’Iraq è talmente indietro nella lista delle cose importanti che non si fa altro che contabilizzare i morti più o meno collaterali, senza problema alcuno.
Ma quanti eravamo a sfilare per le vie di Roma e delle altre città quando le nostre bandiere della pace erano ancora nuove e con i colori brillanti?
La mia l’ho messa sul termosifone, che quest’anno non potrò permettermi il lusso di accendere, ho speso troppo per la barca da far sfilare davanti a Punta Lada.
Rita Pani (APOLIDE)

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