3.31.2004

 

FESTE SOPPRESSE DAL CAV.

1° gennaio
Motivazione:
Tanto gli anni cominciano sempre! Inutile festeggiare!

6 gennaio
Motivazione:
La befana, ricorda lontanamente Fassino... di sicuro festa Comunista!

25 aprile
Motivazione:
Festa di liberazione dai "fedeli alleati"... altra festa Comunista!

1° Maggio
Motivazione:
Questa è senz'altro una festa Comunista!

Pasqua
Motivazione:
Dopotutto è solo la festa della resurrezione di "mio" fratello!
Lunedì dell'Angelo
Motivazione:
Probabilmente, visto che IO sono l'unto del Signore, è solo un Ministro della Repubblica, eccessivo festeggiare no?

2 Giugno
Motivazione:
A cosa serve festeggiare la Repubblica... è un giornale Comunista!

15 Agosto
Motivazione:
Festeggiare l'assunta non ha senso, IO ne ho fatti assumere 1.500.000... e che li festeggiamo tutti?

1° Novembre
Siccome non tutti sono santi... (escluso il mio enturage naturalmente!) questa potrebbe essere sostituita con la festa dei Forzisti!

8 Dicembre
Motivazione:
Dopotutto è solo il compleanno di Mamma!

25 Dicembre
Dopotutto è solo il compleanno di mio fratello!
26 Dicembre
Santo Stefano.... e chi è?

Luciano

 

Elezioni.

Enormi manifesti da mezzo palazzo in cui il politico t'assicura che sta pensando proprio a te. Prodotti da designer
professionisti, colori armonizzati perfettamente - Cmyk Illustrator - e format delle headlines calibrati uno per uno. I politici, in questi manifesti, sono perfettamente rasati, vestono con trascurata eleganza e guardano con ironia. Alla politica, probabilmente, ci sono arrivati come a un hobby raffinato: avrebbero potuto fare la star del cinema, oppure il megamanager o chissa' il critico d'arte. "Grazie ragazzi!" fa il politico sorridente: potrebbe essere Tom Cruise in un film di guerra e invece, chissa' perche', fa il ministro. "Miliardi!" fa l'altro politico con un sorrisetto soddisfatto, da Paperone: ma tutti questi miliardi, che agevolmente avrebbe potuto guadagnare per se', egli - con understatement - per questa volta, benevolo, li sta regalando a noi. Che passiamo coi nostri abiti non da vip, con le nostre borse della spesa e le nostre cartelle fantozziane, e li guardiamo dal basso in alto con ammirazione.
Poi, ma molto piu' piccoli, ci sono anche i manifesti delle altre elezioni (votano gl'immigrati, qui a Roma). Manifesti che non vedevo da quarant'anni, col candidato mal rasato che sorride forzato dritto nell'obiettivo. Visi non eleganti, non da politici, da vita quotidiana. Un sorriso tirato, sopracciglia pesanti, bavero rialzato: ha un nome rumeno in "u" ma e' identico a Di Vittorio nei vecchi manifesti. Piccolo e con gli occhiali, ammiccante, con dei baffetti radi da impiegato: sara' dello Sri Lanka, va bene, ma e' assolutamente preciso al vecchio manifesto di Fanfani. Cosi', in questi manifesti di poveri, ritrovo la vecchia politica della buona Italia di una volta. In uno, un orientale e un nero si scambiano una stretta di mano, sorridendo. Sotto
c'e' scritto lo slogan, in lingue incomprensibili ma - anni Cinquanta -italiane.
Riccardo Orioles

 

Berlusconi innesca la retromarcia: «Togliere le festività? ma io

di red

Contrordine: forse le ferie si faranno. La pioggia di critiche giunte da destra e sinistra, e anche dai vescovi, hanno imposto a Berlusconi un buffo dietro front: «Mi sono semplicemente divertito», ha detto oggi il premier.
«Ho parlato di una omologazione delle festività che comporta al massimo l'eliminazione di un ponte con il posizionamento di una festa infrasettimanale a ridosso del sabato o della domenica: quindi o il venerdì o il lunedì come da anni si fa in Inghilterra».
Berlusconi poi se la prende con la sinistra, l'unica responsabile del travisamento dei sue proposte. «Una totale disonestà intellettuale dei protagonisti della sinistra», ha detto il premier.
Per quel che riguarda la diminuzione delle tasse per i redditi più alti Berlusconi assicura che per rilanciare l'economia «occorre ridurre le aliquote fiscali perché questo è il mezzo classico di tutte le economie liberali».
Una correzione che comunque non piace a al vice-presidente Fini, che ribadisce la sua contrarietà alle proposte del premier: «Difendere i ceti medi è il motivo per cui An sta al governo». Nella maggioranza c'è confusione sul modo in cui gestire l'attuale crisi. Fini non intende infatti seguire la linea dettata da Berlusconi per la quale l'unica soluzione per
rilanciare l'economia è quella di abbassare le aliquote Irpef sui redditi più alti.
«C'è in ballo una questione di giustizia sociale, di tutela dei ceti medi e delle famiglie monoreddito», ha detto Fini. E per non essere frainteso è ancora più specifico: «A futura memoria e a scanso di equivoci voglio ribadire che la auspicabile riduzione delle aliquote Irpef dal 45% al 33% potrà avvenire solo insieme o dopo, ma certamente non prima, della riduzione al 23% delle altre aliquote intermedie».

 

Sregolatezze del 31 marzo 2004

Adriano Sofri, al solito, è eccessivamente generoso con i suoi compagni di strada: «Un congresso radicale non è altro che la festa di compleanno di Marco Pannella». In realtà quest'ultima convention dei gandhiani all'amatriciana ha segnato il momento più alto della loro straordinarie capacità funanboliche, in misura indirettamente e disperatamente proporzionale ai sondaggi, che collocano Pannella+Bonino+Coscioni+Partito Transnazionale+Tavolini referendari+ Radio Radicale complessivamente sotto l'1% dei voti. E il guru di Torre Argentina rilancia il metodo del contratto politico ed elettorale «come quello "scandaloso" che stipulammo nel 1996 con Berlusconi e che conteneva precisi accordi politici, organizzativi ed economici». Altro che abbraccio con Amato, che politicamente e organizzativamente non è male, ma non ha una lira. L'interlocutore vero è ancora il Cavalier Paperone, che Radio Radicale la comprerebbe, insieme alla
Bonino, per quello che vale. Ma Pannella non gli venderebbe per quello che vale nemmeno Daniele Capezzone, semmai Benedetto Della Vedova. Ma che se ne fa l'Unto del Benedetto?

DON PANCRAZIO

 

Genova: «Questa rivendicazione indegna e obbrobriosa»

ROMA «Siamo a livello di speculazioni, le più indegne e indecorose. Il mio sentimento è di obbrobrio». Il giorno in cui arriva la rivendicazione delle bombe a Genova, firmata Brigata 20 luglio, data dell'uccisione di Carlo Giuliani, il giudizio del padre, Giuliano Giuliani è netto: «L'avevano già fatto, provo semplicemente schifo. Quello che è successo a Genova è una cosa da condannare senza la minima incertezza». E ancora. «Su chi possano essere questi che hanno messo le bombe non ho la minima idea. Ribadisco comunque che una bomba, una bombetta o una bombona la può mettere chiunque. E una
rivendicazione la può fare chiunque. Sarò vecchio, ma in questi casi mi chiedo a chi giova?».
A chi giova?
A chi vuole impedire la verità e la giustizia. I fatti del G8 rimangono una ferita aperta, e lo saranno fino a quando non si avrà il coraggio di fare verità su quello che è successo. Ma lo saranno anche dopo, perché sono convinto che in Italia c'è un prima e un dopo 20 luglio 2001. Quella data rappresenta una cesura, per tutta l'Italia.
Su quei fatti sono aperti due processi, uno contro alcuni manifestanti e l'altro contro alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine... Manca però il processo fondamentale, quello su piazza Alimonda. L'ordinanza di archiviazione è una mostruosità giuridica che ha impedito la verità su quello che purtroppo è diventato il simbolo di tutto. Cosa si aspetta dai
processi? Spero che non ci sia non ci sia da parte di nessuno voglia di fare: "uno a uno e palla a centro". Non si dica un po' di qua e un po' di là. Da una parte ci sono 29 esponenti delle forze dell'ordine che sin sono comportate male, molto male, e dall'altra 26 persone che sono state attaccate in maniera ingiustificata e violenta mentre partecipavano ad un
corteo autorizzato. Comunque, il problema non si risolve affatto attraverso il processo e la condanna a 29 poliziotti di basso grado, bisogna salire di molto nella scala gerarchica e se non si arriva ai massimi gradi non si fa verità.
Crede che questa verità possa emergere dai processi? No, per accertare la catena di comando e le responsabilità politiche, serve una commissione parlamentare d'inchiesta. Non dimentichiamo certe presenze assolutamente equivoche nelle sale operative dell'ordine pubblico, c'erano esponenti di An, con in testa il vicepresidente del consiglio Fini. Mi
auguro che tutte le forze politiche con eguale entusiasmo lavorino per costituire la Commissione, qualcuno purtroppo ci dorme sopra. Mi auguro anche che il prossimo governo di centrosinistra largo abbia come primo punto l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta su Genova. C'è chi dice che i responsabili delle bombe vanno cercati nei cortei per la
pace. Chi dice e pensa questo è un farabutto.
Sergio

 

LETTERA A QUALCUNO DI SINISTRA

Vi prego, non ricadete nel tranello. Non perseverate nell’errore. Astenetevi dalla guerra dei manifesti o anche questa volta saremo sconfitti. Se proprio dovete investire dei soldi per tempestare le città di carta fatelo per comunicare qualcosa di intelligente, qualcosa che ancora noi cittadini non sappiamo, quello che sospettate non passi dalla stampa ufficiale. Usate i manifesti per raggiungere le persone che restano arroccate nell’ignoranza imposta dallo stato. Fateci illudere che stiate lavorando per noi, e non per voi stessi.

Questa mattina dall’autobus ho visto il primo degli abominevoli manifesti della sinistra:
Meno ferie per tutti*” L’asterisco riportava ad una nota “*Il presidente del consiglio in 5 mesi ha passato 40 giorni nella sua villa in Sardegna”.

Ho provato tristezza e delusione. Questo non è il modo per fare politica, questa non è politica, e voi dimostrate ancora una volta di non aver capito che noi cittadini, per sopravvivere, abbiamo bisogno di qualcuno che ci rappresenti veramente.

Noi sappiamo delle richezze di berlusconi, noi sappiamo addirittura come le ha costruite, noi sappiamo perché “scese in campo”, noi sappiamo anche quanti gol ha segnato fino ad oggi, dall’abolizione delle tasse di sucessione alla cirami, passando per l’elusione dei processi, la distruzione dello stato sociale, il disintegramento del ceto medio, la distruzione delle leggi a tutela dei lavoratori. Sappiamo del ridicolo lifting, della megalomania, dell’ignoranza, della stupidità.
Sappiamo tutto, non offendeteci sprecando risorse umane e finanziarie per ribadirci quello che è stranoto.

Noi abbiamo bisogno di conoscere quali strumenti utilizzerete per riportare un po’ di Stato in questo Stato, quali saranno i vostri mezzi per farci andare avanti giorno per giorno, noi abbiamo bisogno di sapere come farete a ripristinare un sistema che funzioni, a ricostruire il Paese dopo che in un paio di anni, dei barbari hanno raso al suolo quello che si era costruito in più di mezzo secolo.

Noi abbiamo bisogno di sapere che vi impegnerete per ridare un senso alla politica, che vi impegnerete per poter ridare un senso alle piccole battaglie quotidiane di quelli semplici come me.
Iniziate dal linguaggio per favore; astenetevi dai neologismi a carattere sportivo, riprendete a chiamare le cose col loro nome, (la sinistra non scende in campo per il walfare, la sinistra si schiera in difesa del lavoratore e dello stato sociale) ridate dignità al popolo, chiamateci cittadini e non “gente” . Boicottate le trasmissioni televisive dove siete portati (non so se per forza di cose o per scelta) a somigliare al cretino berlusconiano medio, abbandonate gli studi e non cadete nella trappola dell’insulto fine a se stesso, non urlate perché oggi, urlano tutti in TV
Dite cose intelligenti, ribellatevi, se proprio vi capita di stare davanti ad un microfono dite le altre verità che sì, si sanno, ma vengono taciute.

Per esempio che nelle Università italiane i gli assistenti, rimandano a casa i ragazzi perché da Dicembre non vedono lo stipendio di 150 € al mese. Dite che vorremo sapere non perché abbassano le tasse dei ricchi, ma perché si debba continuare a pagarle noi poveri che non possiamo andare da un medico se ne abbiamo bisogno, e che anche il medico sciopera perché evidentemente non sta bene neppure lui, che siamo obbligati a pagare per poter avere la scuola per i nostri figli, ma che anche gli insegnanti sono costretti a scioperare perché a loro volta non sopno messi tanto bene, che siamo costretti a pagare per usufruire del trasporto pubblico i cui dipendenti a loro volta debbono lottare per sopravvivere. Dite che optando per l’utilizzo dell’auto siamo costretti a pagare il parcheggio, dite che noi che le tasse le paghiamo alla fonte certe cose davvero non possiamo tollerarle più.

Se poi avete tempo, anziché dirmi che berlusconi va in Sardegna per scrivere le canzoni con apicella, oppure per ristabilirsi non da un cancro ma da un restauro facciale, ditemi per favore come posso continuare a sopravvivere guadagnando 500 € lordi (400 € in mano) al mese, e cosa si potrebbe fare.
Dite che dovrei “scendere in campo” anche io?
Rita Pani (APOLIDE)

3.30.2004

 

STRISCIA ROSSA

«Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho visto che a Palermo non c’era il reverendo don Baget Bozzo. Abbiamo così evitato che questi convincesse Berlusconi di tentare, all’apice dell’entusiasmo, di compiere qualche guarigione taumaturgica»


Francesco Cossiga, Ansa 28 marzo

 

Le feste infrasettimanali del premier

C'ho pensato e ho deciso che ci sto: quando una festa capita di giovedi' si sposta al venerdi', quando capita di martedi' o mercoledi', la si sposta al lunedi'.
Pero', si fa lo stesso quando capita di sabato, mettendola al venerdi', e di domenica, mettendola al lunedi'.

spider

 

Decreto Urbani... Io sto con Folena

''Il decreto Urbani va nella direzione opposta rispetto alla direttiva recentemente approvata dall'Unione Europea, che distingue molto nettamente coloro che 'piratano' contenuti digitali da i semplici utenti che operano in una logica di scambio non commerciale."
E' quanto ha dichiarato l'on. Pietro Folena in merito al decreto Urbani, aggiungendo che ''Il decreto Urbani e' un provvedimento sbagliato, in quella parte che si muove nella direzione della creazione di uno 'Stato di polizia' su Internet''. ''Si obbligano, infatti, i fornitori di accesso a Internet a controllare le attivita' degli utenti, nel piu' totale disprezzo della privacy''. "E' gravissimo inoltre che, a poche settimane dalla modifica del cosiddetto decreto Grande Fratello e dall'approvazione da parte della Camera della mozione per la tutela della privacy, il governo riproponga, sempre per decreto, norme di stampo liberticida''.
Folena chiede alle forze del centrosinistra di ''respingere questo tentativo di controllo poliziesco della Rete'' e si appella ''a
quanti, all'interno della stessa maggioranza, hanno dimostrato, in occasione della discussione della mozione sulla privacy, di avere a cuore i diritti degli utenti di Internet e i principi di liberta' che regolano la Rete''
Fausto Magrini

 

Roma- Lecce esperimenti di integrazione

Ieri sera a Primo Piano hanno presentato i nuovi, emozionatissimi, assessori aggiunti eletti a Roma dalle comunità straniere per i quattro continenti.
In studio Walter Veltroni che brillava di felicità ed orgoglio, in collegamento la sindaca di Lecce, Poli-Bortone, che lo salutava cordialmente.
Credo che anche chi guardava il programma abbia ricevuto un'iniezione di ottimismo, é stato bellissimo vedere l'impegno civile di queste comunità che hanno accolto le elezioni come una festa. La Sciarelli commentava giustamente che erano secoli che non si vedessero da noi elezioni in un clima così di festa, con canti, balli e distribuzione di dolci per le strade.
La Poli-Bortone é stata interpellata poiché a Lecce é già la seconda volta che avvengono ed é stato eletto recentemente un'architetto algerino. E' vero che costoro, secondo la legge italiana, non hanno acora diritto di voto, ma la loro presenza é importante per dare indicazioni sui problemi dell'accoglienza ed inserimento di questi immigrati.
Lecce é una città civilissima e spesso dimenticata, vera porta d'Oriente e roccaforte del sen. Pellegrino, ai cui auspici di avvocato ho già avuto modo di ricorrere, con interi quartieri del centro storico dedicati alle varie etnie.
Per la verità tutto il Salento ha lunga tradizione di accoglienza, tant'é vero che qualcuno ipotizzò un premio Nobel per la sua popolazione, ma naturalmente non se ne fece nulla poiché parallelamente qualcun'altro propose un premio Nobel per B.B., non ricordo per cosa né riuscirei ad immaginarmelo, ma credo che in Svezia siano ancora indolenziti dal dolore
per averlo dato ad Arafat.
Adriana

 

Sregolatezze del 30 marzo 2004

Che squali questi radicali. Vuoi vedere che alla fine ci riescono a passare dal 2 all'8%? Aprendo e chiudendo a destra e a sinistra, non si può dire che non si diano da fare. E Marco Pannella, abbracciando Giuliano Amato e alludendo a pur improbabili abbracci con l'intero centro-sinistra, mobilita Daniele Capezzone sul fronte berlusconiano. «Mi rivolgo proprio a Forza Italia e al suo leader. Rilancio la nostra offerta: torniamo a parlare». E perché il Cavaliere dovrebbe tornare a parlare con i radicali? Per comprare a peso d'oro Radio Radicale? No. Questa volta dovrebbe farlo perché «la
rimozione delle ultime virtualità liberali della maggioranza non è un buon affare per nessuno. Neanche per Silvio Berlusconi». E' da presumere che il Cavaliere stia esaminando attentamente con i propri consulenti l'interessante proposta di Capezzone, che conosce come un grande esperto del rapporto inversamente proporzionale fra "virtualità liberali" e "buoni affari", essendo notoriamente riuscito ad accumulare da quando è sceso in politica un interessante patrimonio di 12 miliardi e 800 milioni di dollari.

DON PANCRAZIO

3.28.2004

 

berlusconi a Palermo

Berlusconi a Palermo elenca un cumulo di bugie e fa propaganda, rievocando anche una marcia su Roma, come sii può essere così ipocriti e bugiardi, il nostro paese è allo sfascio e la faccia di ca**o se la ride, quel piduista maledetto ha messo in atto il programma del suo amico Gelli e ci ha ridotto come l'Argentina disoccupazione e inflazione sono raddoppiate ( dati Eurispes) compreso il debito pubblico e lui ride.
poi chiude così: «meravigliatevi di ciò che siamo riusciti a fare. Chi crede vince. Riusciremo battere il triciclo?». «Siii». «Riusciremo a oltrepassare il 50%, e governare per altri cinque anni?». «Siii». «Le tre I della Sinistra? Insultare, insultare, insultare Berlusconi. Ci faremo intimidire dalle tre I della sinistra?». «Noooo». Inenarrabile: al di là
del bene e del male. Forse non si saranno uniti ai cori i lavoratori della Keller, della Lts, dell'Imesi, dell'Infotel e della Tecnosistemi, aziende del palermitano in crisi, che hanno portato i loro striscioni davanti alla Fiera del
Mediterraneo. Da mesi in attesa di Cassa integrazione, quelli della Lts hanno scritto: «Presidente ci consenta, ma stiamo morendo di fame».
Lungo la strada del ritorno verso l'aeroporto Berlusconi potrà vedere i suoi manifesti elettorali: sul suo ritratto gigantesco mani ignote hanno disegnato il lungo naso di Pinocchio.

E' veramente STRONZO!!!!!!!!!!!
Marcos

 

27 marzo: accuse da Oslo

"L'Italia censura Citizen Berlusconi"

fonte: Virgilio
Dalla Norvegia un'accusa di censura contro l'ambasciata italiana a Oslo: i nostri diplomatici avrebbero fatto pressioni sugli organizzatori dell'European Documentary Festival per far ritirare il documentario Citizen Berlusconi dalla programmazione della manifestazione cinefila, chiedendo che la motivazione ufficiale parlasse di "problemi tecnici".
La notizia, ripresa dalla tv norvegese NRK, è confermata anche dai produttori italiani della pellicola. Stefano Tealdi della Stefilm di Torino ha così ricostruito la vicenda: "Siamo stati informati da Jan Langlo del Norwegian Film Insitute che dopo la conferenza stampa di presentazione del festival gli organizzatori sono stati invitati dalla nostra ambasciata a escludere Citizen Berlusconi dalla scaletta. Inoltre agli esterrefatti norvegesi è stato anche chiesto di non rendere pubblica questa richiesta ma di addurre motivazioni tecniche per l'improvviso cambio di programma. L'Nfi ha cambiato la scaletta ma ha deciso di rendere nota la pressione italiana".
Il documentario, diretto da Susan Gray e trasmesso anche dalla tv pubblica americana Pbs, affronta la spinosa questione del rapporto tra il presidente del Consiglio italiano e i media e avrebbe dovuto essere proiettato lunedì 29 marzo.
Stefano Eco, co-produttore dell'edizione italiana di Citizen Berlusconi, ha dichiarato che "le ambasciate e gli istituti di cultura stranieri figurano tra gli sponsor del festival ma non hanno voce in capitolo sulla selezione delle opere. Normalmente gli organizzatori contraccambiano scegliendo un documentario per ogni Paese". Nel caso di Citizen Berlusconi invece la nostra rappresentanza diplomatica avrebbe avanzato una richiesta di senso contrario, escludendo così dalla manifestazione l'unico concorrente italiano.
Al momento né l'ambasciata italiana di Oslo né la Farnesina, ripetutamente contattati, hanno rilasciato dichiarazioni sull'argomento.
(leonardo merlini)

 

berlusconi: LA FIERA DELLE CAZZATE

Dobbiamo lavorare di fantasia, per esempio ci sono molte festività in eccesso e cercheremo di far lavorare di più gli italiani". E' la ricetta di Berlusconi per lo sviluppo
Dichiarazione adatta ai precari e ai disoccupati. Nessun cretino di confcommercio gli ha obbiettato che il problema è la
sovraofferta provocata dalla concorrenza al sistema produttivo dei paesi dove lo sfruttamento minorile e non, la mancanza di protezione sociale e sanitaria è la norma. Torneranno a parlare di "qualità" come se chi non arriva a fine mese
smettesse di sopravvivere per acquistare i prodotti di lusso, però di produzione nazionale.
Bah! itaglioni!
Singsing

 

Urbani ci farà denunciare dai Provider

Cari amici,
come sapete Giuliano Urbani, ministro del governo Berlusconi, ha pubblicato un decreto che, oltre a sancire multe salate per chi scarica files audiovisivi e l'arresto o multe salatissime per chi condivide, obbliga i provider a mettere sotto controllo le vostre connessioni e a denunciarvi, qualora si accorgano che state scaricando. Anche una volta sola e anche senza fine di lucro.
Il grande fratello e' arrivato. Questo governo ha distrutto anche internet.
www.unita.it
Qualcuno dice che e' difficile mettere sotto controllo il traffico. Ma questo qualcuno si sbaglia: sapere cosa stiamo facendo con la nostra connessione e' relativamente facile.
Ringraziamo il governo che, dopo aver favorito evasori e criminali, adesso se la prende con i ragazzini.
Valerio

 


by Guevina

3.27.2004

 


by Guevina

 

Ghe pensi mi

Ebbene si, consentitemi, lo ammetto....
sono proprio un gran furbetto.
La giustizia mi provoca itterizia,
nelle aule dei tribunali ci pulisco gli stivali...
Ebbene si, coi miei modi cordiali ed un sorriso senza eguali,
l'ho messo nel c..o a milioni di italiani!
Qui lo dico e sia di qua che di la lo nego,
sono proprio innamorato del mio ego,
davanti allo specchio mi riservo un gran sussiego,
di fronte a me sono proprio tutti nani.
Cari amici, figli miei e Umberto Bossi,
noi faremo un sol boccon dei Rossi.
Il mio giuoco è la caccia al comunista,
per coprire tutti i miei manini,
me la prendo coi girotondini.
Cirami, Gasparri, Rogatorie,
me ne frego di tutte queste storie,
poi lo dico e lo stranego,
che nel conflitto d'interessi,
ho conseguito tutti i miei successi,
e a voi italiani, mi consenta, io v'ho fatto tutti fessi.
Non son degno di un'infamia,
solo perchè ho servito anche la mafia.
Ella infatti mi ha reso dei servigi,
senza i quali io non siederei a Palazzo Chigi.
Chiunque mi darà dell'assassino,
sarà spedito dritto da Fassino,
che si professa tanto libertino,
ma rimane sempre in mano mia il giochino.
E me ne strafotto, mi consenta, anche di tutti gli alleati,
che senza di me non sarebbero mai nati.
Il mio Milan, di cui io son Presidente e Allenatore,
gente mia è proprio un gran squadrone,
come io del mondo son padrone.
Sono io il miglior inquilino,
di questo gran paese truffaldino,
che a mia immagine e somiglianza,
tutto prende e nulla avanza.

Mi consenta,

IL VOSTRO UNICO CAPO ED IMPERATORE
SILVIO BERLUSCONI

 

Video del 20 Marzo (Roma)

Ho realizzato un cortometraggio sulla manifestazione di pace potete scaricarlo qui (occorre l'ultima versione di quicktime)

i compagni che volessero organizzare una proiezione mi contattino per email e vedremo come fare.

Fuoriradio comunità di poesia e lotta

 

Poi dicono che non stiamo in una paese allucinante!

Il nostro "governo" non fa nulla. Questa mi sembra una definizione in fin dei conti positivista dell'operato del "governo" Berlusconi, visto che fa solo danni.
Non c'è l'accordo su nulla. Non sanno rilanciare l'economia. Fanno solo condoni e alzano le tasse. Litigano ogni giorno.

Incredibile: record di presenze per la GASPARRI, ovviamente per far fare un pò di soldini al boss. E' questa è l'unica cosa che li tiene uniti...altrimenti alle urne, e sai che mazzata si prende?
Ora dobbiamo pure comprarci il decoder terrestre per vedere le sue TV. Decoder da lui prodotto e commercializzato. Per vedere le sue TV e aumentare i suoi introiti pubblicitari. Per salvare Rete 4.
Incredibilmente, qui qualcuno osa molto comicamente dire che il conflitto d'interessi non esiste.
Cialtroni, ridicoli, incapaci. Questo vi meritate.

GA

 

Per chi ha pazienza

IL GOVERNO BERLUSCONI E LA LOGGIA P2 Programma di governo/loggia formato pdf

RITA PANI (APOLIDE)

 

Erano eroi oppure no, i morti di Nassirya?

A giudicare dalla solennità dello show dei funerali, avevano l’aria di esserlo davvero, la massiccia presenza delle più alte cariche dello Stato, la scalinata dell’altare della patria invasa dai fiori, le lacrime dei familiari, dei figli che a malapena hanno conosciuto i loro padri, dei padri che non avrebbero più visto i loro figli.
I morti in guerra a Nassirya per me non erano eroi, almeno non lo sono stati per il significato che qualcuno ha voluto assolutamente imporre all’inutilità della morte che deriva da una guerra, inutile per antonomasia, ma mai nemmeno pensando questo avrei potuto insultare il dolore che fu quasi di tutti.
Sono sicura che il dolore non fu del governo, sono sicurissima del fatto che dare dell’eroe a chi tornò dentro una bara fu vergognosamente un atto di strumentalizzazione.
Chi come me osserva con attenzione l’operato catastrofico di questo governo incivile e criminale non doveva far altro che attendere il momento nel quale il nano rifatto eruttasse la sua idiozia, ed il momento è arrivato ieri a Bruxelles.
«La sinistra parla di poveri ragazzi – dice il nano - invece solo militari di carriera pagati profumatamente con il gusto dell'avventura, e che perciò fanno la fila per partecipare alla missione».
Passare Pasqua a Nassirya? Ma quando mai? Non sarebbe meglio utilizzare questo tempo per un reimpianto di capelli? Dopo il lifting natalizio sarebbe un buon investimento.

Nonostante si tenti di demolire la memoria storica e quella recente sono certa che tutti ricorderanno come il governo masticava la parola EROI e poi basterebbe guardarsi intorno per le strade; da qualche giorno è iniziata la battaglia dei manifesti ed su uno, il vicepremier fini “Ringrazia i ragazzi” ritratto con un informale e militaresco capellino con visiera. GRAZIE RAGAZZI. Appunto. (fini è di sinistra?)

Leggendo le farneticanti dichiarazioni dell’omnia-presidentis-ridens il mio pensiero è corso alle famiglie di quei non ragazzi strapagati e malati della sindrome di Indiana Jones che hanno atteso in quella fredda e piovosa serata a Ciampino il rientro delle salme dei loro figli/padri/fratelli.

Il mio pensiero è andato veloce verso la famiglia Melis che un mese fa circa ha sepolto il suo Valery Indiana Jones ucciso dal cancro dell’uranio impoverito.

Il mio pensiero è andato ad immaginare il pensiero di chi ancora vorrebbe avere una governativa faringite e non una sindrome leucemica che vale quanto una certa avventura di morte.

… La mia speranza è che l’idiota continui a dire idiozie.
RITA PANI (APOLIDE)

3.26.2004

 

FASCISMO E RESISTENZA




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OSCURO PERSONAGGIO TESSERA 1816

 

Sregolatezze del 26/03/2004

Caro Cavaliere, hai visto? La terza carica dello Stato, Pier Ferdinando Casini, non sta nella pelle dopo l'approvazione alla Camera della legge-Gasparri, che, come dice (riduttivamente) lo stesso Fedele Confalonieri, farà crescere di 2 miliardi di euro l'anno le entrate di Mediaset. Certo, «quando il clima era negativo, la stessa legge è rimasta impantanata», rileva soddisfatto Casini, ma «oggi è dimostrato in modo chiaro che, quando la maggioranza è in aula e cioè quando non c'è
assenteismo parlamentare e quando il clima politico è buono, la risposta del Parlamento arriva immediatamente». Peccato però che Casini non ci spieghi come il clima, che «era negativo», è diventato improvvisamente «buono».
Della Lega, sappiamo: ha votato la Gasparri perché in cambio ha ottenuto l'approvazione dello scempio padano della Costituzione. Misteriosa rimane invece la parolina magica sussurrata dal Cavaliere all'orecchio del moderato e responsabile Casini, durante i loro irrituali conciliaboli a Palazzo Grazioli, per convincerlo a fare scattare immediatamente e disciplinatamente le sue truppe parlamentari a difesa della cassaforte-Mediaset e, per essa,
della cassaforte elettorale della Lega.

DON PANCRAZIO

3.25.2004

 

Scioperino Generale

Domani scioperino generale di 4, ma anche 6, oppure 8 ore, ma anche, no.
L’unica cosa certa, certissima è che aderiranno tutte le organizzazioni sindacali, e questa potrebbe essere l’unica novità sensibile.
E’ abbastanza triste considerare come, non solo non se ne parli negli organi di deformazione di massa, ma il poco che filtra o è filtrato venga recepito dai lavoratori e dai cittadini con la stessa intensità di una eco che va sfumando.
Così in treno, anche questa mattina sentivo la gente esprimere il proprio rammarico una volta per il disagio che arrecheranno “questi ferrotranvieri che non hanno voglia di lavorare”, un’altra per il dispiacere di dover “sprecare” un giorno di ferie perché…”I ferrotranvieri non hanno voglia di lavorare”.
Molto più triste è sentirsi chiedere il perché dello scioperetto, (scusate, ma non riesco proprio a scrivere sciopero… parola seria) come se la gran parte degli italiani non vivesse e non fosse a contatto con questa nostra deforme realtà.
Quale mai potrebbe essere il motivo di uno scioperucolo generale? Quale il bisogno che spinge questi scioperati ad astenersi dal lavoro, a prendere un giorno di ferie? Che sia forse l’annoso ed irrisolto problema del campionato italiano di serie A? Il paventato taglio agli stipendi dei calciatori?
Eppure basterebbe semplicemente guardarsi intorno mentre si cammina per strada, nelle stazioni, fuori dai grandi centri commerciali per capire perché in Italia ci sarebbe bisogno di uno sciopero generale e generalizzato ad oltranza, ma a mio avviso la maggioranza degli italiani hanno subito il processo di rincoglionimento generale finendo per essere brutte copie di loro stessi.
Qualcuno ha notato come nelle stazioni siano aumentati coloro che frugano nei cesti dei rifiuti? A qualcuno è capitato di osservare che non sono più i folkloristici barboni a rovistare nella spazzatura per estrarne qualcosa di simile al commestibile? Uomini e donni dalla parvenza “normale”, quelli che forse a casa nostra fingendo di essere civili chiamiamo ancora “anziani con la pensione sociale”. Davvero nessuno ha avuto un amico o un parente che ha peso il lavoro o si è ritrovato in cassa integrazione dall’oggi al domani, senza preavviso?
Forse sono io ad essere troppo “sfigata”, o gli altri ad aver avuto troppo “culo”, persino quello della colpevole indifferenza.
RITA PANI (APOLIDE)

3.19.2004

 

CHI NON SALTA...ITALIANO E'

Mentre stavo sul treno, questa mattina leggevo Il Manifesto. La maggior parte degli articoli erano ovviamente dedicati alla farsesca manifestazione senza manifestanti di ieri in Campidoglio, alle menzogne di aznar, ai ridicoli tentativi del nano di tenere ancora bordone al compagno di merende spagnolo e alla fantascientifica teoria della responsabilità Basca della recente strage, ma poi un articolo sulle cose italiche, ben scritto, come del resto sempre nel Manifesto. L’articolo a firma MI. B. Intitolato “an e udc: patetico castelli in piazza” Narrava delle gesta di un ministro della Repubblica Italiana querelato da Diliberto in seguito alle classiche accuse padane sulle spranghe dei comunisti e bla, bla, bla e del solito finissimo modo di rapportarsi degli incivili barbari governanti nei confronti dell’opposizione; ebbene, tale idiota castelli che partecipava ad una manifestazione di studenti padani,l’insano ministro della Giustizia, colui che dovrebbe garantire l’equità della LEX, il Guardasigilli, della R E P U B B L I C A I T A L I A N A , si esibiva nel classico slogan saltellante all’urlo di :” CHI NON SALTA ITALIANO E’ “.
La mia lettura è stata vagamente annoiata, ho perso da un pezzo il senso del disgusto verso queste nefandezze autorizzate e istituzionalizzate da un cretino che ha voluto degli imbecilli al governo delle cose italiane; quello che mi ha lasciato davvero sazia della mia lettura è stato il motivo di tanta ministeriale partecipazione al saltello:
“Stare con gli studenti padani che PROTESTAVANO davanti a Montecitorio contro GLI STUDENTI DEL SUD.”
Ma che effetto fa apprendere di tali padane idiozie all’Italiano che si ritrova un idiota padano ministro della giustizia?
Qualcuno saprebbe dirmi il motivo di una protesta degli studenti del nord verso quelli del sud?
E’ un po’ che ci penso, ma i miei ingranaggi arrivano ad un certo punto e poi grippano, non usi all’uso improprio del pensiero.
Se qualcuno può darmi una mano…… Sentitamente ringrazio
RITA PANI (APOLIDE)

3.10.2004

 

È morto "Gracco"

Scompare con il compagno Angiolo Gracci il comandante Gracco, una prestigiosa figura di comandante partigiano e di
dirigente del Partito della Rifondazione Comunista. Ad Angiolo e alla sua generazione di combattenti per la libertà, dobbiamo la sconfitta del nazifascismo, l'avvento della Repubblica democratica e la rinascita del movimento operaio. Lo ricordiamo con commozione per l'esempio, la parola e l'azione
Fausto Bertinotti

Il compagno Angiolo Gracci
Gracco, comandante partigiano, medaglia d'argento della Resistenza ci ha lasciato. Il pensiero va alle tante battaglie comuni e alle tante cose che ci hai insegnato. Dovremmo tutti imparare dal rigore morale, caratteristica
di un'intera vita, con cui ti sei sempre comportato anche nei momenti più difficili del tuo impegno politico. Vogliamo salutarti con il tuo motto di sempre: «La Resistenza continua!»
Claudio Grassi

Addio Gracco
Una vita coraggiosa, un impegno esemplare, una coerenza ribadita fino alla fine. Con Angiolo Gracci scompare un'altra voce della nostra Resistenza e della nostra lotta per un'Italia migliore. Il nostro cordoglio è pari alla nostra commozione.

Alessandro Curzi

Con il Compagno Gracco se ne và un'altro pezzo della Gloriosa Resistenza Fiorentina, che resterà nella storia come una delle più combattive, anche per merito Tuo, prima Comandante della Brigata Sinigaglia, dopo la morte di Potente, Comandante della Divisione Partigiana "Potente" che liberò insieme alle truppe canadesi, la città di Firenze dai franchi tiratori fascisti. La mia firma è poco in confronto con le illustri che mi precedono, ma il mio dolore e grande
Ciao Compagno Gracco ti sia lieve la terra
Pomero

 

Sregolatezze del 10/03/2004

Giulio Tremonti propone il metodo "repubblicano" per una riforma condivisa del risparmio e del governatorato della Banca d'Italia. Umberto Bossi alza i toni: o si fa la sua riforma "federale" o il popolo padano sarà costretto a srotolare le bandiere della secessione. I 25 membri del Consiglio governativo iracheno hanno siglato il testo della Costituzione provvisoria:
l'Iraq sarà uno stato repubblicano e federale. E' discutibile se abbia o meno bisogno di una missione militare italiana, ma a questo punto forse almeno due ministri potremmo prestarglieli.

DON PANCRAZIO

 

Invaders.

Circa cinque milioni di granchi giganti della Kamchtka, pesanti da otto a dieci chilogrammi l'uno e con chele da un metro,
hanno ormai stabilmente invaso diverse coste della Norvegia cacciando tutti gli esemplari locali, con ovvie conseguenze per l'economia ittica e l'ecosistema. I granchi, di origine giapponese, erano stati importati in Unione Sovietica intorno al 1970. Sfuggite agli allevamenti, le prime migliaia di esemplari - evidentemente non prive di leader, e con un'alta coscienza del proprio destino storico - si erano progressivamente incamminate verso la Siberia, di la' verso la costa artica e infine, con sempre maggiore determinazione, verso il Mare di Barents. Il movimento ha richiesto diversi anni (al ritmo di circa
quattro chilometri al mese) ma, una volta padroni del Mare di Barents, la strada per la Scandinavia per i feroci crostacei era ormai aperta.
Ora solo il Mare del Nord li divide dall'Inghilterra. La "fuga" dai bacini sovietici, secondo l'intelligence, potrebbe non
essere stata affatto casuale: in quel periodo il vero padrone dell'Urss era il capo del Kgb Andropov, e non si puo' escludere che l'importazione, l'allevamento e poi la "messa in liberta'" - ma verso occidente - dei crostacei facessero parte di una strategia che, prevedendo il collasso sovietico sul piano convenzionale, fin d'allora programmasse l'invasione del mondo libero "con altri mezzi".
Inquietante coincidenza: anche oggi a dominare la Russia e' un altissimo esponente del Kgb.
Secondo altri osservatori - peraltro minoritari - l'invasione dei supercrostacei non avrebbe invece motivazioni ideologiche ma sarebbe piu' semplicemente una risposta marziana agli atteggiamenti sempre piu' aggressivi del pianeta Terra (diversi veicoli-spia di chiara origine terrestre sarebbero stati recentemente rilevati, secondo il governo marziano, sulla stessa superficie di Marte). In questo quadro l'occupazione della Norvegia sarebbe solo un ballon d'essai e altri
sbarchi analoghi potrebbero presto verificarsi in altri luoghi.
Riccardo Orioles

 

L’informazione…

… E i lamenti.


Non riesco a capire il senso della polemica sull’okkupazione governativa delle TV; mi pare uno spreco di tempo ed un inutile spreco di energie. E’ talmente tanto chiara la situazione che non servirebbe null’altro che una dura azione per far cambiare le cose, non ultima una reale okkupazione (pacifica) della RAI (è apologia di qualcosa? … Pazienza.) da parte di chi come me è stufo.
Ora leggo che De Mauro per protestare non andrà ospite questa sera nel salotto del servo vespa, e mi chiedo se si dovesse attendere tanto per capire che l’unico modo per vincere davvero, è lasciarli soli ad autodistruggersi, oltre che, naturalmente, evitare di guardare il programma, tanto ormai è sufficiente leggere uno dei tanti quotidiani on line che puntualmente ne riportano la cronaca.
Sì, perché anche i giornali parlano solo di TV, tutto ormai passa per la TV, diventando reale, o irreale a seconda di ciò che accade.
Mi sono ben guardata da sprecare tempo ed inorridire davanti all’immagine di un deprimente socci che fu eletto da qualcuno a sostituire Santoro, ma ho letto sui giornali della sua nuova trasmissione cassata dal dito inclemente sui telecomandi sempre più logori.
Ecco, si potrebbe iniziare ad arginare il problema, evitando di seguire questo tipo di trasmissioni falso/culturali ed offensive per la nostra intelligenza.
Non mi sento di salvare nemmeno Ballarò. Non condivido la linea redazionale che ci impone una parvenza di contradditorio. Non comprendo perché (o forse lo comprendo bene) perché Floris debba dare spazio anche ai servi di berlusconi, assecondandone persino le richieste più sconcertanti, come per la trasmissione che aveva per tema la scuola ed ospitava quella deficiente signora annoiata della moratti.
Se davvero Floris volesse ricordarci (non rivelarci) in quale stato di decadimento stiamo vivendo, potrebbe semplicemente raccontarci quel che accade, evitandoci l’abominevole vista di chi non ha nulla di nuovo da dire.
Tornano al servo vespa e alla sua trasmissione di propaganda, è bene che la signora annoiata, serva, e il suo padrone nano stiano da soli a parlarsi addosso, a raccontare quanto funzionino la scuola e le università, omettendo di dire ciò che alla fine noi sappiamo ugualmente, cioè che anche oggi, gli atenei si sono trasferiti in piazza, i docenti protestano, gli studenti protestano.
I telegiornali non hanno senso perché noi lo abbiamo permesso. E’ ora che le responsabilità vengano divise equamente. La TV offriva dei prodotti che noi non ci siamo rifiutati di comprare e quindi oggi non possiamo gridare allo scandalo o dichiararci sgomenti.
Noi lo abbiamo permesso e lo permettiamo ogni giorno non solo continuando a guardare i telegiornali, ma peggio seguendo ogni sconcio che quella scatola trasmette.
Per venerdì 12 Marzo è previsto uno sciopero di 24 ore del trasporto pubblico. Ricordate? Fino a due mesi fa era un continuo ribattere… La notizia arrivava, venivamo persino intervistati per elargire l’opinione da uomo della strada.
Non più di un trafiletto o un minuto televisivo per lo sciopero dei medici…

Ecco, queste sarebbero le cose che dovrebbero preoccuparci, la cappa di ignoranza che vorrebbero far calare sulle nostre teste, e non sentire (a blob) i duetti insulsi di occhetto e ferrare…Bollito! …Spia della CIA … Bollito! …. Spia della CIA … per poi disuterne come se fosse davvero importante.
Spegnamo la TV.
RITA PANI (APOLIDE)

3.09.2004

 

RADIO SOLO LUI.

Che tristezza. Leggo dell’intervento (non quello di chirurgia estetica) del nano a Radio Anch’io. In confronto i cine giornali dell’Istituto Luce erano la Bibbia dell’informazione critica.
Forse i chirurghi hanno esagerato. La sua faccia è sempre più come il culo.
In un Paese allo sbando, dove persino i Vigili del Fuoco hanno occupato le piazze scioperando, per il mancato rinnovo del contratto pare tutto vada bene, la pressione fiscale è diminuita, l’export aumenta, la politica estera (almeno sapesse cos’è!) è un successo, e tralascio il resto perché sennò potrei anche dirvi che ho una 6° di reggiseno, dei bellissimi capelli lunghi e biondi, e nemmeno un filo di cellulite. Insomma balle!
Sempre più spesso sento dire che Montanelli aveva visto lungo e che l’unico modo per liberarci del nano idiota sarebbe stato quello di lasciarlo governare ( governare: una volta le parole avevano un senso ) da un lato penso che questo sia vero, dall’altro soffro immaginando quanto tempo ci vorrà e quale fatica, per rimettere un po’ le cose a posto, supportati anche da questa sinistra che non ci fa capire e che ci smorza la speranza.
Leggendo sempre la stessa pioggia di idiozie cosmiche ruttate dall’insignificante premier plastificato vengo colta dal solito stato di sconforto. Le cose di governo somigliano sempre più ad una delle tante fiction teletrasmesse in TV; il ministro con la valigia, sempre sull’orlo della soglia col dito proteso a minacciare: “ O riforme o vado via.”
Cederà, ovvio. Minaccia di avere bisogno di almeno un’altra legislatura per farci parlare tutti argentino.
Noi assistiamo sempre più avulsi dalle problematiche quotidiane: Chi uscirà dalla casa del Grande Fratello? Saranno Fiorello e Bonolis a condurre il 55° festival della canzone italiana? E’ morale o immorale fare trasmissioni come bisturi con un transessuale in studio?
Pare che venerdì prossimo ci sarà un altro sciopero degli autoferrotranvieri, i medici hanno scioperato, le maestranze meridiana sono in agitazione.
L’UE avvisa l’Italia… Pare che i conti pubblici non vadano … Sembrerebbe, come scriveva un vecchio giornalista che non imparò mai l’assunzione di responsabilità… Ma tremonti si dichiara tranquillo. Quindi noi siamo preoccupati.
RITA PANI (APOLIDE)

 

Ma il poliziotto di quartere...

che fine ha fatto?
ho chiesto ad un carabiniere che abita dalle parti di casa mia se nel nostro circondario fosse prevista, a breve, l'isituzione del poliziotto di quartiere.
Si è messo a ridere...e mi ha detto: ma credi davvero a queste stronzate?
Sai che di notte siamo solo due pattuglie per mezza provincia (di BS)?
E lo so bene...una volta durante il turno di notte, degli estranei si sono introdotti nel recinto dello stabilimento dove lavoro. Li abbiamo chiamati alle 2 e sono arrivati alle 4...
Ovviamente erano già andati via (senza fare danni, forse perchè scoperti). I carabinieri si giustificarono dicendoci, appunto che non erano potuti intervenire prima, perchè impegnati in molti altri interventi precedenti alla nostra richiesta.
Altra presa per il culo.
M

 

Lettera aperta all'on prestigiacomo

Onorevole Prestigiacomo,

Ella ha urlato VERGOGNA al sig. Agnoletto perchè sosteneva che i nostri soldati erano in Iraq per proteggere gli affari dell'Eni, ora, anche non condividendo le idee di Agnoletto, non pensa che dovrebbe essere più cauta in queste sue urla?

Ella è al servizio di un premier che per paura non è andato MAI a trovare i nostri soldati che LUI ha mandato a morire in Iraq, qualunque siano stati i motivi! Perchè, qualunque siano stati i motivi, anche LEI è responabile di quelle morti, non crede?

Inoltre Lei serve un premier che non solo dimostra di essere vigliacco, ma che a Natale invece di andare a portare i sensi della nostra solidarietà alle famiglie dei Caduti, si è ritirato nelle sue villa sarde per farsi... il lifting!

Io credo che Ella dovrebbe gridare il suo VERGOGNA al signor Berlusconi Silvio.

Saluti,
dr. Ernesto G.
Il pregiudicato di FI Alfredo Vito promosso giudice nella Commissione Telekom Serbia, dovrebbe chiedere di interrrogare Ciampi, ministro del tesoro del governo Prodi. ;-))

 

Sregolatezze del 09/03/2004

I duellanti Silvio Berlusconi e Romano Prodi sembrano divisi su tutto: per esempio, su Europa, euro ed alleanze politiche, ovviamente. Ma su alcune cose, alla fin fine, le loro posizioni tendono ad assumere l'andamento delle convergenze parallele. Su quisquilie, naturalmente. Prendiamo la guerra e il latino. Un anno fa, alla vigilia della guerra in Irak, il presidente del Consiglio di centro-destra in carica così disse la sua: "Si vis pacem, para bellum" (se vuoi la pace, prepara la guerra). Oggi, all'indomani del clamoroso e disastroso fallimento dalla "guerra preventiva" scatenata da Bush, l'aspirante presidente del Consiglio di centro-sinistra - parlando di guerra e pace con il mensile "Nigrizia" - così ha sintetizzato il suo pensiero: "Si vis pacem, para bellum". Una banale citazione? Proprio per niente. I due hanno argutamente rovesciato il pensiero (su un'altra guerra infinita, quella mediorientale) di un'altra coppia duellante, Peres-Arafat, che presero addirittura il Nobel con il loro leggendario motto: "Si vis bellum, para pacem".

DON PANCRAZIO

3.07.2004

 

Chi ha vinto?

Chissà se masini ha davvero meritato di vincere il festival di San Remo; l’ho sentito ragliare qualcosa nel telegiornale dell’una, il TG5, che ha dedicato ben sei minuti di tempo, dopo i cinque elargiti all’altro trionfo semi italiano della Ferrari in Australia. Non so. Non ho seguito questo spaccato della cultura italiana e nemmeno tenendo accesa la TV tutto oggi sono riuscita a capire. Sono tante le domande che si stanno ponendo su ogni canale, a proposito dell’evento, ma ancora nulla è chiaro. Nemmeno se sia stato o no un trionfo, una catastrofe oppure no.
Certo sarebbe importante saperlo; in effetti sarebbe stato importante per me sapere anche la situazione dei treni di oggi, perché quasi per caso l’altro giorno ho sentito dire che ci sarebbe stato lo sciopero dei ferrovieri. Ho avuto culo! Il TG5 ha dedicato altri 5 minuti dello spazio notizie alla situazione meteorologica e il solerte cronista è riuscito ad infilarci nel mezzo, tra una spruzzata di neve, un vento forte e tanta pioggia, anche l’impercettibile disagio di uno sciopero silenziosamente accantonato.
Fortuna che ieri al festival a sorpresa e a titolo gratuito (non ci credo nemmeno se lo vedo!) celentano, uomo della cultura italiana ha suscitato un vespaio con le sue dure dichiarazioni… Amo i carabinieri ma non c’entrava mandare i giornalisti in occasione del festival… Tutti i giornali on line ne riportano la dura dichiarazione.
Ci vuole coraggio in questa epoca per fare certe dichiarazioni senza temere epurazioni. Certo che se non avesse avuto i testicoli rinsecchiti forse avrebbe potuto anche dire che proprio quei soldati in Afghanistan e in Iraq non dovevano proprio esserci, e magari se avesse studiato qualcosa avrebbe potuto anche parlare di come facciano le forze di pace a stare alleati con i democratici americani che hanno tra i loro terroristi prigionieri un bambino di 11 anni… Ma sarebbe stato troppo, davvero troppo banale come discorso mentre ci si accanisce sulle stime dell’auditel e il reggiseno della ventura che spuntava da dietro il vestito. Anche per questo ci vuole coraggio. Questa mattina il reggiseno è stato motivo di conversazione per teste pensanti in quella trasmissione di informazione della domenica su Rai 1. Fortuna che la polemica non è stata amara. Si è concluso che la ventura può permettersi il reggiseno sotto un vestito scollato nel dietro, persino le mutande in testa se hanno scritto sull’elastico dolce e gabbana.
Sì, ci vuole coraggio oggi per affermare delle opinioni, e per farlo si devono creare degli eventi, al punto che costanzo per contrastare vespa ha dovuto segnare sull’angolo del teleschermo… Alto contenuto.
Come il bugiardino di certi farmaci, mi sono detta, quelli che hanno tra gli effetti collaterali persino la morte. Si ha bisogno di avvisare il telespettatore di quello che sta per vedere. Bollino rosso, bollino giallo e bollino verde. Attenzione! Trasmissione ad alto contenuto…Meglio essere o avere?
Mi spiace un po’ di non aver avuto abbastanza maalox per stare a sentire, sono certa che avrei ancora potuto imparare molto dall’opinione della gggente e dell’esperto. Sì non ne sono sicura ma immagino che almeno morelli ci fosse, se non altro per contrastare ancora meglio vespa che, a San Remo ci ha portato crepet.
E poi ci sarebbe anche Marte. Bisognerebbe parlarne perché sono quelle cose, quei fatti che noi abbiamo la fortuna di vivere quasi in diretta. Vi rendete conto? Su Marte c’è stata l’acqua. Ne sono quasi certi. Chissà cosa sarebbe accaduto sulla terra se avessero speso i soldi che hanno speso per mandare due robottini su Marte, per riassestare tutto il sistema idrico presente e per crearne laddove non c’è. Troppo banale eh?
Lo so, ma io notoriamente il reggiseno manco lo uso. Cosa pretendete da me?
RITA PANI (APOLIDE)

3.06.2004

 

IMPROBABILE

Dicono che non sia il momento giusto per tacere, dicono che non sia opportuno, dicono che c’è bisogno di dire; forse è vero, infatti io ci provo, ma il compito è sempre più arduo. Prima di dire qualcosa penso si debba averla bene chiara in mente e io confesso umilmente di non avere proprio nulla di chiaro in testa, ultimamente. Non è sconcerto e nemmeno resa è solo incredulità.
Volevano farmi credere che Ballarò fosse rimasto unico baluardo informativo del nostro tempo, poi scopro che per avere in studio l’improbabile ministra della pubblica istruzione (ma forse è stato riformato il nome di quel ministero) la redazione abbia dovuto cedere al ricatto… “Niente studenti in studio…” Probabilmente quando inviteranno sirchia, si dovranno astenere dal far parlare i medici, in una nuova ottica di riforma dell’informazione che passa sempre meno in TV e sui giornali, e si fa nicchia in qualche piccolo mondo web, scovato dalla nuova razza di esploratori-navigatori.
Ecco perché, ora mi è venuto in mente… Ecco perché è difficile dire, perché tutto è improbabile, oggi.
Evito la litania di quanto sia improbabile un nano di plastica, mafioso e criminale, seduto sulla poltrona della Presidenza del consiglio, ma certo è che un improbabile presidente doveva essere circondato da improbabili ministri. Lo so! Basterebbe bossi per citarli tutti ma non è così semplice, si correrrebbe il rischio di semplificare una realtà drammatica che versa al catastrofico.
Ho appena letto, per esempio che un improbabile ministro alle telecomunicazioni ( oddio, spero si chiami ancora così il ministero) ha dichiarato che “Niente grazia a Priebke? E allora nemmeno a Sofri!” Spero si sia astenuto dal concludere con la locuzione … E così impari! … Che tanta forza avrebbe dato all’idiota sparata dell’idiota ministro.
Anche urbani è un ministro, spero di non sbagliare la citazione, dei beni culturali…Della cultura. Un ministero in disuso, credo che in una eventuale prossima legislatura verrà abolito per mancanza di utilizzo. L’imbecille ministro alla cultura ha deciso che andremo in galera se ci scambieremo MP3. Non è grave, dal momento che grazie ad un altro cretino potremo finire in carcere anche se ci dovessimo fare una canna, ma certo resta un po’ indigeribile. Improbabile.
Come improbabile è l’ISTAT (rubo una battuta) che non si riesce a capire dove accidenti vada a fare la spesa, ed improbabile è tutto quello che ci circonda. Compresi noi.
Mi viene male scrivere perché da qualche tempo ho più possibilità di ascoltare la gente, e più ascolto la gente più mi sovviene il dubbio di essere anche io improbabile con il mio “continuare a pensare” col mio perseverare “a voler fare qualcosa”. Ma della gente scriverò un’altra volta, forse.
Volessimo scrivere delle cose importanti del Paese, seguendo i temi riportati dalle TV dovremo soffermarci a parlare di San Remo e del grande fratello, oltre che del maltempo che perversa nonostante stia bussando alle porte la primavera, e a me sinceramente, viene davvero male.
RITA PANI (APOLIDE)

 

Sregolatezze del 06/03/2004

Sull'affaire-Parmalat, ci si sarebbe aspettati da Giuliano Ferrara la stessa prontezza di riflessi e lo stesso stile da lui esibiti sull'affaire-Cia. Allora, come si sa, fu lui stesso a rivelare - fra il serio e il faceto, fra il paradossale e il tracotante, fra il letterario e l'impunito - di aver fatto la spia (a pagamento) a favore dei servizi segreti statunitensi, al tempo della sua familiare frequentazione col Craxi di Palazzo Chigi. Decidendo così, lui, toni e registri della "rivelazione". Stavolta, invece,
si è fatto anticipare da Calisto Tanzi e dalla testata-cugina "Libero", che ha rivelato l'ultima ammissione dell'ex-patron della Parmalat ai magistrati: "Ho portato io stesso una borsa piena di soldi, non ricordo se cinquecento milioni o un miliardo, a Giuliano Ferrara", che "mi disse solo: Grazie". Proprio ieri, rispondendo ad una lettera di D'Alema su tutt'altro caso, lo scandalo-Banca 121, Ferrara ammetteva che "errori di stile se ne possono sempre compiere". E vada, dunque per quel volgare contante e per quel brusco e inelegante "Grazie". Ma la mancanza di prontezza di riflessi - tanto da
farsi anticipare da Tanzi e persino da Feltri - in Ferrara appare veramente imperdonabile.

DON PANCRAZIO

 

Sylvicon Valley

Grande scalpore aveva destato la decisione del Forzapresidente di tutti i presidenti di assentarsi dalla vita pubblica per sottoporsi ad un trattamento di lifting. O, almeno, così tutti avevano ritenuto. In realtà era stato poi evidente che egli si era dotato di poteri straordinari. Ad esempio, era stato messo in grado di far assumere ai lineamenti del suo viso la morfologia adatta ad ogni circostanza. Gli era sufficiente plasmare con opportuna manipolazione il silicone che ormai costituiva il 99,999% del suo corpo. Il resto era materiale di risulta (truciolato di silicone) che la medicina si ostinava a definire "sistema nervoso centrale" o, nei casi più audaci, "cervello" mentre era ormai chiaro che il Forzapresidente di tutti i presidenti utilizzava tale materiale in guisa di capigliatura vantandosi, in qualità di Forzapresidente del Forzamilan, delle doppie punte. Purtroppo l'intervento non era riuscito alla perfezione, manifestando improvvisi quanto indesiderati effetti collaterali. La prima dimostrazione tangibile si ebbe non appena riapparve in pubblico presenziando alla celebrazione del decennale della fondazione del suo Forzapartito. Si era presentato esibendo la famosa faccia da culo sorridente di grande leader di coalizione e raccontando una barzelletta; poi, forse a causa dell'intenso caldo generato dai riflettori, il silicone pian piano modificò la sua forma originaria trasformandosi in faccia da culo truffaldina e, quella che doveva essere una festa, si era ben presto trasformata in una riunione di affiliati ad una società di vendita a struttura piramidale. A quel punto l'intero staff di marketing del Forzapresidente di tutti i presidenti fu costretto a correre ai ripari rispolverando dal cerone l'obsoleto cappuccio di una nota loggia massonica segreta. “Alla faccia del segreto!” pensò il Forzapresidente di tutti i presidenti, ma poi si convinse che al momento era della propria faccia che ci si doveva occupare perciò soprassedette e raccontò una barzelletta. Si tentò di trovare una soluzione appropriata e come prima ipotesi si cercò di rintracciare i più abili idraulici ma, come al solito, fu impossibile reperirne anche solo uno. Vennero allora ascoltati i migliori chirurghi plastici del pianeta, si consultarono i visagisti più famosi, furono interpellati Othelma, Biscardi e Platinette. Alla fine si convenne di adottare un provvedimento drastico: una settimana di vacanza solitaria nell'atollo di Moruroa che, grazie all'elevato grado di radiazioni, avrebbe ristabilito l'equilibrio fisiologico del Forzapresidente di tutti i presidenti. Anche Chernobyl sarebbe stata meta ideale per una buona cura, ma non era stagione e gli alberghi erano chiusi. Dopo qualche tempo, lo rividero aggirarsi a Palazzo Forzachigi mentre raccontava una barzelletta. Il che destò una certa sorpresa in quanto non erano previste udienze in tribunale che vedessero il Forzapresidente di tutti i presidenti tra gli imputati. Nell’occasione, egli aveva assunto i connotati della faccia da culo che passa di lì per caso. Avendo notato un gruppo di giornalisti che lo stata indicando, certo che gli avrebbero rivolto domande in qualità di esperto di tattica calcistica, si avviò verso di loro modificando il volto in faccia da culo di allenatore mai esonerato in carriera. Le domande vertevano invece sulla crisi che stava attraversando la compagnia aerea di bandiera di cui il governo aveva promesso di farsi carico. Dopo un primo attimo di smarrimento evidenziato anche dal cerone sbiancato, raccontò una barzelletta e con rapida manipolazione, invisibile ad occhi non smaliziati, ecco che si era palesato con la faccia da culo di primo ministro che ha una soluzione per tutti i suoi problemi. O meglio, credeva di apparire così, mentre la concitazione del momento gli aveva fatto commettere un lieve errore nel rimaneggiamento ed egli in realtà ostentava le sembianze della faccia da culo di primo ministro perseguitato da personaggi mentalmente disturbati e andava lamentando che "... purtroppo, in questo Paese è difficile fare le cose. Ovvero, nella fattispecie, l'ipotesi di ridurre di 1500 unità il personale ha scatenato le proteste della categoria nella quale, come è ormai noto a tutti, è fortemente attiva una percentuale consistente di sovversivi di matrice stalinista alleata con la restante percentuale di sobillatori della corrente maoista. Addirittura sembra che ce ne sia qualcuno iscritto alla CGIL (Centrale Globale Insurrezionalista Leninista)!”
Improvvisamente, in un crescendo fregoliano, ecco che i suoi lineamenti si vennero a modificare con rapidità sorprendente fino a svelarsi con la faccia da culo di ministro all'economia con particolari alti incarichi in materia di finanza creativa ad interim e proporre di cambiare nome alla compagnia aerea in ForzAlitalia. E poi, in rigoroso ordine di apparizione: faccia da culo di dittatore fantoccio con la quale dichiarava che avrebbe deciso lui i partecipanti alle imminenti consultazioni elettorali; faccia da culo di presidente della Forzalat, in veste della quale affermava che è un diritto sacrosanto evadere il fisco; faccia da culo di contumace che specificava che è un dovere sacrosanto evadere; faccia da culo di plurilampadato direttore del tiggìquattrino che illustrava come, qualora Retequattrino fosse andata sul satellite, si sarebbero persi mille posti di lavoro affossando l’economia di Leccate, paesino della laboriosa Forzabrianza che ospitava gli studi televisivi di quel network; faccia incredibilmente normale da impiegato aeroportuale che obiettava: "Come? 1000 dipendenti di Retequattrino non è giusto e 1500 della ForzAlitalia invece sì?"; faccia da culo di grande comunicatore mediatico che rispondeva: "Comunista! Comunista! Comunista!"; "Cazzo c'entra?" chiedeva di rimando la faccia incredibilmente normale dell'impiegato di prima; faccia da culo da inquisito per il lodo Forzasme/Forzamondadori: "Qualcuno prenda le generalità di quest'uomo: lo voglio denunciare!"; faccia da culo da presidente di commisione parlamentare d’inchiesta: “E’ di certo un anarcorivoluzionarindipendenfancazzista peninsualpinisolano, nè di centrodestra, nè di centrosinistra, nè di centrosopra e nè, tantomeno, di centrosotto!”
Avendo compreso che la situazione stava irrimediabilmente sfuggendogli dalle mani siliconate, elaborò all’istante una ritirata strategica, raccontò una barzelletta e si andò a nascondere nel suo rifugio d'emergenza che già altre volte in passato gli aveva dato riparo: il gabinetto dei ministri che, per una sua errata concezione, corrispondeva alla stanza da bagno. Si chiuse dentro e si guardò allo specchio. Si commiserò per ciò che vide riflesso: “Dio mio... anzi, Io mio (ché mi sono sono fatto da solo)... guarda quei comunisti come mi hanno ridotto...” quindi si abbandonò affranto sul water e non riuscì a trattenere le lacrime che però, essendo anch'esse di silicone, lo incollarono alla tazza. Si raccontò una barzelletta, poi il silicone che lo componeva cedette definitivamente rendendolo una massa informe e nauseabonda.
Intanto, fuori dalla stanza da bagno, qualcuno aveva chiamato un inserviente che bussò con sempre maggiore insistenza e allarme. Non ottenendo risposta, dopo una rapida occhiata interrogativa e sollecitanti cenni di assenso degli altri astanti, decise di aprire la porta con la chiave di servizio. Chiamò due o tre volte mentre avanzava con circospezione e crescente senso d'inquietudine amplificato dall’assenza di risposta e dall’odore mefitico. Dopo aver scrupolosamente perlustrato la toilette, giunse alla conclusione che lì non ci fosse più nessuno ma capì il motivo dell’effluvio mortifero e si affrettò a scaricare l’acqua nel wc. Riferì la cosa a quelli che erano rimasti prudentemente e ansiosamente fuori, in attesa, e aggiunse con tono minaccioso: "... ma se trovo quell’animale che ha cagato quella schifezza senza tirare lo sciacquone e senza neppure aprire la finestra... ma che vi danno giù a mensa?"
dirtyboots

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