3.09.2004

 

Sregolatezze del 09/03/2004

I duellanti Silvio Berlusconi e Romano Prodi sembrano divisi su tutto: per esempio, su Europa, euro ed alleanze politiche, ovviamente. Ma su alcune cose, alla fin fine, le loro posizioni tendono ad assumere l'andamento delle convergenze parallele. Su quisquilie, naturalmente. Prendiamo la guerra e il latino. Un anno fa, alla vigilia della guerra in Irak, il presidente del Consiglio di centro-destra in carica così disse la sua: "Si vis pacem, para bellum" (se vuoi la pace, prepara la guerra). Oggi, all'indomani del clamoroso e disastroso fallimento dalla "guerra preventiva" scatenata da Bush, l'aspirante presidente del Consiglio di centro-sinistra - parlando di guerra e pace con il mensile "Nigrizia" - così ha sintetizzato il suo pensiero: "Si vis pacem, para bellum". Una banale citazione? Proprio per niente. I due hanno argutamente rovesciato il pensiero (su un'altra guerra infinita, quella mediorientale) di un'altra coppia duellante, Peres-Arafat, che presero addirittura il Nobel con il loro leggendario motto: "Si vis bellum, para pacem".

DON PANCRAZIO

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