12.31.2007

 

Buona fine miglior inizio…

Auguro a tutti voi compagni, di trovare il modo di combattere per la libertà. Perché il termine libertà è nostro, ce lo donarono i partigiani, quei ragazzi che non divennero uomini, e che diedero la loro vita perché noi potessimo godere della libertà. Dopo solo 50 anni, noi immemori e sazi, ingrati, abbiamo lasciato che un malefico omuncolo la rubasse, per poi violentarla. Abbiamo lasciato che troppi crimini avvenissero in nome della libertà.

Di anni ora ne sono passati 60, ed è ora di impegnarsi seriamente per ciò che ci appartiene, se non per noi, per chi verrà.

La libertà di pensare e di dire, per esempio. La libertà di costruire.

Oggi guardavo un telegiornale, e sentivo sempre più la responsabilità dello scrivere. Ancora una volta mi sono convinta della necessità di tenere un blog, e di invitare altri a farne, o a parteciparvi attivamente. Spetta a noi raccontare la realtà del mondo, che rompa e distrugga l’informazione di una stampa ridicola ed asservita, al padrone o al danaro del padrone.

Oggi, mentre il settimo operaio della Tyssen Krupp moriva, i telegiornali si affannavano a farci credere che il problema fosse cosa indossare domani per la festa di capodanno, se le mutande dovessero essere rosse per scaramanzia o tradizione, se i vestiti dovessero essere d’oro o d’argento.

Un esercito di idioti, col titolo di giornalista, per le strade, negli aeroporti, facevano domande idiote, ricevendo risposte idiote, da cittadini idioti, che non perdono l’occasione di mostrarsi in tutta la loro idiozia. Una signora brutta, anche lei giornalista, severa ammoniva che il dramma sarebbe stato “di fare attenzione a non vestirsi come dei cioccolatini”, e un altro giornalista idiota, ci ricordava il rischio che a quanto pare, tutti gli idioti stanno correndo.

Spero che il prossimo anno ci riservi molti più blog pensanti, più lettori pensanti e attenti, che riescano a smuovere al pensiero un numero maggiore di idioti. Tocca a noi fare sì che il tempo del prossimo anno venga scandito dalle urgenze e non dalle scalette preconfezionate, che ormai rendono ogni anno, irrimediabilmente uguale a quello trascorso. Gennaio, grande freddo e dieta post vacanze, Febbraio grande freddo. Marzo allergie. Aprile dieta in attesa dell’estate, abbuffata di Pasqua e dieta. Maggio i timori della prova costume. Giugno la prova costume. Luglio e Agosto il grande caldo e il pericolo per vecchi e bambini, la siccità. Settembre inizio di influenza. Ottobre e Novembre l’autunno e il rischio preventivo per un eccessivo consumo energetico. Dicembre uguale a questo. Un anno uguale dopo l’altro, che quando i giornalisti hanno un po’ di culo, capita una strage o un omicidio eclatante, così che non si debba fare troppa fatica a nascondere una realtà squallidamente povera di vita.

Auguri a tutti… Io continuerò a R-esistere insieme a voi.

Un abbraccio

Rita Pani (APOLIDE)


12.29.2007

 

Auguri?

Riuscirò a postarvi una valanga di auguri? E quanto ne abbiamo bisogno?

Dovevamo correre e invece stiamo camminando, ci dice ora Prodi, e mi sa proprio che non ha capito un cazzo. O forse è vero, camminiamo perché se acceleriamo il passo, cadiamo nel baratro molto prima?

Ma non me lo chiedo, perché è un periodo che proprio non mi importa.

Faccio gli auguri solo per il disperato bisogno che ne abbiamo, tutti, anche coloro che ancora non riescono o non vogliono ammettere di riuscire a malapena a galleggiare nella merda che ci circonda, e che piano lambisce i confini di tutti noi.

L’augurio che mi faccio, è quello di riuscire a non scordare mai quanto sono incazzata, e quello che invece auguro a voi, è che finalmente vi giunga la sana voglia di liberazione.

Buon 2008 a tutti.

Rita Pani (APOLIDE)

PS

Sondaggio:

Riusciranno gli impediti di Telecom Italia ad attivarmi l’ADSL prima della fine dell’anno?

Quanto deve essere cerebralmente impedito uno, per poter lavorare in Telecom Italia? Più o meno di un carabiniere?


12.21.2007

 

È tempo di cacciarli

Ho sentito la telefonata ad Anno Zero, e mi sono chiesta se Saccà abbia una famiglia, dei figli e soprattutto una dignità. Sembrava una vecchia ed esperta puttana di un casino d’altri tempi, narrati bene nella letteratura dei primi del 900. Una di quelle abili puttane che circuiscono il cliente, esaltandone gli attributi nonostante le ridicole dimensioni.

E lui, l’altro intendo, quello che parla di libertà e di democrazia, ricordare d’essere il capo, che chiede di donne per il suo riposo. No, non ad un sensale, non ad un magnaccia, ma a un dirigente della RAI.

Certo poi c’è anche l’amica di un senatore che deve essere comprato perché il capo cerca di ottenere la maggioranza al senato. E in questo punto, i due ridicoli ometti, stavano parlando di noi, di tutti noi.

Vedete bene che non si tratta di “casta”, non si tratta di “potenti”, si tratta solo di delinquenti che usurpano la nostra democrazia. E non restano soli, perché al solito si sprecano gli interventi a sostegno della loro libertà.

Domani ci sarà qualche imbecille, che dirà: “Tanto si sapeva già che funzionava così…” ma non si riferirà certo al fatto che i colpi di stato in Italia si facciano con le puttane, o coi danari di un omino ridicolo per i cappelli che porta, o per le sue scarpe da nano. Si riferirà al rutilante mondo dello spettacolo, quello per cui ci sono madri che vendono le figlie, quello per cui vale la pena anche sollazzare vecchi maiali su un divano della Farnesina.

Inutile ribadire che non deve e non può funzionare così, cioè che la nostra vita sia controllata da questa feccia più simile ad una banda di gangster che ad un consesso di uomini di buona volontà.

Perché sfugge il fatto che la politica è quella che regolamenta l’andamento delle nostre vite, e per quanto ci faccia comodo scordarlo, quella è e quella resta l’unica sua prerogativa.

Io continuo ad avere sempre la stessa idea: una folla di forconi branditi davanti al palazzo, mentre loro sono dentro… Aprire un varco solo per lasciarli passare, quando avranno capito che è giunto il momento che vadano via. Tutti, senza lasciarne uno. Perché è il momento del contrario, tutte le persone per bene che siedono in Parlamento, dovrebbero domani presentare le loro dimissioni, e dissociarsi da questo sistema di merda, che inevitabilmente ricopre di merda tutti noi.

È tempo di non andare più a votare.

È tempo di cacciarli.

Rita Pani (APOLIDE)


12.20.2007

 

Sconforto (lettera ai giornali)

Ogni italiano dovrebbe sentirsi attraversare da un brivido, quando il faccione serafico del ministro Bersani, si affaccia sui teleschermi ad annunciare altre liberalizzazioni. Se il ministro Bersani avesse davvero a cuore il bene del Paese, non solo dovrebbe pensare ad una pesante statalizzazione di tutti gli enti e tutte le imprese, ma dovrebbe aggiungerci l’obbligo di vestire una divisa di tipo maoista, e l’obbligo di recarsi al lavoro in bicicletta.

È ora di dire a chiare lettere che non si potrà mai trasformare l’Italia in una Svizzera o una Svezia, perché manca il requisito minimo indispensabile, ovvero, mancano in Italia gli svizzeri o gli svedesi.

In Italia, tutto è e resta drammaticamente italiano.

Nel mese di Settembre, riuscii a risolvere il mio contratto telefonico con Fastweb, soltanto dopo che gentilmente il vostro giornale, pubblicò una mia sconfortante e sconfortata lettera, ma non avevo previsto che sarei finita nel baratro più profondo di Telecom Italia.

Se il mio problema con Fastweb era un’inefficienza del servizio ad un costo elevato, ora il problema con Telecom è l’impossibilità di ottenere il servizio, dopo circa un paio di mesi. Sia chiaro, nessun problema tecnico di linea, nulla che osti alla possibilità che un ominide vada materialmente a fare due click in una centralina (e da notare come in Italia ci siano già stati due click day). Il problema è che un altro ominide, corriere della TNT, a distanza di 14 giorni dall’avvenuta consegna del kit (telefono e modem) non ha ancora provveduto ad avvisare d’essere passato da casa mia, peraltro con soli tre giorni di ritardo, rispetto all’appuntamento concordato, a portarmi due scatolette di cartone colorato.

Vi risparmio i resoconti delle innumerevoli telefonate al 187, dove un manipolo di schiavi, a ragione, non fanno altro che il minimo del loro dovere, ma vi segnalo (e vorrei tanto segnalare al ministro Bersani) lo stato di totale decadenza di ogni settore del Paese, grazie appunto alle liberalizzazioni, che in Italia, non assumono altro significato che ladrocinio e devastazione.

Caro ministro Bersani, perché non mi assume come sua consigliera? In tre mesi, le garantisco che potrei risollevare le sorti di questa povera e miserabile Italia. Provi solo a pensare come funzionerebbe meglio se, la Telecom, anziché pagare un appalto alla TNT avesse continuato a pagare i suoi operai, per consegnare ed attivare le apparecchiature telefoniche… Troppo difficile eh?

Il buon senso non paga, eh? Ah già, lei obbietterà che mica è colpa sua se Tronchetti Provera acquistò telecom senza neppure avere i soldi, per portarla sull’orlo del fallimento, per poi cederla a terzi, un pezzetto anche in Spagna, così che io restassi due mesi senza ADSL, perché un portapacchi qualunque, magari smarrisse la ricevuta di un’avvenuta consegna.

Rita Pani


12.18.2007

 

Molto surreale

Io spero che non vi siate fatti sfuggire il click day. Soprattutto spero vi rendiate conto che, siamo arrivati “anche” al click day. Cosa ci serba il futuro, quindi, è del tutto e davvero ignoto.

“Quale altra malsana minchiata si inventeranno domani?”

Questa è la domanda che ci dobbiamo porre la notte, quando spegniamo la luce e poggiamo il capo sul cuscino.

Rassegniamoci, è la surrealtà delle cose. Bisogna smetterla di pensare che siano, quantomeno, pazzi. Mi sa che i pazzi siamo noi, che ancora auspichiamo, una tanto agognata “normalità”.

Per esempio, ieri ho avuto il privilegio e lo sconforto di poter seguire l’intervista al generale speciale… surreality show.

Oggi scopro che ancora se ne parla, non al mercato, ma in parlamento. Colpire così un uomo dello stato, merita le dimissioni di un ministro. Tutto il centro destra si ricompatta per esprimere solidarietà all’ex militare che quasi certamente, scenderà in campo. (Cazzarola!).

Lui quasi piangente il senso dello stato, dopo 46 anni di onorato servizio, piegato al sacrificio.

MA PORCA DI QUELLA TROIA! (Scusate il fine francesismo)

Uno indagato per peculato, che faceva spostare un aereo militare e un elicottero per farsi consegnare il pesce freschissimo in altra montagna, quanto altro ancora avrà rubato? R U B A T O.

No, non c’entra nulla… Non doveva essere rimosso, così.

Scenderà in campo, e si candiderà nel partito del popolo della libertà su parola (che quelli una cauzione non la pagherebbero, che i soldi stanno meglio in tasca) e farà ancora il bene dello stato…

Siamo davvero così sprovveduti? Io non voglio crederci. Io voglio pensare, forse perché ne ho bisogno, che prima o poi, collettivamente ci partirà la brocca. Sennò davvero non ha senso.

Rita Pani (APOLIDE)

PS…

L’Italia e la sua velocità… Io ancora sto senza ADSL. Il paese si rinnova.

(Bersani… Vedi di andare a cagare, e spero che la diarrea ti consumi, così che i tuoi familiari, ci trovino solo le scarpe davanti al cesso. Riperdonatemi, sarà che oggi sono troppo elegantemente francese)


12.15.2007

 

VOTATI AL BENE DEL PAESE

La riforma della legge elettorale è ormai sulla bocca di tutti. Di tutti gli interessati, ovviamente. Altrettanto ovviamente, costoro generano un caos mediatico tale che, per un profano come me, è pressoché impossibile capirci qualcosa.

Ho provato anche a chiedere a qualcuno più smaliziato ma - lo credereste? - la confusione è aumentata. Ho tentato di aiutarmi disegnando diagrammi, specchietti e grafici: niente! E non è andata meglio provando ad animare saliere, posate e bicchieri come fanno gli appassionati di calcio per partecipare agli empi una qualche miracolosa azione di gioco di cui si sentono esclusivi depositari.

Ho cercato, allora, di partire dai concetti più semplici, ma anche in questo modo ci sono cose che restano avvolte in una densa nebbia: ad esempio, il motivo per il quale il PD, supportando il governo attuale, sta cercando punti di convergenza sulla sua proposta con il maggior partito d’opposizione, ovvero il Partito della Libertà su cauzione. Questo, naturalmente, ha scatenato la reazione di tutti gli altri partiti che, temendo di esser tagliati fuori dalla spartizione dei beni del Paese, si sono affrettati a rilanciare idee alternative.

Quanto propongo di seguito è la sintesi di quanto ho capito delle varie proposte:


Partito Democratico – la formazione di Veltroni propende per il cosiddetto “Vassallum”, anche noto come “Veltronellum”, due nomi che, vai a sapere perché, nel mio immaginario indicavano due vini dei Castelli romani. Poi mi hanno spiegato e, con le conoscenze acquisite, devo anche riconoscere che è abbastanza intuitivo capire perché molti desidererebbero un modello tedesco in luogo di uno spagnolo: i capelli biondi e gli occhi azzurri hanno sempre esercitato un certo ascendente sull'italiano, c'è poco da fare!


Partito della Libertà su cauzione – il partito di Berlusconi, sta valutando attentamente le proposte del PD, anche se, per il bene del Paese, sarebbe invece più orientato verso un sistema che garantisca un faraonato forte, caratterizzato dalla discendenza divina del premier e ottenuto per acclamazione da sondaggio. Tuttavia, i maggiori dissensi nascono da una questione basilare: che bisogno c’è di ricorrere a un modello tedesco quando si ha la fortuna di avere un gran figo come Berlusconi?


Rifondazione Comunista – Bertinotti è convinto che, per il bene del Paese, ci vorrebbe un maggioritario bipolare con sbarramento al 7 pi greco fratto 3 per radice quadrata di percento;


Pari al Nuovo PSI - Gavino Angius, appena confluito nel nuovo (per lui) schieramento, ha dichiarato che, per il bene del Paese, sarebbe corretto cogliere l’occasione di fare pardula rasa e avviarsi verso un sistema in cui tutti i partiti governano alternativamente ciascuno una settimana;


Verdi – Pecoraro Scanio pensa che, per il bene del Paese, sarebbe meglio un maggiorzionale pentanominale con il 43 barrato che passa proprio sotto casa e mi fa di un comodo che levati;


UDEUR - il partito di Mastella ritiene che la proposta dei Verdi lo penalizzerebbe troppo, dato che dovrebbe prendere comunque l'automobile per recarsi alla fermata più vicina del 43 barrato e pertanto, per il bene del Paese, gli andrebbe bene un minoritario sproporzionale con lo sbarramento del passo carrabile del vicino altrimenti usciamo dal governo;


Di Pietro – l’ex magistrato è convinto che, per il bene del Paese, chi vince le elezioni, governa, anche senza sbarbamento e comunque se rimane lui, usciamo noi;


Alleanza Nazionale – Fini fa sapere che è inutile prendersi in giro e, per il bene del Paese, la sola via da percorrere sarebbe l’uninominale monopolare assolutista con sprangamento del 100% dei dissidenti, altrimenti nota come “Manganellum”;


Lega Nord - Più sintetico, seppur simile, il pensiero di Bossi secondo cui, per il bene della Padania, sarebbe opportuno uno sprangamento del 100% dei non residenti e in culo a Roma ladrona, tié!


Altri partiti, per il bene del Paese, hanno deciso di optare per un più coraggioso e definitivo “non sa / non risponde”.

dirtyboots


12.14.2007

 

Corruzione è politica

Corruzione al senato? No, semplici atti politici. Eppure i giornali parlarono dello shopping di berlusconi, che andava in giro tentando di comprare qualche senatore del centro sinistra. C’era stato anche il contratto che valse alla lega 70 milioni di euro, per non tradire la coalizione. Chissà, forse il contratto prevedeva anche una scadenza, così come per un qualsiasi giocatore di calcio, che ad una certa data si trova svincolato. Questi dovrebbero essere semplici atti politici, e quindi, questa dovrebbe essere la democrazia.

Il problema, è che noi sappiamo bene chi è berlusconi, e quanto costui possa essere distante dal concetto politico e democratico, quindi non è che saltiamo dalla sedia nell’apprendere che l’ennesimo giudice, l’ha invischiato nell’ennesimo processo, che al massimo stabilirà che qualche solerte collaboratore, andava in giro per il senato ad offrire soldi e cariche di prestigio, senza che lui sospettasse nulla; ma a questo punto sappiamo cos’è diventato Veltroni?

Io una mia teoria già l’espressi a suo tempo, ricavando le critiche e gli insulti per il mio presunto disfattismo becero comunista, ma ora che il lavorio contrattuale (dialogo politico) tra l’uno e l’altro prosegue, mi chiedo se qualche anima candida del neonato (male) PD, stia iniziando a porsi qualche domanda.

No, probabilmente no, per via del nuovo che avanza, dell’emergenza e delle necessità del Paese, dell’urgenza d’americanizzazione che scade sovente nel ridicolo.

Sembra sfuggire dalla vista il fatto che, non siamo e non diventeremo mai un paese normale. In un paese normale, probabilmente berlusconi sarebbe in galera da anni, o forse sarebbe già emigrato latitante alle Bahamas, invece è e resta l’unico interlocutore, per quel partito democratico che si candida alla crociata dell’italica resurrezione.

È diventato normale, in questo paese in caduta libera, assistere all’allontanamento di giudici che nonostante tutto continuavano a fare il loro dovere, in un silenzio circostante che da una tristezza immensa a chi come me, ricorda i giorni dell’appassionante passione. I girotondi, intorno al palazzo di giustizia… Ma lo ricordate ancora? C’era il fascismo al governo, e si facevano le leggi a personam, si chiedeva giustizia, si sperava vendetta. Il governo di Prodi, con mastella ministro, non ha osato legiferare pro domo sua, ha semplicemente estromesso i giudici che volevano applicare le leggi, e fuori dal parlamento non s’è visto nemmeno un bimbo giocare a campana.

Ora che il corruttore di Arcore si è appellato a mastella, cosa credete che succederà?

E io non mi chiedo più, cos’altro riusciranno a fare, ma se noi riusciremo mai ad imporre loro di smettere.

Rita Pani (APOLIDE)

PS

E siccome bisogna svecchiare il paese, renderlo snello e agile, velocizzarlo e farlo funzionare, Telecom mi informa che avrò la linea ADSL il 19 Dicembre, ovvero 50 giorni dopo la mia richiesta.

Ma se ne andassero tutti a cagare!


12.12.2007

 

Stranezze

Colta da attacco masochistico, ho guardato Ballarò. Quasi tutto. Non ho resistito fino alla fine.

Quel pezzo però mi è bastato per esclamare: è un mondo fantastico.

Secondo me, l’epoca che stiamo attraversando non dovrebbe consentire, che temi importanti come la riforma elettorale, e l’economia, vengano trattati –maltrattati- nel modo in cui si è fatto stasera in televisione. È stato patetico. Soprattutto Franceschini, quando rivendicava il diritto di presentarsi agli elettori con un programma certo e definito. (Ma davvero?)

Questo è da imbecilli. È come dirci finalmente in faccia d’averci abusati, e di aver provato anche godimento nel farlo.

E il resto poi non è da meno. Sempre i soliti copioni recitati male, senza entusiasmo, al punto da farci sospettare che qualcuno sia arrivato all’ultimo momento, per sostituire un altro attore assente, e così Fini accusa un giornalista d’essere servo di berlusconi, e chi guarda si chiede:

“Non sarà mica che ora che si è perpetrato il genocidio dei comunisti, Fini si ruba l’ideale?”

Poi ci si rinfranca perché il fascista si dichiara orgoglioso d’esserlo, e noi, qua rinchiusi nella Riserva, tiriamo un sospirone.

Intanto gli autotrasportatori stanno facendo quello che dovrebbe fare l’Italia intera: bloccare il paese ad oltranza, ed attendere le precettazioni, non rispettarle, e farsi tutti quanti arrestare. Perché è solo così che finalmente qualcuno inizierebbe a prestare davvero attenzione a chi di lavoro non riesce a vivere ma ci muore, a chi non riesce a curarsi, a chi non riesce più nemmeno a mangiare.

Sto osservando curiosa il nuovo corso della politica italiana, quella dello pseudonimo. Pare che per rinnovarsi oggi basti avere uno o due alias… e il gioco è fatto.

Basterà che loro cambino nome per darci un salario che ci consenta di vivere?

E ci avete pensato? Sarebbe bastata una svista perché berlusconi si trovasse a capo della “casa del popolo”.

Rita Pani (APOLIDE)


12.08.2007

 

Il debutto

Non potevo certo mancare il giorno del debutto, che sancisce di fatto la fine della politica reale.

Nasce la Sinistra Arcobaleno, la federazione dei partiti di sinistra, o l’estremo escamotage per conservare, comunque vada la riforma elettorale, il diritto alla poltrona. Perché questo sono ormai le federazioni, che siano di destra o di sinistra. Un mero esercizio aritmetico.

In un paese normale, sarebbe bastato lo sconcio degli ultimi giorni, per portare il popolo in rivolta, ma siamo in Italia e abituati al peggio, non ne abbiamo mai abbastanza.

Sono comunista e questa cosa non mi convince per nulla, non mi affascina, non mi entusiasma e soprattutto non mi tutela.

Continuo a sentire l’unica esigenza di un grande e unico partito comunista, derivato ed evoluto dalle lotte operaie, dalle lotte di classe; comprendo che fino a ieri queste parole avrebbero potuto essere tacciate di vetustà, ma mai come oggi, invece, dovrebbero suonare attuali.

Oggi che si muore di lavoro, oggi che ogni nefandezza resta impunita, oggi che siamo sempre più poveri e schiavi.

Sia chiaro, meglio che riescano ad avere i numeri per sopravvivere, che abdicare totalmente al volere dei democristiani di Prodi e Veltroni o ai fascisti di destra e gli imbecilli berlusconiani, ma bisogna ammettere che è una federazione castrata, senza palle, e senza coraggio, ancora convinta di recuperare qualche numero, cancellando la falce e martello e adeguando la lotta a questa politica farsa.

Nessuno che abbia il coraggio di ricordare che si viene quasi tutti dal PCI, e là si dovrebbe tornare, mentre ci si continua a frammentare per dare luogo a innumerevoli entità che restano astratte, e che torneranno a unirsi in federazione. Una federazione di piccoli ed insignificanti nulla, darà come esito un nulla più grande. Le troppe identità unite insieme, già lo sappiamo, creano solo nessuna identità.

La sinistra reale avrebbe dovuto vendicarci proprio in questi giorni, dopo i morti di Torino, dopo il rapporto del Censis che vede la popolazione italiana come mucillagine, facendo cadere questo governo che ormai sopravvive solo per poter passare la mano a Veltroni. Avrebbe dovuto tirare fuori i coglioni e dire finalmente basta.

Rita Pani (APOLIDE)

PS

Ora ho il modem, ma non ho ancora la linea… Chissà se cambierà presto o se dovrò fare ancora finta di vivere in Burundi.

PPSS

Giuro che è vero. Skytg24, incipit di una notizia del telegiornale:

“Contro i prezzi pazzi scende in campo mister prezzi…”

Ecco, l’Italia è così, una minchiata via l’altra.


12.05.2007

 

Piccolo esempio di decadimento italiano.

Ci sono parole come sviluppo, crescita, modernizzazione, liberalizzazione, concorrenza, che ogni volta che vengono pronunciate da un ministro, da un politico o da confindustria, gridano vendetta.

Pensando al calvario che sto passando per un banale cambio di operatore telefonico, mi convinco sempre più, che questa banda di malfattori, ci ha portato ad un sottosviluppo economico e culturale, dal quale sarà difficile uscire. Anche perché, lo stesso modello di sottosviluppo, è ormai applicabile a qualunque tipo di servizio, fruibile dal cittadino utente.

Venerdì scorso sono stata contattata dalla TNT, ditta responsabile della consegna dei modem e degli apparati telefonici per Telecom Italia; una signora gentile, mi avvisava che lunedì, tre dicembre, il corriere avrebbe provveduto alla consegna.

10 giorni lavorativi esatti, dopo la mia ennesima richiesta al 187, con la quale confermavo l’avvenuto distacco della linea Fastweb, peraltro avvenuta con tempestività il 12 novembre scorso, ma non rilevato da Telecom per motivi a me sconosciuti.

Inutile dire, che lunedì il corriere non è passato, e nemmeno martedì. Così, nel paese dello sviluppo, del progresso e della modernizzazione, mi sono attaccata al telefono, chiamando il 187 al terzo tentativo sono riuscita ad ottenere il numero (199, manco a dirlo) della TNT.

Una telefonata surreale, nella quale la signorina sempre gentile, mi rassicurava:

“Sì, signora, vedo che la sua consegna è prevista per il 3 dicembre.”

Al che, con un po’ di tenerezza ho dovuto darle un dolore: “Signorina, mi scusi, ma vede, qua nel mio universo parallelo, sarebbe già quattro dicembre, e a meno che la numerazione da voi non vada al contrario…”

“Ah, quindi hanno mancato la consegna? Non si preoccupi, verrà ricontattata entro 48 ore…”

Decido così di richiamare la Telecom, avendo avuto un’idea geniale: ho un vecchio modem Alice a casa, e poco mi importa di averlo nuovo, quello che mi serve è solo la linea ADSL, quindi solo un clic, in una centrale che riattivi il collegamento. Dal momento che probabilmente si è azzoppato il cavallo del pony-express, penso che almeno questo, nell’epoca moderna, possano farlo. No.

“No, signora, perché noi dopo la consegna da parte del corriere abbiamo 48 ore, per riattivarla dalla centrale…”

Allora chiedo: “E quindi, se voi avete dieci giorni per dare mandato al corriere, che dopo ha due giorni per consegnare, per dare a voi i due giorni per collegare, ma il corriere non si presenta? Quanti giorni diventano?”

Non mi risponde, ma mi dice una cosa bellissima: “Signora guardi, l’unica cosa che posso fare è aprire una pratica d’urgenza.”

“La ringrazio molto signorina, sono molto contenta, perché in un mese ne ho già accumulato, quattro… Mi dica, dopo quante pratiche d’urgenza vinco la pentola a pressione?”

Sento silenzio, e dopo finalmente mi spiega il funzionamento, che è sempre il solito, degli appalti, dei subappalti, dei telefonisti sottopagati.

Vi ricordate la macchinetta rossa con la scritta Telecom Italia, che vi portava a casa i telefoni, che vi collegava la presa al muro, che veniva a riparare i guasti?

Cose antiche, cose d’altri tempi, cose ormai sorpassate in quest’epoca di liberalizzazione, modernizzazione, sviluppo e crescita. Cose che non potevano certamente assecondare il bisogno che L’Italia ha di correre.

E, sì che stiamo correndo eh? Veloci veloci, come uno di quei treni che ad un tratto però si ferma in aperta campagna, perché si è rotto.

A risentirci presto, spero…

Rita Pani (APOLIDE)


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