12.31.2007

 

Buona fine miglior inizio…

Auguro a tutti voi compagni, di trovare il modo di combattere per la libertà. Perché il termine libertà è nostro, ce lo donarono i partigiani, quei ragazzi che non divennero uomini, e che diedero la loro vita perché noi potessimo godere della libertà. Dopo solo 50 anni, noi immemori e sazi, ingrati, abbiamo lasciato che un malefico omuncolo la rubasse, per poi violentarla. Abbiamo lasciato che troppi crimini avvenissero in nome della libertà.

Di anni ora ne sono passati 60, ed è ora di impegnarsi seriamente per ciò che ci appartiene, se non per noi, per chi verrà.

La libertà di pensare e di dire, per esempio. La libertà di costruire.

Oggi guardavo un telegiornale, e sentivo sempre più la responsabilità dello scrivere. Ancora una volta mi sono convinta della necessità di tenere un blog, e di invitare altri a farne, o a parteciparvi attivamente. Spetta a noi raccontare la realtà del mondo, che rompa e distrugga l’informazione di una stampa ridicola ed asservita, al padrone o al danaro del padrone.

Oggi, mentre il settimo operaio della Tyssen Krupp moriva, i telegiornali si affannavano a farci credere che il problema fosse cosa indossare domani per la festa di capodanno, se le mutande dovessero essere rosse per scaramanzia o tradizione, se i vestiti dovessero essere d’oro o d’argento.

Un esercito di idioti, col titolo di giornalista, per le strade, negli aeroporti, facevano domande idiote, ricevendo risposte idiote, da cittadini idioti, che non perdono l’occasione di mostrarsi in tutta la loro idiozia. Una signora brutta, anche lei giornalista, severa ammoniva che il dramma sarebbe stato “di fare attenzione a non vestirsi come dei cioccolatini”, e un altro giornalista idiota, ci ricordava il rischio che a quanto pare, tutti gli idioti stanno correndo.

Spero che il prossimo anno ci riservi molti più blog pensanti, più lettori pensanti e attenti, che riescano a smuovere al pensiero un numero maggiore di idioti. Tocca a noi fare sì che il tempo del prossimo anno venga scandito dalle urgenze e non dalle scalette preconfezionate, che ormai rendono ogni anno, irrimediabilmente uguale a quello trascorso. Gennaio, grande freddo e dieta post vacanze, Febbraio grande freddo. Marzo allergie. Aprile dieta in attesa dell’estate, abbuffata di Pasqua e dieta. Maggio i timori della prova costume. Giugno la prova costume. Luglio e Agosto il grande caldo e il pericolo per vecchi e bambini, la siccità. Settembre inizio di influenza. Ottobre e Novembre l’autunno e il rischio preventivo per un eccessivo consumo energetico. Dicembre uguale a questo. Un anno uguale dopo l’altro, che quando i giornalisti hanno un po’ di culo, capita una strage o un omicidio eclatante, così che non si debba fare troppa fatica a nascondere una realtà squallidamente povera di vita.

Auguri a tutti… Io continuerò a R-esistere insieme a voi.

Un abbraccio

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Cara Rita,
mi permetto il tono confidenziale, perchè è raro, ormai, incontrare chi ancora trattiene nelle proprie radici la linfa di quel pensiero e di quella cultura partigiana che purtroppo sta svanendo. Ho 36 anni, ma ho avuto un padre che ha vissuto, bambino, la guerra, ed un nonno ucciso dai fascisti tra le sue vigne, inerme, la cui colpa fu soltanto d'essere un socialista complice di partigiani. Nulla valse la sua medaglia d'oro conquistata sul Piave per servire il Regno e l'Italia, perchè in tempo di guerra l'uomo diviene animale; ma la ferocia di quei momenti reca in sè una giustificazione paradossale, ma vera: non esiste più l'umanità, ma l'odio e la vendetta. Oggi non esiste però giustificazione alcuna per la memoria che si sta perdendo. Forse io riuscirò ancora a mantenerla un poco viva nei miei figli, se ne avrò, ma poi scomparirà, perchè mancheranno le esperienze dirette, i racconti dei vecchi. Ma addolora, e lo dico da persona che lavora nella scuola, a contatto con studenti delle scuole superiori, che si operi una mistificazione del partigianato per scopi politici. Tale processo ha effetto sulle giovani menti che non hanno alle spalle l'esperienza diretta di genitori e nonni che di quei tempi e di quelle culture mpossono riferire. E' disgustoso quel che negli scorsi anni ho sentito dire da Berlusconi sui partigiani e sul comunismo italiano. Ma quel che fa male è constatare che sul popolo ignorante tutto giunge in maniera diretta, senza il filtro di una cultura che invece sarebbe necessaria per accogliere o rigettare una qualsiasi propaganda politica. fa male veder disconoscere o non conoscere avvenimenti che hanno determinato, per effetto della lotta partigiana, l'affermarsi della libertà e della democrazia, o personaggi illustri e politici di alta levatura appartenenti al socialismo e al comunismo italiano. Quella era gente con le palle, non come quel castrato politico, pluripregiudicato e condannato che per convenienza personale ha fatto di un anticomunismo preconcetto e preconfezionato la sua battaglia. Rimpiango gli anni della mia adolescenza, quando ancora ci si menava tra comunisti e fascisti: almeno, allora, si sapeva esattamente di cosa si parlava!
 
Ti abbraccio.
R.
 
Perchè il 2008 sia diverso dagli altri, perchè la locomotiva marci oltre ogni binario, buon anno. Bruno
 
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