7.29.2005

 

Seven più uno

Invidia - Regressione infantile per l’equipaggio della navetta Discovery: ignorano i richiami dalla Terra e, succhiandosi il pollice, si ostinano a ripetere “No! Non vojo scenne!” ad ogni tentativo per convincerli a rientrare. Finora le varie profferte di lecca-lecca, caramelle e cioccolato si sono rivelate vane, pertanto si sta mettendo a punto un ultimatum che prevede di proibirgli l’uscita per tutta la fine settimana.

Ira - Scoperta a Roma la testa di Costantino. Purtroppo per quelli come me, si tratta solo di un ritrovamento di carattere archeologico e non della decapitazione del pupillo di Maria De Filippi.

Lussuria - Per tutti quelli che hanno sempre pensato che le donne dello spettacolo sono solo tante belle oche prive di una benché minima attività cerebrale, Aida Yespica ha dichiarato di sapersi fare la doccia. Donne sempre più spregiudicate ed aggressive da quando una miss Italia, appena qualche anno fa, dichiarò che era persino riuscita a truccarsi da sola!

Gola - In Iraq la democrazia è sempre più tangibile: da qualche giorno, ogni iracheno rimasto vivo potrà permettersi di gustare una bottiglia di Coca Cola. Il dipartimento della difesa spera così di fuorviare strategicamente le notizie degli attacchi kamikaze facendoli passare per gare regionali di rutti.

Avarizia – Questa estate, secondo le stime dell’Osservatorio di Milano, circa sette milioni di cittadini non andranno in vacanza. Ingrati! Dopo che Lunardi ha costruito tutte quelle belle strutture per agevolare i viaggi...

Superbia - Il presidente del Consiglio, Berlusconi, ha assicurato che l’Italia non sarà lasciata fuori dal consiglio di sicurezza dell’Onu. Probabilmente anche lui crede che una nazione che non conta un cazzo abbia tutto il diritto di far parte di un organismo che non conta un cazzo. Oppure da vecchia volpe, ha concordato che lo lasceranno entrare per pulire le scrivanie e svuotare i posacenere.

Accidia – Vieni anche tu in piazza a vedere il tir transformer di Romano Prodi, il primo camion che si tramuta in palco! Ti presenterà di persona il Programma per le primarie e risponderà alle domande che gli rivolgerà il pubblico. Quello sveglio, se ci sarà. Dài, vieni a farti una pennica anche tu!

Accisua - "Sono ingiustamente accusato di essere il regista oscuro di un'operazione che non solo non mi vede protagonista, ma anzi mi danneggia sotto il profilo dell'immagine e potrebbe danneggiarmi sotto il profilo processuale: io infatti non ho alcun bisogno della prescrizione, perché sono e rimango innocente. Il mio interesse è quello di andare avanti nei miei processi per poter accertare la verità... Mi sembra grottesco esser considerato talmente potente da potere condizionare l'intero Parlamento e quindi il Paese, al punto di imporre una legge personale, ritagliata sulla mia persona" (Cesare Previti, il Giornale, 25 novembre 2004).
dirtyboots

7.28.2005

 

I libri scolastici in conflitto d’interessi

Le Poste portano a casa i testi. Fornitore unico: una società della Mondadori di Berlusconi

Non è solo Berlusconi, il quale pattuglia appena può antiquari e gioiellerie, a fare regalini agli amici, come il prezioso orologio Longines impacchettato per tutti i deputati l’ultimo Natale. Càpita a volte che siano gli amici a fare regalini a lui. Letizia Moratti e le Poste Italiane, ad esempio, per il prossimo compleanno che il Cavaliere festeggia in coincidenza con l’apertura delle scuole, hanno deciso di donargli la possibilità di sbaragliare anche il mercato dei libri scolastici. Uno dei pochi settori, col commercio dei coleotteri o la produzione di mostarda mantovana, nel quale non si era ancora cimentato.
Cosa rappresentino i libri scolastici è presto detto: con 400 milioni di euro l’anno di fatturato, sono una fetta di un terzo circa dell’intero mercato del libro. Ma, ciò che più conta, sono la boccata di ossigeno che una volta l’anno permette alle piccole librerie sparse per la provincia italiana, dove si vende il 28% scarso di tutti i volumi, di tirare il fiato e non abbassare le saracinesche vinte dalla sciatta indifferenza di un paese che legge poco come il nostro. Tanto per capirci: in molti casi, nelle cittadine del Nord come del Mezzogiorno, l’incasso per i testi adottati dalle elementari alle medie superiori può superare il 60% degli introiti annuali. Il costo di questi libri imposti agli studenti, del resto, è spesso elevato se non, in certi casi, stratosferico. Basti dire che la «dote» di un ragazzino di prima media può costare oltre 300 euro, quella di un ragazzo delle commerciali intorno ai 350, di un liceale anche 500. Un peso che in questi anni di vacche magre può essere, per molte famiglie, esorbitante. Al punto di incidere, nei casi più gravosi, perfino sulla scelta di molti studenti di abbandonare la scuola. Per non dire delle code interminabili che ogni genitore si deve sobbarcare ogni anno per rastrellare tutto il bagaglio editoriale necessario ai figli. Va da sé che ogni iniziativa per alleviare questa soma sulle spalle delle famiglie, magari tenendo conto anche delle esigenze delle piccole librerie locali che sono un patrimonio preziosissimo (si pensi alla Calabria, alla Basilicata o al Molise dove sono meno di una ogni 100 mila abitanti) è la benvenuta. E così è andata, infatti, con l’iniziativa delle Poste Italiane che, tra cori di consensi, hanno distribuito 5 milioni di locandine e avvisi vari per segnalare agli istituti scolastici e alle famiglie italiane la possibilità di ordinare i testi, via internet o via telefono, per poi comodamente riceverli a casa portati dal postino. Con l’optional di poter rateizzare il pagamento in 12 mesi al tasso del 7.5%. Che non sarà basso, visto che il tetto massimo sarebbe il 7,77%, ma potrebbe aiutare molte famiglie a sopportare meglio l’impatto della spesa supplementare autunnale. Fin qui, tutto ok. Ma il bello deve ancora arrivare. A chi hanno deciso di affidare l’operazione, infatti, il ministero della Pubblica Istruzione e le Poste Italiane? Voi direte: avranno fatto una gara d’appalto. Macché. Avranno sentito gli editori? No, tranne uno: indovinate quale. Avranno consultato i librai? Neppure: «Manco una telefonata», spiega furente Rodrigo Diaz, presidente dell’Ali, l’Associazione librai italiani, «abbiamo saputo tutto a cose fatte e tutti i telegrammi mandati alla Moratti o a Letta non hanno avuto risposta. E’ stata una cosa sporca». Avranno sondato il mercato per vedere chi è il più forte nel commercio di libri on-line? «Assolutamente no», risponde Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs, gruppo Longanesi, «il nostro è il sito di questo tipo più visitato d’Italia, a giugno abbiamo avuto 991 mila contatti e nel 2004 abbiamo fatturato 13,2 milioni di euro. Ma non abbiamo avuto dal ministero o dalle poste neppure una telefonata. Neppure una. Abbiamo saputo tutto a cose fatte». Ma allora, come è stato scelto il fornitore di tutto quel bendidio di libri? E’ quello che chiede in una interrogazione, tra gli altri, il senatore Stefano Passigli. Il quale, oltre ad accusare la Moratti poiché «il suddetto servizio postula che Poste Italiane abbiano ottenuto dal ministero la lista delle adozioni dei testi con largo anticipo su tutte le librerie», ha anche presentato un esposto ad Antonio Catricalà, l’ex segretario generale di Palazzo Chigi nominato presidente dell’Autorità per la concorrenza e il mercato. Il fortunato fornitore prescelto per il businness è infatti «Bol». Una società di vendita di libri on-line che fattura meno della metà di Ibs (5,5 milioni contro 13,2), ha meno della metà dei contatti internet (a giugno 434 mila contro 991 mila) ma, per pura coincidenza, appartiene alla Mondadori. Cioè alla casa editrice di proprietà del «principale» di Letizia Moratti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che le Poste Italiane vogliano bene al capo del governo non è un mistero. Prima di questo piacerino, per dire, avevano già fatto un accordo per mettere a disposizione di Mediolanum, la banca del premier, i loro 14 mila sportelli col risultato di trasformare una banca virtuale, quale era fino ad allora quella presieduta da Ennio Doris, nell’istituto di credito con la maggiore copertura territoriale. Non bastasse, Massimo Sarmi, l’amministratore delegato etichettato come vicino ad An e in particolare a Gianfranco Fini, era arrivato al punto di invitare a Roma il capo del governo, poco prima di Natale, all’inaugurazione del più bello e avveniristico ufficio postale d’Italia. Un gioiello che ruotava intorno al Sistema Informatico Livelli Virtuali di Integrazione Operativa. Ma che meraviglia di acronimo: S.i.l.v.i.o.!
Gian Antonio Stella
28 luglio 2005
Con i miei più sentiti auguri e ringraziamenti a tutti coloro che votando questa Cosca hanno reso possibile tutto questo
Rita Pani (APOLIDE)

7.27.2005

 

Per un nuovo miraggio italiano

E’ accaduto in una chiesa di Acerra: la statua della Madonna si è mossa. Stando a quanto riferito dai fedeli presenti, assorti in preghiera, la statua si sarebbe animata. Alcuni hanno avuto la presenza di spirito di interrompere il rosario per fotografarla e, in effetti, a costoro è sembrato anche che dicesse “cheese”. Non è chiaro se volesse comunicare qualcosa o solo sgranchirsi le gambe, anche se la tesi più accreditata fa propendere per una richiesta di grazia proferita a così bassa voce che la statua avrebbe cercato di inchinarsi verso il devoto per capire meglio.Intanto si sta verificando un forte riflusso di prenotazioni dai turisti provenienti dall’estero. Inizialmente si era pensato fosse determinato dalle minacce sempre più frequenti di attentati; invece, poi si è scoperto essere dovuto all’effetto “Madonna di Acerra”: i villeggianti stranieri non vogliono correre il rischio che, una volta messisi in posa per delle istantanee ricordo, il monumento che hanno scelto come sfondo se ne vada alla chetichella o che gli faccia risultare la foto mossa. Nel frattempo, al pari di tanti vacanzieri, molti operatori turistici stanno correndo ai ripari, anche se per motivi diversi. Alcune agenzie, invece di omaggiare la clientela con le consuete borsette da viaggio o cappellini, hanno pensato di dotare i viaggiatori di giubbotto antiproiettile. Che potrebbe anche tornare utile, a patto di non navigare: nella malaugurata ipotesi in cui il traghetto dovesse avere dei problemi, nella concitazione del momento si potrebbero incontrare delle difficoltà nel distinguere il giubbotto antiproiettile da quello salvagente e l’esperienza insegna che affidarsi al caso, in circostanze del genere, può seriamente compromettere l’intera vacanza.Sempre in tema di partenze, finalmente e dopo tanti rinvii, gli americani sono riusciti a far decollare lo Shuttle: risolutivo, per il successo dell’operazione, far capire all’equipaggio che “Shuttle” e “Discovery” erano la stessa cosa. Dopo l’iniziale euforia, ora c’è grande apprensione tra gli scienziati per via della perdita di alcuni frammenti del vettore spaziale durante il lancio. Gli esperti sono preoccupati che possa ripetersi il disastro che è occorso la volta scorsa quando, in fase di rientro, il Columbia si era disintegrato. L’inchiesta, durata alcuni anni, portò alla conclusione che esistevano curiose similitudini tra il materiale utilizzato dalla NASA per il rivestimento termico del Columbia e le mattonelle del bagno della donna addetta alle pulizie della sala radar. In ogni caso, questa volta si sono cautelati, almeno dal punto di vista giuridico, applicando sul cruscotto della navicella una targhetta magnetica recante la preghiera “non correre: pensa a noi”.Per finire: durante una riunione del consiglio dei ministri, Berlusconi ha manifestato sorpresa nell’apprendere che molti si ostinano a vivere sulla soglia della povertà. Per lui, il motivo di tanta insistenza rimane un mistero. Oltre che un fastidio: intralciano il passaggio.
dirtyboots

 

Anche la Madonna vuol scappare

C’è un fenomeno, tutto italiano, che accade in concomitanza di fatti drammatici e di sangue: la Madonna che piange. Generalmente il fenomeno si manifesta quando il dolore diventa troppo grave per essere sopportato, ma questa volta, l’azione dell’uomo deve essere stata davvero odiosa persino per lei, Madre Misericordiosa, riprovevole al punto che, la Madonna della piccola chiesa di San Pietro ad Acerra non avendo più lacrime per piangere, ha pensato bene di scappare via dal suo piedistallo. Purtroppo è stata colta in fallo dal fedele armato di videofonino che ne avrebbe filmato la scena. Stranamente, nonostante la regola del siamo tutti cronisti per caso, che ci consente di vedere metropolitane in fiamme, bombe che esplodono in presa diretta, le immagini del tentativo di fuga della Madonna di Acerra, ci sono ancora negate. Ho appena sentito sul TG di Sky che questa mattina, prima che il vescovo facesse chiudere le porte della chiesa ai fedeli, la Madonna di Acerra ha allungato il lobo di un orecchio.
Cosa avrà voluto dire? -_^

Buone nuove dal governo. Nonostante la crisi economica che attanaglia il paese e i gravi pericoli che questa crisi comporta, nonostante gli altri pericoli quali il rischio attentati e la sicurezza nazionale, nonostante la grave crisi occupazionale che ci porta tutti all’orlo del minimo consentito per la sopravvivenza, da ieri c’è una nuova legge che renderà felici sia i grandi che i piccini.
Il governo ha varato la legge che decreta il 2 Ottobre festa del nonno. Non mi è chiaro se le feste della donna, della mamma, del papà, degli innamorati siano state sancite dal governo illo tempore, ma è chiaro quanto bisogno ci fosse di questa nuova festa tutta italiana.
Dopo le mimose, le rose, le cravatte, i cioccolatini ora avremo un altro giorno da dedicare agli acquisti per i festeggiati che porterà nuove opportunità economiche al paese.
La festa del nonno. Diciamo la verità, se ne sentiva proprio il bisogno, soprattutto in Italia, dove si devono fare le campagne di sensibilizzazione per non abbandonare i vecchi negli ospizi, dove gli anziani vivono spesso sulla soglia della povertà; un paese che non consente all’anziano nemmeno di sopravvivere con la pensione sociale.
Ma non è bellissimo pensare che lo stesso governo che ha stabilito lo sfratto degli anziani affittuari delle case di sua proprietà, fottendosene se persino alla veneranda età di 94 anni suonati (Agnese Belli) si ritrovavano per strada senza un tetto sulla testa, ha poi inventato la festa del 2 Ottobre?
E’ affascinante, davvero!

Chissà dove voleva scappare la Madonna di Acerra, magari lei conosce un bel posto dove andare a stare.
Rita Pani (APOLIDE)

7.26.2005

 

Futurama

Anno 1816 a.S. (dall'avvento di Silvio). Intense code di navicelle spaziali modello Fiaterrari ai semafori interstellari. Nonostante il provvedimento di circolazione a razzi alterni adottato dalle amministrazioni spaziali per ridurre il tasso di inquinamento, il traffico è comunque al limite del collasso. I più nervosi attivano gli avvisatori acustici che diffondono all' interno dell'abitacolo il discorso di insediamento del Presidente mentre, contemporaneamente, due arbre magique, uno alla camomilla e l'altro alla valeriana, vengono sballati dal computer di bordo ed inseriti fulmineamente nelle froge del conducente. L'effetto sedativo è immediato e garantito.
Frattanto, le astroradio trasmettono, per lo più, annunci pubblicitari, intervallati spesso da consigli per gli acquisti e, meno frequentemente, da radiopromozioni.
L'esplosione dell'astrobomba di un kamikaze ricorda a tutti che sono già le 28 e 92.
Decisamente puntuale: in molti, ormai, ci sincronizzano l'orologio nucleare multifunzione con eurobestemmiatrice ad impulsi quantici. Quest'ultima, resa obbligatoria dal ministero delle finanze per cercare di contrastare l' inflazione che non c'è. Così come anche l'orario non è una bizzarria né, tanto meno, un errore di stampa: le giornate sono state allungate al fine di aumentare la produzione per tentare di frenare una recessione che non esiste grazie anche all'eliminazione della disoccupazione. Anzi, le ultime statistiche affermano con assoluta certezza che ogni abitante virgola due ha un triplo lavoro. Neonati compresi.
Alle 28 e 95, come di consueto, il videonotiziario interrompe per qualche minuto la monotonia della coda relazionando, asettico ed imparziale, la cronaca quotidiana. Si apre con l'abituale clip che riproduce la ferma
condanna dell'attentato del giorno da parte del Presidente che, con spirito di sacrificio ed abnegazione, indica alle masse adoranti l'atteggiamento da tenere mentre con una mano aiuta a rimuovere detriti nella ricerca di
superstiti e con l'altra mano impartisce la benedizione al Papa Gvnnpl XXX121X111XX2. I nomi, in questa epoca post messaggini al cellulare, sono contratti al massimo e l'uso delle vocali viene penalizzato da condanne così gravose che se ne è perso quasi totalmente l'utilizzo. Si pensi che sono previsti anche i lavori forzati per gli spacciatori di vocali, fino ad arrivare, per la reiterazione, alla castrazione di un chimico donna, anche se nessuno ha ancora capito perché e, soprattutto, come. I numeri ordinali, originariamente espressi con numeri romani, sono stati sostituiti con suggerimenti per la schedina del campionato intergalattico di calcio. Tutto ciò non vale solo per i nomi, ma anche per tutta la letteratura: ad esempio la Dvn Cmmd d Dnt Lghr, che adesso entra, scritta in piccolo, anche su due soli fogli protocollo di Kyoto, nota cartiera nipponica la cui attività era iniziata con la produzione di carta igienica attorno all'anno zero a.S.
Qualche spazio viene poi concesso alle vicende politiche: si comincia con un 'accesa rissa tra gli esponenti della minima minorata minoranza che, a proposito delle ultime riforme, si sono divisi sulla dichiarazione da fare congiuntamente: alla fine, la "Sinistra per la sinistra" ha parlato "del definitivo affossamento di un sistema giudiziario già fortemente handicappato", mentre la "Sinistra più a sinistra ancora un pelo fermo così" si è espressa per un "definitivo affossamento di un sistema giudiziario già piuttosto diversamente abile".
Scene di giubilo fra tutti gli schieramenti si sono susseguite fino a poco fa, non appena si è diffusa la notizia che, qualora si raggiungesse l' accordo per il partito unico, il Presidente potrebbe cogliere quell' occasione per dimettersi. Ma secondo una nota diramata poco fa dal suo ufficio stampa, il Presidente dichiara di esser stato frainteso: non avrebbe mai parlato di partito unico, bensì di unico partito.
Va poi in onda un nuovo speciale format di reality fiction che ripercorre la biografia del Presidente, ricordato come tenace propugnatore del "nuovo ordine galattico" e sostenitore della dottrina del "liberismo esagerato"
come unica via al superamento della globalizzazione verso la universalizzazione. Seguono tredici minuti di una composizione al ritmo di marcia trionfale. Musica e parole del Presidente.
Sono ormai ben più di duemila anni che il Presidente occupa quel posto ed è sicuramente il record per la legislatura più longeva. Al contempo, Egli è anche detentore del record per il processo giudiziario più lungo. L'ultima volta che per sbaglio è passato nei pressi di un tribunale, qualcuno gli ha gridato "Treppiede!" e gli ha scagliato contro un buffone. Il peccatore è stato processato per direttissima secondo le nuove norme antiterrorismo in base alle quali "chiunque salga, o anche soltanto sia sospettato di essere in procinto di valutare se valga pena di salire su un mezzo pubblico, ovvero sia colto in sospetta flagranza di pensiero è un potenziale attentatore e va abbattuto".
dirtyboots

 

Venerdì, 22 Luglio 2005: Stazione Termini Roma

Su un treno regionale che deve partire entro una mezz’ora, una ragazza va dal capotreno per segnalare uno zaino abbandonato su un sedile sull’ultimo vagone; non trovando il capotreno si rivolge al macchinista... “Non sarà niente, ma sà, di questi tempi...” L’uomo chiama immediatamente il capotreno che cerca di contattare la Polfer, ma non ha i numeri. Dopo un po’ il macchinista suggerisce di provare a chiamarne due che detta lentamente, ma non risponde nessuno.
Intanto i minuti scorrono e le persone prendono posto sul treno e lo zaino sta sempre abbandonato sul sedile. Il capotreno allora, non demorde e chiama la sala operativa o gli uffici: “Mi dai il numero della Polfer? C’è uno zaino sul treno.” Così dopo una decina di minuti si riesce a far scattare “l’allarme bomba”. Arriva la Polfer, sale sul treno, apre lo zaino e ne deduce che è stato dimenticato da un viaggiatore distratto.

Non è un pezzo di cabaret, è la realtà delle cose. A poche ore dal decreto Pisanu, che stabilisce nuove norme di sicurezza incrementando la caccia all’islamico e potenziando il controllo di polizia agli obbiettivi sensibili, in primis le loro case e ville, questo è quello che accade e la sensazione che resta è quella di essere destinati al macello.
Fa strano pensare con logica al “terrorismo” così come ci stiamo abituando a vederlo anche perchè l’unica realtà che nessun organo di propaganda potrà mai sovvertire è che a morire saranno sempre gli innocenti che vanno a lavoro, che vanno in vacanza o che semplicemente vivono una vita normale.
Che lo si voglia ammettere oppure no, l’unica causa certa di queste stragi deriva dalla strage infinita perpetrata in nome della democrazia e della libertà, non richiesta, che ci si è arrogati il diritto di esportare, in nome di Dio, occupando, distruggendo e depredando l’Iraq.
I morti freschi, e soprattutto europei, cancellano dalla memoria collettiva i bambini dilaniati al mercato di Baghdad dalle bombe americane, che nessuno osa chiamare atto terroristico, ma al massimo effetto collaterale e soprattutto, questi nuovi morti tendono a garantire l’impunità per ogni atto barbarico che ne seguirà, come per esempio riuscire ad uccidere “per errore” una persona innocente con otto proiettili in testa. Le nuove regole impongono semplicemente delle scuse formali ed una certezza: la polizia inglese continuerà a sparare alla testa.
In Italia va pure peggio. Si litiga su Shenghen, e si discute sull’opportunità o meno di “dialogare” con l’Islam “moderato” si proteggono i papaveri e non ci si cura nemmeno in una ventina di minuti “sospetti” di far scendere da un treno le persone che, ignare attendono di partire.
Intanto sui giornali e su Internet ci si sbizzarrisce in ogni modo; si va dalla pubblicazione dei proclami che avvisano della prossima strage di Roma al totostrage, ognuno è autorizzato a prevedere una data e un luogo e soprattutto prende sempre più piede la disgustosa partecipazione del cronista per caso, prontissimo ad inviare foto e filmati dai luoghi degli attacchi, meglio se ancora in fiamme riducendo il problema ad un mero gossip estivo.
Le interviste degli inviati agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino, dopo i tragici fatti di Sharm el Sheik hanno fatto il resto: emblematico l’uomo che nella disgrazia si è dichiarato fortunato “Sono dovuto rientrare soltanto un giorno prima, la mia vacanza finiva domani” o la signora che è partita Domenica perchè avrebbe saputo di un eventuale rimborso soltanto Lunedì.
E poi ci sono i vip, come per lo tsunami, felici di raccontare d’averla scampata, di come correvano, che meriteranno sicuramente la copertina di Novella 2000 non per essersi rifatte le tette o per essersi rifatte il bagnino, ma per essere state, appunto, miracolate.
E nessuno deve cedere ai terroristi, nemmeno l’Inter di Moratti che ha rischiato l’incidente diplomatico dichiarando di non voler andare a giocare in Inghilterra, e nemmeno la Farnesina che ha invitato i turisti italiani a non andare a Sharm el Sheik.
S’è udita solo qualche flebile voce sensata provenire –finalmente- da sinistra: l’Italia ritiri le truppe dall’Iraq e smetta così d’esser complice di queste stragi infinite.
Rita Pani (APOLIDE)

7.21.2005

 

La legge NON è uguale per tutti

Sono obbligata a chiedere scusa, e lo faccio volentieri. Devo scusarmi con gli italiani. Mi dolevo dell’assenza del popolo italiano sulle strade e sulle piazze, a protestare contro le ingiustizie, ma evidentemente mi sbagliavo.
Accusavo il popolo d’esser diventato un gregge succube ed ignorante, privo di personalità ed orgoglio.
Mi sbagliavo e chiedo venia.
Ci sono ancora migliaia di persone reattive, pronte a far valere i propri diritti, pronti a rivendicare dignità, che non si ferma per il caldo torrido o i temporali improvvisi ma occupa piazze e strade e proprio in giornate simbolo come queste di Luglio che quattro anni fa videro morire assassinato Carlo Giuliani.
Bandiere rosso scuro hanno invaso le strade e le piazze di Torino, e i tifosi del Toro chiedono a gran voce la promozione in serie A nonostante le sanzioni per illeciti amminitrativi e dopo che il ministro del welfare (lavoro) ha sponsorizzato la riammissione della squadra del Napoli in serie B nonostante sia a livelli fallimentari come il Toro, mettendo a tacere così, le voci di razzismo nei confronti dei meridionali.
Ora, non è importante che con la riforma della giustizia si sia posto in essere l’ultimo diktat del Piano di Rinascita della loggia P2 di Licio Gelli, non è importante la paralisi del sistema giudiziario italiano già fortemente handicappato, nemmeno è importante avere un parlamento al servizio delle cosche mafiose e di governo (che poi è la stessa cosa) che legiferano pro domo sua. Sono cose sulle quali possiamo e dobbiamo transigere, ma guai a chi osa toccare il pallone. Questo è davvero inacettabile persino nella città della FIAT.

§§§§§

«È utopistico continuare a pensare che si possa essere tutti uguali davanti alla legge come prevede la Costituzione scritta nel ’48: allora non c’erano l’immigrazione e il terrorismo». Carlo Giovanardi, ministro dei rapporti col Parlamento, 19 luglio

«Davanti a Dio tutti gli uomini sono uguali ed Egli li ama tutti allo stesso modo ... »
Gesù, circa duemila anni fa.

Lo so, non è del tutto azzeccato come paragone, in fondo esiste la legge divina e quella degli uomini e personalmente non confido né in una né nell’altra, ma mi piace questa vicinanza di pensiero di un ministro contemporaneo e un comunista con i capelli lunghi (sarà stato anche drogato?) di duemila anni fa.
Come pensare di essere tutti uguali davanti alla legge? Nel 48 non c’era il falso in bilancio e probabilmente non c’era nemmeno la corruzione dei giudici che avvenne solo qualche anno dopo, quando in Italia si insabbiarono i procedimenti per le varie stragi compiute dai criminali di guerra fascisti e nazisti.
In effetti oggi non è assolutamente equiparabile un berlusconi che fa il presidente del consiglio e riesce a far prescrivere una mezza dozzina di procedimenti legali a suo carico, con Abdul mio fornitore ufficiale di CD taroccati e calzini di spugna che rischia la galera ogni giorno davanti al supermercato. Le differenze sono notevoli.
E nel 48 non c’era il terrorismo. Era già finito. Le fosse Ardeatine, per esempio erano state qualche anno prima, ed uno dei responsabili ha vissuto felicemente mezzo secolo in Argentina prima di venire finalmente processato e condannato.
Ed ancora torno al principio. Non è vero che l’italiano non protesta più.
C’era chi voleva farlo per protestare contro la detenzione di Priebke ma al solito un groppuscolo di comunisti lo ha proibito...
A proposito di civiltà e società civile ... C’è anche un sito internet (non collego direttamente per incompatibilità gastrointestinale) nel quale volendo potrete richiedere la biografia e .... piebke.it.
Rita Pani (APOLIDE)

 

LA VIOLENZA

Una paurosa spirale di morte e distruzione sta avvolgendo l’intera umanità, senza risparmiare alcun popolo: è la spirale “guerra-terrorismo” così come è stata convenzionalmente definita.
Tuttavia, tale apparente dicotomia non costituisce e non offre un’effettiva alternativa tra due differenti opzioni, ma al contrario si tratta di due facce della stessa medaglia. E’ un mostruoso parto gemellare generato dal medesimo sistema che ha bisogno della violenza organizzata in varie forme, per rigenerarsi, ricostituirsi e perpetuarsi all’infinito.
Sempre in questi giorni, a quattro anni di distanza dal 2001, vengono rievocate le drammatiche giornate di Genova, segnate dalle terribili violenze della repressione poliziesca, dall’assalto alla scuola Diaz, dalle torture nel carcere di Bolzaneto, dall’assassinio di Carlo Giuliani, eccetera.
Certo, bisogna rammentare anche le violenze dei “black-block” (e su tali vicende bisognerebbe far luce, dato che ancora sussistono molte zone d’ombra, tanti misteri e lati oscuri), violenze che sono anch’esse un parto degenere di un sistema sempre più marcio, putrido ed incancrenito, capace di produrre in quantità industriale soprattutto “merci” come la violenza, l’odio e la distruzione, nella misura in cui ne ha bisogno come l’aria che respiriamo, per poter giustificare la sua esistenza.
Insomma, tutte queste vicende sono strettamente legate da un denominatore comune: la violenza.
Su tale argomento varrebbe la pena di spendere qualche parola per avviare un ragionamento storico, critico e politico il più possibile serio e rigoroso. Io voglio provarci, partendo ovviamente dal mio punto di vista e avvalendomi delle mie capacità analitiche, delle mie conoscenze ed esperienze.
La violenza, intesa come comportamento individuale, ha senza dubbio un fondamento più profondo e complesso, insito nella struttura sociale. Ad esempio, nella realtà delle società capitaliste, la violenza del singolo, la ribellione giovanile apparentemente priva di cause, l’alienazione, la follia, il vandalismo, oppure il teppismo negli stadi di calcio (o ad una manifestazione), la criminalità comune, la perversione di quei soggetti qualificati come “mostri”, sono sempre il frutto (marcio) generato da una formazione sociale che ha bisogno di produrre odio e violenza; sono la manifestazione di un contesto storico-sociale che, per sua natura, crea conflittualità, contribuendo alla depravazione dell’animo umano che in tal modo viene ad essere intimamente condizionato dall’ambiente esterno. Dunque la violenza non è una questione di malvagità o perversione individuale, ma è un problema sociale, ovvero costituisce la facciata esteriore e fenomenica dietro cui si camuffa la violenza organizzata della società, è lo strato superficiale sotto cui giace, si espande e si incancrenisce la corruzione dell’ordine costituito.
In effetti è alquanto difficile determinare e concepire la violenza come un comportamento naturale, etologico, immutabile, dell’essere umano, in quanto è la natura stessa dell’ordinamento sociale, il vero principio che genera i cosiddetti “mostri”, i criminali, i violenti in quanto singoli individui, che sono spesso quei soggetti più labili e vulnerabili sotto il profilo psichico ed emotivo.
La visione che attribuisce alla “cattiveria umana” la causa dei mali e dei problemi del mondo, è soltanto un’ingenua e volgare mistificazione.
Il tema della violenza è talmente vasto, enorme, complesso, da rivestire un’importanza centrale nell’ambito dello sviluppo storico dell’intera umanità.
Sin dalle sue origini l’uomo ha dovuto immediatamente attrezzarsi per fronteggiare la violenza esercitata dall’ambiente naturale nel quale era inserito: il pericolo di aggressione da parte delle belve feroci, le avversità atmosferiche, le catastrofi e le sciagure naturali più terrificanti, quali terremoti, bradisismi, vulcanismi, frane, incendi ecc., i suoi bisogni fisiologici da soddisfare, ossia la fame, la sete, la necessità di procreare e via discorrendo.
In seguito, con il trascorrere dei secoli, l’uomo è riuscito a compiere un’immane progresso tecnologico e materiale che lo ha affrancato dal suo primitivo asservimento alla natura, rovesciando, in un certo senso, il rapporto originario tra l’uomo e l’ambiente. Oggi, infatti, è soprattutto l’uomo che arreca violenza alla natura, ma la relazione rischia di invertirsi nuovamente.
Durante la sua lunga evoluzione culturale e materiale, l’umanità ha creato e conosciuto svariate esperienze di violenza: la guerra, la tirannia, l’ingiustizia sociale, lo sfruttamento, la fatica quotidiana per la sopravvivenza, il carcere, la repressione, la rivoluzione, fino alle forme più rozze ed elementari come il teppismo, la prepotenza, la sopraffazione del singolo su un altro singolo. Tuttavia, tali fenomeni così disparati, pur nella loro molteplicità e nelle loro apparenti contraddizioni, si possono ricondurre ad un’unica matrice storico-causale, vale a dire la natura intrinsecamente violenta, ingiusta e disumana della struttura sociale e materiale su cui si erge l’organizzazione della vita e dei rapporti umani nel loro incessante divenire storico.
Il problema fondamentale della violenza nella storia umana (che è scisso dal tema della violenza nel mondo preistorico) è costituito dall’ingiustizia e dalla violenza insite nel cuore delle società classiste, le quali si basano sulla divisione sociale dei ruoli lavorativi e sullo sfruttamento materiale di una classe sul resto della società.
Solo quando lo sviluppo delle capacità economico-produttive e tecnologiche della società, avrà raggiunto un livello tale da permettere il superamento e l’eliminazione della ragion d’essere che finora ha giustificato e determinato lo sfruttamento del lavoro servile e del lavoro salariato, l’umanità potrà compiere il grande balzo rivoluzionario che consisterà in un processo di liberazione dalla violenza dell’ingiustizia e dello sfruttamento di classe. Ebbene, è un dato di fatto che tali condizioni, connesse al progresso tecnico-scientifico ed alla produzione delle ricchezze sociali, siano già presenti nella realtà oggettiva, ma sono mistificate e negate dal persistere di un quadro (ormai obsoleto) di rapporti di supremazia e sottomissione tra le classi sociali.
In tal senso, il potere borghese non è mutato, i suoi rapporti all’interno e all’esterno sono sempre improntati alla violenza. Esso continua a reggersi sulla violenza, in modo particolare sulla forza bruta (legalizzata) di strutture e di istituzioni repressive quali, ad esempio, il carcere, la polizia, l’esercito. Nel contempo, il potere borghese ha imparato ad impiegare altre forme di controllo sociale, più morbide e sofisticate, addirittura più efficaci, come la televisione e i mass-media.
Oggi, infatti, molti Stati borghesi, soprattutto quelli più avanzati sul versante tecnologico, vengono gestiti e controllati non solo e non tanto attraverso i sistemi tradizionali della violenza legalizzata, cioè esercito e polizia, quanto soprattutto ricorrendo alla forza persuasiva ed alienante della televisione e dei mezzi di comunicazione di massa.
Naturalmente, il discorso sulla violenza non è per nulla concluso, né può esaurirsi in una breve riflessione come questa, giacché si tratta di un tema talmente ampio, controverso e difficile, da meritare molto più spazio, molto più tempo, molto più studio e molto più ingegno di quanto possa fare il sottoscritto.
Per quanto mi riguarda, ho cercato semplicemente di suscitare e lanciare un input.

Lucio Garofalo

7.20.2005

 

Salvo previti...libera tutti

Oggi è un giorno che diverrà storico in Italia. Dopo lunghe battaglie istituzionali contro la discesa in piazza dei girotondisti moralisti e dei giudici comunisti, finalmente la Cirielli passerà. Blindata dalla fiducia, come ogni legge ad personam ed incostituzionale, varata dai malavitosi di governo in questi troppi anni di devastante onnipotenza berlusconiana, cesare previti sarà salvo.
Un' altra tessera del puzzle Italia che va a comporre la figura di un paese reso ridicolo agli occhi di tutti coloro che ci guardano e persino dei nostri che, giorno dopo giorno, proviamo sempre più vergogna ad essere italiani; siamo molti di più di quanti non ci sia dato di sapere, solo che non esistiamo perchè siamo invisibili, relegati allo spazio ristretto di un Blog, di un newsgroup o di una mailing list. Ci consola forse il fatto di continuare a r-esistere e di saperci annusare, ma la consolazione è davvero minima, almeno per me.
Prendiamo per esempio la proposta incivile e xenofoba di schedare il DNA dei “sospetti terroristi”: se ne parla è vero, ma perchè non si parla tanto delle voci di disgusto che questa proposta fa alzare?
Perchè è storia vecchia, già digerita e quindi dimenticata. La lega non ha fatto altro che cogliere la palla passata con perizia da Londra al balzo e riproporre una vecchia idea di borghezio bossi e calderoli.
Ricordo che ne scrissi con più forza di quanta non ne utilizzi oggi, arrivando a consigliare alle emerite teste di governo anche la marchiatura a fuoco di un numero sull’avambraccio del clandestino, oggi chiamato affettuosamente terrorista.
Mi affascina il pacchetto sicurezza, soprattutto quando si parla di “semplice sospetto”. Ho provato a figurarmene il funzionamento: chi sarà idoneo a sospettare? Il cittadino, l’agente di pattuglia, il commissario, il vice questore o il questore? La delazione verrà pagata? C’è da chiederselo perchè siamo in Italia e tra meridionali atavicamente vessati in cerca di riscatto, idioti ed ignoranti, semplici intolleranti e razzisti di ogni specie, abbiamo un esercito di sospettosi delatori che potrebbero vivere il loro quarto d’ora di notorietà. Basterà chiamare il 113 alla signora del terzo piano per dire che il suo vicino di casa al piano di sotto è sospetto, per vederlo rimpatriare dopo un prelievo di saliva e di capelli?
Varrà solo per gli islamici o anche per gli slavi? E quale sarà la specifica che renderà un essere umano un terrorista? Basterà pregare Allah o bisognerà detenere almeno un depliant di Mc Donald.
Intanto sono appena passate le 10 del mattino ed anche oggi c’è stata la prima mattanza in Iraq con una decina di morti innocenti, gente che vorrebbe lavorare in un paese democratizzato grazie alle informazioni anglo/americane sulle armi di distruzione di massa possedute da Saddam Hussein, che ne hanno giustificato una guerra d’occupazione...
Già! Sembra un’idiozia vero? E pensare che lo sterminio del popolo iracheno da parte delle forze d’occupazione nasceva proprio da una bufala creata a tavolino per indorare l’amara pillola da buttar giù. Che lo si voglia ammettere oppure no, l’Italia è complice dello sterminio teso al furto del petrolio dell’Iraq, l’Italia è complice del terrore portato in Iraq dalle bombe democratiche...
Rita Pani (APOLIDE)

7.19.2005

 

Scusi, mi dice l’ora ché mi si è fermato il timer?

Berlusconi è salito al Quirinale, ufficialmente per discutere con il presidente della Repubblica la data delle prossime elezioni, mentre in realtà i soliti bene informati riferiscono che il presidente del Consiglio sia entrato per prendere le misure di cucina e soggiorno. Tutto ciò avvalorerebbe l’ipotesi che sia imminente un clamoroso attentato. E proprio in tema di misure antiterrorismo, sono state presentate le attese proposte della Lega. In primo luogo, sarà necessario sospendere gli accordi in materia di libera circolazione nell’ambito della comunità europea. Così ognuno, molto semplicemente, invece del trattato di Schengen, sarà trattato da merda. Inoltre, sarà opportuno innalzare il tetto del fermo di polizia da 12 ore a quattro giorni, che è più o meno il tempo medio che impiega un timer ad esaurire le sue batterie o il clamore della stampa ad attenuarsi. In aggiunta a tutto ciò, dovrà necessariamente essere istituito l’obbligo di censimento, presso la questura di riferimento, di tutti i terroristi o aspiranti tali; essi dovranno presentare domanda scritta corredata da una dichiarazione autografa del datore di lavoro attestante lo specifico settore di attività (terrorista semplice, kamikaze, servizi segreti, Gladio, ecc.) ed eventuali competenze. La presentazione della domanda obbliga ad indossare regolamentare fascia a luminescenza intermittente, onde facilitare il reperimento dell’individuo sul territorio. E’ altresì fatto divieto a chiunque compiere atti di terrorismo, criminalità o anche solo di sabotaggio, senza vestire tale accessorio, pena l’annullamento dell’azione delittuosa e la sottrazione di cinque punti da una qualsiasi tessera. Sarà istituito l’obbligo di tenere memoria di tutte le telefonate e le e-mail. Siccome però il ministero non dispone né di mezzi né di spazio sufficiente grazie soprattutto alla svendita del patrimonio pubblico, ognuno dei singoli cittadini dovrà provvedere a spiarsi ed archiviarsi per conto proprio. A tal proposito, qualora qualcuno abbia sentore che ciò che ha detto potrebbe essere potenzialmente sospetto, dovrà immediatamente denunciarsi alle competenti autorità di pubblica sicurezza. Se invece cercherà di scappare, non lascia alternative: dovrà spararsi!
Anche le forze armate saranno mobilitate per azioni di controllo e prevenzione. Senza escludere la marina, che pure sta passando i suoi guai per via delle sue navi. Quelle vecchie, non certo quelle nuove che le varano anche a metà e galleggiano lo stesso. “Arruolatevi: con noi girerete il mondo!” recitava un’accattivante volantino pubblicitario con il quale si cercava di invogliare alla vita militare e, nello specifico, nel corpo della Marina. Molti, stanchi delle troppe offerte di lavoro in ministeri oppure in noiosi impieghi nell’amministrazione pubblica, avevano ceduto alle lusinghe di quegli slogan che promettevano viaggi da sogno, seppur su navi da crociera preventiva. Ma poi, alla lunga, la distanza dagli affetti ebbe i suoi risvolti negativi. E allora era facile osservarli in tanti la sera quando, durante la libera uscita, telefonando alle proprie fidanzate lontane, domandavano loro con l’insistenza tipica di chi mendica pietose rassicurazioni: “Cara, mi amianto?... Sì, ma quanto mi amianto?”
Le caritatevoli donne, dall’altro capo del telefono, rispondevano misericordiose, addolcendo la mancanza con le tipiche ingenue frasi delle giovani innamorate, come: “Sì, tanto anche io” oppure “Ma chi è? Guardi che ha sbagliato numero...”
Adesso, quelli che sono ancora vivi, stanno intentando causa alla Marina Militare per cercare di vedersi riconosciuto almeno un indennizzo, ma non sarà facile: d’altra parte, la Patria ci chiede di morire, per lei, mica di vivere. E tanto meno di esser risarciti!
dirtyboots

7.18.2005

 

Apite con calma, vi tengo sotto giro!

Rimango sempre più perplesso dalla lettura dei quotidiani anche se sono certo che dipende da me, dal momento che è vero che, metaforicamente parlando, io vivo in un universo tutto mio, dove la lingua inglese non è idioma corrente da molto prima che il piduista oleoso di Arcore sentenziasse che dovesse essere materia prioritaria di rincoglionimento precox; è altresì vero che la mia ignoranza su argomenti quali moda e mode, ancorché espressa in anni luce, è difficilmente quantificabile anche per l' equipaggio dell'Enterprise, Spok incluso. Acclarato questo, va detto che è da poco che ho conosciuto il significato della locuzione "fare outing"; fra l'altro ci ho impiegato anche qualche settimana e, per esser sincero, ancora qualche dubbio mi è rimasto. Quindi, verificando: se entro in un negozio, prendo un maglione e domando alla cassiera: "Buongiorno, sono gay; mi fa lo sconto?" sto facendo shopping in un outlet?
La pochezza culturale si palesa vieppiù nei manifesti affissi sui muri del paese in cui risiedo. Soprattutto quelli di matrice politica e, più in dettaglio, quelli delle sezioni locali, esercitano su di me il fascino perverso dell'ignoto. E questo non significa minimamente che pratico la masturbazione quando vedo persone che non conosco. Ad esempio, stamattina mi ha colpito un manifesto dei partiti che siedono alla destra del nano
millantatore di miracoli: nel titolo, essi affermano l'intento di "ripartire dai valori". Ignoranti! Se li sentisse Bettino... Si dice "ripartire I valori"!!! Sono preoccupato, lo confesso. Ma non solo da questo,
anche se, devo riconoscerlo, c'è chi se la passa molto peggio. Frigo al fresco. Quando si dice "un nome, un destino": al Tour de France, la polizia ha arrestato il ciclista italiano Frigo con l'accusa di detenzione
di sostanze vietate a fini di doping. Frigo, dapprima, ha inutilmente chiesto che venisse congelata la classifica. Poi a nulla gli è valso invocare clemenza per uso personale: la recidiva ha avuto un peso determinante e così il corridore è stato escluso dalla competizione francese. Se pur rammaricato, Frigo si è detto fiducioso circa le
possibilità di vincere il Giro di San Patrignano. Uno scatto d'orgoglio pari solo a quello della regina Elisabetta quando, all'indomani degli attentati che hanno sconvolto Londra, ha pubblicamente proclamato che non si lascerà condizionare dai terroristi e che la sua vita continuerà come prima. Ha infatti rassicurato i sudditi annunciando che la caccia alla volpe proseguirà anche qualora uno di quegli animali, fuggendo, dovesse rifugiarsi in una metropolitana; mentre il tè sarà comunque servito alle 17. Ma che a nessuno venga in mente di portare bombe alla crema, per carità! Anche in Italia si cerca di far finta di niente, ma dietro l'apparente
tranquillità, si capisce che c'è preoccupazione: soprattutto dopo le intimidazioni dirette che sono state rivolte al Paese. Si minaccia di colpire importanti siti artistici e culturali qualora i soldati italiani non siano ritirati entro un mese. I più spaventati sono gli esponenti leghisti. Non tanto dalle bombe, ché quelle si sa, fanno male sempre ai soliti quattro sfigati, quanto dalla possibilità che, con lo scopo di infondere tranquillità e sicurezza, qualcuno chieda loro di frequentare musei e biblioteche. Borghezio, per non saper né leggere né scrivere, e non è un modo di dire, si è già scusato ma proprio non può: dice che sta lavorando al pacchetto sicurezza e se non c'è lui che mette il dito, il fiocco viene una schifezza.
L'allarme rientrerà non appena si avrà la certezza che vogliono colpire Berlusconi.
dirtyboots

 

Che ti è successo?

Sei stata in vacanza? No!
Stai male? No, almeno non più del solito.
Ti hanno arrestata? ... Addirittura? ... No, no, no!!!
Ho dedicato una ventina di giorni alla famiglia, distaccandomi dal mondo surreale nel quale viviamo, e fingendo che fosse normale uscire, andare a spasso e persino al Lunapark mentre tutto continuava a scorrere, malgrado noi.
Ammetto d’essermi concessa la lettura dei titoli dei giornali e il TG di Sky, e di non aver potuto fare a meno di sorridere di tanto in tanto.
Insomma, sono tornata. Avevo pensato di iniziare con un riepilogo in rigoroso ordine alfabetico, partendo dalla “A
Abuso d’ufficio e voto di scambio. Queste le ipotesi di reato per il quale il sindaco di Catania, medico miracolista dell’immortale di Arcore è stato indagato... (Non tutti i giornali lo dicono)
Ma non c’è gusto perchè la lettera successiva sarebbe la “B”.
Le notizie nascoste ci sarebbero anche da raccontare, ma non voglio riprendere oggi, dopo una prolungata assenza, col tono saccente estonato di chi vuole ad ogni costo stare fuori dal coro. Meglio parlare del caldo, delle vacanze, del calcio mercato e del terrorismo.
A proposito, il ministro delle Finanze israeliano, Benjamin Netanyahu, è stato fatto rimanere nella sua stanza d'albergo anziché spostarsi in un albergo nei pressi della stazione di Liverpool Street (il luogo della prima esplosione), dove avrebbe dovuto partecipare ad una conferenza..." (La fonte è israeliana) Sarà un caso o come per le torri di NY è stata solo una botta di culo?
Oggi si riunisce la lega per dettare ipotesi di nuove norme anti terrorismo; tutte costituzionali, preannuncia l’ingegner castelli, persino quella che prevede l’espulsione degli islamici anche solo per un sospetto. Un’altra delle norme prevede non solo di chiudere le frontiere ma di bloccare totalmente l’immigrazione. Tutte costituzionali, ed aggiungerei democratiche.
Rendere legale la caccia all’islamico in fondo è da sempre il sogno dei borghezi della lega.
Da tempo ci onoriamo di essere un paese esportatore di democrazia, ma ci infastidisce importare terrorismo. Ieri leggevo che pare (si dice, sembrerebbe) che le elezioni in Iraq siano state truccate dagli americani; poffarbacco!!! Ho esclamato incredula. Non ci avrei davvero mai pensato.
Noi non siamo abituati a queste ignominie. A parte il voto di scambio (con la mafia) da parte del centro destra in Sicilia, il massimo che possiamo tollerare sono le combine tra le squadre di calcio, un cofano di sostanze doppanti al Tour de France, ma le elezioni truccate nooooo.
Devono assolutamente farci credere di avere esportato la democrazia, instaurato un sistema democratico e soprattutto, visto il Vietnam che hanno creato, devono farci credere che ci sia ancora bisogno di una guerra. Non importa se per fare questo si deve far saltare una metropolitana, un autobus o una stazione ferroviaria. I morti devono campeggiare sui nostri schermi per settimane intere, dobbiamo per forza imparare a guardare con sospetto chiunque abbia un’abbronzatura naturale e perenne, in modo da giustificare ogni successiva azione democratizzante e soprattutto non dobbiamo sapere che laggiù, dove la democrazia è realtà, è Londra tutti i giorni, con bambini morti dilaniati, mutilati, con le madri che piangono, e le bombe che scoppiano.
Sarà per questo che giono dopo giorno fa caldo, e che dobbiamo bere tanta acqua? Che i servizi delle ambulanze sono stati potenziati per soccorrere i vecchietti inermi che quest’anno non possiamo parcheggiare nei supermercati o nelle stazioni dei pompieri? Che le spiagge sono affollate e che i caselli autostradali sono impraticabili dalle 18 alle 22?
Ma sì, riprendiamo da qua, uniti nel terrore, per la democrazia a tutti i costi ed attendiamo fiduciosi di poterci occupare di cose serie. Il campionato di calcio riprenderà alla fine di Agosto.
Rita Pani (APOLIDE)

7.08.2005

 

Schifido Hotel

Bisogna sempre esser cauti nell'utilizzo delle parole, quantomeno qualora si voglia manifestarle pubblicamente. Ad esempio, quando una donna dichiara di aspettare un bambino, ecco che tutti si complimentano e rallegrano con lei. Chissà perché, invece, appena lo dice quel poveraccio di Michael Jackson, bene che gli vada, gli danno del pedofilo e gli fanno causa.
Parlando di altre amenità, via libera, al Senato, alla legge che consentirà di sparare ai ladri. Ma solo in casa. Qualcuno sa come posso invitare Berlusconi per cena?
Allo stesso tempo, è stato bocciato un emendamento della Lega promosso da
Castelli che proponeva di riformare le carceri e i centri di permanenza temporanea, semplicemente dichiarandoli riserve di caccia.
Cambiata, inoltre, la legge sui reati di opinione: pensare costerà fino a cinque anni di carcere duro o, in alternativa, la reclusione in apposita comunità di recupero gestita da Cristina Parodi. Invece, prendere per i
fondelli le figure istituzionali, dalla bandiera al capo dello Stato, comporterà solo il pagamento di ammende. Bossi è stato interrogato sulla questione che sembrerebbe un provvedimento ad personam atto a parargli il
culo. Il senatur si è trincerato dietro un laconico: "Non penso". Sì, non c' erano dubbi!
Intanto, si è elevato il livello di allarme antiterrorismo per via degli attentati di Londra: Berlusconi ha puntualizzato che anche l'Italia corre gravi rischi di attentati, ma che se il livello di allerta sale ancora, lui
non ci arriva più. Frattini ha quindi annunciato che, per combattere il terrorismo, saranno adottate presto nuove misure. Al che, Calderoli si è detto contrario a nuovi provvedimenti ad personam. Castelli gli spiegato che c'era un grosso equivoco di fondo. Calderoli ha chiuso la discussione ribattendo che non gliene frega nulla se non sa neppure lui perché, ma qualcuno li aveva votati e tanto basta. Borghezio, espulso dal Parlamento
europeo, appena arrivato ha proposto uno scarabocchio di legge che permetta di sparare ai presunti attentatori, ma solo sui mezzi pubblici e anche se hanno regolarmente obliterato il biglietto, ché è ora di finirla con questa piaga del terronismo!
Impazza comunque il toto-vittime: secondo la polizia inglese sono 37, per la bbc sono 38, Fini azzarda un 44, ma i francesi alzano a 50, mentre il premier australiano osa un bel 52. Forza, allora! Fai anche tu il tuo
pronostico: chi soffre di più?
Ma non si muore solo in Europa: a Baghdad per esempio, la vita è diventata dura soprattutto per i barbieri, minacciati ed uccisi da gruppi integralisti. Ci sono quelli che chiudono bottega e quelli che continuano ad operare esercitando la professione in condizioni di clandestinità. Per questi ultimi, nonostante non rilascino ricevuta fiscale neanche se minacciati di essere rinchiusi ad Abu Grahib, la situazione è diventata insostenibile. Per loro infatti, era già difficile quando, dopo che tutte le compagnie aeree avevano proibito l'imbarco di forbici a seguito degli attentati dell'undicinove, per averne un nuovo paio dovevano rivolgersi direttamente a Dell'Utri che, a sua insaputa, ne interessava la mafia. Ora non solo si rischia di esser uccisi, ma non si riesce nemmeno a trovare un garzone di bottega che spazzi i capelli dal pavimento. Per non parlare delle mance, poi...
Ma, di questi tempi, c'è anche qualche lieta notizia. Come non felicitarsi per il grande successo dell'ente spaziale americano? Bravissimi! Come anticipato qualche mese fa, sono riusciti a creare un campo di calcio su una cometa. D'ora in poi non ci saranno più incertezze né polemiche su dove giocare le partite in campo neutro.
dirtyboots

 

Dettagli

Per mia somma fortuna, nelle ultime due settimane sono stato in vacanza. Non chissà dove per la verità, tuttavia il solo fatto di esserci potuto andare, rispetto a tanti altri che non se lo sognano minimamente, è già una gran cosa. Soprattutto perché erano un po´ di anni che non me lo potevo permettere. Poi però - che culo! - l´azienda per la quale lavoravo fino all´anno scorso è fallita, e così finalmente ho potuto riassaporare il gusto di una bella vacanza con i soldi del T.F.R. maturato, il quale, per inciso, probabilmente è stato l´ultimo di cui avrò potuto usufruire. Io e la mia famiglia. Dettagli. Chi ci governa insiste sul fatto che siamo più ricchi
pure se non arriviamo alla fine del mese. Siamo precari ma ricoperti di denaro. Se ne evince che viviamo nell´opulenza, spendendo come dei pascià inetti per tre settimane e poi alla quarta, logicamente, non ce la facciamo più proprio in funzione di quanto abbiamo sperperato in precedenza: ecco, questa deve essere la spiegazione al mistero della nostra povera ricchezza. Siamo dei cretini insomma e, a giudicare da chi abbiamo eletto a governarci, possiamo dare loro tutti i torti? L´ossimoro perfetto in definitiva, ideato da un governo di destro-destra che probabilmente non sa nemmeno cosa significa. Dettagli.
Come mi succede spesso quando sono in villeggiatura - così si diceva una volta - osservo un po´ più distratto quanto capita al resto del paese e del mondo, cercando malamente di non rimanerne coinvolto. Nonostante i miei tentativi difatti, alcune notizie dell´ultimo periodo mi hanno sconvolto, obbligandomi obtorto collo a soffermarmi e a riflettere su di esse a causa della loro opprimente gravità.
La prima è quella secondo cui, per uno strano miscuglio di contesti atmosferici improbabili eppure quanto mai reali, uniti a una bizzarra giocosità del fato meteorologico, capriccioso e spietato nei confronti del nostro amato stivale italico, almeno una volta all´anno e per due, tre o quattro mesi addirittura, fa caldo. Incredibile. Le televisioni di stato si sono immediatamente gettate a capofitto su questa tragedia che sta flagellando le nostre vite implacabilmente. Una mannaia inarrestabile e spietata che la natura ci rivolge contro senza nessun apparente motivo che la possa giustificare. Tutte e sei le televisioni di stato se ne occupano, ovviamente. Altro che recessione economica, riforme costituzionali anticostituzionali, riforme giudiziarie antigiustizia, castrazioni chimiche sacrosante e benedette osteggiate sempre dai soliti comunisti (i quali al contrario vorrebbero tutti gli stupratori e i pedofili liberi di fare il loro comodo, ci mancherebbe...), e altre cosucce del genere. Fa caldo, tanto caldo, e questo è un problema che bisogna affrontare immediatamente per il carattere straordinario e di innegabile emergenza che lo contraddistingue rispetto a tutto il resto. "Se continuiamo di questo passo, sta´ a vedere se ogni anno - da qualche anno a questa parte, circa duemila - non sarà sempre così..." pare abbia detto in uno slancio di acume e sincerità un esponente
dell´attuale maggioranza. Uno dei tanti.
La seconda riguarda il dramma nazionale e indubbiamente rilevante dei socialisti divisi. Come si risolverà? I figli di Craxi dove finiranno? Il nuovo PSI è già vecchio? Le due anime divise tra destro-destra e centro-sinistra, si riuniranno prima o poi? La corsa al loro accaparramento, quale coalizione vedrà come vincitrice e dunque potrà fregiarsi dell´ambito e prezioso trofeo? De Michelis potrà tornare a spendere secchiate di soldi
per i suoi capelli e le sue frequentazioni da vero socialista purosangue? Ma soprattutto, a chi cazzo gliene frega una benché minima parvenza di minchia di niente di tutto ciò? Lunga vita e prosperità ai compagni socialisti sinceri e veri, per carità, ma non possiamo certo vivere bene se questo terribile e inquietante problema non verrà risolto tempestivamente. Stiamo sulle spine per questa vicenda come non mai. Finiamola prima che sia possibile, in senso buono, chiaramente.
Terzo, Follini. Il subcomandante Follini riprende la sua battaglia contro il minipremier (da tutti i punti di vista, ma proprio tutti...). Follini è notoriamente il leader della sinistra radicale, no? No?! Possibile? Dettagli. Berlusconi intanto lo ha scomunicato dandogli niente meno che dell´ingrato, un´infamia gravissima e da lavare con il sangue, di chi, a tutt´oggi, non si sa. Gli italiani intanto, per precauzione, stanno già rabbrividendo. Dettagli. Per fortuna che c´è Casini, non nel senso che c´è grossa bagarre ma proprio l´onorevole Casini, il Presidente dell´ex camera democratica dei deputati. Così Berlusconi sarà ancora una volta premier anche alle prossime elezioni nazionali. Non riesco ancora a capire se è un bene o un male, se ridere o piangere, e ho detto tutto... Quarto, il live otto. Fa meno effetto detto in italiano, eh? I Pink Floyd riuniti per la grande occasione, Sting che canta le canzoni dei Police quasi vecchio stile, Madonna che porta solo seicentoventidue ballerini e improvvisa là per là un minishow a favore dell´Africa, Renato Zero, Baglioni
e la Pausini finalmente insieme... La gente quasi sveniva per l´emozione, perché era emozione vero? Momenti storici indimenticabili, a prescindere. Bill Gates interviene, Bono pure, Bob Geldof organizza e pianifica, cantano e chiedono tutti. Bisogna avere il nome o il cognome che inizia con la "B" per fare qualcosa di buono? Boh? Di sicuro però una volta ogni venti anni e non prima. Grosso spot per le varie multinazionali presenti all´imponente manifestazione? Ritorno di immagine gratis mondiale? Impegno di facciata effimero benché degno di un pizzico di ammirazione un po´ da parte di tutti i partecipanti, spettatori inclusi? Sarà servito a qualcosa sul serio?
Quanti pozzi d´acqua, scuole, ospedali, ecc. tutti questi artisti iper-stra-ultra-pagati hanno costruito e donato all´Africa nel frattempo? E gli sponsor? Ah, no, c´è lo sgravio fiscale per chi fa beneficenza, perciò, forse, può darsi... Soliti commenti comunisti, reazionari, retrogradi e disfattisti.
Il G otto si riunisce a breve, canteranno pure loro tutti insieme o finalmente, tra una promessa e l´altra disattese, cercheranno di mantenerne almeno una?
Sarà che sono un pizzico pessimista su questa faccenda ma, secondo me, se i fratelli africani aspettano che noi li aiutiamo sul serio in qualità di paesi ricchi e possidenti (ma allo stesso tempo generosi e solidali)... Speriamo bene.
Ci sono tante altre cose delle quali si potrebbe parlare, le nozze di Totti, Gilardino, la formula mezzo, date le ultime performance, Peratzinger che fa il bravo e brillante ragazzo cattolico in cerca di consensi strumentali in Spagna, assassini vari, stupri collettivi, amoreggiamenti neocentristi alla luce del sole, porzioni di sinistra che non vogliono "dio solo sa per quale motivo non personalistico" riunirsi, ecc. ecc.
Ma fa caldo, troppo caldo, quasi quasi me ne vado in un bel supermercato a rimirare i capitoni surgelati... La mia villeggiatura del resto è finita. Si ricomincia a (soprav)vivere, speriamo solo di poter superare indenni questi terribili ostacoli e soprattutto in tempi rapidi, massimo cinque o sei anni. Poi, forse, se tutto si sarà concluso nel migliore dei modi, potrò di nuovo andare in vacanza e perché no?, magari proprio in Africa, se a quel punto vorranno darci una mano loro.. . Dettagli.
Francesco Ferretti

 

Bombe, sempre ad orologeria.

Quando ieri ho sentito che c’era stato un guasto alle linee di trasporto londinesi, che poi erano inevitabilmente attentati di terroristi islamici e c’erano tre morti per le conseguenti esplosioni che, poi erano tre, poi sette ed ora quattro e che i morti non erano 3, ma 33, 51 o 37 ho provato schifo e sdegno.
Lo stesso sdegno, vestito con i nastrini più eleganti del dolore, l’ho ritrovato in ogni frase retorica espressa ufficialmente e doverosamente da ogni portavoce di ogni angolo di mondo, e non era più semplice sdegno, ma qualcosa di più; istigazione a delinquere.
Ho deciso di smettere di guardare le TV quando l’amico Blair ha annunciato che “comunque avremo vinto noi!”
Mi sono chiesta immediatamente cosa avrebbero vinto, quale fosse il premio, mentre non era necessario chiedersi quale fosse la disputa.
Il mio sdegno si è rafforzato questa mattina, quando cercavo disperatamente notizie dell’esito del G8 e l’unica informazione che ho trovato è stata che questo G8, ormai, non aveva più senso.
Già, che senso ha dibattere del futuro del mondo e delle sue parte deboli dinnanzi alla tragicità dei fatti londinesi?
E pensare che si era partiti così bene, con i mega concerti del Live aid, per la cancellazione del debito, e tutte quelle folkloristiche azioni di polizia alla caccia dei folkloristici comunisti spacca banche, che raccontavano la violenza del mondo civile.
Dunque il G8 non ha più senso, la devastazione del pianeta da parte del padrone americano non ha più senso, non hanno più senso nemmeno le cronache nazionali, con l’inasprimento delle misure incivili che armeranno la mano del chiunque rendendo legale la “caccia al ladro” la riesumazione dei fascisti, la negazione della memoria, e persino la ripresa della legale caccia all’islamico nel nostro paese. Nulla ha più senso. C’è fretta di colmare il vuoto lasciato dalle bombe londinesi e non possiamo perdere tempo nemmeno a chiederci quante siano esattamente le vittime e quante le esplosioni. Al Queida parla da WEB e mentre in TV un esperto di cose mediorientali insinua il dubbio sulla veridicità della rivendicazione, l’audio si interrompe e si passa alla diretta delle tempestive dichiarazioni di pisanu al senato: “dobbiamo stare in guardia”.
C’è anche il tizio di Arcore pronto a rincarare la dose: “anche l’Italia è nel mirino”. Per una volta ho la sensazione che non stia mentendo, infatti l’anno prossimo da noi dovrebbero svolgersi regolari elezioni per la cacciata della destra dal governo, ed è una mia personalissima paura quella che la bomba ad orologeria sia già stata innescata...
Ma vincerà la democrazia, lo ha ribadito blair, l’ha sussurrato anche bush, l’hanno detto bene o male tutti.
Ed eccolo tutto il mio sdegno: il fatto per esempio che tra le notizie e le immagini di devastazione trovino spazio solo altre notizie relative alle borse e al prezzo del barile del petrolio, quello che nemmeno l’ennesima strage al mercato di Baghdad trovi un angolo per essere raccontata, o peggio la manipolazione dei fatti da parte di un’informazione scremata, pilotata e manipolata per insinuare la legittimità di una guerra che non si può concludere perchè incerto è l’esito, ovvero il possesso del petrolio. Tutto questo però, con la parvenza della massima libertà di informazione, in un villaggio globale dove nulla può sfuggire, in un mondo fatto di telefoni cellulari dotati di viodeocamere e computer capaci di rilanciare racconti ed opinioni, e giornali on line che invitano tutti ad esser reporter: “Manda il tuo racconto da Londra... Invia le foto...”
Continuo a pensare che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nello stare inerti a piangere morti a comando, istigati da chi è assassino al pari di Bin Laden o chi per lui, è ripugnante assistere ai massacri giusti che producono effetti collaterali e ai massacri ingiusti che invece fanno delle vittime innocenti.
E’ orribile pensare che soltanto qualche giorno fa, un coraggioso trafiletto della CNN ci informava che la popolazione americana iniziava a chiedere conto al governo della situazione irachena e si schierava in favore del ritiro delle truppe.
E’ terribile essere sfiorati dal sospetto che i morti londinesi siano un semplice movente.
Rita Pani (APOLIDE)

 

PROIBIRE IL PROIBIZIONISMO

Negli ultimi tempi alcuni mezzi d’informazione di massa hanno riportato alla ribalta del dibattito politico-istituzionale il dramma della droga. Probabilmente si intende avallare quella proposta legislativa che reca il nome dell’onorevole Fini, il cui intento dichiarato è colpevolizzare i tossicomani, giudicati alla stessa stregua degli spacciatori, annullando cioè la “liceità” del consumo personale finora tollerato.
Come argomentano i fautori della proposta di legge, la gravità dell’attuale situazione sarebbe determinata dal “permissivismo” contenuto nel concetto di “modica quantità”, un’idea ispirata e alimentata dall’affermazione, soprattutto negli anni ’60 e ‘70, della “cultura della droga”, intimamente sposata alle cosiddette “culture alternative” o “controculture”. In effetti, questo è il ragionamento, rozzo e semplicistico, che fonda lo spirito della legge Fini.
Invece, è un dato incontestabile che la causa dei crimini abitualmente perpetrati nelle aree urbane più degradate, ad esempio i reati commessi dai giovani tossicomani, sia proprio nell’esatto contrario del permissivismo, ossia in quel regime proibizionista che di fatto regola e decide la questione. Un regime che la legge Fini renderebbe ancora più crudo, criminalizzando non solo le abitudini di milioni di consumatori di droghe leggere, ma penalizzando anche altri comportamenti, fino a negare e calpestare alcuni diritti sanciti dalla Costituzione.
Le misure draconiane previste dalla suddetta legge (non ancora in vigore) mirano a reprimere il diritto a “farsi”, ma non ne eliminano le cause reali, nella misura in cui le ragioni dell’alienazione giovanile nelle droghe sono di natura esistenziale, psicologica, culturale, non giuridica. Inoltre, quelle norme punitive investirebbero solo i piccoli spacciatori, ossia gli stessi abituali consumatori di sostanze narcotiche.
Tale disegno politico cela una perversa volontà di esasperare il fenomeno della violenza urbana, specialmente di quella minorile. L’esperienza storica ha dimostrato che l’imbarbarimento di una già ferrea disciplina repressiva non fa altro che scatenare l’effetto contrario, generando fenomeni di recrudescenza e l’aumento del disordine, della rabbia, della disperazione.
Tale proposta di legge costituisce un ulteriore segnale che attesta l’involuzione in senso reazionario di una notevole parte della classe dirigente italiana, a cui non corrisponde un pari fenomeno regressivo nella società civile, che in tal modo si discosta sempre più dagli ambienti, dagli umori e dai poteri istituzionali del Palazzo.

Lucio Garofalo

7.01.2005

 

Era solo un mercenario

Sono orgogliosa di non aver pianto come fosse un eroe Fabrizio Quattrocchi; all’epoca mi limitai a prendere atto della morte di un mercenario, ovvero un uomo qualunque che per danaro e solo per danaro partecipa ad una guerra, armato fino ai denti e senza alcun controllo. Il tempo mi ha dato ragione anche se so che a breve di questa storia non parlerà più nessuno nella peggiore delle tradizioni delle stragi di stato italiane.
Insieme al berlusconismo tutto il peggio che avevamo tentato di lasciarci alle spalle è riemerso prepotentemente, dal progetto del Piano di Rinascita della Loggia P2, spacciato per programma di governo alle bande criminali d’eversione fasciste come Gladio, sempre sotto egida massonica o governativa.
Gli americani non hanno mai smesso di spadroneggiare a casa nostra, ma mai come in questo periodo vengono lasciati liberi di farlo, ammoniti al massimo durante un conviviale banchetto offerto all’ambasciatore dal capo cosca silvio berlusconi.
Ho provato pena guardando i telegiornali di oggi, pensando alla maggior parte dei cittadini italiani che non ha la possibilità di informarsi passndo per Internet, e cioè aggirando i filtri di una propaganda che giorno dopo giorno raggiunge livelli di indicibile vergogna.
La notizia di una “struttura parallela della polizia” è stata trattata come la truffa di un imbonitore poco furbo, ovvero i falsi militari, appartenenti all’eversione di destra, altro non facevano se non derubare qua e là la comunità europea o la NATO. Il nome di Quattrocchi è stato citato per dovere di cronaca ma subito si è provveduto ad insinuare il dubbio della “buonafede” da parte di partecipanti ignari. Che tristezza.
Solo ieri scrivevo del Porto di Cagliari e dei lavori di adeguamento e ieri notte ho appreso qualche notizia in più: saranno spesi 300 milioni di Euro per garantire con uomini e mezzi la sicurezza del Porto di Cagliari. I lavori saranno eseguiti da una ditta specializzata israeliana che presta consulenza anche al Mossad. L’ho sentito ad un telegiornale sardo ed ho rabbrividito perchè il cronista concludeva così:”... lavori che porteranno il porto del capoluogo ai massimi termini di sicurezza ed avanguardia, dato l’intenso traffico di turisti che fa contare lo sbarco giornaliero estivo in duemila unità...”
Navi nucleari? Sommergibili atomici? Traffico di scorie? Non sono state menzionate, nemmeno quando scorrevano le immagini del ministro della difesa che dispensava strette di mano.
Patetica propaganda. E la testa dell’italiano medio, purtroppo resta bene infilata sotto la sabbia, o dietro un pallone da calciare su un campo sportivo, o peggio indifferente per totale menefreghismo.
Vittime della propaganda o del populismo lego/berlusconiano che fa gridare alla giustizia quando si tratta di inquisire i giudici, di castrare gli extracomunitari, di cacciare gli islamici e che non fa gridare allo scandalo quando l’europarlamentare borghezio, alimentato dagli Euro europei, va in carcere a portare la sua solidarietà all’assassino di Novara, che qualche giorno fa ha compiuto una strage. “Un pover’uomo al quale mancano gli occhiali da vista...”
Questa è l’Italia che l’italiano si rifiuta di guardare e soprattutto questa è l’Italia che è proibito raccontare.
Le nuove tematiche di discussione sono state già varate dal mafiopiduista di Arcore, dopo l’auto candidatura a premier (oggi rinnegata da Follini) si procederà con la caccia ai comunisti, con manifesti e proclami, sempre quelli maledettamente idioti, ai quali siamo stati abituati da questa classe di governo, idiota e politicamente inutile.
La sinistra si adeguerà, immagino, ribattendo l’ovvio e lo scontato, ed in mezzo staremo noi, popolo vessato, dei senza lavoro, della libertà limitata, un popolo alla mercè degli americani, delle schegge impazzite di un sistema massone ed eversivo, in mano all’ignoranza leghista con i suoi ingegneri ed odontoiatri, razzisti ed incivili vestiti da ministri, ladri e corruttori compresi.
Alzate la testa, siete ancora in tempo, diversamente, tanti auguri!
Rita Pani (APOLIDE)

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