7.31.2006

 

Turbato


Copio dal dizionario De Mauro: turbato in preda a turbamento, agitato, inquieto: essere, mostrarsi t. | che rivela turbamento: sguardo, volto t.
Adirato, corrucciato: per la qual cosa l’Angiulier turbatissimo disse al Fortarrigo una grandissima villania (Boccaccio)

Ecco, è così che si sente l’ONU, rispetto al miracolo di Cana col quale con un solo attacco aereo, Israele è riuscito ad ammazzare 37 bambini su 60 vittime totali. Le Nazioni Unite sono quindi agitate, inquiete ma nonostante tutto non se la sentono di sanzionare i guerrafondai israeliani. E perché mai sanzionare un popolo che così attivamente si batte, supportato dall’amico americano, contro “il terrorismo”?
Tutto il mondo in modo unanime ed in preda a turbamento ha chiesto un immediato cessate il fuoco, al quale i combattenti israeliani contro il terrorismo hanno risposto: “Ci servono altri dieci, forse quindici giorni.” (60 per dieci fa 600, per quindici 900; temo ulteriori turbamenti).
Ho visto un padre che reggeva in piedi, presa per le ascelle, la sua bambina morta. Non ho provato turbamento, ma un indicibile incazzatura. Un altro padre esponeva il suo bambino ormai rigido, tenendolo tra le braccia, urlava inferocito. Chissà qual’era il suo turbamento.

Leggendo i giornali in questa fine settimana, di esodi e di pioggia che forse arriva e forse no, di grandine e siccità, di esodi e contro esodi, ho provato a scoprire se mai anche io potessi corrucciarmi leggendo le dichiarazioni di Prodi.
Nessun problema ad allargamento maggioranza, ma governo e programma resteranno invariati.
Nemmeno in questo caso ho provato del turbamento, ma fossilizzata nel mio atavico senso comunista, ancora una volta mi sono sentita irrimediabilmente incazzata.
Per carità, lungi da me l’idea di mostrarmi a chi legge vergine quanto Maria Goretti, non che non lo immaginassimo dati i rutelli e i mastella, ma è sempre turbante sapere che le porcate sospettate prendono forma a pochi millimetri dalle nostre terga.

«Sì ad allargamenti, no a scambi» ha sintetizzato il prodiano Monaco. Questa frase, il giorno dopo dell’approvazione dell’indulto sembra una secchiata di pietre dopo una di letame fresco lanciata verso il popolo della sinistra, quello che iniziò a sperare pagando un euro per votare Prodi (ma si scrive ancora maiuscolo?) alle primarie, e a tutti quelli che finsero di credere di contare una buccia di lupino partecipando attivamente alla “fabbrica del programma” che io diedi per fallita a pochi giorni dalla sua creazione.
Ora sebbene in Italia si pensi che il problema sia il traffico dei vacanzieri, o i fulmini killer che esistono da che esiste il mondo, a me pare sia un altro, ovvero il pericolo incombente di un ripristino del berlusconismo.
Come da tradizione, d’estate vanno in onda soltanto repliche e quella alla quale stiamo assistendo non è altro che il film già visto di una sinistra capace di farsi rimpiangere, per poi farsi odiare per la sua inconcludenza e per la sua incapacità di non cedere ai compromessi col nemico, per convenienza ed opportunismo o solo perché incapace di creare alleanze insospettabili.
L’unica variante sul tema è “la fine”. Questa coalizione di centro- centro- centro- sinistra sarà capace di uccidere quel poco che resta della sinistra, ha già masticato ed ingoiato Rifondazione Comunista, i DS figli patricidi del PCI lavorano alacremente per riunirsi in un unico ed inutile partito democratico, i Comunisti Italiani senza palle e senza idee serviranno solo per mantenere un’apparenza democratica. A mio avviso, questo ultimo atto sconsiderato porterà come unica soluzione, la destra nuovamente al potere, e l’unica speranza sarà allora che siano tanto imbecilli da non far fuori berlusconi.
Per quanto catastrofico possa apparire il mio pensiero, comunque, non spaventatevi! Non c’è pericolo di una rivolta popolare in Italia. Vada come vada, il campionato di calcio partirà puntuale.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Nuovo comunicato AMPI

Con la presente intendiamo prendere posizione sulla pronuncia, avvenuta sabato 29 luglio, da parte del Tribunale del riesame circa la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei nostri sei militanti. In particolare riteniamo non del tutto corretta l'analisi, emersa nei commenti di vari giornali il giorno dopo, secondo cui la conferma degli arresti per Roberto, Salvatore, Emanuela e Marco rappresenterebbe una "tenuta" dell'impianto accusatorio.
Innanzitutto rileviamo che la scarcerazione di Bruno rappresenta già di per sè una prima sconfitta dell'intero impianto accusatorio: gli stessi giudici del Riesame hanno dovuto prendere atto che quanto attribuito al nostro compagno era frutto, a voler essere benevoli, di un errore, in quanto egli si trovava in Tunisia il giorno in cui gli sono state attribuite le frasi che ne hanno determinato l'ordine di custodia cautelare.
Ricordiamo inoltre che i giudici si sono dovuti pronunciare sulla base delle trascrizioni riportate nell'ordinanza di custodia cautelare, senza avere la possibilità di ascoltare le conversazioni originarie dalle quali sono state estrapolate, in maniera, a nostro parere, del tutto strumentale, le frasi utilizzate come elemento di colpevolezza.
Nel momento in cui lo stato italiano, attraverso il suo governo, impugna la legge regionale
che prevede l'istituzione della Consulta e afferma, attraverso un suo ministro che "il concetto di sovranità del popolo sardo non esiste e non può essere accettato" ci appare sempre più chiaro il progetto generale che sta dietro l'operazione "Arcadia", ovvero colpire il movimento indipendentista sardo in un momento in cui, dopo anni di difficoltà , esso dimostra di avere la capacità di farsi interprete delle esigenze di liberazione nazionale e sociale del PopoloLavoratore
Sardo.
Denunciamo la concreta possibilità che i nostri compagni detenuti nel carcere di Buoncammino possano essere deportati nelle carceri in territorio italiano, come giÃà successo ad Antonella, Paolo e Ivano, allo scopo di sottrarli a quella rete di solidarietà costituita da parenti, amici e compagni e di rendere loro impossibile la stessa difesa legale causa i lunghi tempi di viaggio.
In un momento in cui, ora che è¨ stata approvata la legge sull'indulto che determinerà il
rilascio di numerosi detenuti, non è possibile giustificare il trasferimento con la nota questione del sovraffollamento, riteniamo che una decisione in tal senso non farebbe altro che confermare il nostro convincimento: dietro questa azione giudiziaria si cela il tentativo di spazzare via dalla scena politica sarda la nostra organizzazione e criminalizzare ed intimorire l'intero movimento indipendentista e un'intera area di dissenso politico.
Invitiamo tutte le forze politiche che finora hanno dimostrato una lodevole sensibilità su tale argomento a tenere alta l'attenzione al fine di evitare questo ulteriore aggravio della condizione dei nostri militanti che andrebbe ad aggiungersi ad una carcerazione del tutto priva di qualsiasi elemento di prova di un loro coinvolgimento nei fatti oggetto di indagine.
Invitiamo tutti gli indipendentisti e l'intero Movimento di Liberazione Nazionale a non
cadere nella trappola tesa dallo stato italiano e a non prestare il fianco allo squallido gioco della divisione tra indipendentisti "buoni e cattivi". In questo momento di attacco all'intero Movimento indipendentista è necessario, più che mai, rispondere in maniera unitaria, senza esitazioni e senza distinguo di sorta, con la consapevolezza che tale attacco non è portato contro una singola organizzazione ma colpisce l'intera area indipendentista sarda.
Invitiamo infine tutti i partiti, le associazioni, i gruppi e i singoli individui a continuare la mobilitazione e a non farsi intimidire e spaventare in questo momento di lotta per l'affermazione di quei fondamentali diritti democratici di libertà di espressione e di partecipazione pesantemente messi in discussione da questa azione giudiziaria.
Casteddu, 31/07/2006
Ufficio Stampa a Manca pro s'Indipendentzia
Sede nazionale: via Aurelio Saffi 12 - Nugoro
www.manca-indipendentzia.org
Mail: manca@manca-indipendentzia.org

7.28.2006

 

La notte del “meteorismo”.

Mi sembrava oggi, il 10 Agosto.
Non si terrà nessuna manifestazione, ovviamente, nessun girotondo sulla spiaggia di Rimini, Capalbio o Costa Smeralda; nessuna protesta contro l’”insulto” e peggio ancora, non fioccheranno le dimissioni.
Sono proprio cambiati i tempi, così cambiati che guardo l’orizzonte, vedo l’Appennino e mi pare di scorgere le vele colorate di imbarcazioni miliardarie. Ho 40 anni, nemmeno una ruga sebbene non mi sia sottoposta a stregonerie chirurgiche, e me ne sento così tanti da stupirmi di stare ancora in piedi. Che tristezza quando i pensieri iniziano con: “Ti ricordi?”
“Ti ricordi quando il governo governava e l’opposizione si opponeva?” Era tanto, tanto tempo fa. Poi arrivò berlusconi, il governo devastava e l’opposizione valeva meno di una cippa così che non aveva nemmeno senso opporsi alla devastazione.
E venne Prodi, “la serietà” al governo. Il governo governava e si opponeva allo stesso tempo, l’opposizione attendeva che la fase del governo fosse appunto quella a loro favorevole, per accodarsi al trenino dell’amore sennò si limitava a dire “Non vale! Non vale!”, ma a parlare era bondi e non lo sentiva nessuno.
Con Prodi fu sempre più evidente anche la corrente politica del “lavamanismo” attuata dai finti comunisti estremi e falsamente radicali di Diliberto con l’astensione.
Diliberto è il martire laico che non volle ministeri per sé … (troppa fatica?)
Ti ricordi quando il governo governava? Ti ricordi quando l’opposizione si opponeva?
Poi venne Prodi e si portò anche Mussi. Dunque compagno Mussi, spiegami una cosa: tu sei il ministro per le università. I rettori protestano contro il governo. Tu stai dalla parte dei rettori. Non fa una piega.
Com’è che si chiamava il tuo programma, Romano? “ Per il bene dell’Italia? “ Se solo l’avessi saputo, quella notte, quella della vittoria sarei venuta sotto il TIR giallo (e guarda che non era proprio un bel colore a pensarci, eh?) a gridarti: “A Romà, facce ride!”
Ti ricordi quando il governo governava e… Poi venne berlusconi, e lo sappiamo, e poi Romano…
E venne anche Di Pietro che a voto finito enuncia in tono grave: “Dignità svenduta!”
Ora sarà che sono vecchia e comunista ma mi chiedo se Di Pietro abbia una sua dignità dal momento che non si dimette.
Oh! Quanto vorrei aver finito… Ma c’è anche il rifinanziamento delle guerre di pacificazione democratica che passa al Senato. L’unico punto positivo è che è passata con la fiducia, prassi instaurata dal barbarismo berlusconiano, il resto è drammaticamente aberrante. Avete letto i giornali stamani? Dopo il summit di pace a Roma, il bulldog della casa bianca Condor-leeza ringrazia per aver avuto l’ok a proseguire la guerra. Schiavi fino in fondo, servi impotenti della prepotenza americana che non ha smesso un attimo la sua ingerenza nelle cose del nostro paese. E la Farnesina?
E’ retta da un post-post-post comunista che abitualmente, quando incontra gli americani indossa una maglietta stile calderoli: “Io non c’entro nulla con i comunisti”. Che anche il compagno Massimo a volte inizi i suoi pensieri con: “Ti ricordi?” Ti ricordi quella volta che ci uccisero Togliatti? Meglio non rischiare, eh?

E’ la notte del meteorismo, compagni, ascoltate i rumori ed esprimete un desiderio.

Viva Gramsci
Viva Berlinguer

Rita Pani (APOLIDE COMUNISTA)


 

IL NUOVO “OPPIO DEI POPOLI”

“La religione è l’oppio dei popoli”, asseriva Karl Marx; “la religione è l’acquavite dello spirito”, incalzava
un certo Lenin… E oggi?
Oggi la religione esprime un significato marginale e secondario, almeno per le masse che vivono nelle società secolarizzate dell’occidente, fatta eccezione per alcune esigue minoranze.
Nonostante l’offensiva scagliata dai teocons, malgrado il vento di restaurazione teologica e politico-ideologica che soffia dagli Stati Uniti di Bush e che ha trovato nel pontefice tedesco e nel cardinale Ruini i due massimi rappresentanti all’interno delle gerarchie vaticane, nonostante ciò la religione (nella fattispecie quella cattolica apostolica romana) è destinata a diventare un punto di riferimento sempre più blando ed esteriore, almeno rispetto al passato. Oggi la religione non rappresenta più “l’oppio dei popoli”, ma lo è solo per alcune ristrette frange integraliste, ultraconservatrici ed ultratradizionaliste presenti negli stati occidentali e per quei settori oltranzisti e fondamentalisti dei paesi islamici.
Ormai la religione non occupa più il posto centrale, non ha più l’importanza ossessiva e dominante che ricopriva nell’esistenza degli uomini delle epoche trascorse, anche in Europa. Oggi quel valore prioritario, pervasivo, onnipresente che la religione esprimeva in passato, sembra essere assunto dal calcio, che è appunto il vero “surrogato” della religione, è il nuovo “oppio dei popoli”. Se qualcuno nutrisse qualche dubbio in merito, credo che le recenti manifestazioni di follia collettiva a cui abbiamoassistito durante i campionati mondiali disputatisi in Germania e soprattutto dopo la finale vinta dagli “azzurri”, abbiano rimosso e sgombrato il campo (non di calcio) da qualsiasi dubbio e perplessità.
Leggi tutto
di Lucio Garofalo

7.27.2006

 

Sii Clemente, Mastella!


E' opportuno comprendere che i tempi sono cambiati: se si vuole ottenere qualcosa, oggi, bisogna avere delle motivazioni valide, ovvero idee basate su principi universali.
I sindacati stessi, dopo un lungo quinquennio in cui sono stati presi in considerazione solo nelle barzellette durante le riunioni di Confindustria e trattati dal governo alla stregua di un fastidioso ectoplasma, si sono adeguati già da tempo a questa evoluzione, facendosi vedere sempre più spesso, in occasione di importanti trattative, con il look rinnovato da una bella ed elegante giacca con scritto sulla schiena "welcome".
Il nuovo governo aveva promesso legalità e moralità. Alla luce di tutto questo, dunque, non si poteva davvero pretendere che i tassisti pagassero le tasse: sarebbe stato favoreggiamento della prostituzione.
Alla stessa stregua, non è molto etico vendere i farmacisti nei supermercati. Gli avvocati, invece... non lo so, ma trovo che ci starebbero bene negli scaffali; tranne Taormina che anche nell'ultima udienza ha difeso la Franzoni promettendo rivelazioni sconvolgenti sul caso. In aula ha poi accusato del delitto il giudice e ha preteso di allegare agli atti il martelletto del magistrato in quanto reperto da classificarsi come arma del delitto. Poi è uscito dicendo: "Il pallone è mio e non gioco più!"
Legalità e moralità! Per questo non sarebbe potuto concludersi altrimenti il processo per lo scandalo del calcio, che di calcio aveva poco, risoltosi con lo scandalo della giustizia sportiva, che di giustizia ha niente e di sportivo ancora meno, sancendo che sono tutti
scandalosamente colpevoli e pertanto condannati, per punizione, a fare la Scempio Lìg e a giocare in serie "A", nonostante siano immeritevoli persino del campionato intercondominiale. Soprattutto coloro che hanno preferito la serie "AAA cercasi".
Davvero, hanno fatto in modo che l'unico responsabile di tutto il sistema risultasse Moggi, quel mostro che regalava arbitri alla Rolex; che regalava vocabolari a Biscardi il quale avresse breferido una gravadda e che per questo un giorno si presentò in trasmissione con uno Zingarelli annodato sul colletto della camicia; quel Moggi che aveva ben duecento
telefoni cellulari e che ne parcheggiava centonovantanove in doppia fila; quel Moggi del quale ultimamente anche il postino aveva paura, tanto che la corrispondenza, per recapitargliela, gliela spediva per posta.
Ma, in fondo, la Storia ci impara che nessuno può essere tanto cattivo, così può darsi che ci sarà anche per lui un indulto, che però ci tengono a precisare che non significa un colpo di spugna, ma almeno due o tre, che i piedi puzzano e comunque esistono le solette antiodore. E, per dirla tutta, anche Papa Benedetto X21 lava i piedi e chi siamo noi per dubitare dell'operato di Papa Telefunken e dei Sacri Diritti Televisivi?
Legalità e moralità! Ha ribadito Mastella che ha poi aggiunto “Chi è senza peccato scagli prima Di Pietro, per favore!”
E speriamo non da un cavalcavia, altrimenti tutte le estati ricominciamo con la stessa storia!
E poi devo finirla di dichiararmi ateo. Ormai ho le prove: la Democrazia Cristiana esiste ed è anche resuscitata! Solo che, scusate, ma Mastella, come Messia...

dirtyboots


7.26.2006

 

Ultima a Romano

Caro Romano,
sono bastati solo 100 giorni perché si palesasse tutta la democrazia cristiana che sta nel tuo governo; di conseguenza posso affermare che sono bastati 100 giorni perché si avverasse la mia previsione. Siete stati l’ennesima truffa alla quale noi cittadini assistiamo inermi ed inebetiti in perfetto stile italiano. Apprendo dai giornali che soltanto una cinquantina di persone, ieri, hanno protestato insieme all’Onorevole Di Pietro fuori del Parlamento, mentre sono state molte di più quelle che hanno protestato davanti al Municipio di Roma per la Lazio o hanno invaso i binari delle ferrovie toscane per la Fiorentina e sono certa che questo riempia il vostro cuore di gioia.
L’imbecillità dell’italiano è per voi fresca linfa e garanzia di continuità. Siccome io non mi sento più italiana dall’avvento del berlusconismo, sono immune al morbo ed avendo votato per te con convinzione e responsabilità, mi sento autorizzata a scriverti per l’ultima volta. Certo, so bene che nemmeno a questa risponderai, d’altronde ho avuto risposta solamente due volte da qualcuno della tua organizzazione; con la prima risposta si tentava di vendermi l’aspirapolvere, con la seconda, appurato che non l’avrei acquistata, velatamente mi si mandava a quel paese. Pazienza, quindi!
Caro Romano, cento giorni di bastone e carota, ma l’asino si è rivoltato e vi ha dato il bastone sulla schiena (i tassisti) e nulla di più. Confindustria continua a governare l’economia dello stato, noi inebetiti da calciopoli non ci accorgiamo nemmeno di dover continuare a pagare ed ora l’estremo decreto dell’ “insulto”. Complimenti.
Devo tuttavia ringraziarti per avermi dato maggiori nozioni sulla politica dell’alternanza. Ho capito finalmente cosa significa: un po’ per uno non fa male a nessuno. Una sorta di duo-polio tra te e berlusconi. Deve essere per questo che non è stata la risoluzione del “conflitto di interessi” il primo provvedimento attuato dalla “serietà al governo”. Quali mostruosità potrei scriverti se andassi a rimestare sulla legge 30? Vero, avete sbandierato “il cuneo fiscale” come panacea, ma sai bene cosa accade quando un cuneo si scontra contro le terga del cittadino medio. L’unica salvezza per il lavoratore medio italiano, che lavora da 20 anni, ma negli ultimi tre o quattro è diventato uno schiavo a progetto, è quello di tenere le chiappe strette per la paura di non vedere il suo contratto trimestrale rinnovato. E’ talmente stretto che il cuneo non passa.
Afghanistan e Iraq sono altri due capitoli dei vostri 100 giorni da leggere con vergogna e disgusto, ma tant’è: tutto è già stato detto. Le nomine delle cariche dipendenti dalla Farnesina nei paesi di interesse berlusconiano farebbero arrossire anche un esibizionista, ma leggere le motivazioni dell’esigenza del decreto dell’indulto è un’ offesa reale che ogni cittadino onesto dovrebbe sentire sulla pelle al punto di cacciarvi a pedate dalle comode poltrone. Usare la vita di cittadini deboli come merce di scambio per salvare quella di squali assetati di sangue e danaro è aberrante, e se solo il cittadino italiano smettesse di interessarsi del calcio e buttasse uno sguardo intelligente alle cose politiche, forse si chiederebbe perché un senatore condannato a sei anni di carcere, interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, sia ancora un senatore a tutti gli effetti. Che non abbia rassegnato le sue dimissioni da senatore in attesa del provvedimento di legge che lo avrebbe salvato dalla ridicola sanzione degli arresti domiciliari, nella sua bellissima casa di Piazza Farnese? Eh! Sì, ammetto che questa è un’illazione.
Quindi caro Romano concludo: so che chi da una mano alla mafia può essere imputato di vari reati, collusione, favoreggiamento, associazione esterna… Ora mi chiedo come potrei definire chi da una mano ai corruttori, ai ladri, ai truffatori?
In campagna elettorale eravate così umili da chiederci “le idee”. Le mie non sono mai state raccolte forse perché odoravano di bucato appena steso al sole in confronto alle vostre, o forse perché erano talmente semplici da essere irrealizzabili; per esempio perché non sancire l’ineleggibilità dopo due mandati? Non vi stancate di “lavorare per noi” dopo dieci, venti, addirittura 40 anni?
Rientrare dei capitali rubati (scusa, distratti) da malfattori, piduisti, corruttori, ladri e feccia istituzionalizzata, anziché cavar sangue dalle rape (le rape siamo noi) ti pare troppo populista? Non sarebbe elegante? Rischia di essere poco globalizzante?
La vostra fortuna è la nostra disgrazia, ovvero quella di non somigliare nemmeno un po’ ad un civilissimo paese dell’America Latina, diversamente staremo già sotto le vostre finestre armati di forcone. Istituite un’altra festa nazionale, la giornata della vergogna, durante la quale, sfilerete in via dei Fori Imperiali fischiettando e con le mani in tasca, ovviamente acclamati dalla folla.

Viva Gramsci, Viva Berlinguer.

Rita Pani (COMUNISTA)


7.24.2006

 

100 milioni di euro per cacà …

Quando basterebbero due prugne e nemmeno della California.

Concordo, la nave in Libano doveva essere mandata con così tanta celerità, omogeneizzati, medicinali, tenda da cucina. Doveva essere mandata perché l’importante non è partecipare ma essere protagonisti. Bisogna ritagliarsi un ruolo nella politica estera e dimostrare che sebbene il governo sia di molto centro rasentante la sinistra, l’amicizia tra popoli resta uguale a quando c’era quello. Meno pacche, niente corna nella foto di rito, ma serietà al governo.
Certo, se a Vibo Valentia non avessero dovuto occupare i binari del treno per chiedere aiuto al governo dopo aver ricevuto solo promesse in seguito all’alluvione subita dalla Calabria, sarebbe stato meglio, ma d’altronde mica hanno una squadra di calcio condannata alla serie B, per potersi permettere il lusso di protestare bloccando il traffico dei treni!
Volevo fare un post leggero ed invece ecco che spuntano spinosi problemi che potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale. Il calcio.
Grande scoop di Betulla oggi su libero: la corte europea renderà nulli i provvedimenti della giustizia sportiva, quindi tutto il campionato riprenderà esattamente da dove l’avevate lasciato, e se lo scrive Betulla non si può fare a meno di crederci, lui ha sicuramente un accesso privilegiato alle notizie coperte da segreto di stato. Posso solo immaginare la vostra gioia.
La sede del Milan si trasferirà momentaneamente nella colonia padana denominata Sardegna, dove l’ex presidente del consiglio, riassunto il ruolo del presidente del Milan, contratterà per la cessione di un giocatore a 60/ 100 milioni di euro. Un giocatore di pallone che costa quanto la metà del PIL di un paese del terzo mondo non fa sicuramente scandalo, e soprattutto non lascia nemmeno intenti al pensiero tutti quelli che utilizzano la lettura del giornaletto rosa per conciliare l’evacuazione. Il calcio mercato ha un chè di dogmatico, lo si accetta senza discutere, salvo poi chiedersi come mai il sistema calcio sia in via di putrefazione. E’ un bene che si possa pagare un uomo così tanto, perché spendere “fa girare l’economia” ed è quindi necessario. Il lettore medio della Gazzetta non perde tempo a chiedersi cosa sia giusto e morale e cosa non lo sia, fa il Co.Co. Co. Prende 800 euro al mese, vive da mamma, papà paga le rate dell’auto con gadget appeso al retrovisore della squadra del cuore, protesta in modo acceso contro il presidente che truffando ha portato la squadra in B ed è felice, dopo aver fatto lo schiavo per 14 ore al giorno, di sentire il suo beniamino fresco di lifting dire ad un microfono “Abbiamo ripreso a lavorare per lo scudetto.”
Se ho offeso i lettori della gazzetta … Non mi scuso, e la rivoluzione fattevela voi!

Rita Pani (APOLIDE)


7.21.2006

 

Cose buone dal mondo

Non è che qualcosa non va, è che va esattamente tutto come deve andare. Il numero dei dissidenti diminuisce ogni giorno di più e chi ancora si ostina ad esserlo, viene guardato come fosse Albino Red (il negro bianco inventato da Charlie Parker).
L’esempio è Cacciari, dimessosi perché incapace di sottoscrivere una porcheria governativa. Insomma, essere ligi, onesti e coerenti è quasi un avvenimento straordinario. L’intelligenza ed il discernimento sono ormai handicap. Oddio! Ma che scrivo? Handicap è diventato un termine obsoleto che rasenta la volgarità offensiva. Essere intelligenti rende diversamente abili. Un appunto per dirtyboots: nessun cieco nella giuria di miss Italia, ma un ipovedente.
Scusate la digressione, è solo che ieri, essendo diversamente abile cerebrale ho seguito un documento denuncia su un telegiornale e ne sono rimasta davvero colpita; Simona Izzo, famosa per essere stata la moglie di qualcuno e poi per essere stata ancora la moglie di qualcun altro ha denunciato i pericoli che incombono quando si sceglie la chirurgia estetica, e con grande senso civico, ha dedicato qualche quarto d’ora del suo preziosissimo tempo per mettere in guardia tutte quelle signore che decidessero di sottoporsi a tortura laser per essere iper giovanilisticamente seducenti. Levarsi le macchie dalla pelle potrebbe condannarci ad usare orribili cappellini a tesa larga per evitare l’esposizione al sole. Non ci ho dormito tutta la notte, poi solo in mattinata ho capito alla fortuna che si ha quando si è poveri e non si hanno migliaia di euro da spendere per la giovinezza a tutti i costi.
Tutto questo per riportare i titoli dei giornali che indugiavano sui follicoli della regista: “Il dramma di Simona Izzo”.
La mia diversità mi ha quindi portato a chiedermi: se questo è un dramma cos’è quello che attanaglia il mondo intero e ci fa stare come se avessimo tutti quanti il culo posato su una polveriera? Il mondo è in guerra. Una guerra lunga e lenta contro i terrorismi e per la democrazia.
Essere cerebralmente diversamente abili a volte rende inabili; per esempio è difficile capire perché una bambina israeliana debba firmare la bomba che cadrà sul libano senza che i suoi genitori vengano fucilati per evidente inutilità.
Ci si può sguazzare nello stato di imbecillità dilagante. Oggi il mio vecchio vicino di casa mi dice in tono preoccupato: “Ha sentito al telegiornale? Farà caldo sabato e domenica.” Come se oggi fosse stato freschissimo.
L’ultima è di poco fa: C’è preoccupazione in Africa per una probabile guerra tra Etiopia ed Eritrea, e l’Europa si chiede se sia il caso di attivarsi per mediare. Sono trent’anni che si ammazzano, foraggiati dai predatori di turno, annientati dai colonizzatori, affamati da politiche truffaldine e ci accorgiamo solo oggi?

Arrivati a questo punto chiedo la pensione di invalidità.

Rita Pani (APOLIDE)


7.20.2006

 

GAS RESISTENTI

Dopo un anno di tentativi, ripensamenti e letargia prende forma il progetto dei gas resistenti, un modo pensato per svincolarsi da quell'insana globalizzazione che tende ad ingoiarci tutti.
E' un progetto che va oltre i gas (gruppi d'acquisto solidale) e tende ad impiantare anche una Rete di collaborazione basata sul mutuo soccorso.
Per spiegare meglio di cosa si tratta, abbiamo cercato di sintetizzare il progetto in un sito provvisorio http://www.ritapani.it/indexgas.html che vi invito a visitare.
E' forse l'unico modello rivoluzionario possibile, ovvero quello che tente ad abbattere il capitalismo evitando l'utilizzo delle armi.
Il progetto è in fase di continuo sviluppo e per questo abbiamo bisogno innanzitutto delle idee di chiunque volesse parteciparvi.
Fateci sapere cosa ne pensate scrivendo direttamente all'indirizzo e-mail che troverete sul sito (gasresistenti@gmail.com)
Ciao a tutti
Rita Pani (APOLIDE)

7.19.2006

 

C’è qualcosa che non va

Ci deve essere qualcosa che non va, ne sono certo. E non solo per quel campo di girasoli con il torcicollo. No, davvero, deve esserci qualcosa che non va se fino a qualche giorno fa, quando dicevo di voler fare l’hippy mi scacciavano inveendo “drogato!” e invece quando lo dico adesso, per non ho capito bene quale strana assonanza, tutti mi sorridono e gridano in coro “Lippi! Lippi! Campione del mondo!”
Tutti si lamentano del costante aumento della benzina. Addirittura, ieri è stato sfondato il tetto psicologico di euro 1,4. E in effetti, quando l’altra settimana ho avuto necessità di acquistare una bottiglia da mezzo litro di acqua minerale e mi sono stati richiesti euro 1,4 mi sono psicologicamente incazzato come una giraffanculo.
Anche i venti di guerra che spirano con sempre maggiore insistenza fanno capire che c’è più di qualcosa che non va. Il segretario generale dell’Onu ha dichiarato di voler intervenire per sedare il conflitto tra Israele e Libano. Però solo quando saranno terminate le operazioni militari. Mi piacerebbe che i vigili del fuoco chiamati a spegnere un eventuale incendio a casa di Annan, una volta giunti sul posto gli dicessero che si daranno da fare non appena sarà bruciato tutto.
Un altro problema all’orizzonte è che il nuovo governo sta studiando il Dpef. Dalle solite indiscrezioni trapelate, tutto dovrebbe risolversi nel consueto compendio aggiornato di tagli, amputazioni e recisioni come nemmeno Jack lo squartatore aveva mai osato neppure pensare. Tra le altre misure previste nel pacchetto finanziario è contemplato che ogni contribuente riceverà a domicilio un manichino addobbato da terzino della nazionale. Cosicché si sappia almeno dove sbattere la testa.
Passando dalla Finanziaria alle finanziarie: si avvicinano le vacanze estive e siete prostrati in angoscia perché non ve le potete permettere? Non preoccupatevi, un modo si trova sempre. Una finanziaria, per esempio, pubblicizza prestiti immediati in ragione del 60% del valore della vostra automobile, anche se gravata da ipoteca. E’ facile immaginare che la finanziaria in questione pretenda che l’auto sia assicurata contro il furto. Qualora ne aveste bisogno, la stessa finanziaria si offre di erogare la somma necessaria per l’assicurazione lasciando semplicemente in pegno le chiavi della vostra casa, anche se gravata da ipoteca. Se poi non sapeste come fare a pagare il soggiorno nel villaggio turistico, sarà sufficiente che vi impegniate fegato, reni e cornee, anche se gravati da ipoteca.
E, insomma, come dicevo, deve esserci assolutamente qualcosa che non va. Anche nel concorso di miss Italia, per dire, uno dei giurati sarà un non vedente. Non è stato specificato se potrà avvalersi del senso del tatto, ma mi aspetto che nella giuria del festival di Sanremo ci sia almeno un sordo preverbale.
Mi viene da vomitare. Soprattutto quando penso che Sofia Loren poserà per il calendario Pirelli. Resta da vedere chi poserà il calendario Pirelli dopo averne adocchiato il contenuto.
Alcuni potrebbero ritenere che la ragione di tutto quel che non va, la si potrebbe trovare nel recente studio che ha stabilito che nel nostro paese c’è stato un rilevante aumento del consumo di cannabis e cocaina. Ma io ho il fondato sospetto che queste siano solamente le cosiddette aspirazioni popolari.
Dunque, c’è davvero qualcosa che non va, e questo mi fa stare male. Così avevo deciso che oggi, dopo lo sciopero dei tassinari contro la legge Bersani, finalmente avrei potuto prendere un taxi per andare in farmacia, che però ho scoperto essere in sciopero a loro volta contro la legge Bersani. Spero si mettano d’accordo una volta per tutte in modo da poter acquistare le medicine su un taxi guidato da Bersani.Beh, adesso devo andare: come disse quella famosa prostituta “il lavoro mi chiava!”

7.18.2006

 

Confesso: sono anacronistica

Oggi sembrava essere proprio una di quelle giornate estive, nemmeno tanto afose che invitano a star fuori. Si prende il giornale e si guarda la pagina degli spettacoli, poi si legge a voce alta l’elenco dei film o dei concerti, le sagre, quella della fregnaccia, del pomodoro, del fagiolino oblungo o del cetriolo.
Potremo andare a Roma, c’è una manifestazione di solidarietà ad Israele oppure una manifestazione pacifista; che ne dici di Firenze? I tifosi della Fiorentina occupano una stazione e un prato. Che si fa? Che si fa?
Io sono pacifista, andrei da loro. Come? Ah! Dici che potremo essere scambiati per terroristi filo palestinesi? Allora andiamo per Israele è pacifica anche quella no? Dici che potremo essere scambiati per guerrafondai? No, è di solidarietà.
Poi l’ha scritto anche Adriano Sofri su Repubblica, oggi, che Gino Strada non ha capito un cazzo e che la guerra non è sempre guerra, che ci sono guerre giuste e guerre di terroristi e che bisogna schierarsi sempre contro il terrorismo.
Anche quando ci si scambiano cordialmente missili intelligenti che sterminano donne e bambini? In quel caso si va in guerra di pace, come in Iraq. Democrazia all’uranio impoverito, un paio di processi farsa, gente dimenticata in chi sa quale cuccia per cani e si insegna loro che la democrazia ha un costo che vale la pena di pagare.
E i morti? Hiiii! Che palle con stì morti. Come sei anacronistica! Non si chiamano più morti da almeno un decennio. Oggi sono effetti collaterali, una sorta di acidità di stomaco dopo l’anti infiammatorio per l’artrite. Prendi un Pariet, quattro sorsi di Maalox e passa come è passato il mal di schiena. I morti a centinaia di migliaia varranno pure un po’ di riserve petrolifere e Saddam Hussein detronizzato no? Ora, che vuoi che sia il Libano o Gaza? Israele è da sempre una polveriera, ma sono amici e gli amici si riconoscono nel momento del bisogno, quindi inviamo le truppe dell’ONU. Come? Israele non vuole ingerenze? Ah! Già, dimenticavo che da una vita Israele disattende le risoluzioni dell’ONU e se ne fotte delle sanzioni, ma i palestinesi sono terroristi e quindi ne consegue che gli Israeliani non sono guerrafondai. Sai com’è la guerra giusta, quella contro il terrorismo …

Così è se vi pare e così sarà anche se non vi piacerà, perché noi contiamo un cazzo ed è bene farsene una ragione. Ai puristi del linguaggio che mi scriveranno per dissentire con quello da me usato voglio chiedere cortesemente di astenersi, perché proprio non mi va di dedicarmi alla ricerca del linguaggio più forbito per esprimere concetti così palesemente noti.
Fassino e Fini fuori dalla Sinagoga (insieme ad altri), Cento a manifestare arcobaleno, i tifosi di Firenze e i taxisti a Roma. Il governo in bilico per il rifinanziamento di un'altra porzione di guerra in Afghanistan, l’ennesimo mercato esploso a Baghdad, i morti che nemmeno si contano più. Draghi che annuncia la ricetta per l’economia italiana che finalmente, con un governo di centro sinistra appare una vera novità: tagli alle pensioni con l’innalzamento dell’età pensionabile, tagli alla sanità e agli enti locali.
Abbiamo votato per “la serietà al governo” pensate che sarebbe potuto accadere se avessimo votato per dei buffoni.
Quanto tempo perso a cercare il modo migliore per il mondo migliore.

Rita Pani (APOLIDE)


7.15.2006

 

E' la legge. Dura lex sed lex.

La legge è uguale per tutti? No. La legge poi è comunista quando applicata, invece è legale quando aggirata. La legge, la legalità restano concetti astrusi, come fosse filosofia.
Il verdetto è stato emesso in diretta TV, e fuori dall’hotel i tifosi in rivolta a Roma, fuori dalla sede della Juve a Torino. I laziali gemellati con i fiorentini. Il Milan di berlusconi è salvo, ma quel piduista grida al complotto; le abitudini sono dure a morire.
La legge è uguale per tutti, o quasi, dipende dalla giunta delle autorizzazioni a procedere, dal fatto che ti chiami Cesare e possa usufruire del decreto salva previti. La legge è uguale per pochi, così che mio zio deve demolire un portico in Sardegna e berlusconi ci costruisce bunker sottomarini.
Non si discutono le sentenze, dice giustamente Fassino, ma Mastella manda gli ispettori a Potenza.
Cos’è che non quaglia?
Ah! Fassino si riferiva al pallone (che fa il paio con la santa figa) mentre Mastella si riferiva al principe piduista, trafficante d’armi, erotomane, truffatore o alla moglie di fini a suo fratello e pure alla cognata.
Non tutta la legge è uguale a sé stessa. La giustizia però è sempre ingiusta, sia essa quella del pallone che quella ordinaria.
Il mio stato di APOLIDE non mi è mai apparso più conveniente ed opportuno quanto lo è stato oggi nel vedere madri di famiglia protestare per la Lazio. Mi chiedevo che pensassero quando un pregiudicato era presidente del consiglio, quando il parlamento scriveva leggi ad personam, quando da presidente del consiglio, l’imputato berlusconi andava al tribunale di Milano per fare minacciosi (al limite della mafiosità) monologhi.
Mi domando se qualcuno di questi paladini della giustizia giusta sappia che il pm di Potenza John Woodcock ha chiesto al Csm di essere ascoltato per poter fornire tutti i chiarimenti sulle vicende che lo riguardano, ma soprattutto di essere tutelato dagli attacchi che sono stati rivolti a lui e alla magistratura di Potenza.
Non si può vivere in un paese che ci fa ridere per l’imbecillità, non si può essere orgogliosi d’essere imbecilli, e tanto meno si può continuare a fare finta che sia questa la normalità.
Per conto mio, che ho la mente semplice, la giustizia vera sarebbe stata quella di costringere i giocatori di calcio a giocare con palloni fatti di stracci (e non con le manine dei bambini del terzo o quarto mondo) in un campo sterrato ed argilloso, gratis; che un parlamentare inquisito fosse costretto alle dimissioni e sempre e comunque ad essere processato, andando in galera a scontare la giusta pensa qualora fosse ritenuto colpevole; che chi si è macchiato la fedina penale non si potesse nemmeno candidare e non essere un senatore agli arresti domiciliari in piazza Farnese a Roma con la libertà di uscire per recarsi al senato.

So che l’Italia è ormai un paese povero, ma non pensavo che fosse così miserabile.

Rita Pani (APOLIDE)


7.14.2006

 

LE IDEE NON SI INGABBIANO !

SIT-IN DAVANTI AL CARCERE DI BUONCAMMINO (CA) DOMENICA 16 LUGLIO – ORE 18

Martedì 11 luglio 2006 dieci militanti di "a Manca pro s'Indipendentzia" sono stati arrestati e altre 44 persone sono state perquisite e risultano inquisite con l'imputazione di associazione sovversiva (art. 270 bis c.p.). Tra le imputazioni anche quella di propaganda sovversiva (art.272 c.p.), reato che però è stato abrogato.
Gli arresti e le perquisizioni che hanno colpito pesantemente alcune componenti della sinistra anticolonialista sarda, il movimento indipendentista in generale e in maniera particolare l'organizzazione a Manca pro s'Indipendentzia sono un'insulto ai principi fondamentali della libertà di pensiero e di espressione e partecipazione politica. Si tratta infatti in tutti i casi di militanti che hanno sempre lottato a viso aperto nella scuola, fra i lavoratori, fra i disoccupati per difendere la lingua e la cultura sarda, per lottare contro le basi che devastano la nostra terra, contro la guerra, per la solidarietà dei popoli oppressi, in favore dei diritti dei lavoratori e contro la globalizzazione imperialista, partecipando sempre al dibattito politico sardo e internazionale sul terreno dell'indipendentismo e dell'anticolonialismo di sinistra.
Sulla base di un teorema noto con il nome di "Teorema Pisanu" si vuole fare credere che i militanti colpiti siano pericolosi terroristi e si usano le leggi speciali Reale-Cossiga (ancora in vigore) e le ultime approvate con il cosiddetto "pacchetto Pisanu" per tentare di demolire
le voci scomode che lottano per una Sardegna diversa.
Questo duro colpo repressivo non deve passare inosservato, ma deve scatenare una reazione decisa e ferma di solidarietà e di sdegno, capace di organizzare un fronte unico il più ampio possibile basato sul principio fondamentale del diritto alla partecipazione politica di tutti i
cittadini, rispedendo al mittente i tentativi di dividerci.
Esprimiamo la nostra solidarietà e chiediamo l'immediata scarcerazione di tutti i compagni arrestati sulla base di ipotesi fantascientifiche, mettendo a disposizione le nostre energie e risorse per organizzare una forte risposta a questo tentativo di criminalizzazione della partecipazione politica.

La libertà di pensiero e di espressione politica non può essere processata!

Non passeranno!

Assemblea spontanea contro la criminalizzazione delle opinioni politiche.

 

Punto di domanda

E’ sempre per quel filo sottile che traccia il confine tra le cose importanti e quelle che importanti non appaiono, che io sto scomodissima a pensarmi italiana.

La testata di Zidane deve essere punita oppure no? Tutti i giornali on line lo chiedono ai lettori, e le risposte, stando agli stessi siti, aumentano di giorno in giorno in maniera esponenziale. E’ giusto che si apra un procedimento anche nei confronti di Materazzi (spero sia giusto o perdonate la mia ignoranza)?
La gente ne parla ancora per strada, e non è servita l’intervista al giocatore francese per chiarire chi e in che modo sia stato insultato; la sorella? La mamma o la zia? E quale insulto può aver scaturito tanta brutalità?
La FIFA ha deciso di indagare e noi ne siamo felici oppure no? Deve essere tolto il pallone d’oro a Zidane? Troppe domande, lo so, ma l’ultima è: “Come fate a dormire sonni tranquilli non sapendo che ne sarà di Materazzi, e della coppa?”
Fortuna che insieme a queste tormentate vicende ce ne sono di più leggere e quindi meno importanti! Per esempio, Fitto, non andrà in galera. Per chi non lo sapesse, Fitto non è un giocatore della nazionale ma l’ex presidente della Regione Puglia (forza Italia quella politica, però) che faceva affari in campo sanitario (appalti, convenzioni e porcate simili). Non andrà in galera grazie al voto unanime della Giunta per le autorizzazioni a procedere, che al contrario dell’uomo del monte ha detto: “NO”!
E’ curioso vedere chi sono i componenti della giunta: lo trovate qui
Com’era lo slogan tanto amato dal compagno Romano? La serietà al governo! Eh sì, invece mestizia al circo?
Quanti punti interrogativi in questo post e quanti altri potrei mettercene se solo non avessi deciso che è inutile pormi domande delle quali mi è già fin troppo nota la risposta.
Concludo con una nota seriosa: marcello dell'utri è a New York, per dare vita a una serie di "circoli giovani" con i discendenti delle migliori famiglie italo-americane..

Ehehehe eh eh…. I Gambino, i Badalamenti, e persino i pronipoti di don Vito Corleone?
Punto di domanda.
Rita Pani (Chiedo asilo politico a Cuba)


 

Solidarietà ai compagni sardi

Martedì 11 luglio 2006 dieci militanti di a Manca pro s' Indipendentzia sono stati arrestati e successivamente condotti nel carcere diBuoncammino. Numerosi nostri compagni e altri militanti del variegato movimento indipendentista e comunista sardo hanno subito
perquisizioni domiciliari, sequestro di materiale vario e diversi tra essi hanno ricevuto un avviso di garanzia in cui li si informa di essere sottoposti ad indagine per reati associativi.
A Manca pro s'Indipendentzia respinge nella maniera più decisa tutti i capi di imputazione attribuitigli e dichiara che i suoi dieci militanti arrestati e tutti gli altri indagati sono del tutto estranei ai reati loro contestati. La nostra Organizzazione, fin dalla sua fondazione, ha sempre svolto la propria attività politica pubblicamente.
Ricordiamo che le attività di a Manca pro s'Indipendentzia, inserite all'interno di quelle che sono le leggittime rivendicazioni del Popolo Lavoratore Sardo, ha svolto, svolge e continuerà a svolgere la propria pratica politica pubblicamente attraverso il suo giornale d'organizzazione, Soberania, distribuito in tutta la Sardigna, un sito internet accessibile a tutti e le sue sedi territoriali, aperte a chiunque.
L'unica "colpa" di cui ci riconosciamo colpevoli è quella di essere militanti di un'organizzazione indipendentista e comunista che si batte per l'autodeterminazione del Popolo Lavoratore Sardo e per il Socialismo. Consideriamo le imputazioni attribuiteci come un attacco politico nei nostri confronti, tendente non a dimostrare un nostro eventuale coinvolgimento nei fatti, ma a criminalizzarci e a reprimerci in quanto soggetto politico attivo nella realtà sarda.
Chiamiamo a tutte le organizzazioni indipendentiste, comuniste e tutti i sinceri democratici, anche coloro che non condividono il nostro progetto politico, a respingere con determinazione questo vergognoso attacco alla libertà di espressione delle proprie opinioni politiche, che colpisce non solo a Manca pro s'Indipendentzia, ma tutto il Popolo Sardo.
Chiediamo l'immediata scarcerazione dei nostri compagni e invitiamo tutti, singoli individui, gruppi, associazioni, orgnizzazioni e partiti politici, nonche i lavoratori a tenere alta l'attenzione in
questo momento di attacco generalizzato ai diritti democratici.
Nugoro, 12 de su mes'e lampadas de su 2006
Ufficio Stampa a Manca pro s'Indipendentzia
sede nazionale: via Aurelio Saffi 12 - Nugoro
http://www.manca-indipendentzia.org
Mail: manca@manca-indipendentzia.org
Mail: mancaindipendentzia@libero.it
Mail: ufficiostampa@manca-indipendentzia.org

 

Solidarietà agli indagati e agli arrestati in Sardegna nell’operazione “Arcadia”


La chiamano “operazione arcadia”, che sa molto di film poliziesco e così appariva Sassari ieri mattina: elicotteri, perquisizioni a tappeto, dieci arresti, la città blindata. Indagati ed in manette quei compagni e compagne che hanno sempre svolto la loro azione politica pubblicamente ed alla luce del sole. Indagati ed in manette, con accuse pesantissime, basate sul metodo delle intercettazioni oggi messo in discussione persino da chi sta al potere, e con il quale si pensa di poter avallare l’arresto e l’inquisizione di un numero elevatissimo di persone. A giustificare tutto questo una serie di frasi sconnesse e piuttosto dubbie, nonché estrapolate dal contesto delle conversazioni (vedi quelle pubblicate sull’unione sarda), quasi cucite a dovere per poter giustificare ad ogni costo il teorema Pisanu e l’enorme spesa che questo teorema ha significato nel corso degli ultimi anni in Sardegna: miliardi sottratti ai contribuenti e spesi in intercettazioni, pedinamenti, dispiego di forze dell’ordine in una terra che di tutt’altro aveva bisogno…e soprattutto al fine di dare corpo alla famosa formula dell’eversione sarda di Pisanu diventata quasi un grottesco ritornello. Un teorema che tra i vari obiettivi ha quello specifico di zittire il reale malcontento popolare dovuto alla drammatica situazione sarda colpendo ora nello specifico una organizzazione come A Manca pro s’indipendentzia che di quel malcontento si è fatta portatrice. La diversità di analisi e prospettive non ci ha impedito in numerose occasioni di condividere una militanza che ci ha visto spesso protestare insieme per i diritti degli studenti, dei migranti, e dei lavoratori, contro la guerra e le basi militari e contro lo sfruttamento coloniale della Sardegna. Per questo ci sentiamo solidali con i compagni e le compagne arrestate e inquisiti/e, vittime di una azione repressiva talmente ampia e fumosa da provocare in noi un senso di indignazione ma non di impotenza. In attesa di avere notizie più precise auspichiamo l’immediato rilascio di tutti gli arrestati.

Massimo Mele, Paolo Giuliani, collettivo femminista Andala, S’Iscola Sarda

7.11.2006

 

Il ritorno degli eroi

Mi arrendo.

E’ evidente che il mondiale di calcio non è un semplice torneo; deve necessariamente essere un evento di proporzioni cosmiche, capace di offuscare tutto, in grado di riunire la nazione e persino capace di annientare qualsiasi forma di pensiero.
Devo anche dire, per onestà, che non ho visto nemmeno una delle partite, se non i cinque minuti finali della seconda disputata dal Ghana contro non mi ricordo chi e la “lotteria dei rigori” italiani, dato che era praticamente impossibile seguire altro, dal momento che persino per strada non si sentiva altro che il rimbombo dei televisori, tutti sintonizzati sullo stesso canale.
Ho iniziato a sospettare che la partita di pallone fosse qualcosa di più di una semplice partita quando il prete ha suonato le campane a festa, un attimo dopo il fischio arbitrale. Ieri sera però ho avuto la conferma: qualcosa di eccezionale era capitato al nostro paese. Dalle 17 del pomeriggio in poi, alcuni canali televisivi hanno iniziato a trasmettere in diretta, “il ritorno degli eroi”; fortuna che sapevo di cosa si trattava, diversamente avrei potuto pensar male quando, in collegamento dall’aeroporto di Pratica di Mare il cronista spiegava il protocollo per ricevere “gli eroi”. Visti i precedenti collegamenti televisivi dagli aeroporti (Ciampino) ai quali siamo tristemente abituati, ci saremo potuti preoccupare, sospettando che, i campionati mondiali di calcio avessero offuscato oltre che l’alluvione in Calabria, l’arresto di un politico di forza Italia uomo di Provenzano a Palermo, il salasso del DpF, anche l’ennesimo attentato di pace in Iraq. Così non era, per fortuna e gli eroi, una volta tanto arrivavano in posizione verticale.
Sì. Un evento memorabile che ha fatto emergere tutto il peggio che si può pensare di un cronista di televisivo, pagato per parlare e poco importa quel che dice, l’importante è che dica qualcosa. Uno di loro, su un elicottero, seguiva il corteo che accompagnava il “pullman degli eroi” a Palazzo Chigi.
“Vedete le auto? Si fermano per salutare gli eroi” (nemmeno il sospetto che il traffico fosse bloccato dai vigili urbani?)
“Guardate la folla festante, con le bandierine e le trombette” (vuole davvero farmi credere che dall’elicottero riuscisse a sentire le trombe da stadio?”
Durante la mattina però, mi era anche capitato di vedere su Sky TG24 un inviato in Germania (casa Italia,perdonate se non so dove fosse) collegato per rendere conto al cittadino italiano tifoso, in attesa del ritorno degli eroi, dello smontaggio delle transenne: “vedete, smontano anche le transenne” (e che ci stai a fare ancora là?)
Impossibile non occuparsi dei mondiali di calcio, anche per chi, come me, non aveva alcun interesse. Internet, la TV e i giornali erano pieni di tutto (ed anche oggi non è diverso) dalla testata di Zidane alla coppa che ha dormito con Cannavaro, Lippi che lascia oppure no, alla gioia e al tripudio di due milioni di persone che hanno invaso le vie di Roma, le medaglie di Prodi e il messaggio di Napolitano, il calvario di Gattuso: dopo aver fatto la cacca per 28 volte durante la notte prima della finale, ha risolto il suo problema infilandosi un cubetto di ghiaccio da qualche parte, ma con molta eleganza non ci ha detto dove. (Sotto l’ascella? Scusate ma se l’informazione non è completa poi è lecito azzardare).
Due milioni di persone in piazza per festeggiare il ritorno degli eroi, ma nessuno che scende in piazza per far sì che non tornino più eroi. Questa, alla fine, è l’Italia alla quale sento di non appartenere.

Rita Pani (APOLIDE)


7.07.2006

 

Pio Pompa e Farina di Betulla.


Ho sempre detto che per imitare l’american style, ci vuole “il fisico”.
Purtroppo, pare che in Italia non si possa fare a meno di copiare il modello americano, e non importa in quale aspetto della vita. L’importante è americanizzare, la scuola, la politica, l’auto e il frigorifero. Così, mi piace sintetizzare il concetto: loro avevano Elvis a noi è toccato Little Tony. Forza italiani!
Si sono aperti gli armadi del Sismi ed il contenuto somiglia ad una promessa: «disinformazione», «inquinamento delle indagini», «dossieraggio» e «spionaggio abusivo». In realtà non siamo nuovi a questo tipo di sconvolgenti rivelazioni, al punto che non tremiamo più per la paura del “colpo di stato” e siamo anche abbastanza avvezzi alla sudditanza verso i grandissimi stati uniti d’amerika, al punto di restarne talmente estasiati da rasentare il ridicolo, persino in situazioni gravi come quelle delle “prigioni volanti”.
Sono stufa di fare ricorso alla memoria e alla logica e parrebbe inelegante, per giunta, ricordarvi i cinque anni di governo mafio/piduista durante i quali “ve lo avevo detto io…” ma ora che il piduista è caduto è abbastanza normale che le nefandezze vengano a galla. Le reazioni sono immediate e palesemente scontate, come il calcio, anche il sismi dovrà essere “rifondato” ma nessuno ha il coraggio di ammettere che bisogna rifondare tutto il sistema Italia, impoverito, imbarbarito ed abbruttito da cinque anni di criminalità organizzata al governo.
I servizi segreti fabbricavano prove per imputare a Prodi colpe non sue (la CIA insegna e la guerra in Iraq è la lezione); alcuni giornalisti venivano pagati per promettere “sconvolgenti rivelazioni su Prodi” in prima pagina (quelle ancora fresche di fabbrica). E’ grave, anzi gravissimo, ma il problema è che tutto questa amena americanità è italiana.
Nessun Roborosky, Hoover o H21, nemmeno Austin Power. Noi siamo italiani e come al solito dobbiamo accontentarci di un più esilarante Pio Pompa che pare abbia assoldato l’agente Farina, nome in codice “Betulla”. Non siamo capaci di fare gli americani, sarebbe ora di mettersi l’anima in pace.
Ma voglio concludere con un ricordo che potrebbe essere quasi una prece. Quando morì Don Giussani sui teleschermi delle televisioni private e private dello stato, imperversava il Pio faccione del Betulla, contrito e addolorato, che pubblicizzava il libro intervista, la sua fede, il suo cattolicesimo quasi integralista, ricco di moralismo e buoni sentimenti…
La parolaccia finale mettetecela voi.

Rita Pani (nome in codice APOLIDE)


7.06.2006

 

Notizie buone e buone notizie

Il meteo promette pioggia; e questa sì che è una notizia sconvolgente, sebbene esistano ampie probabilità di schiarita e al mare fa comunque caldo.
La finale del campionato del mondo sarà Francia vs. Italia; ed anche questa è una notizia, sebbene ci sia ancora tempo per vivisezionare giocatori e tifosi, spettatori ed arbitri, opinionisti e meteorologi.
Ci sono non notizie che varrebbero qualche cosa in più se solo fossero date con la giusta enfasi, per esempio i tassisti col tatuaggio del duce e con la testa rasata che prendono a schiaffi un ministro, l’urgenza della creazione del partito democratico,l’UDC che cerca di entrare nella coalizione di Governo, scavando un tunnel sotto il parlamento, per restare inosservati, e Prodi che incapace di fingere, ausculta col bicchiere il pavimento per tentare di capire a che punto siano. Nel contempo, studia le parole giuste da usare mentre accompagnerà alla porta “la sinistra radicale”.
“Siamo certi che sarete in grado di mostrare solidarietà nell’accoglienza di questi profughi di destra e sarete disposti a farvi da parte …”
“Grazie per i voti dei comunisti che ci avete offerto, ma si è fatto tardi…”
“Non ci sono più bambini in frigo, sarebbe meglio che andaste…”
“Abbiamo messo Napolitano al Quirinale, Bertinotti alla camera, cazzo volete? Fuori dai coglioni”. No. Prodi non parlerebbe mai così, devo ammettere una certa disonestà intellettuale da parte mia.
Nel bene e nel male il governo va avanti, con fatti e proclami, con promesse e furberie. Va avanti e i cento giorni si avvicinano. Uniche attuazioni fino ad oggi, il rifinanziamento di una guerra travestita da pace, le liberalizzazioni, la cancellazione di una firma ignobile al parlamento europeo, l’invio dei conti di un ministero alla procura della Repubblica e un milione di miliardi di chiacchiere sul mondo perfetto che verrà e che alla fine, si concludono sempre e comunque con “non abrogheremo, ma modificheremo”, la bossi-fini (meglio nota come pacciani-vanni in materia di violenze sessuali) la riforma moratti, la riforma del sistema giudiziario, la legge Biagi (in realtà maroni).
Insomma, le telecronache dei mondiali sono state disturbate dalle manie sessuali di sua altezza de ghè, che in realtà celavano truffe e ruberie varie, aggregazioni mafio/piduiste; dallo scandalo RAI o porcopoli, da quello del calcio “piedi puliti”. La politica è tornata finalmente una cosa seria e rispettosa e quindi il governo s’è guardato bene dal disturbare la positiva predisposizione mentale del cittadino/tifoso, limitandosi a poche cose ma sensate, per esempio una brillante spiegazione di un’idea vincente: i gggiovani. Speriamo che la promessa sia mantenuta dalla ministra Meandri, che s’impegnerà non solo a riformare il calcio (cosa della quale si sente davvero bisogno) ma soprattutto a creare le “quote giovani” per l’accesso al parlamento.
Mi immagino già le leggi varate da un futuristico, giovanissimo, governo:
“Art. 1 SMS grts a tt i gvn.”

Rita Pani (APOLIDE)

PS da oggi (e non so per quanto) i post di questo blog saranno anche su
http://guevina.blog.espresso.repubblica.it/


7.04.2006

 

Non oggi...Gioca l'Italia

Non è certo il giorno più adatto per essere rimasti sommersi da un alluvione, non è nemmeno adatto per iniziare ad imparare cosa sia stata la “finanza creativa” di tremonti, uno scherzo di ministro. Soprattutto oggi non è il giorno adatto per le vendette politiche contro il presidente del Milan, del consiglio, di mediaset, di mediolanum, della mondatori.
Oggi si gioca Germania Italia, una partita di pallone, e il tifoso cittadino deve rimanere concentrato, sapere il tasso di umidità sul terreno di gioco, controllare le statistiche dei precedenti incontri, pronosticare, lasciarsi andare ai riti scaramantici e tenere il serbatoio dell’auto o del motorino, pieni. Non si sa mai, metti che vinca!
Eppure ieri, un’alluvione nel sud d’Italia ha fatto quattro morti, un bimbo compreso, l’autostrada Salerno Reggio Calabria è stata inondata, l’eterno cantiere, bacino di introiti per mafia e camorra direttamente foraggiate dallo stato. I condoni e le sanatorie, l’inesistente politica ambientale che al massimo si occupano di aggirare i vincoli sanciti dalle regioni, consentendo l’abusivismo edilizio, la totale assenza di interventi di tutela ambientale sono tra i maggiori responsabili delle catastrofi naturali, alle quali si risponde sempre sotto il vincolo dell’urgenza, stanziando milioni di Euro che serviranno pochissimo alle vittime e molto di più a chi riuscirà a lucrarci sopra.

“Secondo lei chi vincerà stasera?” Italie golle de Toti.

Guarda! Guarda! La creatività di tremonti funzionava così: prendo tre milioni di Euro e li destino a due o tre grandi opere per le quali il massimo della fatica sarà porre la prima ed unica pietra, con un inaugurazione alla quale è sempre meglio che partecipino il sindaco, la banda, il vescovo e pure il farmacista. I soldi non esistono, ma il problema si porrà più avanti, quando qualcuno inizierà ad emettere fatture che resteranno da saldare. A chi? A noi, ma nemmeno Di Pietro ha il coraggio di dircelo chiaramente.

“Cosa pensa accadrà stasera?” Forzaaaa Itagliaaaaaa! Treazzero co golle de toti inzaghi e toni. Semo troppo forti. Vai inzaghi.

Calciopoli? E’ una manovra politica per screditare berlusconi, a quanto dice lui. Una massa di poteri economici che facevano girare danaro, si arricchivano, rubavano e frodavano. Chi? Il tifoso. Anche quello che stasera, spera di poter bruciare un po’ di benzina ed inquinare ulteriormente la sua città, sventolando il bandierone…

Non più sangue scorrerà! [Elio]

Rita Pani (APOLIDE)


7.03.2006

 

Taxi! Taaaxiiii!


Per onestà devo dire che io sono contraria alle liberalizzazioni. Io resto convinta che l’esproprio e la statalizzazione, siano ancora validi strumenti per costringere alla legalità e alla giustizia sociale. Ma so che è un concetto inattuabile quasi ovunque. In Italia, poi, meno che mai.
Così il ministro Bersani decide di porre fine alle caste protette, nelle quali difficilmente si ha libero accesso e promette di rivisitare anche il funzionamento dei sistemi bancari ed assicurativi, per garantire il reale libero mercato e la concorrenza.
Certo che è uno strano paese l’Italia, dove restano zitti i farmacisti ma si incazzano i tassisti. A me pare una buffonata, probabilmente perché troppo enfatizzata dai giornali e telegiornali che, al solito, dedicano spazio ed amplificano tutto ciò che dovrebbe restare in pietoso silenzio.
Io, per esempio, ho sempre stigmatizzato la figura del tassista con quella del ladro, patentato ed autorizzato a rubare dai comuni che sanciscono i prezzi di listino.
Prendiamo il caso dell’aeroporto di Cagliari Elmas, dove è presente un servizio navetta che pare essere stato tarato sui ritardi cronici degli aerei; se hai “culo” e non hai fretta te la cavi con 2 Euro (percorso Aeroporto/ Cagliari Stazione ARST, a pochi passi dalle FS, 4 chilometri; tempo percorrenza 8 /10 minuti: 1000 lire/Km) se invece hai fretta, perché devi prendere un treno, niente paura: c’è sempre un Taxi disponibile che per la modica cifra di 15 Euro (30 mila lire circa)…
Inutile dire che per me, la “rivolta” dei tassisti potrebbe andare avanti ad oltranza, fino ad essere ridotti alla fame.

Sarà invece interessante stare a guardare gli ulteriori sviluppi dell’operazione Bersani. Prendiamo per esempio le assicurazioni, quelle mai toccate da berlusconi che ne possiede alcune, sarà davvero possibile ottenere in Italia un sistema libero e concorrenziale? Temo di no, perché al solito si scorda che certi provvedimenti sono già stati adottati dal precedente governo di centro sinistra e rivisti poi dalla cosca di destra che ha malgovernato l’Italia. L’antitrust, fasulla, non è mai intervenuta per impedire la creazione di “cartelli” di categoria e il conseguente accordo tariffario, sebbene molteplici siano state le denunce delle associazioni dei consumatori.
Le banche, funzionano esattamente allo stesso modo, e quelle equosolidali sono quasi impossibilitate ad esistere.
Dei notai non parliamo, sembra quasi la bottega del restauro, dove il padre insegna al figlio come si uccidono i tarli e come si rifà una laccatura.
Il mercato immobiliare, sembra sia uscito da qualunque tipo di controllo, e le multinazionali dei farmaci, sappiamo bene come funzionano, ultimo esempio che ho a memoria, la bufala dell’ influenza aviaria che vide l’allora ministro storace darsi molto da fare per risollevare le sorti della Roche.
Quindi che i tassisti continuino la loro lotta, senza confini e senza quartiere, per poter ricordare all’italiano medio che in Italia la regola non è la legalità, la giustizia sociale o l’equità, ma la garanzia dell’amoralità nella logica della furbizia.

Rita Pani (APOLIDE)


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