7.11.2006

 

Il ritorno degli eroi

Mi arrendo.

E’ evidente che il mondiale di calcio non è un semplice torneo; deve necessariamente essere un evento di proporzioni cosmiche, capace di offuscare tutto, in grado di riunire la nazione e persino capace di annientare qualsiasi forma di pensiero.
Devo anche dire, per onestà, che non ho visto nemmeno una delle partite, se non i cinque minuti finali della seconda disputata dal Ghana contro non mi ricordo chi e la “lotteria dei rigori” italiani, dato che era praticamente impossibile seguire altro, dal momento che persino per strada non si sentiva altro che il rimbombo dei televisori, tutti sintonizzati sullo stesso canale.
Ho iniziato a sospettare che la partita di pallone fosse qualcosa di più di una semplice partita quando il prete ha suonato le campane a festa, un attimo dopo il fischio arbitrale. Ieri sera però ho avuto la conferma: qualcosa di eccezionale era capitato al nostro paese. Dalle 17 del pomeriggio in poi, alcuni canali televisivi hanno iniziato a trasmettere in diretta, “il ritorno degli eroi”; fortuna che sapevo di cosa si trattava, diversamente avrei potuto pensar male quando, in collegamento dall’aeroporto di Pratica di Mare il cronista spiegava il protocollo per ricevere “gli eroi”. Visti i precedenti collegamenti televisivi dagli aeroporti (Ciampino) ai quali siamo tristemente abituati, ci saremo potuti preoccupare, sospettando che, i campionati mondiali di calcio avessero offuscato oltre che l’alluvione in Calabria, l’arresto di un politico di forza Italia uomo di Provenzano a Palermo, il salasso del DpF, anche l’ennesimo attentato di pace in Iraq. Così non era, per fortuna e gli eroi, una volta tanto arrivavano in posizione verticale.
Sì. Un evento memorabile che ha fatto emergere tutto il peggio che si può pensare di un cronista di televisivo, pagato per parlare e poco importa quel che dice, l’importante è che dica qualcosa. Uno di loro, su un elicottero, seguiva il corteo che accompagnava il “pullman degli eroi” a Palazzo Chigi.
“Vedete le auto? Si fermano per salutare gli eroi” (nemmeno il sospetto che il traffico fosse bloccato dai vigili urbani?)
“Guardate la folla festante, con le bandierine e le trombette” (vuole davvero farmi credere che dall’elicottero riuscisse a sentire le trombe da stadio?”
Durante la mattina però, mi era anche capitato di vedere su Sky TG24 un inviato in Germania (casa Italia,perdonate se non so dove fosse) collegato per rendere conto al cittadino italiano tifoso, in attesa del ritorno degli eroi, dello smontaggio delle transenne: “vedete, smontano anche le transenne” (e che ci stai a fare ancora là?)
Impossibile non occuparsi dei mondiali di calcio, anche per chi, come me, non aveva alcun interesse. Internet, la TV e i giornali erano pieni di tutto (ed anche oggi non è diverso) dalla testata di Zidane alla coppa che ha dormito con Cannavaro, Lippi che lascia oppure no, alla gioia e al tripudio di due milioni di persone che hanno invaso le vie di Roma, le medaglie di Prodi e il messaggio di Napolitano, il calvario di Gattuso: dopo aver fatto la cacca per 28 volte durante la notte prima della finale, ha risolto il suo problema infilandosi un cubetto di ghiaccio da qualche parte, ma con molta eleganza non ci ha detto dove. (Sotto l’ascella? Scusate ma se l’informazione non è completa poi è lecito azzardare).
Due milioni di persone in piazza per festeggiare il ritorno degli eroi, ma nessuno che scende in piazza per far sì che non tornino più eroi. Questa, alla fine, è l’Italia alla quale sento di non appartenere.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Gli “eroi” di Berlino sono sbarcati a Pratica di Mare per distinguerli da quelli di Nassirya, che non hanno sollevato il Pil neanche di un decimo di punto.
Ho sentito il telecronicotterista durante il tragitto degli "eroi" dall’aeroporto fino a Roma commentare la via Pontina bloccata da un serpente ininterrotto di automobili dalle quali i tifosi plaudenti erano scesi per acclamare i loro beniamini. E mi è venuta voglia di indire un gioco a premi dove il prossimo che sento lamentarsi del traffico sulla Pontina vince un massaggio sulle gengive con il crick.
Oggi ho letto da qualche parte che la CGIL ha donato a Gattuso una tessera onoraria. E ho pensato che in effetti ancora mi mancava vedere un miliardario con la tessera del sindacato. Per inciso, quello stesso sindacato che quando la mia azienda è fallita, un paio di anni fa, ha preteso sonanti quattrini in ragione del 2% degli emolumenti lordi che dovevo recuperare.
La notte della finale, a Roma, durante i festeggiamenti per la vittoria, alcuni tifosi hanno manifestato la propria gioia cercando di ribaltare l’auto dei Carabinieri che staziona sotto l’abitazione di Belusconi.
E a me, la sola cosa che viene in mente, è che a Carlo Giuliani hanno sparato in faccia per molto, molto meno.
“Coglioni del mondo!”
Ad libitum
 
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