7.31.2009

 

Sfogo di una notte di mezza estate

Capisco molto, a volte capisco anche più di quanto vorrei capire. Certe cose però non le comprendo …

se vuoi promuovere la tua carriera da scrittrice non dovresti esporti così, su face book o myspace

Sorrido, sono molto stanca. Le giornate sono lunghe. Espormi? Mi viene subito in mente quando sto in cortile a ritirare i panni, e mi accorgo di non aver indossato i pantaloncini. Dall’altra parte della rete che divide il mio orto da quello del vicino sento squillante: “Buongiorno!” Ecco, allora mi sento esposta, perché quel dolce vecchietto è così per bene che riprende ad inseguire la vita sua, infischiandosene di me. Ridicola, allungando la maglia rientro, mi trasformo, e torno dai miei panni stesi all’ombra. Uno scherzo, un gioco, uno scambio di battute ilari e intelligenti, no, non possono essere davvero un’ esposizione, e poi, la carriera?

Gente come me la carriera non la fa. Forse alla fine dell’800 in Francia o in Inghilterra, o perché no, anche in Italia ai tempi in cui visse la Deledda, o poco dopo. Gente come me non è capace, non ha i numeri, il silicone, l’amante giusto. Gente come me, credo, è nata con la penna in mano – sì questo me lo concedo – ma nel momento sbagliato. E poi, diciamocelo, la carriera la sto facendo: pensa che sono alla terza pubblicazione, senza mai aver dovuto pagare per essere pubblicata. Non è roba da tutti – pure questo mi concedo –

se vuoi essere una persona di successo, devi pensare come se fossi una persona di successo

Mia cara, evidentemente è da tutta la vita che sbaglio, perché ho sempre creduto che mi bastasse voler essere una persona. E sì, io sono una persona.

come pretendi che ti si prenda sul serio se te ne esci con i Simpson, Denzel e la birra? Io lo dico per te, perché ti voglio bene e mi dispiace, e poi insistere col comunismo, perché?

E sì che mi conosci, e sai di me persino il dolore! E sì che sai come nonostante la mia poca agilità, io riesca a fare salti mortali, e doppi carpiati per sopravvivere e arrivar a domani. Ma allora proprio tu, come puoi pretendere che io rinunci al suono della mia stessa risata, al mio ideale, all’orgoglio di esser arrivata a oggi senza aver svenduto nulla di me?

Chissà, forse il tuo ragionamento ha pure un senso, ma spero di riuscire mai, nella mia vita, a dire a un’altra persona qualcosa di diverso da ciò che sono. Persino la piega che mi fa il parrucchiere due volte all’anno, dura poco più di un istante, il cespuglio piegato dal maestrale non si raddrizzerà mai. Una bugia durerebbe ancor meno.

R.


7.30.2009

 

Occupiamoci di cose serie


È la stagione delle sagre. L’estate si ergono bancarelle e si santificano la pizza e la birra, l’anguria e il melone; c’è la sagra della bruschetta, del pomodoro e qua in Umbria persino quella della fregnaccia, che fino ad oggi non avevo ancora capito bene cosa fosse. Ora lo so. Deve essere la sagra dedicata alle minchiate leghiste.

È partito alla grande il soccorso al padrone, che nel frattempo si organizza per l’assalto finale alle menti italiote e alla democrazia. I previsti cambi ai vertici dei suoi giornali e telegiornali, con la promozione dei servi più servi che ha, le previste mazzate alla Costituzione, segnalate da Luigi De Magistris e rimaste in chiaro solo sul sito del Manifesto spiegano meglio di ogni altra analisi politica il vero scopo delle bordate idiote, di una massa di babbuini leghisti.

E basterà questa estate per l’ennesimo maquillage del pervertito del consiglio, che dopo l’ennesima stiratina di occhi, l’ennesimo bagno nella crema arancione autoabbronzante, provvederà anche a una vaginoplastica per riacquistare la verginità. Questa operazione chirurgica, la pagheremo noi con gli ultimi spiccioli di democrazia.

È pericoloso indagare sulle bufale abruzzesi, deleterio per questo governo che la gente si chieda come mai a una sorta di minaccia mafiosa si sia risposto con l’elargizione di altri quattro miliardi di euro, aggiunti a matita a margine di una legge finanziaria – che però non si chiama più così, perché ci siamo modernizzati. Non è meglio quindi indignarsi perché c’è chi vuole l’alpino di pura razza ariana?

Basta! Occupiamoci di cose serie.

Stamattina il Corriere ci dava una notizia sconvolgente, una di quelle che dovrebbero farci pensare: Jack Nicholson non ha superato la prova costume. Cazzo! (scusate il francesismo) ma ha solo 72 anni, ed è ridotto così? Ci fa specie. Noi eravamo davvero convinti che passati i 70 si iniziasse il processo di ringiovanimento … ne abbiamo avuto chiari esempi.

Anche la Stampa ci ha messo un carico da dodici: Il padre spirituale dei sei veggenti di Medjugorje, Tomislav Vlasic non è più sacerdote. Si è dimesso prima che arrivasse la scomunica di Benedetto XVI. Non solo ha fatto un figlio con una suora, ma pare che si sia anche inventato le visioni dell’apparizione della Madonna.

Ma dai? Davvero se le è inventate? No, dai!

Rita Pani (APOLIDE che sta per sbroccare)


 

Se non lo sai l'itagliano allora e sallo! Cazzo!


7.29.2009

 

Indietro tutta

Certe volte è meglio attendere le precisazioni o rettifiche che puntualmente arrivano dopo la sparata ministeriale. Il fatto è che fa caldo, e i leghisti sono uomini veri, mica signorine. Loro si riuniscono a Ponte di Legno, e nonostante le temperature proibitive di questa torrida estate, elmetto cornuto in testa, come usavano i loro padri celti, rimestano polenta sui paioli di rame, posati sulla viva fiamma di un falò, spegnendo la sete con un robusto vino rosso. Credo che una minchiata, quindi ci possa stare.

Ma quale esame di dialetto? È una bufala, dice quel tizio padano che qualcuno avrà pure eletto al parlamento italiano. [cito] La proposta è quella di fare dei test pre-selettivi per consentire l'accesso agli albi regionali degli insegnanti, albi previsti proprio dalla proposta di legge in discussione. Tali test sono visti come propedeutici rispetto al superamento dei concorsi pubblici". "Come si può evincere dal testo dell'emendamento - aggiunge - la prova dovrà riguardare uno spettro culturale ampio, non riconducibile alla banalizzazione che viene fatta oggi dai giornali".

Sapete cosa? A me che si tratti di dialetto o di storia, poco importa. Quel che è importante invece è che un’altra ministra della repubblica italiana, possa dichiarare senza nemmeno un po’ di vergogna, che in fondo la proposta dei celti dall’elmetto cornuto, debba essere presa in considerazione. Avete presente quanto ancora lunga è l’estate? Quante serate di baldoria ci saranno ancora a Ponte di Legno o in qualche piccolo paese delle Alpi? Ed ogni volta sarà una cosa seria.

Magari dopo la prossima bisboccia toccherà a calderoli infilare la tabella dell’indice cefalico per determinare l’attitudine di un cittadino italiano a lavorare presso un ente padano. Il pdl dichiarerà che questo nuovo parametro non inficia l’accordo del governo, e che quindi se ne può discutere. Per fortuna a quel tempo tutti gli immigrati italiani in America saranno ormai di quarta generazione e non ricorderanno che i loro avi, furono studiati da Boas, un antropologo che stabilì come le caratteristiche degli italiani ( e degli immigrati europei) maturavano quando inseriti in un nuovo ambiente e in una nuova cultura. Ma Boas era un progressista e uno studioso (nel 1911) non un capronie elmo cornuto contemporaneo.

Ho il sospetto che presto sentiremo parlare anche di capelli biondi e occhi azzurri … aspettiamo fiduciosi.

Rita Pani (APOLIDE)


7.28.2009

 

La tetta ci offende

Sul Corriere si commenta una notizia: una donna è stata allontanata da un hotel, perché, sciagurata, allattava al seno il proprio bimbo in una sala da pranzo, dopo le proteste di alcuni ospiti. Il fatto è accaduto a Madonna di Campiglio.

Questa è una notizia in linea con l’italianità. Un bimbo che si nutre al seno della madre, è una visione scabrosa che urta le pudiche coscienze italiote, mentre, sapere che il pagamento per una puttana o “escort” che fa più chic, è la candidatura a Strasburgo, o al Parlamento, o almeno in una Circoscrizione, o anche la televisione del papi proprietario, a quanto pare non impensierisce nessuno (se non quelli ancora senzienti). Non so quante volte l’ho scritto, ma voglio farlo ancora: abbiamo un governo che ha fatto “correggere” un quadro del Tiepolo. Quella tetta non s’ha da vedere. Perché siamo il paese del bagaglino e delle televisioni che rappresentano il sogno, la meta d’arrivo di almeno due generazioni di ragazzine disposte persino a farsi mettere le mani arancioni addosso da un pervertito, con la benedizione di mamma e papà. Un bimbo che succhia il seno della mamma, e si alimenta è assai più oltraggioso di un culo o di una tetta di gomma mostrata in un programma TV, dove la parte più nascosta della stellina, è un organo interno.

Ma questo è nulla, in confronto ad altre ipocrisie e altri bambini, e a dire la verità mi sono anche un po’ stufata del “piove governo ladro” ma chi se ne frega tanto io ho l’ombrello. Quante fiaccolate si sono fatte, e tutte giustamente, e quante volte si è sentito gridare: “i bambini non si toccano?”

Ebbene i bambini non si toccano, mai e nessuno. E allora perché la voce dei cittadini italiani non si erge potente contro la mostruosità di una legge razzista come quella del ministro per il razzismo maroni, che a partire dall’8 agosto prossimo, renderà impossibile l’iscrizione all’anagrafe dei neonati di madre “clandestina”? Che fine faranno tutti i bambini invisibili che nasceranno? Quali rischi correranno quelle donne/madri che pur di non farsi portare via i figli dai servizi sociali, partoriranno in modo clandestino, magari in cliniche clandestine, in mano certamente di organizzazioni clandestine e malavitose?

Queste sono domande che in pochi si possono permettere, in un paese in cui ci si sente oltraggiati da una madre che allatta, ma non offesi dalla feccia che ci governa.

Rita Pani (APOLIDE CLANDESTINA)


7.27.2009

 

Disintossicarsi dalla figa

Ora pare, si vocifera, si dice che questa estate sarà cruciale per il pervertito del consiglio. Sembra che, messo alle strette abbia ammesso di avere un problema, e quindi, dopo un primo tentativo con la richiesta di intercessione a San Pio perché faccia un miracolo, liberandolo dalla schiavitù, si farà ricoverare in una clinica per disintossicarsi e riabilitarsi.

Anche in Italia esiste una clinica specializzata in disintossicazione da avvelenamento da figa, in provincia di Bolzano, ma quelli che ne sanno molto più di me, dicono che il pervertito del consiglio si recherà in Svizzera.

Ho cancellato molte righe di questo post. Mi facevano ridere, - e sapeste quanto ne ho bisogno! – ma non erano davvero accettabili, scritte da una signora. Però una cosa continua a girarmi per la testa. Io so che i primi passi per affrancarsi da una dipendenza, e quello di non avere sostanze a portata di mano. Per esempio, se io volessi smettere di fumare, non dovrei avere sigarette o tabacco per casa. Se uno vuol smettere di bere, lo vediamo spesso nei film, il primo passo è quello di vuotare le bottiglie nel lavandino. Se il pervertito del consiglio dovesse andare davvero a disintossicarsi dalla dipendenza da figa, si farà prima rasare la testa? Perché io, ho sempre avuto un sospetto …

Comunque, posso iniziare ad azzardare una previsione: il tema della prima trasmissione di vespa del prossimo autunno. Sarà sicuramente dedicata al super eroe che nonostante l’età, e la gravità del problema, è riuscito a sconfiggerlo. Unico effetto collaterale: ora va solo con i trans.

Rita Pani (APOLIDE autocensurata)


 

Il pacifismo di bossi

Ora attendo il primo cretino che dirà: bossi è più pacifista dei sinistri, perché vuole ritirare le truppe. Il pacifismo di bossi, è l’ennesimo ricatto nei confronti di un capo di governo ricattabile. Funziona pressappoco così: “io ora ti rompo un po’ i coglioni facendo finta di voler ritirare le truppe da ogni teatro di guerra (guerra e non pace). La manica di imbecilli che mi ha votato, si unirà al grido pacifista ed oculato, e solo quando cederai approvando un’altra legge razzista o a favore degli amici miei imprenditori nordici, io non smentirò e non ritratterò.”

D’altronde ha funzionato così anche il falso distacco del partito del sud, nonostante i cinque miliardi di euro che sono stati elargiti solo alla Sicilia (ma di cui i siciliani non vedranno mai nemmeno un centesimo), che comunque ha portato alla dichiarazione di pace: “Stiamo studiando un piano straordinario per il sud.” Il sud ovviamente non comprende più la Sardegna, dato che la figlia del pervertito del consiglio, con la nuova legge per la cementificazione selvaggia, potrà abusare del territorio vergine della costa turchese. Poi, ora che anche la magione/bordello è stata abbandonata dal suo tenutario, la Sardegna può anche fottersi. E per Sardegna s’intende il figlio del suo commercialista, il burattino che i miei conterranei probabilmente contagiati da qualche virus creato ad hoc in laboratorio, hanno votato.

Tutto quanto sopra, per continuare a spiegare perché i fatti privati di un pervertito devono interessarci, e perché dobbiamo continuare a parlarne. L’Europa ci guarda – e ride – ora che dall’estero ci fanno sapere che abbiamo una classe dirigente formatasi con le tette di fuori alle feste di un maniaco sessuale. Ma questa è la classe dirigente – le ragazze del comitato silvio ci manchi – che dovrebbe in qualche modo vigilare sull’operato delle giunte di cui fanno parte. È quella classe dirigente che è stata imposta da faccendieri, sensali, matrone, tenutarie di bordelli, spacciatori per regolamentare le esistenze del nostro paese o delle nostre città.

Sono loro che votano per le delibere che sanciscono la legittimità di una ronda che si chiama SSS, o la guardia nazionale; sono loro che danno mandato ai vigili urbani di una città di infilare un extracomunitario dentro il cofano della macchina per portarlo al comando, sono loro che teoricamente dovrebbero pensare al bene pubblico.

E allora, cosa ci costerà – in termini di democrazia – il pacifismo di bossi? La secessione della Padania, il riconoscimento dell’esercito padano, la creazione dei distretti cantonali? Aspettiamo e vediamo.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Per favore basta ...


Categoria: Notizie e politica
Oggi Gasparri sente il bisogno di rispondere a Franceschini, che sabato all'Aquila (per far campagna per le primarie, credo) aveva denunciato l'incresciosa storia della restituzione dell'Irpef (ma please non facciamone un santino .. dove è stato finora?). Comunque, Gasparri gli replica dicendo che: "“La ricostruzione dell’Abruzzo è già in corso a tempi record. Ma di cosa si lamenta Franceschini? Nessun governo di sinistra ha mai raggiunto questi risultati”. (http://www.ilcapoluogo.com/e107_plugins/content/content.php?content.18119)

Ora basta. Chiariamo una volta per tutte.

La ricostruzione dell'Aquila non è proprio iniziata. Affatto.

Finora si sono fatte le cose seguenti:

- rifacimento del manto stradale di Via Beato Cesidio (è la strada per uscire dall'Aquila e quindi dovevano passarci per il G8)
- ristrutturazione dell'aeroporto di Preturo, per il G8
- lavori alla Scuola della Guardia di Finanza, per il G8
- costruzione strada di collegamento tra aeroporto e Guardia di Finanza, per il G8
- costruzione rotatoria sulla S.S. 80 in corrispondenza dell'incrocio che porta alla strada dove c'è la Scuola della Guardia di FInanza, per il G8
- costruzione piattaforme per le casette che ospiteranno meno della metà degli sfollati che sarebbero andati volentieri anche in case temporanee rimovibili da costruire in tempi brevi e costi minori, e senza stravolgere il territorio
- puntellamento chiese danneggiate (unica cosa saggia di tutto ciò)

Ma la parola RICOSTRUZIONE dovrebbe essere bandita dal vocabolario dei nostri governanti, perchè finora è stata inesistente.

Sono stufa, e nauseata, da tutte queste bugie.

Il terremoto ci ha fatto meno male di questi guitti da quattro soldi che da mesi recitano un copione che diventa sempre più insopportabile.

(Aveva un copione anche tutto quello che avete visto durante il G8, caso mai non ve ne foste resi conto.)

Dal Blog di Kamela

7.26.2009

 

I soldatini passano …

Con aspetto marzial,
vispi, vispi i soldatin
fan ritorno alla caserma.
Il fucile a spallarm,
a passetti piccolin,
attraversan la città.
Un ardito tenentino,
uno, due, li fa marciar;
tutti stanno a guardar
il grazioso plotoncin
che attraversa la città.

… Certo, il venti di agosto il Parlamento dovrà riconsiderare la missione in Afghanistan, perché la nostra Costituzione proibisce la guerra.

… No. Bisogna riportare tutti a casa. Ma bossi parla da papà. Noi siamo ministri e dobbiamo mandare blindati più blindati assai, e tornado.

Non è la colomba della pace, quella che svolazza sull’arcobaleno della bandiera. E’ un tornado mimetizzato.

Ma che hanno detto? Aspetta! Fammi capire … bossi è contro la guerra, il PD è per la guerra di pace, come il governo, IDV vuole assicurarsi che la missione italiana sia proprio, proprio, proprio di pace e non di pace mascherata da guerra, però bossi è un papà che parla col cuore di papà mentre i ministri …

Un fascista in mimetica, però, fa la sua porca figura. Ma proprio porca, eh! Chissà quante seghe s’è fatto in gioventù pensando a questo momento, seduto sul cesso col giornaletto della storia a fumetti. E che partite a Risiko. Ora può. Ma quei disturbatori del PD, cercano di mettergli i bastoni tra le ruote: “i tornado non distinguono tra talebani e cittadini inermi.” Porca miseria! È proprio più intelligente di una bomba, questa qua!

Ecco, io me ne torno a rimestare i trenta chili di pomodori che bollono, poi li imbottiglio, poi magari una o due partite di Biotron, e per oggi non voglio proprio più sentire nulla. Forse anche per domani. Non ce la faccio davvero più.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Spazio al cemento

Il fuoco fa spazio. Porta via quelle piante in più, quelle bestie che le occupano, e ci mangiano sopra. Il fuoco prepara il terreno al cemento. Il cemento porta danaro, ma solo a chi lo getta laddove un tempo c’era un bosco. Anche il fuoco è politico quando è figlio del malcostume. Un allevatore morto non è un eroe, un vigile del fuoco sì. Applauso all’entrata e all’uscita dalla chiesa, involto nel cappotto di legno. È la nuova diseducazione civica, che è incapace di livellare l’essere umano, persino dinnanzi alla morte. Lo vedete da voi: un operaio morto è solo un numero da statistica, un morto fisiologico. Un soldato morto è un eroe, il suo nome vivrà sulla placca di plastica si una via.

Malavita. La nostra. Una volta il termine malavitoso era qualcosa da film, il ladro, il rapinatore, l’affiliato a una banda. Oggi la malavita te la insegna la vita stessa, con l’espandersi dell’ignoranza che genera la povertà morale, che induce alla miseria più assoluta di una vita, a volte persino luccicante. Il parlamento guidato da un malavitoso, prepara leggi a favore dei malavitosi, distrugge tutto ciò che potrebbe ingenerare la presa di coscienza del singolo, il risveglio: un nuovo rinascimento.

L’avete voluto il capitalismo? Avete voluto credere che sareste diventati tutti ricchi col capo dei capi al governo, a traghettarvi dentro il bellissimo mondo globale? Si dia fuoco alla Sardegna, allora, si dia pure fuoco al sud d’Italia. Ci faremo centrali nucleari e villaggi turistici a iosa, e case, casette, ville e piscine. L’agricoltura e la pastorizia, a che servono quando si possono comprare le vacche argentine macellate nel 1990, o importare le pesche e le angurie dalla Turchia? Non sanno di nulla, costano un patrimonio, ma si sa è la catena della grande distribuzione, quella dei centri commerciali, che nascono come funghi, persino là dove un tempo si coltivava il mais.

D’altronde sarà capitato anche a voi di dire: “Ti ricordi? Quando eravamo bambini là giocavamo a pallone, o ci andavamo in bici. Guarda ora c’è un parcheggio.” Certo perché i parcheggi sono utili per lasciarci le auto – a pagamento – perché i papà e le mamme, con l’auto, portano i bambini a fare le gite: sempre istruttive. Al centro commerciale. C’è tutto al centro commerciale, da mangiare, da giuocare e da vedere. Anche il film. O il vetro sul pavimento, che sotto ci puoi vedere un pezzo di muro di un’antica casa romana. A che serve andare ad un museo? Mica ci fai la spesa al museo. A che serve pagare per vedere l’arte, o comprendere da dove veniamo? A nulla.

“… Una piccola necropoli, qualche coccio e ossa antiche.” Ossa antiche? Roba da nulla, la si trova anche all’outlet.

Parliamo ai ragazzi. Iniziamo da là il recupero. Spieghiamo loro le analogie tra la nostra malavita e i barbari, o sarà peggio per loro.

Rita Pani (APOLIDE disgustata)


7.24.2009

 

Meno tasse a chi evade il fisco

Un economista spiegherebbe meglio di me quello che è accaduto oggi in parlamento (maiuscolo?), però voglio provarci a modo mio. Insomma, la sintesi è questa: se sei un evasore fiscale, che ha nascosto patrimoni all’estero, potrai portarli in Italia anche in forma anonima, pagando solo 1% in più. Se sei un cittadino dell’Aquila, che ha perso la casa nel terremoto, ma proprio persa, che è rimasto un cumulo di macerie che prima o poi qualche ruspa caricherà su un camion, da gennaio dovrai riprendere a pagare il mutuo e l’ICI. Se sei un cittadino dell’Aquila evasore fiscale, potrai farti – forse – condonare, se sei un cittadino dell’Aquila che pagava le tasse, dovrai riprendere a pagarle da subito.

Sì, non ho usato termini altisonanti e tecnicismi impressionanti, ma la sostanza è questa. Due o tre norme riguardanti le banche, discusse in commissione, ed approvate, sono state ripassate con il bianchetto, e fatte sparire al momento della votazione; e mi pare anche giusto. Vedi mai ci si possa disabituare alla sodomia.

Il resto del decreto è tutto rigorosamente allineato al modus operandi del governo: fare esattamente il contrario di ciò che un solerte ministro, uno a caso, dichiara in sala stampa. (Per intenderci quella in cui campeggia il dipinto del Tiepolo a cui, questo governo moralista e bacchettone ha coperto la tetta) Per esempio il ministro ragioniere, dieci giorni fa aveva rassicurato tutti: nessun condono fiscale; PPROVATO. Quattro giorni fa, il ministro per il razzismo, maroni aveva detto: niente sanatoria per badanti e colf; APPROVATA la sanatoria per le colf e le badanti.

Fa ridere, lo so, ma anche no. Fa incazzare tutt’al più.

Ora, lasciando l’argomento, vorrei passare ad un altro: oggi i giudici hanno interrogato per tre ore Salvatore Riina. I telegiornali, dopo averci detto che fa caldo e farà ancora caldo almeno fino a ferragosto – cosa stranissima d’estate – si sono molto prodigati per lo scoop, che comunque non c’è ancora. Riina parla dopo molti anni di silenzio, e proprio ora: che avrà detto?

“Sono i comuniste come i giudice caselle …” Ah no, questo l’aveva già detto, poco prima di lanciare quell’altro messaggio che suonava tipo: silvio, ricordati degli amici!

Rita Pani (APOLIDE)


 

Bocca mafiosa


 

A proposito di Tello e Dora


Mi piace postarla qua, perché si è colto il senso della mia scrittura: raccontare quelle vite che scansiamo, che non brillano, che solo in apparenza sembrano non interessare. Sono invece le vite che a me piace narrare nei miei romanzi, perché mi somigliano, perché somigliano a molti di noi.
Grazie Fabio.

Rita Pani


Ciao Rita,
ieri sera ho finito di leggere il tuo ultimo libro, brava !
Credo che le definizioni siano di loro natura riduttive e anche fuorvianti quindi non uso per spiegare cosa mi ha trasmesso la lettura del tuo romanzo, anche perchè è difficile dare forma ad una emozione, perchè di questo si tratta; la tua storia ha risvegliato emozioni, ricordi, profumi, immagini della mia vita (ma solo della mia ?). E' una emozione anche risentire i modi di dire, le espressioni imparate da bambino quando ascoltavo i discorsi dei grandi. Credo che tu abbia dato corpo ad un sogno, quello di raccontare una storia di vite normali, di persone vere e concrete che pur non essendo nei libri di storia la storia l'hanno fatta davvero, nel bene e nel male. C'è anche l'orgoglio, che non è sempre un sentimento negativo, l'orgoglio di avere dentro di sè valori importanti: la moralità del proprio essere, il rispetto di se stessi e degli altri, il coraggio delle scelte, l'onestà di ammettere i propri errori. C'è la storia, quella che a scuola da troppo tempo non insegnano più e che, purtroppo, sta perdendo i suoi insegnanti migliori, quei padri e quei nonni che l'hanno fatta.
Ti sono grato.


Fabio

7.23.2009

 

Questo povero paese che va a puttane.


Ora l’Espresso regala la terza puntata delle chiacchiere in libertà del pervertito del consiglio. Lui saccente, osa persino dare consigli sul sesso a una puttana, come dire: vuol insegnare al babbo a fare i figli. Io non le ho ascoltate, i modi affettati e falsi di quelle due puttane navigate mi infastidiscono; ma le ho lette e finalmente ho trovato una cosa interessante, nella parte inerente la villa –abusiva – la certosa. Il megalomane senza vergogna e col lodo alfano, ad un certo punto dice: “Sotto qua abbiamo scoperto 30 tombe fenice ... del 300 avanti cristo.” Per “sotto qua” (caprone ignorante) s’intende sotto la gelateria. Vorrei rivolgermi a chi controlla i beni culturali in Sardegna,e chiedere: che ne è dei reperti che sicuramente sono stati trovati? Perché ho cercato notizie in merito al prezioso ritrovamento storico, ma non ne ho trovate.

Continuano a dirmi che di questa storia non bisogna occuparsene, che lui troverà la simpatia della gente perché sembrerà essere perseguitato da “questa sinistra illiberale”. Chi la pensa così, probabilmente non ha mai avuto la disgrazia di provare a gettare le fondamenta di una cuccia per cani (non dico una casa) ed imbattersi in un coccio d’anfora. Chi la pensa così, probabilmente è incapace di inanellare ogni anomalia italiana nell’unica anomalia italiana: un malfattore a capo del governo.

Capisco che urgono problemi e disperazioni, ma io ritengo che siano tutte figlie dello stesso padre pervertito. È vero, non è un santo, ma è un malfattore, un mafioso, un piduista, un profittatore, un colluso con la mafia, un corruttore, un grande evasore fiscale, e chi più ne ha più ne metta. E se l’Italia va a puttane metaforicamente, è perché quello a puttane ci va veramente.

Rita Pani (APOLIDE)


7.22.2009

 

La gente esulta

Quando mussolini si affacciava da qualche balcone, sotto aveva una folla festante. Tanta gente che applaudiva e lo invocava. Questa è storia. Quando mussolini venne giustamente appeso a testa in giù a Piazzale Loreto, c’era la stessa gente e forse di più. Chi lo sputava, chi gli dava un calcio in testa. E anche questa è storia. C’era, anche a quei tempi, chi invece non andava sotto il balcone, e se ne stava rintanato in casa. C’era anche chi ebbe il coraggio di contestarlo; quando gli andò bene finì a Carbonia a cavare carbone, quando gli andò male … è sempre storia.

Ora io leggo molto, a volte anche quello che non vorrei leggere. I dotti commenti di chi rimprovera l’Espresso per aver pubblicato gli audio di un pervertito in compagnia della sua puttana del momento. La sintesi di tanta scienza è che c’è dell’invidia tra i comunisti. Poi ho letto che oggi, il pervertito ha ammesso di non essere un santo, e la sua dichiarazione è stata sottolineata dall’applauso della gente. Ma che gente? Nessuno lo ha detto. Una battuta, e tutto passa. Un pezzo di cabaret e tutto si scorda. Una seriosa dichiarazione del servo avvocato legislatore e parlamentare e tutto è a posto. La gente esulta sotto palazzo Venezia.

Pare che saranno 500 mila i posti di lavoro che si perderanno entro quest’anno (molti di più se veramente verrà chiusa villa –abusiva- certosa) e la gente dov’è? Perché le piazze sono vuote? Perché il paese intero non è ancora stato bloccato da uno sciopero sul modello sudamericano, generale e generalizzato in ogni settore produttivo, privato e pubblico? Perché oltre me e quell’altro povero disgraziato di Votantonio, nessuno ha pensato di prendere un forcone e andare a cacciare questa gente dal Parlamento? Quanti di quelli che oggi asseriscono che siamo invidiosi di un vecchio che scopa ragazzine di 16 o 17 anni, gratis o a pagherò, vinto il maiale, starebbero in piazza a festeggiare?

Pochi forse, perché il pervertito è furbo e soprattutto è uno abituato a fare affari. Se da un lato i leghisti sono quelli favorevoli alla castrazione chimica per i pedofili, sono anche i maggiori evasori fiscali dell’Italia intera, e allora si può anche imputare la presunta pedofilia di un maniaco sessuale all’invidia dei poveri, se in cambio poi si ottiene un condono fiscale come l’ultimo approvato dal Parlamento. Se col decreto sicurezza si può fare in modo che un italico datore di lavoro possa ricattare un suo schiavo – o lavori alle mie condizioni da fame o ti denuncio come clandestino – si potrà anche continuare a fare la guerra alle puttane, tutte le puttane, tranne quelle che lavorano per il re. Se finalmente un fascista è a capo dell’esercito, e può sfogare tutte le sue fantasie inviando predator e uomini in Afghanistan, chi se ne frega se il marcio emerge così tanto da far puzzare tutto intorno?

Quando cadrà, perché cadrà, in piedi o disteso, solo allora tutti quanti saranno pronti a riconoscere il fetore che lo ha accompagnato in vita. Tutti quanti tranne noi, che non ci stanchiamo mai di accusarne la puzza; e ci ricorderemo di voi …

Rita Pani (APOLIDE)


7.21.2009

 

Deve dimettersi. Subito.

Su molti giornali on line, c’è un sondaggio, che chiede ai lettori, se sia il caso o meno che il presidente del consiglio, riferisca alle camere, sulle vicende della sua camera. Personalmente penso di no. L’unica cosa che questo essere dovrebbe fare, sarebbe dimettersi ed esiliarsi ad Antigua, magari scappando notte tempo, avvolto dalle tenebre e senza alcun clamore.

Non penso nemmeno più che sia un problema di destra, di sinistra o di centro. È un problema e basta. Tempo fa, qualcuno sollevò il dubbio sulla possibilità che, data la condotta di vita dissoluta di quest’essere, esso potesse essere ricattabile. Non ci furono risposte soddisfacenti in merito, nemmeno quella che principalmente dovrebbe saltare agli occhi di chiunque guardi alle cose italiane con un minimo di senso critico. Non solo esso è ricattabile, ma ricattato. Come altro potrebbe spiegarsi il potere decisionale e antidemocratico, che la lega ha in Italia?

Ma la ricattabilità o il ricatto non sembrano essere un problema, perché ormai questo popolo di caproni non è nemmeno in grado di comprendere quando è preso per il naso da gente come il sindaco di Milano, che vara un’ordinanza senza forse nemmeno sapere che esiste la legge n. 125 del 30 marzo 2001, e successive disposizioni in materia; o dallo stato stesso quando vara un decreto sicurezza che soddisfa molti. I tanti che non riescono a porsi il problema, per esempio, di un bambino che nasce in suolo italiano, e che mai di questo stato potrà essere cittadino. E tante altre piccole facezie, come l’aver instillato nel cittadino così tanta paura d’essere rapinato, ucciso, o violentato, che ci si ammazza tra fratelli, solo perché si è vista un’ombra fuori della propria casa, o che portano un vecchio terrorizzato si barrichi in casa e uccida un carabiniere.

Deve dimettersi e fuggire, prima che qualcuno si svegli e comprenda che in certi momenti non è un problema essere ricchi, ma oltraggiare il popolo con la propria ricchezza, in un modo assai più volgare e violento di quanto accada nelle famigerate repubbliche delle banane. Non si tratta più della ricchezza o delle perversioni di un privato cittadino arricchito, ma si tratta del capo di un governo che non governa, ma cede il potere ai servi che lo tengono incollato al vertice della catena di comando.

Avrebbe dovuto dimettersi prima ancora di allestire il ricco spettacolo – lustrini e paillettes – del G8, di cui è difficile conoscere costi reali, ma di cui è facilissimo stilare il bilancio perdite e profitti, dato che spente le luci, l’Aquila è tornata in mano ai soliti volenterosi volontari, e un sindaco che non riesce a farsi ascoltare nemmeno quando minaccia di dimettersi e di abbandonare. Perché la sua voce resta sulle cronache dei giornali per un giorno solo, mentre l’uomo dello stato, l’uomo del governo imperversa con i titoloni e le prime pagine, sempre e solo dedicate a quel poco che resta dentro le sue mutande.

Rita Pani (APOLIDE)


7.20.2009

 

Mister Chuck


Ho visto un omino alla posta che ha dato 40 euro alla cassiera per pagare la bolletta del gas. La signorina aspettava, l’omino guardava, la coda aumentava. Alla fine lei si è decisa a dire che i soldi non bastavano, che non erano 39 e 70, ma 397. L’uomo si è seduto su una sedia, lo sportello è rimasto bloccato, io per fortuna ho fatto quel che dovevo e me ne sono andata.

I libroni di marmo offerti dal megalomane mister Chuck del consiglio, da oggi rinominato lecca lecca, agli ospiti del G8, sono costati 150.000 euro cadauno. Esattamente quanto la costruzione di una casetta in Abruzzo.

In provincia di Brescia, un pensionato è stato condannato a 3 anni e sei mesi di reclusione (con la condizionale) per aver rubato una confezione di prosciutto cotto Rovagnati. A Capodanno 2007, 50 ragazzine troie aviotrasportate in Sardegna, per sollazzare il lecca lecca del consiglio, hanno speso 2.000 euro a testa dentro un centro commerciale di Olbia, durante il pomeriggio di shopping offerto dal loro utilizzatore finale.

Secondo l’ISTAT nel primo trimestre 2009 in Italia sono stati 204.000 i posti di lavoro persi. Considerato che i dati sono ISTAT io tenderei a considerare la cifra sottostimata. Tuttavia aumentano le collocazioni di nani e ballerine in televisione, se come smentiscono le cronache padre e figlia, letizie del mister Chuck del consiglio, parteciperanno ad un reality show, che tanto bene contribuisce a fare a questo popolo di caproni.

Sempre restando in campo dello spettacolo, oggi sono scesi in piazza i lavoratori del mondo cinematografico e teatrale, ballerine comprese, ma quelle che danzano il senso della musica sulle punte e con tutù. La finanziaria taglia la cultura, ma tanto ci aveva già pensato con la scuola. Un popolo ignorante è più facile da governare, e se lo fai a colpi di reality show, fai anche prima.

A proposito: c’è persino la festa in piazza, per celebrare la prima grande sola mediatica di tutti i tempi. Credo sia stato uno dei primi esperimenti di rincoglionimento di massa, a quanto pare riuscito benissimo. Oh già, mi riferisco all’uomo sulla luna. Certo come esperimento era stato assai meno cruento di altri ai quali abbiamo dovuto assistere nei quarant’anni a venire, e solo grazie a quel primo film in bianco e nero magistralmente girato in qualche sperduto deserto, in seguito abbiamo potuto godere di telefilm come U.F.O. o Spazio 1999, che a vederli ora ci si sganascia dalle risate, quasi quanto gli omini saltellanti e lenti che ci regalò la NASA.

(Vi prego, se fate parte dei “credenti” astenetevi dal volermi convertire. Sono negazionista ;-) )

Rita Pani (APOLIDE)


 

Uomo arancio

L’Espresso pubblica le registrazioni audio con le trascrizioni degli incontri che l’erotomane del consiglio, in veste di utilizzatore finale, ha avuto con la ex prostituta barese. Dico ex, perché avendo implementato il suo curriculum con questa esperienza, ha trovato lavoro in Spagna: sta facendo un calendario.

Peccato che queste registrazioni, delle quali sentivamo fortemente il bisogno, siano arrivate con il classico italico ritardo. Non serviranno a nulla, perché l’erotomane del consiglio, giusto ieri, faceva sapere di essere fortemente intenzionato non solo a cambiare vita, a chiudere villa –abusiva- certosa, ma anche a recarsi in pellegrinaggio da Padre Pio.

Si è raffreddata così, la vicenda più ridicola di tutta la storia italiana, nemmeno il libro di Gomez e Travaglio “Papi” riuscirà a scaldarla, sebbene riporti le dichiarazioni di una “cubista” pentita, che al pari di un collaboratore di giustizia ha dovuto utilizzare un nome fittizio per rendersi irriconoscibile. Peccato davvero, perché ho letto qualche anticipazione di stampa, e la parte in cui la “gola profonda” descrive l’arrivo del pervertito del consiglio, col viso e le mani colorate di arancione da una untuosa crema abbronzante, era davvero esilarante: "Aveva il volto colorato da una crema che sembrava autoabbronzante e gli tingeva anche le mani, facendole sembrare unte. I tacchi erano alti davvero come dicono quelli che lo prendono in giro. E aveva in mano una busta piena di gioielli". (Ecco perché lo chiamano unto del signore n.d.r.)

Insomma, eravamo abbastanza illusi che, averlo preso col sorcio in bocca (o la sorcia?), ci avrebbe dato una grossa mano per liberarci del mostruoso essere, e invece? L’unica cosa sortita da questa vicenda miserabile e triste è la Lega Italia. Un nuovo partito costituito dai fuoriusciti del pdl, creato e fortemente voluto dall’avvocato taormina, del quale, spero non ci sia bisogno di scrivere nulla.

Rita Pani (APOLIDE)


7.19.2009

 

Benedetto benedice.

Quindi, disoccupati, non scoraggiatevi. La provvidenza vi aiuterà: parola del papa. Si potrebbe anche fare finta di niente, lasciar scivolare la cosa, se non fosse per le esilaranti cronache di Stefano Maria Paci (nomen omen?) vaticanista di Sky, che con la sua faccetta sorridente, ci informa delle vicende vacanziere dell’omino bianco. Talmente esaltate le sue cronache che più che del papa sembra parlare di un supereroe.

Che volete, probabilmente è troppo fresca la mia ultima avventura in un pronto soccorso italiano, per restare del tutto indifferente alla papale disavventura, e probabilmente proprio per colpa del vaticanista di Sky, che con quel suo strano sorriso rivolto all’insù, ci ha descritto per filo e per segno il breve calvario ospedaliero del povero Benedetto. È caduto in camera sua, e non al bagno come detto in un primo momento – quasi a dire che superman non fa la cacca – durante la notte, ma anziché lamentarsi subito, stoicamente resisteva al supplizio. Soltanto alle nove del mattino, il santo padre ha ceduto e si è recato all’ospedale, accompagnato dall’autista, il segretario, il cardiologo e l’anestesista personali. A questo punto il papa è stato visitato dal primario di ortopedia, al quale avrebbe detto: “trattatemi come un paziente normale.” Detto fatto. Superman, il cardiologo, l’anestesista, il primario di ortopedia, e il primario anestesista dell’ospedale decidevano per la riduzione chirurgica della frattura, in anestesia locale. Nel primo pomeriggio, il paziente come tutti gli altri, usciva dall’ospedale.

E di nuovo Stefano Maria Paci ci deliziava con le sue cronache del dolore; la mattina dopo, per esempio ci ha detto che il papa ha fatto colazione. La straordinarietà dell’evento, probabilmente rientrerà nelle pratiche di una possibile beatificazione. E ancora era felice il giornalista di confermare il fatto che l’omino bianco non avrebbe interrotto le sue vacanze, pur dolendosi di non poter scrivere con la penna, il suo secondo libro su Gesù, che comunque avrebbe probabilmente dettato al suo segretario. La passeggiata pomeridiana durante la quale il pontefice si abituava al tutor (ammazza che faticaccia!). In fine ci preannunciava l’angelus odierno, nel quale appunto, l’uomo come tutti gli altri, e attento all’altrui sofferenza, invitava i disoccupati a non scoraggiarsi dinnanzi alla crisi economica, perché tanto ci avrebbe pensato la provvidenza.

Ed oggi l’apoteosi del sovrannaturale: “Benedetto benedice col braccio infortunato!” Un eroe. Non oso nemmeno immaginare quale sia stata la fatica.

Facci sognare Stefano Maria. Ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di credere che ci sia ancora almeno un uomo al mondo capace di superare in questo modo eroico qualunque avversità. Un uomo come noi, che sappia cosa sia la fame, la povertà, e la sofferenza. Uno che non prevarichi l’altro, ma che anzi si faccia paladino delle nostre battaglie per l’equità. Uno che pur non avendo mai fatto un giorno di lavoro, oltre quella breve parentesi giovanile passata a tirare missili nazisti di contraerea, ci prometta un poco di provvidenza.

Queste cose, alla fine, sono la prova che Dio non esiste.

Rita Pani (APOSTATA)


7.18.2009

 

Dal blog di Kamela


Categoria: Notizie e politica




E loro sempre col paraocchi, a non voler vedere. Che certo, davanti a uno qualunque di noi terremotati gli occhi li tengono ben chiusi incapacci di reggere il nostro sguardo accusatore.

Loro sono sempre quelli che hanno votato i nostri governanti e che continuano a votarli. Ché il cetriolo che c'è nella figurina qua sopra tanto (per ora) resta a noi (il resto della mia esistenza passerà a pregare il simpaticone lassù di donare uguale sofferenza e fregature anche a loro, che agli occhi di un dio giusto mica dovrebbero esserci figli della gallina bianca e figli della gallina nera ..).

Va bè, chiudiamo il preambolo e passiamo all'ultimo cetriolo che sta saltando fuori.

Si tratta della cosiddetta "ricostruzione leggera", che riguarda le riparazioni delle case classificate in tipologia A (agibili), B (temporaneamente non agibili), e C ("parzialmente non agibili), sempre centro storico escluso, certo - noi resteremo nel limbo per l'eternità, temo. La ricostruzione - e le relative provedure di rimborso spese - sono regolamentate dall'ordinanza del presidente del consiglio dei ministri n. 3779 del 6 giugno, che nell'art. 1 recita:

6. Rientrano tra le spese ammissibili, comunque comprensive di IVA, anche gli eventuali oneri per la progettazione e l'assistenza tecnica di professionisti abilitati.

Poi però il premier deve essersi forse accorto di essere stato frainteso da chi ha scritto l'articolo, e ha provveduto ad una rettifica in una successiva ordinanza, la n. 3782 del 17 giugno, dal titolo accattivante "Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009" che, coe sempre, lascia intendere qualcosa a vantaggio dei poveri terremotati.

Tra le varie cose, nell'art. 11 ci sono le modifiche all'ordinanza 3779, con la sorpresa finale:

a) all'art. 1, comma 6, le parole «, comunque comprensive di IVA,» sono soppresse;

L'IVA è a carico nostro ....

E che IVA ... qua si parla di spese di ricostruzione, decine e decine, anche un centinaio, di migliaia di euro.

Il tutto ben nascosto in un decreto che teoricamente parlava d'altro.

Inutile sottolineare che il primo decreto è stato firmato prima delle elezioni europee, mentre il secondo dopo ....

Vogliamo far girare anche questa notizia? thanx ..

Kamela Blog

 

Anche Jovanotti ha un pignone

Io, davvero, non so. Per carità, è una bella fortuna essere certi di non sapere, ma non è questo il caso. Io non so, è il mio modo di dire soprattutto lo sgomento che a volte può pervaderti vivendo il dubbio. Davo uno sguardo ai giornali, riflettendo su quale potesse essere la primaria motivazione di Beppe Grillo di sfondare il PD, oltre a quella forse nemmeno sospettata da Grillo stesso, di portare acqua al mulino di berlusconi, e sono finita all’Unità … quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Prima ancora di arrivare all’articolo che mi interessava leggere, la mia attenzione è stata catturata dal titolo “pescirossianiuiorc”, e ho aperto: la rubrica tenuta da Jovanotti.

Se vi avanzano dieci minuti, leggetela.

Io davvero non so. Più volte mi sono chiesta che ne sia stato della politica. Più volte mi sono interrogata sulla facilità con la quale la sinistra abbia fagocitato sé stessa, ingoiando le esche avvelenate che berlusconi aveva lasciato in giro. Un paio di anni fa, cercavo di raggiungere piazza San Giovanni, per una manifestazione, procedevo lentamente tra la folla, fino a quando sentii un gruppo di ragazzette (magliette del Che d’ordinanza) strillare che era arrivato Jovanotti, e che quindi dovevano sbrigarsi per riuscire a prendere l’autografo. Girammo i tacchi in discesa verso via Merulana. Poco dopo Nanni Moretti che aveva un film in uscita si inventò i girotondi … e la storia è così recente che vorrei sperare ancora in memoria.

Dopo aver letto le venti inutili e infantili righe pubblicate dall’Unità, solo col pensiero sono tornata a Grillo. E alla fine la domanda che mi sono posta è stata: ma davvero si ha il coraggio di giudicare le veline, troie e ballerine nelle liste del pdl? Insomma, se il criterio di candidatura del pdl è la misura delle tette e la disponibilità della donna a mettersi in ginocchio, il PD come misura la valenza politica dei suoi atti? Forse è antico pensare che un articolo su un quotidiano di partito debba avere un senso politico, ma non sarebbe bene se almeno avesse senso?
E che senso - politico – ha l’ultimo spettacolo di Grillo? Procurare elettori al PD o procurare spettatori per lui?
Noi, i senza casa, ci muoviamo a sinistra. Lentamente. Tanto c’è tempo. La politica può attendere.

Rita Pani (APOLIDE)

7.17.2009

 

Bianco e nero

Datemi il tempo di lasciar sopire lo scontro che il mio animo ha avuto – da sempre – con la natura. Datemi il tempo di sorbirmelo, come un buon bicchiere che dispiace veder finire. Domani tornerò all’urto della vita spicciola, quella fatta dagli uomini e la loro disumanità.

Guardo il mio cane accudire i gatti appena nati e penso a lei, Signor Presidente Napolitano, che firma le leggi razziali di un paese di uomini disumani, e solo dopo si dichiara quantomeno perplesso. Sono sicura che lei, un cane come il mio non lo ha avuto mai.

Mi dica Presidente, perché apporre il sigillo ad una legge che lei stesso ritiene irragionevole? Perché il popolo bue non avrebbe compreso? Perché la Costituzione ormai è carta da culo, un euro per quattro rotoli alla bancarella dei cinesi?

Mogli e buoi dei paesi tuoi … Quei due sono proprio come cane e gatto.

C’è chi la chiama saggezza popolare. Per me sono solo luoghi comuni, come le quattro stagioni che non esistono più. Se solo si potesse tornare al buon senso! Insegnare la convivenza (non l’amore, per carità).

Sono ormai vent’anni che ho a che fare con cani e poi con gatti, ed è sempre stato semplice. Imporre regole e legiferare. Il cane è in casa, e io arrivo con un gatto, lo poso sul divano, chiamo il cane e gli dico: “Lui/lei … si chiama … guai a te se gli fai del male, perché è piccolo.” Una carezza a uno e una all’altra. Una pappa a uno e uno all’altra. E vede, è già la seconda volta che mi ritrovo a spiegare al cane, che non deve sopperire alle mancanze delle mamme gatte – che loro sì facili come ministre – se ne potrebbero approfittare. E si crea la fratellanza, quella che induce la gatta a vivere le doglie del primo parto stando accoccolata accanto al cane, che diverso da lei per colore, stazza e razza, allunga la zampa per sfiorare quella di lei.

Cane e gatto! L’antitesi per antonomasia. Bianco e nero, non sono concetti conosciuti dagli animaletti umani di casa mia.

Vogliono raccontarci la favola del quarantennale della migrazione umana più importante della storia. Ci dicono che quarant’anni fa l’uomo andò migrante addirittura sulla luna, e noi siamo ancora qua, a impedire che una Maria sposi un Abdul, che una mia figlia possa andare a scuola con la figlia di Yo Chin.

Ha mai visto una rondine costruire un nido? Migrano le rondini, senza barconi e schiavisti. Migrano, e fanno casa, mattone dopo mattone. Vanno e vengono. Figliano.

… Lei era pure un compagno, Presidente. Si dolga almeno un po’, per aver perso l’occasione di migliorare la razza. Quella umana.

Rita Pani (APOLIDE)

7.16.2009

 

:-)


 

Insolitamente molto personale.

La mia gattina, Ninna, mi ha reso felicemente “nonna” di quattro splendidi micini. È andato tutto bene, nonostante un inizio assai travagliato. Ora che tutti dormono, cane compreso, mi rilasso con un mirtino e aspetto che l’ansia mi lasci per poter andare a dormire.

E ora che piano la tensione cala, mi rendo conto di non aver nemmeno chiesto il nome della splendida dottoressa della clinica veterinaria Tyrus di Terni, che vorrei ringraziare pubblicamente, per la sua disponibilità.

L’altra sera, all’improvviso, sono dovuta andare in un pronto soccorso per un problema a una gamba. Dopo una lunga attesa, in una sala vuota finalmente si sono occupati di me: “Si stenda, le fa male … ah ci ha messo il ghiaccio … ah … allora, domani vada dal suo medico, magari le farà fare un doppler.”

Stasera invece ho chiamato una clinica veterinaria, Ninna non riusciva ad espellere la prima meraviglia e data la lunghezza del tempo trascorso, mi si consigliava di portarla da loro. Mentre uno di noi prendeva la macchina, io infilavo a caso un paio di pantaloni, Ninna, d’un tratto, abbandona la cuccia scappa miagola e partorisce. Richiamo, e chiedo lumi. Tra sorrisi e calma mi vengono date le istruzioni che seguo alla lettera. La dottoressa mi dice di attendere che la gatta finisca, mi dice cosa fare e cosa non fare, mi chiede il mio numero e mi saluta. Dopo mezz’ora suona il telefono, ed è la dottoressa della clinica di Terni. Mi chiede del gattino, della mamma, e mi avvisa che lei dopo poco smonterà dal servizio, ma mi lascia due numeri ai quali rivolgermi in caso di necessità, mi fa gli auguri e mi augura una buona nottata.

La prossima volta che starò male … andrò da un veterinario.

Rita Pani (APOLIDE animale)


7.15.2009

 

Perché siamo in Italia.

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione … tratto dall’articolo 21 della Costituzione Italiana”

Detto questo, è passata mezzanotte, e ritorno a parlare. Ora posso persino dire, che la rivolta dei blog mi sembrava una puttanata, un’occasione persa per uno sciopero che poteva essere, al contrario, un’unica voce contro l’abominio del decreto alfano. Avremmo potuto, tutti noi blogger, scrivere in modo monotematico sull’argomento. Ma aderire a uno sciopero è sempre cosa buona e giusta.

Detto anche questo, dovrei riprendere a parlar di questa bella Italia, del mare e delle colline, del buon cibo e del buon vino, della moda, dell’arte e dei leghisti.

"Chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari. Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura a uscire di casa!"

Voi non sapete quanto mi costa, perché io sono davvero pacifista. A me piace il mondo colorato di neri e di gialli, di bianchi e di blu. Gay e lesbiche, trans, eterosessuali, mussulmani ed ebrei, persino i cattolici quando non provano a convertirmi. Guardo il mondo fatto di persone e mi chiedo, al massimo: “ma come fa a portare i capelli in ordine?” Quindi quando mi trovo davanti a un leghista, pur essendo contro la caccia, faccio brutti pensieri.

Che ne so? Al porto di Olbia o a Portotorres, istituirei un varco doganale, perché io Gerenzano sento di odiarlo proprio, e quindi mi immagino due energumeni pronti a gettarli a mare, i gerenzanesi che vengono a inquinare le nostre coste. Mi direte: “ma i gerenzanesi non sono tutti uguali.” E lo so, per questo fatico, a pensare … potremo optare per un’autocertificazione. Dichiaro di essere un gerenzanese sano. Al ché il capoposto risponderebbe: “Ajò! Benvenuto in Sardegna!” Gli altri a mare, o in seconda istanza a fare da badanti ai pastori negli ovili del Gennargentu.

E non è che ci sia molto da ridere, perché ho iniziato ricordando parte dell’articolo 21 della costituzione, e pensando ai legaioli, mi ricordo anche dell’articolo 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso,di razza,di lingua,di religione,di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali. E compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale,che,limitano di fatto la libertà è l’uguaglianza dei cittadini , impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese”.

… Ma la Costituzione italiana, esiste ancora? Se la risposta è sì, allora ci sarebbe da chiedersi: “Com’è che è lecito per un babbeo leghista sindaco di un paese dimenticato da Dio e dagli uomini. ignorarla?”

Perché siamo in Italia!

Rita Pani (APOLIDE)


7.13.2009

 

DIRITTO ALLA RETE


 

Priorità

Hanno già detto che per il decreto anti crisi il governo, al solito, porrà la fiducia. Sarà un ottimo modo per nasconderci dentro, tra regole e codicilli, l’ennesimo condono tombale, che però ora nell’era galattica, si chiama “scudo fiscale”. Lascio perdere i tecnicismi, diciamo, semplicemente che non solo lo scudo fiscale si prefigge il rientro di capitali illegalmente detenuti all’estero, ma abbuona indagini e pene per evasori fiscali, bancarottieri, ladri in giacchetta di tutte le specie.

Vi diranno, perché lo faranno, che i soldi recuperati serviranno ai terremotati dell’Abruzzo, i quali già godono dei benefici del gioco d’azzardo on line legalizzato, e lotterie varie. Allora perché non metterci dentro anche un po’ di spaccio di droga, qualche rapina, o rapimento? Tanto sembra che ormai in nome dell’Abruzzo tutto sia possibile, quindi perché storcere il naso. Lo dissero prima di me: “pecunia non olet.”

Comunque questo dell’ennesimo abbuono delle pene per i ladri autorizzati, non sembra essere un problema, infatti voci governative, dopo averci fatto sapere che il figlio tonno di bossi si è finalmente diplomato, hanno aggiunto che non è vero, che il condono tombale per i bancarottieri non ci sarà. Quindi ci sarà. I problemi del Parlamento italiano sembrano essere altri, e ci si interroga sull’eventualità che il capo del governo vada in aula a spiegare il suo rapporto con la moralità, perché passi pure che paghi due stipendi mensili di un operaio specializzato per una notte di sesso con cialis e escort, ma le torte proprio no. Le torte sono indigeste.

E questo governo del fare, non perde davvero un colpo. Cosa volete che sia un condono a favore degli evasori fiscali, contro la televisione che trasmette tutte le fiction con attori che parlano in romanesco? A sollevare il problema è stato castelli, già ministro e mica cazzi, ora vice ministro (scusate il francesismo). “Che sia un bergamasco, che sia un altoatesino o un tedesco - spiega Castelli riferendosi alle produzioni cinematografiche e televisive -, comunque parlano tutti in romanesco. È una cosa insopportabile.”

E la domanda sorge spontanea: “ma lui saprà quanto vomitevole appare anche quando sta zitto?”

Rita Pani (APOLIDE che posta oggi e domani aderisce allo sciopero dei blog)


7.12.2009

 

Grazie!


Tello e Dora…

Le ultime pagine gustate lentamente di fronte alle crete senesi

Si, per concludere il libro di Rita ho scelto un luogo capace di isolarmi in modo completo.

Un luogo che mi lasciasse sola con la storia e le parole scritte su quella carta impreziosita dalle emozioni che Rita riesce a mettere in moto in me che della lettura ho fatto da sempre motivo di crescita, gioia, introspezione e Vita.

Ho un forte legame affettivo con Rita per cui, ogni mia parola potrebbe apparire di parte o condizionata dall'affetto.

No, non è così perchè son bastarda dentro e lei lo sa.

Tello e Dora…

Storia nella storia…

Storia troppo spesso dimenticata, troppo spesso persa nel rarefatto mondo del falso benessere e dell'apparire a dispetto dell' Essere.

Storia di persone lavorate a livello emozionale con la cura di chi ha amato nei minimi particolari per non lasciar nulla perso e non dato con generoso fare – la penna di Rita diventa mano dell'artigiano che lavora la creta: accarezza l'oggetto con ritmo: danza della mano. Le forme divengono armoniose, aggiungendo, togliendo e modellando: paziente ascolto/sentire della mano

Sinteticamente, perchè a nessuno venga tolto il gusto della lettura:

amore che nasce.

amore che, intrapreso il viaggio, incontra il dolore e la fatica

dolore che disperde l'amore.

dolore che fortifica l'amore.

Vita…

Crescita.

Cattività… quella cattività che ci appartiene quando per scelta personale affoghiamo nell'ignoranza che ci anestetizza alla comprensione dell'altro che sia questo figlio, sorella o madre.

Sardegna. Che Rita con amore e nostalgia a noi svela nella sua interezza.

Grazie Rita.

tua Rudy ^_^

(Grazie a te Roberta ...)



7.11.2009

 

Quer pasticciaccio brutto del violentatore seriale.

Sui palchi dei comizi, amebe fasciste diventarono uomini agli occhi dei cittadini stanchi e spaventati, dai negri e dagli zingari puzzolenti che violentavano le donne e rubavano i bambini. E l’Italia pilotata dal nuovo vecchio che avanzava, ebbe anche le sue notti dei cristalli, in cui cittadini per bene, esasperati dalla violenza, diedero fuoco alle misere abitazioni di cittadini di razza inferiore, buoni di giorno per pulire i culi dei nostri anziani, per raccogliere i nostri rossi pomodori, per costruire le nostre case, e criminali di notte.

Ci sembrò quasi, d’un tratto, che l’Italia potesse essere unita, da Milano a Napoli, da un unico e solo scopo: scacciare l’invasore. Ancora oggi, a un anno da certi fatti, nessuno sa come e perché, per quale strano caso del destino, l’eroico cittadino salvatore di una ragazza del Lesotho violentata da un rumeno, qualche giorno prima avesse firmato, davanti ai fotografi, un patto per la sicurezza col poi sindaco fascista di Roma.

La sicurezza. Prima di tutto la sicurezza. Gli operai, da dove vengo io, un tempo scendevano in strada a gridare “Pane e lavoro!” La gente, la gente per bene, ora stava in piazza a chiedere “sicurezza e meno tasse.” Segno dei tempi che cambiano, ci dicevano. Fino ad allora, qualche volta avevamo sbuffato per il tizio che fuori dal supermercato insisteva per avere in pegno il nostro carrello euro dotato, altre volte – e pure io – acecamo storto il naso e gettato gli occhi al cielo, quando nelle metropolitane, insieme a noi saliva il fustigatore di organetto, che dopo averci fracassato l’udito con suoni di gatti in amore vagamente simili a qualche antica melodia, pretendeva pure d’essere pagato. Ora erano finalmente diventati mostri da combattere, da incendiare vivi in nome della sicurezza.

Non ci crederete, ma finite le elezioni, e con l’istituzione delle ronde padane, nazionali, nazifasciste o di gente per bene che trovava più eccitante passeggiare la notte che giocare a bocce, i rumeni smisero di violentare le donne e gli zingari non rubarono più i bambini.

D’un tratto però, ecco comparire lo stupratore seriale. Organizzato, compulsivo, con mephisto. Io nemmeno sapevo cos’era un mephisto (ero rimasta al romanzo di Klaus Mann). Per mesi ha violentato donne nei garage delle proprie abitazioni, ci dicono ora, per mesi ha imperversato violentando tre (ma forse dodici) donne. Ed è strano perché se ripercorriamo la cronaca di Roma, in questi ultimi mesi, a parte uno stupro ascrivibile ad un rumeno, non risulta nulla. Nessuna traccia del contabile, prossimo avvocato, fidanzato, possessore di casa e auto. Niente di nulla, e tanto meno niente delle donne violentate. Ma per fortuna la vera notizia c’è, e tutto il resto può essere facilmente scordato: non è uno zingaro puzzolente, non è un rumeno, non è nemmeno negro né tantomeno islamico. È però un fottutissimo coordinatore di un circolo del PD.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Riuscito benissimo.

“Sto cercando una casa all’Aquila per il mese d’agosto”

Chi l’ha detto?

L’ha detto lo stesso deficiente che al vertice FAO contro la fame del mondo, disse: “Bene, ora andiamo a pranzo perché abbiamo fame anche noi.”

Rita Pani (APOLIDE)


7.10.2009

 

Ses arriendi? (State ridendo?)

12.12.2008

«L'Eni non chiuderà l'impianto cracking di Porto Torres». L'affermazione di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, arriva nel corso dell'audizione di ieri alla Camera, in commissione Attività produttive. Scaroni ha risposto alle domande dei parlamentari sardi Salvatore Cicu (Pdl) e Paolo Fadda (Pd) e lo scambio non è certo rimasto nei confini della diplomazia. Alla fine, la sintesi è di Cicu: «Chiederemo al presidente del Consiglio di vigilare su questa vicenda».

E ora, che ve lo dico a fare?

07.07.2009

PORTO TORRES - Nella mattina odierna l’Eni (Polimeri Europa) ha incontrato i sindacati nazionali ai quali ha comunicato la decisione di chiudere per due mesi il Petrolchimico di Portotorres, a far data dal 1° agosto 2009. Il provvedimento coinvolgerà non meno di 450 lavoratori.

Com’era lo slogan?

La Sardegna ritorna a sorridere.

Sì, mi sembra di vederli, solo quel migliaio di operai che nel giro di tre mesi hanno perso il lavoro nei due poli industriali dell’isola, terra sfruttata e violentata in nome del lavoro, sorridere per aver votato il fantoccio del buffone. Per decenni sulla nostra terra ci ha mangiato sopra lo stato, ci hanno mangiato sopra i sindacati, e le multinazionali, lasciando ai lavoratori le briciole di una vita sacrificata, fatta spesso di malattie e di morte. Ed ora? Arrivederci! E nemmeno grazie, perché sarebbe troppo. Dov’è lo stato che possiede parte dell’Eni?

Ma tanto noi, Italia, non lo siamo mai stati; tutt’al più Africa. E allora questa volta ci va di lusso, perché c’è il G8 e hanno appena deciso di stanziare gli aiuti per i paesi poveri: 15 miliardi di dollari in tre anni. Lo so, una cosa è stanziare e una cosa è elargire, ma tanto, come si dice? “Basta il pensiero.”

In fondo alla Sardegna è bastata la promessa di un sorriso, no?

Rita Pani (APOLIDE)


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