5.30.2005

 

Livorno Liverpool

C’è un *non so ché* che sembra *non so cosa* nell’aria; somiglia molto a ciò che le mucche lasciano dietro al loro passaggio.
Sarà che è sconvolgente scoprire di essere ricchi playboys quando si hanno le mutande bucate; sarà che si cade in una profonda crisi di identità quando si esulta per la vittoria di una coppa, come se fosse stata la vittoria di una tornata elettorale.
Non so cosa sia, ma so che quel qualcosa aleggia sopra le nostre teste, ed ogni tanto ne piove un po’.
Qualche giorno fa “The Economist” ritraeva l’Italia come un paese zoppo che a fatica arranca, spingendosi fino al baratro dell’Argentina, e prontamente, in una giornata afosa di fine maggio, il vostro premier di rientro da una colazione di lavoro con l’amico Tony rispondeva: “In Italia siamo tutti playboys benestanti che scrivono in media dieci sms al giorno alle mogli alle fidanzate e alle amanti.”
In un ottica di becero maschilismo, il fattore economico donna non veniva preso nemmeno in considerazione, al punto che mi sono sentita davvero offesa. Nessuna playgirl con amante da s-m-ssare? “TVTTB!” “TVUNCDB!” :-*
Doveva passare ancora un giorno per far sì che il premier, trovasse finalmente il tempo di parlare seriamente al paese. In un altro afoso giorno di fine maggio, dalla sua villa abusiva in Sardegna, finalmente annunciava al popolo: “Eureka! Il buco è stato trovato! Ma non l’abbiamo fatto noi.”
Neppure Emilio Fede ha avuto il coraggio di farci una notizia da telegiornale, pensando che il caldo avesse ammorbato i neuroni dell’omino di Arcore. Già, perchè in quattro anni di malgoverno fantacreativo, questa spiegazione era già stata data.
Provaci ancora silvio.
Ed allora ecco che dopo la breve pausa in Sardegna si vola a Milano per andare a cena con la signora Putin, e poi il giorno dopo via, a Bolzano, dove c’è da festeggiare la rinascita della casa della libertà, con la vittoria del sindaco per ben 10 voti.
Ma è proprio a Bolzano che la libertà è in pericolo; mentre si appresta a rendere omaggio al vittorioso eroe di cielo e di terra , l’adunata viene disturbata da alcuni facinorosi che, brandendo vessilli nerazzurri fischiano il premier ed inveiscono all’urlo di “Forza Inter.”
Non si perde d’animo il Napoleone nazionale e gravemente, cappello a tre punte in testa e mano dentro la giacca, ammonisce: “Con voi è in pericolo la libertà.”

Sembra satira eh? Invece no. E’ proprio tutto vero. I playboys, il buco comunista, Forza Inter.
Tutto drammaticamente vero al punto che se si andasse a votare oggi sarebbe sicuramente ballottaggio tra Liverpool ed Inter, e si potrebbe creare anche una strana alleanza tra il Livorno del candidato premier Lucarelli e la Juve di Delpiero, dopo la scorretta campagna acquisti avanzata da Rutelli, pronto a sacrificare l’Unione per comprare i giocatori transfughi della casa delle libertà.

Auguri e complimenti vivissimi a coloro che votando per questa feccia di governo hanno reso possibile che si venisse rappresentati dallo squilibrato di Arcore.
Rita Pani (APOLIDE Forza Cagliari Zola Presidente)

5.25.2005

 

Giorni di Maggio

L’Italia è in pericolo? Sì... no... forse... Come al solito è difficile decidere. Soprattutto se, invece che affidarsi al buonsenso, alla propria esperienza personale e, non ultimo, allo spessore del portafogli, si decide di provare a capirlo ascoltando le dichiarazioni dei politici.
Nella stessa maggioranza si fatica a trovare una linea comune che possa facilitare la comprensione: gli orientamenti oscillano tra la sfacciata ostentazione di fiducioso ottimismo e il più bieco e meschino scaricabarile passando per le boccacce dietro le spalle non appena si voltano verso le telecamere. Ad esempio, Siniscalco dice che va tutto bene. Anzi, a sentire lui, sembra che in Italia non si sia mai stati meglio! Infatti il consumo dei farmaci è diminuito. L’uso degli allucinogeni, evidentemente, no.
Per Fini sì, c’è un po’ di crisi, ma nulla di preoccupante. Nel frattempo però, passa molto più tempo all’estero di quanto non facesse prima. Ufficialmente per la carica di ministro che ricopre. I bene informati sostengono invece che vuole crearsi un alibi. Più o meno sulla stessa linea è Casini, il quale ammette che ci sono difficoltà, ma che lui non ha responsabilità: in quel momento era in bagno. Aggiunge che la colpa è invece della Confindustria perché non suggerisce come operare e quali rimedi sarebbe opportuno adottare. D’altra parte, mica può fare tutto il governo!
Secondo Calderoli è tutta una manovra degli integralisti islamici cinesi. Tuttavia bisogna avere fiducia nell’opera riformatrice del governo di Roma centralista, ladrona e fannullona e che tutto si sistemerà non appena si riuscirà a trovare un cervello buono per Bossi. Non come l’ultimo che gli hanno impiantato, che c’era scritto sulla targhetta A B qualcosa.
Follini dichiara l’intento di volerci veder chiaro, nei conti. Ma ancora deve togliersi gli occhiali con su disegnati gli occhi aperti: è evidente che fino ad ora ha dormito e oggi si guarda attorno smarrito, con la classica espressione del Lemure che, misteriosamente, si scopre in pieno centro a Tokio. In realtà vuole solo rassicurazioni sul prossimo stipendio.
Tremonti precisa che grosse difficoltà non ce ne sono e che comunque anche in Francia e Germania non se la passano molto meglio degli italiani: basta pensare che perfino il Papa, tedesco, preferisce stare in Italia.
Infine Berlusconi che, mentre scongiura guerre fredde, calde, tiepide ed in piedi, tiene a bada il pericolo terrorista a colpi di chioma e, contemporaneamente, con la mano destra mena letali fendenti alla pressione fiscale e, nel contempo, con la mano sinistra inaugura grandi opere e, frattanto, con l’altra mano ferma treppiedi volanti. Tutto questo mentre compone sublimi versi in lingua partenopea. Dei restanti quattordici minuti della giornata che gli rimangono per dormire, ne sacrifica volentieri una buona metà per istruire gli infedeli sulla minaccia comunista che era e resta il principale problema del Paese. Certo, dati Istat alla mano, anche la Santa Pasqua ha la sua parte di colpe e, per dirla tutta, non bisogna neppure sottovalutare che, ultimamente, si è messo a remare contro il governo perfino il Bianconiglio.
Nello schieramento dell’opposizione, si reclamano le elezioni anticipate. Ma sottovoce, altrimenti si potrebbe disturbare qualcuno. Al di là di questo, recentemente più di qualcuno ha avvertito con carattere di urgenza la necessità di scrivere a “La fabbrica del programma” consigliando caldamente di internare Rutelli in una comunità di recupero per tossicodipendenti, ritenendo evidente l’abuso di sostanze idiofacenti. Inutile negarlo. Soprattutto da quando l’ex sindaco di Roma si circonda di gente come De Mita, uno la cui moglie non si fida nemmeno a dettargli la lista della spesa. Comunque, grazie ad un esame più approfondito degli studi di antropologia criminale effettuati da Cesare Lombroso, da oggi è disponibile un semplice quesito a risposta multipla che gli istituti di statistica sottoporranno agli elettori:
“La faccia di Rutelli è così perché:
a) La Margherita si fuma e, per giunta, non è illegale
b) La Margherita si beve: come infuso è uguale alla camomilla
c) La Margherita si beve: è un ottimo cocktail a base di tequila
d) La Margherita si tromba!”
Il fine è di stabilire, in base alle risultanze, quanti anni ancora di malgoverno Berlusconi ci spettano. Ma forse, più semplicemente, è solo che la verità sta nel mezzo: perciò molti hanno votato Berlusconi, pur non sapendo se era il mezzo di sopra o quello di sotto. E allora ci si spiega perché la richiesta di aiuto, secondo il codice internazionale, è “may day”, ovvero giorno di maggio.

dirtyboots


 

Chi vuol essere la Franzoni?

Potremo passare anni a parlarci addosso, inzuppandoci anche le scarpe di parole, ma dovremo finalmente trovare il coraggio d’ammettere che l’Italia è malata e lavorare per trovare una cura.
Se non faremo questo, allora tutto quello che diremo non avrà molto senso. Sarà solo fastidioso brusio.
Non è solo la politica, resa malata terminale dall’ingannevole incompetenza berlusconiana e dalla colpevole apatia dell’opposizione; è proprio tutto il sistema della società italiana che sta allegramente *andando a puttane*, lasciandoci colpevoli spettatori silenti.
Ma se noi siamo spettatori, allora ci sono i protagonisti del dramma in corso. Lo spettacolo si tiene quotidianamente sulle pagine dei giornali o sugli schermi televisivi, occupati in modo capillare da fabbricanti di mostri e di nulla. Un nulla pesante, quanto può essere pesante il costruire *cultura*.
Si inizia a ventilare il sospetto di una nuova madre killer, che avrebbe ucciso il suo bambino affogandolo nella vasca da bagno. Le prime dichiarazioni emerse avevano già fatto rovesciare il mio stomaco: “Non è un altra Cogne”.
Eppure oggi leggo (sperando in una smentita) che la madre del bimbo affogato a Lecco *voleva essere famosa e rimpiangeva i suoi venti anni, quando spesso si recava a fare da comparsa negli studi televisivi, per trasmissioni importanti.*
Cogne docet?
La malattia dell’Italia ha trasformato un’assassina in evento mediatico, con tanto di interviste in esclusiva, comparsate in importanti trasmissioni televisive, trasmissioni dedicate in prima serata.
Non sarebbe scorretto dire che Annamaria Franzoni oggi è famosa e allora perchè non provarci?
Gli ingredienti sono pochi e di facile amalgamazione: basta avere un bambino, un cordino, ed un po’ di fantasia.
Si prende il bambino, lo si ammazza- ci si legano le mani con un cordino- si pesta la testa al muro.
Attendere un’ oretta per assicurarsi che il bambino sia morto e chiamare i soccorsi.
In pochissimo tempo arriverà la tanto agognata fama. I giornali parleranno di te, e con un po’ di pazienza dopo il primo grado di processo potrai essere ospite a Porta a Porta, Verissimo, La vita in diretta, Un giorno in pretura, Ombre sul giallo, Blu notte, TV7, Lucignolo, Studio Aperto, L’antipatico, Ottoemezzo, La prova del cuoco, Killer farm, Chi vuol’essere assassino, ed opinionista alla Fattoria.
Probabile che stia esagerando, ma forse no.
Ho letto da qualche parte un avviso per i partecipanti ai provini della prossima edizione della fucina di mostri, Amici.
Tra le cose sottolineate c’era che la produzione non avrebbe esaminato più di tremila (tremila) aspiratnti al giorno. Non sono brava in matematica ma tremila per dieci, fa trentamila.
I posti finali sarebbero stati solo 26.
Al primo provino per il GF si sono proposti circa seimila cretini.
La Regione Campania ha dato vita al primo corso di formazione professionale per Veline.

Ecco perchè non mi sembra strano che una madre spinga la testa del figlio sott’acqua per diventare la prima partecipante al nuovo reality show: “Chi vuol essere la Franzoni?”
Rita Pani (APOLIDE)

5.23.2005

 

Terrore a Cuba

Ho appena letto il resoconto della drammatica avventura occorsa alla giornalista di Repubblica a Cuba. Davvero un’ esperienza drammatica che per lunghi attimi ha fatto correre un brivido lungo la mia schiena; un’avventura da far sembrare quella della Sgrena, in Iraq, una passeggiata di salute.
Un racconto scritto con dovizia di particolari, alla Stephen King.
Il terrore della giornalista al momento di salire sull’auto color kaki, vecchia degli anni 70, un pezzo da museo che solo a Cuba può circolare e sgommare, correre lungo la strada verso l’aeroporto. Il disprezzo per i cubani che la fanno accomodare in sedie similpelle, e che dire dell’onta subita quando la costringono a pagare la Cocacola che nemmeno aveva ordinato?
Sono cose che colpiscono l’opinione pubblica e che in fondo rincuorano i nostri poveri animi, ricordandoci che noi, sì, abbiamo la democrazia.
La giornalista ammette candidamente di aver violato le leggi di un paese straniero, ma tiene a precisare che, se è stata espulsa è perchè Fidel Castro è un dittatore.
Fidel Castro è un dittatore perchè espelle dal suo paese chi vìola le leggi.
In effetti sono stati due i giornalisti italiani rimpatriati, ma ammetto candidamente di aver omesso di leggere l’altro racconto dell’altro protagonista, pensando che uno fosse più che sufficiente, anche perchè dal titolo sul Corriere era facile capire che a Cuba fosse peggio che in Iraq. Tanto mi è bastato.
Sarebbero molte e troppo scontate le cose da dire, per esempio pensando a Guantanamo dove un numero imprecisato di persone vengono torturate a volte uccise, vengono sottoposte a qualunque genee di umiliazione fisica e morale, senza che nessuno possa raccontarle. Non unltimo l’episodio, poi smentito, del Corano gettato dentro una latrina.
Chissà poi se la brava giornalista, offesa da un rimpatrio incruento su un reperto di *archeologia industriale* si sia chiesta il perchè a Cuba certi cartorci possano ancora girare per le strade, dove comunque non ci sono riservisti dell’esercito che ti sparano addosso, rendendoti l’ultimo eroe dei giorni nostri.
Ma per non fare quelli che frugano nell’ immondizia altrui si potrebbe dare uno sguardo dentro ai nostri cassonetti, quelli della libertà di opinione e di manifestazione come a Genova, alla scuola Diaz e Bolzaneto, alla cinquantina tra militari e poliziotti rinviati a giudizio. Ma come ho detto sarebbe scontato, come lo sarebbe riportare l’allarme di Amnesty International e dell’Europa che denunciano l’Italia per il mancato rispetto dei diritti civili degli immigrati.
Ci sono dittatori e dittatori, un po’ come i detersivi uno laverà un po’ più bianco dell’altro. Bisognerebbe poter scegliere e se fosse per me, tra Castro, Bush e i detersivi più o meno autorevoli ma sempre democratici offerti dall’Italia o dall’Inghilterra, continuerei a comprare Castro mai reo di aver prodotto della pubblicità ingannevole.
Basterebbe provare a dichiararsi comunisti all’arrivo sul democratico suolo statunitense, per vedere se ti si lascia passare il varco dogana, oppure ricordarsi delle suore cattoliche arrestate tre anni fa a New York per aver partecipato ad una manifestazione per la pace.
Nonostante tutto però, quel che giusto e giusto ed allora tutta la mia solidarietà e comprensione vada a Francesca Caferri; è davvero inacettabile che non sia stata trasportata in un SUV con i gommoni larghi quanto una Panda, e che abbia dovuto poggiare le chiappe su una scomoda sedia in similpelle che peraltro fa pure sudare.
Rita Pani (APOLIDE)


5.20.2005

 

Un altro reality... Ne avevamo bisogno

La De Filippi ha iniziato una nuova trasmissione, ne ho visto una decina di minuti ed una striscia scorreva in basso sullo schermo: “Nunzia guarda il suo fidanzato che è uscito con una singol”.
Nunzia stava in studio e sorridente si indignava, truccatissima.
Avevo letto qualcosa ieri su Repubblica a proposito del nuovo relity show (davvero vero) e in effetti mi ero chiesta cosa potesse essere l’isola della tentazione.
Nel mio immaginario, l’isola della tentazione è un angolo di Cuba, dove io col berrettino verde me ne sto su un’amaca, e due afro-cubani dai capelli folti e neri, non più vecchi di 30 anni fanno a gara per portarmi ettolitri di birra ghiacciata, indossando un filo interdentale tra le chiappe e qualcosa che copra le pudenda, per avere almeno il gusto di toglierle.
Nel reality, invece, un paio di disgraziati dal sorriso smaliante se ne stanno al mare in Aprile, fingono persino di non aver freddo mentre viaggiano in abiti estivi e probabilmente sono costretti alle lampade UVA per dimostrare che in Puglia è estate tutto l’anno.
Il pezzetto che ho visto io mostrava il fedifrago in moto d’acqua, torso nudo, e gel sui capelli che gioiva della compagnia di una tettona plastificata probabilmente unta di grasso di balena per non mostrare la pelle d’oca che dichiarava di essersi trovata benissimo nei due giorni di convivenza al villaggio.
La futura cornuta in studio, quella truccatissima, cercava la parola indignazione nel vocabolario ma non la trovava e quindi recitava a soggetto la parte della napoletana da vicolo che esprime il suo meglio dietro un carro funebre.
Poi ho visto la fine del programma ed ho ricevuto la risposta che attendevo direttamente dalla sua conduttrice che ribadiva alle partecipanti: “Ricordate che potrete inviare un messaggio ai vostri findazati, ma lo scopo della trasmissione non è quello di castigare, ma quello di comprendere la vostra relazione.”
Ah! Ecco! Vedi Rita che c’era un senso!?! Mi sono detta.
Insomma, chi di noi non ha mai mandato il suo uomo con una ragazzina di vent’anni, al mare, sulla moto d’acqua, a bere champagne sulla spiaggia, in attesa di vedere se sarebbero spuntate due corna concentriche sulla testa? Chi di noi perderebbe ancora tempo prezioso a parlarsi per capire dove e quando è nato il problema, e se si possa in qualche modo trovare rimedio?
Inizio a pensare che si debba rivalutare il Grande Fratello, per esempio. Chi di noi appena sveglio al mattino non indossa occhiali da sole? Chi di noi, a metà mattina, non sente l’esigenza di entrare in sauna dopo aver fatto un bagno in piscina? Chi di noi non gira in costume da bagno per casa appena sotto Natale?
Che ci piaccia oppure no, la reality è questa e aveva ragione la Prestidigitagiacomo l’altra sera a Ballarò: “ La Mivar è in crisi perchè costruisce televisori col tubo catodico. Ormai tutti comprano il plasma che è più economico.”
Dovrò farmene una ragione, i tempi cambiano e io devo adeguarmi o rischio di divenire protozoica senza nemmeno accorgermi.

Eppure avrei anche io in mente un reality show:
Chi vuol esser minatore?
Un migliaio di concorrenti rinchiusi nel bacino carbonifero del Basso Sulcis, a spalare carbone per far funzionare la super centrale Enel di Portovesme, turni di 12 ore, alla fine della giornata lavorativa doccia, se l’acquedotto di Carbonia riesce a fornire l’acqua e poi a casa, trenta metri quadri a 550 euro al mese che verranno detratti dal montepremi finale, che per comodità chiameremo TFR che, con la regola del silenzio assenso, senza che nessuno te lo dica nel regolamento, alla fine di maggio sarà devoluto allo Stato che lo investirà per te. L’infortunio sul lavoro non sarà contemplato dal SSN e se sarai assicurato potrai stare a casa a riposare altrimenti potrai essere eliminato dal posto di lavoro senza passare per la nomination...
Alla lista dei partecipanti pensateci voi.
Rita Pani (APOLIDE)

5.19.2005

 

Comunisti non c'è scampo, berlusconi è sceso in campo.

Premessa
Rischio d’esser noiosa, ma urge ribadire la mia appartenenza: “Sono comunista”, figlia di Gramsci, nipote di Berlunguer. Porto con me la storia raccontata da chi l’ha vissuta, di miniere di carbone, di sindacalisti massacrati, oppositori purgati o confinati nei *villaggi vacanze* della Sardegna del sud.
Mi è rimasto poco, sono una proletaria atipica, perchè non ho mai pensato di possere le mie figlie, nate e liberate dal mio amore per loro, mi resta la falcoltà d’essere esattamente come sono.
Sono comunista.

Comunisti non c’è scampo, berlusconi è sceso in campo
L’ha detto il piccolo mafioso piduista di Arcore, ammettendo d’averci pensato a lungo prima di farlo. E’ l’effetto Catania. Scapagnini è in effetti il suo medico personale – Santo subito- Dal momento che pare sia in grado di curarlo dal cancro, come avrebbe potuto non curare le fratture multiple procurate dalla disastrosa caduta delle amministrative in tutta Italia?
Poco importano gli arresti dei picciotti fuori dai seggi elettorali, che pare non si limitassero a diffondere volantini ma anche minacce personali agli elettori, e poco importa l’odore di mafia che aleggia intorno all’elezione del miracoloso sindaco. Berlusconi è sceso in campo, comunisti non c’è scampo.
Comunisti?
A me, pare matto.
Perchè c’è un’altra perla da annoverare tra le perle della giornata di oggi, ovvero le dichiarazioni politiche: “I popolari della Margherita rompono gli indugi e, per bocca di Ciriaco De Mita, annunciano durante l'ufficio di presidenza il no alla lista unitaria con Ds, Sdi e repubblicani alle elezioni del 2006. “
E se le dichiarazioni sono importanti, di più lo sono le reazioni analitiche: “L’unione della sinistra è in pericolo!”
Sinistra?
Ciriaco De Mita?
Ho una mente semplice, sono una persona semplice e allora mi chiedevo: “Ma è meglio che governi la mafia oppure la camorra?”
Le tasse sono tasse o dovranno essere chiamate pizzo?
Poi mi sono ricordata che in questi giorni si discute parecchio all’interno dell’Unione sulla volontà di Vittorio Sgarbi di entrare a far parte del magico mondo della sinistra, e mi dico:
“Ah! Beh! Allora ... Che mi importa? Tanto io sono comunista.”

Sono comunista. Mi sento tanto sola. Una solitudine che spesso mi porta a sognare un eremo su un monte, fuori dai confini italici, e mi vedo seduta ad osservare con pazienza cinese il disfacimento della nazione e del suo popolo. Poi mi ricordo da dove vengo e capisco perchè io qua ci devo restare.

Rita Pani (APOLIDE)

5.16.2005

 

Solo 4 anni.

La mia ricerca è stata infruttuosa, sono anni che chiedo ad un elettore forzitaliota di farsi avanti, di dirmi il perchè dell’insano gesto, ma non sono stata capace di trovarne solo uno. Ora mi piacerebbe ancora di più, soltanto per sapere cosa ne pensa il medio sognatore italiano, del sogno che anziché divenire realtà, ha finito per somigliare sempre più ad un incubo.
Ho letto i giornali di questa mattina, e le notizie rilevanti sono due. In ordine di grandezza (per titoli in neretto) c’è la Juventus che si avvicina al ventottesimo scudetto, e la possibilità di un ripristino della tassazione sulle rendite. Della prima notizia ammetto che mi importa davvero poco, la seconda invece mi incuriosisce – sarebbe offensivo scrivere mi diverte.
Un’ operazione da comunisti in un governo fascista?
E pensare che proprio ieri i cerchiobottisti dell’UDC avvisavano in tono grave “State attenti, perchè con la sinistra al governo tornerà il partito delle tasse.”
Dovrete convenire con me che c’è qualcosa di estremamente divertente in tutto questo, certo drammatico, ma divertente.
Abbiamo avuto un governo che per quattro anni, oltre a legiferare in favore del suo presidente del consiglio ha apportato riforme disatrose per settori importanti del sistema sociale, quali la scuola, la sanità e il lavoro; un governo che ha creato imperi fastosi con la sola forza della bufala, per esempio la costruzione del plastico del ponte sullo stretto di Messina, che a sua volta ha dato vita ad una fantomatica società che si è occupata degli studi fittizzi per la realizzazione di un’opera fantasma, che ha istituito il sistema mafio/tangentizio capace di pagare la mafia per i voti alla cosca di governo, con tanto di arresti eccellenti per mafia. Quattro anni di radicalizzazione dell’illegalità con revisioni di leggi del codice penale e condoni tombali per evasori di ogni specie. Quattro anni di propaganda martellante capace di far sparire persino l’Istituto Luce e la brillantezza dei fasti imperiali del duce finito a testa in giù sessant’anni fa. Ci sono voluti quattro anni per demolire l’informazione, essere ripresi dall’Europa per l’inosservanza delle regole fondamentali sui diritti civili con la caccia all’extracomunitario in base ai dettami della vergognosa legge bossi-fini.
Quattro anni per demolire la storia, la cultura e la civiltà.
Ora pare che sarà fondamentale il voto di Catania per stabilire la legittimità di un governo mafio/piduista ed io che non perdo il vizio, mi chiedo perchè. Non lo comprendo dal momento che ci sono state altre elezioni amministrative, non ultime le provinciali in Sardegna, che hanno sancito senza ombra di dubbio quanto questo governo sia illegittimo ed illegitimato a proseguire la sua nefasta opera.
Allora perchè Catania?
Forse perchè tra i candidati delle liste collegate alla cosca della libertà figura persino un ex galeotto condannato per rapina a mano armata ai danni degli autisti dei TIR?
La domanda giusta però è: “Quanto ci vorrà per cancellare questi ultimi quattro o cinque anni, e riprendere da dove avevamo interrotto?” Ma soprattutto verrebbe da chiedersi se l’italiano sarà pronto a chinare il capo, stringere la cinghia – e non solo quella – per sacrificarsi ancora una volta per il bene di questo povero stato.
Io personalmente potrei farlo, dal momento che nell’ultimo periodo ho fatto il callo alla difficoltà di sopravvivenza, ma faccio anche parte della sinistra vendicativa, che esige “giustizia” e che non dimentica la responsabilità d’alemiana dell’immobilismo che ha reso facile la scalata del berlusconismo, non agendo di fatto al ridimesionamento del suo potere economico/mediatico.
Per il resto c’è poco da dire, i quattro quesiti referendari restano materia ostica come il latino in una scuola professionale, il clero e i clericali, i finti cattolici e i falsi moralisti, cocainomani ma a favore dell’embrione invitano al non voto, la società civile non ha voce e sussurra di votare “Sì”.
A proposito ... Una signora con la quale ho viaggiato in treno da Cagliari mi ha detto che non sapeva ancora bene come avrebbe votato – non è che abbia capito tanto! Aspetto di sentire cosa dice berlusconi e poi farò l’esatto contrario! –
Ecco che mi sovviene ancora la domanda: “Ma allora perchè attendere di sapere che faranno a Catania?”
Rita Pani (APOLIDE)

5.14.2005

 

L’Argentina è vicina.

Certo è colpa del vizio che ha Gesù Cristo di risorgere ogni anno, o del tiepido sole che invoglia ad andare al mare. Per non parlare del 25 Aprile o del primo Maggio, festività comuniste che impediscono di recarsi al lavoro e contribuire alla crescita del PIL.
E’ quasi patetico ironizzare sulla situazione economica italiana e sulla situazione socio-politica in generale, ma come astenersi dopo le dichiarazioni esilaranti del professor Cepu-brunetta? “Non è colpa del governo la recessione, se così fosse basterebbe cambiare governo...” O qualcosa di simile che non ho potuto mandare bene a memoria.
Ho la sensazione che il nano mafiopiduista di Arcore stia per essere messo alla porta da una coalizione massacrata dalla supponenza megalomane di un piccolo borghesotto arricchito, che ha peccato di onnipotenza mandando al massacro un popolo intero, ed ipotecandone il futuro per almeno un decennio.
Immagino sia tanto il periodo che dovrà passare perchè l’Italia torni ad essere un paese *normale*. Per ora è divertente assistere alla fuga dei naufraghi dalla nave che affonda, ed in prima fila, dopo gli elettori inesistenti che hanno reso possibile tutto questo, ci sono i giornalisti: “Io berlusconiano? Ma quando mai?” ma hanno ancora la lingua marrone.
E’ divertente, cinicamente divertente, ma drammaticamente patetico.
Interrogarsi sul futuro è un’operazione impossibile, non oso pensare al momento in cui il futuro ministro dell’economia si troverà con le carte in mano, e finalmente scoprirà la verità.
Immagino un omino scarno che si affaccierà sui teleschermi a chiedere aiuto ad un popolo già salassato, che magari farà la fine di Cofferati, uomo della provvidenza relegato al triste ruolo di carnefice. Non conosco bene la faccenda di Bologna, ma immagino che se guazzaloca promise aumenti da pagare con soldi inesistenti, Cofferati non sia riuscito a fabbricarli, nemmeno con la polverina nigeriana che tramuta in euro ogni pezzetto di carta straccia.
Il resto va bene, nella norma. Sono appena rientrata dalla Sardegna, dove ho votato per le elezioni della mia provincia ed ho assistito al miracolo della Trasfigurazione del democristiano. C’è un tale Pierfranco Gaviano, ex scout, ex ciellino, ex DC acclamato vincitore del centro sinistra. Confesso che ho avuto un momento di panico nel vedere i miei vecchi compagni di sezione, oggi rappresentati alla Regione Sardegna, esultare per l’elezione del *Caro Gaviano*. Mi ha fatto specie, mi sono sentita un po’ orfana, un po’ svilita e dimenticata, come penso siano andate distrutte storia e tradizione.
Emblematica la dichiarazione del coordinatore di Forza Italia in Sardegna: “Abbiamo perso perchè tutti i pezzi grossi dell’opposizione che sono venuti in Sardegna per la campagna elettorale, non han fatto altro che parlare di berlusconi.”
In fondo ci sono da sempre famiglie che tendono a nascondere il parente in galera o il fratello demente.
Rita Pani (APOLIDE)

5.06.2005

 

KIKKA TVVTTB XCHè 6 LA + BELLA DAWERO

... Ma forse il titolo non c'entra...
Questo post per salutarvi e darvi appuntamento alla settimana prossima.
Vado in Sardegna, domenica devo votare per le provinciali; già, le cronache nazionali non lo dicono, ma in Sardegna si aggiungeranno una valangata di nuove provincie, e se ne sentiva davvero il bisogno.
In una terra che soffre la fame e la sete, che non lavora, che non ha nulla se non il mare con le sue colonie milanesi, che ospitano facoltosi milanesi, che riportano il loro danaro a Milano che serviva?
Un paio di nuovi Enti tanto per sprecare un po’ di danaro.
Per l’occasione, Carbonia, che diventerà provincia insieme ad Iglesias ha ristrutturato la sua Piazza Roma, il centro della *breve* storia, con la chiesa, il comune e la torre Littoria da dove il duce, direttore del villaggio vacanze di Sebariu (miniera) si affacciava, gonfio e tronfio.
In un angolo della piazza è stata eretta una statua che già è chiamata opera d’arte, studiata persino dall’Università Roma 3 di Torvergata, creata da Giò Pomodoro. “Frammento di vuoto N°1”. Così si chiama. Poi l’artista è morto, ed un’altra città è stata salvata dal “N°2”. Un pezzo di marmo bianco, curvo che avrebbe fatto invidia all’artistica furbizia di Picasso e delle sue tre orecchie, quattro nasi, e sei tette.
Dato l’alto tasso di civiltà del popolo italico, la pietra liscia ma deforme, sarà curata da ben sei telecamere a circuito chiuso, per evitare che venga usata come lavagna dai giovani acculturati dell’era morattiana che potrebbero scalpellarci sopra con lo sray frasi d’amore: “KIKKA TVVTTB XCHè 6 LA + BELLA DAWERO”
Tornando a noi, andrò a votare, anche se non sono ancora riuscita a capire chi sia il candidato tra i vecchi DC e i vecchi PSI, i nuovi riformisti ex AN o MSI, nostalgici del direttore del villaggio vacanze.

In fine un pensiero più politico. L’italiano è stufo e non ne può più. L’ho capito ascoltando le chiacchiere appassionate di tre uomini di mezza età che sostavano accanto a me questo pomeriggio:
“Flavia Vento è una vergogna, come può dichiarare di essere stata a letto con Totti?”
Era dai tempi della Sezione che non sentivo tanta passione in un dibattito, la disputa era veramente accesa tra chi non pensava che er pupone avrebbe potuto cornificare Illary mo’ che stà incinta, e i possibilisti, Flavia vento non sa parlà ma se scopa facile...
Così mi sono chiesta se non fosse il caso di cambiare registro ed iniziare a parlare del Principe Alberto di Monaco, affascinante gay fino al giorno del funerale paterno e inseminatore pazzo il giorno dopo, che in meno di un mese ha già due figli segreti.
Ma poi i sogni s’infrangono perchè in Iraq c’è la democrazia e si muore ogni giorno, Calipari è stato ucciso per eccesso di velocità o per stress, ma siamo amici di bush, quindi non cambia nulla, blair è stato appena rieletto, la Corte dei Conti è preoccupata per le finanze italiane, la bancarotta fraudolenta è stata depenalizzata ma poi le pene torneranno, perchè il ministro della giustizia, un ingegnere, non sapeva nemmeno che l’articolo stava infilato nel decreto della competitività, che taglierà le tasse che l’UE dice che non si possono tagliare, e fa preoccupare la corte dei conti...e....

E dire che tra qualche ora mi parte un aereo e io dovrei andarmene a letto.
A venerdì, prossimo.
Rita Pani (APOLIDE)



5.04.2005

 

Misteri d'Italia...o di Pulcinella

... Dedicato a quei quattro o cinque disgraziati dolenti del mio silenzio...

E’ che non è rimasto molto da dire, si sta alla finestra in attesa che succeda qualcosa, magari sapendo bene cosa si vorrebbe accadesse, ma troppo stanchi per poter fare che accada.

Leggevo della strage di Piazza Fontana ci sono voluti 36 anni per stabilire che *non è successo nulla* e non solo, i parenti dei morti perchissàcosa, dopo aver scomodato la Giustizia italiana, dovranno anche pagare le spese processuali.
Spero che un po’ mi somiglino questi *parenti delle vittime* e che non caccino un soldo, attendendo che un ufficiale giudiziario, scortato dalla polizia arrivi in casa, per poi sputarli negli occhi.
Non che sia rimasta sconvolta dalla notizia, semmai sono più sconvolta per come le cose appaiano sempre più scontate.
Il caso Calipari, per esempio. Chiunque fosse minimamente normodotato cerebralmente non avrebbe scommesso un euro sul fatto che avremo saputo la verità, ma è tutto il contorno che fa rabbrividire. Tutti concordi a chiamare l’eroe, errore o effetto collaterale, tutti d’accordo a massacrare la Sgrena, scordando che alla guida dell’auto non c’era il *taxista di Rovigo* ma un agente dei servizi segreti italiani, solo la destra concorde a dire che l’amicizia tra l’Italia e l’America non sarà scalfita dal *tragico incidente*.
Perdonatemi, ma non mi resta altro da dire se non...Mavaffanculo... Girare i tacchi e sbattere la porta uscendo dall’Italia.
Personalmente non ho letto tutto il rapporto deomissizzato americano, mi sono soffermata a pensare che il mondo è in mano agli americani, padroni dei satelliti spia, che spendono fantatrilioni di dollari per la tecnologia, e poi hanno per tecnico informatico un imbecille che non protegge un file pdf; un paese capace di perdere boccette che contengono il virus dell’influenza asiatica, capace oggi di sterminare la popolazione nata dopo il 1969.
Quando sentirete parlare della nuova epidemia che ha colpito l’Africa, o una parte povera del mondo, ricordatevi di me, ma non pensate mai a me come una maga veggente, sono solo una persona senziente.
E data la mia scienza, ho passato il pomeriggio di oggi a chiedermi:
“Ma che cazzo c’entra la depenalizzazione del reato di bancarotta fraudolenta col decreto sulla competitività che il governo di malfattori si appresta ad approvare con la fiducia?”
Già... Dovrei credere che per rilanciare l’economia del paese sia fondamentale fare in modo che da dieci anni la galera sia ridotta a sei, per poter essere prima prescritto...
Vorrei concludere parlando di Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo, che da mostro ha finito per fare l’assistente sociale, ma mi ripeterei perchè già una volta mi chiesi che accidenti ci stava a fare l’assassina di una Suora in un asilo.
Rita Pani (APOLIDE)

5.03.2005

 

Check point of view

Versione americana, ovvero: “per gli omissis avevo detto righe nere, non in neretto!”

“Da immagini della vicenda registrate da un satellite, abbiamo potuto rilevare che l’auto su cui viaggiavano l’agente segreto Nicola Calipari, la giornalista Giuliana Sgrena ed un altro funzionario del SISMI che era alla guida, procedeva ad una velocità stimata in circa la metà di 90 km/h. Pertanto, la procedura seguita dei soldati del check point mobile, risulta non esser stata applicata secondo gli standard di ingaggio elaborati dal comando statunitense. Evidentemente, i militari americani hanno perso il controllo della situazione e non sono riusciti a mantenere i nervi saldi. Hanno dunque aperto il fuoco, sparando non più di sette raffiche da trenta colpi l’una, non mancando di centrare ripetutamente il bersaglio anche in virtù della ridotta velocità del veicolo, come peraltro si può evincere dalle successive dichiarazioni rese dai due superstiti. E’ perciò chiaro che il principale fattore che ha determinato l’incidente resta l’assegnare questo genere di missioni a ragazzi senza esperienza e sottoposti a condizioni di notevole stress in cui risulta facilmente appurabile la mancanza di comunicazione neuronale tra sistema nervoso centrale ed organi motori.
Inoltre, nessuno
tra gli italiani coinvolti, militari e civili, poteva essere a conoscenza della dislocazione dei posti di blocco che le forze americane presidiano. Posti di blocco che, ricordiamolo, per motivi di sicurezza sono predisposti segretamente dal comando statunitense dovendo tutelare principalmente la salvezza dei marines. Solo eventualmente sia possibile, si cerca di salvaguardare anche l’incolumità degli altri che, se poi va male, sono comunque eroi.
Da ulteriori indagini, risulta quanto segue:
qui inserire due decine di righe nere, tanto per far sembrare che abbiamo eseguito approfonditi controlli ma non possiamo rivelare quali.
Pertanto, acclarato quanto precedentemente specificato, risulta evidente che la responsabilità degli eventi non può, in nessun caso, esser imputata alle forze americane. Mai!!!
Bye bye
Generale Silvyo Bush”


Versione italiana, ovvero: “patente e libretto... concilia?”

“Le uniche immagini di cui disponiamo, riprese da un satellite, sono quelle relative ai quarti di finale di Champion’s League. Pertanto, per l’analisi scientifica, abbiamo dovuto arrangiarci con le diapositive delle vacanze estive di Schifani. Inoltre, la macchina ce l’avete ancora voi. Per fortuna, l’appuntato Licata ci ha messo a disposizione la Panda 750 del figlio. Munita l’auto di pilota automatico consistente in un mattone sull’acceleratore, gli abbiamo fatto forzare un posto di blocco della camorra a Scampia. Anche se, dopo aver visionato i reperti, molti hanno ritenuto più verosimigliante alla macchina del Calipari, lo Schifani in costume da bagno. Però, a quel punto, ormai la Panda era bell’e sfasciata e chi glielo diceva a Licata che non c’era più bisogno?
Già questo potrebbe essere sufficiente a spiegare che le conclusioni a cui siamo giunti noi divergono sostanzialmente dalle risultanze americane. Anche se, a dire il vero, abbiamo un dubbio che ci condiziona fortemente: dobbiamo considerare la versione integrale o quella con gli omissis?
Inoltre, ci risulta che i segnali erano assenti e che i semafori, come già aveva rilevato Berlusconi, non funzionavano.
E poi, via, non si fa così: secondo noi bastava togliergli qualche punto dalla patente!
Fateci sapere.
Baci.
Caporale di giornata Giorgdabliu Berlusconi”
dirtyboots

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