5.14.2005

 

L’Argentina è vicina.

Certo è colpa del vizio che ha Gesù Cristo di risorgere ogni anno, o del tiepido sole che invoglia ad andare al mare. Per non parlare del 25 Aprile o del primo Maggio, festività comuniste che impediscono di recarsi al lavoro e contribuire alla crescita del PIL.
E’ quasi patetico ironizzare sulla situazione economica italiana e sulla situazione socio-politica in generale, ma come astenersi dopo le dichiarazioni esilaranti del professor Cepu-brunetta? “Non è colpa del governo la recessione, se così fosse basterebbe cambiare governo...” O qualcosa di simile che non ho potuto mandare bene a memoria.
Ho la sensazione che il nano mafiopiduista di Arcore stia per essere messo alla porta da una coalizione massacrata dalla supponenza megalomane di un piccolo borghesotto arricchito, che ha peccato di onnipotenza mandando al massacro un popolo intero, ed ipotecandone il futuro per almeno un decennio.
Immagino sia tanto il periodo che dovrà passare perchè l’Italia torni ad essere un paese *normale*. Per ora è divertente assistere alla fuga dei naufraghi dalla nave che affonda, ed in prima fila, dopo gli elettori inesistenti che hanno reso possibile tutto questo, ci sono i giornalisti: “Io berlusconiano? Ma quando mai?” ma hanno ancora la lingua marrone.
E’ divertente, cinicamente divertente, ma drammaticamente patetico.
Interrogarsi sul futuro è un’operazione impossibile, non oso pensare al momento in cui il futuro ministro dell’economia si troverà con le carte in mano, e finalmente scoprirà la verità.
Immagino un omino scarno che si affaccierà sui teleschermi a chiedere aiuto ad un popolo già salassato, che magari farà la fine di Cofferati, uomo della provvidenza relegato al triste ruolo di carnefice. Non conosco bene la faccenda di Bologna, ma immagino che se guazzaloca promise aumenti da pagare con soldi inesistenti, Cofferati non sia riuscito a fabbricarli, nemmeno con la polverina nigeriana che tramuta in euro ogni pezzetto di carta straccia.
Il resto va bene, nella norma. Sono appena rientrata dalla Sardegna, dove ho votato per le elezioni della mia provincia ed ho assistito al miracolo della Trasfigurazione del democristiano. C’è un tale Pierfranco Gaviano, ex scout, ex ciellino, ex DC acclamato vincitore del centro sinistra. Confesso che ho avuto un momento di panico nel vedere i miei vecchi compagni di sezione, oggi rappresentati alla Regione Sardegna, esultare per l’elezione del *Caro Gaviano*. Mi ha fatto specie, mi sono sentita un po’ orfana, un po’ svilita e dimenticata, come penso siano andate distrutte storia e tradizione.
Emblematica la dichiarazione del coordinatore di Forza Italia in Sardegna: “Abbiamo perso perchè tutti i pezzi grossi dell’opposizione che sono venuti in Sardegna per la campagna elettorale, non han fatto altro che parlare di berlusconi.”
In fondo ci sono da sempre famiglie che tendono a nascondere il parente in galera o il fratello demente.
Rita Pani (APOLIDE)

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