3.27.2004

 

Erano eroi oppure no, i morti di Nassirya?

A giudicare dalla solennità dello show dei funerali, avevano l’aria di esserlo davvero, la massiccia presenza delle più alte cariche dello Stato, la scalinata dell’altare della patria invasa dai fiori, le lacrime dei familiari, dei figli che a malapena hanno conosciuto i loro padri, dei padri che non avrebbero più visto i loro figli.
I morti in guerra a Nassirya per me non erano eroi, almeno non lo sono stati per il significato che qualcuno ha voluto assolutamente imporre all’inutilità della morte che deriva da una guerra, inutile per antonomasia, ma mai nemmeno pensando questo avrei potuto insultare il dolore che fu quasi di tutti.
Sono sicura che il dolore non fu del governo, sono sicurissima del fatto che dare dell’eroe a chi tornò dentro una bara fu vergognosamente un atto di strumentalizzazione.
Chi come me osserva con attenzione l’operato catastrofico di questo governo incivile e criminale non doveva far altro che attendere il momento nel quale il nano rifatto eruttasse la sua idiozia, ed il momento è arrivato ieri a Bruxelles.
«La sinistra parla di poveri ragazzi – dice il nano - invece solo militari di carriera pagati profumatamente con il gusto dell'avventura, e che perciò fanno la fila per partecipare alla missione».
Passare Pasqua a Nassirya? Ma quando mai? Non sarebbe meglio utilizzare questo tempo per un reimpianto di capelli? Dopo il lifting natalizio sarebbe un buon investimento.

Nonostante si tenti di demolire la memoria storica e quella recente sono certa che tutti ricorderanno come il governo masticava la parola EROI e poi basterebbe guardarsi intorno per le strade; da qualche giorno è iniziata la battaglia dei manifesti ed su uno, il vicepremier fini “Ringrazia i ragazzi” ritratto con un informale e militaresco capellino con visiera. GRAZIE RAGAZZI. Appunto. (fini è di sinistra?)

Leggendo le farneticanti dichiarazioni dell’omnia-presidentis-ridens il mio pensiero è corso alle famiglie di quei non ragazzi strapagati e malati della sindrome di Indiana Jones che hanno atteso in quella fredda e piovosa serata a Ciampino il rientro delle salme dei loro figli/padri/fratelli.

Il mio pensiero è andato veloce verso la famiglia Melis che un mese fa circa ha sepolto il suo Valery Indiana Jones ucciso dal cancro dell’uranio impoverito.

Il mio pensiero è andato ad immaginare il pensiero di chi ancora vorrebbe avere una governativa faringite e non una sindrome leucemica che vale quanto una certa avventura di morte.

… La mia speranza è che l’idiota continui a dire idiozie.
RITA PANI (APOLIDE)

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?