Ricevo da Edoardo e volentieri inoltro.
A margine dei Mediterraneo Antirazzista 2008  (pensando già all'edizione del 2009)
<http://www.mediterraneoantirazzista.org/>
3 giorni.
102 squadre.
310 partite.
900  giocatori.
Più di 1200 gol.
2 rigori.
Nessuna espulsione.
Nessun  ammonito.
Squadre
del Ghana, Sperone, Perù, Vucciria, Costa D'Avorio,  Zen 1 e 2, Brasile,
Sudan, Spagna, Zisa, Sri Lanka, Ballarò, Marocco,  Librino, i Rom,
Falsomiele, Mauritius, Borgo Vecchio, Tunisia, Albania,  Calsa, Capo...
Alle
sette e mezza riunione tecnica, divisione dei  campi, aggiornamento
sulle squadre e poi, delle otto e mezza (di mattina)  alle dieci (di
sera), partite.
I grandi, gli esordienti, le ragazze, i  pulcini.
Sei partite alla volta in contemporanea in un campo di Rugby  trasformato in sei campi di calcetto.
I palloni del campo 1 che finivano in  porta, ma nel campo 3.
La squadra che non arriva, ma che ha  telefonato
dicendo che si è persa e non trova il velodromo, e quindi  l'aspettiamo.
La Malamurga da Roma a battere il ritmo.
I Dj che dalla  tribuna mandano musica e fanno la telecronaca (geniale  Ciccio!!!).
Vanessa
che deve raccapezzarsi sulle partite che si svolgevano  in
contemporanea, fare le classifiche e capire che passa il turno.  E
pensare che fino al giorno prima non sapeva neanche che la vittoria  nel
calcio vale 3 punti ed il pareggio 1.
Fisici perfetti (il  Marocco)
e panze imbarazzanti (gli italiani) che in campo comunque ce  la
mettevano tutta, ma a fine partita non mancava mai l'abbraccio  con
l'altra squadra.
I responsabili di campo con l'abbronzatura che  finisce dove iniziano maglietta, pantaloncini e calzini.
I palloni che si  perdono.
I fischietti che non si trovano.
Ma chi sono gli Adeshie?
E  come cazzo si pronuncia Atletico Sqjiperia?
Afritalia doveva giocare con  Atletico Zen, non con Bad Boys, ma aspetta,
perchè forse sono gli  stessi!
Questi si chiamano Consocazione o Consolazione?
Chi ci sta al  campo 4?
E poi l'inaugurazione alla Vucciria, la festa a Ballarò, la  parata allo Zen2.
Territori che eccedono i propri confini, flussi che  producono combinazioni inedite.
Il
calcio ovviamente è stato un  pretesto. Ma ovviamente tutti ci tenevano
a vincere. Tutti tranne gli Om,  andati a casa con 0 punti, ma con un
gol da cineteca. Sempre meglio del  Laboratorio Zeta, che ha fatto sì 1
punto, ma senza riuscire a segnare  neanche un gol.
E tutti, vincitori e sconfitti, iniziano a pensare già al  Mediterraneo Antirazzista del 2009!!!
Alla
fine dei tre giorni il  Velodromo, che per tutti fino a quel momento era
stato inaccessibile, è  diventato un posto familiare.
Ed ogni
tanto, guardando dalla tribuna  quello che stava succedendo nei campi,
veniva da chiedersi se fosse reale o  se ce lo stavamo sognando.
Ed ogni tanto,
pensando a quello che succede ogni giorno fuori da lì,  ci si chiedeva ugualmente cosa ci fosse di reale.
Ci si chiedeva cosa ci  fosse di reale nell'emergenza sicurezza di cui si continua a  ciarlare.
Veniva
da chiedersi su cosa si basa la divisione in regolari e  clandestini, in
persone e non-persone, che continua ad essere  alimentata.
E ci si
continua a chiedere come è possibile che nel nostro  mare continuano a
morire persone a centinaia. Persone che se perdono la vita  sono
"vittime" di tragedie del mare, ma che se sopravvivono ed arrivano  in
Italia, non possono che diventare automaticamente  "criminali".
Ed
infine, dopo tre giorni assolutamente deliranti, ci  resta la
consapevolezza che nessun pacchetto sicurezza potrà mai  fermare
l'immenso desiderio di oltrepassare ogni confine.
Che la  strategia
della paura la si sconfigge innanzitutto costruendo legami  solidali,
alimentando la contaminazione, abbandonando i propri  recinti.
Insomma, ci resta la consapevolezza che il mediterraneo siamo  noi.
Il mediterraneo antirazzista. 



