3.03.2005

 

Bombe e canzonette.

... L’elettore è un bambino di 11 anni e nemmeno tanto intelligente... Uno scolaro che non sta nemmeno al primo banco...

Per capire che siamo entrati nel vivo della campagna elettorale bisognava attendere la discesa in campo delle forze anarco insurrezionaliste informali (ma che vorra dire, informali?) e le bombe fatte per uccidere che grazie alla perizia degli assaltatori non uccidono mai, o almeno non hanno ancora ucciso – per fortuna - .
In principio fu la microspia, quell’aggeggio di tecnologia avanzata, sì, avanzata dalla produzione del filmetto Spazio 1999, dove i computer avevano pulsanti grandi come l’interruttore di un frullatore Girmi, che il ridicolo ometto calvo di Arcore presentò alla stampa e che scandalizzò per quasi cinque minuti, in modo bipartisan, tutto il mondo politico.
Puntuali come i manifesti che deturpano le città, ecco gli informali anarco insurrezionalisti, arrivati a seminare i loro ordigni, a Genova ed oggi anche a Milano, in una sede della cdl (dove c sta per cosca).
Pisanu, in perfetta logica da campagna elettorale terroristica, carica il pezzo da 90, e spara:
C’è pericolo anche a San Remo, i terroristi – informali - potrebbero colpire.
E questo sì, che è scorretto. Come osano gli ananrco informali minare questo pezzo di vetusta italianità?
E se non bastassero gli anarcoinsurrezionalisti – informali – ecco Tajani dichiarare che non c’è nulla di male, se i cantanti in gara dichiarano la loro appartenenza politica e cita, uno per uno, i simpatizzanti e militanti, ovviamente tutti favoriti alla vittoria della kermesse floreale.
C’è quello che si disperava per le sue valige vittime dello tsunami, quell’altra che aveva avuto molta paura sapendo che da qualche parte c’era stato uno tsunami, e quell’altro sfigato menagramo, sparito dalla circolazione per anni e poi riemerso dopo l’avvento della destra, come simbolo culturale italiano, quello che doveva andare affanculo, e pareva pure esserci andato.
Anche Peppino Di Capri è di destra, e c’è orgoglio nella voce di Tajani mentre lo rivela.
Siamo in periodo elettorale, tra un manifesto e l’altro, tra un ordigno rudimentale euna bomba carta, tra una canzonetta di destra ed una di sinistra, la sfida continua e si vocifera di una presenza del dittatrucolo di Arcore, sprezzante del pericolo, alla serata finale del Festival...
Non ho fiducia in Pisanu.
Rita Pani (APOLIDE)

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