5.23.2008

 

La montatura di Ponticelli e lo speciale rom

di Carta
Gruppo EveryOne
[23 Maggio 2008]

«Lacio drom» è il titolo dell’ampio servizio dedicato ai rom che pubblichiamo
nel nuovo numero di Carta in edicola. In lingua romanì vuol dire «buon
viaggio»: è quello che abbiamo fatto in due campi rom [a Napoli e a Roma], ma
anche con Annamaria Rivera–tra i pregiudizi e stereotipi–, con Marco Revelli e
altri. Intanto, qui di seguito trovate un’interessante e inquitante
ricostruzione fatta dagli attivisti per i diritti umani di EveryOne sul
presunto rapimento della bambina di Napoli da parte di una donna rom.

Il Gruppo EveryOne ha concluso la prima fase delle le proprie indagini
relative alla presunta rapitrice di Ponticelli.
Oltre alla conferma che si tratta di una montatura, Angelica è risultata
essere una giovane slava e non una Romnì. Non è la prima volta che reati
commessi da altre etnie [ma nel caso di Angelica si conferma anche la sua
estraneità ai fatti delittuosi che le sono stati attribuiti] vengono addossati
ai Rom al fine di giustificarne la persecuzione.
Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina
di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura.
La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei
Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato
accuratamente sull’evento che ha scatenato una vera caccia al Rom, che da
Napoli si è diffusa a macchia d’olio in tutta Italia. Fin dall’inizio le
dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina
in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per
il cancello che per l’attenta sorveglianza degli inquilini, affermano i leader
del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. Vi sono
poi discordanze fra le testimonianze della Martinelli, di suo padre e dei
vicini. La donna in un primo momento ha dichiarato che la porta del suo
appartamento sarebbe stata forzata, poi ha ricordato di averla lasciata aperta.
Dopo aver notato la porta aperta, la madre sarebbe andata a controllare la
culla, quindi sarebbe tornata verso il pianerottolo dove avrebbe sorpreso–
passati almeno venti secondi–la ragazzina Rom con la sua piccola in braccio.
Non solo: avrebbe avuto ancora il tempo di raggiungerla e strapparle la
bambina. Quindi la Rom si sarebbe mossa al rallentatore, consentendo a nonno
Ciro di raggiungerla, afferrarla e schiaffeggiarla al piano di sotto. Alcuni
dei vicini hanno riferito alle autorità che Angelica aveva ancora la bambina in
braccio, quando l’hanno fermata.
Ma non basta, perché nei giorni precedenti al fatto, gli inquilini della
palazzina si erano riuniti più volte, con un solo ordine del giorno: come
ottenere lo sgombero delle famiglie Rom accampate a Ponticelli. Dopo queste
analisi di massima, il Gruppo EveryOne–che può contare su attivisti e
organizzazioni locali–ha effettuato ulteriori accertamenti, sia presso il
carcere, dove un funzionario, dopo aver ascoltato le ipotesi che scagionavano
la presunta rapitrice, ammetteva: «Avete ragione, anche noi siamo in
difficoltà, perché questo non è un evento diverso da tanti altri, ma qualcuno
ha voluto trasformarlo in un caso nazionale».
Angelica, in realtà, conosceva una delle famiglie che abitano in via Principe
di Napoli, dove è avvenuto l’episodio, continuano gli attivisti del Gruppo
EveryOne, ha suonato al citofono ed è stata notata da alcune inquiline. Pochi
istanti dopo è scattata la trappola e la furia dei condomini si è scatenata
contro di lei, che è stata raggiunta in strada, afferrata, schiaffeggiata e
consegnata alla
polizia. Vi sono testimoni che conoscono la verità e due di loro sono disposte
a parlare al giudice.
E’ importante che l’avvocato Rosa Mazzei, che difende la ragazza Rom, non si
faccia intimidire e sostenga la verità in tribunale.
Adesso è importante che le organizzazioni locali per i diritti dell’uomo
vigilino sulla serenità di Angelica, che subisce pressioni gravi e
intollerabili. Salvaguardare la tranquillità della ragazza significa
salvaguardare la verità sul caso di Ponticelli, che è la tragica verità di un’
altra ingiustizia, di un’altra calunnia, di altre disumane violenze subite dal
popolo Rom in Italia, già colpito da emarginazione e segregazione, vessato da
provvedimenti iniqui. Gli attivisti del Gruppo EveryOne concludono con alcune
considerazioni che dovrebbero far riflettere: «Da anni lanciamo l’allarme
riguardo alla campagna razziale in corso in Italia–hanno detto–Grazie all’
appoggio di forze politiche transnazionali attive nel campo dei diritti umani e
civili, abbiamo ottenuto Risoluzioni europee e documenti-guida da parte dell’
Onu, che ammoniscono l’Italia contro le sue politiche razziali. I Rom in Italia
non sono criminali, ma famiglie in difficoltà. Su 150 mila «zingari» presenti
nel nostro Paese, 90 mila sono bambini. La speranza di vita media dei Rom, qui
da noi, è di soli 35 anni, contro gli 80 degli altri cittadini. La mortalità
dei bimbi Rom è 15 volte superiore a quella degli altri bambini. Sono numeri
che esprimono una persecuzione».
http://www.carta.org/campagne/migranti/14008

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?