9.11.2004

 

Sregolatezze del 10/09/2004

«L'unità nazionale, di cui il paese avrebbe certamente bisogno, ci sarà quando si riconoscerà anche da parte di chi si è opposto alla guerra che non sarebbe meglio per nessuno andarsene oggi dall'Iraq». Questa non è la rivelazione del segreto sogno del Cavaliere, né una impudente dichiarazione di Sandro Bondi e nemmeno, com'è ovvio, una dichiarazione imprudente del prudentissimo Gianni Letta, inventore e gran cerimoniere dello storico evento consumatosi mercoledì a Palazzo Chigi («neppure durante gli anni di piombo governo e opposizione si sono seduti allo stesso tavolo per un'ora»,riferiscono i notisti politici). E' l'organo dei riformisti diessini asostenere:
1) che i nostri soldati debbono rimanere in Iraq;
2) che la sinistra e il popolo della pace debbono convincersi a scendere in piazza perché i nostri militari rimangano in Iraq;
3) che si faccia finalmentel' "unità nazionale" con lo statista Berlusconi, specie adesso che è in un vicolo cieco e potrebbe persino perdere le elezioni.
A un patto, però: che la signora Letta ci faccia assaggiare la sua leggendaria crostata.
DON PANCRAZIO

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