11.17.2005

 

Senza stupore

Chi ha la bontà e la pazienza di leggermi da tempo sa che all’epoca dei girotondi di Moretti ero abbastanza scettica sul fenomeno di piazza. Lo fui da quando in una manifestazione a Roma, sentivo i partecipanti elencare i VIP che avevano incrociato per strada e sbandierare a gran voce il numero di autografi arraffati.
Oggi sono abbastanza scettica su molti particolari evidenti della società italiana e non concordo nemmeno più sull’ assioma “La società siamo noi.”
Io almeno non voglio fare parte di una società come questa, non la sento mia e meno che mai mi somiglia.
E’ vero che la gente tende a scendere in piazza solo e soltanto quando sente la mano premere sulla tasca che poggia sulla chiappa e custodisce il portafoglio ma ritengo che ieri sia mancata la presa di posizione dei cittadini, con un’invasione pacifica delle piazze di ogni città, senza fiaccole ma con lumini cimiteriali in mano a significare il lutto di un paese che deciso di sotterrare la sua civiltà quando ancora, a stento, respirava.
Ho già scritto ieri che la giornata sarebbe stata dedicata all’assassina di Cogne ed era noto da ieri come, almeno in una piazza, la gente in strada ci fosse andata. Davanti al tribunale di Torino erano in tanti, descritti su tutti i telegiornali, inquadrati dalle telecamere, pronti a voltare lo sguardo per ritagliarsi il nanosecondo di visibilità.
Nessuno a Roma, davanti alla Camera, nessuno davanti al Senato, nessuno davanti ai palazzi delle Regioni. In pochi sanno veramente quello che è successo ieri in Italia, in parecchi invece sono a conoscenza della prima vittoria di una donna sull’ Isola dei famosi.
Nessuno si è preso la briga di spiegare quali nefaste conseguenze porterà l’applicazione del Piano di Rinascita democratica della Loggia P2 riveduto e corretto dai leghisti, utilizzando le televisioni, quelle stesse che alla fine degli anni 50 insegnavano agli italiani analfabeti a leggere e scrivere, nessuno si è sentito in grado nemmeno di propagandare l’avvenuto assassinio spacciandolo per l’ennesimo miracolo. Nulla.
Quello che veramente stupisce di questa Italia è la totale mancanza di stupore; ogni accadimento indicibile passa all’ascolto come un brusio nemmeno tanto fastidioso che accompagna i ritmi incalzanti di discussioni fondate sul nulla: calcio, figa, moda, telefonini, auto troppo grandi o auto troppo piccole, al punto che gli approfondimenti giornalistici riescono a mischiare la lecciso con la franzoni, al bano con Lapo e valeria marini, collegandosi in diretta, ovviamente, con Simona Ventura, ma soltanto dopo aver trasmesso l’ennesima partita della Nazionale Italiana di calcio.
Ma non c’è stupore, appunto. E mentre l’inchiesta giornalistica di Rai News 24 viene richiesta e trasmessa da mezzo mondo, ed è riuscita persino a far ammettere agli americani di aver utilizzato il fosforo (arma di distruzione di massa) contro un popolo accusato con carte false di possedere armi di distruzione di massa, in Italia solo il popolo di Internet (parte esigua della società) firma appelli per il diritto di sapere.
Sapere non è più un diritto, sperare nemmeno. Il pericolo continua e continuerà fino a quando ci sarà anche un’esigua platea pronta a spellarsi le mani a comando per applaudire il criminale di Arcore, che assunti quasi 500 capi zona di FI inizia il progetto piramidale di tesseramento ed acquisto voti. Come? In pratica funziona come il millioner, ovvero 500 persone a stipendio fisso lordo di 1.500 Euro al mese dovranno contattare ed affiliare adepti che poi a loro volta dovranno portare altri adepti (voti) lavorando sul premio per numero. Più tessere di forza italia venderai più alto sarà il tuo guadagno.
Questa è, senza stupore, il nuovo modo di far politica, regolamentata solo sul potere dei soldi, senza pensieri e senza ideali. Affamare il popolo per poterlo possedere e non governare.
Noi, che ci portiamo addosso la polvere delle sezioni giovanili, quell’odore di fumo ed umanità, che abbiamo letto e studiato, che abbiamo imparato a pensare, a guardarci intorno per riconoscere chi ci viveva accanto e comunque assai lontano, noi che abbiamo lottato per tutelare il nostro Paese, i nostri diritti, la nostra dignità di vita corriamo il rischio d’essere cancellati e nemmeno ricordati.
Sta solo a noi riprenderci il maltolto iniziando ad ammettere che nessuno ci rappresenta più. Dobbiamo tornare alla politica, quella vera, fatta di vita e di dignità, di diritti e di doveri.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
hai ragione Rita, ma non disperare. Neppure il 'popolo padano' ha festeggiato; almeno non mi sembra che nella repubblica del nord siano scesi in piazza a manifestare. I segnali per liberarci dai malfattori di questo centrodestra sono tanti. Aspettiamoci dei brutti colpi di coda ma non perdiamo la speranza di vedere vincere l'Italia migliore.
Un caro saluto.
 
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