1.10.2006

 

Re-azione

Ricordate la fabbrica del programma? Ai suoi esordi fui scettica quasi quanto lo fui dei girotondi di Moretti, non perché più intelligente di altri, ma solo perché probabilmente sono stata più attenta di altri a vigilare sull’evoluzione dei costumi politici in questa povera Italia. All’epoca paventai un futuro di cassa integrazione per tutti quei volonterosi programmisti che misero a disposizione del professor Prodi, idee e concetti, talvolta persino astrusi.
Oggi mi sono collegata alla desolazione del sito www.lafabbricadelprogramma.it rendendomi conto una volta di più che non è più tempo di r-esistere, ma è arrivato quello di re-agire.
Deve essere per un rigurgito di dignità, ma io trovo incomprensibile lo stato di assenza demente che riscontro nei militanti politici che fino a ieri pensavo mi facessero compagnia.
Sento intorno a me una sorta di stato di attesa, alimentata dai giornalisti che, giorno dopo giorno promettono imminenti rivelazioni sui nomi dei politici che hanno preso tangenti dalla banda di Fiorani, quasi come fosse una sorta di atto esorcizzante. Quasi come se quando i nomi saranno fatti potremo essere tutti più liberi di pensarci di sinistra.
Il dibattito a sinistra, anche oggi verte sulla “questione morale”: è il caso o no di parlarne? E’ importante? Io non dico che non lo sia, dico semplicemente che il problema non dovrebbe esistere essendo “la questione morale” una delle basi primarie non solo del far politica ma di tutta l’esistenza umana. L’onestà, il rispetto per il prossimo, la pulizia morale, dovrebbero essere quelle cose semplici, chiamate “valori” anche prima dell’avvento di Di Pietro, che ci accompagnano nella quotidianità. Non dovrebbe esserci bisogno di recuperarli per strada se non i fossero persi.
Utopia, lo so. Son cambiati i tempi e i ritmi e troppa gente ci si è adeguata senza difficoltà.
Attendiamo quindi di conoscere ufficialmente i nomi dei politici della Cdl e della Lega, magari anche qualcuno di AN e UDC (che già sforna mafiosi a iosa) per avere il diritto di gridare al ladro per quattro orette consecutive e riprendiamo come se niente fosse accaduto, riponendoci in attesa del prossimo sdegno collettivo, tanto ormai è chiaro che volendo coglierla, l’occasione non manca.
Oggi per esempio possiamo scegliere tra la morte di Fabrizio Quattrocchi o i 75 minuti di presenza TV del verista di Arcore, sul neutrale di BNL o il tifoso dell’UNIPOL. Il materiale non manca soprattutto se prestiamo attenzione alle parole con le quali vengono accompagnati i piattini che ci vengono offerti. Ieri sera ho sentito dire da RAI 1 che il problema dell’UNIPOL era assai più grave del furto di Fiorani perché la UNIPOL raggruppa le COOP e la COOP sei tu! Fiorani rubava anche ai correntisti morti, quindi di certo non sei tu.
Ho anche sentito il commento al video della morte di Quattrocchi: “Vedete la guardia giurata inginocchiata …” La guardia giurata? E’un mestiere pericoloso da sempre ne converranno con me tutte le guardie giurate che rischiano la vita per 800 € davanti agli sportelli bancari o dentro i furgoni del trasporto valori che vengono rapinate e spesso uccise senza nemmeno poter far vedere come muoiono gli italiani.
Volendo potremo anche indignarci per i 1.800 € pagati in due rate dal presidente del consiglio a fronte dei milioni e milioni di € evasi al fisco, ma solo ed esclusivamente se appartenete alla categoria di italiani che paga le tasse e che non ha mai fatto ricorso al condono. Eh sì, perché non è la quantità di ciò che rubi che ti fa ladro.
Rita Pani (APOLIDE)

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