1.23.2006

 

Chi ne sa di più vince.

Sta diventando impossibile per chiunque seguire passo, passo le dichiarazioni del logorroico di Arcore, ma quelle che non ci sfuggono e sono più palesemente vili, vanno smontate. Purtroppo non è vero che tutti, ma proprio tutti riescano a discernere tra menzogna e realtà, quindi corre l’obbligo di ripristinare un minimo di verità e memoria.
Un tempo si diceva che Craxi avesse la faccia come il culo, oggi dobbiamo ravvederci, in confronto al calvo travestito di Arcore, Craxi era un dilettante.
L’altro giorno, durante una delle sue peggiori farneticazioni pubbliche è arrivato al punto di dire che l’amnistia del 1989 fu uno strumento ad personam, creato appositamente per salvare Prodi da guai giudiziari. Per ristabilire un minimo di verità storica e soprattutto per ripulire l’oltraggio fatto alle nostre intelligenze è doveroso ricordare che la vicenda giudiziaria di Prodi si concluse con un “non luogo a procedere” segno evidente che non venne ravvisata nessuna ipotesi di reato e, se proprio si volesse essere precisi, tra i tanti beneficiari dell’amnistia ci fu proprio il presidente malavitoso di Arcore, "Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non rispondano a verità, smentite dalle risultanze della commissione Anselmi e dalle stesse dichiarazioni rese del prevenuto avanti al giudice istruttore di Milano e mai contestate ... Ne consegue quindi che il berlusconi ha dichiarato il falso, (con) dichiarazioni menzognere... e compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del delitto di falsa testimonianza ... Ma il reato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia". (sentenza della Corte d'appello di Venezia sulla falsa testimonianza di silvio berlusconi a proposito della sua iscrizione alla loggia P2, non appellata e dunque definitiva, 22 ottobre 1990).
E’ bello sapere che il malcontento serpeggia all’interno della cupola di governo; qualche capomandamento non riesce più a celare l’imbarazzo e noi, perfidi, ce la godiamo. Persino quel che resta di bossi ha dichiarato la sua obiezione alla campagna del teleimbonitore.

Non c’è verso, ha assolutamente bisogno di un’altra decina di giorni per “finire il lavoro”, e per questo è andato persino da Ciampi, nel quale ovviamente tutti confidiamo. Qual è il lavoro che deve finire? Due leggi a personam, una sul codice penale, per non rischiare di dover tornare in tribunale, e l’altra è quella sulla par condicio che gli consenta di continuare a dilagare nelle sue televisioni, che a quanto dice, gli mancano tanto.

Sta diventando usanza per il presidente del consiglio (d’amministrazione della Mondatori?) recarsi ai meeting della setta piramidale forza italia, tenendo in mano una copia dell’Unità, auspicando un intervento censorio da parte dell’avvocatura dello stato. Minacce vergognose a parte, se non fosse tragico il vilipendio alla democrazia ci sarebbe davvero da ridere. Basterebbe leggere il giornale, o guardare un TG a caso delle sue reti televisive per comprendere che nulla di quello che esce dalla sua bocca orribile è una cosa seria. Per non parlare dei testi democratici del giornale della lega o delle affermazioni altamente civili dei ministri (dello stato italiano) che alla lega fanno capo.
“L’Alitalia sciopera? Che fallisca pure!” “Gay, droga e Islam” Così la sinistra vuole distruggere l’Italia.
Ma non sarebbe mai abbastanza.

Potrebbe diventare un gioco di società, uno di quelli che si fanno tra amici dopo cena:
Chi ne sa di più?
Come si chiamava lo stalliere mafioso che lavorava a Macherio? A quanti anni è stato condannato dell’utri? Quanti anni di galera deve scontare Previti? A quanti processi penali è stato sottoposto berlusconi? In quanti è stato condannato? In quanti prescritto? Com’è stato colluso con la mafia? Qual’era il numero della tessera d’appartenenza alla loggia P2? Chi lavorava alla banca Rasini, la banca della mafia? Chi ha prestato al cantante di pianobar i soldi per diventare un palazzinaro? A chi ha rubato la villa di Macherio e chi era l’esecutore testamentario della famiglia alla quale era stata rubata?
… Chi ne sa di più vince.
Rita Pani (APOLIDE)

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