1.30.2006

 

Caro Romano

Caro Romano,
mi sa proprio che s’è fatta una certa…

Ammetto candidamente, e con molto orgoglio di essere comunista; una di quelle che ha fatto in tempo a sentire parlare Berlinguer. Confesso di non vergognarmene e di avere molta nostalgia del mio partito, il glorioso P.C.I.
Tu m’insegni che i tempi sono cambiati e che dobbiamo responsabilmente adeguarci, così fino ad oggi, responsabilmente ci ho provato, ma il compito diventa arduo.
Ogni giorno, da mesi, frugo tra le parole dei giornali, tutti i giornali rimasti leggibili, qualcosa, un indizio per comprendere quali sono le posizioni dell’Unione rispetto alla disastrosa situazione italiana, ma quello che trovo è soltanto l’ultima replica all’ultima sparata propagandistica del miliardario di Arcore. So bene che la bozza del programma dell’Unione è disponibile on-line, ma da brava comunista incallita, non posso fare a meno di scriverti anche per conto della maggioranza degli italiani vessati che non solo non possono accedere alla Rete, ma che probabilmente nemmeno sanno bene cosa sia e come funzioni.
Caro Romano, pensi davvero che la signora del terzo piano possa votarti perché hai detto che berlusconi (non è un refuso, ma solo la mia incapacità di renderlo maiuscolo) finirà col vendere tappeti in TV? Il fatto che tutti sappiano che tu sei un maratoneta e che quindi vinci alla distanza, pensi che sia una garanzia di genuinità? Se a me non fosse rimasta la possibilità di un collegamento Internet, nonostante i 41 anni e la mancanza di lavoro da 18 mesi, credi che potrei seguirti con trepidazione chiedendomi se e quando affronterai “in duello” il teleimbonitore di Arcore?
Caro Romano, noi la buona volontà ce l’abbiamo messa davvero tutta, io personalmente anche molta di più di quanto mai avrei pensato fosse possibile, superando persino la candidatura di Ciriaco De Mita, l’appartenenza alla sinistra di Mastella, la coalizione con Rutelli. Mi sono iscritta alla Fabbrica del Programma assistendo alla sua messa in mora dopo solo alcuni mesi, e sono ancora qua a scriverti come estremo tentativo di convincermi che sia giusto andare a votare.
Perdona la mia presunzione, ma ritengo che dovresti iniziare a spingere il passo, come se fossi in procinto di tagliare il quarantesimo chilometro. Avrei bisogno di iniziare a leggere sui giornali, qualche tua dichiarazione precisa sulle possibilità di un ripristino della legalità, della giustizia sociale, della tutela dei lavoratori, (magari dopo aver espresso qualcosa di sensato in merito alla modifica della legge Biagi), sulla ripresa economica partendo da un corretto e reale controllo sui prezzi in base al reale stato delle retribuzioni degli italiani e non sulla base della pensione di Antonio Fazio. Vorrei sapere che ne sarà delle mie figlie che frequentano scuole statali ormai disastrate dopo l’ulteriore taglio dei fondi a loro destinati del 40% e che tu non ti sei preoccupato di denunciare, impegnato com’eri a rivendicare il tuo diritto d’apparire, sul ripristino del diritto dovere di acculturarsi, sul ripristino della cultura e della civiltà, della democrazia.
A volte, tra noi malati di comunismo e di buoni sentimenti sorge il dubbio che la sinistra, questa sinistra, non possa permettersi il lusso di andare al governo, perché tra noi sappiamo bene quanto potrà essere difficile tentare di ripristinare un livello accettabile di civiltà dopo la devastazione barbarica apportata da questa cosca che ci ha governato per 5 anni, eppure mi piace sperare che il popolo italiano sia meglio di quanto non appaia, e che sarà quindi in grado di accettare qualunque sacrificio. Sappiamo bene che dovremo farne, ma sta a te, che vincendo le primarie hai vinto anche la responsabilità, di spiegarci perché e come dovremo farli.
Caro Romano, è molto probabile che tu vinca le elezioni di Aprile (ma ci saranno davvero?) ma non è triste sapere che non vincerai per merito tuo ma per la disperazione in cui siamo stati gettati?
Vincere “gratis” a mio avviso, renderà voi più deboli e noi ancora più incazzati (perdona il francesismo). Abbiamo bisogno di una “sinistra vendicativa” perché oltre che affamati, siamo stati oltraggiati, e sebbene non sia contemplato il reato di “vilipendio del popolo” noi sentiamo di dover essere risarciti, per esempio con l’azzeramento totale di tutte quelle leggi e riforme epocali, che hanno reso un criminale un uomo libero, un ricco sempre più ricco, che hanno legalizzato il ladrocinio, sancito la regola dell’ignoranza, ucciso la storia e la memoria.
Avrai sempre tempo per andare in TV, a farti tirare una torta in faccia, a ritrovare la tua tata che non vedi da una vita, a fare un giro in bici mentre vespa (no-refuso) ti osserva. Ci sono ancora le agenzie di stampa che volendo, gratis et amore Dei, rilancerebbero qualunque tua dichiarazione. Dicci qualcosa di sinistra, per favore.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Ecco Romano, dicci qualcosa di sensato e di sinistra. Mi associo volentieri a questo appello.

Perché l'assenza totale di programmi non fa altro che il gioco delle destre. Perchè la gente vuole che l'Italia cambi veramente in meglio. Perché io mi sono veramente stufato di sentire barzellette da un criminale che si fa beffe della legge forte di un presunto consenso popolare.
 
E fallo pure qualcosa di sinistra, Romano!
Guarda, ti dico di più: sono disposto ad aspettare i famosi primi 100 giorni di governo.
Poi, secondo cosa dirai e quel che farai, mi ritirerò in religioso (si fa per dire) silenzio.
 
Per correttezza devo dire che questa lettera è stata spedita mediante modulo del sito www.romanoprodi.it a Romano Prodi, prima di diventare un post del mio blog. Non ho sperato che venisse pubblicata ma devo ammettere che una risposta sarebbe stata gradita. Facciamo attenzione però, perchè è vero che esiste una bozza di programma ed è vero che alcune sintesi sono state pubblicate. Oddio, la sintesi a volte era davvero troppo sintetica http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/01_Gennaio/10/programma.shtml
 
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