6.08.2013
Il sindaco non c'entra
In
Italia fa più scalpore l’esternazione di un cretino, che non un’opinione
intelligente, e quindi se ne parla. Per esempio, l’ultima cretinata, capace di
ridestare attenzione è stata quella del sindaco – si spera ex – di Roma, che
rispondendo a una domanda sull’aumento del 19% dei reati di violenza sessuale
in città ha risposto: “Sono in prevalenza violenze domestiche e non di strada e
quindi il sindaco non c'entra.”
Tecnicamente
non farebbe una grinza, se non fosse che ogni singolo caso, in una società
civile, dovrebbe essere “affare collettivo”. Meglio, dovrebbe essere un
problema di tutti i cittadini, sindaco in testa. Anche perché, mi pare di
ricordare che il sindaco sia comunemente riconosciuto come “primo cittadino”.
Il
sindaco non c’entra, così si assolve, così se ne lava le mani.
Eppure
a me vengono in mente un paio di cose che un sindaco potrebbe fare per cercare
di attenuare il problema di questa barbarie.
Per
esempio iniziare a far sì che del problema si parli ai bambini, perché è da
loro che bisogna iniziare a cambiare gli uomini. Far si che le coscienze dei
ragazzi vengano sensibilizzate, e non invece lasciare che si imbarbariscono al
punto di far di un adolescente un assassino. Un sindaco potrebbe tornare alla
vecchia concezione del “consultorio familiare” dove si trova un aiuto
istantaneo quando il problema esiste, ed è disegnato dai lividi sul volto di
una donna. Far sì che queste realtà siano strutturate in ogni città, che sia la
norma trovarle efficienti e non oasi felici nel grande deserto italiano. Un
sindaco potrebbe creare delle strutture capaci di offrire supporto e rifugio
per le donne in pericolo, o semplicemente potrebbe coadiuvare quelle già
esistenti, spesso costrette a chiudere per mancanza di fondi o di locali,
sempre gestite da persone di buona volontà, che molto spesso il viso lo hanno
avuto livido anche loro, o hanno perso le figlie, le madri.
Sono
poche cose, che valgono d’esempio per dire a un cretino che tutti, volendo c’entriamo.
Ma è comprensibile che non tutto si possa fare, quando si è impegnati dal
gravoso onere di essere sindaco.
Ci
sono i parenti da sistemare, i soldi da far sparire, i gesti eroici da mostrare
in televisione quando il fiume di gonfia, quando si fa un Papa o uno ne muore. C’è
da fare l’assegno personale ai vecchietti dell’ospizio, ci sono i monumenti da
lasciar crollare, e c’è stato in passato persino il triste compito di insinuare
il dubbio, che le donne nere si potessero violentare, se tanto serviva a
potersi travestire, dopo, da vendicatore.
Ma
forse è giusto che un cretino faccia scalpore, e che si parli della sua
stupidità. Magari serve a destare l’attenzione dell’altro cretino che lo
potrebbe anche rivotare.
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
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Sicuramente se ci sono casi di violenza contro gli uomini, non credo che ne parlerebbe qualcuno.
Troppo scomodo per il modello sociale del tipo "uomo-carnefice e donna-vittima".
Jan
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Troppo scomodo per il modello sociale del tipo "uomo-carnefice e donna-vittima".
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