6.28.2013
Benvenuti in Bangladesh
Lo
avete letto il decreto per il lavoro giovanile? Quello che dovrebbe rappresentare il ritrovato
orgoglio di essere italiani in Europa? È sublime. L’Italia farà di tutto per
portarci in Bangladesh. Anche perché finalmente in quel paese lontano,
sfruttare il lavoro minorile sta diventando un po’ più complicato; poi, in
Bangladesh ora c’è più attenzione, si sta rafforzando il sistema educativo
scolastico, ed è maggiore la protezione per i ragazzi di strada.
Portare
il Bangladesh in Italia sarà più semplice – lo dice il decreto – facilitando la
formazione professionale di schiavi senza istruzione e cultura, agevolando così
il più ottimale controllo della forza lavoro. C’è voluto molto tempo e molto
impegno, ma alla fine dopo la cancellazione e la distruzione delle tutele dei
lavoratori, e dei sindacati, tutto è stato più semplice.
Così
da ieri girano su Internet i consigli di chi guarda lontano, non so quanto
pilotati dalla propaganda, che consigliano agli esaminandi di far scena muta
agli orali e lasciarsi bocciare, garantendosi così di poter essere assunti come
schiavi da qualche imprenditore lungimirante. Un diploma potrebbe tenerti ancor
troppo lontano dal mondo del lavoro, lo stesso che invece pensavi di poterti
guadagnare con un po’ di fatica. Il caso limite quello dei diplomandi di una
scuola alberghiera, che con la pergamena in mano vedranno sfumare l’assunzione
a loro promessa.
Certo,
se non fosse motivo d’orgoglio da sbandierare in Europa, questo decreto
potrebbe prima far ridere e poi far scoppiare la rivoluzione, ma tanto ormai lo
abbiamo imparato che non sarà certo per questo che andremo a fare le barricate
sulle strade, né lasceremo a terra i cadaveri dei nemici.
In
realtà ho letto molti commenti soddisfatti per il decreto svuota scuole (e
cervelli) come del resto resta alta la tensione per la difficilissima
approvazione del tanto agognato reddito di cittadinanza. Argomento ostico, lo
so. “Come si fa ad essere contrari?” o peggio: “Sei contraria solo perché è una
proposta di Grillo”.
Avete
provato a chiedere a un ragazzo di 18 anni che ha votato per il Movimento, cosa
sia il reddito di cittadinanza? Io l’ho fatto e la risposta è stata più o meno:
“Ti danno almeno 600 euro col quale puoi vivere, se sei cittadino italiano. Tanto
il lavoro non c’è.”
E si
comprende quali siano stati i danni arrecati dalla demolizione della scuola e
dell’istruzione. Si comprende quale fosse il disegno di chi tanto alacremente
si è impegnato – la gelmini ministro fu un colpo di maestria – per impoverire e
uccidere il pensiero di almeno due generazioni.
Hanno
stravolto i sogni, hanno cambiato le speranze, hanno annichilito la gioventù. E
quando qualcuno ha tentato di conservarsi a dispetto di tutto e di tutti, hanno
annullato le loro proteste, hanno incentivato l’uso della forza, e il resto lo
conosciamo tutti … o almeno si spera.
Potrei
concludere dicendo che l’unica speranza è da trovare in una guerra di
liberazione, ma sarebbe un reato d’opinione e ancora non ho avuto tempo di
studiare le nuove proposte per annullare anche la libertà di pensiero espressa
sui blog, quindi non lo dirò, che di guai ne ho già abbastanza. Tanto prima o
poi ci chiuderanno la bocca, e quando lo faranno nemmeno allora faremo la
rivoluzione, troveremo un’altra bocca che blateri per noi.
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
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mah! in un certo hai ragione, però si può anche intendere in un altro modo.
le risorse sono scarse, l'idea di partire da chi è più svantaggiato è condivisibile.
almeno io la vedo così.
sul reddito di cittadinanza dissento totalmente.
vedrei meglio un'estensione del servizio civile a tutti indipendentemente dall'età.
400 euro, da portare magari a 1000, ma a fronte di un lavoro da affidare alla discrezionalità degli enti locali (comuni).
progetti per la tutela dell'ambiente e del patrimonio artistico, ad esempio.
dare soldi a fondo perduto ai miei conterranei lo ritengo pericoloso in quanto sono certa che il reddito finirebbe a chi non ne ha bisogno o usato a fini elettorali e clientelismi.
le risorse sono scarse, l'idea di partire da chi è più svantaggiato è condivisibile.
almeno io la vedo così.
sul reddito di cittadinanza dissento totalmente.
vedrei meglio un'estensione del servizio civile a tutti indipendentemente dall'età.
400 euro, da portare magari a 1000, ma a fronte di un lavoro da affidare alla discrezionalità degli enti locali (comuni).
progetti per la tutela dell'ambiente e del patrimonio artistico, ad esempio.
dare soldi a fondo perduto ai miei conterranei lo ritengo pericoloso in quanto sono certa che il reddito finirebbe a chi non ne ha bisogno o usato a fini elettorali e clientelismi.
sto sempre piu' rendendomi conto di non esere Swizzero o Olandese meno male " saro' ospite del tempo
ancora per poco" se sapro' sfutttare quel poco che rimane bene altrimenti anneghero' nella
malinconia del refrain "quando si stava peggio era meglio" ed era nera! saluti dal vecio
ancora per poco" se sapro' sfutttare quel poco che rimane bene altrimenti anneghero' nella
malinconia del refrain "quando si stava peggio era meglio" ed era nera! saluti dal vecio
È da molto che lo penso, da quando le industrie hanno cominciato a delocalizzarsi in zone dove vige la schiavitù del lavoro per aumentare i profitti non spendendo risorse in investimenti e risparmiando in tasse.
Non ho osato mai esporre questo pensiero perché mi sembrava cosa troppo da deficienti il disegno (ché di disegno si tratta) teso al declassamento di competenze e innovazione in un paese industrializzato e con una storia anche recente di ingegni con eccellenza in alcuni settori.
Ora ne sono convinto che vogliono portarci in Bangladesh, dal momento che lì e in Cina e altrove la pacchia si prevede non possa durare a lungo. E allora dobbiamo superarli importando la schiavitù, ché tanto si prevede che nessuno si opporrà… Panem et circenses: no desiderano altro ora gli italiani che sono stati ben preparati a questo esito.
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Non ho osato mai esporre questo pensiero perché mi sembrava cosa troppo da deficienti il disegno (ché di disegno si tratta) teso al declassamento di competenze e innovazione in un paese industrializzato e con una storia anche recente di ingegni con eccellenza in alcuni settori.
Ora ne sono convinto che vogliono portarci in Bangladesh, dal momento che lì e in Cina e altrove la pacchia si prevede non possa durare a lungo. E allora dobbiamo superarli importando la schiavitù, ché tanto si prevede che nessuno si opporrà… Panem et circenses: no desiderano altro ora gli italiani che sono stati ben preparati a questo esito.
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