5.16.2013

 

Fermo


Meno male! Pensavo avessero fatto la Rivoluzione, senza di me – ci sarei rimasta malissimo – invece  dopo due giorni, ho dedicato due ore alla lettura dei giornali e dei social network, scoprendo con somma soddisfazione, che tutto è esattamente come deve essere. Fermo.
Tranne i morti – che abbondano – tutto è uguale a sempre, persino l’ennesima richiesta mafiosa sul bavaglio, sulle intercettazioni, sulla rincorsa all’impunità di un sempre più vecchio debosciato, sempre più malavitoso, sempre più ripugnante e vomitevole. Meno male, non mi son persa proprio nulla, se non la voglia di riflettere sull’opportunità di compiere ancora strenuamente il proprio dovere, sempre ammesso che si riesca a comprendere quale esso sia.
Chi si getta dal balcone, chi muore di strage, chi uccide la famiglia, chi si dà fuoco, ma ci sono anche le belle notizia: “Il compagno di Ivan Scalfarotto potrà accedere al privilegio di stato”, e lui ne rivendica la vittoria. Il primo incivile passo verso una civiltà di facciata.
Gli altri gay? Si fottano pure. Loro non sono un problema  per questo paese messo in pericolo da  un’orda di giudici comunisti che per odio e per vendetta vuole “fare fuori” un onestissimo criminale, maniaco sessuale.
La gente si uccide perché perde la casa, il lavoro, il diritto alla vita dignitosa. Famiglie intere sterminate dalla povertà, ma non c’è la rivoluzione, non c’è nemmeno la reazione. Ci sono ancora chiacchiere e arroganza, propaganda modernista, con i ministri che “fanno spogliatoio”, per essere squadra, anche quelli reduci dall’adunata sediziosa di Brescia, che se l’Italia fosse un posto civile, sarebbe passata alla storia come la più grossa retata anticrimine del secolo.
Quindi credo di poter stare abbastanza tranquilla per un’altra settimana almeno. Credo di potermi dedicare ancora totalmente a me e al mio futuro marito, stando abbastanza sicura che tanto, quando riprenderò la solita routine, saremo tutti ancora qua, in attesa che il peggio del peggio si compia.
Nessuno cambierà la legge elettorale, nessuno farà sì che si possa decidere di vivere, nessuno estrometterà la mafia dal governo, nessuno ci restituirà il danaro pubblico, nessuno si opererà per la dignità del popolo vessato. Il governò cadrà e si tornerà a far la rivoluzione alle urne col voto fasullo… C’è tempo. E io me lo prendo. (A proposito: Nessuno osi mai più chiedermi il voto. Ne andrebbe della sua incolumità)
Rita Pani (APOLIDE) 

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