4.27.2013

 

Spero che giunga la fine


Fa male pensarlo, dirlo è terribile, ma lo farò: non vedo l’ora che il dramma si compia, che arrivi il giorno in cui si debba ammettere – finalmente – di essere nella identica situazione di Cipro. Il giorno in cui non saranno più pagati gli stipendi della Pubblica Amministrazione, che le banche chiudano, che si creino le file davanti ai bancomat. Non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui finisca questa lenta agonia. Solo quel giorno, finalmente, cesseranno le falsità che oggi ancora alimentano le nostre esistenze.
Oggi è il giorno in cui verremo assoggettati al nuovo padronato chiamato “governo”, il giorno in cui una marea di parole verranno scritte su nulla, con la pretenziosità con la quale si scrive un sacro testo. Ci saranno i buoni e i cattivi, ci si insulterà toccando i parenti più prossimi e via, via fino almeno alla terza generazione. Si inventeranno neologismi di accuse e difese. Si perderà ancora tempo prezioso ed energia combattendo battaglie dialettiche, schierati in questo o quell’esercito.
Attendo il giorno in cui, sarà dichiarato il giorno della fine, perché credo che solo allora potrà esserci il giorno della riscossa. Sarà quello in cui non ci saranno più soldi da consumare, quello in cui, anche chi ancora si ostina a guardare a chi sta peggio per farsi coraggio, per sentirsi – almeno – fortunato, si sentirà parte integrante della società. Davvero cittadino di un popolo.
Non che la strage non si compia già, ma è sempre la solita storia: se ne muoiono cento in trecento giorni, dopo i primi cinquanta cadaveri l’occhio sarà abituato. Se ne muoiono cento in un colpo solo, allora è sdegno, cordoglio e dolore. Lo spettacolo della vita, a questo ci ha educato.
La strage si compie già, muoiono i malati che non si possono curare, e non lasciano traccia del loro dolore. Muoiono in silenzio, accuditi dai loro familiari, pianti dagli amici, ma è morte naturale. Il fatalismo e Dio servono a nascondere la responsabilità. Nessuno è colpevole se la volontà è di Dio, se la vita, si sa quando inizia ma non quando finirà.
Si uccidono le persone che la vita non possono più attraversarla con dignità, uno oggi, un altro un po’ più in là, a farci dire: “Poveretto! Meno male che ho ancora il pane.”
C’è perplessità per un tale che ieri ha detto a un suo parlamentare: “noi non facciamo politica”. E che c’è di strano? Perché, gente come berlusconi, o bossi, o D’Alema, o La Russa, o Renzi, fanno forse politica? Se avessero fatto politica, oggi non avremmo bisogno di ratificarla la non politica. Oggi non avremmo tanta gente convinta dell’utilità di cancellare ogni fondamento politico. Se avessimo avuto un sistema politico democratico, a questo punto non ci saremmo arrivati mai.
Faranno un governo che sarà una sorta di consiglio d’amministrazione aziendale, forse faranno addirittura una nuova legge elettorale che garantirà la loro permanenza alla guida dell’azienda, e noi non saremo contemplati, e nemmeno tutelati, perché non è certo a colpi di atti dimostrativi che finalmente ci faranno sentire più vivi e dignitosi.
Un bel gesto quello di abbassarsi lo stipendio. Apprezzabile, meritorio e inutile. “Abbiamo aperto un conto corrente nel quale versare le eccedenze.” Bello! E poi?
Ma non sarebbe stato meglio salvare delle vite? Se guadagno mille, quando cento mi bastano, non avrei potuto investire i novecento restanti, per salvare una vita? Se ognuno di quei probi che alimenteranno la banca di Montecitorio, con filiale interna, avessero “adottato” una mensa scolastica, una mensa della Caritas, una famiglia senza reddito, un malato che non può pagarsi le cure, una famiglia che rischia di perdere la casa perché non ha più un lavoro per pagare un mutuo, o una cosa qualsiasi? … No, troppo banale, un esempio concreto può essere frainteso, può addirittura essere malvisto in una società che l’elemosina la tiene segreta, per decenza.
Non vedo l’ora che arrivi la fine, così che finalmente si possa fare l’unica cosa che è da fare: “Fargli paura, sul serio.” La rivoluzione non è un pranzo di gala …
Per me il peggio è già. Ho preso un impegno che voglio assolutamente rispettare, ma assolto questo io qualcosa farò, perché ieri ho aperto un foglio bianco, ho sistemato le cose come faccio sempre quando voglio immergermi nel mondo lontano di chi si accinge a scrivere una storia nuova da raccontare. E ho pianto, dicendomi che tanto, sarebbe stato inutile. Un'altra fatica sprecata, in questo tempo che inaridisce ogni vita. Anche quella che non lo sa.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
leggi di qua spilucca di là capita se ti va di culo di trovare qualche informazione alla meno peggio.
così vieni a scoprire che il sistema è in crash, finito..andato. Settembre dice Grillo.
e fin qua..la cosa si fa seria invece quando qualcuno scrive: alla buon'ora, basta con tutto sto lusso, bisogna tornare ai valori veri, no che lavori e ti puoi permettere una pizza con i tuoi familiari, vogliamo mica scherzare? il lavoro è schiavitù tuonano essi, ma guarda caso non è un minatore che parla, nono.....è uno di quelli che vorrebbero tanto far parte di una qualche comunità, tipo.amish. dalle loro cattedre siano esse a scuola, in ospedale, un posto calduccio eh, non vi credete che sia un mezzadro, seguiranno finalmente un ritorno alla tanto agognata agricoltura, comperando di anno in anno sementi dalla monsanto, inquinando i campi con acqua dove ci hanno smaltito ogni ben di dio, vedi brescia, coltivando un campetto con una siccità spaventosa o con cadenzate alluvioni, vuoi mettere la soddisfazione?
Riccardo.
 
Rita mi scuso mi ripeto leggendoti soffro partecipando al dolore purtroppo sono troppi immersi nell'indifferenza di quello tsunami\sociale\ causato dalla gerarchia\sclerotica\politicizzata un paese non è fatto solo delle sue montagne dei suoi mari o dai fiumi è fatto dalla sua gente in termini quantitativi e qualitativi e purtroppo questo viene ignorato da sempre e ancora si cerca di ignorare, noi siamo un paese invecchiato demograficamente demolito dall'industria ai servizi sociali con il debito che ci fara' esplodere a breve smontando l'economia di facciata sostenuta da una politica fantasma! siamo nella fase piu' dolorosa quindi un futuro incerto che ci portera' a svegliarci dalla grande illusione se crolleranno equilibri e compromessi per trovare nuove fondamenta socio\politiche per l'edificio\itAlieno ma credo nonostante metta tutto il mio ottimismo non abbiamo piu' tutto il tempo che serve a disposizione e l'inevitabile bancarotta sara' il culmine della svolta credo non solo dell'italia!? sono decenni che ci hanno gabbato adesso dovranno finalmente aver paura perché sara' come 70anni fa svegliarsi e ribellarsi il nostro destino la nostra vita stessa non puo' essere fatto del nulla\illusorio! portera' questo ambaradan a una discussione critica di quanto accaduto del degrado economico\sociale e culturale in cui ci troviamo e delle sue cause ? dal vecchio nostalgico di una democrazia che non cè!
 
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