4.26.2013

 

Sapere salva la vita. Digli di ignorare


Apprendo con il grande senso di nausea che accompagna, ormai, la lettura dei giornali mattutini, che l’Italia perderà lo spazio espositivo, presso il campo di concentramento nazista di Auschwitz, già chiuso da due anni perché mal curato, vecchio, illeggibile e fuori contesto.  Il giorno dopo il 25 Aprile, la notizia appare ancor più nauseabonda, ma in fondo, davvero ci si potrebbe aspettare qualcosa di diverso da questo paese votato all’autodistruzione?
Il non attendersi altro è forse già il segno della fine, ma come non essere intellettualmente onesti? Il Presidente dell’ANED, ex deportato, fa sapere che nulla potrà essere fatto in mancanza delle sovvenzioni dello stato italiano. E questa ormai sembra la risposta preconfezionata a qualunque domanda, un po’ come quelle che ricevi dal risponditore automatico di e-mail.
Lo stato non finanzia la cultura. Lo stato non finanzia il sapere, e tantomeno gli incentivi alla civilizzazione del popolo. È uno dei pochi “tagli” scientifici apportati negli ultimi nefasti anni di decadimento.
Non facciamo finta che il problema sarà affrontato con la decenza che merita, semplicemente verrà sepolto da tutte le altre notizie più idonee a tener alto il morale degli italioti.
L’Italia è l’unico paese europeo che ha tagliato la cultura, essendo proprietario di un immenso patrimonio culturale, che avrebbe potuto concorrere a risanare la carestia dovuta al ladrocinio capitalista radicalizzato dalle mafie al potere. Di qualche tempo fa la notizia dei “guadagni” del Louvre, che solo quelli superavano di gran lunga gli introiti annuali di “tutti” i musei pubblici italiani; notizia che non ha fatto inorridire, e non ha mosso a Rivoluzione (notoriamente i musei son pieni di vecchiume).
L’Italia è il paese che ha cancellato l’insegnamento della musica dalle scuole pubbliche, mentre in Venezuela con la musica si sono salvati i bambini di strada (ma Chavez era un dittatore), chiudono i conservatori. E in Italia chiudono i teatri, le biblioteche e le librerie (tanto i libri si vendono anche al supermercato).
In Italia c’è gente delle istituzioni, che levato l’elmetto cornuto dalla testa e ripristinate così le sinapsi, si chiede: “Perché mai regalare soldi a Pompei, per quel cumulo di pietre?"
E si potrebbe allungare la lista delle brutture, e dell’abbrutimento arrecato dalla devastazione del nostro patrimonio culturale e dell’abolizione del sapere, fino ad arrivare ai giorni nostri, quello del nuovo che avanza, e dell’imperativo assoluto: NON SPRECARE.
Così che in Toscana, salta su l’ultimo arrivato, il probo, che propone di tagliare lo spreco: niente più finanziamenti per “i viaggi della memoria” ad Auschwitz, appunto, per i ragazzi delle scuola; ma per fortuna la richiesta è restata inascoltata.
Quindi, oltre la nausea, nessuno stupore. Se così non fosse stato, se il decadimento culturale non fosse una sorta di arma di distruzione di massa, certa feccia ce la saremo tolta di torno molto tempo fa. Sarebbero rimasti al chiuso delle loro fogne, e non sarebbero tornati mai in superficie.
E nemmeno possiamo incoraggiarci a riprendercela la cultura, perché questo sì, non ce lo faranno mai fare. Questo sì, potrebbe essere pericoloso. Sapere, studiare, conoscere, potrebbe anche salvarci la vita.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
stiamo sperimentando sullla nostra pelle la crisi economico\finanziaria esplosa nel 2008 (negata) e mai stata realmente superata ma solo tamponata come troppe robe in questo paese fascistoide\chiesaiolo! cio'genera un incertezza e malcontento\sociale
molto profondo! il punto è che nelle previsioni abbiamo un impatto diretto quasi inevitabilmente un interesse a predire un evento dannoso al fine di evitarlo? l'economia è politica e una politica che non tenga conto dell'economia non ha nessun fondamento nella realta'\sociale oggi come da tempo succede in questo paese (messo male) nulla viene discusso con logica ma si usano slogan e superficialita'! vengono usate parole che non hanno alcun significato che vada oltre l'effetto emotivo! sottraendo temi al dibattito pubblico informato e onesto dove appogiarsi a validi o invalidi è la stessa roba? troppo spesso inamissibili senza alcuna riflessione che vadano oltre l'effeto emotivo iniziale delle vere pantomine\gnole come le chiamavano i vecchi! domini di aree riservate a specialisti della dialettica incomprensibile a molti troppi tecnici della politica monetaria unico argomento che interessa!? i veri problemi ci hanno fatto vivere un duro confronto con la realta' l'evolversi della situazione politica\economica in particolare per l'Italia è matematicamente impossibile che si riesca a "saltarci fuori?" mantenendo in piedi lo stato sociale e allo stesso tempo abbattere il debito\pubblico\esplosivo di 2300miliardi riuscendo a pagare interessi sul debito sempre piu' onerosi? un economia di facciata sempre meno valore aggiunto e sempre piu' oneri senza modificare nulla anzi incentivando la distruzione del lavoro riducendo investimenti seri previlegiando i redditi da finanza\inattiva! una politica non in grado di controllare il falllimento che avanza di questo modelllo? questo avra' un impatto tsunami sulle sicurezze dell'itAlieno dato i livelli di indebitamento e di economia\inflazionata con la scomparsa di molte fascie fino alle medio\alte figuriamoci gli operai\e giovani e donne sempre bistrattate anche se pilastri della societa' mentre sono quelle che soffrono di piu' ? ci hanno fatto vivere una grande illusione e il nostro futuro è molto incerto tutto costriuto su compromessi fragili delicato sostenuti da ipocrite falsita'?colpa anche del nostro modo di pensare la politica ben oltre il semplice cannibalismo\berlusconico che ci ha da decenni demolito la vita l'economia e la societa' intera!? vedo nero ma non cè piu' tempo a disposizione e per questo mi preoccupo dell'inesistente rinnovamento? quale quello del peggioramento della cricca? saluti dal vecio
 
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