4.30.2013

 

Padre prostituente


Padre prostituente

Vi voglio bene; sul serio. Molti gli auguri che sto ricevendo in questi giorni, che sento sinceri e che rallegrano il cuore, anche se in molti alla fine leggo quel “richiamo alla responsabilità” che fa sorridere. Inizia sempre con un però. “Però qualcosa ogni tanto dovresti scriverla, perché io i giornali non li leggo …”
Il problema, è che anche volendo, pur riuscendo a trovare i dieci minuti necessari da dedicare alla testa e alla tastiera, non c’è poi tanto da dire. Non c’è nulla di sensato che possa descrivere il tempo insulso che stiamo vivendo. Come si potrebbe parlare di politica, quando la politica è negata?
Continuo a leggere i giornali, molti titoli, pochi articoli e sempre mi chiedo quando verrà fuori il saltimbanco a dirci: “Ooooocaiiii! Questo bellissimo scherzo vi è stato offerto da Findomestic. Vuoi 20.000 euro subito? Chiama il numero verde ottocentoottocentoeccetera!”
Dai! Come potrebbe essere reale, che il Movimento 5 stelle sia pronto a discutere su 10 punti, ora, dopo aver contribuito alla riesumazione della salma della mummia di Arcore? Lo capirete da voi che non può essere reale. Avrebbe potuto discutere su 8 punti con Bersani e lasciare il cadavere al calduccio nel suo mausoleo.
Ma davvero! Come potrei credere che di nuovo ci troviamo con quel debosciato che si offre in qualità di “padre costituente?” Suvvia, sarebbe più semplice credere in un Dio che fa i miracoli, che salva la gente dalla carestia moltiplicando pani e pesci. Sarei più disposta a credere che una Madonna di gesso lacrima sangue. Ma non posso credere davvero che si sia fatto un governo PD/PDL e rimasugli vari, che veda addirittura il prestanome del debosciato come vice premier e ministro degli interni.
“Però qualcosa ogni tanto dovrei scriverla”. Sì, ma io davvero i miracoli non li so fare. E scrivere di politica, oggi, è assolutamente impossibile oltre che inutile.
Dovrei scrivere dell’abbigliamento dell’attentatore? Delle sue origini? Interrogarmi su un attentato che dimostra essere molto all’italiana? O peggio, prendere sul serio il discorso di insediamento del giovane presedente del consiglio che con le parole è riuscito ad accontentare tutte le anime “del parlamento”, tra promesse di miracoli, e salvezza del mondo in 18 mesi?
Finirei per essere la solita Cassandra, quella che è rimasta comunista del fronte del “no”, che non ha capito che il nuovo non ci deve spaventare e che quindi non è strano vedere destra e sinistra che governano insieme. Arriverebbe l’ottimista speranzoso a dirmi: “dagli tempo, lasciali lavorare, magarichissàforsequestavoltaperchénoooooo?” e io mi incazzerei, e non posso.
Alla fine dovrei ricordare a molti di quelli che leggono, che se un domani il debosciato guiderà la commissione per le riforme costituzionali – povera patria – sarà stato solo perché c’è ancora qualche coglione che lo ha votato. Perché ancora una volta, la coalizione ha dimostrato di essere più grossa di quel che pensavamo, e l’unico scopo reale di tutta questa farsa era salvare le chiappe flaccide di un criminale, che probabilmente, cadendo, porterebbe con sé molti sodali.
E non ho voglia di questo schifo …
Sapeste quanto è difficile sposarsi in tempi di crisi … c’è da diventar acrobati, soprattutto per restare sereni.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Ho sempre guardato con imbarazzo al concertone del primo maggio in piazza S. Giovanni. Per un momento lasciamo perdere che si tratta pur sempre di una ricorrenza tragica di morte di lavoratori, e collochiamola come festa dei lavoratori, ma, anche così considerandola, resta comunque, da sempre, una festa di lotta per i diritti dei lavoratori contro lo sfruttamento. Ci sono stati tempi più felici di lotte vincenti, e allora si poteva anche dimenticare, per un solo giorno, l’allerta dell’impegno alla lotta contro un nemico sempre all’agguato, tenace e mai domo Si potevano anche ingoiare, per un solo giorno, la farsa e le smorfie dei cantanti di canzonette che fingono di soffrire le pene degli sfruttati di sempre, e di chi dovrà essere sempre sulla difensiva e in lotta per i diritti.
Ma oggi?
Oggi che si è fatto strame di tutte le conquiste; che lo sfruttamento ha quasi raggiunto condizioni da schiavitù; oggi che il lavoro manca e la disperazione tiene il campo; oggi che si è senza lavoro e senza dignità; oggi che i disperati preferiscono autoeliminarsi...? Oggi che senso ha la festa dei cantanti di canzonette? Oggi che c’è solo bisogno di riorganizzarsi per rinnovate lotte? Oggi che questa festa in piazza S. Giovanni mi viene di associarla alla festa della donna: si regalano mimose e poi le donne le si discrimina, le si tratta come oggetti da possesso che anche si ha il diritto di eliminare.

 
la realta' innegabile la distruzione del lavoro dei diritti della scuola sanita' della giustizia hanno di fatto scardinato uno degli architravi del nostro ordine politico e sociale, lo stato nazionale! esisteva una economia\nazionale oggi rottamata da una (se ce' ne fosse una) cricca\politica\gerarchica senza mai considerarne il suo totale fallimento dovuto alla sua estraneita' del ruolo! la nostra situazione è pessima compreso quella demografica (condivido) il ruolo della donna deve essere riconsiderato non utile ma indispensabile all'interno della societa' (non solo in Italia ma in tutta l'UE e il mondo) il modello\vissuto è un evidente fallimento e tutto si riduce al legame del danaro senza nessuna considerazione del' personale\sociale\demografico un crimine difficile da accettare col rischio che crolli l'enorme bolla illusiva del sistema\regime\fascista!! emergenza di crollo peggio del terremoto non solo a parole! saluto dal vecio!
 
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