4.01.2013

 

Direttori epilettici, suonatori stanchi


Succede sempre più spesso che saltando di notizia in notizia, così come è possibile fare sul Web, alla fine mi senta pervadere da un grande sentimento di tristezza e sconforto. Da tempo non succedeva di sentirmi gli occhi riempirsi di lacrime. Oggi è accaduto; da domani cercherò il modo che non accada più, perché è spreco.
Tutto parte da una bella intervista rilasciata dal maestro Muti al Corriere della sera, che parte come un racconto di cui cogli il suono pacato delle parole, e finisce alla risposta che il Movimento tirato in ballo dà, (sul sito italiaincrisi) su quella “metafora” del 100%  (metafora?) con l’invito al Maestro di rispondere ancora, di dire ancora, di ravvedersi – forse.
E poi ti imbatti sui commenti. Voglio riportarne due – un botta e risposta – fautori della mia tristezza (sintassi compresa):
[muti è un gran paraculo come lo sono tutti i direttori d'orchestra; furbetti che si spacciano per musicisti anche se non sanno suonare e non hanno mai suonato alcun strumento; non hanno mai composto nulla di proprio e spesso sono pure stonati. Nonostante tutto si sanno vendere molto bene e sfruttando l'ingenuità altrui si spacciano per grandi artisti, intascando un sacco di soldi e per lo più credendo di essere chissà chi. muti va' pure a f............!!!!]
[Giustissimo …… pigliano migliaia di Euro per agitarsi un paio d'ore come degli epilettici mentre gli altri suonano, ma chi volete prendere in giro? Sarei propio curioso di vedere quando guadagna un direttore d'orchestra in paesi civili come l'Islanda o la Scozia e paragonarlo con quello che pigliano in Italia, poi vediamo se Muti parla ancora o si sta finalmente MUTO]
D’istinto vorrei strillare per richiamare l’attenzione di questi due rivoluzionari stellati, ma il mio grido non avrebbe alcun suono, sarebbe sì, muto. Inutile. Sprecato. Vorrei dire: “Attenzione! Sapete quale sia il sacrificio dello studio della musica? Sapete …
Sapere, che bella cosa è. Certo che non sanno, è evidente. Ma peggio è sapere che di sapere non gli importa nulla. Queste persone sono il prodotto della devastazione della cultura, scientemente e meticolosamente apportata in anni e anni di seni siliconati, mutande succinte, e induzione alla consumazione che hanno reso l’italiano quel che è.
 È così triste quel “agitarsi come degli epilettici”, è così indicativo della miseria mentale dell’autore del commento che muove quasi a pietà; per lui e per noi, che volenti o nolenti, proprio come epilettici continuiamo ad agitarci tra la folla, tentando di lasciare un nostro piccolo contributo che vada a colmare questo abisso culturale che ci ha reso così deboli.
Sono molte le cose che ci sarebbero da dire: del bimbo che nel grembo della madre viene cullato dalle sinfonie di Mozart, della capacità che hanno certe sinfonie di placare l’ansia, del piacere che si può provare a lasciarsi trasportare dalle note, quando fuori è buio anche se c’è il sole. Ma non servirebbe a far sapere.
Voglio solo dire una cosa: Nella democratica e meravigliosa America, per ovviare al problema delle stragi degli studenti nelle scuole, in alcuni stati si è deciso di insegnare alle maestre elementari l’uso delle armi, così che possano insegnare ai bambini. Così che si possano difendere in caso d’attacco.
Nel Venezuela del “dittatore” Chavez, ai bambini di strada da molti anni or sono, si regalano strumenti musicali, così che si possano formare delle orchestre, che poi andranno in giro per il mondo a suonare la musica e la cultura. L’anno scorso a Vienna, il concerto di Capodanno, per la prima volta è stato diretto da uno di quei bambini, divenuto uomo, divenuto artista.
Scusate, la lunghezza, peraltro –temo- inutile.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Rita a volte dovremmo essere capaci di dare il giusto valore alle parole legate a chi le sputa! "l'albero visto dallo stolto non è lo stesso guardato dal saggio" "posso simpatizzare con qualsiasi roba tranne che con l'imbecillita' dell'uomo" coraggio Rita siamo in minoranza ad apprezzare le "bellezze della vita" la musica è sublime! Augurono dal vecio
 
Sì, è inutile: non c'è peggior cretino dell'ignorante che, non rendendosi conto della propria ignoranza, vuole imporre l'ignoranza stessa come fonte del nuovo sapere. Meglio onorare cotanta ignoranza ignorando, lasciando che domande, strepiti e insulti cadano nel silenzio, l'unico spazio che può accogliere l'ignoranza senza problemi.
Jozsef Bocz
 
Hasta siempre Comandante Chavez!
Roberta da Sydney

 
E così ce l’ha fatta il suonatore stanco: è riuscito!
Da vero grande artista fantasioso dell’irrituale, è riuscito nella grande impresa di spremere da questo paese analfabeta, ma vivace fino all’epilessia, ben dieci saggi: il fior fiore dell’intelligghenzzia e dell’ingegno politico e culturale… Altroché!

 
pero vorrei leggere l'intervista integrale
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?