3.25.2013
Follia collettiva (2.0 dal basso)
Scrivere
per invocare il ricorso alla responsabilità, è ormai ridicolo, quasi umiliante.
Persino pensare, a volte, sembra un inutile esercizio di stile. Si sorride
molto, questo sì, proprio come quando spuntarono i leghisti dalle Alpi, come gli
elefanti di Annibale. Guardiamo, un po’ increduli un po’ divertiti, perché
ormai la preoccupazione è diventata abitudine, nemmeno ci affanniamo più. Attendiamo.
Poi
capita che il neurone si riattivi, e ci induca nuovamente in tentazione e
affannosamente leggiamo tutto quel che c’è da leggere sul nostro futuro, sulla
vita che verrà, anche per cercare quelle soluzioni che nessuno troverà mai per
noi. E lo sconforto ci abbatte.
Cerco
il buon senso e non lo trovo. Cerco la vita che vivo, che vedo, che
impietosisce, che addolora. Non vi è traccia. Cerco il nuovo, quello che vi
avevano promesso, quello che sapevo essere l’ennesima italica farsa, con la
speranza d’essermi sbagliata, ma non c’è.
Molti
pronostici, invece, e previsioni, per questo popolo uso a sperare nella
lotteria che possa cambiargli la vita. Addirittura si fanno scommesse sulla
durata di un non governo, sui nomi col “toto ministri”, e fantapolitica a tutto tondo, capace di
coinvolgere finalmente, anche tutti quelli che fino a ieri … della politica? “Io
me ne fotto!”
Le
beghe interne del PD, col giovane e scalpitante Renzi che non si capisce bene
se voglia far le scarpe al vecchio segretario oppure no. Un vecchio
squinternato, ormai male in arnese, mangiato dai suoi stessi vizi, megalomane,
mezzo criminale che promette – impunito – di sovvertire lo stato. Che porta in
piazza ancora una volta, i ladri a protestare per le guardie, che paga vecchi
pensionati, vegliarde plastificate che ancora sognano di poter piazzare la loro
merce dinnanzi a una telecamera, per far finta di essere un popolo fedele, con
i cartelli stampati in serie, con frasi che avrebbero fatto arrossire di
vergogna persino Napoleone “silvio sei come Giulio Cesare” (mammamia sic!), e
che oggi, forse a causa di un abuso di farmaci propone il suo fedele servitore
come vice premier, di un governo comunque uscito dalle urne, dalla volontà
popolare che gli era contraria.
Attendiamo.
C’è il nuovo.
Quel
nuovo che non posso leggere, che mi nega di sapere, perché io mi rifiuto di
andare a visitare le pagine di quel blog, come mi rifiuto di leggere i giornali
della stampa berlusconista, o di guardare le televisioni del malavitoso. Non
cedo al mio diritto di pluralismo, e
quindi non mi fido a prescindere di chi non mi dà modo di confrontare. Trovo le
briciole on line, dettate dagli “accreditati” che rilanciano il nuovo
catechismo, e cerco anche là di scorgere buon senso. Non c’è. Un sacco di belle
cose da fare, nessuna spiegazione su come si faranno. L’abuso del termine
democrazia, nessun gesto democratico. Tagliare, togliere, demolire,
distruggere, insultare. Per? Mai nessun accordo, (Oh già inciucio, sennò non lo
comprendono) … Urla, MAIUSCOLO AGITATO. Abuso di punteggiatura, ma in nessun
posto il buon senso, le cose urgenti da fare. Al punto che machiavellicamente mi
ritrovo a sperare che, magari, ora che hanno aperto la scatoletta del tonno,
gli piaccia il sapore.
Attendiamo,
ma l’ho già detto, il tempo è finito e in ballo, in questi giorni non c’è la
nostra vita, non ci siamo noi. C’è solo la nostra disperazione, perché tutti
una cosa la sanno meglio di noi: “Più noi siamo disperati, più loro avranno
facilità ad avere potere.”
L’unica
novità ad oggi, e se prima dovevamo cacciarne con i forconi 100, oggi son 1000.
Non c’è nulla di nuovo, e nemmeno mi pare che la gente si sia svegliata, anzi,
il contrario semmai.
Rita
Pani (scusate se me ne torno a dormire, dovrei essere in ospedale, e invece son
qua, perché a meno che non sia in punto di morte, là dentro non ci torno più. Voi
intanto continuare a giocare a risiko con la pellaccia nostra. C’è tempo.
APOLIDE !!!!111!!1! )
Comments:
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"gli uomini non dovrebbero riflettere tanto su cio' che devono essere? dovrebbero piuttosto pensare a quello che devono fare" il debosc pretende di "smuovere il mondo? prima smuova se stesso!" il resto? fantasticheria illusiva! saluti dal vecio.
Sì, è umiliante continuare in eterno a far appello alla responsabilità… per chi poi? Per i disperati? Che sono funzionali al potere: più ce ne sono, più supplicano, più il potere si rinvigorisce e resta unico arbitro. E’ vero siamo disperati e ancora ci sentiamo costretti ad affidarci ai blablabla delle soluzioni“che nessuno troverà mai”: “Ci vorrebbe un governo dei miracoli”… e allora meglio padrepio… Sì, è proprio FOLLIA COLLETTIVA:
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