2.08.2013
Metti che muore nonna
E alla fine, si andrà a votare portandosi dietro il depliant
delle offerte, esattamente come si va a far la spesa. “Solo per oggi: Internet
gratis, 4.000.000 di posti di lavoro, buoni sconto per un valore pari a quanto
versato di Imu.” Dal 20, al 31 Febbraio, inoltre, condono tombale,
ammortizzatori sociali anche per precari, assunzioni solo a tempo
indeterminato, e per i primi cento un buono omaggio per un elettrocardiogramma
ante mortem.
Perché non hanno capito nulla, e pure noi non siamo troppo
svegli.
L’unico investimento certo per il nostro futuro, a mio
avviso, è l’acquisto di un congelatore a pozzetto abbastanza capiente, che non
si sa mai: “metti che muoia nonna”.
Dirò di più: lo stato dovrebbe incentivare l’acquisto degli
elettrodomestici, risollevando l’economia di chi li produce, di chi li vende, e
di chi domani ci infilerà dentro il caro estinto, uno di quei fortunati
possessori di pensione.
Perché se muore nonna, cari miei, so’ cazzi! Non solo perché
verrebbe a mancare ancora l’unica fonte di reddito capace miracolosamente di
campare due o tre famiglie, ma anche perché non è più nemmeno pensabile morire.
Un funerale ormai costa quanto un’automobile, e non si può nemmeno prendere a
leasing. Neppure si può acquistare l’eterno
involucro dalla concorrenza cinese, o optare per un falò tra amici in spiaggia,
o la sepoltura privata nel giardino di casa.
Mi pare di sentirvi grattare. Ma il problema sussiste
eccome. Se muore nonna, che con i suoi risparmi ci ha comprato le scarpe ai
figli, i libri, le medicine, ha pagato le rette degli asili, l’affitto, l’iPhone,
la carne, l’olio, il pesce, chi le pagherà il funerale?
E i vecchi se lo domandano, soprattutto quando la
televisione racconta che le famiglie italiane hanno intaccato i loro risparmi,
e mestamente annuiscono imbambolati davanti alla loro scatola magica, unica
fonte di conforto e compagnia.
E allora ben venga un congelatore, da tenere là accanto alla
TV, dove una volta c’era il divano, con sopra un vaso di fiori sempre freschi e
profumati, una candela accesa e una fotografia ala quale rivolgeremo lo sguardo
ogni due del mese. Uno sguardo commosso e affettuoso, pieno di gratitudine.
Ogni volta che lo spolvereremo con un panno morbido, ci tornerà alla mente la
voce di nonna, la sua paura di non poter essere sepolta degnamente, e potremmo
rincuorarla mentendo: “Perdonami nonna, ti prometto che appena ti restituiranno
i soldi dell’IMU, ti farò un funerale da sogno, proprio come se fosse un
matrimonio, che pure la Banda
chiamerò a suonare per te.”
Tanto i morti non lamentano, e anzi potremmo immaginare –
che la coscienza ne ha bisogno – che ella sia là, seduta al freddo ma che ci
sorride.
Figlie mie adorate, dovesse morire mamma, invece, fate un
bel falò, che duri almeno due giorni. Che un congelatore sarebbe solo corrente
elettrica sprecata.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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ci sono gia associazioni di cremazioni con contenitori cinerari\bio e casse\bio a impatto ambientale\00 per il resto siamo nel vortice della farsa piu' gigantesca che la storia abbia conosciiuto dovremmo esserne consapevoli? noi abbiamo creduto alle pesche maturate a dicembre? adesso ci fannoo credere che l'acqua puo andare in salita? una roba è sicura; un branco di allegri fattucchieri che si auto\compensano con milionate di euri alla faccia degli itALIENI disposti a sacrifici per mantenergli previlegi\lussurie\allegra\vita da regnanti? per noi restano illusione\speranza\false\promesse? e tanta rabbia per una mancata rivoluzione che non sara' mai? saluti dal vecio
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