1.05.2013
Nonsenso civico
Peccato!
Se solo fossimo stati un po’ più disattenti, ignoranti e superficiali, avremmo
potuto anche credere di aver in qualche modo vinto la nostra battaglia per la
civiltà. Se ne fa grande uso, in questa campagna elettorale farlocca, iniziata
ancor prima di iniziare, del termine “civico”. L’uso tutto italiano capace di
diventare abuso, e quindi capace di svilire il senso puro delle nostre
bellissime parole.
Ingroia
e la sua Rivoluzione Civile. La scelta civica di Monti. La società civile così
tanto evocata nei discorsi e nelle ramanzine alla nazione. Esattamente come
accadde per il termine “libertà”, o “democrazia”, ci apprestiamo a veder
cancellato dal senso delle cose, il significato della civiltà.
Nessun
dubbio sull’impegno di Ingroia, e infatti il suo carisma è durato meno di un
giorno; ma trovo intollerabile l’abuso del Professore, che in quanto a civiltà
dovrebbe tornare ad essere alunno, ed imparare.
Prima
lezione, per esempio, sarebbe un’iniezione di umiltà. Seconda una passeggiata
nella realtà. Terza la verità.
Comprenderebbe
come ci si sente ad esser chiamati ad una scelta civica, in un paese che di
civile non ha più nulla.
Si
affacciasse dal mio balcone, il Professore, prima di venire a parlarmi di senso
civico. Guardasse la spazzatura che invade le strade, le piazze e i cortili di
una città qualunque di un sud dimenticato, prima di chiamare me alla scelta
responsabile. Comprendesse come quella spazzatura rappresenti esattamente un
nuovo modello di inciviltà, creato da chi per anni ha depredato le casse dello
stato, fottendosene dei cittadini, delle leggi, delle regole e dello stato.
Salga
su un treno (uno di quelli per i comuni mortali) faccia un giro tra la vita
quotidiana delle persone che non si vedono, di coloro che pare non esistano,
ignorati anche dalla fatica dei nostri miserabili sguardi, e poi ci richiami un’altra
volta al senso di responsabilità.
Non
posso accettare lo scippo dell’identità di “società civile”, da parte di questa
gente, e non posso accettarlo in questi tempi di follia collettiva, che
impedisce di discernere tra giusto sbagliato, tra legale e illegale, tra
civile, appunto, e incivile.
Non
ci si può e non ci si deve lasciar confondere e derubare anche di questo,
perché le parole sono importanti, e la realtà per quanto devastante non può
continuare ad essere ignorata.
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
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ciao, ho appena guardato il mio amico Franco la torre in un dibattito, uno dei tanti, troppi, che si presenta con rivoluzione civica e mi è piaciuto, per un attimo mi sono illusa che potesse rappresentare un ombra di speranza, Perchè ce l'hai tanto con loro?
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