1.22.2013

 

Aridatece andreotti


Più che una rivoluzione civile, in un altro posto al mondo, uno a caso, saremmo nel bel mezzo di una guerra civile. Essere italiani in quest’Europa, ci salva.
Trovo intollerabile che ancora oggi, i fatti e gli accadimenti vengano scambiati per politica o elezioni elettorali. Quel che accade nulla ha a che vedere con la politica, e tanto meno si può avere l’illusione di essere in un periodo pre elettorale. Sembra più una guerra di mafia, che promette regolamenti di conti a mezzo stampa, per adesso. Veniamo da lontano, da Salvo Lima freddato in una pubblica via, eppure, paradossalmente, quella mafia era più discreta e più presentabile di questa.
Nick ‘o mericano che scappa con la carpetta piena è l’emblema di un paese devastato dalla nostra ignavia. Nick inseguito fino a Caserta dove viene costretto a rendere le carte. In Liguria protestano per quel seggio al senato promesso a Minzolini. In Toscana, non ci si capacita per la candidatura di Verdini, e via via tutti gli altri, fino a Scilipoti. Scusate, ma il capolista unico in tutte le regioni italiane? Il problema a questo punto, non è Nick, ma chi andrà a sostituirlo. Questo sì, potrebbe addirittura portare a una guerra. Di mafia.
Le prime pagine dei giornali di oggi, sono piene di questa politica. Noi stiamo qua a leggere e commentare, scordandoci persino di noi, che restiamo illusi di poter ancora partecipare al voto. È vero che nel mucchio di candidati e partiti ci sono anche le persone per bene, è vero anche che c’è chi vorrebbe provare a cambiare le cose, a ripristinare un minimo di stato di diritto, ma obiettivamente, ha senso infilare cinque persone per bene dentro un letamaio?
Credo non lo abbia. Le voci delle persone per bene, saranno così labili che nemmeno le sentiremo. Nulla potranno contro quest’associazione a delinquere, sponsorizzata dalle banche e dall’Europa, che a cuore hanno solo il controllo dell’economia e del territorio, e che non vedono l’ora di mettere in pratica il trattato di Lisbona.
Sia chiaro, ho usato ad esempio Nick ‘o mericano perché è il più significativo di tutti, ma la formazione delle liste elettorali (tutte e nessuna esclusa) è la prova provata che per cambiare davvero bisogna cambiare proprio tutto. Non siamo popolo da rivoluzione, né da guerra civile. Siamo magari più ben disposti al gesto spettacolare, magari con la speranza che qualche TV ci riprenda o ci intervisti. Siamo molto attratti da tutte quelle iniziative che chiamiamo festa, che non siano violente.
Allora perché, visto che ci piace tanto, non organizziamo un bel falò day? In tutte le piazze di tutte le città, grandi o piccole che siano, nelle frazioni davanti ai municipi e le circoscrizioni, incendiamo i certificati elettorali, o incontriamoci in milioni davanti al parlamento  a fare un bel falò. Perché partecipando a queste elezioni non faremo altro che legittimare un parlamento in cui siederà ancora la mafia, il malaffare, l’interesse privato, il ladrocinio, la diseguaglianza, il privilegio, e tutta la merda che ci abbiamo fatto accumulare nell’ultimo ventennio.
So che sembra azzardato, so che è consolante fingere di avere ancora un minimo di potere da far valere con una matita copiativa, ma continuo a credere che una persona sana non possa entrare in un posto contaminato, senza infettarsi a sua volta. Solo dopo aver disinfestato, vi si potrà entrare.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
er disinfestare bisognerebbe dare fuoco e bruciare tutti i parassiti che stanno dentro!
 
non abbiamo il senso dello stato, quando un delinquente distrugge l'ambiente siamo indifferenti come se non riguardasse anche noi? un esercito di politici delinquono rubando danaro pubblico? indifferenti e non solo cè chi lo ritiene un furbo? tolgono un diritto, non importa lo tolgono a un altro a me? non interessa? ci hanno trivellato il cervello iniettandoci via cavo l'individualismo unito all'indifferenza annullandoci il senso civico? piu' di mezz\italia vive di espedienti (arrivati a furti con pistola nei condomini?)continuiamo a tifare chi ci frega diritti & soldi? mio nonno direbbe ;ghin mitemia? a ghe queel ag'thoca? (c'è nè mettiamo? cè qualcosa che tocca?) l'ibecillita' è come la gramigna cresce in tutti i terreni? purtroppo per noi!! faremo la rivoluzione!! saluti da franco
 
Questo Paese è perduto e io sono quieto... la quiete della non speranza, l'assenza di tensione di dover fare qualcosa in contrasto. E probabilmente andrò a votare… il voto utile… il voto del meno peggio, quello di sempre, e il vuoto del non aver nulla da dire, nulla da dare.
 
E so che voterò gente senza alcun freno morale che in questo paese diventano miti e possono commettere reati e smuovere masse di fan le rare volte che la legge arriva a colpirli destinando, loro sì, alle regie carceri che sono affollate oltre ogni decenza di poveri cristi che è lecito anche ammazzare di botte. Quando per qualche delinquente eccellente si arriva finalmente a sentenza di galera, al massimo ci sono i domiciliari e poi gli affidamenti a cosiddetti servizi civili. E io sono quieto. In pace perché compio il mio dovere nella vita, eppure so che non basta! Occorrono altri doveri!
 
Dove c’è più umanità? Tra affamati su un gommone in mezzo al Maditerraneo; tra rinchiusi in un centro di prima accoglienza; intorno a un povero ragazzo picchiato in carcere e morto affamato in ospedale? o dove fioriscono gli scilipoti; i Berlusconi…etc?
E il presidente della nostra scalcinata repubblica si è recato a Torino a commemorare un agnelli.

 
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