12.08.2012
Ricomincia ... dacapo
Sembra
di vivere dentro un film di Antonio Albanese, e non necessariamente dentro “Quantunquemente”
ma peggio in “Ricomincio da capo.” Ogni giorno ci svegliamo e viviamo lo stesso
giorno, frullati come dentro una centrifuga capace di riportarci indietro nel
tempo, sempre uguale, snervante, avvilente e sconfortante.
Non
so nemmeno bene come la stampa riesca a scrivere ogni giorno le stesse cose,
fingendo che siano nuove. Non comprendo come, anche nel Parlamento Italiano,
gli uomini e le donne che in teoria rappresentano la popolazione italiana,
riescano ad assumere quei toni seriosi e categorici per esprimere le loro
rivendicazioni.
Ogni
giorno ci svegliamo e siamo fermi allo stesso punto, quasi pietrificati,
annichiliti dall’impotenza, soggiogati dalla teatralità che ci fa credere di
essere in qualche modo partecipi, proprio come davanti a una puntata qualunque
di un qualunque reality show. Affiliamo le dita per affidare alle tastiere dei
nostri computer opinioni e pareri che resteranno là, immobili come tutto il
resto.
Il
fiume di inchiostro scorre sulla carta, e si mischia e si ingrossa, alimentato
dagli altri affluenti di inchiostro, a volte rivoli quando l’argomento deve
essere inghiottito in fretta e dimenticato. Il fiume più maestoso resta quello
del nulla, che si gonfia e ci sbatte in faccia annegandoci tutti con la sua
tinta.
Da
vent’anni ogni giorno ci svegliamo, e troviamo la pozza nera di parole a
raccontarci di sua maestà, il vecchi Priapo, che va via e ritorna, che va a
trovare il Milan, che va in tribunale, che è in Africa a ringiovanire, che crea
una nuova holding “5B” per mettere più al sicuro il capitale suo e dei suoi
figli – un rivoletto inghiottito presto dal fiume di nulla – che per il bene
del paese tornerà, che lo farà per la gente che glielo chiede, per il paese che
ama, per riformare la giustizia che si accanisce contro di lui, per sconfiggere
i comunisti.
Da
vent’anni ogni giorno c’è qualcuno che ogni mattina ci fa trovare a colazione
le reazioni più o meno sdegnate della sinistra italiana, che oggi c’è, domani
non c’è, che poi va e che poi torna, che sempre si mostra pronta a sconfiggere
il nemico, il presidente del Milan, il padrone di Mondadori, quel tizio che è
in Africa a dimagrire, l’ex amico del giornalista, il protettore di povere
ragazzine, di nani e di ballerine. Ogni giorno ci svegliamo e c’è un Bersani
che promette di salvarci tutti dalla catastrofe che incombe, e alla quale la
stupidità italiota non riuscirà ad opporsi.
Ieri
guardavo le dichiarazioni di voto in quel ridicolo teatro che è diventato il
nostro Parlamento, e rabbrividivo. Sembrava che qualche regista bastardo avesse
riportato indietro una vecchia cassetta VHS, e ci stesse facendo uno scherzo
sottile. Sembrava persino che Casini dicesse cose sensate, in confronto alle
chiacchiere reiterate – ogni giorno le stesse – ripetute a casaccio come le
litanie. Chiacchiere antiche in un paese nuovo. Un paese in cui le donne hanno
imparato dalla politica che per sopravvivere si devono prostituire in casa
propria. In cui come in tempo di guerra ci si vendono i quattro oggetti
preziosi che si erano tenuti in ricordo degli antichi fasti. Il paese in cui si
accetta di non aver più diritto ad istruire i propri figli, per farli elevare
socialmente, perché non esiste più nemmeno l’accesso alla speranza del futuro.
Ieri
ho ascoltato parlare questi signori che pretendono di rappresentare le mie istanze,
di governare la mia vita; hanno parlato della società civile rappresentata da
Montezemolo. Hanno detto che i comunisti non mangiano i bambini ma non
torneranno, hanno detto ancora che non racconteranno più le favole, hanno detto
che son felici del ritorno della deboscia del vecchio Priapo … hanno detto che
ci sono grati per il nostro sacrificio. Hanno detto anche che finalmente in
Italia c’è una legge per l’incandidabilità dei politici condannati, poi hanno
aggiunto che però anche dell’utri, condannato per mafia, potrà candidarsi, così
che anche domani continui ad essere esattamente come oggi.
Io
per fortuna son sveglia da anni.
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
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Ritornano di moda “conventio ad excludendum” e “turiamoci il naso” e votiamo PD. Che abbia la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato col solo scopo di spedire definitivamente KO il maleficio nano paranoico la sua cricca. Una “conventio” che dovrebbe essere valida anche per il movimento cinque stelle, nonostante abbia avuto tutta la mia simpatia finché è rimasto movimento di protesta sociale. Simpatia soprattutto personale per Beppe Grillo. Ma dal momento che il movimento si fa partito, mi fa paura… paura che sotto la sua ala vadano a sbocciare e fiorire i tanti alla scilipoti, alla di gregori & compagnia cantando, che all’occasione si porranno sul mercato in offerta speciale 3X2.
Beppe!… finché sei in tempo…
Beppe!… finché sei in tempo…
Ho imparato a dire in tutte le salse: "No. Tu nel mio nome non lo puoi fare". Risultati? Pochi, ma io vivo felice!
come dicevano una volta? al peggio non cè mai fine ? per molti la fine è una liberazione purtroppo in tanti lo stanno meditando nella totale indifferenza di tutti? stiamo assistendo impassibili alla disperazione alla miseria alla fame mentre discutiamo di chi vince\perde e di chi andra' al potere? son sempre quelli e questo pesa troppo dato che prevalentemente si dedicano al crimine (legalizzato) saluti dal vecio!
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