11.17.2012
Paura a Gerusalemme
C’è
un esercizio semplice, per rieducarsi al pensare: accendere la TV durante un telegiornale, e
spostarsi in un’altra stanza. Mettersi seduti comodi e concentrarsi, ascoltando
le parole. Voi direte: “C’è la radio, se per questo!” invece no, è un’altra
cosa. Le parole della radio son dirette, fatte a posta per lasciarti
immaginare. Le parole della TV servono a sottolineare le immagini, senza le
quali, le parole stesse diventano povere, sature della stupidità oltraggiosa
della propaganda.
Una
volta noi si aveva il senso critico. Una volta si perdeva tempo a discutere e
pensare. Poi la televisione ha sostituito i neuroni, ha facilitato il compito
dell’apprendimento. Potevi “sapere le cose” e vederle, quasi potessi così
parteciparvi ai fatti e agli
accadimenti, alle gioie e ai dolori
altrui, alle feste così come alle guerre. Allo stadio, al cinema, al teatro o
al concerto. Poi è arrivato un tizio che aveva da vendere le pentole, da far
desiderare una vita che non avresti avuto mai, fino a riuscire a vendere sé
stesso. Poi è arrivato il fascismo globalizzato, la propaganda del capitalismo,
la devastazione de linguaggio e del pensiero, e siamo arrivati fino a qui. Che
i ragazzi non son più curiosi di sapere, che nemmeno sanno come si fa a
pensare, che tanto se non è più la televisione è un filmato truculento su
YouTube. E chi non è più ragazzo, ne ha così tante di fatiche e pensamenti che
per fortuna ci si può rilassare davanti alla tv; e non pensare.
Così
capita che ieri, mentre cenavo, dall’altra stanza arrivava la voce del
giornalista, che raccontava la guerra in Israele. Due inviati da Tel Aviv, e
dal confine con l’Egitto.
Mi
concentro per vedere attraverso quelle parole, e scopro che in Israele la gente
ha paura, perché dalla Palestina volano i missili su Gerusalemme, ma per
fortuna non hanno fatto vittime. La gente ha paura, perché dopo anni, anche su
Tel Aviv è partito un missile palestinese, che però – per fortuna – è finito in
mare. Dicono che i gruppi palestinesi chiamano all’unione e alla guerra, e
ancora del terrore sugli occhi dei cittadini di Gerusalemme che di nuovo vedono
i carri armati per strada, e che i riservisti dell’esercito son stati tutti
richiamati. Poi la ragazza che strascina le “e” e le “o”, per allungare le
frasi cha lancia come missili dal confine con l’Egitto, dice che Israele è
preoccupato per l’appoggio che l’Egitto vuol dare agli altri arabi. Dopo viene
la speranza – ancora una volta come uno sputo in faccia a tutti noi: “Ma
Israele fortunatamente può contare nel sistema antimissile denominato Iron … SCUDO
DI FERRO.”
È là
che sento male alla mia umanità. È la che mi ricordo che i ragazzi sono in
pericolo, perché non hanno più interesse di sapere.
Sapere
della Palestina, che è un mondo così lontano che nemmeno sanno dov’è.
Dell’esercito
Israeliano che ha raso al suolo tutto ciò che riuscivano a calpestare con i
loro mezzi bellici. Della guerra mai dichiarata, del genocidio compiuto e non
ancora finito nella Striscia di Gaza, dei bambini esplosi insieme alle bombe
mentre dormivano nelle loro culle.
Perché
ieri, sentito dire dal telegiornale, sembrava davvero che Israele fosse uno
stato poveretto, assoggettato alla violenza palestinese. Un popolo succube come
lo fu dei nazisti, perennemente tenuto sotto scacco dal terrorismo arabo.
È vergognosa
la violenza che compiono con la propaganda. Alle violenze bisognerebbe
ribellarsi, ma è impossibile farlo fino a quando non si comprenderà che siamo
stati violentati.
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
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complimenti sempre! si parlava proprio ieri sera considerando la violenza dei poteri forti contro noi semplici cittadini che alla bisogna siamo usati sfrutttati e fottuti per essere buttati come canovacci inutili? tutto davanti alla fortezza dei papi di Avignone dove si sono rifugiati per qualche secolo non per essere al sicuro? dicono loro? ma per poter continuare la loro opera di "proteggerci dal male?" come se le guerre togliressero la fame e la miseria? "è chi predica a sudare e chi fatica lo fa per divertirsi?" la stessa logica dei potenti e della politica che ci viene imposta fino a quando ? saluti dal vecio.
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